5xFITeT

22 Maggio 2016 da Ping Pong Italia 

di Massimo Costantini

La questione sta diventando quasi quotidiana: “torna in Italia!” “Il pingpong italiano ha bisogno di te!” Salvaci!” tanto per citare alcune delle esclamazioni che giungono da tanti luoghi anche diversi fra loro. Prima di tutto non sono il salvatore di nessuno, però questo continuo invito mi ha stimolato a rivedere alcune cose del passato, stavo ricontrollando così la mia storia con la FITeT. Si, è vero, ci sono stati oltre 23 anni di carriera come giocatore, qualche collaborazione come tecnico di base, l’elezione in Consiglio Federale, di seguito anche in quello del CONI per poi finire con il diventare Responsabile delle Nazionali e tecnico di quella assoluta maschile dal Luglio 2002 a Luglio 2005 poi una breve parentesi come tecnico di club. Ecco la mia storia italiana finisce qui, poi ho intrapreso altri sogni, belli e non meno importanti che mi hanno dato grandi soddisfazioni.
Come dicevo, con l’avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Federale e del suo Presidente, tanti appassionati stanno enfatizzando il sentimento che io potessi rientrare in Italia. Non ho mai nascosto che il mio desiderio più grande sia quello di poter tornare a dare il mio contributo all’Italia pongistica; dopo il mancato rinnovo del contratto del 2005 qualunque allenatore che si fosse trovato nella stessa situazione, avrebbe avuto lo stesso sentimento, ossia di qualcosa di incompiuto, di troncato sul crescere.
Tornando quindi alla mia esperienza italiana, occorre ricordare che dal 2002 al 2005 c’è stata un’impressionante sequenza di risultati, qualcuno ha detto i migliori di sempre, il merito è stato di una buona squadra dirigenziale, tecnica e naturalmente il talento e la bravura degli atleti. Ma la cosa che ricordo, nonostante le tensioni di quel tempo, fu una splendida armonia tra le persone, i settori, la segreteria e il movimento che in quegli anni dava cenni di rinnovato entusiasmo. Quelle persone le ricorderete, erano Stefano Bosi, un Presidente che aveva promesso di non ricandidarsi nel 2004 e così fece, Giovanni Bisi responsabile dell’Area Tecnica che venne rimosso dal suo incarico dopo nemmeno 10 giorni dall’insediamento di  Sciannimanico cioè Dicembre 2004, e poi Maurizio Errigo e altri ancora. Data la mia limitata esperienza mi sento di dire che ho fiducia in queste persone, se esse dovessero determinare il futuro della FITeT, sono convinto che farebbero un lavoro ottimo. Ecco io credo che ci sia bisogno di questo, ritrovare serenità, armonia e restituire entusiasmo al movimento che, anno dopo anno, sta pagando il prezzo più elevato. Ci sono vecchie generazioni di giocatori e dirigenti che continuano a vedersi come nemici, l’uno costruisce l’altro distrugge e viceversa, ci sono vecchi rancori, veti incrociati, persistenti convinzioni che frenano lo sviluppo del pingpong, ci sono nuove generazioni che invece ne pagano le conseguenze, infine c’è un potenziale enorme di appassionati che non vede nessuna attrattiva verso il nostro sport.
Serve un cambiamento. Beh, lo dicono tutti, dai candidati ai dirigenti, dagli atleti ai tecnici, insomma è la frase più inflazionata del momento, ma c’è modo e modo. Come mi ha insegnato qualcuno, per cambiare occorre convincere le persone e per farlo bisogna essere convincenti e sicuri di ciò che si intende perseguire.

A questa tornata elettorale ci sono ben 5 candidati presidenti ognuno pare con oltre il 55% dei voti, tutti pronti a mostrare muscoli e successivamente le deleghe, eccoli: da una parte Francesco Sciannimanico, Presidente uscente e dall’altra Alberto Vermiglio, Bruno Di Folco, Marcello Cicchitti e Stefano Bosi. Li conosco tutti e mi sembrano tutti “papabili”.
Prima però di illustrare i vari candidati e i loro progetti, vorrei fare qualche considerazione di natura politica, che forse nessuno dei candidati ha espresso o se lo ha fatto non lo ha enfatizzato come io avrei auspicato. lo so, sono un tecnico e nemmeno dovrei dirle queste cose ma spero mi perdonerete, la mia è solo un’opinione, dopodiché torno ai tavoli ad insegnare il pinpong.
Ho letto le varie proposte dei candidati dell’opposizione, tra le righe e le intenzioni ci sono diverse, anzi molte cose che li accomuna, quindi credo ci siano buone possibilità che l’opposizione non arrivi in assemblea frazionata, ma forte, unita e con intenti condivisibili. Se l’opposizione arrivasse alle elezioni in modo disorganizzato, ciò sarebbe un grandissimo regalo a Sciannimanico e non credo che i 4 moschettieri siano in vena di regali da fare al Cardinale Richelieu.

Da osservatore esterno, cerco di vedere la FITeT temporalmente un po’ più in là, pensando non troppo all’immediato domani, ma diciamo un po’ più in là. Io trovo che l’opposizione debba farsi carico di un aspetto prioritario: quale sarà la FITeT che vogliano in futuro? Qui non si tratta di fare un programma 2016-2020 ma si tratta di gettare oggi le premesse per pensare al 2024, 2028, 2032. Lo so questi numeri mettono paura, a me per primo, ma nello sport non bisogna avere paura delle date cronologiche per un semplice motivo, perché possiamo contare sulle nuove generazioni, sono loro il nostro presente. E ancora, pensiamo per un attimo alla politica di 12, 24 o 36 anni anni fa e vi renderete conto che i numeri non dovrebbero far paura, ma se non prepariamo ora il percorso per quelle nuove generazioni tutti avremmo fallito all’idea di un’Italia pongistica ad alto livello, non solo dal punto di vista dei risultati ma dal punto di vista dello sport come azione sociale e come azienda che opera nel sociale. Ecco perché sono tifoso dell’opposizione, non mi voglia male Sciannimanico, ma credo che la sua politica, sebbene abbia avuto dei momenti indiscutibilmente positivi (atleti nelle forze armate), non ha prodotto quel terreno fertile di cui il nostro movimento aveva bisogno 12 anni fa e ha bisogno ora.

Dalla parte dell’opposizione ci sono figure importanti a partire dal Presidente del CR Emilia Romagna Alberto Vermiglio il quale detiene la paternità dell’opposizione, la chiamerei l’opposizione storica, lo zoccolo duro anti Sciannimanico, che nei passati 4 anni non ha demorso, anzi si è galvanizzato sempre più in virtù dello strappo di alcuni seguaci dell’attuale Presidente. Alberto ci aveva provato 4 anni fa ottenendo il 34% dei voti, e ci riprova anche nel 2016, forte dell’apparente indebolimento di Sciannimanico.
Il suo slogan mi piace molto, “#semplicementeSport”, lo trovo azzeccato. La priorità del suo programma sta nel fatto che il tutto è una priorità. Si passa direttamente alle varie aree, da quella Normativa a quella Tecnica, per passare alla Promozionale, Gestionale, Marketing etc.
Vermiglio non ha perso tempo e ha già indicato la squadra lasciando qualche spiraglio nel caso di adesioni importanti. Ho visto che c’è il nome di Giovanni Bisi e questo per me è già una buona garanzia.
Anche Alberto come chi seguirà vorrebbe cambiare la tabella voti ma otterrà tutti quei consensi che è convinto di avere? E se gli altri candidati gli “rubassero” voti, si sentirebbe sempre il più forte? Ma la domanda principale è un’altra: come convincerà gli altri che il suo programma è migliore?
In bocca al lupo.

Un’altra figura di spicco è quella di Bruno Di Folco, a lui si deve un atto forte nella storia della FITeT, le dimissioni dal Consiglio Federale avvenute nel Giugno del 2014. Persona impegnata nello sport, passione smisurata per il pingpong e per il suo club il TT Giovanni Castello dove ricopre la carica di Presidente. I suoi muscoli si gonfiano e si sgonfiano, certamente rappresenta una spina nel fianco per Sciannimanico. A Bruno si dà anche il merito di altre battaglie, non ultima quella di aver sollevato la vicenda del doppio tesseramento che vedeva coinvolti alcuni atleti, alcune società sportive civili e l’Aereonautica Militare. I suoi punti di forza sono la trasparenza degli Atti Federali (streaming delle sedute di Consiglio), la Promozione e la Competenza delle persone che ricopriranno ruoli strategici.
C’è chi dice che la sua influenza sia territorialmente ben definita nei confini, c’è invece chi dice che ha lavorato bene, che ha creato intelligentemente le varie premesse, piantato buoni semi e ora è pronto per il raccolto, tutto a discapito di qualcun altro. La domanda è: saprà scoraggiare gli altri 3 candidati tanto da farli retrocedere a ruoli di comprimari?
In bocca al lupo.

Poi c’è Marcello Cicchitti, a lui si deve il centro milanese di pingpong Alberto Bonacossa. Finalmente, ho sempre pensato, Milano si merita un centro come si deve, con un allenatore capace e dirigenti validi. La Lombardia è stata sempre una regione trainante, e Marcello crede fermamente di averne il timone e guidarla dove meglio lui pensi. Imprenditore, appassionato da sempre di pingpong, legato alla società Milano Sport Tennistavolo, attualmente è Consigliere in quota dirigente del CR Lombardia, in precedenza aveva ricoperto la carica anche di Vice Presidente.
Il suo programma mette al centro di tutto la Società, il Club come vero elemento vitale.
7 per lui sono le priorità:
1) Incremento dei tesserati (35000 nel giro di 4 anni)
2) Realizzazione di Centri Societari Regionali (35-40 nel giro di 4 anni)
3) La Scuola Tecnica Italiana
4) Attività Agonistica
5) Attività Regionale
6) Revisione Tabella Voti e Inserimento dell’Area Promozionale
7) Conflitto di Interessi.
Molti dicono che si tirerà indietro o comunque farà confluire i suoi voti (non si sa quanti) verso un altro candidato dell’opposizione, molti dicono che andrà a testa bassa fino in fondo, una cosa è sicura, un accordo con Sciannimanico è visto con molta improbabilità. Anche per lui c’è una domanda: come farà a convincere gli altri che le sue priorità sono più vincenti di quelle degli altri?
In bocca al lupo.

Infine Stefano Bosi, è indubbiamente il dirigente di maggior spicco, già Presidente Federale dal 1990 al 2004, Presidente Europeo e Vice Presidente Mondiale. Profondo conoscitore della macchina federale, annovera innumerevoli contatti internazionali in ogni parte del mondo. Svincolato da ogni logica societaria, credo abbia una missione da compiere a tempo determinato e cioè ricostruire un nuovo ordine a cominciare dalla revisione del sistema dei voti plurimi che lui stesso aveva creato e di cui se ne è fatto un uso scellerato, antidemocratico.
Bosi ha dalla parte sua un potenziale indefinito, non ha di suo i voti, quindi i suoi muscoli sono flosci, ma basta poco a dargli tono e diventare forte come Schwarzenegger, io non lo sottovaluterei.
La sensazione è che i voti che tutti gli altri candidati credono di avere potrebbero non essere veritieri poiché Bosi è decisamente trasversale a tutti. Il suo, per ora, progetto, è limpido e sincero, come altri del resto, uno dei punti di forza che si discosta dagli altri programmi è senza dubbio la base professionale del Presidente e delle persone che avranno la responsabilità operativa delle 3 aree: Tecnica, Agonistica Paraolimpica, in America direbbero il CEO (Chief Executive Operation) e i vari COO (Chief Operating Officer).
Vedrei Bosi come un investimento garantito, la garanzia non deriva solo dalla persona bensì da chi gli sta intorno, lo chiamerei “governo tecnico a tempo determinato”. Il progetto di Bosi messo a confronto con gli altri sembra dare l’idea che sia l’unica vera proposta in contrapposizione Sciannimanico.
Il personaggio è di spessore, pertanto non avulso a giudizi contrastanti, infatti gli si riconoscono alcune riserve: sarà davvero così? Non è che poi rimarrà per altri 12 anni! Ma c’è da fidarsi? Si, ma lui pensa solo a sé stesso.
Ripeto, io ho avuto a che fare con lui per un periodo di 3 anni e non mi sono potuto lamentare, mi ha dato autonomia e fiducia. Ora si tratta di vedere come metterà in campo le sue abilità e quale sarà la spinta carismatica per far capire agli altri candidati che è lui l’uomo ideale.
In bocca al lupo.

Quindi per concludere, come si è capito, tutti vogliono il cambiamento, il requisito minimo essenziale è una sostanziale revisione alla tabella voti, a tal fine, per ottenerne la modifica, non sarebbe sufficiente un 51% risicato. Tutti vogliono più promozione. Tutti vogliono che le cose funzionino meglio e che il tennistavolo abbia il dovuto riconoscimento che si merita, ecco perché auspico una larga convergenza su di un progetto che sia il trampolino di lancio per guardare il futuro del pingpong con più fiducia.
Viviamo un momento in cui il nostro movimento continua a soffrire e più si va avanti e più soffre. È arrivato il tempo di suturare le lacerazioni e avvicinare le distanze.

Commenti

6 risposte per “5xFITeT”

  1. lelesguizzero ha scritto il 22 Maggio 2016 09:04

    Il max perde il pelo ma non vizio della leccatina…in questo caso li hai leccati tutti max…così non sbagli!!!!

    Sinceramente visti i tuoi successi oltreoceano spero di cuore che tu possa continuare ad avere successo al di là dell’atlantico!!!

  2. TT.Senigallia ha scritto il 24 Maggio 2016 12:56

    Credo invece che il contributo di qualità che potrebbe dare Massimo sarebbe importante per tentare una rinascita del nostro movimento.
    Sulla auspicabile convergenza su di un progetto comune vedo difficoltà dal momento che i programmi dei vari candidati sono estremamente differenti (in base a quello che è arrivato in società).
    Bosi si presenta con un programma fortemente innovatore nell’organizzazione, Cicchitti nel progetto complessivo. Vermiglio è più moderato di Marcello e Di Folco non ha espresso ancora un approfondimento paragonabile a quello degli altri tre. C’è poi Sciannimanico con il suo progetto di “Società del Presidente” che non confligge con quello di Bosi.
    C’è un aspetto che allo stato attuale delle cose non è stato toccato dai vari candidati: le risorse economiche necessarie ad attuare le innovazioni. E non è un aspetto di poco conto se si vuole che la scelta non sia legata solo alle persone (con le esperienze avute individualmente) ma anche alle idee.

  3. lelesguizzero ha scritto il 24 Maggio 2016 23:31

    Già che ci siamo sarebbe giusto anche ricordare che il buon max quando era consigliere federale votò a favore di 2 straniere in serie a! femminile…

    per fortuna il suo voto non fu sufficiente e se la presero in saccoccia…(anche se poco dopo la cosa fu riproposta e passò con qualche compravendita di voti)…

    vero max???????

    Attento a ciò che scrivi…lele ti osserva!!!!!!

  4. about.blank ha scritto il 30 Maggio 2016 14:18

    Per rispondere a Lelesguizzero (anche se non meriterebbe risposta) riprendo la bella metafora usata da Massimo su i Moschettieri e Richelieu.

    Non è “D’Artagnan” a cercare i Tre Moschettieri ma sono loro a corteggiare “D’Artagnan”, come ben sappiamo e come è scritto a chiare lettere all’inizio del post.

    Non esistono uomini del miracolo, come ci ha fatto credere Sciannimanico quando nel 2012, per giocarsi l’asso, ha annunciato la chiamata di Deniso, l’uomo della Provvidenza, al posto del fido (!) Quarantelli. E i fatti lo hanno dimostrato: nessuna struttura permanente per i top players che pur essendo espatriati non hanno fatto il salto di qualità e rendimento.

    Ma esistono gli Uomini che possono vantare risultati dimostrabili, oltrechè esperienza, conoscenza e capacità direttive. E Massimo Costantini ha tutto ciò! Dati e qualificazioni olimpiche alla mano.

    E ora dì che la leccatina a Max l’ho fatta io, con la speranza che mi convochi nella nazionale Pinguini all’Equatore! ;)

  5. lelesguizzero ha scritto il 2 Giugno 2016 13:19

    per about: francamente non ho capito il tuo scritto…
    ti rivolgi a me o parli di max???

    Paragonare deniso e costantini mi pare esagerato…almeno costantini capisce di pingpong….

    purtroppo è il resto non può essere accettato…

    l’allenatore della nazionale non può votare in consiglio federale per avere 2 stranieri in serie A! femminile…come fece a suo tempo max…che era a stipendio cancedda….

    sai come si dice…il max va dopo lo porta il$$$$$$$…glimporta seca dei pongisti!!!!

  6. lelesguizzero ha scritto il 6 Giugno 2016 20:19

    Nell’attesa che venga creato apposito articolo…sugli italiani di nocera…

    guardate qua…

    http://www.fitet.org/news/attivita-nazionale/8403-fatai-adeyemo-dominatore-nel-singolare-over-50.html

    pensate che bel torneo sarebbe stato tra tutti giocatori italiani di nascita che da oltre 40 si conoscono e si stimano…

    invece no…ecco l’omo nero a scaxxare le sfere…

    fatay ma che piacere hai a venire qua e a metterti in mezzo alle nostre vecchie glorie????

    Bruno, tino, andrea…svegliatevi kaxxooooooooooooo….ritiratevi quando dovrete incrociare the man in black e vedrete che da solo si divertirà di meno….

    daje alex!!!!

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