I Centri federali

20 Maggio 2008 da Ping Pong Italia 


del Drago Rosso

Andando a riprendere l’argomento dei Centri federali, ho toccato un nervo scoperto del sistema di potere della Fitet, di tutte le Fitet che si sono succedute negli ultimi 30 anni. Così, ecco venire di nuovo allo scoperto i difensori d’ufficio dei potenti, Don Chisciotte della Minchia in prima persona, per dire bugie clamorose e tentare di diffamare, con la loro velenosa falsità, chi ha sempre combattuto contro questo sistema di potere e si appresta, ancora oggi, a tentare di fermarlo. Gli ultimi due commenti del servo di Sciannimanico impongono una ulteriore riflessione su cosa sono stati i Centri, sul perché e sul come sono stati soppressi, per dare i giusti meriti a chi si è opposto a un sistema di ricatti e per distinguere le figure di questa lunga storia, che invece il servo di Sciannimanico vorrebbe confondere per creare confusione e, in ultima analisi, far restare le cose come sono.
E allora, il servo di Sciannimanico cerca di imputridire le acque accusandomi di aver voluto nascondere il cosiddetto “abbandono” del Centro di Fiuggi, cosa completamente falsa, visto che avevo detto chiaramente che i Centri (compreso anche quello di Genova, altro “capolavoro” di quella Fitet) erano stati abbandonati e che tutto era stato trasportato a Terni, ma con gli stessi principi ricattatori, nei confronti dei giocatori, che erano in vigore con i Centri “abbandonati”. Ancora più squallidamente, va a citare un servizio di “Striscia la notizia” per insinuare il dubbio che, con le mie parole, otterrei il contrario di quello che voglio e assegnerei a Costantini una responsabilità che il servo di Sciannimanico, ipocritamente e velenosamente, dice che non gli appartiene. Rivoltare la frittata è la specialità dei servi del potere. Ma chiudere un Centro per impostare un lavoro diverso e abbandonare una struttura al suo destino sono cose diverse. Nel primo caso (Centro chiuso), si imposta un lavoro che non costringe più i giocatori a lasciare le loro società per giocare in nazionale, ed è quello che ha fatto Costantini. Nel secondo caso (struttura abbandonata), ci sono responsabilità precise di chi amministra i beni della federazione, e Costantini o chiunque altro che ha impostato un nuovo sistema di lavoro non c’entrano una mazza con le pecche di chi ha lasciato che la struttura fosse lasciata al degrado. Lo spreco non è dovuto a chi ha fatto i raduni altrove (Costantini), ma a chi ha fatto marcire una struttura che avrebbe dovuto provvedere a mantenere efficiente (la Fitet). Sono cose chiarissime, ma il servo di Sciannimanico, che in questo caso diventa il “killer” di Costantini, prova comunque a distorcere tutto, accusando me di dare notizie distorte e spacciandosi per ammiratore di Costantini. Ecco come si pugnala alle spalle Costantini, e proprio sul suo blog. Il servo di Sciannimanico è diabolico e velenoso nel portare avanti quest’opera di distruzione della figura di Costantini, di continua diffamazione. E poi, ancora più diabolicamente e meschinamente, dice che lui vuole contrastare “un modo di fare propaganda che alla fine sembra controproducente proprio per chi ne dovrebbe trarre vantaggio”. Un capolavoro di ipocrisia, adesso il servo di Sciannimanico vuole eroicamente difendere Costantini.
E invece gli butta addosso veleno allo stato puro. Come quando accenna al “dittatore mediatico” e quando mette fra virgolette la decisione che “avrebbe” preso Costantini, tanto per mettere in dubbio, dopo aver fatto finta di aver accettato la tesi, che sia stato Costantini a far cambiare il modo di condurre il settore tecnico. Sono sistemi squallidi che possono funzionare con i lettori disattenti, ma che danno l’idea dei sistemi usati da chi detiene il potere e vuole diffamare chi si presenta per cambiare le cose. Ma andiamo alla sostanza della “cambiamento”. Ho fatto chiaramente capire che, oltre alla struttura materiale, i muri, la palestra, i tavoli, c’era qualcosa di molto più subdolo e importante nel sistema dei Centri federali: il sistema di mantenere il potere. Pochi ricordano, e il servo di Sciannimanico non lo sa perché era altrove, che quasi nessuno voleva andare nei Centri. La Federazione, quindi, dovette cominciare a ricattare i giocatori (e le loro famiglie) per poter giustificare l’esistenza dei Centri. Così, ecco il diktat: gioca in nazionale solo chi vive nei Centri. Già, bisognava viverci, giocare, allenarsi e studiare. Ragazzini di 12-13-14 anni dovevano già cominciare a gestire la loro vita lontano dalle famiglie, cosa possibile in un sistema sportivo e sociale diverso come la Cina, impossibile in Italia. Si rischiava di fare di quei ragazzini tanti “spostati”, cosa che purtroppo è avvenuta in molti casi. E in altri casi non è avvenuta perché molti, dopo il primo impatto, sono rinsaviti e hanno abbandonato i Centri. Come ho già detto tante volte, i Centri erano anche una vera e propria società con tante squadre, per cui i giocatori, rubati alle società che li avevano impostati, si tesseravano per la società del Centro federale. Risultato: I Centri erano anche società fortissime dal punto di vista dei voti e garantivano la maggioranza a chi stava al potere. Le piccole società, che venivano derubate, invece sparivano. Poco alla volta, si è distrutta la base del tennistavolo italiano.
Costantini, con Bisi responsabile del settore tecnico, ha spezzato questa perversa catena. Sono stati loro due e basta a impostare questo discorso, che salvaguarda la base del tennistavolo, che salvaguarda le piccole società, i giocatori, gli appassionati dirigenti che lottano per sopravvivere. Costantini ha recuperato in nazionale giocatori come Giardina, che poi è stato nuovamente abbandonato, ha stabilito un principio fondamentale: chi vince sul campo merita di giocare in nazionale. Vale a dire che Costantini ha ristabilito il “merito”, cosa che nei Centri federali non esisteva. Nei vecchi Centri federali, paradossalmente, andavano i più scarsi, salvo poche eccezioni (i Mondello e i Piacentini). Andavano i più scarsi perché era l’unico modo per loro di conquistare un posto in nazionale. Chi era effettivamente più forte, e non voleva andare nei Centri, non era convocato. Ho già citato un clamoroso esempio, gli Internazionali d’Italia del 1990, a Verona: i giocatori dei Centri furono tutti eliminati nelle qualificazioni, i giocatori che non stavano nei Centri, e che si erano iscritti grazie al fatto che si giocava in Italia, andarono avanti, fra questi il compianto Poli, che ricevette i complimenti di Ding Yi, che impegnò allo spasimo.
E il discorso del “merito” è riconosciuto in quasi tutti gli altri Paesi, In molti Paesi europei, chi vince il titolo nazionale o è numero 1 della classifica, è automaticamente convocato in nazionale. In Cina, chi arriva nei primi 8 ai campionati nazionali è automaticamente ammesso al Centro nazionale a Pechino e nella nazionale stessa, anche se sta sulle palle all’allenatore capo della Cina. In Italia, dopo che Costantini è stato cacciato, è stato ripristinato il vecchio sistema, perciò il numero 1 della classifica nazionale, Stoyanov, non gioca in nazionale. Ma tutto questo, che ho messo bene in evidenza nei miei commenti, viene bellamente ignorato al servo di Sciannimanico, che cerca di confondere le idee e si mette a cianciare di “fare necessità virtù”, a proposito del cambio di sistema voluto da Costantini. Altro che “fare di necessità virtù”. L’ho detto chiaramente: se il cambiamento fosse stato dovuto alla chiusura dei Centri per mancanza di fondi, i soldi per le borse di studio ai giocatori della nazionale sarebbero dovuti andare già quando c’era ancora Deniso come c.t., e le convocazioni si sarebbero dovute fare in base ai risultati e non alla sola disponibilità ad andare ai raduni già quando c’era ancora Deniso. Invece, si usava ancora il vecchio sistema: gioca in nazionale solo chi va ai raduni (stessa cosa che succede di nuovo adesso con Nannoni c.t. e con Stoyanov escluso), niente soldi e tornei internazionali per gli azzurri. Ma il servo di Sciannimanico fa finta di non aver letto e si inventa le bugie più clamorose per pugnalare Costantini.
Costantini, quindi, aveva rivoluzionato i principi ricattatori messi in atto fino a quel momento, che avevano “prodotto” solo due giocatori (a fronte di una spesa incredibile, di miliardi di lire) e distrutto tutto il resto. Aveva cancellato la filosofia dei Centri e stabilito principi che sono seguiti dalle nazioni più evolute, a cominciare dalla Cina. Ma questo discorso non è andato a genio a chi, invece, vuole usare il potere a suo vantaggio. Adesso, non ci sono più i Centri federali, ma 2-3 società che ne fanno le veci, in tutti i sensi. Una volta, il Centro federale (che si identificava con la Federazione) era diventato una enorme società che acquisiva voti e garantiva il potere. Adesso, è avvenuto materialmente il contrario, ma moralmente la prosecuzione di quei metodi: una società è diventata un enorme Centro federale, che si identifica con la Federazione, e garantisce con i suoi voti (illegittimi) la prosecuzione del sistema di potere. Che per difendersi si affida ai servi come Don Chisciotte della Minchia, pronti a dire bugie e falsità, a spargere veleni contro Costantini.

Commenti

11 risposte per “I Centri federali”

  1. eugenio bertagna ha scritto il 21 Maggio 2008 00:04

    Vorrei dire solo poche cose in risposta all’articolo che il Drago Rosso mi dedica (grazie per l’importanza che mi attribuisce e che so di non meritare).

    Prima di tutto, dal momento che le cose che scrivo sul blog sono il frutto di una perversione di cui il mio piccolo cervello mononeuronale è l’unico promotore e vittima, non mi stupirei se un giorno o l’altro mi arrivasse una lettera dove mi si chiede, per favore, di smetterla di produrmi in esercizi di “escusatio non petita” in nome e per conto di una Federazione o di un suo presidente che NON ME LO HA MAI CHIESTO.

    Può essere che anch’io con le mie sortite faccia più danno che guadagno, come si dice dalle mie parti, come fa il Drago con i suoi osanna elegiaci e santificatorii.

    Si dà il caso però che io sia sempre e solo intervenuto per smascherare strumentalizzazioni e confutare mistificazioni. Non ho mai fatto il “monumento” a nessuno nè tantomeno ho mai inteso danneggiare chi mi ospita così generosamente sul suo sito.

    Mi sento di dire che… se in questa fase l’addetto stampa della NUOVA PROPOSTA è il Drago Rosso, mi spiace per Bisi e Costantini, ma non porterà loro alcun beneficio.

    Si contesta al sito e alla rivista federale di essere troppo celebrativi ed autoreferenziali e non senza ragione, ma le sviolinate del Drago Rosso sono addirittura stucchevoli e ripeto, usando un brutto neologismo: “emiliofedistiche”. Un Saluto.

  2. eugenio bertagna ha scritto il 21 Maggio 2008 00:08

    Dimenticavo….giusto per inquadrare meglio la vicenda dal punto di vista cronologico: il Signor Drago Rosso potrebbe dirci quando è stato chiuso l’ultimo Centro Federale? La cosa non è di poco conto. Un Saluto.

  3. Il poeta ha scritto il 21 Maggio 2008 00:29

    Molto interesseanti le discussioni più o men leali,
    sul come perchè quando dei centri federali.

    Qual sarà il miglior blocco ?
    Giunto al fin della licenza (con la spada) tocco.

  4. Dario72 ha scritto il 21 Maggio 2008 07:35

    Ciao Draghetto.
    per quanto riguarda il servizio di striscia sul centro di fiuggi invito a dare a Cesare quel che è di Cesare; è stato annunciato in anticipo su questo sito (chissa da chi) e poi è arrivato; e ti informo che ce ne è un’altro in arrivo, ma guarda caso si cerca di farsi “amici” quelli di striscia …… vi assicuro non serve a niente .. uscirà anche il secondo

    solo una precisazione; il centro di fiuggi è stato abbandonato a se stesso, con tanto di brande, qualche tavolo, calcio balilla, armadi, plafoniere ed altre cose.
    E quella roba è stata pagata con soldi pubblici. Almeno permettere a qualcuno di utilizzarla (per il calcio balilla volentieri mi offro).

    Ultima cosa caro Draghetto; negli utlimi tempi sei diventato troppo buono. Comunque sia ricorda anche te che sarò sempre pronto a portare avanti la causa di Laura.
    Anzi tramite il sito cara Laura ti invito a cambiare aria, perchè sono troppi i rospi amari che ti hanno fatto ingoiare e il popolo del tennistavolo (tante teste) ti sosterrà sempre, anche con una maglia diversa, perchè in te si ammira sia la giocatrice che la persona.

  5. bazedo ha scritto il 21 Maggio 2008 09:11

    Beh da quel che si legge, dagli argomenti, dalla competenza, mi viene naturale accostare il Drago a un Travaglio o Santoro, e piuttosto Bertagna a Fede. Non vuole esser un’osservazione politica, solo un fantasioso paragone tra chi fa informazione ai giorni nostri…

  6. Adripong ha scritto il 21 Maggio 2008 09:20

    La faccenda di Stoyanov è una mezza verita solamente… lui andando all’università non può (per sua stessa ammissione mi risulta) seguire l’intensa preparazione per gli impegni con la nazionale, perciò non gioca. Stavolta Nannoni lo scarcero io.. eh eh…
    Per il resto mi risulta, e spero di non venir “sconfessato”, che i centri, oltre ad essere le realtà di cui parla giustamente il Drago, erano pure delle belle “macchinette mangia-soldi”..non so se ci siamo capiti… :-P ..citando Grillo…. :RESET!
    Saluti!

  7. attila ha scritto il 21 Maggio 2008 11:45

    L’emiliofedismo, sia da rete 4 o da altre parti, ha un vantaggio è così estremo che è facilmente riconoscibile.

    La gente non vota tanto per le sviolinate, vota perchè ha vantaggi da qualcuno o è stufa di qualcuno.

  8. eugenio bertagna ha scritto il 21 Maggio 2008 19:49

    A questo punto, sull’argomento invoco un intervento dell’Aministratore a dirimere ogni interpretazione arbitraria, che sia uscita dalla tastiera del D.R. o dalla mia.

    Io so che il periodo storico dei Centri era esaurito quando fu eletto alla Presidenza Franco Sciannimanico, per cui le accuse di voler fare l’azzeccagarbugli di questa gestione federale non si attaglia, perlomeno a questa vicenda, se proprio devo tenermi un’etichetta. A meno che non si voglia pensare che mi stia proponendo anche come lecchino dell’ attuale presidente della federazione Europea….non si sa mai.

    E so anche che quel periodo si concluse innanzitutto per mancanza di fondi. Se poi si è fatto di necessità virtù, benissimo, ma la verità va ristabilita perchè parlare di scelta strategica o di “ribaltamento filosofico” mi è sembrato quantomeno fantasioso.

    Ho risposto con un’opinione ad un’altra opinione. Sono disposto ad accettare la rettifica di Max sull’argomento dato che ho sempre riconosciuto la sua onestà intellettuale.

    A questo proposito chiedo al Drago Rosso di evitare di continuare a calunniarmi dicendo che pugnalo Costantini e che sono il suo Giuda personale. Senza farsi scudo di Max, accetti su di sè le attenzioni che il sottoscritto gli rivolge per il suo modo volgare di trattare chi non la pensa come lui.
    Il “dittatore mediatico” è un signore bassino coi capelli tinti e trapiantati e la zeppa nella scarpa, nessuna allusione a Max, ma piuttosto allo stile del cantore delle gesta di quel signore.
    Un Saluto.

  9. Drago Rosso ha scritto il 22 Maggio 2008 23:54

    Due brevi precisazioni.
    Per Dario 72: ammazza oh, e meno male che ho ripreso a stangare, e se non lo facevo mi dicevi che mi avevano fatto santo!
    Per Adripong: scusa, ma se vai a leggere bene il mio intervento, non ho detto una mezza verità, ma quella intera, perché avevo ben specificato che Stoyanov aveva detto alla Fitet di non poter fare TUTTI i raduni della nazionale, per motivi di studio. Quindi, l’avevo detto. La diversità di vedute è nell’interpretazione, perché io sostengo che un giocatore (qualunque giocatore), anche se non può sostenere tutti gli allenamenti della nazionale, se è più forte degli altri deve giocare in nazionale. Che facciamo? Abbiamo un gocatore più forte degli altri e ci tagliamo le palle da soli perché lui non può fare tutti i raduni? Il problema è che questa è una forma evidente di ricatto, lo stesso ricatto che veniva effettuato ai tempi dei Centri federali. Chi vince sul campo di gara ha diritto a giocare in nazionale. Ma Nannoni non lo convoca.

  10. Adripong ha scritto il 23 Maggio 2008 08:46

    Drago, ho letto bene il tuo intervento ma ho scritto male il mio.
    Da quanto ne so io, ma ripeto, posso essere smentito (e inviterei chi ne sa piu di me a farlo molto volentieri) Nannoni non lo convoca non per ricatti o pressioni,bensì perchè si troverebbe talvolta di fronte a rinunce del giocatore stesso. Secondo me non si possono avere giocatori a “mezzo servizio” in nazionale. E Niagol non mi pare un tipo di ragazzo che faccia, per prendere un paragone calcistico, discorsi, a parer mio poco etici, alla Nesta….per intenderci discorsi del tipo “non posso prendere impegni con la nazionale perchè devo pensare al Milan, però se avete bisogno agli europei chiamate pure…”.
    Chiaro che, per il bene del tennistavolo italiano sarebbe si una gran cosa se giocasse pure lui in nazionale, anche perchè da ciò che si è visto quest’anno, è almeno una spanna sopra gli altri “prima”…
    A Nannoni probabilmente, di colpe se ne possono dare molte, ma a parer mio non questa.

  11. Dario72 ha scritto il 23 Maggio 2008 11:30

    Caro amico Draghetto,
    sarà l’età ma le vere stangate arriveranno a breve; Striscia colpirà nuovamente, stavolta al Nord, spero non ve lo perdiate. Ultima cosa; nessuno lo dice, lo dico io. L’esodo dal castello fatato è già cominciato e Lauretta seguirà il suo allenatore tanto apprezzato.

    PS. TI CHIEDO UN FAVORE PERSONALE VISTE LE TUE CONOSCENZE NEL MONDO CINESE; PER CORTESIA, E’ STATO FATTO UN EDITTO CONTRO UN MIO CARO AMICO DEFINITO MANGIAMANDORLE, PER PRESUNTE MINACCE FISICHE.

    Le è un bon toso el me amigo, bon come el pan; l’è pea sua testa ma el gà tanti amisi. L’è solo che quando se suga a tirarse a baeta sul tavoo, qualche mona ogni tanto no l’è educa come mi o come ti o come elo e nol vol che se suga col soriso trae labra e coretamente ciò. E alora se inventa de dir monade.
    Mandame mi en Cina, che magari trovo la morosa, ma el me amigo peà proprio no, ghe meto la man sul fogo, l’ è un signore prima de tuto e poi par mi un gran alenatore.

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