Yang Min ed una breve intervista

24 Febbraio 2006 da Ping Pong Italia 

Il 20 Febbraio, alcuni giorni fa, era il compleanno di un uomo straordinario che non finirò mai di ammirare, Yang Min che al raggiungimento delle 43 primavere continua ad avere il vigore e la voglia di giocare di quando ne aveva 13.
Ero a Wu Xi nel 1987 quando ho visto per la prima volta Yang Min, giocava per la provincia di Shanghai ed a quei tempi, la squadra italiana con periodicità si faceva lunghe trasferte di allenamento in Cina per migliorare il proprio livello. In quella occasione si disputava la gara a squadre, insieme a noi c’erano due giovinetti svedesi tali Von Scheele, mancino ed, il più conosciuto, ahimé per Yang Min, Peter Karlsson.
La cosa che più m’impressionò, non solo a me ma a tutti, compresi gli svedesi che ci stavano giocando contro, era il servizio e la schiacciata (il top spin Yang Min lo ha imparato più tardi in Italia).
Primo servizio di Yang Min, Karlsson rispondeva con la palla che faceva 2 rimbalzi sul tavolo. Secondo servizio di Yang Min, Karlsson rispondeva alzando la palla di un metro. Beh la partita si è svolta tutta così, con Yang Min al tavolo e l’altro alle transenne a raccogliere le palline. Credo che Karlsson non la prese bene, ma era giovane, in ogni caso non se ne è dimenticato. Anche il povero e sventurato Bongini, dedito alle transenne, faceva il giocatore ed il raccattapalle allo stesso tempo, a dir la verità chiunque in quel torneo giocasse contro di lui avrebbe fatto la stessa figura, Yang Min possiamo dire che è un giocatore molto democratico, riservava la stesso trattamento a chiunque gli si presentasse di fronte.
Arriva in Italia e lo accoglie (diventerà la sua nuova patria) la squadra del Cagliari con il presidente Carlo Diana. Yang Min era solito mangiare molto piccante, tipico che quasi tutti i cinesi amino il piccante, ma al sapore di una Fisherman’s Yang Min disse nel suo italiano più mimato che parlato, troppo piccante, Carlo Diana e De Giorgi Valter si guardarono stupiti.
Era il 1988 e non era così rinomato come adesso, mi verrebbe di soprannominarlo “Montalcino”, il tempo lo ha fortificato, lo ha migliorato tecnicamente, lo ha reso umano ai nostri occhi e le circostanze favorevoli e a favore lo hanno fatto diventare una star temuta e rispettata da tutti.
E’ il 1995 quando a Tianjin si tengono i mondiali e Yang Min indossa la maglia azzurra, le tribune gremite di migliaia di cinesi incuriositi come non mai, e scende in campo contro la Corea del Sud, conquista 2 punti contro il campione olimpico Yoo Nam Kyu e Kim Taek Soo. Il pubblico lo acclama ed i giornali non parlano che di lui. Fece una gara a squadre strepitosa, insieme a me battemmo in doppio la testa dei serie n.2 Yoo Nam Kyu/Kim Taek Soo, Yang Min era trasformato, ora era un altro giocatore.
Le nostre partite di allenamento in genere tirate 21-18 o 21-19 all’indomani di quella esperienza storica finivano 21-8 0 21-9.

foto ITTF

Da allora ha costantemente contribuito a servire l’Italia fino a rappresentarla alle Olimpiadi di Atene 2004 e ai giochi del Mediterraneo Almeria 2005 dove si aggiudica la medaglia d’oro per la gioia di tutto il mondo sportivo nazionale.

foto ITTF

La sua tecnica può trarre in inganno e si potrebbe pensare che un pennaiolo come lui, peraltro tradizionale, possa giocare a senso unico, invece no, il gioco di Yango è estremamente versatile e ricco di sfumature tattiche, per non parlare di quelle strategiche. Profondo conoscitore della psicologia che regna in una partita, non si lascia sfuggire il benchè minimo cenno di debolezza dell’avversario per buttarsi a capofitto e martellarlo di schiacciate ma anche di colpi rallentati e di finte.
E’ da annoverarsi tra i più grandi professionisti del mondo; stimato, benvoluto Yang Min ha sempre una parola per tutti e con tutti, in inglese, in francese, in tedesco, in giapponese per non parlare dell’italiano.
Ho avuto la fortuna di gestirlo in nazionale ed in panchina, dopo i primi tentennamenti dovuti alla conoscenza reciproca si è instaurato un solido rapporto professionale, sempre disponibile, mai contrariato e soprattutto un’atleta che ha avuto e che ha la voglia di vincere da vendere.
Credo di essere il suo più grande tifoso ed è un peccato per tutti gli italiani che non possano ancora gustarsi le gesta di questo straordinario uomo.
A marzo ci sarà un top 12 tutto italiano, sarebbe una magnifica occasione per vederlo in azione. E Yang Min? La Fitet o gli organizzatori, in questo caso lo Sterilgarda Castelgoffredo non lo hanno preso minimamente in cosniderazione, eppure è un top 12 azzurro e Yang Min è azzurro accidenti, forse si sono dimenticati di lui perchè solo i primi 12 della classifica possono partecipare e lui, non figura neanche nel database federale, insomma per la Fitet Yang Min non esiste. In ogni caso complimenti a tutti per l’attenzione e per la sensibilità.
Buon compleanno zanagna Yango

Lo abbiamo raggiunto in Kuwait e ci ha rilasciato questa intervista:

foto ITTF

Come sta andando in Francia
Quest’anno così così. Ho perso solo da quelli più bravi di me, ultimamente però ho avuto dei problemi con l’impugnatura della racchetta e non sono molto soddisfatto di me stesso.

Dove ti alleni di solito?
Gli allenamenti in Francia, li faccio spesso e volentieri a Montepellier, lì ci sono i miei amici degli ultimi anni e mi trovo molto bene.

Pensi di tornare a giocare in Italia?
No, per il momento no. A dicembre ho firmato un contratto che mi lega ad Angers fino al 2008

Sei stato spesso fuori, campionato, coppa etc, come ti sei inserito in questo nuovo assetto della nazionale?
Non è che posso dire granchè, per il momento ho partecipato solo ad uno stage, prima della Slovenia, sono stato impegnatissimo ed infatti ho dovuto rinunciare a due Pro Tour dei 6 programmati.

Per i mondiali cosa ti aspetti.
So che il 15 aprile iniziamo gli allenamenti e poi direttamente andiamo ai mondiali. Certo sarebbe bello ripetere la prestazione di Doha 2004 e arrivare nei primi 8 ma le altre squadre si sono rafforzate, soprattutto con i giovani, basta vedere questo Baum contro cui ho giocato quà, lui è veramente bravo. Noi abbiamo Bobocica che sta migliorando, vedremo.

La nazionale poggia ancora su di te, cosa fai per mantenerti in forma?
Fisicamente, corro spesso, faccio corse di 40 -50 minuti, mi aiuta anche a rafforzare la mentalità, poi faccio palestra, e tutto questo mi fa stare bene. Tecnicamente direi che non c’è tanto da migliorare, ho bisogno di sentirmi la sicurezza dei colpi. Ora ad esempio mi sento in forma.

Il tuo rapporto con l’Italia come è attualmente?
Sono stato troppo tempo fuori e mi sono sarificato, ma presto la mia famiglia ritornerà in Sardegna ed anch’io mi unirò a loro, quindi passerò molto più tempo con loro e con l’Italia.

Olimpiadi 2008
Ci punto e ci proverò, voglio giocarle le Olimpiadi a Pechino, poi magari chiudo la carriera. Nannoni è contento che io giochi fino alle Olimpiadi, dopo tutto mancano solo 21 mesi alle qualificazioni e se vado avanti così in teoria non ci sono controindicazioni.

Che tipo di consiglio daresti ai nostri giovani?
Devono lavorare di più, anche fisicamente. Bobocica che conosco meglio ha le gambe migliori rispetto a qualche tempo fa ma si deve abituare di più a sopportare lo stress di allenamento e quello di gara. Riguardo a Stoyanov lo conosco poco e non so dire granchè.

Ci sarà un top 12 italiano a marzo, ti sarebbe piaciuto partecipare? Gli spettatori italiani ne sarebbero stati felici.
Non so nulla di questa gara in Italia, comunque non lo so, ma è difficile, ho bisogno di amministrare bene i tempi di gioco e quelli di riposo in vista dei mondiali. Ho paura di stancarmi troppo perchè quest’anno ho fatto tantissima attività.

Quale è il tuo score in Francia?
13 vinte e 8 perse

Questa non è una domanda ma puoi dire quello che vuoi.
Invio un grande saluto per chi ama veramente questo sport.

Auguri campione

Commenti

una risposta per “Yang Min ed una breve intervista”

  1. Andrea ha scritto il 23 Luglio 2006 19:44

    Vai YANGO!

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