Le prime gare del 2007 viste dal D.R.

22 Marzo 2007 da Ping Pong Italia 

L’opinione del D.R. sulle prime gare internazionali del 2007.

del Drago Rosso
L’avvio internazionale del 2007 è stato importante soprattutto perché si è cominciato a gareggiare proprio a Zagabria, per l’Open di Croazia, vale a dire nello stesso posto in cui si disputeranno, a maggio, i Mondiali individuali. Per l’occasione, i due Open di Croazia e di Slovenia hanno invertito le date in
calendario. Di solito, si gareggia prima in Slovenia, stavolta l’apertura è toccata alla Croazia. Entrambi i
tornei hanno fornito qualche indicazione interessante, che cercherò di mettere in evidenza, ma è chiaro che è su Zagabria che credo si debba puntare l’attenzione.
MONDIALI
All’Open di Croazia, si è giocato nella stessa sala in cui si svolgeranno i Mondiali, quella dove si sono
giocati anche gli Europei. La sala dove di solito si gioca l’Open croato diventa la seconda, quella che
serve da collegamento fra le due è riservata ai tavoli da allenamento. Così, si è avuta l’idea di come
saranno i Mondiali. L’impressione, però, non è esaltante, ci sono alcuni punti discutibili. Quello più preoccupante riguarda le luci nella sala principale. Sembrerà incredibile, ma sono piazzate in maniera che la luce arrivi obliquamente sui tavoli. Quando ci sono molti tavoli, questi sono piazzati in modo che la luce li colpisca di lato, quindi il disturbo per i giocatori è relativo, ma i due tavoli che sono piazzati in una zona privilegiata, quella in cui dovrebbero avvenire le riprese televisive, sono disposti in lunghezza rispetto alla luce. Quindi, un giocatore ha la luce negli occhi. Tutto questo è risaltato ancor di più quando, per le finali, ci sono state le trasmissioni tv. La telecamera principale era piazzata proprio in modo da avere la luce di fronte. In Tv, di conseguenza, la pallina diventava invisibile. Si riusciva a vederla solo nei replay, quando il regista utilizzava le riprese fatte dalle telecamere piazzate nella posizione opposta. Comunque, qualcosa di assurdo. Se gli organizzatori non interverranno per sistemare i fari (che si trovano sul soffitto, molto alto) gli appassionati che vorranno vedere i Mondiali in tv avranno brutte sorprese. Negli ultimi due giorni, è arrivata una delegazione dell’Ittf per esaminare la sala e gli altri aspetti dell’organizzazione, con a capo il presidente Sharara. Lo stesso Sharara ha poi parlato in una conferenza stampa, di cui trovate traccia nel sito dell’Ittf, alla voce Press. Sharara ha detto che bisognerà sistemare le luci. Inoltre, ha messo in evidenza altri tipi di problemi, fra cui quelli legati al Comitato organizzatore locale, che è cambiato poco tempo fa, e alle conseguenze che questi cambiamenti portano anche per quanto riguarda l’aspetto economico dei Mondiali, il budget a disposizione e altre cose del genere. Quello che davvero non si riesce a capire è: possibile che l’Ittf faccia un’ispezione della sala dei Mondiali solo quattro mesi prima delle gare? Non avrebbe dovuto fare un controllo molto tempo prima? E se lo ha fatto (e noi non lo sappiamo), possibile che gli ispettori non si siano accorti dell’anomalia delle luci? Per quanto riguarda il Comitato organizzatore locale, i problemi sono differenti, si vede che l’Ittf è stata colta di sorpresa, ma ci sono tanti aspetti organizzativi che potevano e dovevano essere esaminati molto prima. Inoltre, dalle prime notizie che riguardano gli
addetti ai lavori, in particolare i mezzi di informazione, viene fuori che si stanno per riavere gli stessi gravi problemi dei Mondiali di Shanghai 2005 e Brema 2006. Già si parla di restrizioni notevoli per la stampa e addirittura di ripetere la scandalosa esperienza di Brema per quanto riguarda i posti riservati alla stampa: bisogna pagare per essere sicuri di avere la propria postazione. Faccio presente che questo non succede in alcun altro Mondiale di alcun altro sport, tanto per evitare commenti del tipo “è giusto che la stampa paghi” o cose di questo genere. Poi, nessuno si scandalizzi se è difficile avere informazioni sui Mondiali, trasmissioni Tv con riprese decenti e così via. Purtroppo, il tennistavolo si sta distinguendo sempre più per iniziative che dimostrano il dilettantismo e l’incapacità dei suoi dirigenti, a tutto danno degli appassionati.

CROAZIA
E adesso cerco di fornire qualche spunto sulle gare, puntando più ad aspetti particolari che alla cronaca.
Nel singolo maschile, di rilievo l’assenza di Boll, annunciata due giorni prima della gara, il che non è servito per cambiare il tabellone. Così, nel quarto in cui Boll era teste di serie, sono venuti fuori nomi
improbabili, con l’eccezione di Smirnov che è arrivato così in semifinale. In un primo momento, si è sparsa la voce che Boll abbia rinunciato a causa di un affaticamento. La notizia non è sorprendente, se si
pensa che l’attività di Boll, soprattutto in Germania, è disordinata e massiccia. In pratica, gioca di tutto,
fra campionato, tornei ed esibizioni organizzate qua e là. Uno sfruttamento integrale di cui pare la colpa
principale sia della Federazione tedesca. Dopo un paio di giorni, arriva una spiegazione “ufficiale”: Boll ha
contratto un virus di una malattia di bambini, che provoca diarrea. La spiegazione ufficiale non convince. Comunque, resta il fatto che il suo quarto del tabellone è misteriosamente senza cinesi e senza i migliori della clsssifica mondiale, una stranissima coincidenza che si ripeterà nei tabelloni del Qatar e del Kuwait. Ma su questo tornerò in seguito. A conferma del tabellone “pazzo” (definiamolo così per carità di patria), al terzo turno ci sono per due incontri fra cinesi, e che incontri: Wang Liqin-Ma Long e Ma Lin-Hao Shuai. E sono due sorprese, ma nemmeno tanto, perché Wang Liqin è in forma pessima, Ma Lin soffre un po’ Hao Shuai, che tra l’altro gioca alla grande, tanto che vincerà il torneo. Tanto per cambiare, sempre nell’ultimo quarto del tabellone, c’è un altro scontro fraticida negli ottavi di finale, fra sudcoreani: Oh Sang Eun contro Joo Se Hyuk. Insomma, i più forti si affrontano sempre fra loro, e non alla fine del torneo, il quarto di tabellone con Boll è sempre “vuoto”. Comunque, è Oh Sang Eun ad andare avanti, sia pure dopo una partita combattutissima. Samsonov, in semifinale, batte per la terza volta consecutiva Ma Long (precedenti: finale Open di Germania 2005, ottavi di finale Open di Croazia 2006, 4-3 dopo aver annullato un matchball a Ma Long con un fenomenale flippone di diritto), stavolta con un netto 4-0, e si ritrova Hao Shuai in finale, che ha già battuto proprio in Croazia, nella semifinale degli Open 2006. Potrebbe vincere anche stavolta, pur partendo da 0-2, perché comincia a macinare Hao Shuai e a comandare il gioco, ma ha fatali esitazioni nei momenti decisivi e butta letteralmente al vento gli ultimi due set, dopo aver condotto anche 10-6. Samsonov ha un gesto di stizza, raro in lui, proprio perché si rende conto di aver sciupato un’ottima occasione. Hao Shuai, comunque, è un avversario grandissimo, che progredisce in maniera evidente. A Zagabria, batte Primorac, Ma Lin, Oh Sang Eun, Smirnov e Samsonov. Sta migliorando poco alla volta il rovescio e si presenta come un giocatore solidissimo, un muro sugli attacchi avversari, ma anche in grado di mettere fantasia nel suo gioco. Fra un anno al massimo, lo vedremo fra i primi 5-6 del mondo, insieme a Ma Long naturalmente.
Nella gara femminile, qualche nota anche per le azzurre, prima di passare alle grandi. E non sono note
buone, perché le due più forti, Tan Wenling e Stefanova mostrano uno stato di forma approssimativo e
pecche sempre più evidenti. Tan Wenling batte la difesa cinese-olandese Li Jie, poi non può alcunché
contro Wang Yuegu, cinese di Singapore. La sensazione è che fatichi tantissimo per ottenere ogni punto,
niente le riesce facilmente, e per lei vincere con le difese è quasi obbligatorio, viste le caratteristiche
tecniche, la sua gomma sul rovescio e gli bstop sul tavolo che mandano fuori palla le difese avversarie.
Niko rischia di perdere con Vacenoska, una giocatrice molto forte tecnicamente, ma completamente pazza e, comunque, di livello inferiore. Eppure, Niko si ritrova sotto 3-1 e 10-6. Sopravvive perché Vacenovska ha uno dei suoi attacchi di pazzia e spreca i 4 matchball con offensive scriteriate, senza alcun senso. Poi, passa i rimanenti due set a rimpiengere l’occasione sprecata e a buttare palle all’aria.
Stefanova, nel turno successivo, non ha speranze con Zhang Yining, ma resta la brutta impressione della
gara con la Vacenovska. Il torneo lo vince Guo Yue, con un combattuto 4-3 in finale alla più esperta Wang Nan. Per la 18enne cinese è un’altra rivincita dopo il finale di 2006 (di cui ho già parlato nel mio precedente articolo) in cui aveva potuto giocare solo i Giochi Asiatici e aveva dovuto rinunciare a tutte le altre gare per punizione. Così, Guo Yue vince la sua seconda gare consecutiva, proprio dopo i Giochi Asiatici, e dimostra di essere la più forte cinese insieme a Zhang Yining (che in Croazia appare giù e perde con Jiang Huajun). A questo punto, dovrei far notare la totale supremazia delle cinesi nelle gare femminili, ma ritengo sia una discussione inutile. L’Europa appare ridicola di fronte a loro. Non devo nemmeno ricordare tutte le cinesi che giocano nelle squadre europee, il 99% di loro in Cina non riusciva nemmeno a qualificarsi per i Campionati nazionali (tanto per avere un’idea precisa della situazione), ma in Europa dominano. Negli anni scorsi, Stefanova con diverse vittorie con cinesi e asiatiche aveva dato la sensazione di poter combinare qualcosa di buono, ma questa speranza è ormai tramontata, Niko non vede più la palla con loro. Un talento sprecato, peccato. C’è una sola giocatrice europea che può aspirare, se non a batterle, quantomeno a giocare alla pari con loro, ed è la rumena Daniela Dodean, 18 anni.
A Zagabria compie una bella impresa battendo 4-0 Lin Ling, cinese di Hong Kong, n. 18 del mondo a gennaio, semifinalista nel singolo ai Mondiali 2001 da cinese e a quelli 2005 in rappresentanza di Hong Kong. La cosa più bella di questa vittoria è il modo in cui Dodean la ottiene: un autentico dominio nel gioco, una gara a chi spara colpi più potenti, autentica specialità della Lin Ling, ma è la Dodean a prevalere, grazie anche a rotazioni che vengono fuori dai suoi bellissimi colpi di rovescio. Nel turno successivo, Dodean deve arrendersi a Guo Yan, numero 3 del mondo, ma dà la sensazione di potersi avvicinare a quel livello.
SLOVENIA
A Velenje, mancano gli europei più forti perché, in previsione del Top 12, fanno una pausa. Il torneo è un po’ meno interessante, ma dà comunque qualche indicazione utile per capire cosa succede nel mondo. Wang Liqin continua a mostrare una forma approssimativa (a gennaio, comunque, ha sempre
mostrato di non essere al massimo), tant’è che soffre con Gionis e Keen (4-2 a entrambi) per poi perdere 4-0, senza storia, con Yoo Seung Min. Ma Lin si prende la rivincita con Hao Shuai (comunque 4-2 duro) e il pazzo Chen Qi si fa battere da uno ancora più pazzo di lui, Li Ching, in una partita da disputare direttamente in manicomio, viste le caratteristiche mentali dei due. La partita più interessante dal punto di vista tecnica è nei quarti di finale, fra Wang Hao e Joo Se Hyuk. Il cinese vince 4-3 dopo fasi molto emozionanti, che fanno capire bene come e perché per i cinesi pennaioli i difensori siano un ostacolo più difficile del previsto. Ricordo ancora una volta che Joo Se Hyuk aveva eliminato Ma Lin ai Mondiali 2003 e che, in quegli stessi Mondiali, Wang Hao aveva perso con Chen Weixing. In Slovenia, i due mostrano tutti i colpi e gli schemi che illustrano alla perfezione questo tipo di sfida fra giocatori con caratteristiche particolari. Wang Hao parte sparato con topspin di diritto, solo di diritto, Joo Se Hyuk prende le misure e vince il primo set. Wang Hao, a questo punto, comincia a variare il gioco, alterna topspin di diritto e di rovescio (il suo rovescio di pennaiolo moderno). Joo è in difficoltà per la variazione di effetto, soprattutto perché Wang Hao carica molto l’angolazione a uscire quando fa il topspin di rovescio. Joo non riesce a controllare le variazioni fra diritto e rovescio e cede gli altri due set. Wang Hao riprende a fare topspin solo di diritto nel quarto set, e questo per una ragione evidente: contro un difensore, il topspin di rovescio, di un pennaiolo per giunta, fa consumare molte più energie. Insomma, Wang Hao cerca di concedersi un attimo di pausa col rovescio, ma appare anche evidente che proprio non ce la fa più a tirare su col rovescio la palla tagliatissima di Joo Se Hyuk. Così, il sudcoreano vince facile altri due set. Il sesto set è il più spettacolare e drammatico, perché Wang Hao, pur stanco, riprende a martellare anche col topspin di rovescio, alternandolo a quello di diritto. Il più delle volte, però, il topspin più potente, che deve chiudere il punto, è proprio quello di rovescio, perché Joo Se Hyuk mostra di muoversi meglio quando deve andare sulla sua destra, anche perché il taglio di diritto presuppone un movimento col quale il braccio non trova ostacoli, quello di rovescio ha bisogno di una preparazione diversa, di una rotazione leggermente anticipata del busto per dare spazio al movimento del braccio, quindi lì sul rovescio Joo Se Hyuk arriva in leggero ritardo e Wang Hao sa che deve
colpire lì dopo aver eseguito il topspin precedente col diritto. Naturalmente, su un tagliazzone di
diritto, il successivo topspin di rovescio (che deve fra l’altro invertire la rotazione, quindi ha bisogno
di ancora maggior forza) presuppone una potenza esagerata. E si va avanti in questo modo, con Wang Hao che carica il topspin di rovescio con sforzi titanici. Finisce 16-14 per Wang Hao, che poi chiude a 7
l’ultimo set, perché anche Joo Se Hyuk è sfiancato. Ma è stata una grandissima partita. Una volta superato questo ostacolo, Wang Hao va in scioltezza con Ma Lin
in semifinale (4-1) e ancora più facilmente con Yoo Seung Min in finale (4-0 stracciatutto), una vittoria
questa che fa aumentare ogni volta i rimpianti per la finale olimpica di Atene.
La gara femminile sembra la copia di quella di Zagabria. Guo Yue, scatenata e incazzata per lo stop alle gare internazionali impostole per punizione alla fine del 2006, decisa a dimostrare di essere la più forte, batte di nuovo in finale Wang Nan e di nuovo 4-3, stavolta con qualche difficoltà in più nel set conclusivo, dovuta all’orgoglio della Wang Nan, che non ci sta a perdere due finali consecutive. Zhang Yining continua a riposarsi e perde in semifinale con Wang Nan, che ha eliminato Laura Negrisoli negli ottavi. La prova di Laura è la bella sorpresa di questi Open. Vince le qualificazioni e, nel tabellone, batte la giapponese Fujii e poi la difesa bielorussa Kostromina, quest’ultima in modo netto. Sono risultati
che le consentono di tornare fra le prime 100 del mondo, per la precisione al n. 90. Peccato solo che
contro Wang Nan rinunci a giocare, come se fosse rassegnata alla sconfitta. Quando fa il punto, Laura
chiede scusa alla Wang Nan, e mica perché è stato un colpo fortunato, proprio a ogni punto lei alza il
ditino, quasi a scusarsi per chissà che. Il primo set non lo gioca, poi prova a fare qualcosa, ad attaccare
per prima, e dimostra di poter reggere il confronto, tanto da guidare nel punteggio, per poi però mollare
di nuovo, perdere 12-10 e non giocare più negli altri due. Comunque, fa vedere che è in grado di poter
reggere ancora a certi livelli. Non va altrettanto bene per Stefanova, che gioca male contro la Dvorak. Rischia addirittura di andare sotto 3-0, perché perde senza storia primo e terzo set, e nel secondo sopravvive ad almeno 7 setball per poi vincere 22-20. Poi, la Dvorak crolla fisicamente e Niko passa facilmente, ma sono partite da vincere senza storia. Al turno successivo, però, si trova davanti a un muro. Gioca con la difesa sudcoreana Park Mi Young. Spreme tutto nel primo set, che riesce a vincere 12-10, ma poi sparisce letteralmente dalla partita, senza più un briciolo di energia nelle gambe e nelle braccia: 5, 3, 3 e 6 i punti che fa, non vede più la palla. Si ripropongono ancora una volta i suoi limiti atletici. Non c’è possibilità di giudizio invece per Tan Wenling, che fa il suo dovere battendo la Strbikova e poi si ritrova di fronte Zhang Yining. Comunque, guardando bene il gioco che esprime, Tan Wenling continua a dare l’impressione di essere in fase di netto calo, cosa che purtroppo confermerà nei
successivi tornei del Pro Tour.

Commenti

8 risposte per “Le prime gare del 2007 viste dal D.R.”

  1. sodoma e logorra ha scritto il 22 Marzo 2007 18:10

    quando si dice “di poche parole”!

  2. record ha scritto il 23 Marzo 2007 08:20

    treeenqui, drago.. per niko ora c’è la batorfi che mette tutto a posto…
    mi piacerebbe sapere però da quello bene informato che non ricordo chi fosse, che diceva che da qualche parte un presidente coi soldini avrebbe portato in italia un gran nome per far le scarpe al cg, se PER CASO questo acquisto doveva essere proprio la batorfi. ho casualmente saputo che una squadra di a1 era interessata all’acquisto della tipa proprio come giocatrice. E GUARDA CASO IL CG LA PRENDE COME ALLENATRICE. (SCUSATE HO DETTO CG… INTENDEVO LA FEDERAZIONE).. ohiohiohi… che forse qualche lingua ha parlato troppo e il grande fratello scianni ha ascoltato e provveduto?? se così fosse, la scelta più che tecnica sarebbe politica, alla faccia del fair play… CG VEDE (in questo caso ascolta), FEDERAZIONE PROVVEDE… ahiahiahi…

  3. Drago Rosso ha scritto il 23 Marzo 2007 16:46

    Caro Sodoma e logorra, se il tuo cervellino lillipuziano può contenere al massimo i risultati e scoppia in presenza di una spiegazione di cosa succede, mica puoi dare la colpa a me. Tu devi essere di quelli che di un libro leggono solo il titolo e credono di aver capito tutto.

  4. Per Drago Rosso ha scritto il 24 Marzo 2007 13:00

    No Drago, peccato perchè Sodoma e logorra dimostra persino un po’ di umorismo come nick, solo che il titolare del soprannome io lo conosco, è uno che guarda solo le figure, non sa mica leggere!

  5. sodoma e logorra ha scritto il 24 Marzo 2007 16:02

    Caro Drago Rosso,
    colpa a te? e di cosa?
    ognuno scrive cosa e quanto gli fa piacere.
    Però su una cosa ti sbagli…io di un libro nemmeno leggo il titolo!

  6. Bene Informato Meglio ha scritto il 26 Marzo 2007 21:56

    Infatti la Batorfi gioca in A1 l’anno prossimo, col Molfetta, così fingono di dare fastidio al CG per lo scudetto.
    Oooooooohhhhhh! questa è cattiva…ma beeeelllla!

  7. Csilla e Cariddi ha scritto il 26 Marzo 2007 21:58

    Per sodoma e logorra, non c’erano dubbi che tu leggessi dei libri, ti potrebbero venire logorroidi…!

  8. Lo Stretto di Messina ha scritto il 26 Marzo 2007 22:00

    Per Csilla e Cariddi, poichè la Niko giocava al centro di ME col padre, ma è vero che la Batorfi l’hanno presa perchè sarebbe………. la Stretta di Messina????
    Aaaaaaahhh!! Spiritosoooo!!

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