La vergogna di Nantes

8 Aprile 2008 da Ping Pong Italia 


del Drago Rosso

Il miracolo biblico della moltiplicazione dei pani e dei pesci è zero in confronto al nuovo miracolo cui si appellano quei poveracci della Fitet, sputtanati dal disastro delle qualificazioni olimpiche europee: la moltiplicazione dei posti olimpici alle qualificazioni mondiali a Budapest. Insomma, Gesù Cristo, con tutto il rispetto, al confronto è un dilettante. Ormai, siamo oltre tutti i confini del ridicolo. Mettiamo pure che l’Italia riesca a infilare uno o due azzurri nei 14 o 15 posti eventualmente a disposizione, cambierà la situazione tecnica? Neanche per idea. Quattro anni fa, quattro atleti conquistarono il pass olimpico dopo le qualificazioni europee, e solo una, Nikoleta Stefanova, dopo quella mondiale (e in finale battè la lituana Gargauskaite, proprio quella da cui, sotto il nuovo nome di Pauskakiene, ha subito una memorabile batosta a Nantes). Quindi, il fallimento tecnico rimane, anche se, per un clamoroso colpo di culo, a Budapest, grazie all’aumento smisurato dei posti, ci fosse spazio per qualche altra qualificazione, ammesso e non concesso che gli azzurri ce la facciano, perché in queste condizioni non passerebbero nemmeno se i posti fossero 50. E, altro aspetto cui gli sputtanati federali non hanno fatto caso: la qualificazione delle squadre. In base al regolamento, la lista delle squadre qualificate sarà possibile farla dopo la qualificazione mondiale del singolo. E, badate bene, i qualificati ufficiali da Budapest per Pechino rimangono 3. Dopo la qualificazione di questi ultimi 3, sarà resa nota la lista delle 16 squadre classificate. Solo dopo l’ufficializzazione di questa lista, si vedrà quanti altri posti saranno disponibili per il singolo e saranno presi gli atleti che a Budapest si saranno qualificati al quarto posto, al quinto, al sesto e così via, fino al numero stabilito che potrà essere 10 o addirittura 15. Quindi, per sperare in una qualificazione a squadre, c’è bisogno che si qualifichino almeno due azzurri nei primi 3 a Budapest (cosa impossibile) o una azzurra (visto che Tan Wenling è già qualificata). Quindi, dato per scontato che la squadra maschile è già fuori, ci sono fortissime probabilità che anche quella femminile non ce la faccia, e questo è un altro grandissimo scandalo, una autentica vergogna. Congratulazioni presidente Sciannimanico.

PRONOSTICI

Comunque, non è di questo che volevo parlare, ma di quanto accaduto a Nantes. Mi ero astenuto dal fare pronostici e di intervenire durante lo svolgimento delle gare per non avvelenare l’ambiente. Il dettato spirituale del presidentissimo Sciannimanico, espresso chiaramente durante l’assemblea di Sangemini, e ripreso dai suoi servi idioti, prevedeva la presenza di gufi che tifano contro gli azzurri. A parte il fatto che ho già fatto capire chi fosse il vero gufo, quattro anni fa in Lussemburgo, e ci siamo capiti tutti, ho preferito aspettare. I miei pronostici li ho fatti a voce a Costantini, che ve li può confermare, caso mai qualcuno avesse dubbi (e comunque, sapete quanto me ne frega se qualche deficiente non mi crede). Ed erano i seguenti: nessuna possibilità per gli uomini, incluso Yang Min; una sola possibilità, ma molto sofferta, per le donne, quella di Tan Wenling. Naturalmente, io non sono Lelesguizzero, casomai qualcuno dovesse avere dubbi, la somiglianza del pronostico è una coincidenza, o forse è qualcosa di diverso: la nuda e cruda realtà tecnica. E credo che anche quelli che hanno polemizzato con Lelesguizzero, nel profondo, fossero convinti che gli azzurri non potevano farcela. Hanno semplicemente “peccato” per troppo amore, non per incompetenza.

STEFANO TOMASI (ASD Marcozzi Cagliari)

E vediamola questa realtà tecnica, cominciando dagli uomini. Tomasi si è trovato in una competizione fuori della sua portata, e intendo la competizione nel suo complesso, non “tutti” gli avversari, perché Tomasi ha già dimostrato di poter ottenere buoni risultati. Ma, obbiettivamente, qui non aveva speranze. La vera barzelletta è stato il commento federale: non è stato fortunato perché è capitato in un girone difficile. Qualcuno sa indicare un girone facile a Nantes? Ma per favore, non scherziamo.

MIHAI BOBOCICA (Ochsenhausen GER)

E passiamo a Bobocica, deludente sì, ma ci si è posti qualche domanda appropriata? Uno dice: non è stato duro, doveva fare così e colà. Già, ma i problemi sono altri. Bobocica ha giocato per conto suo in Germania, ha fatto qualche partita per l’Italia, ma ha mai svolto una preparazione finalizzata alle qualificazioni olimpiche? Solo le ultime settimane, con gli stage che sono soltanto un palliativo. Sto parlando di programma di allenamenti, possibili da svolgere anche lontano dai raduni della nazionale, impostato dal settore tecnico azzurro. Ma stiamo parlando di fantascienza. Bobocica è un giocatore che è andato avanti da solo, avulso da qualsiasi piano di preparazione. Poi, all’improvviso, un raduno della nazionale, i soliti allenamenti, i Mondiali, gli stage e Nantes. Ma qualcuno ha studiato per lui i carichi di lavoro da applicare per arrivare al massimo della forma a Nantes? ’Sta minchia. E i risultati si vedono. Bobocica non ha visto palla con Tan Ruiwu e si è appena appena difeso con Keinath, non certo un mostro di bravura, ma sempre 4-0 è stato. Non considero nemmeno la vittoria contro Rumgay. Considerate le potenzialità di Bobocica, questi risultati sono disastrosi. Ultima annotazione: da anni si parla del passaporto di Bobocica e arriva proprio dopo che ha firmato per Castel Goffredo? Ma guarda un po’ che coincidenza! E pensare che nel 2005 la sua partecipazione ai Mondiali fu cancellata da Sciannimanico!!!

YANG MIN (Anger FRA)

E concludo l’esame degli uomini con Yang Min. Per lui, ma in peggio, vale lo stesso discorso fatto per Bobocica a proposito del programma per preparare le qualificazioni olimpiche. Inutile stare a nascondersi dietro un dito: Yango con il programma della nazionale italiana non ha alcunché a che fare. Lui gioca in Francia, si organizza l’attività da solo, decide cosa gli conviene fare e cosa no, visto che, alla sua età, 45 anni, non può fare tutto, deve scegliere le gare. Anche per lui non c’è stato alcun programma di avvicinamento a Nantes, niente che lo aiutasse a raggiungere la forma migliore in questa occasione, solo gli stage precedenti questo appuntamento. Gioca in Francia, arriva a uno stage, ritorna in Francia, va ai Mondiali, ancora uno stage, poi Nantes. Nessuna traccia di programma. Se qualcuno è riuscito a vedere, grazie a “ttlive”, alcuni incontri di Nantes, avrà potuto accorgersi del grado di forma di tutti gli avversari: al massimo della condizione fisica e mentale, velocità e potenza doppie rispetto a tutti gli azzurri. Si notava chiaramente che avevano svolto un preciso programma di preparazione per questa gara. E Yango si è trovato malissimo, ancora peggio del previsto. Sul ritmo e sulla velocità andava regolarmente sotto. Quali sono state le sue uniche prestazioni di rilievo? La vittoria con Chila e la sconfitta 4-3 con Chen Weixing, vale a dire con i soli due giocatori che gli consentivano di tirare il fiato: Chila perché ha colpi “lenti”, con le sue esasperate rotazioni, i sidespin e i “ritardi” nell’esecuzione dei colpi; Chen Weixing per ovvi motivi legati alle sue caratteristiche di difensore, contro il quale Yango doveva fare uno sforzo maggiore per alzare la palla col topspin e poi schiacciare, ma con la pausa necessaria per non perdere energie. Negli incontri con giocatori veloci e dal ritmo più intenso, o con giocatori potenti che lo pressano e lo fanno allontanare dal tavolo, Yango è costretto a scatti brevi e rapidi, che sono quelli che prosciugano velocemente le energie e stroncano i muscoli. Ed ecco lo 0-4 senza storia con Korbel e il 2-4 con Gorak. In quest’ultima gara, Yango si è trovato avanti 8-2 nel sesto set (sul 2-3) e ha perso 11-8. Segno di usura fisica, oltre che mentale. Quattro anni fa, fece rimonte sensazionali contro Legout (da 3-10 nell’ultimo set) e contro Eloi, ma era allenato da Costantini, che aveva preparato quella gara in modo diverso, ma guarda un po’. E non illudiamoci che sarebbe andata meglio se fosse riuscito a battere Chen Weixing. Sì, avrebbe avuto Eloi in finale, che già aveva battuto in Francia. Ma come? In campionato, senza l’usura dei giorni precedenti, un paio d’ore di gara, al meglio dei 5 set. Dopo la battaglia con Chen Weixing, gli sforzi dei giorni precedenti, al meglio dei 7 set, credete che avrebbe vinto con Eloi? I sogni sono sogni, la realtà è diversa. Lo ripeto: Yango non aveva alcuna chance di farcela. E il settore tecnico azzurro ha sperato nel miracolo, solo in quello, perché una seria programmazione tecnica è al di fuori della portata di questa Fitet.

LAURA NEGRISOLI (Sterilgarda Castel Goffredo)

E passo alle donne. Situazione ancora più grave, perché le potenzialità erano maggiori rispetto agli uomini. Ma devo subito aggiungere che queste potenzialità, purtroppo, erano e sono soltanto teoriche. Ormai la squadra femminile è allo sfascio, dopo 3 anni di gestione allucinante, di rivolte interne, di squalifiche mai rese pubbliche, di allontanamenti e riammissioni, di esoneri spacciati per dimissioni. E continuo a sostenere che Csilla Batorfi è l’ultima responsabile di tutto questo. Comunque, comincio da Laura Negrisoli. Si è battuta al massimo, come suo solito, ma dopo il primo tabellone è scomparsa, quasi senza più forze, vuota. E ti credo, perché 6 mesi lontani dalla nazionale, per i capricci della Fitet, si fanno sentire. La mancanza di incontri agonistici di alto livello, alla fine, è decisiva. Certo, credo che Laura avrebbe perso ugualmente, ma, dopo la vittoria con la Grundisch, non è più esistita: 0-4 con Paovic, Strbikova e Lovas, senza lotta, cosa stranissima per Laura.

TAN WENLING MONFARDINI
(Sterilgarda Castel Goffredo)

Alla fine, Tan Wenling ce l’ha fatta, ma che patema d’animo. E il bello è che aveva avuto il tabellone più facile proprio all’inizio, contro Li Qianbing, con cui pure ha sofferto, contro la difesa Timina, e lei con le difese non ha problemi, e infine con la 18enne Samara, contro la quale era favorita. E lo era non solo per motivi di esperienza, ma anche per motivi tecnici. Samara è molto brava nel gioco di topspin, ma ancora debole sugli scambi dove serve più potenza, insomma, è una giocatrice “leggera” per una come Tan. Invece, Samara ha mostrato ancora di più i suoi grandi progressi, riuscendo a reggere lo scambio potente anche lontano dal tavolo e poi colpendo col topspin di diritto, sul quale Tan sbagliava moltissimi block. Ancora una lezione dalla scuola rumena, che continua a vendicarsi del furto dei Mondiali a squadre di Brema 2006. Il giorno dopo, il crollo, con la sconfitta con la greca Fili, n.293 del mondo, crollo anche logico perché Tan Wenling, a 35 anni, non può reggere uno sforzo per molti giorni consecutivi. Paradossalmente, quella sconfitta le ha fatto bene, perché le ha permesso di riposarsi e affrontare più fresca la Safran (che comunque si è ritirata nel secondo set), la Pesotska e la Lovas. Poi, di nuovo la stanchezza e la sconfitta con Li Qianbing, netta. Infine, un piccolo colpo di fortuna: ha affrontato la danese Skov, distrutta fisicamente e mentalmente dopo la lunghissima finale persa con Zhu Fang, 12-10 al settimo set. E’ andata bene, ma i problemi restano, perché sono venuti a galla tutti gli errori commessi nel corso della stagione. Si è cominciato con la sospensione per due mesi, dopo la sua ribellione a Plese ai Mondiali di Zagabria, con i tornei internazionali persi, che le sarebbero valsi la qualificazione diretta all’Olimpiade. Si è continuato con l’assurda autorizzazione di 40 giorni di pausa proprio nel momento più importante della stagione, quando sarebbe dovuta cominciare la preparazione per le qualificazioni olimpiche di Nantes. E non è stata certa la Batorfi ad autorizzare questa vacanza! Si è concluso con la mancanza, come per gli uomini, di un programma di preparazione, ancora più importante per lei, visto che ha 35 anni e non può giocare sempre né avere pause troppo lunghe, esattamente quello che invece è successo. Ancora complimenti al settore tecnico, e non sto parlando della Batorfi, visto che la gestione delle donne la tiene qualcun altro.

NIKOLETA STEFANOVA (Sterilgarda Castel Goffredo)

Infine, Nikoleta Stefanova, il simbolo più grande del fallimento della gestione tecnica e politica di questa federazione. Purtroppo, nessuno ha il coraggio di dire la verità o vuole riconoscere tutti gli errori che sono stati fatti con lei e che lei stessa ha commesso. La realtà è fin troppo evidente: Niko non è più una giocatrice professionista. E’ solo una ragazza che gioca a tennistavolo, dotata di un bel braccio, ma che non è più in grado di competere con le vere giocatrici. A Nantes stava addirittura per uscire nel gruppo. Dopo aver perso con la cinese-turca Hu, ha vinto miracolosamente con la Vacenovska, sotto 2-3 e 12-10 nel sesto, e facile con la ragazzina francese Dessaint. Nei tabelloni, ha vinto solo con la Ramirez, anche stavolta 4-3, per poi essere presa a pallate dalla Skov e dalla Pauskaskiene e sprecare contro la difesa Timina. Niko ha superato solo una volta un turno, poi ha sempre perso al primo. E’ il crollo totale di una ragazza che una volta batteva anche le cinesi più forti. Certo, la turca Hu è cinese, ma era 208 del mondo. Niko una volta batteva Li Xiaoxia, finalista dei Mondiali e n.3 del mondo, e non una volta sola, ma due volte, a distanza di un anno, quindi non per caso o in un momento di scarsa forma della cinese. E vinceva con tante altre giocatrici fra le prime 20 del mondo. Ora, perde sistematicamente con quelle oltre la duecentesima posizione. Ma la Fitet nega l’evidenza e si rifiuta di considerare il suo problema. Che è quello di una giocatrice che non si allena più come dovrebbe, che avrebbe dovuto scappare da Castel Goffredo, che è considerata una reginetta dall’ambiente che la circonda, che è coccolata e viziata da quello stesso ambiente, che non ha più la capacità di soffrire per ottenere qualcosa. Ma non sono questi gli aspetti più gravi. Quello che è grave è l’assoluta mancanza di controllo sui programmi della Stefanova e delle giocatrici azzurre in generale. In parole povere: c’è qualcuno in grado di obbligare Niko a “doversi” allenare un certo numero di ore al giorno, o questo “qualcuno” non c’è perché ci sarà sempre “qualcun altro”, più in alto, che permetterà a Niko di decidere quanto e quando allenarsi? Questo è il vero problema. E badate bene, Stefanova ha anche il diritto di chiedere un minor impegno, ma a quel punto si dovrà ufficializzare la sua nuova realtà, di ex giocatrice, e nessuno avrà il diritto di chiederle di più. Ma non continuiamo a prenderci per il culo facendo finta che è stata sfortunata in questa gara, che era reduce da un infortunio, che aveva un dolorino lì, che attraversava un momento di scarsa forma, e così e colà, tutte le scuse immaginabili e anche di più. Ripeto: quattro anni fa, batteva la lituana Gargauskaite e guadagnava il pass per l’Olimpiade di Atene, nella botta secca della qualificazione mondiale; adesso ci ha perso 4-0, presa a pallate. La lituana ha molti più anni di Niko, ma è apparsa molto più fresca e giovane. Niko, invece, al suo confronto, sembrava una vecchia. Come ha fatto a diventarla? Lo sanno tutti, ma tutti continuano a prendersi per il culo.

QUATTRO ANNI E MEZZO FA

Ed eccoci all’ultimo capitolo di questa storia poco edificante. Una sola azzurra qualificata per Pechino. Quattro anni fa, ci furono tre azzurri con il pass dopo le qualificazioni europee e una sola, Stefanova, dopo quella mondiale, come dire che il più era già stato fatto al primo colpo, e se avesse avuto prima il passaporto ci sarebbero stati 4 azzurri all’Olimpiade già al primo colpo. E non è finita, perché ci fu un doppio qualificato, quello femminile, con una coppia inedita (Tan-Niko), quindi con ancora maggiori difficoltà di qualificazione ed il doppio Yang Min-Mondello, quest’ultimo trascinato dalla qualificazione in singolo di Yang Min. La differenza, come si vede, è enorme. Ma il motivo c’è. I tecnici erano Massimo Costantini per gli uomini e Maurizio Errigo per le donne. Con metodi e atteggiamenti diversi, ma entrambi con la stessa serietà professionale, ottennero un grande risultato, un record per l’Italia del tennistavolo. Quale fu il ringraziamento? L’anno dopo, furono cacciati dalla Fitet, guidata da Sciannimanico. Cominciò, e dura ancora, la buia notte del settore tecnico azzurro. E i risultati eccoli qua: lo sfacelo tecnico, le sconfitte vergognose con giocatori e giocatrici molto più bassi in classifica, le eliminazioni. E i commenti esilaranti della Fitet. Il responsabile del settore tecnico. Matteo Quarantelli, che prese il posto di Giovanni Bisi (altro scandaloso delitto sportivo), è responsabile di questo disastro, insieme a Sciannimanico e a tutte le pecore che approvano questa gestione, ma sulla rivista federale e sul sito parla di grandi prestazioni degli azzurri. A proposito dei Mondiali: ma come vogliono bene gli azzurri ai loro allenatori. Ma davvero tanto. Ma che bei risultati, le azzurre al secondo miglior risultato della loro storia, dimenticando di dire che il migliore era stato firmato da Errigo. Ma quel nome non si può pronunciare, altrimenti a qualcuno viene il mal di pancia, ed è lo stesso qualcuno che sta pregando che il Castel Goffredo maschile, guidato proprio da Errigo, non vinca lo scudetto! Della serie: il tifo contro Yang Min quattro anni fa in Lussemburgo, alle qualificazioni olimpiche. Ci siamo capiti!!!
Comunque, in conclusione, quattro anni fa ci fu un serio programma di preparazione tecnica e mentale alle qualificazioni olimpiche e una gestione da professionisti delle squadre azzurre. Dopo quattro anni, la Fitet parla di sfortuna, di infortuni e lancia il messaggio di speranza: appuntamento alle qualificazioni mondiali, a Budapest. La cosa più brutta è che c’è gente disposta a crederci, c’è gente pronta a sostenere ancora questa Fitet, a dire quanto è bravo Sciannimanico, a dire che non c’è alternativa a questa gestione. Un branco di falsi e di servi idioti è pronto a sostenere senza vergogna e senza dignità gli autori di questo sfacelo. E un belato sempre più possente si alza dal tennistavolo italiano.

Commenti

69 risposte per “La vergogna di Nantes”

  1. lelesguizzero ha scritto il 8 Aprile 2008 22:56

    Copio e incollo:

    “Naturalmente, io non sono Lelesguizzero, casomai qualcuno dovesse avere dubbi,”

    ehi drago non ti allargare.

    tra te e arturino c’è la stessa differenza che c’è tra antonella clerici e charize theron.

  2. lelesguizzero ha scritto il 8 Aprile 2008 22:57

    PS tra i nostri pronostici non c’è somiglianza, hai semplicemente copiato e incollato il mio.

  3. lelesguizzero ha scritto il 8 Aprile 2008 23:09

    copio e incollo:

    “E’ solo una ragazza che gioca a tennistavolo, dotata di un bel braccio,”

    solo il braccio?

    a me pare che anche il suo b side non sia dei peggiori.

  4. First strike ha scritto il 8 Aprile 2008 23:11

    Drago, dieci e lode.
    Disamina tecnica perfetta.
    Fare una preparazione finalizzata significa programmare i carichi di lavoro almeno nell’arco di quarantacinque giorni.
    Con una buona dose di ATLETICA giornaliera.
    Resistenza/Carico,20gg., primo scarico 5gg., poi di nuovo mezzofondo/carico10gg., poi velocizzazione 7 gg., scarico3 gg., e vai.
    Pronti per il torneo.
    Anche Yango a 45 anni.
    Il bello è che la Fitet paga un fornitissimo settore tecnico ed ha un sacco di allenatori & direttori laureati ISEF.
    Perchè, capperi, non assumono me che le femmine le rivolto come un calzino in quattro mesi, e i maschi li faccio volare sul tavolo meglio dei coreani in sei?
    Sono anche disposto a trasferirmi a CG, costo poco.
    AAAAAA. EX UFFICIALE PARACADUTISTI, tesserino allenatore Fitet, automunito, lingua inglese, disposto a spostarsi, moderazione nelle richieste contrattuali, OFFRESI per incarico di tecnico squadre nazionali italiane di tennistavolo. Garanzia assoluta risultati migliori ultimi triennio. Max Serietà. No perditempo. Trattativa riservata. Rileggersi Blog pingpongitalia.com per referenze. Possibilità scaricare redditi IRPEF - IVA su richiesta.
    Ciii - a - oooo.

  5. eugenio bertagna ha scritto il 8 Aprile 2008 23:19

    prode remote invan;

    tal su quell’alma il cumulo
    delle memorie scese.
    Oh quante volte ai posteri
    narrar se stesso imprese,
    e sull’eterne pagine
    cadde la stanca man!
    (la mano morta).

    Oh quante volte, al tacito
    morir d’un giorno inerte,
    chinati i rai fulminei,
    le braccia al sen conserte,
    stette, e dei dì che furono
    l’assalse il sovvenir e s’eccitò.

    E ripensò le mobili
    tende, e i percossi valli,
    e il lampo de’ manipoli,
    e l’onda dei cavalli,
    e il concitato imperio
    e il celere ubbidir
    e il suon delle scorregge.

    Ahi! forse a tanto strazio
    cadde lo spirto anelo,
    e disperò; ma valida
    venne una man dal cielo,
    e in più spirabil aere
    pietosa il trasportò;

    e l’avviò, pei floridi
    sentier della speranza,
    ai campi eterni, al premio
    che i desideri avanza,
    dov’è silenzio e tenebre
    la gloria che passò.
    ‘Sto cadavere.

    Bella Immortal! benefica
    Fede ai trionfi avvezza!
    Scrivi ancor questo, allegrati;
    ché più superba altezza
    al disonor del Gòlgota
    giammai non si chinò.

    Tu dalle stanche ceneri
    sperdi ogni ria parola:
    il Dio che atterra e suscita,
    che affanna e che consola,
    sulla deserta coltrice
    accanto a lui posò,
    ma la bestemmia….no!

  6. Vasco de Gama ha scritto il 9 Aprile 2008 08:13

    Caro Drago….copio e incollo….

    “un po’ di gioia e di soddisfazione per il tanto lavoro fatto nel team azzurro che in questi giorni ha trepidato come non mai”….

    ma ci sara’ prima o poi qualcuno che dice ,cè tanto lavoro da fare, cè tutto da rifare…..
    …… Niente da fare per la giovane danese che pure è stata una delle maggiori sorprese ”
    A quando la giovane italiana come sorpresa?

    il costantini fanzz club
    versione errigo fanzz club

  7. lelesguizzero ha scritto il 9 Aprile 2008 10:25

    copio e incollo da first strike:

    “Garanzia assoluta risultati migliori ultimi triennio.”

    mi pare un obiettivo umanamente impossibile da fallire.

  8. Drago Rosso ha scritto il 9 Aprile 2008 15:21

    Ringrazio sentitamente Lelesguizzero per avermi paragonato a Charlize Theron.

  9. adygoro ha scritto il 9 Aprile 2008 16:08

    Ma possibile non ci siano giocatori più forti da naturalizzare?? Io mi sono fatto avanti con una cinse (drago ma procede la cosa??)…forza tutti noi single, divorziati o quant’altro…diamo la nostra disponibiltà a sposare qualche forte giocatrice per rialzare le sorti della NAZIONALE ITALIANA. Ma non possiamo eventualmente ingaggiare qualche forte Cinese anziano come stallone?? e magari la Batorfi come fattrice….(con le nuove tecniche non dovrebbe avere problemi a restare incinta)… Credetemi coi cavalli funziona, hai visto mai con i pongisti ?? :-)
    Vabbè….io TIFO MUTTI…e schiererei subito una nazionale con Lui Serretti Di Marino e Baciocchino

  10. lelesguizzero ha scritto il 10 Aprile 2008 11:21

    Considerato che chi gioca con la maglia della fitet, mangia, viaggia, dorme e prende in certi casi una diaria,

    considerato che i soldi che la fitet caccia sono soldi che derivano dalle imposte pagate da tutti noi italiani,

    dovrebbero beneficiare di tutto ciò giovani nati in italia,
    da genitori italiani con nonni italiani, che abbiano sempre pagato le tasse in Italia.

    Non vedo perché dobbiamo pagari gite in giro per il mondo a persone che fino a 1 giorno fa se ne stavano per i caxxi loro nei rispettivi paesi.

    Il loro contributo al tt italico è chiaro ed evidente:
    non c’è un uomo o una donna italiana competitivi a livello international.

  11. Vasco de Gama ha scritto il 10 Aprile 2008 11:26

    Ady se il discorso prende questa piega…
    io mi offro per la wan nang…
    faro’ scrivere dal red dragon a mia moglie…so che con la penna ci sa fare..
    ieri sera quando gli parlavo del 5 per mille ha detto che lo chiede lei allo stato come risarcimento danni causa mie spese pongistiche…..

    il fanzz club…che si sta trasformando nel comitato salvaguardia patrimonio costantini

  12. record ha scritto il 10 Aprile 2008 12:14

    Vasco, la wang nan mi risulta (drago rosso dixit) che abbia sposato un miliardario.
    se lei lo lascia per prendere te, per il marito abbandonato mi offro io…. :-)

  13. lelesguizzero ha scritto il 10 Aprile 2008 14:55

    certo che ognuno ha i suoi gusti.

    PS come disse elgat lapo.

  14. First strike ha scritto il 10 Aprile 2008 22:35

    Due ragazzotti delle mie parti si sono laureati in questi giorni Campioni del Mondo Giovanili in una grande disciplina olimpica.
    Tra qualche anno porteranno all’Italia le loro brave medaglie olimpiche.
    Italiani 100%. Allenatori italiani 100%. Società senza bilanci stratosferici.
    Cambio di scena… e … nella palestra accanto la nostra, altra disciplina sportiva, un ragazzo terzo ai Mondiali, già qualificato per le Olimpiadi.
    Italiano 100%. Allenatore italiano.
    Perchè nel tennistavolo c’è questa mania che se uno viene da fuori è un fenomeno? E deve per forza essere portato avanti a spese degli italiani?
    Che sia IGNORANZA?

  15. eugenio bertagna ha scritto il 10 Aprile 2008 23:36

    First Strike, se ci dici quali sono le discipline in questione possiamo tentare una risposta. Può darsi che c’entri l’ignoranza, può darsi che no.

  16. ittennico ha scritto il 11 Aprile 2008 08:14

    nel tt c’entrava solo la voglia di “apparire” competitivi comunque..;adesso è purtroppo divenuta consuetudine che ,non servendo più, o ,almeno non come ,forse… in passato, crea solo confusione .
    Quando va bene.. se non proprio danni.. (e proprio all’immagine di presunta competitività,di cui sopra..)quando va male .

  17. roberto ha scritto il 11 Aprile 2008 08:19

    “…Un pò di gioia e di soddisfazione…” , Solo un pò?
    Allora,forse la Fitet si rende conto che se Atene 2004 = 5 qualificati e Pechino 2008 = 1 qualificato (per adesso, speriamo nell’ultima possibilità…), è impossibile anche inventarsi falsi trionfalismi?

    “…per il tanto lavoro fatto…”,
    Tutto questo lavoro ha portato negli ultimi anni risultati peggiori che in passato, su tutti i fronti! quindi era meglio (e già si sapeva) non fare niente e lasciare tutto come era:Bisi direttore tecnico, Costantini ai maschi ed Errigo alle femmine.
    Non lo capiscono o non lo ammettono?

    Per Vasco de Gama:
    Le sorprese,purtroppo in negativo,arrivano anche dagli italiani:
    non è forse sorprendente perdere da islandesi,dalle danesi (e quando ci vinciamo viene venduto come un grande risultato…),dalle greche e da chi è molto indietro a noi (accade ormai di frequente…)?

  18. First strike ha scritto il 11 Aprile 2008 08:42

    Caro Bertagna,
    Se te lo dicessi, capiresti subito da dove vengo, chi sono … e dove vado.
    Siccome preferisco mantenere l’anonimato, accontentati.
    L’IGNORANZA sai quale è stata?
    L’esterofilia a tutti i livelli, allenatori, giocatori, persino ragazzini e ragazzine, solo perchè stranieri dovevano capirne o saperne di più, o essere più bravi o più brave.
    I risultati?
    Quelli di Nantes: r-i-d-i-c-o-l-i!

  19. Cyrano ha scritto il 11 Aprile 2008 14:13

    Beh.. basti pensare al Karate. Gli italiani, anche grazie al palermitano Luca Valdesi, son diventati campioni del mondo di kata..
    perché nel karate si è riusciti a battere i giapponesi e nel ping pong non i cinesi?
    Io son convinto che, se trasportati in tenera età in altre nazioni, Mondello, Piacenti e ora Mutti sarebbero diventati dei grandi campioni .. a Mutti lo auguro.
    Ciao

  20. Vasco de Gama ha scritto il 11 Aprile 2008 14:32

    Grazie roberto

    tu non fai che consolidare il mio entusiasmo verso qualcosa che mi sta molto a cuore….
    rivalutare il patrimonio(sportivo) costantini
    il costantini fanzz club ti ringrazia

    ps ho stima anche del sig errigo e il sig bisi!

  21. eugenio bertagna ha scritto il 11 Aprile 2008 15:29

    Ma dai, “One Strike man”, mi sembra di aver capito.
    Dici di essere un ex ufficiale dei paracadutisti, secondo me sei Livornese o Pisano e lo Sport è la scherma. Dico bene?
    Tradizione centenaria, Alta Scuola consolidata, Grandi Campioni, grande disciplina. Mettiamoci pure che forse i tesserati sono un po’ meno del tt che è diffuso e praticato all over the world. Non saprei dirti di più, magari dobbiamo studiare meglio la loro programmazione e l’insegnamento. Un Saluto (nun te la stà a prende per il soprannome che t’ho affibbiato. La si stà a scherzare) :-)

  22. eugenio bertagna ha scritto il 11 Aprile 2008 17:09

    Il Tennistavolo è Sport molto complicato nel quale le varianti in gioco sono molteplici e non alla portata semplicemente di un giovane ben coordinato. I materiali sono diversissimi tanto che forse non esiste una racchetta uguale all’altra ragion per cui molti ragazzini italiani anche una volta avvicinatisi al tt, lo abbandonano per scarso impegno a voler approfondire un discorso così tecnicamente impegnativo, perlappunto.
    La Play Station è molto più immediata e divertente al primo assaggio mentre negli sperduti villaggi cinesi un tavolo da ping pong lo mettono insieme come facevamo noi unendo 6 banchi di scuola. Motivazioni: nello Sport riesce chi ha maggiore motivazione. Applicarsi al tt richiede sacrificio. Il sacrificio sono più disposti a farlo quei ragazzini che sperano di “svoltare”ualsiasi altro. Dall’infanzia ad oggi ho praticato discretamente una dozzina di Sport ma credo che difficile come il tt ce ne siano pochi se parliamo di praticarlo con una certa destrezza ed io quella destrezza non l’avrò mai.

    Poi però ci sono anche paesi come la Francia dove forse il reclutamento è un poco più esteso e si può fare più selezione ma i ragazzini là sono simili ai nostri per abitudini e coccole parentali. Quindi qualcosa da imparare dagli altri ce l’avremmo…eccome, anche se la Supremazia e le medaglie, prenderanno altre Strade,….un poco più a Est. Un Saluto

  23. eugenio bertagna ha scritto il 11 Aprile 2008 17:19

    Stavo dimenticando: non è un caso che i più forti giocatori del recente passato siano usciti dai Centri Federali e che i più promettenti ragazzini giochino in una Società come Castèl che è praticamente un “Centro” tanto è piccolo il paese e coinvolgente l’attività pongistica. Una vera programmazione fatta tenendo conto anche delle necessità sanitarie e di formazione atletica può, a mio avviso, essere fatta con più efficacia in un Centro Federale. Un Saluto.

  24. eugenio bertagna ha scritto il 12 Aprile 2008 11:15

    Giusto a fagiolo, stamane scorrendo il sito Ettu mi sono imbattuto nel Magazine dedicato ai coaches ed ho trovato questo articolo: http://www.ettu.org/mag/pdf/InterviewCoaches.pdf

    Stranamente, il capo coach della Nazionale Inglese, Sten Hansen lamenta gli stessi problemi che abbiamo noi, cioè che:
    ” il più grosso problema che abbiamo oggi in Europa, sta nel fatto che le giovani generazioni sono generalmente disinteressate a lavorare duro nello sport. La mia opinione (dice Hansen) è che l’unica via d’uscita sarebbe quella di disporre di alcuni centri di allenamento Europei nei quali i giovani europei possano lavorare su base giornaliera. E’ necessaria una maggiore cooperazione tra le Federazioni nazionali, dobbiamo stabilire allenamenti comuni con regolarità, è l’unico modo per avvicinarsi alla Cina e agli altri teams asiatici.”

    Hansen individua un’altra criticità nella età media dei coaches che operano in Europa in posizioni di comando che è piuttosto alta. E d’altra parte, richiama il fatto che sia difficile trovare lavoro per i giovani allenatori motivati ed ambiziosi.

    Perlomeno su questo fronte in Italia stiamo meglio, qualche giovane tecnico motivato ed ambizioso ce lo abbiamo.
    Un Saluto.

  25. Amministratore ha scritto il 12 Aprile 2008 11:27

    Era la primavera del 2006 in occasione dei Mondiali di Brema e poi ancora durante i mondiali di Zagabria, quando avevo caldamente suggerito a Stefano Bosi, ex Presidente federale, ora Presidente della Federazione Europea, l’apertura di uno spazio che si occupasse di tecnica, finalmente la richiesta è stata accolta, infatti, grazie anche all’inserimento in ETTU del Prof. Hudetz, il 22 Febbraio è apparso il primo articolo di tecnica all’interno di un vero e proprio Magazine.
    Questo è il link dove potete trovare in lingua inglese ed in formato pdf tutti gli 11 articoli apparsi dal fatidico 22 u.s.
    http://www.ettu.org/ettuMag.php
    Ha fatto Bertagna a linkare l’interessante pezzo di Steen, anche gli altri sono di notevole spessore, ve li consiglio.

  26. eugenio bertagna ha scritto il 12 Aprile 2008 11:45

    Aggiungerei: se si lamenta Hansen che dispone comunque di Paul Drinkhall, Darius Knight e Gavin Evans….non c’è da stare allegri!

  27. lelesguizzero ha scritto il 12 Aprile 2008 18:36

    Copio e incollo:

    “Perlomeno su questo fronte in Italia stiamo meglio, qualche giovane tecnico motivato ed ambizioso ce lo abbiamo”.

    e a competenza come sono messi?

  28. record ha scritto il 13 Aprile 2008 05:53

    max e genio, mi sembrano veramente consigli utili. non solo, li userò anche per mia figlia, che va letteralmente IN PANICO (non sto scherzando, l’ultima volta è quasi svenuta) durante le interrogazioni di matematica al liceo.

  29. eugenio bertagna ha scritto il 13 Aprile 2008 11:05

    Sguizz, quelli che ho in mente io sono un paio e sono COMPETENTI, seri e motivati. I nomi non te li faccio perchè non è giusto darli in pasto a te per saziare la tua fame di sfottò gratuiti. Un Saluto.

  30. lelesguizzero ha scritto il 13 Aprile 2008 16:07

    Se lo dici tu.

    Se non vuoi fare i nomi posso capirti, non ti critico.

    Ma fondamentalmente non posso far niente,

    sempre che essi stessi siano veramente addentro al tt.

    Ma competenti fino a quale livello?

    per passare da nc a 4?
    o per diventare campione del mondo?

  31. eugenio bertagna ha scritto il 13 Aprile 2008 18:30

    Certo che… “fondamentalmente non puoi far niente”, non sei mica tu uno di quei 2. Dove porteranno i loro allievi non lo so, ma la 4a categoria è già alle spalle.

    Campioni del mondo? Non scherziamo. Ma addentro…. oh se sono addentro, tanto quanto sei “fuori” tu, in tutti i sensi. :-)

  32. lelesguizzero ha scritto il 14 Aprile 2008 10:52

    Come si può evincere dal sito fitet i risultati dei giovani italiani, a parte 1 o 2 eccezioni, non sono realisticamente competitivi però non esagererei con le critiche, perchè

    fondamentalmente non mi frega un kaxxo,

    mi frega solo che molta gente fa del turismo a spese mie e di tutti i contribuenti italici.

    Programma di arturino:

    meno turisti,
    più pongisti.

  33. eugenio bertagna ha scritto il 15 Aprile 2008 08:40

    Sguizz, certo che per arrivare a lamentarti del fatto che la FITeT mandi i giovani a fare esperienza (o anche solo presenza) nei Tornei Internazionali, vuol dire che ne devi aver sofferte di frustrazioni. Vedi l’Italia essendo uno dei Paesi economicamente considerati “ricchi”, o meglio “non poveri”, pur con grosse difficoltà, è una di quelle Nazioni che perlomeno è nella possibilità di poter mandare alcuni dei ragazzi più meritevoli, per impegno e costanza, a partecipare a manifestazioni internazionali di incontro e scambio con altri ragazzi europei. Quella che una volta si chiamava “la futura classe dirigente” la si costruisce anche così, ed il Coni ed una Federazione Sportiva hanno anche questi scopi. Capisco che fare con te un discorso un poco più “alto” dei soliti pronostici e sfottò, sia tempo sprecato, però non demordo e ti invito a considerare che “Partecipare” è una parola con significati veramente pregnanti, ben aldilà del significato di “Vittoria” o “Sconfitta”. Si può essere vincitori e vinti senza averne compreso a fondo il significato, ma l’aver PARTECIPATO ti resta dentro ed entra a far parte del tuo bagaglio di esperienza. Pensa quando dici :”ho vinto” oppure “ho perso”, quanto ti resta dopo? Quanto ti può aiutare a crescere? Ebbene, molto di più di quanto tu non possa ricavare da queste due esperienze, la sconfitta o la vittoria, anzi meglio se vissute entrambe, tu ricaverai un accrescimento culturale ed umano superiori, dall’aver frequentato ragazzi della tua età di altri Paesi che parlano la tua stessa lingua: IL PING PONG. Lo so che per questo c’è l’Erasmus, ma qui parliamo di incontro attraverso lo Sport.

    Un Saluto Sguizz ed un invito, andiamo insieme sul blog di Beppe Grillo ad urlare il nostro disappunto per gli sprechi della politica che lì veramente si buttano denari per gonfiare la pancia di chi è già sazio.

  34. attila ha scritto il 15 Aprile 2008 14:00

    Sono d’accordo con Bertagna per quanto riguarda i tecnici, fino a che si consente di imperversare a gente che pensa solo a smerdare, andremo sempre piu’ come…la federazione.
    Il punto e’ che bisogna riconoscere merito e lavoro altrui, quanto criticare con diritto, motivando pero’, altrimenti si dovrebbe toglierli la…tastiera e ficcargliela nell’orecchio.
    Se poi uno lo fa pure anonimamente, non si puo’ neanche chiedergli quale sarebbe la sua presunta competenza, a parte saper leggere o farsi leggee da qualcuno i risultati miseri degli italiani con questi tecnici, solo arturo sarebbe capace di peggiorare.

  35. lelesguizzero ha scritto il 15 Aprile 2008 16:30

    I giovani giustamente devono fare experience, ma ahimè non solo i giovani vanno in giro, e poi sarebbe il caso di non mandare dogs and pigs ma valutare i singoli casi.

    e soprattutto non mandare gente non italica.

  36. Saidor ha scritto il 16 Aprile 2008 14:23

    e?
    Compresi questi aspetti si può passare alla ricerca della soluzione di dettaglio per la quale mi sembra le idee non mancano.

  37. eugenio bertagna ha scritto il 18 Aprile 2008 20:38

    Saidor ha perfettamente centrato il problema.
    Fino a che non ci sarà un professionismo sostenibile nel tt, ai livelli medio alti, sarà difficile trovare motivazioni per i ragazzi occidentali e genitori disposti a sostenerle. L’arruolamento in un Gruppo Sportivo di qualche Corpo Militare sarebbe già sufficiente a soddisfare quantomeno le esigenze previdenziali. L’altra strada sarebbe l’iscrizione alla Facoltà di Scienze Motorie, ma siamo nel campo del cosiddetto precariato. Un professionismo che sia emulabile riguarda poche decine di giocatori in tutta Europa. Una scommessa difficile da rischiare. Un Saluto.

  38. attila ha scritto il 19 Aprile 2008 10:41

    Chi sarebbero i cani e i porci che vengono mandati in giro ?

    Bisogna essere chiari, no… ? Anche artù riesce a capirlo (è una speranza vana, credo…).

    Poi mi sembra abbastanza evidente che più di qualcuno delle “guide” tecniche della nazionale è scelto in base ad altri criteri, diversi dalla competenza: anche sora Maria, amica di cortile di sguiz è capace di vederlo, basta farsi leggere i risultati dei nostri poveri atleti in mano ai politici più che agli allenatori…

    Certo che se sguiz o qualcuno dice i nomi di chi sarebbe adatto, dovrebbe avere la competenza necessaria per farlo…

  39. lelesguizzero ha scritto il 20 Aprile 2008 01:12

    Per attila: più chiaro di così???

    in giro ci deve andare solo chi ha la esperanza di vincere incontri di livello e soprattutto gente coi controfiocchi come coach, non turisti fai da te che non distinguono una braice da una feint.

    distinti saluti

  40. gommalacca ha scritto il 20 Aprile 2008 17:54

    Leles…..proprio tu “correggi” Vermiglio per una “C” e chiedi competenza sulla figura del coach perchè quelli che sono in giro non distinguono una Braice da…..!! BRYCE…..”ignorante”! perchè come dice Giovanni ad Aldo: “non è una offesa, semplicemente ignori come si scrive…..” oppure “imbecille”: “perchè imbelli come si scrive……” (risposta di Aldo a Giovanni).

    Se vuoi giudicare qualcuno devi metterti dalla parte della ragione. Condivido alcuni dei tuoi pensierini della domenica ma quando li esprimi fai in modo di essere in una botte di ferro…..così ti facciam rotolar giù….

    In Italia esistano già delle figure di Allenatore che arrivano dal corso di studi ISEF. Alcuni di loro molto preparati (anche sui carichi di lavoro in preparazione della stagione e degli appuntamenti e sulla gestione dell’alimentazione). Il problema è legato al salto di qualità che passa tramite ulteriori corsi federali (pochissimi attualmente e riservati al ristretto circolo degli adepti) e ad una formazione personale che deve passare attraverso una serie di appuntamenti all’estero. Questi potrebbero essere di due tipi:
    1) Presso i migliori centri in Germania e Francia o China: vedere come si allenano nelle migliori società
    2) In coincidenza delle gare internazionali (Club, Nazionali, ecc.)

    In sostanza quattrini da spendere a livello Federale ed a livello personale.

    Ciao Aldo….o Giovanni?

  41. attila ha scritto il 20 Aprile 2008 22:48

    Ho il sospetto che sguiz sia …ispanico…dice “esperanza” (probabilmente d’escobar, visto i suoi discorsi, chi gliela dà…?)

    A ’sguizzzzz….svegliaaaaaaaa….i nomi…nomi…nomi…e poi, scusa, non avevi detto che Nannoni è stato un grande, voto 9, credo…suvvia, siamo seri, sguiz, lascia perdere…

  42. lelesguizzero ha scritto il 20 Aprile 2008 22:50

    My dear gommalacca,

    da quanto scrive si evince chiaramente che tu non hai mai effettuato un top spin,

    ergo nemmeno ti kako di striscio.

  43. lelesguizzero ha scritto il 20 Aprile 2008 23:21

    Per attila: i nomi sono tutti coloro che non sanno distinguere una bryce da una feint.

  44. Smile ha scritto il 21 Aprile 2008 00:29

    A me sembra, invece, che il dear my gommalacca ne caghi moltissimo in termini di conoscenza di materiale umano che c’è nel nostro mondo .
    Che poi possa essere cagato da te, nemmeno di striscio, può essere solo un dato di merito . Sicuramente un diplomato ISEF, giocatore o allenatore di TT, non direbbe la marea di cagate che dici tu caro Lelesguizzero … e ce ne sono .

  45. gommalacca ha scritto il 21 Aprile 2008 05:40

    ullala….lo Sguizz…perde per un attimo il suo stile……
    Il sottoscritto (è verissimo) non ha mai tirato un top spin come lei, d altra parte, ….non ha mai scritto di tennistavolo……….
    si u soon (così si scrive al m-phone)

  46. attila ha scritto il 21 Aprile 2008 10:44

    Ma …caro sguiz….io sono d’a ccordo con te che c’è chi non distingue una …BRAIS da una feint…è verissimo quello che dici ed è verissimo che ci sono allenatori che sono …lì solo perchè hanno voti, non competenza e si fanno viaggetti a spese dei…contribuenti.

    Risultati, ovvio, zero.

    Ma secondo te, secondo la TUA competenza, chi sono i turisti ? Chi vorresti tu ?

    Però, se neanche tu distingui una braice da una bryce…ehm…aò…sguiz, siamo seri, fino a che ti diverti a stuzzicare nascosto nel tuo buho, ok…quando parli di TT, anche tu non è che…io credo che Sciannimanico ne capisca più di te di TT.

  47. lelesguizzero ha scritto il 21 Aprile 2008 11:07

    Per smile: non condivido ma rispetto la tua opinione.

    Per gommalacca: non avevo dubbi.

  48. gommalacca ha scritto il 22 Aprile 2008 13:57

    AAA: Cercasi neuroni per caso umano. Anche usati purchè di facile accesso. Richiesta capacità di ripetere tabelline a memoria almeno fino al 7, uso della lingua italiana almeno fino al congiuntivo. E’ considerata condizione di merito aggiuntivo la capacità dei neuroni a non riprodursi. Inviare a: Lo Sguizzero, via della sapienza, Pinco Pallo. Sguizzero: Pinco Pallo non Ping Pong……….stai scrivendo sul Blog non sul Plog….lissen?

  49. attila ha scritto il 22 Aprile 2008 14:09

    x sguiz: condivido la tua opinione, ma non ti rispetto lo stesso.

    Chi sono le persone che vorresti tu alla guida della nazionale ? Su, sbilanciati, vediamo se tiri fuori qualche nome interessante e non butti solo merda sulla gente.

    Anche Antonello Venditti ne sa più di te di TT…sei un ridicolo clown con houmor di caserma: Paragonare te a una persona intelligente e competente e come paragonare Zichichi ad un paguro (e tu non sei Zichichi, anzi arturo…paguro, noti una assonanza ?)

  50. lelesguizzero ha scritto il 22 Aprile 2008 15:16

    Per attila: straquoto il tuo penultimo intervento……specie quello riservato ai turisti……

    mi pare ovvio che Scianni ne sappia più di me,
    è il padrone delle vostre anime.

    PS alla guida del national team vorrei Vladimir Samsonov,
    ovviamente convocando solo giocatori italiani doc.

  51. attila ha scritto il 23 Aprile 2008 11:39

    sguiz…scusa, te lo dico buono buono perchè vedo che non ci arrivi…

    Il mio commento su Sciannimanico era negativo “anche Sciannimanico (cioè uno che sta al TT come un frigorifero in Alaska o come i nuroni ad arturo) ne sa più di te…”.

    Poi, se leggi io sono sempre molto critico e nauseato di questa federazione, quindi prima di scrivere sciocchezze e di offendere, informati e fatti leggere le cose da uno normale.

    L’anima sarà forse quella de li mejo…tuoi.

    Samsonov…ma che dici ? Un bravo giocatore non è quasi mai un bravo allenatore…ahhhhhhhh

    Petkevich ha fatto Samsonov e non era nessuno come giocatore…magari Samsonov, supergiocatore, riesce a fare solo uno scarsone come Petkevich…

    Hampl, giocatore nullo, ha fatto Boll…

    Berczyk, difensore senza idea di topspin, ha fatto Jonyer, Klampar e Gergely…

    Poche nazinali hanno ex campioni come allenatori, la Cina …perchè lì hanno tanta…scelta, tanti campioni che sono ANCHE allenatori…ma un giocatore non è un allenatore.

    Ti spiego, bischero: la tecnica può spiegarla anche Nannoni, dopo anni di scuola con bravi allenatori. Non occorre essere campioni, ma meglio aver giocato ad un buon livello, l’esperienza conta ovviamente.

    Ma soprattutto disciplinare dei mollaccioni, saper motivare in gara e, soprattutto, saper dare la strategia giusta è patrimonio di pochi e queste sono le cose che rendono un allenatore degno di questo nome.

    L’allenatore è una lavoro differente da giocatore e richiede caratteristiche diverse, Samsonov non può darti la sua sensibilità, il suo talento e a spiegare le cose può essere meglio un buon giocatore, non un campione.

    Ok per te è sempre tennistavolo, capisco, il TT è come la foresta amazzonica, inesplorata…ma stai zitto, bischero..ahahah

  52. gommalacca ha scritto il 23 Aprile 2008 15:51

    Attila, non posso che condividere il tuo pensiero. Credo che a parlare….parole…parole…parole….come chi stà in Federazione. SOLO GRANDI DISCORSI. I fatti no? quelli a chi li facciam fare?

  53. attila ha scritto il 23 Aprile 2008 23:30

    Vedi sguiz…questa è la differenza tra te, gommalacca e gli altri…positivi e fatttivi. C’è gente che critica con intelligenza e non con battute da caserma, luoghi comuni pacchiani e falsi come te, gente che lavora per migliorare il tennistavolo.
    Gommalacca è uno che ci mette di suo in fatti …materiali, di passione e di nervi per far sviluppare il TT, altri si sono fatti il mazzo per imparare la tecnica e farsi un’esperienza.
    Tu cosa fai…anzi, cosa sei ?

    Sei solo un ectoplasma virtuale spaccaballe, che non ha mai detto qual’è la sua competenza (a parte che si nota: nulla), mai dichiarato quant’è bravo e cosa ha fatto per poter permettersi di criticare altri (spesso immotivatamente, quindi offendere).

    Forse sai giocare discretamente, ma, a parte smerdare da merdoso, non hai mai proposto nessuno, qualche nome di persona adatta, secondo te, per sviluppare il tennistavolo in Italia: non hai mai detto di cosa sei capace tu, se hai fatto qualche società, hai organizzato tornei, trovato sponsor o sei il nulla, un ometto invisibile che non vale nulla, persino senza faccia ?

    Fai bene a non metterla, sai che figura di merda,farti conoscere per quello che sei e quello che hai fatto…e ti diverti pure, ti sembra normale ?

  54. lelesguizzero ha scritto il 24 Aprile 2008 00:48

    X attila: rispetto la tua opinione, ma i fatti sono questi:

    la Cina domina il tt, in largo e in lungo, e coloro che siedono sulla panchina più prestigiosa al mondo sono stati come minimo world champion.

    spero che mi scuserai se tra costantini e litterio, scelgo costantini.

  55. record ha scritto il 24 Aprile 2008 05:47

    copio e incollo:

    “Ma soprattutto disciplinare dei mollaccioni, saper motivare in gara e, soprattutto, saper dare la strategia giusta è patrimonio di pochi e queste sono le cose che rendono un allenatore degno di questo nome.”

    quoto e straquoto. è sotto gli occhi di tutti che la nazionale femminile è stata distrutta dall’anarchia.

  56. gommalacca ha scritto il 24 Aprile 2008 13:19

    Quoto e Straquoto Record.

    Non solo dalla anarchia ma anche dalla delegittimazione strisciante operata dalla federazione.

    Inserire una all’allenatrice “ad personam” (perchè alla fine questo è stato) ha contribuito a delegittimare l’operato del tecnico e rovinare sopra tutto l’ambiente: non credo che il rapporto tra le ragazze non ne abbia risentito. Ragazze che fino al giorno prima erano tutte considerate parte di una cosa sola ed il giorno dopo eran su livelli diversi…..complimenti, anche il peggior pirla della psicologia infantile ci sarebbe arrivato.

    Questo episodio è stato il gradino prima del massimo del minimo…chissà come si son sentite le altre e d’altra parte i risultati si son visti…(massimo del minimo)

    E’ una gestione fatta di apparenza e parole ma con l’apparenza e le parole non si va da nessun parte perchè poi, scava scava, ciò che c’è sotto vien fuori: il nulla!

    Aggiungo che la colpa è anche dei tecnici:
    c’è un momento nella vita dove, uomo o donna, bisogna avere il coraggio di dire basta e prendere una posizione, per la serie “andate a fare in c….DILETTANTI”!

    Dilettanti allo sbaraglio presentati da Corrado…ma almeno li si sapeva in anticipo con chi si aveva a che fare!

    Per Leles:
    Condivido quanto dici sulla panchina della Cina ma si vede che in Cina, ci sei stato solo come turista (se ci sei stato).

    La Cina in tutte le sue espressioni che la portano sul palcoscenico mondiale è decisione di pochi (questo anche nelle questioni interne).

    E’ irrilevante chi siede sulla panchina, World Champion or not: IL MECCANISMO SOPRAVVIVE E GLI ATLETI PASSANO cosa che non succede in nessuna altra parte del mondo. Per la Cina è importante la Cina non i singoli. Ogni cosa è fatta perchè sopravviva al singolo. Questo atteggiamento lo si può leggere in ogni settore, che sia di mercato o sportivo, se c’è da competere.

    Quando Attila scrive quelle cose mi trova perfettamente d’accordo. In Europa sono (noi no) “solo” capaci di creare l’eccezione e non la regola (T/Boll - V/Samsonov/ecc.).

    La regola invece è creare l’ambiente dove tutti, dico tutti gli atleti che vi entrano a far parte, competono per diventare il migliore del mondo, non d’Italia o di Crotone. Il senso è che non può morire o spegnersi il massimo livello esprimibile da un paese perchè non compete più un singolo giocatore. Questo dimostra che il livello non esiste.

    Si parte da li. Strutture serie e spazi. Questo costa soldi, non pochi, altro che Seredova! Allenatori capaci di scegliere e di far lavorare altrimenti fuori dalle balle.

    Ma un allenatore di questo tipo è, prima di tutto, un uomo con i coglioni, uno capace di andare contro il sistema per sostenere le proprie idee e competenze sopra tutto quando si confronta con persone che a livello federale confondono il miglio marino con il miglio per gli uccelli.

    Uno come Massimo Costantini che l’ostracismo di questa federazione (con la f minuscola) ha portato fuori dall’ Italia e che dimostra l’amore per il suo paese rientrando il fine settimana per giocare la sua partita di B1 facendosi 6 ore di aereo all’andata ed al ritorno. Altro che andare da Mantova a Roma 2 volte al mese per questioni Federali di cui non capisci una beata fava.

    Buon Sguizzero a Tutti

  57. lelesguizzero ha scritto il 24 Aprile 2008 15:09

    X attila. sopra scrivi:
    “Gommalacca è uno che ci mette di suo in fatti …materiali, di passione e di nervi per far sviluppare il TT, altri si sono fatti il mazzo per imparare la tecnica e farsi un’esperienza.”

    in questo senso sono ammirevoli,

    ma io ti chiedo:

    sono alla fine riusciti a capirci quakkosa?

    PS non homai criticato nessuno, ma mi sono sempre e solo limitato a scrivere fatti e cose risapute,

    magari sarò stato poco cortese ad anticipare i risultati di nantes,

    ma di questo mi sono già escusado.

  58. attila ha scritto il 24 Aprile 2008 18:23

    No sguiz, non fare l’angioletto, hai criticato gente giustamente in base a risultati mancanti ma hai anche sparato su gente che si è fatta il culo per guadagnarsi rispetto sia come competenza che per impegno materiale nel condurre e sviluppare società.
    Per questo non hai credito.
    Le critiche banali che fai tu, sono buoni tutti, anche lo spazzino forse, riesce a dire qualche cosa di più professionale di te.
    Costantini e Litterio, non fare paragoni, anche perchè Litterio è uno dei pochi che imposta tecnicamente in modo ottimale. Stai zitto. Sei solo capace di confrontare Del Rosso a Stencel, non dici un nome di tecnico preparato e non dici cos’è tecnicamente che manca, nè caratterialmente. Sei solo pieno di aria e uno che è pieno di aria quando apre la bocca, scoreggia. Vai a imparare il tt, anche Nannoni può insegnarti qualcosa.Divertiti a rompere i maroni, ma qui c’è anche gente che prova a far le cose meglio, tu vomiti banalità che, appunto, sanno tutti o merda su chi si guadagna rispetto. Sparisci, sei il nulla, un nulla fastidioso.

  59. eugenio bertagna ha scritto il 24 Aprile 2008 23:31

    Gomma, mi piacerebbe che quello auspichi fosse possibile.
    Non lo è e non lo sarà. Non avremo mai la forza della Cina (e questo vale per tutti i Paesi Europei) sino a che la Cina non si sarà occidentalizzata. Dovranno essere loro a calare, non noi a salire. I metodi di insegnamento e di allenamento cinesi sono inesportabili da noi. Non abbiamo i più i Centri dove, pur con grossi limiti di gestione dell’attività di studio e del tempo libero, uscivano discreti atleti. I cinesi fanno 3 sessioni di allenamento giornaliere: mattino, pomeriggio, cena alle 18 e terza sessione!
    Credi che potremmo mai imporre simili programmi militareschi a dei giocatori che per il novantacinque per cento (butto lì dei numeri) non potranno diventare veri professionisti con ingaggi sufficienti a garantire una vecchiaia decorosa?
    L’ho già scritto altrove, il tennistavolo è uno sport complicato e difficile come pochi. Raggiungere l’azimut significa essere un millesimo di secondo più reattivo, un millesimo di secondo più lesto, un millesimo di millimetro col culo distante dal pavimento. Avere automatismi che solo centinaia di ore passate a fare lo stesso schema possono darti.
    Gli asiatici non li vedremo giù dal podio anche se dovesse nascere un altro Waldner. E se anche nascesse sarà l’ennesima eccezione.
    Sarei contento se fosse data a Max la possibilità e i mezzi per tentare questa meravigliosa avventura di creare una Scuola e dei veri talenti italiani ma non credo che basterebbe.
    In cuor mio, mi accontenterei di…partecipare.

  60. lelesguizzero ha scritto il 24 Aprile 2008 23:53

    Per attila: concordo su litterio, ma vorrai convenire che costantini è un’altra storia.

    Condivido anche gommalacca fino a un certo ., ma la Cina domina il tt grazie ai suoi tecnici world champion, non tecnici che hanno studiato al cepu.
    Le parole non hanno peso e la tecnica pongistica non si apprende frequentando i corsi per corrispondenza.

    o ce l’hai o non ce l’hai.

    per questo ci sono persone dotate di conoscenze e altre di meno, che però si applicano nella disciplina.

  61. oldmago ha scritto il 25 Aprile 2008 09:14

    Mi trovo d’accordo con Bertagna sulla sostanza di quanto sopra. Purtroppo, in paesi dove si è abituati a vivere bene e si è un po’ più viziati, dove comunque la società è conformata in modo da rendere meno marcata l’accettazione di una certa disciplina, è più difficile raggiungere certe vette che sono conseguenza di…quasi militarismo, oltre che di competenza elevata.
    Dai noi si riesce di più in sport più tradizionalmente italici, come il calcio, dove ci sono anche tanti soldi e il gioco vale di più la candela.

    Però si potrebbe fare una programmazione diversa, più accurata, più competenza e più disciplina. E poi, se i ragazzi non la accettano e vanno a casa a piangere dalla mamma e l’allenatore resta in palestra con due vecchiacci irriducibili con l’antitop, beh, fa nulla; anzi, meglio così, non si è perso nula, perchè un ragazzino viziato che viene trattato da superstar diventerà solo un buon prima in Italia e le beccherà all’estero…vecchia musica…quindi perchè perdere tempo ?

    Si tengano solo i fighters…quelli che ci sono rimasti …e ci sono ancora, solo bisogna avere il coraggio di imporre severità ed educare di più al sacrificio, anche se la società attuale va forse in senso contrario con ragazzini spesso allergici alla severità, che non trovano più nè a casa, nè a scuola, figuriamoci quando la trovano in palestra…cadono dalle nuvole.

    Per far questo ci vuole un club o una federazione che ti sostenga, ovviamente, conscia del fatto che si fa il bene dei ragazzi sia dal punto di vista sportivo, comportamentale, che dei risultati.

  62. eugenio bertagna ha scritto il 25 Aprile 2008 18:57

    Chicca superlativa dello “Sguizz pensiero”:

    “la tecnica pongistica non si apprende frequentando i corsi per corrispondenza. o ce l’hai o non ce l’hai.”

    In poche parole tecnici si nasce, non si diventa! La tecnica ti viene infusa al primo vagito e poi sta a noi trovare il Prescelto (come fanno i buddisti con le reincarnazioni dei lama). Dio me l’ha data (la tecnica) guai a chi me la tocca!

    E dulcis in fundo:

    “per questo ci sono persone dotate di conoscenze e altre di meno, che però si applicano nella disciplina.”

    Quindi gli “unti dal Signore” hanno le Conoscenze (come le stigmate) gli altri, i comuni mortali, quelli che ne hanno “meno”, all’incirca un… tot, si applicano nella disciplina.

    O mai god! (si scrive così, no?)

  63. attila ha scritto il 25 Aprile 2008 19:28

    Sguiz, ti esorto a parlare con coraggio e non con luoghi comuni da osteria, cepu, radio elettra e idraulici che fanno gli allenatori, questo si sa.

    Chi sono i tecnici italiani che non sono …fai da te, fatti in casa con tecnica italiana scarsa o mezzi giocatori stranieri che si sono inventati allenatori ?

    Chi ha competenza e …studiato veramente il tennistavolo da bravi maestri e da buone scuole ?

  64. lelesguizzero ha scritto il 25 Aprile 2008 20:46

    Per attila: il tennistavolo, la sua tecnica, i sui segreti si apprendono praticandolo, né suoi libri né sui forum.

    Per bertagna: il talento per apprendere il tennistavolo non te lo può dare nessuno, appunto o ce l’hai oppure no, mi pare talmente chiaro come concetto.
    ovviamente con l’impegno e l’applicazione, qualcosa si può apprendere, ma la conoscenza vera del tt può averla solo chi lo ha praticato.

    Gi italiani che veramente e scientificamente possono insegnare il tt ad un certo livello sono solo alcuni, diciamo un paio.

  65. attila ha scritto il 25 Aprile 2008 22:11

    A parte il fatto che “non sui libri” e “praticando” significa essere empirico e, mi dispiace, come lo dici mi pare suna strunzata.

    E’ evidente che i tecnici di… accademia italiana (si fa per dire) che hanno seguito le lezioni di Nannoni, ad esempio, o di Gatti, hanno letto e sentito di tenere il gomito basso per fare i colpi, sono buoni per insegnare ai principianti.

    Però anche i tecnici validi, esperti e di nome hanno imparato la teoria; ci deve essere anche una scuola teorica di base, non certo quella italiana in quanto la scuola italiana non esiste, magari quella tedesca, svedese…che ne dici ?

    E poi, giustamente, pratica, esperienza.

    Però non tutti quelli che hanno questo…curriculum sono allenatori validi. Come ti spiegavo pazientemente, anche se viene Samsonov che è un talento e che ha imparato la tecnica ad un’ottima scuola, il suo talento non te lo può trasmettere e forse, si spiega peggio di uno meno bravo, ma più predisposto a fare l’allenatore. La strategia poi, è innata.

    Vedi quante cose ci sono…e magari anche altre, lascia perdere sguiz.

    Ma perchè non hai il coraggio di dire il tuo…ehm…pensiero ? Su, buttati, chi sono i due tecnici ?

  66. lelesguizzero ha scritto il 26 Aprile 2008 12:21

    Per attila, sopra hai scritto:

    “E’ evidente che i tecnici di… accademia italiana (si fa per dire) che hanno seguito le lezioni di Nannoni, ad esempio,
    o di Gatti…….”

    Di chi? bella battuta, attila. una delle migliori.

  67. attila ha scritto il 26 Aprile 2008 17:41

    Grazie sguiz, vedo che apprezzi, stai migliorando grazie ai miei corsi intensivi.
    All’inizio ti avevano male istruito forse Nany e gatti…

  68. lelesguizzero ha scritto il 26 Aprile 2008 20:42

    4 attila:

    Scusa mi ero perso la question:

    “Ma perchè non hai il coraggio di dire il tuo…ehm…pensiero ? Su, buttati, chi sono i due tecnici ?”

    Arturigno numero 1
    Leon numero 2

    tuto il resto is noia!

  69. Il poeta ha scritto il 26 Aprile 2008 23:15

    Ma chi è poi questo arturo,
    sol col cocco tosto e duro,
    diam pur la nazionale ad allenare,
    se il vero nome non fa annoiare…

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