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Purtroppo, dal club dei corrispondenti esteri a Pechino arrivano sempre notizie e storie che poco hanno a che fare con la verità dei fatti. In questo caso specifico, la colpa non è del giornalista del Corriere della Sera, che ha ripreso una storia lanciata dall’agenzia Reuters (inglese), che a sua volta l’ha ripresa un articolo del China Daily, il quotidiano cinese in lingua inglese. Così, già si capisce che i corrispondenti esteri a Pechino le notizie le vanno a pescare sui giornali in lingua inglese, nemmeno in lingua cinese. E sì che hanno sotto contratto anche personale cinese che fa da traduttore. Nemmeno si scomodano, leggono solo i giornali in inglese.
Nella storia di Wang Hao, poi, si aggiungono le imprecisioni, il pressapochismo, l’incompetenza e l’ignoranza di alcuni giornalisti cinesi che hanno “scoperto” questa “autorizzazione” a fidanzarsi concessa al campione del mondo. Quello che fuori della Cina è poco conosciuto è che la maggiorparte dei giornalisti cinesi non sa una mazza delle storie del tennistavolo, non va nemmeno a vedere le gare, non frequenta i giocatori, e infine si affida solamente al gossip. Sembrano quasi giornalisti italiani di calcio!!! Così, questi giornalisti cinesi si inventano una storia che può apparire speciale, i corrispondenti esteri la copiano, senza poter fare alcuna verifica, visto che ne sanno ancora di meno, e alla fine qualcuno, nel resto del mondo, prende la storia e la pubblica, senza saperne una mazza a sua volta. Ai lettori arrivano così storie imprecise o totalmente false.
E allora, è meglio chiarire qual è la vera storia di questa presunta “autorizzazione”. Qualche giornalista cinese si è accorto che Wang Hao sta insieme a Peng Luyang, e lo fa ufficialmente e pubblicamente, in tutte le occasioni, nelle agre e fuori delle gare. A quel punto l’ignorante giornalista cinese si è ricordato della storia delle espulsioni prima dell’Olimpieda di Atene ed è andato a chiedere spiegazioni al dirigenti cinesi. Sapete chi ha risposto? Mica i tecnici della nazionale, che se ne sbattono le palle, ma Huang Biao, che ricopre il ruolo di addetto alle pubbliche relazioni (e non è il “responsabile della disciplina principe dello sport cinese”, come è scritto nell’articolo), e ha detto che è tutto “normale”. L’altra allenatrice citata negli articoli, Qiao Yunping, è allenatrice della provincia dello Shandong, la squadra di Peng Luyang. Quindi, i tecnici della nazionale si sono ben guardati dal rispondere, per un motivo ben preciso: perché devono far finta di niente, visto che l’autorizzazione ufficiale non esiste più, che tutti i giocatori possono fare quello che vogliono.
E arriviamo alla verità dei fatti. Come si ricorderà, Fan Ying, la fidanzata di Wang Hao nel 2004, fu cacciata dalla nazionale (insieme ad altri giocatori e giocatrici: Hou Yingchao e la sua fidanzata Li Nan, oltre a Bai Yang, allora fidanzata di Ma Lin). Ovviamente, quella fu una presa in giro, perché furono cacciati solo i giocatori che non avevano alcuna speranza di andare all’Olimpiade, Ma Lin e Wang Hao non subirono provvedimenti disciplinari. Subito fopo l’Olimpiade di Atene, tutto fu dimenticato. Tutti tornarono in nazionale e Wang Hao e Fan Ying ripresero tranquillamente la loro relazione senza che alcun tecnico o dirigente provasse a vietarlo.
Quindi, l’autorizzazione a fidanzarsi già non c’era più dopo Atene 2004. Ma non è finita. Wang Hao e Fan Ying rimasero fidanazati fino a due anni fa. Poi, Wang Hao lasciò Fan Ying e si mise insieme a Peng Luyang, ufficialmente. Tutti conoscevano la storia, giocatori e tecnici, tant’è vero che molti di loro me la raccontarono, docendo che la povera Fan Ying era in lacrime. Che Wang Hao e Peng Luyang stessero insieme era qualcosa di chiaro ed evidente: stavano (e stanno) sempre insieme, Peng Luyang non si trattiene mai con le compagne di squadra dello Shandong ma trascorre il tempo con Wang Hao e la sua squadra (Jiefangjun), anche lasciando il suo albergo e andando in quello di Wang Hao, se ne vanno in giro mano nella mano, nel palazzetto e fuori. Insomma, dal 2004 Wang Hao stava di nuovo insieme a Fan Ying, pubblicamente, dal 2007 sta insieme a Peng Luyang, ancora più pubblicamente.
Perciò, da dove spunta la storia che finalmente gli è arrivata l’autorizzazione a fidanzarsi? Zero totale. E invece, ecco i “segugi investigativi” che “scoprono” una storia inesistente. Ridicolo. Wang Hao non ha avuto il “permesso di uscire” con Peng Luyang, se l’è preso da almeno 6 anni e nessuno si è sognato di toglierglielo, tant’è vero che, ripeto, lui non fu cacciato dalla nazionale prima di Atene, e dopo, nonostante la sconfitta in finale (unico oro perso dai cinesi ad Atene), continuò a fare i fatti suoi, con qualunque ragazza volesse. Ora, anno di grazia 2009, qualcuno scopre che Wang Hao è stato “autorizzato” ad avere la fidanzata!
Sorvolo sulle altre inesattezze, a cominciare dal falso divieto alla tuffatrice Wu Minxia di stare con Tian Liang (sarebbe una storia lunga da raccontare, e ovviamente conosco alla perfezione anche quella). Il problema è che la Cina viene raccontata sempre con questa imprecisione, con questa superficialità, senza conoscere le cose di cui si sta parlando. Complimentoni!
Premesso che degli amori di Wang Hao non me ne pò fregà dde meno, il senso della reprimenda dovrebbe essere un certo modo di diffondere un’immagine stereotipata della società cinese… mentre colà si vivrebbe una libertà paragonabile a quella occidentale?
Se, i megafoni della disinformazione sono gli stessi giornalisti cinesi, chi spenderebbe un’ accorata partecipazione al pianto di chi è causa del suo stesso male? La Cina é “raccontata con imprecisione, con superficialità, senza conoscere le cose di cui si sta parlando”, ne prendo atto. Non mi stupisco che i corrispondenti occidentali stiano pigramente e mollemente sdraiti sui sofa dei bar dei grandi hotels di Pechino, chi ha letto “The Honourable Schoolboy” di John Le Carré, queste storie le ha già sentite, ma se le fonti sono gli stessi giornalisti cinesi perchè dolersene? Dobbiamo essere più realisti del re? Forse che al China Daily c’è solo gente che rema contro il Grande Timoniere? Oppure al di sopra dell’addetto stampa Huang Biao c’è il Drago Rosso in persona?
Certo, il faro di ogni giornalista dovrebbe essere la ricerca e la divulgazione della VERITA’, ma in giro io vedo solo venditori della propria, da Vittorio Feltri a Ezio Mauro. Montanelli e Biagi sono morti e Anna Politovskaja è stata assassinata.
La Cina, tanto amata dal D.R. quanto vilipesa dai suoi stessi figli, si macchia ogni giorno di tali e tanti crimini contro le minoranze che la abitano, che se anche Wang Hao e Peng Luyang dovessero ispirare un novello Shakespeare in gita a Beijing piuttosto che a Verona, questa sarebbe solo una goccia nel mare dell’Ingiustizia; che se la disinformazione nel mondo dello Sport è così diffusa, sarebbe niente rispetto alla disinformazione scientificamente diffusa dal governo cinese e al bavaglio che viene imposto agli oppositori.
Ad Maiora (nel senso che mi auguro di veder spesa tanta energia e passione per più alte e nobili cause)