La CdM a squadre di Magdeburgo

18 Ottobre 2007 da Ping Pong Italia 

Ecco, come promesso, il resoconto del Drago Rosso sulla Coppa del Mondo di Magdeburgo GER.
Buona lettura

del Drago Rosso

Il tentativo di riesumare la defunta Coppa del Mondo a squadre è fallito un’altra volta. Magari, l’Ittf dirà che è stato un successo, ma la realtà è che nessuna squadra sembra davvero impegnarsi in questa manifestazione. A Magdeburgo è mancato quasi tutto: spettacolo, interesse, tensione agonistica. In breve: a parte la Germania, che aveva voluto la riesumazione e si era impegnata a organizzare la Coppa in casa, nessuno sembrava aver voglia di giocare davvero. Risultato: sbadigli alla grande, con la Cina che nemmeno si è dovuta impegnare per vincere. Inoltre, la nuova formula, quella olimpica, ha contribuito ancor di più a far addormentare tutti: giocatori e spettatori. Della formula, comunque, parlerò a parte, in un altro intervento, per esaminare meglio alcuni aspetti. Qui mi limito a parlare delle questioni tecniche.

Pulina ITA arbitra Zhang Yining

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PASSATO DA BARZELLETTA

La Coppa del Mondo a squadre fu disputata l’ultima volta nel 1995, ad Atlanta, e fu valida come test per l’Olimpiade dell’anno successivo. Fu una vera barzelletta. Le squadre si misero d’accordo per far arrivare gli Stati Uniti in semifinale. Avete letto bene: gli Stati Uniti in semifinale. Si tentò di lanciare il tennistavolo in quella nazione, visto che tutti i tentativi erano stati inutili fino a quel momento. La Federazione statunitense aveva ingaggiato due grandi campioni e personaggi della Cina per guidare le loro squadre: Li Zhenshi e sua moglie Zhang Li. Quest’ultima, secondo me, è una delle 3-4 più grandi di tutti i tempi, anche se non ha mai vinto il titolo mondiale di singolo. E non lo ha vinto solo perché le è stato impedito di vincerlo. In quegli anni (sto parlando del periodo dal 1966 fino al 1976) in Cina c’era la Rivoluzione Culturale (che non è la Rivoluzione comunista del 1949, attenzione), un periodo di follia in cui comandava la famigerata «Banda dei 4», guidata dalla moglie di Mao Zedong, ormai vecchio, malato e senza più il controllo della situazione. In quel periodo, era stato abolito il concetto di personalità, contava solo il collettivismo. La Cina non giocò i Mondiali del ’67 e del ’69. Poi riprese a giocare, ci furono un paio di vittorie individuali, ma poi arrivò il diktat politico: ogni vittoria nel singolo era bandita, si poteva vincere solo nelle gare a squadre e nei doppi. Nel singolo, si cercava di far vincere nazioni amiche dal punto di vista ideologico o da quello della politica sportiva. Così, nel singolo femminile, si fece vincere la nordcoreana (paese comunista come la Cina) Pak Yun Sung, che batté due volte in finale proprio Zhang Li, che, poverina, era nettamente più forte, conduceva facilmente in ogni set, poi si girava verso la sua panchina per chiedere di poter vincere e in risposta aveva un “no”. Nel maschile, invece, si favorì il Giappone, con cui la Cina aveva ottimi rapporti di politica del tennistavolo. Così, il fuoriclasse Guo Yuehua fu costretto a perdere col giapponese Kohno, che nemmeno gli poteva allacciare le scarpe. Quindi, nemmeno Zhang Li e Li Zhenshi erano riusciti a far decollare il tennistavolo negli Usa, perciò ci fu il regalo della semifinale della Coppa del Mondo, un’autentica assurdità che qualificava questa gara come una misera cosa. La Svezia, in quel momento dominatrice, si presentò ad Atlanta con i borsoni delle mazze da golf, non sto scherzando. Waldner e Persson si sbrigarono a perdere e poi sparirono dal palazzetto per andare sui campi da golf. Dopo quella volta, si capì che la Coppa del Mondo a squadre era un fallimento e non fu più organizzata. Fino a oggi.

Privalova BLR - Raggi di sole 1

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FALLIMENTO

I cinesi sono stati gli unici a portare i migliori giocatori (complice, per il maschile, anche la Coppa del Mondo di singolo in programma la settimana successiva a Barcellona) e ad affrontare con un minimo di serietà e impegno la gara. Certo, la Germania ha avuto la sfortuna delle condizioni di Boll, costretto a non giocare per un improvviso attacco di febbre (ma qualcuno insinua che il suo stato di salute precario non sia dipeso dalla febbre, bensì da uno stress per il superlavoro cui è costretto dalla sua Federazione), però non è possibile che quasi tutte le squadre si siano presentate con giocatori fuori forma, svogliati e così via. Fra le donne, Hong Kong si è presentato senza la migliore, Jiang Huajun, e il Giappone ha portato le tre giocatrici meno forti della nazionale, quella dalla 7a alla 10a posizione nella classifica interna, più o meno, le più brave erano impegnate in tornei e campionati nazionali, della Coppa del Mondo fregava una mazza.

Lo spigolo, fortuna o sfortuna? (dipende dai punti di vista)

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In più, come avevo già segnalato, c’era l’assurdo regolamento di qualificazione: le prime 8 squadre dei Mondiali, giocati un anno e mezzo prima. I valori sono cambiati, fra gli uomini c’è il Giappone che adesso è nettamente più forte di Francia, Russia e Repubblica Ceka quantomeno, ma non ha potuto giocare perché non era fra le prime 8 a Brema. Il regolamento giusto sarebbe stato questo: campione in carica, squadra ospitante e le migliori 6 con la classifica individuale attuale. Ma figuriamoci se l’Ittf fa qualcosa di logico e competente.

CINA

La vittoria non poteva sfuggire alla Cina e così è stato. L’unico momento di smarrimento si è avuto quando, nel gruppo, contro Hong Kong, Wang Liqin ha perso da Leung Chuyan. Wang Liqin era stato tenuto a riposo nei Campionati Asiatici, si pensava che arrivasse a Magdeburgo riposato e in forma, ma ha mostrato qualche pausa inspiegabile, anche se, quando ha tirato davvero i colpi, ha fatto vedere di cosa è capace. Comunque, Leung Chuyan ha fatto notevoli progressi e ha poi impegnato duramente anche Wang Hao nella finale, cui Hong Kong è arrivata quasi senza problemi, vista anche la scarsa condizione della Corea del Sud. Assolutamente inguardabile, fra i sudcoreani, Oh Sang Eun, battuto da Pavelka e da Ovtcharov. Yoo Seung Min e Joo Se Hyuk stavano un po’ meglio, ma contro Hong Kong non c’è stato niente da fare (è stato schierato Lee Jung Sam al posto di Oh Sang Eun, la sconfitta era inevitabile, vista la formula, in cui il numero 3 è importante quanto il numero 1, ma, ripeto, ne parlerò in un altro intervento). E poi, in finale, giusto un atto di presenza degli hongkonghesi che, quando hanno rischiato di vincere il doppio, si sono immediatamente preoccupati di perderlo e di chiudere lì la pratica. Fra le donne, una sola nota di merito per l’Ungheria, arrivata in semifinale, anche se è stata avvantaggiata nell’incontrare un Giappone di terze linee. Comunque, un bel premio per Toth e compagne. Krisztina, fra l’altro, è un esempio di professionismo e di dedizione al tennistavolo. Ha vinto molto nella sua carriera, ma avrebbe meritato molto di più.

Krisztina Toth HUN
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La Corea del Sud, pur penalizzata dalla formula (non può schierare entrambe le più forti nei singolari, poi spiegherò perché), è arrivata in finale, di più non poteva fare. La Cina non si è sprecata, ordinaria amministrazione. Wang Nan ha giocato solo un paio di doppi, poi se ne è rimasta in panchina a sbadigliare.

Wang Nan alle prese con il sonno

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Zhang Yining, Guo Yue e Li Xiaoxia, la formazione attualmente più forte, non hanno avuto problemi. C’è stato solo un momento interessante, quando in finale Zhang Yining è stata costretta al quinto set dalla difesa sudcoreana Park Mi Young. In tutta la sua carriera, Zhang Yining non ha mai perso con una difesa. Ma c’è di più: non era mai arrivata all’ultimo set contro una difesa. Contro la Park Mi Young è stata la prima volta. In definitiva, comunque, un torneo senza alcun interesse tecnico.

China, the winners

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CURIOSITA’

Schlager ha giocato senza incollare, così cerca di anticipare gli altri nell’assuefazione al nuovo sistema. Lui stesso mi ha parlato delle sue nuove sensazioni: «Naturalmente, devo spingere molto di più per dare velocità e potenza alla palla, in compenso ho un miglior controllo. La sensibilità non è cambiata, nel polso e nel braccio ho le stesse sensazioni di prima. Adesso mi rendo conto di essere svantaggiato, ma penso che fra un paio di mesi la situazione cambierà e sarò io ad avere un vantaggio nei confronti degli altri».

Philou (Gatien) controlla che la rete Cornilleau sia a posto.
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Non sono mancati i segnali di incompetenza. Sono stati premiati i migliori giocatori. Fra le donne, il riconoscimento è andato a Guo Yue, e ci può stare. Fra gli uomini, premiato Wang Liqin, che ha avuto un rendimento nettamente inferiore a quelli di Wang Hao (sicuramente il migliore) e Ma Lin. Dopo la premiazione, vado da Wang Liqin e lo prendo in giro: «Hai perso con Leung Chuyan e ti hanno premiato come miglior giocatore. Ma non capiscono un bel niente». Lui si mette a ridere e dice: «Lo penso anch’io». Un grande.

Wang Liqin premiato come miglior giocatore

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Una nota sull’organizzazione tedesca. Presuntuosa, come al solito (stile «noi siamo i migliori»), ha mostrato tutti i suoi limiti e le sue pecche. La perla è stata la mancata copertura totale del soffitto, con raggi di sole che arrivavano fin sui tavoli e davano fastidio ai giocatori. La Toth ha dovuto fermare il gioco perché si ritrovava il sole in faccia. In una foto, si può vedere il sole che colpisce e illumina Guo Yue, con tanto di ombra sul pavimento. Congratulazioni ai crucchi! Senza vergogna.

Organizzazione - Raggi di sole 2

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Guo Yue CHN

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NUOVE SCIOCCHEZZE

In una conferenza stampa, l’Ittf ha parlato anche di una nuova iniziativa: il Grande Slam. L’Ittf vuole lanciare l’equivalente di quello che già esiste nel tennis e si è inventata una sciocchezza stratosferica: quattro tornei daranno diritto al titolo. L’Ittf ha deciso che i 4 tornei sono gli Open di Cina, Giappone, Francia e Germania. Solamente in questi quattro Open, ci saranno le gare di singolo e quelle a squadre, spariti doppi e under 21. Il numero delle iscrizioni sarà limitato. Gli altri Open restano uguali. Sarebbero parecchie le cose da dire in proposito, mi limito a farne notare alcune. Intanto, in base a quali considerazioni sono stati scelti questi 4 tornei? Tradizione, importanza? Andrebbe bene per Cina e Giappone. Ma Germania e Francia sono forse più importante degli Open di Svezia, che hanno una tradizione di gran lunga superiore e una importanza tecnica di altro livello. Eppure, la Svezia non c’è. Come mai? Eccolo qua il segreto: l’ultimo torneo del cosiddetto Slam sono gli Open di Germania, che si giocheranno a Berlino nel 2008. Gli Open di Svezia, tradizionalmente, vengono dopo e sono di solito l’ultimo torneo dell’anno. Ma «bisognava» chiudere in Germania, perché è la Germania che mette i soldi e gli sponsor. Così, si inventa la Francia come torneo dello Slam, solo perché viene prima della Germania. Una barzelletta.
E poi, che significa Grande Slam nel tennistavolo? Nel tennis, dove non esistono i Mondiali e dove l’Olimpiade è un torneo di ripiego, i 4 tornei dello Slam (sempre nella stessa sede: Melbourne, Parigi, Wimbledon e Flushing Meadows) sono le gare più importanti. Nel tennistavolo non è così, perché le gare più importanti non sono gli Open, ma l’Olimpiade, i Mondiali, il Master e la Coppa del Mondo. Così, quello è il vero Slam, non 4 tornei che nemmeno si giocano nella stessa città e che nemmeno sono tutti i più importanti fra gli Open. Ma, così come è stata riesumata, in maniera fallimentare, la Coppa del Mondo, sulla spinta della Germania, così si lancia un Grande Slam della suprema minchia, sempre sulla spinta della Germania. Va bene che i soldi contano pure, ma queste sono bestemmie.

Il Drago Rosso ripreso da una telecamera

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Commenti

una risposta per “La CdM a squadre di Magdeburgo”

  1. Attilio Corradi ha scritto il 18 Ottobre 2007 12:49

    Accidenti! Mi avete tolto lo scoop! Avete ripreso direttamente il Drago Rosso e mandato in onda? E dire che io avevo in redazione una sua foto tratta da “Provini di Canale5″ quando avevamo partecipato insieme io, lui e stefano, subito dopo la laurea, quasi per scherzo, poi lui non accettò la raccomandazione di Mediasettete per la Fitet e così dopo vent’anni di studi assieme le nostre carriere si separarono.
    Almeno ci restano i bei ricordi. Ciao Drago, Sorridi, quella era una Candid Telecamera.

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