La tecnica “perfetta”

18 Novembre 2006 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso
Cerco di riassumere brevemente concetti, a proposito del gesto tecnico, che erano disseminati qua e là nei miei vari interventi, così sarà più facile farsi un’idea di cosa penso sull’argomento.
Anche se apparirà strano, non sono un talebano del “gesto tecnico perfetto”. Quello che sostengo è che c’è bisogno di una impostazione tecnica molto precisa. E’ chiaro che questa impostazione deriva da anni di osservazioni, analisi, di riscontri sul campo sull’efficacia del gesto, del colpo. E’ evidente che, rispetto a 40 anni fa, molti colpi siano stati “affinati”, anche in base ai nuovi materiali, che provocano maggior velocità della pallina, diverse traiettorie e così via. Ma è anche vero che, andando a osservare bene i colpi dei vecchi campioni e di quelli attuali, si nota una tecnica, che definisco “di base”, simile nei fondamentali. Piccolo esempio: il caricamento nel topspin di diritto (per chi tira di destro) è sempre quello, il peso del corpo deve passare dalla gamba destra a quella sinistra durante l’esecuzione del colpo; a cambiare, dopo tanti studi (soprattutto giapponesi e cinesi), è la posizione di partenza della racchetta, più o meno vicina a terra: dall’altezza del fianco, dall’altezza del ginocchio, ancora più in basso. E, come se non bastasse, il punto di partenza della racchetta dipende anche dalle caratteristiche fisiche del giocatore: quello più potente può partire da una posizione più alta, quello meno potente è meglio che parta dal ginocchio o ancora più in basso per sfruttare al meglio l’ampiezza del movimento del braccio, avendo così più energia cinetica e potendo trasferire sulla palla il peso dell’intero corpo e non solo quello del braccio (che è poi il vero segreto dei colpi potenti). Ma è anche vero, in quest’ultimo caso, che il giocatore potrebbe non avere la forza sufficiente per “reggere” con la gamba destra quando deve partire molto in basso con la racchetta, in questo caso potrebbe “rimanere sul colpo”, vale a dire che potrebbe lasciare andare il braccio e seguire lentamente col corpo perché gli manca la forza per sollevarsi da quella posizione, il che toglierebbe potenza al colpo e lascerebbe il giocatore sbilanciato e in ritardo sul tocco dell’avversario. Certo, se si è Wang Liqin, si può eseguire quel colpo leggendario dei Mondiali a squadre, contro Boll, con la gamba destra a reggere il peso di tutto il corpo in una posizione impossibile (immortalato sulla copertina del Magazine della Federazione cinese), ma è un caso limite, non credo altri ne siano capaci. Oppure, ricordano un grande campione scomparso, il polacco Grubba, si potrebbe eseguire il colpo con il caricamento per il topspin (sia di diritto che di rovescio) al contrario, cosa che lui faceva benissimo, ma era favorito dal fatto che l’impostazione del colpo in lui era tutta in velocità, non in potenza, e comunque è meglio non imitarlo. Quindi, in definitiva, una base tecnica, movimenti acclarati, esistono e sono dovuti ad anni di studi e di ricerche, che hanno tenuto conto dei principi fisici che regolano la nostra vita, non solo lo sport o il tennistavolo. In base a questi principi, è chiaro che si può stabilire quale sia il movimento migliore per dare più effetto o più potenza alla pallina. Su questa base, poi, si possono inserire varianti, modifiche, quello che si vuole, perché è giusto che ognuno ci metta un po’ di fantasia, di estro, di “interpretazione” personale, ma una tecnica di base, indiscutibilmente, c’è.
E qui arrivo al punto principale: che differenza c’è fra chi applica una tecnica di base e chi esegue un gesto diverso? E’ molto semplice: chi applica la tecnica di base, avrà meno difficoltà ad apprendere, eseguirà il colpo in maniera efficace più velocemente. Facendo delle cifre che non hanno la pretesa di essere indicative, ma servono solo come esempio, si potrebbe dire che un colpo riuscirà bene dopo 100 ore di allenamento a chi applica la tecnica, dopo 500 ore a chi la applica male o ne applica una sua personale. Come si vede, non dico che il giocatore con impostazione tecnica sbagliata (rispetto a quella che deriva dagli studi e dalle ricerche, da quella che considera i principi fisici) non possa diventare bravo o non possa battere quello che invece applica la tecnica giusta. E’ solo una questione di tempo e di applicazione. Se ti alleni 6 ore al giorno, batti chi si allena un’ora al giorno, anche se quello è più bravo di te tecnicamente. Se esegui il colpo in maniera tecnicamente sbagliata, all’inizio la pallina non entrerà in campo, dopo mille tentativi ci entrerà, è inevitabile. La tecnica, quindi, serve a “ottimizzare” (mi fa schifo questo termine, ma non riesco a trovarne un altro) lo sforzo.
Ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare in questo discorso. La tecnica non serve solo a ottimizzare lo sforzo, a fare apprendere più velocemente e meglio, serve anche a qualcos’altro di molto importante. La tecnica serve a “far capire” al giocatore cosa fare nei momenti in cui il gioco diventa imprevedibile, quando si trova di fronte a un avversario diverso dagli stereotipi, un avversario che ha qualche colpo strano, che ti manda la pallina con effetti imprevedibili. Per apprendere la tecnica, non basta seguire le indicazioni dell’allenatore, bisogna anche “capire” perché il colpo si effettua in quella maniera e non in un’altra, bisogna capire perché la pallina gira in un modo anziché in un altro. In Cina, tanto per capirci, ai ragazzini spiegano addirittura l’asse di equilibrio del corpo e la conseguente tecnica di avere sempre il bilanciamento perfetto. Se uno comincia a ragionare su queste cose, su questi principi, automaticamente, sarà in grado di ragionare anche quando si troverà di fronte a un imprevisto. Sicuramente avrete visto tanti giocatori che, contro certi avversari, sembrano impotenti, fanno chiaramente segno di non capirci niente. E’ il risultato della mancanza di insegnamento tecnico. in Italia ne abbiamo tantissimi, secondo me sono la maggioranza, e sto parlando anche di tanti che sono in nazionale. Sono bravissimi contro alcuni giocatori, perché si trovano bene con loro in base alle caratteristiche tecniche e perché li conoscono bene: sanno che quando l’avversario colpisce la pallina di rovescio, quella gli arriverà in un certo modo, e così via. Non appena l’avversario fa qualcosa di diverso, eccoli lì che perdono miseramente.
Per passare agli esempi indicati nei vari commenti, di Boll e Waldner, aggiungo questo. Chi non ha una buona tecnica di base, come Boll (e tutti gli altri come lui naturalmente), ha anche un altro problema: non sa muoversi. E in effetti i movimenti di gambe di Boll sono fra i peggiori che si possano mai vedere. Esempio: Boll, lontano al tavolo, sia pure col movimento sbagliato di diritto che si ritrova, è efficace quando comincia ad attaccare in serie, topspin uno dietro l’altro, a patto che l’avversario, sotto pressione, gli butti la palla sempre nello stesso punto, va a finire che Boll fa il punto nel 99% dei casi. Ma se la pallina cambia leggermente direzione, ecco che Boll va fuori posizione e non sa più che fare. Tantissime volte, quando l’avversario, in contrattacco sul suo topspin di diritto, cambia la direzione della pallina, lui insiste a volerla colpire ancora di diritto anche se la pallina gli arriva sul rovescio (che, paradossalmente, è il suo colpo migliore, questo sì bello ed efficace tecnicamente), con risultati pessimi.
Waldner è un caso a parte perché, paradossalmente, può apparire un giocatore con più di un difetto tecnico, ma non è vero. Il discorso è che lui ha dato una interpretazione così personale dei colpi da ingannare chi lo osserva. In realtà, la tecnica di Waldner è molto bella, quella del suo movimento di gambe addirittura meravigliosa (l’ha imparata dai cinesi). Dà un’idea di imperfezione perché tiene la testa della racchetta molto alta, con la stessa racchetta che, invece di essere parallela al tavolo (come fa Kong Linghui), è perpendicolare. Per intenderci, mettiamo la racchetta sul tavolo, in piedi sul manico, e abbiamo un’idea della sua posizione nei colpi effettuati da Waldner. Ma questo è un difetto, cui si aggiunge un’interpretazione personale che lo costringe a piccole variazioni nel movimento del polso, soprattutto quando colpisce di rovescio, non è certo un errore tecnico. Quindi, Waldner non è perfetto, ma, credetemi, la sua tecnica è giusto un filo inferiore a quella di Kong Linghui.
A questo punto, mi devo scusare per la lunghezza del mio intervento, ma devo aggiungere altre scuse perché ho bisogno di fare un’ultima considerazione sull’ipotesi dei cinesi che non vogliono semi-dei.
L’ipotesi non è sbagliata, ma deve essere riferita solo a una determinata epoca storica, quella della Rivoluzione culturale, dal 1966 al 1976 (non alla rivoluzione comunista vera e propria del 1949, con la Lunga Marcia di Mao). In quegli anni), in effetti, in Cina il culto della personalità era bandito. Gli sport individuali erano quasi vietati. Nel tennistavolo, la Cina non partecipò ai Mondiali del 1967 e del 1969. Poi, dal 1971 in poi, era vietato ai giocatori cinesi (era vietato dal Governo stesso, prima che dalla Federazione) vincere i Mondiali individuali. Potevano vincere solo quelli a squadre e le gare di doppio, che comportavano comunque un’idea di “squadra”. Naturalmente, in alcuni casi la vittoria era obbligata perché non riuscivano a perdere, tanta era la loro superiorità, o perché c’erano permessi particolari (tipo, non si poteva perdere contro un europeo). Così, in quegli anni, ci sono campioni “strani”, come i giapponesi Kohno e Ono nel maschile, e la nordcoreana Pak Sung Yun nel femminile.
Ma dopo quel periodo, ti posso assicurare che il concetto espresso da qualcuno, divieto di semi-dei, è stato cancellato, e lo è stato ancora di più dopo che Deng Xiaoping ha aperto la Cina all’economia di mercato. Al contrario, in Cina negli ultimi anni i giocatori di tennistavolo sono considerati proprio come semidei, per le loro vittorie e per l’idea di potere e di ricchezza che danno. Il vero motivo per cui si esce dalla nazionale a 25 anni, quindi, è un altro: costringere gli atleti a una competizione “assassina” per renderli più forti. Ma anche questo sistema non dà la sicurezza di avere campioni a ripetizione. Kong Linghui è rimasto in nazionale fino a 30 anni, Wang Liqin ne ha quasi 28, Ma Lin ne ha 26. Non sono usciti dalla nazionale perché non c’erano i sostituti alla loro altezza (e sarebbe stato difficile). Per andare al passato, nel 1989 la Cina si presentò con una squadra “vecchia” formata da Jiang Jialiang, Chen Longcan e Teng Yi, che persero 5-0 con la Svezia. In quel momento, la Cina non aveva nuovi giocatori, tranne un giovanissimo Ma Wenge (bravissimo giocatore, ma che, con tutto il rispetto, non può essere definito un grande campione) e uno Yu Shentong di secondo livello. Come si vede, quando non c’è rimpiazzo, la regola dei 25 anni va a farsi benedire.
Spero di avere chiarito bene tutto.

Commenti

34 risposte per “La tecnica “perfetta””

  1. Lostboi ha scritto il 18 Novembre 2006 13:52

    Non so Drago…parli di impostazioni giuste e sbagliate ma se analizzi i grandi gocatori non c’è n’è uno che giochi anke solo vagamente simile..Guarda Schlager, top con braccio tesissimo e rotazione del corpo…Poi Vladi (che per inciso da Boll ha perso anke parecchi incontri importanti come 2 finali della ECL), braccio vicino al corpo e baricentro più alto, Persson invece l top lo fa con la schiena piegata quasi a 90 gradi rispetto alle gambe e il braccio aperto, mentre Kreanga fa un movimento breve e scattante di dritto (come si insegna in romania) e un movimento allucinante e difficilissimo di rovescio..per non parlare poi di banana Chila(!) Poi è vero che Kong o Wang Liqin hanno la tecnica scolasticamente perfetta, ma il bello del TT è che si puo essere super campioni anke giocando in mille altri modi…(un po come molte tecniche diverse di arti marziali finalizzate ad uno stesso combattimento)

  2. Drago Rosso ha scritto il 18 Novembre 2006 22:20

    Per Lostboi:
    Intanto, devo chiarire, a te e a tutti, che questo intervento era in origine una risposta a Smile e a Tecnicamente Perfetto Che Si Vergogna, che avevano sollevato interrogativi sulla tecnica. Poi, siccome mi è venuto lunghissimo, Costantini ha deciso di trasformarlo in un post. Adesso, quindi, vi è più chiara l’impostazione generale del mio intervento.
    Poi, passo alle tue osservazioni. Che si possa essere campioni anche giocando in maniera non tecnicamente perfetta è esattamente quello che scrivo nel mio intervento. Facevo solo notare che, con una tecnica di base più evoluta possibile, è più facile diventarlo. Sugli esempi che mi fai, faccio notare che Schlager, come avevo detto altre volte, non lo considero impostato bene, quindi ci troviamo d’accordo sul fatto che fa il topspin in maniera non “scolastica”, se vogliamo chiamarla così. Chila non lo considero proprio, nel senso che sono più le “fughe” da una tecnica di base rispetto ai movimenti “rispettosi” di essa. Per quanto riguarda gli altri, non vedo la contraddizione, nel senso che io ho fatto l’esempio base del topspin, ma avrei potuto aggiungere anche tutti i particolari che riguardano la lontananza del braccio dal corpo, l’inclinazione del busto (i cinesi lo tengono diritto, gli europei meno), la torsione del busto, il gesto più o meno stretto. Sono tutte varianti che non vanno a inficiare il mio discorso. Samsonov ha il braccio molto vicino al corpo, ma questo non significa che lui sbagli il movimento cosiddetto “di base”, perché la tecnica di base non esclude questo tipo di gesto e infatti considero Samsonov uno dei più “scolastici” in circolazione. Ti confermo, proprio io che sono un patito della tecnica scolastica, che la tecnica di base non è una “ingessatura” in cui debbano essere costretti i movimenti. Perciò, non credo che stiamo dicendo cose diverse.

  3. Smile ha scritto il 18 Novembre 2006 23:44

    Per il drago. Mi ero ripromesso di star lontano da questa tastiera maledetta. Sono l’unico a cui riesco a mancare ad una promessa!
    Lo faccio perchè volevo ringraziarti per aver “condensato” (termine che non mi piace tipo il tuo ottimizzare) i tuoi interventi in uno che, pur volendo condensare, risulta invece abbastanza esaustivo.
    E’ chiaro, credo che tu lo abbia capito, che la citazione di Boll e Waldner era cercata e provocatoria.
    La tecnica di base deve essere eccellente per poter permettere una espressione personale “più efficace”.
    Per quanto concerne ancora l’ottimizzare suggerirei economizzare ed ergonomizzare lo sforzo.
    Riguardo al discorso semi-dei non facevo riferimento al periodo storico in particolare 1966-76 in cui, ufficialmente, veniva bandito il culto della personalità. Volevo far riferimento ad un comunque, sempre presente, latente modus volto ad evitare la costruzione nella fantasia popolare di un semi-dio anche in epoche più recenti tipo quella immediatamente precedente a JangJaliang per esempio con l’accantonamento del precedente bicampione del mondo (Guo) se non erro.
    D’altronde la storia pongistica cinese insegna quanto normali siano stati gli interventi di scuderia durante le grandi manifestazioni per non poter pensare che, nonostante ufficialmente questo non dovesse più esistere, il divieto al semi-dio in effetti sia rimasto.
    E’ una mia convinzione. Niente toglie al bel post “riassuntivo”.
    E’ un piacere leggerti.

  4. Alberto Vermiglio ha scritto il 19 Novembre 2006 17:19

    Per Smile e Drago Rosso,
    anche per me è un piacere leggervi entrambi…..:
    quando il Drago non esagera abboccando all’amo delle
    provocazioni imbecilli di qualche imbecille che gestisce
    il mondo (sono oramai più dell’80% e ci sarebbe oramai
    bisogno di un intervento “culturale cinese” o di una vera
    “aviaria” che colpisse e non fosse inventata e/o poi
    fermata) e quando invece Smile va a sparecchiare la
    tavola obbedendo ai divieti della moglie di scrivere (!?).
    Smile continua ad intervenire, Drago smetti di risponder
    agli idioti.
    Comunque tornando ai cinesi e alle provocazioni di
    Smile, lanciate sul discorso dei semidei, si è vero…. è
    innegabile la regolamentazione di certi giocatori nelle
    differenti epoche da parte dello “squadrone del drago”
    (validi e voluti entrambi i riferimenti, quello nazionalista
    e quello di tifo del Drago Rosso).
    E’ vero.. Guo Yehua (che poi mi pare si chiamasse in
    altro modo… anche questa storia dei nomi…) gli furon
    (ah..ah.. Li Furòn) fatti vincere 2 mondiali (inviterei a
    ricordare e forse meglio far intervenire nel Blog, il
    mitico Paolo Bargagli, il più famoso e divertente dei suoi
    aneddoti internazionali proprio sulle due finali di Guo e
    Cai Zenhua). Guo ha poi vagato in giro per il mondo con
    alterne fortune e perseguitato dal fisco, mentre Cai Z.
    è un idolo che in Cina tutti ancora toccano come le
    statue di San Gennaro o delle Madonne, e dalle tribune
    dispensa cenni e consigli tecnici ai giocatori in difficoltà.
    Nel 1989 la Cina appoggiò la sceneggiata di Jiang
    Jialiang come ultimo tentativo per raddrizzare la baracca
    del 5-0 in finale, poi lo fece fuori nel tabellone contro
    l’inguardabile Yu Shentong, facendogli pagare per il
    resto dei suoi giorni l’inverecondo gesto di chiedere il
    cambio dell’arbitro (mi pare contro Appelgren).
    E comunque è vero che recentemente, nonostante il
    numero elevato di forti giovani che spesso battono i più
    bravi europei (vedi Qi Yike ma non si chiamava proprio
    così,.. a Parigi con Boll) i più forti non sono così
    soggetti al “turn over” di una volta e agli ordini di
    scuderia sulle vittorie e sullo spianamento dei tabelloni
    che comunque ancora resta fra le donne, nonostante
    “qualcuno” dica che non è vero.
    Adesso vado a prendermi un caffè e vi saluto.
    Viva Smile e Viva il Drago Rosso… ma non c’è più
    Dico La Mia…!!
    Ah… forse se non ricordo male è stato stropicciato un
    po’ nell’ultimo intervento …??!! Dai su ..datti una
    stiratina e ripresentati …

  5. Ma Wenge ha scritto il 19 Novembre 2006 22:20

    Io molto, molto incasato con Drago Rosso, lui amico
    solo di folti giocatoli e molto impoltanti come Liqin,
    e come Kong, ma io licolda bene che lui a Manchestel
    1997 (Il Dlago Losso) diventato giallo in faccia come
    cinese velo quando io deve peldele e Kong cagale dulo
    e io non sapele come fale pel peldele pelchè tutto va
    dentlo e altlo sballiale semple.
    Poi pelò alla fine tutto bene e lui vinto ma poi tutti noi
    saputo che lui non plepalato bene da tecnici di China.
    Allola pelò io anche licoldale a Dlago Losso che io da
    tanti anni gioca a Gelmania Bundesliga e semple fa
    glosso culo a tutti blavi… e se qualcuno me chiamale
    a fale open io non fuoli subito come italiani….!
    Caso.. ma 1995 casa mia mondiale lolo dice come io
    poi peldele con cinese giovane e blavo… allola io
    multo alabiato e pelele plima con polacco scalso che
    semple vince facile…
    Folse qualcuno licoldale io vince anche con J.O. a
    finale squadle Gotebolg ‘93…allola io blavo anche eh!!
    Contlo difesa molto diveltile!
    Cin chan ciao tuti !

  6. Smile ha scritto il 19 Novembre 2006 22:47

    Per Vermiglio che si schermisce.
    Sei un gran provocatore. Non ce l’ho fatta a non scrivere giust’appunto due righe. Volevo solo dirti:
    “Ma allora ne sai anche tu di storia pongistica e non solo nazionale. Devi essere bello anzianotto anche tu!”
    Non avevo dubbi sull’anzianotto! (Scherzo!).
    Caffè alle 17.29?
    Hai ragione. Bisogna stare sempre svegli, con gli occhi sempre aperti, per vedere cosa combina lo Sciannizzero!
    Come sarà andata in Sicilia? Con tutte le poltrone che sta promettendo! Ma quanto è grande la tavola rotonda?
    Per Drago Rosso. Concordi che almeno “sotterraneamente” e neanche molto “sotterraneamente” (come dice il mio amico) questa prassi perdura?

  7. Drago Rosso ha scritto il 20 Novembre 2006 18:38

    Per Smile:
    Mi costringi a un’altra piccola maratona. Comunque, cerco di chiarire tutto. Anche in questo caso, avevo parlato, nel corso dei miei interventi da quando il blog è nato, delle cose che mi chiedi. Vuol dire che questa è l’occasione per presentare il tutto in modo organico.
    Comincio dal concetto di semidei. L’adattamento della mia risposta a post ha fatto perdere qualche connessione logica, per cui può sembrare che io ti abbia attribuito l’idea del 1966-1976 come periodo di riferimento. Naturalmente, avevo capito benissimo che ti riferivi ai tempi attuali e avevo detto che quel concetto “piuttosto” poteva andare bene nel, che è cosa diversa dal dire che tu lo affermassi come verità.
    Precisato questo, posso cominciare a chiarire. Ti posso confermare che, dal giorno in cui Deng Xiaoping disse ai cinesi che “ci si può arricchire”, è cambiata anche la valutazione sulla personalità, anche nello sport. Adesso, si può apparire come semidei, anzi, soprattutto i campioni olimpici sono direttamente considerati semidei dal popolo, e le autorità sportive e governative non si permettono minimamente di ostacolare questo modo di pensare e di fare. Per loro, l’importante è che non sia messa in discussione la funzione del Partito Comunista, che rimane il centro motore della Cina, sia ideologicamente, sia dal punto di vista del potere politico e amministrativo.
    Capisco però che tu possa pensare al mondo dello sport come a qualcosa che ha ancora certe regole. E hai ragione, ma queste regole funzionano solo per stabilire un percorso di formazione e gerarchie che devono essere rispettate. Vale a dire che il ragazzino deve rispettare non solo l’allenatore, ma tutti quelli più grandi di lui, deve conquistarsi il posto col sudore e con la fatica (dovrebbe essere un concetto scontato e universale, ma in Europa, e soprattutto in Italia, non è così), deve salire la scala un gradino alla volta. Tutto questo non è cambiato. Ma, e qui sta la differenza, una volta che sei diventato un campione, ti rimane solo da rispettare le normali regole sportive e disciplinari, poi puoi anche fare lo “sborrone”per il quale è stato chiamato in causa Bargagli come testimone. Siccome anche lui (come Marco Lucini) è un cialtronazzo che pensa solo a fare soldi e non a fare interventi belli su questo blog, te lo racconto io. L’allenatore cinese, quando deve combinare il risultato di una partita, non parla con tutti e due i giocatori, ma solo con quello che deve perdere. Così, Cai Zhenhua era convinto che l’allenatore (allora Li Furong) avesse ordinato a Guo Yuehua di perdere, per pareggiare l’ordine dato a lui due anni prima. Ma i dirigenti cinesi avevano deciso che quella partita sarebbe stata libera. Appena comincia la partita, Guo Yuehua si scatena con attacchi potentissimi. A Cai Zhenhua viene un dubbio. Sul 3-0 per Guo, si ferma un momento e chiede all’avversario: “Ma l’allenatore non ti ha detto niente?”. E Guo Yuehua risponde: “No. Gioca”. E riprende a martellare. Cai Zhenhua, che non si era minimamente preparato mentalmente a quella finale, proprio perché era convinto che l’avrebbe vinta senza giocare, non fu capace di reagire e perse.
    Questo serve anche a dimostrare che Guo Yuehua non fu messo da parte dai cinesi, era semplicemente arrivato alla fine della carriera, anche perché, col suo tipo di gioco molto potente e dispendioso fisicamente, non avrebbe potuto andare avanti a certi livelli. Fra l’altro, nel 1979, la Cina aveva subito la disfatta dal’Ungheria (5-2 e 5-1 nel girone e nella finale dei Mondiali a squadre). Dopo quel ko, il tecnico Li Furong dichiarò pubblicamente ai giornalisti cinesi: “Fra due anni, batteremo l’Ungheria con tre giocatori nuovi”. E fu di parola. Guo Yuehua, nel 1981, giocò nella gara a squadre, ma non la finale. I tre nuovi giovani erano Cai Zhenhua, Shi Zhihao e Xie Saike, che distrussero l’Ungheria, impossibilitata a trovare nuovi giocatori che sostituissero Jonyer, Gergely e Klampar. In quel momento, la Cina era in grado di sfornare tanti nuovi giocatori, tant’è vero che arrivarono anche Jiang Jialiang, Chen Logcan e Teng Yi. Quindi, Guo Yuehua non fu “fatto fuori”la loro voglia di record fasullo e si inventarono la squalifica di Kim per irregolarità nella colla. Scoppiò un casino incredibile. Tutto il mondo protestò e i cinesi furono smerdati. A quel punto, non potendo tornare indietro e ridare la vittoria a Kim, ordinarono a Wang Tao di perdere con Liu Guoliang in semifinale. Per la verità, a gioco libero, Liu Guoliang avrebbe comunque vinto con Wang Tao senza problemi.
    Ribaditi questi casi, ti confermo che fra gli uomini non c’è più combine e chiarisco anche che era pulita la finale del singolo del 2001, quando Wang Liqin rimontò da 0-2 a 3-2 su Kong Linghui. Alberto Vermiglio era uno di quelli che sostenevano l’imbroglio. Avevo spiegato a lui, e lo dico adesso a te e a tutti, che i tecnici e i dirigenti cinesi non volevano assolutamente che vincesse Wang Liqin, speravano che perdesse. Ti potrà apparire assurdo, ma questa è la verità. E ti spiego perché. I dirigenti e i tecnici, e intendo quelli che comandavano davvero, pensavano che Wang Liqin fosse un giocatore “senza palle”, sostenevano invece Ma Lin, visto come duro combattente. Un altissimo dirigente, parlando con i giornalisti cinesi nel 2000, definì Wang Liqin addirittura un “idiota”. Non sto scherzando, è tutto vero. E immagino che ad Alessio, nel momento in cui leggerà queste note, comincerà a ribollire giustamente il sangue. Quindi, quando Wang Liqin vinse con Kong Linghui, tutti loro furono sconfitti.
    Sono già diventato troppo lungo e mi devo scusare di nuovo. Comunque, tutto questo mi serve per spiegarti che, sia pure “sotterraneamente”, fra gli uomini quel modo di fare non c’è più.
    Invece, e non sotterraneamente, è rimasto qualcosa fra le donne. Cerco di accorciare. Zhang Yining fu costretta a perdere la semifinale del singolo nel 2001 contro Wang Nan; Guo Yue fu costretta a perdere i quarti di finale del singolo nel 2003 ancora contro Wang Nan; Guo Yue e Niu Jianfeng furono costrette a perdere la semifinale del doppio all’Olimpiade 2004 contro Wang Nan e Zhang Yining. In tutti i casi c’era la volontà di far vincere Wang Nan (nel caso del doppio, Zhang Yining fu fortunata perché faceva il doppio con lei, altrimenti, fosse stata l’avversaria, avrebbe dovuto perdere di nuovo). E qui si torna al concetto di semidei. Wang Nan è considerata tale, e non solo dal popolo di tifosi, ma anche dai dirigenti e dai tecnici, per svariati motivi. E’ il classico esempio di giocatrice che incarna il modello dei cinesi: ubbidiente, brava ad assecondare i dettami ufficiali della nomenklatura, gentile con tutti. Inoltre, fatto non secondario, è un membro del Partito comunista, partecipa anche ai Congressi in tale veste. Zhang Yining, tanto per fare l’altro esempio, non è così “docile”, mostra una maggiore personalità, quindi è vista bene perché è impossibile fare altrimenti, vista la sua enorme classe e forza, ma non è mai stata la “preferita”.
    Sto concludendo. Su Guo Yuehua e sugli uomini ti ho spiegato la situazione, il tempo dei giochetti è finito. Fra le donne, c’è ancora un po’ della mentalità “sotterranea” cui accenni tu, ma dopo che Wang Nan si sarà ritirata non ci sono altre giocatrici che i tecnici e i dirigenti avranno voglia di “spingere”.
    Ho finito. Mi prenderò le bestemmie di quelli che non amano leggere molto, ma davvero avevo bisogno di chiarire bene questi punti. Come ultima cosa ti rassicuro sul fatto che tutte queste informazioni sl mondo cinese non sono mie “opinioni”, non me le sono “immaginate”, si tratta di verità apprese in maniera diretta. Se, per esempio, tu potessi far leggere questo intervento a Yang Min, che quegli anni li ha vissuti in prima persona in Cina, lui ti confermerebbe punto per punto quello che ho detto io.

  8. Concordante. ha scritto il 20 Novembre 2006 23:08

    Per drago: per una volta concordo con te, dal 1981 non c’è stato un incontro svoltosi regolarmente tra cinesi…..un po’ come nel calcio in italia…era già tutto scritto a tavolino…..a parte le bottarelle buscate dai wikinghi….ecco quelle non erano state preventivate.

  9. Smile ha scritto il 21 Novembre 2006 08:32

    Per Drago Rosso.
    Qualcosa conoscevo ma non così approfonditamente. Un po’ di invidia (benevola) me la provochi.
    Opinioni (che non credo a questo punto)o meno sei stato molto cortese e disponibile al chiarimento. Spero che mi perdonerai se di tanto in tanto mi permetterò di sollecitare qualche tuo intervento.
    Mi dispiace averti costretto ad una maratona ma, quando ti “limiti” a non rispondere alle provocazioni, è veramente un piacere leggerti.
    Grazie

  10. Alberto Vermiglio ha scritto il 21 Novembre 2006 13:14

    E’ un piacere leggere il Drago Rosso quando non si
    agita e perde le staffe.
    Devo sgridarlo perchè sono convinto che almeno un
    paio non intervengono più dopo le trapazzate che
    hanno preso sul Blog.
    Comunque confermo che i cinesi parlano col Drago,
    me lo ha detto un noto giornalista che sa tutto di
    questi argomenti, ma un uccellino mi ha anche
    detto che ci sono alcuni cinesi che nascondono
    qualcosa al Drago (pensate che una volta gli hanno
    detto che poteva avere il pass per assistere come
    primo giornalista occidentale ai campionati nazionali
    cinesi, però gli avevano tenuto segreta la località
    dove si svolgevano….. è proprio come nel film
    “L’angolo Rosso”.
    … e sencondo voi non c’è qualche cinese che odia
    il Drago per le sue preferite fra le donne e tra i
    giocatori cinesi??
    Drago ! Vuoi proprio che non ci sia qualcuno che
    non ti dice o ti dice qualcosa appositamente ??
    E’ anche un calcolo di probabilità… sono bravi e
    fenomenali ed i migliori del tennistavolo, ma qualche
    stronzo ce lo devono pur avere anche loro no ??
    Comunque questo tuo intervento è forse troooppo
    il migliòòòore da quando esiste il Blog.
    Speriamo che prima o poi intervengano anche
    Marco Lucini e Paolo Bargagli (ma non ci spero più).

  11. Toti ha scritto il 21 Novembre 2006 14:35

    Complmenti per la sintesi al drago rosso

  12. Gnagna ranking ha scritto il 21 Novembre 2006 19:53

    per drago rosso: lo so drago che avrai molto da fare e non hai sempre tempo di dedicarti a questo blog, ma tempo fa preannunciasti che avresti scritto la tua personale classifica di gnagne del tt…..faresti cosa gradita se volessi fare questo tuo ranking..ovviamente arricchito da photo e magari cellular number!

  13. Procacciatore di Gnagne ha scritto il 22 Novembre 2006 12:03

    Scusa Gnagna, ma tu sei la Gnagna che era a quelli
    che il calcio fino all’anno scorso… perchè ho perso
    il numero di handy! E avevo una proposta che non
    puoi rifiutare!!

  14. Drago Rosso ha scritto il 22 Novembre 2006 17:16

    Per Alberto Vermiglio:
    Visto che mi vuoi sfottere, chiedendomi cose che sai già benissimo perché te le ho raccontate un sacco di volte, ne chiarisco un paio per chi non le conosce. E’ vero che la prima volta che sono andati ai Campionati nazionali cinesi, quelli della Federazione non mi dissero dove si sarebbero giocati, ma la storia precisa è questa. Io chiedo l’accredito, loro rispondono che non se ne parla, io rompo i coglioni e loro mi fanno l’offerta: se riesco ad avere il visto per la Cina e presentarmi nel palazzetto dove si giocano i Campionati, loro mi danno l’accredito. Io chiedo: dove si fanno? E loro: questo lo devi scoprire tu da solo. Naturalmente, io lo scopro e, la mattina in cui i Campionati cominciano, a Jiading, sobborgo di Shanghai, io sono lì. Gli organizzatori, che non sanno niente di questa storia, mi guardano stralunati. Io dico loro di telefonare alla Federazione, a Pechino. Loro telefonano e dicono che si trovano davanti uno strano italiano che chiede l’accredito. Da Pechino rispondono: potete darglielo. Da allora, non c’è stato più bisogno di altro, sono gli stessi cinesi a dirmi in anticipo dove si giocherà, a prenotarmi l’albergo a costo ridotto (pago più o meno un quarto del prezzo ufficiale, compresi i pasti), con l’accortezza che sia lo stesso albergo delle squadre di Kong Linghui, Wang Liqin e Zhang Yining, a darmi non il pass dei vip, ma quello degli organizzatori o addirittura della Polizia (non sto scherzando, è proprio così), in modo che io possa andare dove voglio. Ecco la storia, contento Vermiglio?
    Per quanto riguarda le informazioni, hai ragione a dire che magari qualcuno che mi tiene sulle palle c’è, perché preferisco alcuni giocatori e giocatrici ad altri, o perché una giocatrice mi ha regalato la coppa vinta in un Pro Tour, ma io so benissimo chi sono e non prendo informazioni da loro. I segreti che vi rivelo mi arrivano da giocatori e giocatrici fidatissimi, così puoi stare sicuro sulla loro bontà.

  15. Gnagna vs coppa. ha scritto il 22 Novembre 2006 21:55

    Per drago: quanto ti invidio……sto a rosica’ come un pazzo…….una cinese ti ha regalato la coppa…….se ti avesse dato la gnagna non sarebbe stato meglio???
    Comunque ammesso che tutto ciò che racconti sia vero, da come lo fai sembra che tu ne faccia un vanto……e poi scoprire dove si tengono i campionati cinesi di pingpong non mi pare di una difficoltà cosi’ grande……se tu avessi scoperto la pennicillina che avresti fatto???

  16. Alberto Vermiglio ha scritto il 23 Novembre 2006 00:06

    Per Drago Rosso,
    non mi degno nemmeno di risponderti, Puah!!
    Ma la storia di Guo Yuehua e Cai Zenhua me la faccio raccontare da Bargagli, perchè è molto più divertente.
    E poi mi faccio raccontare anche quella di quando lui ha giocato con Cai e la sua famosa e terribile gommaccia nera.
    E dopo, caro Drago,… uttumu n’fundum!.. mi faccio raccontare la storia del libretto nero di Berczyck, quando alla pagina della lettera “B” non trovava il nome con le caratteristiche e i difetti del giocatore che aveva vinto il primo set contro Jonyer che lo guardava disperato .. ma che poi ha vinto facile gli altri 3 sets.
    E salutami tua sorella ! (e anche tua moglie la Draghina!).

  17. Amministratore ha scritto il 23 Novembre 2006 10:28

    Posso garantire al tale “Gnagna vs coppa” che in diverse occasioni i campioni olimpici o mondiali cinesi hanno donato i loro trofei di gara al Drago Rosso in segno di amicizia e stima. Voglio ricordare che al di là di aneddoti, quali riuscire a sapere il luogo di gara dei campionati cinesi (cosa tutt’altro che facile), il Drago Rosso, che non finirò mai di ringraziare, gode di un’autorevolezza in Cina come nessun altro, autorevolezza guadagnata “sul campo”à di tagliare di netto la storia, la cultura. Da piccolo mi sono ispirato a Macerata Enrico, a Triulzi Roberto, a Bosi Stefano, a Malesci Stefano, a Giontella Roberto, ne ho altri da citare ma poi l’elenco diventa lungo, questi giocatori li devo ringraziare perchè mi hanno aiutato moltissimo a migliorare la mia tecnica e ad avere la convinzione di poter raggiungere risultati, almeno, quanto i loro prima di me.
    Ai ragazzi che seguo, alle persone che frequento, non rinuncio mai a parlare delle imprese dei nostri campioni, come Bisi, Pero,  Nannoni, Manneschi, Mondello, Busnardo, Arisi, Negrisoli, Stefanova, se posso faccio vedere i loro video, trovo ogni modo per istillare in loro una piccola goccia della voglia di vincere.

  18. Alessio ha scritto il 23 Novembre 2006 10:30

    ah Drago…

    a parte che me lo avevi già raccontato comunque veramente il sangue non mi è mai ribollito perchè qualche giornalista cinese ha dato dell’Idiota a Wang Liqin, ma piuttosto quando ho visto in giro a Shanghai i manifesti pubblicitari con Wang Liqin che sponsorizzava una caramella concorrente di quelle che faccio io….che nervi…sono andato dal mio capo a proporgli di mettere sotto contratto Kong, o meglio JO, ma non capendo un c..di tt mi ha preso per pazzo.

    Per Gnagna vs. Coppa: tutto ciò che dice il Drago è vero, e fa bene a vantarsene, ma la domanda è: e se ci fosse anche qualche altra verità che invece non ci vuole/può dire?
    Se la sua pupilla quando vince l’olimpiade corre ad abbracciarlo o gli regala la coppa del Pro Tour, se ne vanta, ce lo dice e ce ne da pure le prove a richiesta. Ma se dopo la doccia gli avesse regalato anche qualcos’altro..beh..forse non sarebbe carino andare a scriverlo sul blog…
    La cosa bella è che fai finta di farci credere col tuo intervento che non te ne frega nulla ma mi sa che sotto sotto rosichi…te rode di brutto…

  19. Drago Rosso ha scritto il 23 Novembre 2006 19:43

    Per Gnagna vs coppa:
    Ti rispondo garbatamente e seriamente, così non puoi trovare scuse. Se pensi che sia facile sapere dove si giocano i campionati nazionali cinesi, benissimo, ti invito a dirmi dove si giocheranno quelli del 2007. Aspetto la risposta. Giusto per tua informazione: non lo sanno i giocatori cinesi che sono in Italia e non lo sanno nemmeno i cinesi che giocano in Cina. Comunque, aspetto la risposta.
    Mi chiedi se non sarebbe stato meglio se la cinese mi avesse dato la gnagna, invece della coppa. No, non sarebbe stato meglio, e non certo perché a me non piacciano le donne. Non mi permetterei mai neanche di pensare una cosa del genere della giocatrice che mi ha dato la coppa, e non credo tu possa comprenderne i motivi.

  20. gnagna 4 ever ha scritto il 24 Novembre 2006 20:47

    Per drago: hai ragione non ne comprendo i motivi!
    I prossimi campionati di cina saranno a cin ciao pin!

  21. Invidioso ha scritto il 25 Novembre 2006 20:30

    Per alessio : a me rode di brutto…….quanto vorrei una coppa vinta da una cinese…….che bello la metterei sul focolare…….dimmi come posso fare per avere una cosa del genere………meglio di un Canaletto!!!

  22. Drago Rosso ha scritto il 26 Novembre 2006 01:58

    Per Gnagna 4 ever:
    Bravo, potevi stare zitto, invece hai voluto strafare. Così, anche se devo dare un dispiacere a Smile, ti dico che sei un povero idiota, un fallito e un miserabile. Volevi fare lo spiritoso, sei stato smerdato, educatamente, quindi non puoi dire che ti avevo insultato, e adesso rispondi in un modo dal quale si capisce che razza di essere infame tu sia. Allora, grandissimo coglione che non sei altro, sei capace di rispondere seriamente e dirmi dove si faranno i Campionati nazionali cinesi? Hai detto che è facile. Forza, rispondi. Quanto al fatto che tu non capisca come mai io preferisco una coppa a quella che tu definisci “gnagna”, nessuna sorpresa: da uno schifoso e lurido verme come te non ci si possono aspettare altro che ragionamenti da bestie immonde.

    Per Invidioso:
    Sei un povero idiota pure tu. E lo sei soprattutto perché vuoi nasconderti dietro un altro pseudonimo, quando invece si capisce che sei lo stesso della “gnagna”. Fai una cosa: quando ti svegli, la mattina, vai davanti allo specchio e sputati in faccia. Io non lo faccio perché il mio sputo non può sporcarsi con le merde come te.

  23. Alessio ha scritto il 26 Novembre 2006 07:08

    X l’invidioso gnagna 4 ever: se fossi il Drago ti risponderei coprendoti di insulti..ma visto che sono Alessio (a proposito e tu chi sei?) mi limito a dirti 2 cose:
    1) non è tanto la coppa ma il rispetto e l’amicizia di cui gode il Drago che sono sicuro dovresti se non invidiare, per lo meno accettare…mi pare proprio che tu la butti sull’ironia perchè non riesci a credere che uno come lui sia veramente ritenuto dai cinesi (e quindi dagli unici al mondo che ritengono il tennistavolo uno Sport con la S maiuscola) un punto di riferimento. A parte che l’Amministratore è già intervenuto s questo punto, aggiungo questo: Ti posso assicurare che non molte settimane fa lessi su un importantissimo sito cinese di tennistavolo un articolo su di lui. Su quel sito di solito si parla solo di risultati e di grandi giocatori ma dedicarono un intero articolo a lui, con tanto di foto e nome reale. Fortunatamente il sito è solo scritto in cinese e comunque per qualche motivo tale articolo poco dopo fu cancellato perchè rischiava di rivelare la sua identità ai lettori italiani creando grossi casini al Drago ti assicuro…ma resta il fatto che questi avevano pensato che egli meritasse una intervista nè più ne meno come la merita un Wang Liqin o un Timo Boll.
    2) Se pensi che cin ciao pin sia cinese (non dico una località…ma 2 su tre non le trovi su alcun dizionario cinese…ammesso che tu riesca a trovare un solo ideogramma su un dizionario cinese..), allora ti vedo proprio bene a trovare anche un minimo indizio su qualsiasi informazione proveniente dalla Cina, figuriamoci il posto dove si faranno i campionati cinesi…mi fai pena (ops…sto trasformandomi nel Drago..). Potrà anche non fregartene un bel nulla di dove si faranno, ma evita di commentare con battute tipo “sarà mica così difficile” se non hai idea di cosa stai parlando.

    Per tutti: ma non si stava parlando di tecnica?

  24. Gnagna vs coppa. ha scritto il 26 Novembre 2006 14:17

    Per alessio: faccio un copia e incolla su cio’ che dici tu del drago, definendolo uno come lui……..credo che questo dica tutto: “perchè non riesci a credere che uno come lui sia veramente ritenuto dai cinesi”……mi spieghi il significato di “uno come lui”? cosa significa???

    Per il drago: certo che sono gnagna vs coppa…rispondevo appunto ad alessio che diceva che mi rodeva.
    Ma non ho compreso cosa ci sia di male nel preferire la gnagna ad una coppa, è la mia opinione e credo che in molti la pensino come me.
    Comunque gnagna vs coppa, invidioso non sono pseudonimi, sono nick name, pseudonimo ha un altro signignagnato.

    Non credo che l’articolo cinese avrebbe creato problemi al drago……che avra’ mai fatto di cosi’ terribile da non poter rivelare la sua identità???

    Parlando seriamente…….perche’ dovrei sapere dove si fanno i campionati cinesi??tanto mica devo andarci…..beh pero’ per una coppa forse potrei farci un pensierino.
    Comunque li faranno a shangai.

    Comunque meglio una gnagna oggi che un trofeo tomorrow.

  25. Avogadro ha scritto il 26 Novembre 2006 15:07

    Per alessio: scusa ma che com’è che fai l’avvocato del drago???
    Secondo me faresti better a risparmiare le tue energie per i kaxi tuoi….non trovi???

    ad majora.

  26. Alberto Vermiglio ha scritto il 26 Novembre 2006 15:27

    Drago e Alessio. ..Si stava parlando di tecnica, ma quando leggi certi coglioni che intervengono, forse non sapendo nemmeno loro il motivo, allora comincio anche a giustificare il Drago, pur essendo uno dei primi che lo bacchetta perchè si esprime un “po’ rudemente” (m’ha fatto smettere di intervenire
    “DicoLaMia”)…. non vale più la pena lasciar perdere?!
    Il fatto è che c’è qualche idiota (diciamo l’80%, come nella vita di tutti giorni) che interviene e usa e abusa della libertà di cui gode per intervenire su questioni, su siti e su questo blog, magari mosso dalle stesse passioni di partenza di altri ma poi sparando cagate mondiali senza nemmeno accorgersene e soprattutto tirar fuori una stronzata che se voleva essere spiritosa gli è stata data possibilità (almeno questa volta) di cavarsela con poco. Invece no.. allor vuol proprio dire avere della segatura nel cervello…..
    Perchè accusare il Drago e Alessio se gradiscono sul caminetto la Coppa di una campionessa cinese anzichè un Canaletto.??
    Qui si parla della coppa e di quanto legato ad essa, se fosse stato un Blog d’arte allora poteva aver a che fare il Canaletto.
    Intervenire su questo blog per dire delle cose inutili e imbecilli ognuno è libero di farlo, ma perchè non lo fa anche in palestra durante un torneo, quando lo vedono e lo conoscono tutti??
    Io se fossi l’Amministratore non validerei l’intervento, anche a costo di veder calare il numero il numero degli stessi.
    Un conto è qualche intervento ironico e divertente così come qualche pseudonimo spiritoro, un conto è essere soltanto uno dei numerosi poveretti al quale viene permesso di vivere ogni giorno da resto dei democratici (e coglioni) di questo mondo.
    Non vorrei cominciare a pensare che possa esserci un disegno preciso nei sistemi terroristici di alcuni gruppi, apparentemente mirati a persone innocenti! ….. (una cagata potrò pure permettermela anche io??).
    Ahh! Se una bella Aviaria ci liberasse di un paio di miliardi di idioti, potremmo ammalarci anche noi,.. contenti che qualche nostro figlio abbia poi benzina per qualche anno in più, riscaldamento a sufficienza, arrivare alla pensione senza sperare nella “pasticca” all’ultimo girono di lavoro produttivo…!
    So già che ci sarà qualche imbecille pronto alla replica … !
    Siamo qui! Eh Drago ??

  27. I am not a football player ha scritto il 26 Novembre 2006 15:46

    Per Avogadro….. (e per il Gnagnone), Alessio farà l’avvocato del Drago perchè il Drago è un Diavolo Rosso, quindi per trasposizione fa l’avvocato del Diavolo, tu invece fai l’avvocato di un imbecille che non capisce che cosa ha a che fare la Gnagna con i discorsi del Drago e di Alessio! E vedo che continua a non capire, perchè continua a ribattere, dunque continua a essere imbecille.
    (non mi pareva che Alessio o il Drago gli avessero chiesto per primi di dire dove faranno i campionati cinesi, mentre lui continua a giustificarsi della poca importanza del luogo e poi ne nomina uno, forse a caso…!)
    E’ come se uno intervenisse in un blog di cucina e comincia a rispondere alla tal casalinga che schifo fa la salsa di avocado o perchè deve metterla così in risalto … e poi si altera se la casalinga lo manda “..a fa’n mocca..”, mica t’aveva chiesto nessuno di intervenire se non sei iscritto a quelli che gli piace scrivere pagine di commento alla salsa di avocado…
    Capito? Dubito! …No eh!?!! Beh..! Lo sapevo!

  28. Smile ha scritto il 26 Novembre 2006 17:14

    Per Alberto, Alessio, Drago (in rigoroso ordine alfabetico), ecc. ecc.
    Trovo straordinaria, incredibile, direi quasi pregna di romantica passione (forse è proprio quella), la forza che riuscite a trovare non solo per leggere (lo faccio anch’io, ormai di tanto in tanto) ma per rispondere a certi interventi.
    A me passa lo smile! Mi viene da piangere.
    L’ironia, l’autoironia, la battuta fanno parte di noi, di un forum, di un blog ma ….
    E’ sempre un grande piacere e fonte di arricchimento leggervi.
    Con simpatia e tanta tanta stima vi saluto.
    PS Per Alberto: è innegabile che i perchè (e ce ne sono comunque) andrebbero ricercati a 360° (e 360° forse non basterebbero) ma COME E’ POSSIBILE CHE TUTTA L’ATTIVITA’ NAZIONALE DI UNO SPORT INDIVIDUALE SIA BASATA SUI CAMPIONATI A SQUADRE? Qualcuno si è mai cagato il campionato italiano a squadre di tennis? Ci rendiamo conto che sono due sport diversi (non il tennis ed il tennistavolo) ma il tennistavolo individuale e quello a squadre? Che continui ad aver diritto di esistenza il campionato a squadre ma il tennistavolo, come direbbe il Brancaleòn, è cosa di singolar tenzone!

  29. Alessio ha scritto il 26 Novembre 2006 17:24

    Sono a Mosca per lavoro, fuori fa freddo e in questa domenica di tempo libero ed energie ne ho a sufficienza, poi magari da domani torno a scrivere una volta al mese.
    Comunque fortunatamente vedo che un pò di gente che sa intepretare gli interventi in modo corretto ancora c’è perciò mi limito solo a precisare che “uno come il Drago” significa semplicemente “uno che non solo non è cinese ma viene da uno stato dove il ping pong è vagamente meno rispettato e diffuso che da loro” (come peraltro già detto sopra dall’Amministratore, a dimostrazione che gnagna proprio capisce pochino o forse non legge gli interventi completamente).
    Per tutte le altre domande che mi chiamano in causa mi chiamo fuori per evitare un infita discussione inutile che (quella si) mi farebbe sprecare energie, tempo e parole. (aggiungo inoltre che il Drago stesso ha già risposto sul perchè non può rivelare la sua identità, secoli fa in qualche altro intervento). Perciò saluti a tutti, e spero si ricominci a parlare di tt giocato presto.

  30. Drago Rosso ha scritto il 26 Novembre 2006 19:46

    Per quel grandissimo pezzo di merda di Gnagna vs coppa:
    Ti stai infognando sempre di più in un mare di merda senza fine. Come ho già detto ad altri prima di te: smettila adesso, perché io non smetterò mai di dirti e dimostrarti che sei un povero coglione e pezzo di merda. E sarò io ad avere l’ultima parola. Ti avevo dato la possibilità di uscirtene bene o quantomeno di fare un discorso serio, ma tu hai voluto insistere, credendo di potermi prendere per il culo. E hai sbagliato alla grande.
    Comunque, rispondo anche alle puttanate che hai scritto in quest’ultimo tuo idiota intervento.
    Intanto, sei un povero ignorante, sei pregato di tornare a scuola e studiare, visto che non capisci un cazzo a proposito di pseudonimi e nickname.
    Poi, tu tenti miserabilmente di ridurre la stronzata che avevi detto a una semplice questione di opinioni. Tra l’altro, non hai nemmeno capito il significato dell’intervento di Alessio. Tu hai seri problemi di quoziente di intelligenza. Anch’io preferisco la fica a una coppa (non la “gnagna” come dicono i fighetti imbecilli come te), ma solo nel caso dovessi essere io a vincere una coppa. Ma se la coppa, o qualsiasi regalo, anche quello che costa due lire, mi viene dato da una determinata persona, che intende manifestarmi la sua amicizia e la sua stima, beh, inutile che ti spieghi altro, visto che merde come te sono peggio delle bestie quando parlano di “scopare”ppato le gomme e me le ha date, lì, al centro del parquet, con migliaia di spettatori che non riuscivano a capacitarsi di quello che stavano vedendo.
    Io ero nessuno: mi sono guadagnato stima, rispetto e amicizia dei più grandi campioni del tennistavolo. Tu eri un giocatore che credeva di rapprsentare qualcosa in questo mondo, scopri di essere un miserabile coglione che nessuno più conosce.
    E sei patetico quando chiedi perché mai dovresti sapere dove si fanno i campionati nazionali cinesi. Ma chi credi di prendere per il culo? Sei stato tu a dire che è facilissimo saperlo. Bene, visto che è facile, faccelo sapere. Sei stato smerdato e adesso non sai come cavartela.
    E non si faranno a Shanghai, immenso fesso che non sei altro. Continui a provare bluff che non ti riescono. E Shanghai si scrive n questo modo, non come lo hai scritto tu, “Shangai”, senza la seconda acca. Qualsiasi cosa tu dica, io ti smerdo.

  31. Brancaleone ha scritto il 26 Novembre 2006 21:16

    Oh Smail..All’ultimo arriva dunque anco di novo tuo commento.
    Amico Perduto e Retrovato. Qual buon vento e con che nave giungi or a li nostri lidi. Favelli poco da quando fu meschino lo femminimo intervento, si sciagurato, di colei che adatta a spolverar scodelle andrebbe forzata.
    Li tempi sempre grami mai cambian che le sottane piaccion assai molto e testa perdiam per l’amici mantener vivi.
    Seguon comandi che prima non s’osavan. E noi pure racchetta a man le diamo che gentil ma noioso scambietto provoca.
    Ordunque trai spunto e non scusante per ricominciar con noi di scambiar pensiero che io cognosco lo cervello tuo fino, colto ma anco il giusto contadino.
    Tenzone, si dunque… Torneo: paremi giornata soleggiata e allegra si anco coraggiosa e d’orgoglio plena che cavalli sudan sotto li colorati drappi e cavalier sfidan l’altri per “singolar”….
    ..Tenzone… A squadre a volte si gareggia anco… ma per concentramento campus, ricordo solo la disfida di Barletta (o
    era di Molfetta).
    Quanto vera è l’origin della nostra paletta rotear da singoli, si tanto lontana dall’attuale. Allor, che fare?
    Si pote cambiar lo metodo? Molti dicon che mecenati (anco definiti sponsor) lo nome voglian sulla squadra unita, ma una mezza via possibil sarebbe, forse non si vorrebbe o paura o ignoranza di cosa far nessun sapesse?
    Chiediam troppo! Vediam un breve passo prima poggiar che lo piede saldo spinga l’altro a calcione nel volgar di dietro del bifolco che annoso ignorante fardello con se reca.
    Te saluto, ma non tornar a farti vivo l’anno a venire.

  32. Brancaleone ha scritto il 26 Novembre 2006 21:44

    Attendo l’autorizzar de lo intervento mio e vedo che lo Drago, al solito ribolle, sbuffa e sfiamma in un già passata risposta sua.
    Drago chetati che la pression ti s’alza e di pentola non hai ancor sembianze, s’anco modello proprio non ti narran.
    Che valga buttar lo tempo per cavalcar somari che ti strappan nomi e brutture con tenaglie. Col bastone neanco impareran che scola non v’è che li vide legger abecedari si che più d’una riga di ignoranza tirar sulla moderna tastiera possan, che lo quaderno di prima classe con l’orecchie avevan gettato e la diligenza di Pinocchio salita, per lo Paese dei Balocchi (o della Gnagna).
    Balocchi e Gnagna s’han per tutti, belli e anco brutti che son
    aggettivi che nulla a che veder han col cervello, ma codesti non ragionano …. con quello.
    Li avrebbero chiamati a far figura di pupa o del secchione.
    Nè delle due, dunque non resta lor che quella del coglione.
    Te ora placati che a nulla giova se non perder gente che in codeste pagine interesse trovi.
    Troviam lo Smail perduto, che se con bel ritmo torna, ne
    troverem ancor altro per giovarne.
    E lo mondiale dove sarà l’anno venturo?
    Che voglio ti cognoscere guerriero si fiero e duro,
    (e Gnagna, mi raccomando presentarmi,
    che coppa e salame saran le nostre armi!).

  33. Gnagna vs coppa ha scritto il 26 Novembre 2006 23:15

    Per drago: se tu sei contento così….a farti regalare coppe e gomme……sono felice per te…….continuo però a preferire altri tipi di regali.

    Per sapere dove saranno i campionati cinesi basta telefonare a costantini……non mi pare una cosa talmente complicata…..ma fondamentalmente credo che riuscirò ad addormentarmi lo stesso questa notte.

    W la coppa.

  34. Drago Rosso ha scritto il 27 Novembre 2006 14:26

    Per la merda di Gnagna vs coppa:
    Da perfetto idiota e pezzo di merda quale sei, non sei nemmeno in grado di controbattere. Mi piacerebbe conoscere le tue amiche, ovviamente solo troie della peggiore specie, visto che l’unico regalo che tu accetti è la fica. Ma, vedi, quelli che si vantano di preferire questi regali, sono proprio quelli che se li devono comprare, altrimenti non trovi nemmeno l’ultima zoccola di questo mondo disposta a dartela.
    Inoltre, grandissimo coglione ed ebete che non sei altro, visto che basta telefonare a Costantini per sapere dove si giocano i campionati cinesi, perché non lo fai, invece di continuare a fare figure di merda? La verità è che il buon Massimo non sa dove si fanno e lo chiede a me, e io glielo dico con grande piacere. Il vero problema è che tu non sai come uscire dalla putrida fogna in cui ti sei cacciato e continui a sparare puttanate. Ripeto: tu hai tirato fuori la storia di quanto sia facile sapere dove si giocano i campionati cinesi. Bene, diccelo, prima che il tuo fegato si disintegri per la roditura cui viene sottoposto per le tue cazzate.
    E, naturalmente, chi credi di prendere per il culo quando dici che dormirai stanotte? Ti sta rodendo alla grande e continuerà così, visto che sei così demente da continuare a rispondermi. Ti smerderò sempre, caro il mio ex giocatore fallito che non capisce un cazzo di tennistavolo e se lo sente andare in quel posto ogni volta che lo sputtano. Ma chissà, magari prendertelo in quel posto ti piace pure, visto che insisti. Bene, stai sicuro che io non mi fermo, te lo puoi sognare (ammesso che riesca a dormire per poterlo fare) che sarai tu ad avere l’ultima parola.
    Ciao, maiale di merda.

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