Perché non riesco a sorridere…

19 Maggio 2008 da Ping Pong Italia 


Ho ricevuto e volentieri pubblico questo intervento da Salvatore Caruso tecnico e dirigente di Messina.

Sono nella F.I.Te.T. dal 1974, sino agli anni 80 ho giocato, ma siccome ero troppo scarso come giocatore, son diventato apprendista stregone del ping pong, devo dire che mi vanto di aver imparato da gente come: Vittorio Longi, Roberto Migliarini, ed Enzo Pettinelli, oggi posseggo per quanto possa essere importante un tesserino di tecnico col grado di Maestro, che altro dire se nn che sono un gran rompiballe.
di Salvatore Caruso

Inizio questo mio pensiero in libertà, col ringraziare il sito di Massimo Costantini che mi ospita e che mi dà l’opportunità di esprimermi. Detto ciò mi accingo a manifestare il mio pensiero; dopo i Campionati Italiani Giovanili 2008 di Terni, sia come dirigente Societario, sia come tecnico, che come dirigente Regionale avrei tutti i motivi per sorridere, la regione Sicilia ha conquistato un buon numero di medaglie, la mia società ne ha conquistate due, io come tecnico sono riuscito a vincere la mia scommessa personale con i tecnici della nazionale, ma… non riesco a sorridere, perché per quanto riguarda il terzo posto a squadre ragazze, premesso che le ragazzine che hanno rappresentato la società e la regione sono state splendide e nulla va tolto alla loro grande conquista, devo pur essendo dirigente della loro società, e pur essendo il direttore tecnico del loro settore, costatare quanta pochezza riesca ad esprimere il settore giovanile ctg. Ragazzi femminile Italiano e ciò non mi fa sorridere, perché se due ragazzine che giocano da pochi mesi e che a mio modesto avviso, e vi posso assicurare che giocatrici di quella ctg. dal 1980 ad oggi da tecnico ne ho viste tante, non sono neanche delle grandi pur essendo delle medie giocatrici future, riescono ad andare a medaglia ai campionati italiani di categoria significa solo una cosa il livello tecnico è molto basso, e questo da amante dello sport giocato non può portarmi a sorridere per una vittoria che nasce non da un miracolo ma dall’incompetenza di altri.
La seconda medaglia nasce da una mia presa di posizione nei confronti del settore tecnico nazionale, una mia atleta di cui faccio nome e cognome Tomagra Nicoletta è stata messa in una condizione psicologica di assoluta prostrazione da parte del settore tecnico ed io che prima che tecnico mi sento educatore ho proposto alla ragazza ed alla sua famiglia di non rispondere più alle convocazioni del settore tecnico, questa atleta è una buona atleta, che è già stata campionessa italiana e comunque un atleta di buon talento, per problemi societari ha perso una stagione con allenamenti poco incisivi con conseguente calo della forma, in questa stagione vuole rilanciarsi ma trova sulla sua strada l’incompetenza di alcuni tecnici, che non solo la sacrificano sull’altare di alcune atlete che passano più tempo in Cina che in Italia, ma iniziano a demolirla psicologicamente, allora a febbraio di quest’anno dopo la scelta di non rispondere più alle convocazioni, faccio una telefonata al tecnico di settore della nazionale e dico che l’avrei portata a medaglia ai campionati italiani, nonostante i ritardi di preparazione e nonostante una operazione chirurgica alla gamba subita 15gg prima, ai campionati italiani la cenerentola Tomagra va a medaglia, voi penserete che debba sorridere, no, non posso sorridere perché la spiegazione di questa medaglia ottenuta nella categoria allievi femminile, ottenuta con un’ atleta demoralizzata, con soli tre mesi di preparazione e dopo un’operazione chirurgica ad un arto, può essere spiegata solo in due modi, o io ho un gran c…lo o il settore tecnico ha sbagliato tutto, io propendo per la seconda ipotesi, visti i notevoli investimenti fatti sulle tre atlete di punta e soprattutto su quella battuta dalla Tomagra, atleta al primo anno di categoria, che tengo a precisare considero l’unica che veramente talentuosa, ma il talento senza guida è inconcludente; ecco da uomo che ama questo sport nonostante ho vinto la mia battaglia, non posso sorridere, non posso sorridere nel costatare che ormai non esistono più tecnici italiani che si occupano di settore giovanile, ai tornei ormai ne vedo veramente pochi, Quaglia e pochi altri, non posso sorridere per la decisione del settore tecnico di eliminare la Formazione Giovanile dall’area tecnica, non posso sorridere nel leggere sempre di meravigliosi progetti tecnici che restano solo slide al vento, non posso sorridere da tecnico societario nel costatare che la nazionale è ormai un club senza alcun contatto con la realtà territoriale, visto che vengono convocati agli stage ragazzini che non giocano più da mesi, non posso sorridere se io che posso essere accusato di tutto, ma non di essere uno sfegatato sostenitore di Patrizio Deniso, mi trovo costretto a dire: se questo è il settore tecnico nazionale “arridateci Deniso”; e per ultimo consentitemi un ricordo ed un pensiero rivolto ad un amico che oggi non c’è più, un amico personale, ma sopratutto un grande innamorato del TennisTavolo, parlo di Roberto Savoia, non posso sorridere in una federazione che non sente il dovere morale, se non con poche righe al momento della morte e con un memorial mai più ripetuto, di dedicare una manifestazione stabile ad un uomo di sport, innamorato di questo sport, che ha dato tanto per questo sport come Roberto Savoia, ciao Roberto mi manchi, forse oggi se tu fossi qui, forse riusciresti a farmi sorridere.
Salvatore Caruso

Commenti

19 risposte per “Perché non riesco a sorridere…”

  1. Il poeta ha scritto il 19 Maggio 2008 15:12

    Certamente la di tutti federazione
    dei risultati buoni sarà…orgoglione,
    dopo certi siculi risultati,
    non faran come cani e gati (lp).

    Un tecnico federal certamente
    che tratti tutti equamente,
    il coach di tutta la penisòla, (lp)
    non favorirà una regione sola…

    oppure…?

    Forse chiedendo a lo maggior corno dell’antica fiamma,
    se lo sa, se contento è oppur si danna.
    Certo so’ cose che veramente,
    fan cadere le braccia immantinente.

  2. gommalacca ha scritto il 19 Maggio 2008 15:58

    Bravo Salvatore, un plauso a tutto ciò che hai detto. Sul settore giovanile e su Roberto. Credo che Savoia manchi un pò a tutti e sarebbe giusto, come hai sottolineato, ricordarlo per ciò che è stato e per il tennistavolo. Non so se la strada sia un memorial da ripetersi come un appuntamento annuale ma ritengo che una rivista federale possa in ogni caso supplire se ricordasse che questo è anche il suo ruolo, che sia in carta stampata o impaginata su un sito che fa fitet.org. Bravo Salvatore
    R. G. C.

  3. record ha scritto il 19 Maggio 2008 20:22

    la tristezza di tutto questo è che non solo il sig caruso ha PIENAMENTE ragione, ma in più anche nel fatto che i signori fitet hanno la buona abitudine di dire che quando i risultati non arrivano è colpa del tecnico, dell’arbitro, della sfortuna, e quando ci sono invece è merito della federazione…. e non me lo sono inventato…….

  4. adygoro ha scritto il 19 Maggio 2008 20:43

    caro rompiballe, :-)
    non demordere, quando si ha passione, quando si ama una cosa, la si persevera senza obbligatoriamente pretendere che ne valga la pena, che uno ne abbia gratifacazione in cambio. Continua nella tua opera, magari qualcosa cambierà nel tempo, ti tornerà la voglia di sorridere anche per il riconoscimento che ti sarà dato da altri oltre che dai risultati dei tuoi ragazzi. Sei Maestro nella vita, continua ad esserlo anche nel ping pong… Questo sport ne ha bisogno.

  5. vertra ha scritto il 19 Maggio 2008 22:42

    ore 23.30 nessun commento a questo post !
    si vede che nessuno lo trova interessante. Mah !
    Forse perchè non si parla di olimpiadi, qualificazioni, presidenze, direttori tecnici….grandi cose insomma.
    A me invece piacerebbe sapere quali sono i motivi del contendere tra il sig. Caruso e i responsabili del settore giovanile, il perchè dello stato di prostrazione della giovane giocatrice Tomagra. Perchè insomma si devono disperdere talenti e competenze. Non è stato cosi forse anche per Umberto Giardina? (non è che non é uscito dai centri federali come qualcuno ha detto, “lo hanno uscito” anzitempo come qualcuno ricorderà).
    E’ forse il potere che offende? in ogni tempo e ogni luogo….
    e offende forte…(non piu’ tardi di due anni fa parlando con dei giocatori belgi intorno alla decima posizione nel loro paese, chiedevano proprio di Giardina e che fine avesse fatto, sorpresi nel non vederlo nel giro della nazionale).. meditate gente…meditate.
    e dite qualcosa per favore. Buonanotte

  6. Vasco de Gama ha scritto il 20 Maggio 2008 06:50

    Sig Caruso non la conosco,

    leggerla di prima mattina appena svegliato…mi aveva un po’ messo li’…tra il ne mi e il ne ti…sara’ il fuso che mi ha confuso..
    poi ha parlato del Savoia….e allora…condivido che sicuramente Savoia…col suo humor forse sarebbe riuscito a farla sorridere..o perlomeno a sdrammatizzare..la leggo molto sconsolato…
    diciamolo pure che Savoia in Fitet..per il suo pensiero non è che era molto amato….pertanto…che si aspetta faccia la Fitet per uno che non amava molto…???
    se riusciamo un Savoy tribute Day lo faremo noi in giugno o in settembre…e sara’ una festa con pongisti ma ci saran tanti squashisti (sport che lui ha scelto quando ha lasciato col pingpong)
    ma non sara’ un tribute di “stato…”……sara’ un tribute con molti amici che gli volevan bene…

    ad oltranza……..a sto punto
    il fanzz di tutti NOI
    Grey Goose Vodka party

  7. First strike ha scritto il 20 Maggio 2008 11:34

    Caro amico,
    il problema è l’incompetenza,
    che deriva dalla “politica”,
    che deriva dal peso che si ha nella tabella voti.
    Più voti porti a chi comanda,
    più sei competente,
    più vai in giro per il mondo.
    Ricordi?
    Viva il tennistavolo.

  8. attila ha scritto il 20 Maggio 2008 15:23

    Dispiace sinceramente per la ragazza, anche ad un appassionato, ad un certo punto possono cadere le braccia e sarebbe un peccato.

  9. Brancaleone ha scritto il 20 Maggio 2008 17:39

    Est quine, invero, assai duro travaglio lo riso trovar,
    che bande longobarde d’un lato e biechi saracini
    dell’altro, di molto bocca et pancia riempir voglion
    e vollero.
    Ed or che carcasi di dire ..o di trovar.. spiraglio?
    Che fame ancora intravedesi arte di placare..
    L’orgoglio dei pugnandi offre il fianco,
    lo tristo Paese nostro famoso d’offerte misere è
    ben più noto che Cavalieri facilmente arriccano.
    Quine non cominciò campagna e niun dado si trasse.
    Quine ricominciano le storie, eguali come semper
    che chiedasi feudale o federalistica nordica gestion,
    E non Borboni verso Vichinghi, sed i latri fratelli che
    a figli della stessa madre rubar ambiscon e in stessa
    banda scorazzan.
    Ebbi di molto ad assentarmi e presto mi affretto a
    farvi ritorno.

  10. Michele Vecchi ha scritto il 20 Maggio 2008 19:47

    Saluti a tutti.
    Sono un vecchio appassionato ormai da un pò fuori dal giro anche se qualche gara la vado ancora a vedere ( ero a Francoforte a vedere il Top 12 di Febbraio). Scrivo solo per salutare un carissimo vecchio amico quale Salvatore, ma soprattutto perchè ero un grande amico di Roberto Savoia e sentirlo ricordare mi ha emozionato un pò. Con lui ho girato mezzo mondo e la sua verve mi manca moltissimo.
    Tutto qui.
    Per il resto vedo che non è cambiato niente.
    Michele

  11. Caruso Salvatore ha scritto il 20 Maggio 2008 23:34

    Vi prego di scusarmi avevo previsto di nn rispondere a nessuna vostra considerazione, quindi rispondo solo ad un turbinio di ricordi, scusatemi, molti forse nn lo sanno ma il Sig. Michele Vecchi altri nn è che l’allenatore principale e colui che porto alla ribalta Alessia Arisi, consentitemi di salutarlo come si conviene ad un vecchio amico ” ciao MIchele che piacere sentirti, io ancora combatto tu dovresti ricominciare ci sono troppi apprendisti stregoni in giro è ora che noi giovani vecchietti iniziamo a dare un po di filo da torcere. Ciao MIchele nn sai quanto piacere mi ha fatto leggerti, mi sento spesso con Longi se ti va fatti dare il mio numero sara un piacere sentirti. Scusate il clima da comari ma nn lo sentivo da anni.

  12. Il poeta ha scritto il 21 Maggio 2008 00:25

    Con brancaleon concordo, certo da norcia,
    sappiam quanto l’anima nostrana può esser marcia,
    il male spesso è che tanti abbiam di politici,
    e presunti, impreparati spesso i tecnici.

    Da tempo immemore ogni gestione,
    l’ha fatta sogghignando e godendo da padrone.
    Il poter corrompe e chi è già corrotto,
    non teme di peggiorar, questo è noto.

    Dopo un’ ora al poter lo maggior corno dell’antica fiamma,
    si sdoppia in corna…due e poi si danna.
    Avrem un dì nel disgraziato nostro stivale,
    qualcun che il tt ama e mastica e non avanti recita il madrigale ?

  13. eugenio bertagna ha scritto il 21 Maggio 2008 09:52

    Buongiorno Signor Caruso, mi piacerebbe potermi rivolgere a lei anche solo per ringraziarla per aver nominato una persona che mi sta molto a cuore, parlo di Roberto Migliarini.

    L’altro Roberto, il compianto Savoia non l’ho conosciuto ma so che il suo nome raccoglie la stima e l’affetto di molti appassionati del ping pong.

    Roberto Migliarini invece mi fu presentato da Ugo Foltz e dal momento in cui cominciarono a fluire dalla sua bocca osservazioni e consigli, letteralmente mi innamorai di quella persona.
    Uno scrigno di sapienza pongistica, un tecnico preparato e altruista, un esegeta del top spin di diritto a tutto braccio.

    Fu il primo che scesi a BACIARE quando Alessandro vinse il titolo allievi, perciò mi fa molto piacere che qualcuno ricordi Lui e quella Scuola.

    Detto questo, mi preme farle alcune osservazioni un poco più critiche.

    Lei, nel suo pezzo, dice di non sentirsi felice fino in fondo per il bronzo a squadre ragazze conquistato dalle sue atlete, stante:
    “quanta pochezza riesca ad esprimere il settore giovanile ctg. Ragazzi femminile Italiano (omissis) perché se due ragazzine che giocano da pochi mesi e che a mio modesto avviso, e vi posso assicurare che giocatrici di quella ctg. dal 1980 ad oggi da tecnico ne ho viste tante, non sono neanche delle grandi pur essendo delle medie giocatrici future, riescono ad andare a medaglia ai campionati italiani di categoria significa solo una cosa il livello tecnico è molto basso, e questo da amante dello sport giocato non può portarmi a sorridere per una vittoria che nasce non da un miracolo ma dall’incompetenza di altri.”

    Ora, le chiedo, dal momento che nella categoria ragazze erano iscritte 7 squadre: Tramin, Genova, Novara, Verzuolo, Universitaria, Montegrillo e San Espedito;

    dal momento che Tramin e Genova possono essere considerate un gradino sopra le altre (ed il Tramin su tutte), perchè dire che il risultato della Squadra dell’Universitaria nasce dall’incompetenza di altri?
    La sua squadra ha vinto l’incontro con Verzuolo 3-1 e poi ha perso in semi con il Tramin 0-3, da qui la medaglia di bronzo.

    Se nella categoria ragazze non erano nemmeno iscritte Squadre come l’Alto Sebino o la San Donatese o Il Kras che hanno fatto incetta in altre categorie, evidentemente ci saranno stati motivi diversi che non l’incompetenza, o sbaglio?

    Oppure, se il Verzuolo, Società gloriosa e dotata di validi sparrings ed allenatori, ha perso con voi, il merito è vostro o il demerito va al Verzuolo?

    A volte ti capita un gruppo generazionale nutrito, poi un periodo di “bassa”. Verzuolo ha avuto una formidabile classe ‘92, soprattutto nel maschile, ora sta ricominciando con buoni ‘96…e allora?

    Sul caso Tomagra ricordo che in occasione dei Giovanili dello scorso anno, Eliseo Litterio, in un’intervista per i sito FITeT.org
    disse che Tomagra era tra le ragazze sotto osservazone per la Nazionale. Ora Lei stesso parla di guai fisici, operazioni e di conseguenza allenamenti più diluiti. Spero che presto possa ritornare a giocare con più continuità e se la classe non è acqua, nessuno potrà scordarsi di lei.

    Se molte delle Sue considerazioni sono dattate da sconforto per il mancato riconoscimento del Suo lavoro da parte della Federazione me ne dispiaccio e solidarizzo con Lei, però non giudicherei il lavoro dei Suoi colleghi dal conseguimento di un alloro, seppur minore, da parte delle sue ragazze, in una gara dove Il Tramin ha dettato legge (3-0 a tutte), la “corazzata lombarda” non ha piazzato una squadra che è una, e Società come Verzuolo (saluto il grande Davorin Kvesiç) o San Espedito o Montegrillo (saluto il grande John Ippoliti) o Genova (saluto il grande Sandro Quaglia), non hanno atlete che abbiano ancora espresso il loro fulgido splendore. Un Saluto.

  14. Il poeta ha scritto il 21 Maggio 2008 10:28

    Solo due parole, voglio sottolineare,
    non ce l’ho co nessuno, parlo in generale.
    In Italia costume antico
    si usan le parole come un …pappafico.

    Appena un (coach) non fa nulla di…male
    e subito è grande, mitico, eccezzziunale.
    Appena un fa una sciocchezza, una piccola demenza,
    subito processo, polemica infinite, scatta la…viuuulenza.

    E’ costume nostro italico distorto,
    guardare provinciale il nostro piccolo orto,
    appena un fa un giocatorino per Frascati un po’ discreto,
    ecco subito immantinente la lode e l’epitèto (lp)

    L’allenator che la tecnica giusta insegna,
    fa solo il minimo, per il tt solo cosa degna.
    Non vado mai a dirgli “Sei ‘na legenda”,
    solo perchè fa er suo lavoro, bravi sol sotto la nostra…tenda.

    Appena decenti qualche volta in Italia sono i risultati,
    perchè è la massa è di (dalla federazione) impreparati.
    Io non vedo eccezionalità, sol sufficienza, ma sono bieco,
    qui se parla de orbi ne la tera der cieco.

    Solo per allargar la base e andare avanti col tt,
    tutti devon diventar almeno…mediocri come questi qui,
    poi con aggiornamento, tecnica, esperienza e competenza,
    se potrà dì “De sto tecnico no femo più senza”:

  15. Caruso Salvatore@ ha scritto il 21 Maggio 2008 15:20

    Come detto in un mio commento, precisamente il n°11 nn desideravo rispondere alle considerazioni sul mio scritto; ma un’interpetrazione errata mi costringe a far ciò.
    Faccio notare a chi di dovere che un malfunzionamento mi ha costretto a riscrivarmi con un @ finale visto che risulta dalla mia email che la mia password precedente sia stata azzerata.
    Egregio signor bertagna noto con piacere di aver suscitato il suo interesse, ed essendo io un democratico libertario accetto le sue critiche, ma allo stesso tempo mi permetto umilmente di farle notare, che l’esercizio della lettura può essere a volte sviluppato con un metodo diverso da quello con cui certi pezzi vanno letti.
    Noto con piacere che lei da quanto si deduce dai commenti su vari pezzi presenta una caratteristica notevole che purtroppo io per mia natura tendo ad aborrire, lei è un tuttologo, nulla di grave se nn fosse per il fatto che la mia natura mi porta ad aver sempre paura dei tuttologi.ma probabilmente la sua caratterustica deriva da una notevole sete di conoscenza, ma vede mi permetto umilmente di consigliarle un metodo di lettura obiettivo, in modo da nn compromettere la sua sete di conoscenza con interpetrazioni delle parole che nn rispondono alla realtà anche perchè la realtà delle parole sta li scritta e tutti possono leggerla se si apprestano a leggerla scevri da presupposti ideologicamente nn confacenti ciò che il pensiero scritto indica.
    detto ciò le chiarisco:
    Intanto che nn è nella mia indole abbandonare o piangermi addosso e chi mi conosce lo sa;
    che il mio sproloquio nn si rivolgeva alle società che conosco ed ammiro da molto più tempo di lei, me lo consenta solo per militanza nel TT;
    ma era una forma soffice di critica nei confronti di un settore tecnico che ha abbandonato la formazione giovanile, le faccio notare che spesso dalla quantita è più facile avere la qualità;
    La pregherei di nn dirmi ciò che dice Eliseo Litterio sugli organi di informazione, se nn è in grado di conoscere ciò che viene detto fuori dagli stessi organi tra due allenatori che si conoscono da oltre vent’anni, anzi le dirò che aldilà della querelle tecnica considero Eliseo mio buon amico.
    Infine le assicuro che se avrò il tempo, la voglia e se questo blog vorra ancora ospitare qualche mio scritto in libertà un giorno nn molto lontano cercherò di chiarirgli il mio pensiero su: Professionisti, Impiegati, e Dlittanti Professionali. Tanto le dovevo.

  16. eugenio bertagna ha scritto il 21 Maggio 2008 22:23

    Purtroppo, come sempre, si va a finire sul personale.

    Anch’io ho paura (in senso figurato, s’intende) di chi dica:

    “due ragazzine che giocano da pochi mesi e che a mio modesto avviso non sono neanche delle grandi pur essendo delle medie giocatrici future”.

    Oppure mi “spaventa” chi scrive, parlando di un’atleta allenata da altri:

    “quella battuta dalla XXXXX, atleta al primo anno di categoria, che tengo a precisare considero l’unica veramente talentuosa, ma il talento senza guida è inconcludente”.

    Forse ho solo male interpretato io, forse. Comunque, peccato finire sempre sul personale per smontare le osservazioni altrui. Ma, forse…. ho solo male interpretato io… forse.
    Un Saluto.

  17. Vasco de Gama ha scritto il 22 Maggio 2008 22:41

    mi sorge spontanea una domanda..
    ma chi scrive i testi didattici per i tecnici del tennistavolo? se uno volesse documentarsi un po’, dove si possono reperire?
    c’è una scuola di pensiero italiana…o ci son diverse teorie e teorici..pare i testi di studio non abbiano il nome dell’autore…
    dispense anonime..

    il fanzz
    al nasr club

  18. predilet ha scritto il 13 Settembre 2008 23:11

    Salvatore Caruso vuoi sorridere?..beh..secondo me ti devi dare ad un altro sport!!
    Ancora ricordo i tempi del college a messina quando tu (credendoti un allenatore quale non sei..possiedi solo un tesserino e gente che ti vuol fare lavorare) ci facevi correre attorno ai tavoli e ci insultavi: pecore,crape,braccia rubate all’agricoltura,ed altre parole che non mi abbasso a ripetere..oppure quando nei tornei (siccom hai subito tanto secondo me da piccolo) dovevamo mangiare per forza una cosa anche se non ci piaceva e ci facevi sentire male!!Ammazza che grande allenatore!!!Complimentoni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  19. predilet ha scritto il 19 Settembre 2008 19:50

    Grandissimo first strike
    non so perchè indovina sempre
    qua’è il problema…ma…
    sarà raccomandato?….
    o sarà prima informato?..bo
    fatto sta che dice sempre cose giuste…
    parla un pò delle volte come…
    gandi..

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