Intervista a Kim Taek Soo

2 Maggio 2010 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Si ritrova di fronte Massimo Costantini e ricorda ancora quei tre match-ball che dovette annullargli ai Mondiali del 1995, a Tianjin. Kim Taek Soo sorride quando pensa a quel clamoroso risultato mancato da Max e a quanto dovette sudare per riuscire a vincere. Massimo si trovò davanti 2-0 e 20-18, poi ancora 21-20, ma non riuscì a compiere il capolavoro e alla fine perse 3-2. Adesso i due si sfidano da allenatori. Kim Taek Soo sta portando avanti una Corea del Sud che può apparire un po’ strana nelle sue caratteristiche, perché sovverte decenni di tradizione tecnica. Negli ultimi tornei, in special modo in quelli di Qatar e Kuwait, i sudcoreani si sono presentati con ben 8 giocatori giovani che impugnano all’europea, oltre ai già conosciuti «europei» Oh Sang Eun e Joo Se Hyuk. Fino a poco tempo fa, Sud Corea significava esclusivamente impugnatura a penna, fra l’altro diversa da quella cinese e da quella giapponese: un po’ più rigida, con
scarsa possibilità di movimenti di polso, un manico più spesso, una maggiore potenza nella schiacciata come risultato di tutto questo. Negli anni Ottanta e Novanta, c’erano praticamente solo pennaioli, con Oh Sang Eun come unico «europeo», tant’è vero che ha vinto molti campionati nazionali proprio perché lui era abituato a giocare contro i pennaioli, mentre i suoi connazionali lo erano di meno a giocare contro un «europeo» come lui. Indimenticabile la squadra con Yoo Nam Kyu, Kim Ki Taek e lo stesso Kim Taek Soo: tre pennaioli. E allora, cosa sta succedendo in Corea del Sud? Ho approfittato della gentilezza di Kim Taek Soo per fargli qualche domanda e cercare di capire meglio l’evoluzione della scuola sudcoreana.

- Come mai 8 giocatori che impugnano all’europea?
«Quasi tutti i ragazzi in Corea chiedono di giocare in questo modo. Vedono che nel mondo i più forti, a parte pochi giocatori come Wang Hao, Ma Lin e il nostro Yoo Seung Min, impugnano all’europea e preferiscono questa impostazione».

- Anche prima, però, i più forti impugnavano all’europea, ma dalla Corea continuavano ad arrivare pennaioli. Una volta Yoo Seung Min mi disse che il vostro orgoglio è così forte da far scegliere comunque l’impostazione classica sudcoreana a penna. Cos’è cambiato?
«La storia dell’orgoglio è vera, ma è sempre un fatto personale, del singolo giocatore. In generale, vedere che a vincere sono più i giocatori che impugnano all’europea rispetto ai pennaioli costituisce la spinta decisiva nella scelta dell’impostazione».

- In Cina si cerca di salvaguardare la tradizione tecnica imponendo giocatori a penna in ogni società e la presenza di almeno uno di loro nelle gara a squadre ai campionati nazionali. Niente del genere in Corea?
«No. Non ci sono imposizioni dall’alto, ognuno è libero di scegliere il modo in cui giocare. Ovviamente, in base alle caratteristiche fisiche e alle doti del ragazzo, si può suggerire una impostazione all’europea o a penna, ma sono comunque i giocatori a decidere, senza alcuna forzatura».

- Qualche anno fa, dalla Corea venne fuori un giocatore a penna che colpiva anche di rovescio, secondo lo stile inventato dai cinesi e che non era mai stato adottato dai sudcoreani. Non ne ho visti altri, come mai?
«E’ rimasto l’unico, ma non certo perché noi abbiamo mai impedito di uare il sistema cinese per i pennaioli. Ognuno è libero di adottarlo. Il discorso è un altro. La nostra impugnatura a penna è diversa da quella cinese, è più rigida. Quindi, se un ragazzo sceglie di essere pennaiolo, è davvero difficile che possa poi passare allo stile di gioco cinese che prevede di colpire la palla anche col rovescio, perché dovrebbe ricominciare tutto daccapo. Il pennaiolo coreano che vuole giocare con lo stile cinese, deve fare questa scelta sin dall’inizio, in modo da abituare il polso all’elasticità che è consentita dall’impostazione cinese dei pennaioli».

- In questo caso, non ci sono spiegazioni legate alla vostra grande rivalità con la Cina? Voglio dire: visto che sono stati i cinesi a inventare lo stile del pennaiolo che colpisce di rovescio, voi avreste potuto non accettarlo e rifarvi solo alla vostra tradizione tecnica?
«Come ho detto a proposito della scelta dello stile a penna o all’europea, è sempre una questione personale. Noi, come scuola nazionale sudcoreana, non imponiamo alcuno stile, lasciamo libero ognuno di scegliere quello che vuole. Quindi, se finora abbiamo avuto un solo giocatore “pennaiolo moderno”, i motivi secondo me sono solo due: l’impostazione di base per i pennaioli è sudcoreana, quindi è difficile cambiare e passare a quella cinese, e l’impugnatura all’europea è giudicata la più facile e redditizia».

- L’impostazione di forza fisica, però, rimane la stessa anche per i sudcoreani che impugnano all’europea. Magari si poteva pensare che la forza fisica fosse solo una necessità causata dall’impugnatura a penna, peraltro rigida come abbiamo più volte specificato, che costringeva comunque i giocatori a movimenti veloci.
«In effetti, la nostra impugnatura a penna, senza la possibilità di colpire col rovescio, crea l’esigenza di muoversi il più velocemente possibile, ma la nostra impostazione fisica non era dovuta solo a questo motivo, era una vera filosofia e continua a esserlo, anche se, un domani, tutti dovessero impugnare all’europea. Essere sempre pronti a colpire la palla nel miglior modo è possibile solo grazie a una grande preparazione fisica e, naturalmente, alla giusta tecnica dei movimenti delle gambe».

- In conclusione, è un lavoro più difficile, per voi tecnici che siete stati giocatori a penna, curare giocatori all’europea?
«Magari c’è qualcosa da approfondire, ma in linea di massima non abbiamo grandi difficoltà, perché abbiamo avuto come avversari tantissimi grandi campioni all’europea, a cominciare da Waldner, e abbiamo dovuto studiare alla perfezione tutta quella impostazione tecnica per poterli battere, tant’è vero che proprio Waldner ha subito molte sconfitte con noi, e anche tanti campioni cinesi all’europea hanno sempre trovato grandi difficoltà contro di noi. E, naturalmente, sappiamo come si gioca contro i pennaioli!»

Ecco i magnifici 8:

Cho Eon Rae

Jung Young Sik

Kim Dong Hyun

Kim Jung Hoon

Kim Min Seok

Lee Sang Su

Seo Hyun Deok

Yoon Jae Young








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