Campionati a squadre 09-10

11 Luglio 2009 da Ping Pong Italia 

di Alberto Vermiglio

Ciao a tutti.!
Da pochi giorni si è chiuso il termine per le iscrizioni dei Campionati a Squadre Nazionali per le Società F.I.Te.T. ed ora grano le prime notizie sulle probabili composizioni dei gironi a squadre 2009-10.
Sappiamo che la prossima stagione porterà ad una riduzione del numero di squadre per girone, o meglio ci sarà un ritorno ad 8 squadre, quindi nuovamente le 2 retrocessioni e la promozione di 1 sola squadra al livello superiore.
Questa cosa fa già discutere parecchio sul significato di un campionato (scelto geograficamente ad inizio stagione, che chiude molte speranze ad un punto preciso della stagione, ..che solitamente arriva molto presto, …3^ o 4^ giornata di ritorno).
Nella mia regione (Emilia Romagna) è stata respinta una proposta che aveva diversi lati positivi, da quello dell’eliminare i doppioni nello stesso girone di squadre della stessa società, a quello del far incontrare squadre ed atleti che in certe regioni non si sono nemmeno mai visti e talvolta manco si conoscono per nome, a quello di tenere in bilico il più possibile il risultato finale di un campionato, evitando così momenti di stagione con squadre che schierano “bambini” o che non hanno più nulla da dire…., ed evitare soprattutto un drastico taglio in una sola annata, visto che poi si dipende sempre dalla retrocessione del livello nazionale e dalle pochissime promozioni dell’anno prossimo, ma ne parlerò poi in apposita sede… regionale…!.
Nel livello nazionale, si sa invece che si mira ad un calo delle squadre per venire incontro ai costi delle società (2 trasferte in meno coi gironi da 8 anzichè con quelli da 10), ma il problema della stagione transitoria presenta molte problematiche.
Ne voglio parlare esponendole prima che escano ufficialmente i gironi nazionali, visto che poi dopo sarà una solita lamentela dei costi di trasferta ed almeno lo avremo già detto in tempi non sospetti…..anche se quest’anno abbiamo nientepopodimeno che una speranza più che ben riposta (almeno geograficamente) in seno al consiglio federale…..il timore però, che non possa più di tanto nemmeno lui… è forte….. cioè:
..se devo fare 100 km. e mi han messo nel serbatoio solo 5 litri di benzina …mi dovrò accontentare di andare al massimo ai 50 all’ora se voglio sperare di arrivare alla fine…(?)..

Avevo sempre detto e proposto (ma ahimè ..pare che non interessi granchè ..anzi, .. pare che faccia paura a molti un cambiamento sostanziale dei metodi fino ad oggi adottati… il Tennistavolo sembra uno dei contesti più “veristi” e “verghiani” in assoluto, letterariamente parlando .. “..chi si stacca dallo scoglio..è perduto!…”..) .. che se si doveva risparmiare o far risparmiare le società (lo scorso anno gironi di C1 con squadre che dovevano fare km. 3500-3700 di trasferte… o ritirarsi.. e molte si sono in effetti ritirate), anzichè passare dai gironi da 10 a 8, si poteva passare ai gironi da 12 divisi ed accoppiato in 2 da 6 …(sistema misto) che con 2 o 3 concentramenti facevano giocare più partite e facevano fare meno trasferte… oltretutto con un vantaggio tecnico (tensione ed aleatorietà di risultato) ben superiore… ma tant’è…!!
Certo che il programma avrebbe preso in considerazione ben altre questioni e dovuto cambiare fondamentalmente criteri ed quilibri storici tra il nazionale e gli organi periferici, mirando con decisione ad un incremento tecnico dei campionati nazionali ed a un innalzamento del livello regionale (od almeno di molte regioni), prima di affacciarsi ad un palcoscenico che, se affrontato dando eguali possibilità a tutti indipendentemente dal valore che si può esprimere, intristisce il risultato finale del gioco espresso.
Però sarebbe stata una decisione coraggiosa che avrebbe potuto rivedere il meccanismo dei contributi nazionali/regionali, la mole di lavoro (oramai ampiamente informatizzata) verso il sistema periferico e, soprattutto, giustificare cambiamenti ed aumenti di tasse che ormai sono passate, ma che non si pensa proprio che siano state attuate in modo così.. come dire… equo!

Ci troviamo ora con una serie A1 che tecnicamente in pochi possono affrontare (saranno ancor di più i 2^ctg che quest’anno vi giocheranno?), i 2 stranieri fanno fuggire gli italiani dal massimo campionato e la loro crescita tecnica, come interesse troviamo combattute pochissime gare, forse nemmeno le finali scudetto… si è disastrosamente rotto il giocattolo proprio nell’anno che dovevamo presentare il miglior campionato di sempre, ricco di campioni da ogni dove…., bene la A1 sarà proprio l’unico campionato che vedrà impegnati gli atleti per 18 turni di calendario, più i play-off…
Cioè: .. per 18 turni inutili si batteranno le squadre contro Castelgoffredo e Cus Torino (più Este dai..!) in attesa di vedere i play-off che stancheranno e prolungheranno le stagioni solo dei pochi migliori che magari sarebbe meglio avessero anche qualche impegno di nazionale, raduno, miglioramento tecnico, esperienze di open all’estero…ecc..ecc..

Quello che si è verificato lo scorso anno con la A2 femminile si ripete quest’anno con la A2 maschile (io lo avevo semplicemente preannunciato), anzi ciò è molto peggio se si considerano le percentuali di atleti maschi e femmine che calcano le palestre del BelPaese Pongistico.
E’ stata trovata dopo una settimana la 16^ squadra per comporre i due gironi di A2 (delle 20 che originarie con le innumerevoli domande di ripescaggio respinte), considerando già un paio di ripescate e senza sapere ancora quante di quelle che si sono iscritte con che organico affronteranno la stagione, non proprio da A2 come valore tecnico. Insomma in un solo mese dall’uscita dei regolamenti, questa Federazione ha già raggiunto l’obbiettivo prefissato, 2 gironi da 8 squadre, senza le dolorose retrocessioni multiple per adeguarsi ai regolamenti nuovi.
Anche tutte le B1 saranno probabilmente già da 8 squadre (si vocifera della “autocancellazione” di almeno 3 società sarde che avevano B1 e quasi A2), cosicchè, invece, sia la B2, cioè il campionato medio per eccellenza, sia la C1, il primo campionato di approccio quando si mette la testa fuori dalla propria regione (quello più devastato nel suo livello tecnico dal sistema che purtroppo, ahinoi, continua a permanere) avranno tutti gironi da 10 squadre, … ovviamente nell’ottica del risparmio economico per le società (molte delle quali non seconda squadra di sodalizio e che quindi la cauzione se la pagano tutta … !).
Ma per la C1 il problema non finisce qui. Infatti nelle ultime due stagioni era stato creato un 13° girone che serviva a suddividere meglio le squadre, sempre nell’ottica dei costi da contenere, ma che poi aveva portato l’anomalia delle diverse risultanze algebriche tra retrocesse dal livello nazionale, contro le promosse da quello regionale, cosicchè

Insomma ci prepariamo all’attesa, come ogni anno spasmodica, per l’uscita dei gironi, chiedendoci cosa mai stavolta si inventerà il “computer” che assegna geograficamente le “zone di gioco”, per una stagione così difficile e caratterizzata dalle difficoltà di sempre più società, poi conteremo le rinunce che ci sono state e che sembrano veramente molte, fermo restando il permanere di alcune regole che in molti riteniamo assurde poiché non certe ed interpretabili, vedi quella delle formule di svolgimento dei campionati femminili che vengono lasciati liberi di essere svolti o a gironi andata/ritorno o a concentramento.
Certo che chi gioca ad andata/ritorno e poi non può avvalersi “dell’incentivazione” a giocare nello stesso week end agonistico in un campionato Maschile di serie C1 o regionale, ma quanto gode?

Commenti

7 risposte per “Campionati a squadre 09-10”

  1. Linetti ha scritto il 12 Luglio 2009 00:10

    @ Vermiglio. Sopra scrivi: “ed ora grano le prime notizie sulle probabili composizioni dei gironi”. Mai refuso fu più centrato: notizie molte… grano poco.

    Ma c’è chi si arrangia come può. Il Cus Torino, per esempio, che tu giustamente metti fra le compagini più quotate del prossimo campionato di A1.
    Il Cus non ha bisogno di molto “grano”, una grossa mano alla sua attività mi sembra gliela diano le tasse degli universitari, se non vado errato. Ma non solo, lo scorso anno si iscrisse all’università di Torino pure Yang Wei, artefice della promozione in A1, e potè così partecipare al munifico progetto Agon. Una commissione ,ad insindacabile giudizio, accolse la sua domanda corredata al 50% da meriti di studio e al 50% da meriti sportivi. Usufruire del progetto Agon significa vitto e alloggio gratis presso le strutture dell’università. Un bel pezzo del valore dell’ingaggio che tutte le altre Società concorrenti devono invece sborsare di tasca propria.
    E le tasse universitarie versate ti vengono pure rimborsate (una semplice partita di giro insomma). Poco importa se uno fa lo studente universitario a Torino per un solo anno (non mi pare che Yang Wei sia stato riconfermato).
    I prossimi studenti beneficiari saranno Li Kewei o Gavlas?
    Il progetto Agon per la verità risulta in parte finanziato da privati, ma quanta parte è a carico “pubblico”?
    Ti chiedo, Vermiglio, è leale concorrenza in un campionato come il nostro o il sistema sarebbe più corretto se si trattasse esclusivamente di una Campus League come succede nei campionati universitari degli States, per esempio? E la quota di tassa d’iscrizione ai corsi universitarii che ogni studente versa obbligatoriamente alla Polisportiva C.U.S., ti sembra spesa per una giusta causa? Grazie per l’eventuale risposta.

  2. Alberto Vermiglio ha scritto il 13 Luglio 2009 01:32

    Anch’io ho commesso un errore .. non ho mai usato la brillantina Linetti!

    Eminente Accolito di questo Blog,
    non mi sono mai posto questo problema.
    Qualcun altro potrebbe velocemente rispondere e liquidare la tua “questione” spiegando semplicemente che lo sfruttamento di un sistema regolare e/o consentito vale l’altro.
    Così come il Sistema di una federazione mi permette di avere così tanti voti in più da esprimere rispetto ad un’altra società con la mia stessa passione pongistica, l’appartenenza ad una associazione mi consente di accedere e pescare in fondali più ricchi le cui acque territoriali non sono consentite ad altre barche.
    So che tra i CUS, quello della Città della Mole è uno dei più importanti come attività. Ad esempio mi pare invece di aver sentito dire che il Cus Cagliari, avendo fallito la promozione in A2, sparirà tranquillamente (a proposito, chi prenderà a questo punto Oyebode? pericoloso sto fatto!).
    Certo è che rispetto ad altre squadre, se quanto da te sentito dire fosse reale, si avrebbero dei bei vantaggi o meglio, facilitazioni di gestione.
    Il problema è che alla fine, questi sistemi di fare una squadra, alla lunga non pagano!
    O meglio, non pagano in risultati di vivaio, riconoscimenti e gratifiche di un certo tipo. Dal lato del farne un gioco personale, finchè si resta interessati e vicini ai propri desideri ed alla loro soddisfazione intima, … dipende da cosa si cerca e di che cosa ci si accontenta!.
    Speriamo che qualcuno più addentro, voglia approfondire la questione e spiegarci più direttamente il progetto legato a queste mire.
    Può darsi si possa aprire il momento dei circoli …universitari…!?!
    :-))

  3. Linetti ha scritto il 13 Luglio 2009 11:30

    Caro Vermiglio, ti ringrazio per la sollecita risposta, di questi tempi è un privilegio raro abbeverarsi alla tua fonte.

    A proposito di fonti e sorgenti, le cose di cui ti ho parlato non le ho affatto “sentite dire”, come hai distrattamente buttato lì :-)

    Ti racconto x filo e x segno come sono andate le cose, così te ne farai una ragione.

    Nel penultimo numero della rivista federale c’è una lunga intervista del giornalista torinese Roberto Levi (collaboratore anche del TT Torino presso il quale svolge il ruolo di addetto stampa) al Presidente del Cus Torino, la più grande polisportiva d’Italia.

    Tra i fiori all’occhiello del sodalizio il presidente si sofferma sul progetto Agon, destinato a studenti stranieri che intandano iscriversi all’ateneo subalpino e nel contempo continuare a praticare la propria disciplina sportiva a livello agonistico, come suggerisce il nome del progetto.

    Siccome sono curioso per natura, ho aperto il sito del Cus e cliccato sul logo del progetto Agon.

    Il bando richiede requisiti di merito sportivo e di studio, si riunisce una commissione esaminatrice che vaglia le domande e, a suo insindacabile giudizio, emette la lista dei candidati ammessi, tutto a posto.

    Su Progetto Agon clicco su: “risultati della commissione”: http://www.custorino.it/public/allegati/AGON/Risultati_Comm.pdf
    ed appare uno specchietto nel quale compare il nome di Yuan Wei, (mi scuso per aver precedentemente storpiato il cognome), principale artefice della promozione in A1. Fin qui niente da ridire. Però un particolare mi lascia perplesso: è stata diffusa, ufficiosamente, la futura formazione del Cus Torino e Yuan Wei non sembra essere stato riconfermato. Si fanno i nomi di Stoyanov, Li Kewei, Gavlas e Manna. Quindi Yuan Wei avrebbe fruito del programma Agon (vitto, alloggio e tasse universitarie gratis) avendo fatto un’unica stagione a Torino? Non è uno spreco di risorse in parte finanziate con le tasse degli studenti e delle loro famiglie? I requisiti d’accesso sono, come dicevo, al 50% meriti scolastici e al 50% meriti sportivi. I meriti di studio sono costituiti dall’aver conseguito almeno 10 crediti formativi universitari l’anno precedente ma se sei al primo anno di corso viene valutato il tuo voto di diploma. Se fossi un forte giocatore, in teoria, pure tu, ragionier Vermiglio, potresti accedere al programma Agon… per un anno almeno. Poi dovresti ottenere almeno 10 crediti formativi ma non c’è problema, non ti riconfermiamo, chiamiamo un altro diplomato…. ci siamo capiti?

    Vedi, da quest’anno sembra che il Cus Torino abbia in mente di metter su un discreto vivaio ma finora si son visti ragazzi promettenti cambiare casacca per avere un supporto tecnico adeguato. La storia atletica di ragazzi come Romualdo Manna sono il lato buono di questa medaglia. Manna è uno studente autentico dell’Università di Torino e un atleta di livello assoluto, nuovamente 1a categoria. Ma Romualdo Manna in quanto studente italiano non fruisce del Progetto Agon, spero per lui che abbia altre facilitazioni logistiche ed economiche. Questo Progetto Agon, pur con le migliri intenzioni di partenza, mi sembra il rovescio della medaglia. Se Li Kewei o Gavlas ne saranno i futuri beneficiari, magari solo per una stagione, permettimi di essere perplesso circa:

    1) la rispondenza alle finalità istituzionali del Centro Universitario Sportivo.

    2) il buon uso delle tasse universitarie (tra l’altro in questi giorni infiamma la polemica sul contestato aumento delle medesime).

    3) il corretto spirito di concorrenza con le altre squadre della serie A1, in periodo di vacche magre.

    La saluto, Ragioniere, ad maiora.

  4. gommalacca ha scritto il 13 Luglio 2009 14:08

    Sono concorde al 100% per quanto concerne i punti 1 e 2 anche se l’Italia è il paese del “fatta la legge….”. Insomma ci si arrangia come dicono a Napoli.

    Sul punto 3 si aprirebbero pericolose discussioni su tante altre società e mi limito a dire:

    “fior fior di presidenti che promettono e non pagano!”

    Facile accasare degli atleti con ingaggi mirabolanti sulla base di una promessa di sponsorizzazione salvo poi dire (con una faccia di TOLLA grande come un building di New York): ” sai lo sponsor ci ha lasciato a metà strada!”

    Chi non è in grado di garantire il pagamento degli atleti (quindi non ha i bilanci a posto) non deve poter militare in campo Nazionale.

    Questo è un problema che deve affrontare la federazione.

    Si deve trovare un modo per far si che chi si iscrive ad un campionato Nazionale (soprattutto sul livello A1 e A2) possa dimostrare preventivamente di essere in grado di pagare i costi dell’intera stagione (mostrando i contratti degli sponsor o similar) altrimenti giocasse in parrocchia.

  5. Linetti ha scritto il 13 Luglio 2009 20:16

    Grazie Gomma per il sostegno morale ad una parte delle mie… chiamiamole “perplessità”.

    Avrei voluto ottenere l’en plein, 3 su 3, e con un ultimo chiarimento magari ci riuscirò :-)

    Mi sembra che il punto 3 del mio dubitarius sia più una questione di lealtà tra le varie contendenti, mentre l’inaffidabilità di alcuni “patrones” riguarda più la lealtà verso i proprii giocatori.

    La questione inaffidabilità che tu richiami è endemica nello sport Italiano e va indubbiamente stigmatizzata senza indulgenza. Così come una certa arte d’arrangiarsi andrebbe estirpata dal nostro DNA. Non l’arte di chi si inventa i modi più disparati, ancorchè legali, per sbarcare il lunario, ma la furbizia di chi, per soddisfare la propria fame di gloria, usa e si fa scudo di benemerite istituzioni.

    Sono d’accordo con te sull’esigenza di essere rigorosi sulla garanzia dei rimborsi ai giocatori. Se proprio l’istituzione di un fondo di garanzia fosse troppo onerosa, forse basterebbe richiedere la registrazione dei contratti , anche se sotto forma di rimborsi dilettantistici, supportati da opportune fidejussioni. bancarie (qui chiedo il soccorso di Vermiglio).

    Concordo sul fatto che la Federazione dovrebbe emanare opportune disposizioni in merito e vigilare sulle Società Federate.

    Ad Maiora!

  6. lelesguizzero ha scritto il 13 Luglio 2009 20:40

    Per GWT: above u vrait:

    “Ad esempio mi pare invece di aver sentito dire che il Cus Cagliari, avendo fallito la promozione in A2, sparirà tranquillamente”

    Credo che non mi strappero’ i capelli per questo.

    Poi aggiungi:
    “(a proposito, chi prenderà a questo punto Oyebode? pericoloso sto fatto!)”.

    Beh invece su questa notizia,
    relativa al mercato pazzo, una cosa posso dire……….
    non mi frega un kaxxo.

  7. Linetti ha scritto il 14 Luglio 2009 12:01

    Valdarnolanzknecht, le tue battute a volte sono divertenti ma quando scrivi per comunicarci che hai in testa almeno i capelli e che da buon maschietto hai pure il pistolino…. beh, risparmiati e risparmiaci. ;-)

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