I mondiali di Parigi 13-20 Maggio

12 Maggio 2013 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso
E’ una edizione particolare quella dei Mondiali di Parigi, principalmente per una ragione: per la prima volta c’è un italiano, Stefano Bosi, candidato alla presidenza dell’Ittf. In più, le “solite” indicazioni, con la sfida, si fa per dire, del mondo alla Cina. Una sfida senza speranza, a meno di illustri harakiri. Inoltre, sono i primi Mondiali, da quelli di Manchester 1997, senza Wang Liqin in gara nel singolo. Il grande campione cinese è in gara solo in doppio e doppio misto. E questa assenza rappresenta uno spartiacque importante e malinconico nella storia del tennistavolo. Andiamo comunque con ordine.

PRESIDENZA ITTF

Avevo già accennato alla battaglia al calor bianco in atto fra la struttura dominante dell’Ittf e i “ribelli” allo strapotere di Sharara. Le ultime notizie non buttano acqua sul fuoco. In un clima di “regime”, si viene a sapere che, nell’assemblea per l’elezione del presidente, prevista il 15 maggio, non sono previsti discorsi da parte dei candidati, né interventi da parte dei partecipanti all’assemblea stessa. Insomma, si elegge il presidente di una Federazione mondiale ed è vietato parlarne. Il tutto, naturalmente, a vantaggio del presidente in carica, Adham Sharara, che si ripresenta, e con evidenti discriminazione e danno per l’altro candidato. Bosi sta facendo fuoco e fiamme e un piccolo, piccolissimo risultato, l’ ha ottenuto: l’Ittf ha “concesso” che ognuno dei candidati parli per, udite udite, 5 (CINQUE) minuti. Sì, avete capito bene: uno si candida alla presidenza di una Federazione mondiale (addirittura la terza come numero di nazioni aderenti) e ha solo 5 minuti per presentare il suo programma. Il problema, naturalmente, non sta tanto nel programma, quanto nelle gravi accuse che Bosi e l’Ettu hanno lanciato verso Sharara, delle quali ho già parlato. Evitando il dibattito in assemblea, Sharara si mette al sicuro dalla richiesta di spiegazioni sulle accuse (alcune delle quali di carattere penale) a lui rivolte in merito alla gestione del’Ittf e dell’Ufficio marketing (il Tms). Bosi, in questi ultimi giorni, sta preparando le ultime bordate per convincere quanti più votanti possibile a dare fiducia a lui. In proposito, si registra una presa di posizione ufficiale della Federazione francese, il cui presidente ha inviato a tutte le Federazioni una lettera in cui dichiara l’appoggio a Bosi, con l’invito a votarlo per dare una svolta al tennistavolo.

CINA CONTRO RESTO DEL MONDO

I cinesi, come hanno già fatto nelle ultime edizioni, provano a “concedere” una chance al resto del mondo schierando doppi misti “deboli”, tanto per lasciare un oro agli altri. Che poi ciò non avvenga è un altro discorso, significa solo che le altre nazioni non sono in grado di battere i cinesi nemmeno quando questi schierano le seconde, le terze, le quarte e anche le quinte scelte (a parte Wang Liqin che fa il doppio misto). Per il resto, davvero non  si vede come i cinesi possano cedere non tanto un oro o un argento, quanto il solo ingresso in finale ad altre nazioni. Elimino subito il discorso sulle gare più facili. Fra le donne, non è nemmeno il caso di fare pronostici, c’è solo da far notare l’assenza di Guo Yue dalla gara di singolo, gioca solo il doppio con Li Xiaoxia (sono campionesse in carica). Su lei ci sono tanti dubbi, a cominciare dal misterioso infortunio alla spalla che l’assilla da più di un anno, ma che non le impedisce di giocare nel doppio. Potrebbe esserci qualche problema di pubbliche relazioni con allenatori e dirigenti, ne saprò di più quando potrò parlare direttamente con lei. E’ comunque un peccato, perché Guo Yue è il talento più puro che la Cina abbia prodotto dopo Zhang Yining, oltre che la giocatrice di livello tecnico nettamente superiore a tutte le altre. Per il titolo di singolo, comunque, vedo leggermente favorita Liu Shiwen. In quanto alle altre, faccio notare che quella che il sito dell’Ittf, nella sua ignoranza, ha definito la “grande sorpresa”, Hu Limei, difesa dell’Hebei, è una giocatrice fortissima in evidenza già da anni, se qualcuno si prendesse la briga di andare a vedere i Campionati nazionali cinesi! Poi, siccome viviamo in Paesi democratici, ognuno ha il diritto di essere ignorante e incompetente, ma che almeno ci risparmi dall’ascoltare le sue emerite cazzate. Comunque, a scanso di equivoci, è meglio precisare che le difese, oltre a Hu Limei c’è la più conosciuta e più forte Wu Yang, non hanno alcuna speranza di vincere i Mondiali, se non altro perché, visto che giocano fra loro tutti i santi giorni, le attaccanti sanno benissimo come batterle. Al massimo, Wu Yang e Hu Limei possono sperare di batterne una, non tutte.
Il doppio maschile è un’altra gara con poche sorprese. Faccio solo notare che Boll e Ovtcharov non vi partecipano, concentrano tutte le loro forze nel singolo, secondo me sbagliando, visto che, se non accadono cose strane, al massimo, ma proprio al massimo, possono sperare in un quarto di finale. Nel doppio, invece, con un tabellone nemmeno tanto fortunato, una speranza di semifinale avrebbero potuto coltivarla. Come favoriti vedo Wang Liqin e Zhou Yu. Quest’ultimo, che non gioca nel singolo, è il vincitore degli ultimi Campionati nazionali cinesi, un bel talento, tecnicamente molto forte, stilisticamente ben costruito, con un fisico snello che contrasta con gli ultimi arrivi dalla Cina, a cominciare dal tozzo e potentissimo Fan Zhendong, di cui parlerò dopo, una vera forza della natura.

SINGOLO MASCHILE

E arriviamo al singolo maschile, l’unica gara davvero importante. Comincio col far notare che, stavolta, i trucchetti dell’Ittf nella classifica mondiale non sono stati sufficienti per portare Boll sulla comoda strada della semifinale. I primi quattro della classifica mondiale sono Xu Xin, Ma Long, Wang Hao e Zhang Jike. Questo significa che Boll comunque deve incontrare uno di questi quattro nei quarti di finale, in questo caso Ma Long, visto il sorteggio. A Rotterdam, nel 2011, Boll era fra le prime quattro teste di serie, perciò poteva sperare di non incontrare gente forte fino alla semifinale. Così, il tabellone “fortunato” per lui mise tutti i cinesi lontano da lui, a eccezione del meno forte, Chen Qi, che infatti lui affrontò nei quarti di finale. C’è molta differenza fra il trovarsi Chen Qi nei quarti e uno fra i quattro citati prima. Stavolta, non c’è imbroglio che tenga nella compilazione dei tabelloni, la classifica mondiale ha messo i cinesi (che ovviamente se la sono guadagnata con i risultati) al riparo da queste meschinità. Anche se qualche trabocchetto rimane. Infatti, nei sedicesimi di finale c’è un Zhang Jike-Fan Zhendong che grida vendetta al cospetto degli Dei del tennistavolo! Una porcata contro i cinesi comunque sono riusciti a farla. A Boll e Ovtcharov, invece, non capita mai di trovare uno forte prima dei quarti, ma guarda che combinazione!
Ripeto, inoltre, che è un peccato che manchi Wang Liqin. Invece, c’è ancora Ma Lin, che è alla frutta da molto tempo e non certo all’altezza di Wang Liqin. Naturalmente, mi si può obbiettare che il torneo interno dei cinesi, per qualificarsi ai Mondiali, ha dato questi risultati. Giusto. Ma il punto, a mio parere, è un altro: questo torneo è una barzelletta, perché mette di fronte giocatori che si incontrano fra loro migliaia di volte (non sto esagerando, proprio migliaia di volte), per cui il risultato degli scontri diretti non è un riferimento sicuro in vista dei confronti con i giocatori di altre nazioni. E il compito di un c.t. della Nazionale è scegliere i migliori, altrimenti posso andare persino io a fare l’allenatore della Cina. La realtà è che i cinesi hanno scelto questo sistema per due motivi: avere un’occasione di spettacolo in più per le televisioni, ma soprattutto evitare le tensioni interne fra i diversi tecnici dei giocatori, ognuno dei quali ha quattro giocatori alle sue dipendenze e aspira ad averne quanti più possibile convocati e quindi non esita a trovare tutti i mezzi per fare pressioni sul c.t., anche attraverso dirigenti nazionali e uomini di partito. Il quale c.t., se sceglie, “troppi giocatori” di un solo tecnico, viene accusato di averlo voluto favorire, con tutti i casini e le accuse di complotti. E di mezzo c’è anche una barca di soldi, perché un tecnico fa carriera e prende più soldi anche in base ai risultati dei suoi giocatori. Poi, al c.t. viene lasciata un’ultima scelta, uno o due giocatori, tanto per non lasciare fuori, magari, il campione del mondo od olimpico uscente che ha avuto qualche giornata storta, ma, ripeto, è una barzelletta a uso e consumo dei gonzi.

FAVORITI E TABELLONE

Ho già parlato di un paio di accoppiamenti nel tabellone, il sorteggio è stato effettuato sabato sera. Ricordo che, dopo lo scandaloso Zhang Jike-Fan Zhendong addirittura nei sedicesimi, col vincitore che poi affronterà Ovtcharov nei quarti, troviamo negli ottavi un Wang Hao-Yan An pericoloso per l’ex campione del mondo e un possibile Xu Xin-Ma Lin nei quarti, sempre che Ma Lin non cada prima, visti i suoi problemi di tenuta fisica. Le possibili semifinali sono Xu Xin-Zhang Jike in alto, Wang Hao-Ma Long in basso. Il sorteggio per le posizioni 3 e 4 le ha fatte coincidere con la classifica. Ricordo a tutti che le uniche teste di serie a essere posizionate senza sorteggio sono la 1 e la 2. Poi, si sorteggiano tutte. E questo non vale solo per i Mondiali, ma per qualsiasi torneo, anche regionale, provinciale, comunale o condominiale. Capito?
E’ comunque un peccato che Fan Zhendong sia stato sacrificato in questo modo. Questo giocatore, 16 anni, campione del mondo junior, agli ultimi Campionati nazionali cinesi (sui quali riferirò dopo i Mondiali, vista l’imponente mole di risultati non sono riuscito a farlo prima) ha mostrato meraviglie. E’ il giocatore più potente che io abbia mai visto, con un fisico muscoloso che non gli impedisce di essere veloce e scattante, i suoi scambi sono micidiali sia sul tavolo che da lontano. Se proprio si vuole indicare un modello, fra i cinesi del passato, assomiglia come fisico e stile a Liu Guozheng, ma con tanta potenza in più. L’unico punto da verificare, affinché diventi un grande campione, è la sua “elasticità” nel gioco sul tavolo. Ai Campionati nazionali cinesi, dopo aver battuto Wang Liqin in una partita impressionante per l’incredibile violenza degli scambi, ha perso con Fang Bo, sicuramente di livello inferiore al suo, ma capace, grazie a una maggiore esperienza, di imbrigliarlo con colpi corti sul tavolo. Fan Zhendong resta comunque un sicuro protagonista del futuro molto prossimo, ma anche del presente.
Per quanto riguarda i possibili risultati, vedo un grande rischio per Wang Hao con Yan An. Faccio notare che Yan An non è un giovanissimo, ma un giocatore che fino a tre anni fa vivacchiava a un livello medio (medio in Cina, ovviamente altissimo nel resto del mondo) e nemmeno gli facevano fare tornei internazionali. Poi lo assegnarono a un altro tecnico. Xiao Zhan, che è l’allenatore di Zhang Jike. Sotto le sue cure, Yan An ebbe una esplosione incredibile, tanto da fare subito grandi risultati a livello internazionale, grazie a un gioco completo dal punto di vista tecnico e velocissimo. Poi si era fermato a causa di un infortunio ed era riuscito a riprendersi solo alla fine dell’ anno scorso. Adesso, sembra ritornato ai livelli più alti. Per il resto, se Zhang Jike gioca come sa, concentrato, la finale è sua senza problemi, così come per Ma Long. La finale, secondo me, sarà questa, con Ma Long vincitore. Se ogni cinese si esprime ai livelli massimi, penso che Ma Long e Zhang Jike non abbiano avversari per il momento. Poi, naturalmente, entrano in gioco tanti altri fattori. In ogni caso, vedo ancora bruttissime figure da parte del resto del mondo.

L’ITALIA

Concludo con gli azzurri. Partecipazione ristretta. C’è di nuovo Nikoleta Stefanova, la cui ultima partecipazione mondiale era stata quella a Mosca 2010, a squadre. Entra direttamente nel tabellone, al secondo turno ha l’ungherse Pota, abbordabile, poi la proibitiva Ding Ning, ma è già importante che sia tornata, dopo la maternità. Inutile, in generale, farsi illusioni sugli azzurri (Bobocica in tabellone, Stoyanov, Rech e Mutti nei gironi, come Vivarelli e Ridolfi), si può solo sperare in qualche buona prestazione individuale, che può arrivare solo grazie alla volontà dei singoli, non certo per la qualità della struttura tecnica federale che li assiste. Come al solito, gli azzurri meriterebbero di meglio. Dopodiché, andiamoci a vedere questi Mondiali e speriamo accada qualcosa che inverta la tendenza all’autodistruzione del nostro sport.

Commenti

una risposta per “I mondiali di Parigi 13-20 Maggio”

  1. 42do4ever ha scritto il 22 Maggio 2013 07:44

    ottimo Drago, come si spiega la controprestazione di Ma Long in semi contro Wang Hao (non è la prima volta che accade, ma col passare degli anni mi sembra sempre più’ incredibile…)?
    Per quanto riguarda Fan, ha una struttura veramente impressionante per essere così’ giovane, non è che anche nel suo caso la data di nascita VERA la sapremo tra qualche anno?
    Grazie per le news!

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