Tricolore e Orgoglio in Carrozzina

3 Giugno 2007 da Ping Pong Italia 

 

 
di Alberto Vermiglio 
Avrete tutti ormai saputo della notizia che le bravissime atlete Michela Brunelli e Valeria Zorzetto, portatrici di handicap in carrozzella, sono le nuove campionesse italiane di doppio femminile 4^ctg.
Ho scambiato numerose telefonate con amici riguardo l’evento “inaspettato”.
Pare che quasi tutte le avversarie si siano trovate in difficoltà, oltre all’imbarazzo che assale spesso e naturalmente l’atleta “normodotato” che affronta il portatore di handicap, per via della diversità di regolamento di gioco quando si affronta atleti in carrozzella. (vedi regolamento tecnico di gioco punto 8 e punto 9 e relativi commi).
I pensieri che mi vengono a mente e che ho raccolto dal ragionamento di altri amici, sono ora dei più disparati.
- è chiaro che il titolo italiano 4^ ctg di doppio femminile non è certo uno dei più ambiti e nei tecnicamente più elevati, però è anche vero che spesso sono dei giovani che lo affrontano (vedi caso Manoni/Bertagna hanno vinto il misto.
- è chiaro che il regolamento tecnico di gioco federale (tradotto da quello internazionale, credo) è a conoscenza delle società e degli atleti dall’inizio della stagione.
- è chiaro che gioiamo certamente per la vittoria e la tenacia con cui viene affrontata la vita “normale” da due Persone Forti come la Brunelli e la Zorzetto.
- Le neo campionesse pare ne abbian fatti fare veramete pochi a tutte le coppie avversarie incontrate, col sistema di gioco adattato al loro stato atletico.
… E via dicendo potremmo parlare di tantissime particolarità che ci vengono a mente sull’evento…
Ma volevo pensare all’immagine del Tennistavolo che di solito, si dice, cerca di emergere tra le forti concorrenze di altri sport.
Prima o poi uscirà qualche articolo su qualche giornale o rivista, e mi chiedo se io fossi un non addetto ai lavori che valutazione darei all’immagine di una disciplina che oltre a sviluppare e promuovere l’attività dei portatori di handicap, in passato ha superato (con articoli che suscitaro reazioen pubblica ed interesse) anche l’inserimento e l’accettazione di questi atleti in tornei di attività regolare di “normodotati”, ma proprio a questi adegua i regolamenti di gioco…
Mi direte voi che un atleta in carrozzina non giocherà mai per il titolo di 1^ ctg. o forse anche di 2^ ctg (per i terza comincio anche a dubitare che il livello non sia più quello di una volta, se non per il passaggio di qualche giovane nuovo o qualche vecchia gloria che torna alla ribalta), ebbene allora …. dove pensiamo di andare con un’immagine di livello così basso da chiamare comunque Campionato Italiano, dove il titolo viene assegnato ad atleti che certamente lo vinceranno anche in tornei dove tutti giocano con le regole riadattate??
Non credo debba puntualizzare di avere alcunchè contro le vincitrici e la categoria che rappresentano con orgoglio (lo faccio perchè non si sa mai, i forum possono essere come la RAI, interviene “di tutto e di più”..) ma in quanti altri Paesi si assegnano così tanti titoli nazionali??
E quante volte ho sentito chiedere e promuovere la istituzione della 5^ o 6^ ctg.???
Mi chiedo anche come facciano in altri Paesi ad avere le centinaia di migliaia di tesserati e che cultura sportiva ci sia nella base praticante all’estero, perchè comincio a temere dello spessore della nostra….!

Commenti

17 risposte per “Tricolore e Orgoglio in Carrozzina”

  1. adygoro ha scritto il 3 Giugno 2007 23:18

    caro alberto, sono d’accordo all’inserimento nelle gare individuali degli atleti in carrozzina…ed anzi mi complimento con loro e sono orgoglioso dei risutati che ottengono nel nostro sport nell’attività parolimpica….SONO NETTAMENTE CONTRARIO AL LORO IMPIEGO NELLE GARE DI DOPPIO….ho visto la finale, non è stata un partita ma una cosa RIDICOLA, che tra l’altro mette anche in crisi chi le affronta in quanto se una delle 2 atlete in carrozzina è nettamente inferiore va a finire che gioco sempre su di lei, avendo poi lo scrupolo di coscienza di non esser stato LEALE, sportivo etc etc….
    tra l’altro l’handicap si trasforma in vantaggio in quanto loro riescono a coprire quasi interamente il tavolo di gioco e le già imbarazzate avversarie non capiscono più a che gioco stanno giocando…. tra l’altro, vista la novità, non si poteva fare un comunicato annunciando la loro partecipazione al quarta femminile e ricordare a tutte il regolamento (arbitri compresi)…

    un ultima domanda mi sorge spontanea,non credo che il regolamento vieti che il doppio può essere formato da un atleta in carrozzina ed uno normodotato….come si giocherebbe a quel punto??

  2. Alberto Vermiglio ha scritto il 3 Giugno 2007 23:41

    Andavo a rileggermi l’intervento che ha divulgato la notizia del doppio femminile 4^ctg., dal sito fitet.org.
    Non vorrei che qualcuna delle vincitrici, se non tutte e due, si possano essere un po’ alterate per l’esser state chiamate atlete provenienti da anni in enti di promozione sportiva che si stanno avvicinando ad un aspetto un po’ più agonistico (e capirai.. le donne 4^ in Italia) ….. visto che girano il mondo per open e gare vere molto più dei titolari nazionali fitet “normodotati”.
    Praticamente delle professioniste a carico del CIP che a detta di molti dispone di risorse ancora più ampie del “collega” CONI. … Mah!….
    Comunque ho trovato su internet questo articolo:
    “……….Il Coni compì l’atto essenziale per il diritto allo sport e per le pari opportunità riconoscendo la Fisha quale Federazione Italiana Sport Disabili, sostenendo la comune volontà delle tre federazioni sportive di riferimento degli atleti disabili (Fisha, Fics e Fssi)1 di dotarsi di un unico organismo (il 1996 segna l’uscita definitiva del movimento dei silenziosi in
    quanto il Comitato internazionale Ciss non aderiva ai programmi olimpici e paraolimpici).
    Il comitato olimpico dunque, nel 1990, conferiva agli atleti disabili la stessa dignità di quelli abili e gli atleti paraolimpici divennero sempre più considerati alla stregua dei loro “colleghi” olimpici tanto che, oggi, la partecipazione della squadra italiana ai Giochi paraolimpici è organizzata nella medesima maniera e con gli stessi principi della squadra Italiana che rappresenta il Paese ai Giochi olimpici. L’unica differenza, ad oggi, sta nel trattamento premiale che, a Sydney 2000, fu
    di 12 milioni di lire per l’oro, 10 per l’argento e 8 per il bronzo, cifre di gran lunga inferiori a quelle corrisposte agli atleti disabili vincitori di medaglie olimpiche. Per la prima volta nella storia dell’Italia, gli atleti disabili percepiscono piccoli premi in danaro dalla Federazione che, già da qualche anno, può contare sulla partnership di Inail che è main sponsor del movimento paraolimpico italiano e che, con il Centro Protesi di Vigorso di Budrio che il mondo ci invidia, così come allora il Centro paraplegici di Ostia, sponsorizza numerosi atleti italiani di fama internazionale. Oggi, sul piano giuridico, il movimento paralimpico ha compiuto un ulteriore passo.
    Lo Stato ha attribuito compiti aggiuntivi alla Federazione Italiana Sport Disabili quale Comitato Italiano Paraolimpico (Cip), un ente che va al di là della semplice preparazione delle squadre agonistiche impegnate a partecipare ai campionati e alle manifestazioni del calendario internazionale sanzionato dall’International Paralympic Committee. La legge istitutiva di tale organismo ed il successivo recentissimo decreto di attuazione, infatti, hanno riconosciuto la valenza sociale dell’organismo che mira a garantire il diritto allo sport in tutte le sue espressioni “promuovendo la massima diffusione della pratica sportiva per disabili in ogni fascia di età e di popolazione” affinché ciascun disabile abbia l’opportunità di migliorare il proprio benessere e di trovare una giusta dimensione nel vivere civile, proprio attraverso lo sport quale strumento di recupero, di crescita culturale e fisica, nonché di educazione dell’individuo disabile e non. ………….”
    .. Forse Brunelli e Zorzetto non provenivano da anni di attività con enti di propozione sportiva….. ma noi non potevano saperlo … mica si può sapere tutto quando si pensa più a fare dello “spoiling system”… che a giocare!

  3. Lo zio Piro ha scritto il 4 Giugno 2007 07:37

    A me l’idea di giocare insieme a tennistavolo, normodotati e diversabili, piace molto.
    Ricordo un torneo nazionale quarta di una decina di anni fa in cui dovetti sudare sette camice per battere Molitierno, allora campione italiano in carrozzina.
    Ricordo soprattutto in quel caso che un altro giocatore del mio girone alla fine della partita mi rimproverò per la mia troppa lealtà, perchè non avevo giocato nè palle corte, nè che uscivano troppo lateralmente.
    Mi disse: “adesso ti faccio vedere io come si fa, “.
    Fece tutta la partita servizi molto corti….. e perse!!!
    Conclusione: se siamo uno sport che può consentire a livello di 4^ categoria maschile e di 3^ femminile ai diversabili di essere su un piano di parità con noi, DEVE ESSERE PER NOI MOTIVO DI ORGOGLIO.

  4. adygoro ha scritto il 5 Giugno 2007 07:29

    caro zio piro….ovviamente lo è motivo di orgoglio…. ma non è sicuramente giusto cambiare un regolamento di doppio in maniera così incredibile….

  5. record ha scritto il 7 Giugno 2007 13:23

    sono stata l’unica, oltre alla mia compagna di squadra che ci ha vinto 3 a 0, ad avere avuto un match point contro la Brunelli. sul 2 a 1 e 10 a 9 per me. una faticaccia. alla fine l’ha spuntata lei per 13 a 11 nel quinto. ho visto brave giocatrici attaccare come disperate, tirare top di dritto violenti e non, rimanere stecchite di fronte al MURO vero e proprio di questa ragazza. ho giocato di palleggio, una partita infinita, cercando gli angoli ad uscire, dove lei non poteva arrivare, e ne ho trovati tanti. sono stata una stronza? non credo. tutte e due volevamo vincere e giocavamo sui punti deboli dell’avversaria. per quel che mi riguarda, è stata una partita bellissima, dal punto di vista emotivo. ho perso, ma non ho rimpianti. lei è stata più brava. ho visto poi la finale, con quel folletto di Amal che tirava cannonate di dritto, finire 3 a 1 in pochissimo tempo, quasi senza storia. come giustamente diceva qualcuno prima, chi ha la mobilità e pensa di vincere facilmente contro di loro si sbaglia di grosso. si vince solo sudando, sudando e sudando e con una grandissima pazienza, palla su palla. in fin dei conti, a me è mancato solo un punto…

  6. eugenio bertagna ha scritto il 7 Giugno 2007 15:39

    Caro Ady, mi sembra che se le ragazze in carrozzina sono avvantaggiate perchè coprono tutto il campo mentre quelle in piedi lo sono perchè possono tirare su quella più “scarsa” vuol dire che siamo quasi pari. Ragazzi, l’argomento é di quelli tosti: ci sono tante di quelle componenti in gioco che risulta difficile sbrogliare la matassa. Ci provo. Faccio un’obiezione all’equazione livello basso=vittoria facile. Le ragazze del lotto semifinalista sono tutte da considerarsi a livello 3a (basta vedere i risultati di HamrJ Hamal e di Valentina Manoni nei predeterminati 3a naz. svolti nella stagione. Le ragazze “abili” non sono abituate alla qualità di traiettoria,effetto,rimbalzo e taglio delle ragazze “più abili”. Dico più abili in quanto pur nella difficoltà hanno acquisito una notevole abilità. Le ragazze “più abili” anno allenatori e sparring partners in piedi mentre le ragazze (e i ragazzi) “abili” raramente si allenano con giocatori “più abili” (cioè in carrozzina). Il problema é solo di integrazione. Lo SPORT non é anche INTEGRAZIONE? E allora veniamoci incontro e aboliamo i GHETTI sportivi nei quali relegare i Diversamente Abili. Facciamo in modo di introdurre tutte quelle modifiche regolamentari che possono servire a predisporre un incontro alla pari tra PERSONE con situazioni differenti cosicchè un atleta in piedi non debba provare pietismo verso l’avversario più sfortunato e possa affrontarlo a viso aperto senza dover reprimere in gola un “so!” neanche ci fosse un lutto in famiglia. Il tennistavolo sta dando una grande lezione di civiltà favorendo questa integrazione che non può che attuarsi con qualche ritocco alle regole. Se il problema é la mancata rotazione dei colpitori nel doppio, tirate su quella TECNICAMENTE più scarsa oppure tirate al centro che magari sbattono le racchette una contro l’altra. Con grinta e voglia di vincere perché ricordate che chi sta su una carrozzina di grinta e voglia di vincere ne avrà sempre un po’ di più. P.S. un altr’anno non mi dispiacerebbe vedere un podio con lo scivolo. Ciao a tutti, “abili” e “+abili”.

  7. record ha scritto il 7 Giugno 2007 21:31

    caro eugenio, contro michela non ho MAI represso un “so”..:-) ANZI, SEMBRAVO TARZAN DA QUANTO URLAVO!! eheheheheh!!! e ti dirò di più! sul match point mio, nel silenzio della palestra, una delle ragazze “meno abili”, che vedeva la partita al di là della transenna, ha gridato “net!” sul mio servizio, mandandomi alla deriva! al che mi sono rivolta all’arbitro protestando garbatamente ma fermamente. lui ha fatto ripetere il punto (che ho perso. c’è chi dice che proprio questo punto ha deciso la partita a suo favore). non so se ha seguito il regolamento, però in quel caso io non ho nemmeno visto che quella era in carrozzina. per me era una chiara azione di disturbo da parte di qualcuno del pubblico. in quel momento non ho avuto nessun riguardo per la sua condizione. ti dirò,in partita per me ciò che contava era “fregare” michela in qualunque modo. servizio CORTO e palleggio lungo, piazzare la palla in modo che lei mi mandasse sul dritto una palla comoda per poterla angolare il più possibile sul suo dritto in modo che non ci arrivasse. nessun pietismo. solo la legge della giungla in quel momento. mors tua, vita mea. dopo, baci e abbracci, anche con la ragazza del net, ma in partita, eravamo due orche marine!!

  8. eugenio bertagna ha scritto il 8 Giugno 2007 10:29

    Cara Record, ho assistito alla partita di cui parli ed effettivamente a quella chiamata di net “esterna” é calato il gelo. Non stento a credere che ti si sia raggelato il sangue nelle vene. Devo dirti che la partita é stata molto tattica e francamente bruttina ma credo tu abbia ragione, era l’unico modo per passare. Il block della Brunelli fa passare a chiunque la voglia di cannoneggiare. Ti faccio i complimenti per la grinta, e li faccio anche ad Anna Panataro che ha affrontato allo stesso modo il suo incontro (con Zorzetto?). Forse non sei d’accordo con me nell’attribuire una maggiore abilità a chi pur con un impedimento fisico riesce a fare bene uno sport bello e complicato come il pingpong? Io sostengo che noi siamo abili e gli atleti con qualsiasi forma di handicap +abili. Ne sono convinto, la mia non é piaggeria o, spero, men che meno ipocrisia. D’altronte cosa si assegna ad un giocatore di Golf quando é più bravo di un altro? Un handicap…appunto. Ciao da eugenio.

  9. record ha scritto il 8 Giugno 2007 12:38

    eugenio, una partita tattica è SEMPRE una partita NOIOSA..:-) dal mio punto di vista però è stata bellissima per l’intensità con cui l’ho vissuta. il palleggio, cercare di mettere la palla “proprio lì” per ricevere poi la palla giusta da angolare. la logica, il ragionamento, usare il cervello in quei pochi millesimi di secondo che hai tra quando arriva la palla e quando tu la devi colpire per mandarla nel punto che credi sia il migliore per ricevere la palla che vuoi tu. in tribuna non so, ma dal campo di gioco, il silenzio che c’era tra un punto e l’altro mi dava comunque la sensazione di coinvolgimento emotivo. ovviamente tutto nei dovuti termini di riferimento. grazie per la solidarietà sul net….:-):-) bacio

  10. record ha scritto il 8 Giugno 2007 12:51

    uhèèèè!!!!!!! :-) pochi secondi fa su italia 1 ho visto intervistata proprio michela a proposito delle sue vittorie agli italiani. MAGIA DI DELL’UTRI O DI SCIANNI? qualcuno mi risponda sennò stanotte non dormo… eheheheheheh!!!

  11. eugenio bertagna ha scritto il 8 Giugno 2007 19:38

    Ho saputo del servizio di Studio Aperto. Già la Repubblica aveva dato risalto alla notizia. Non sarà proprio uno scoop però è un tassello importante per il nostro sport e per l’integrazione degli sportivi tout court. Il merito é del movimento del tennistavolo.

  12. eugenio bertagna ha scritto il 9 Giugno 2007 10:38

    Cara Record, ti riporto un post apparso sul “Forum It. t.t.”: “Voglio fare qui, sperando che ci legga, dei grandi complimenti all’utente RECORD del forum di Costantini (non ho voglia di registrarmi su un’altro forum ), per il suo commento alla partita con la Brunelli.

    Riassumendo, più o meno ha detto:
    “Le ho provate tutte per vincere, comprese le palle corte e quelle a uscire. Volevo vincere a tutti i costi.
    Non ce l’ho fatta, Lei è stata più brava.”

    Beh… che dire, secondo me questo è il più bel complimento che potesse fare.
    BRAVA RECORD.”

  13. record ha scritto il 9 Giugno 2007 13:15

    oddio ragazzi… mi mettete i brividi… sono ultrafelice!!!! vado subito a leggere e a ringraziare!! baciobaciobacio

  14. adygoro ha scritto il 10 Giugno 2007 02:03

    resto della mia idea per quel che riguarda il doppio…sono felice per la loro partecipazione con successo al singolo…. e record oltre ad essere brava è anche troppo carina :-) (ma mi sono distratto un attimo a terni e l’ho persa di vista mannaggia !!)

  15. record ha scritto il 10 Giugno 2007 08:07

    non ti preoccupare ady, al prossimo terza ti ritrovo! (perchè, porca miseria, con gli italiani che ho fatto quest’anno faccio un balzo che scalo di categoria anche io!!!).. bacione! ssssmuuuatccchhh!!!

  16. eugenio bertagna ha scritto il 10 Giugno 2007 18:26

    Ehi, Ady avrai mica scambiato il blog per una chat di “cuorecercacuore”? comunque anche tu sei un bell’ometto! Direi che assomigli ad un Mickey Rourke come sarebbe stato senza l’intervento del chirurgo…Visto che l’anno prossimo sarai perlomeno terza, la bella Record non te la frega nessuno.

  17. adygoro ha scritto il 12 Giugno 2007 16:51

    mi ha fregato il sorriso…e si è pure venuta a presentare 2 volte….beh cara record…il balzo lo abbiamo fatto entrambi…!!!
    mi sembra un buon inzio….chi sa quando ci sarà il prox terza?? si farà a giugno..??luglio??? fatemi sapere !!!!

    superbacione a te….(che ne pensi di costantini ed il vermone testimoni di nozze ed eugenio, ma forse più giusto alessandro, paggetto!!)

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