È ancora la F.I.Te.T di Sciannimanico

5 Gennaio 2017 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Tutte le maschere sono già cadute, il nuovo Consiglio federale, a guida Di Napoli, è ufficialmente il doppione di quello targato Sciannimanico. Anzi, è peggio. Perché quello era costituito interamente da consiglieri eletti dalla maggioranza, questo avrebbe 5 consiglieri di opposizione che ormai hanno sfanculato Di Folco, il loro leader politico che li aveva inseriti nella propria lista, e sono passati mani e piedi con Di Napoli. Ormai, non fanno più neanche finta di essere oppositori, si godono beatamente il “privilegio dei poveracci”, cioè quello di sentirsi importanti perché sono nientemeno che “consiglieri nazionali” e non hanno nemmeno il coraggio di dire “ma” o “ba” quando Di Napoli impone i suoi diktat. Tutti prostrati ai suoi piedi. Complimentoni! Intanto, il tennistavolo italiano regredisce sempre più e le brutte notizie si accavallano. Di Napoli annuncia il rinnovo del contratto a Deniso, gli oppositori belano e accettano (facendo finta di mettere in discussione la scelta), Niko Stefanova si ritira, completando il triste quadro della fine della bella squadra vincitrice degli Europei 2003, il settore tecnico è in sfacelo e, per concludere, non si vede l’annunciata fervente attività di ricorsi per invalidare l’assemblea elettiva del 2016. Insomma, il deserto assoluto.

RINNOVO PER DENISO

Se qualcuno aveva ancora dubbi sul fatto che questo Consiglio fosse la fotocopia morale e materiale di quello precedente adesso è arrivata la prova che Di Napoli mette i piedi precisamente sulle orme di Sciannimanico, cominciando naturalmente dalla conferma di Deniso, a dispetto del clamoroso fallimento tecnico degli ultimi anni. Se qualcuno, però, volesse sapere cosa sta succedendo in tema di settore tecnico avrebbe qualche difficoltà ad avere notizie. I messaggi che arrivano da siti e forum sono criptici o fuorvianti. E anche in questo caso si può notare come i consiglieri presunti oppositori si dissociano da quello che sostiene il loro leader politico Di Folco. Andiamo con ordine. Di Folco, sul suo profilo facebook, aveva scritto un articolo in cui esprimeva duramente la sua opposizione a un rinnovo dell’incarico di d.t. a Deniso. Di quell’articolo cito la parte più importante, relativa agli obbiettivi fissati da Deniso e al mancato raggiungimento degli stessi.
Ecco il testo: “Vado ad elencare gli obiettivi dati: · Inserimento dell’atleta Bobocica nei primi 50 giocatori in classifica mondiale; · Conquista di una medaglia agli Europei Assoluti del 2014 · Partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016 Il Direttore Tecnico inserì anche un obiettivo a lungo termine, spingendosi a scrivere anche di una partecipazione con possibilità di medaglia alle Olimpiadi di Tokio 2020. I risultati? Bobo, che era n° 84 al momento della fissazione degli obiettivi, ora è 104 e non è mai entrato in questi ultimi 3 anni nei primi 50 giocatori del mondo ma, soprattutto, come quasi tutti i migliori Atleti italiani vive, si allena e gioca all’estero. Agli Europei Assoluti in Portogallo del 2014 a squadre siamo arrivati 16imi, ultimi, nella prima divisione, retrocedendo e siamo rimasti nella seconda divisione nel femminile. Aggiungo che con la squadra maschile siamo retrocessi anche ai recenti Mondiali. Alle Olimpiadi di Rio non ci siamo qualificati nel maschile e nel femminile. Ai recenti Mondiali a squadre siamo retrocessi pur avendo avuto la possibilità di salvarci per una scelta tecnica più che discutibile nell’incontro decisivo. C’è stata una gestione della mancata convocazione alle qualificazioni olimpiche della Stefanova a dir poco imbarazzante, che ha avuto una risonanza mediatica negativa nei confronti del nostro movimento. Il recupero sportivo della Stefanova era uno degli obiettivi dati a Deniso nel quadriennio perché era evidente già nel 2013 che avesse delle serie opportunità per Rio 2016. In Europa siamo state tra le poche nazioni NON presenti a Rio insieme ad Albania, Lussemburgo e Svizzera, che, con tutto il rispetto, hanno una tradizione pongistica e sportiva in genere, ben diversa dalla nostra”.
Più chiaro di così! In base a questa analisi, i consiglieri eletti della lista Di Folco avrebbero dovuto avere un comportamento quantomeno ispirato alle considerazioni contenute nell’articolo. Ricordo ancora una volta che Di Folco non può essere il padre-padrone dei 5 consiglieri di una lista guidata da lui e che si opponeva a Di Napoli e al suo programma, ma ha il diritto di chiedere a quei 5 consiglieri di rispettare le linee guida del programma che loro stessi avevano condiviso e presentato nell’assemblea elettiva. Insomma, un minimo di coerenza. Invece, i 5 se ne vanno per conto loro, invocando una libertà che non è libertà, ma arbitrio, perché non rispettano il programma in base al quale sono stati votati. Ma si vede che questo principio è un po’ ostico per il loro modo di pensare. Ad ogni modo, dopo la seduta di fine anno del Consiglio federale in cui si discute, fra le altre cose, del settore tecnico e della relativa nomina dei responsabili, vengono fuori due informazioni, una ufficiale dalla Fitet, una personale da Luca Malucchi, consigliere della lista Di Folco.
Ecco il testo della Fitet: “In base ai curricula presentati in occasione del bando pubblico indetto dalla FITeT, sono stati nominati il nuovo Procuratore Federale, il Tribunale Federale, la Corte Sportiva e Federale d’Appello, il Giudice Sportivo Nazionale e il Segretario delle Commissioni. Sono poi stati proposti alcuni criteri alternativi per la nomina dei responsabili tecnici e il presidente si è riservato di decidere in merito”. Due righe per dire che il presidente deciderà sul responsabile del settore tecnico dopo la proposta di criteri alternativi. C’è stata discussione? Quali sono i criteri alternativi proposti? Chi li ha proposti? E se sono stati proposti criteri alternativi, quali sono quelli ufficiali? Sono stati fatti nomi? Nessuna informazione. Eppure, qualcosa è successo quando si è discusso dei ruoli tecnici, ma dal comunicato ufficiale non viene fuori una beneamata mazza.

IL RUGGITO DEL CONIGLIO

E passiamo a quanto scrive Malucchi su facebook. Ecco i passi principali (ho corretto i refusi e qualche punteggiatura ballerina): “Ho letto i vostri pensieri pubblicati sul tema del rinnovo degli incarichi dei tecnici federali in scadenza e dei vari contributi arrivati su una tematica così importante che è il fulcro dell’attività di una Federazione in termini di linee tecniche sportive di sviluppo del nostro movimento. (…) Vi invito a leggere attentamente il verbale che verrà pubblicato dell’ultimo Consiglio federale, dove insieme agli amici del cammino intrapreso da Bruno abbiamo fatto mettere integralmente agli atti una proposta pluralista trasparente e di confronto che veda, ancora prima dei nomi, dare a tutti pari opportunità di accesso, possibilità di presentare avendone i requisiti minimi tecnici necessari un progetto di sviluppo e crescita dell’area tecnica, al fine di determinare una rosa di candidati alle cariche federali in scadenza, sulla quale nel rispetto di uno statuto che, piaccia o meno, riconosce Renato come unico soggetto dotato del poteri decisionali di scelta. Auspichiamo un cambio di rotta nel rispetto dello statuto. Vediamo se vorrà decidere motu proprio o meno. I criteri di scelta ancor prima delle persone sono la base democratica di accesso e di misura del livello e del valore delle proposte tecniche, questo è fondamentale. Noi manterremo senso di responsabilità e spirito di servizio”.
E allora, diciamo subito che l’auspicio di Malucchi (“vi invito a leggere attentamente il verbale dell’ultimo Consiglio federale”) è caduto nel vuoto pneumatico, altro che pubblicazione di quello che è avvenuto e delle proposte fatte! Due righe, quelle riportate sopra, che non fanno capire alcunché. Dalle parole di Malucchi si intuisce poco di più: Di Napoli, in base allo statuto, può decidere da solo chi è il d.t. della Nazionale, ma gli “oppositori” hanno ottenuto che vengano esaminati i curriculum di eventuali candidati e sperano che Di Napoli, bontà sua, rinunci a decidere da solo. Ma che capolavoro! Magari, ci si aspetterebbe un po’ più di chiarezza e di precisione da parte di Malucchi, oltre che da altri “oppositori”, ci si aspetterebbe che ci dicesse cosa è davvero avvenuto in Consiglio, cosa è stato detto chiaramente, se Di Napoli ha proposto la conferma di Deniso, se qualcun altro ha proposto nomi diversi. Niente di tutto questo. Malucchi, con un coraggio da leone, suggerisce di andare a leggere il verbale della seduta del Consiglio per capire quanto sono stati bravi gli “oppositori”. Di cosa ha paura? Di essere redarguito per aver rivelato segreti inconfessabili? Fa riferimento al divieto di raccontare cosa accade in Consiglio? Ma quel divieto si riferisce a particolari “privati” o a posizioni precise assunte da consiglieri citati con nome e cognome. Non è vietato dire che la maggioranza ha proposto Deniso e la minoranza ha fatto un altro nome. Ma probabilmente i concetti di maggioranza e minoranza sono spariti dal Consiglio della Fitet. E Malucchi scarica qualsiasi responsabilità sui verbali ufficiali, che non fanno capire una mazza di quanto realmente accaduto.

CRONACHE DAL CONSIGLIO FEDERALE

Perciò, andiamo a vedere cosa è davvero successo in Consiglio federale. La cosa più importante è che alla seduta di fine anno è intervenuto Patrizio Deniso, che ha dato la sua versione dei risultati tecnici giudicati fallimentari. In poche parole, Deniso ha sostenuto che: l’unico fallimento è stata la mancata qualificazione di azzurri all’Olimpiade di Rio; che gli altri risultati sono positivi a cominciare dalle medaglie agli Europei giovanili; che coloro che lo criticano valutano il suo carattere e non le sue qualità. Ovviamente, Deniso ha diritto a difendersi. Il punto è che i consiglieri, soprattutto quelli di presunta opposizione, hanno altrettanto diritto di contestare le sue affermazioni. Fra l’altro, avevano a disposizione una “traccia” chiara e precisa: il post che Di Folco aveva messo su facebook e che ho riportato all’inizio di questo articolo. Bastava prendere quelle frasi, quelle indicazioni e fare le opportune domande e le opportune contestazioni a Deniso. Ma i consiglieri di “opposizione” se ne sono stati zitti, muti, Deniso ha detto che il suo non è stato un fallimento tecnico e loro, buoni buoni, mogi mogi, hanno abbassato la testa, non hanno ribattuto a neanche una delle spiegazioni fornite da Deniso. I casi sono due: sono stati convinti da Deniso e hanno deciso che le tesi portate avanti da Di Folco non valgono un beneamato stracazzo; oppure avevano qualche dubbio, ma non hanno avuto il coraggio di rinfacciarlo a Deniso. In entrambi i casi, vale la stessa considerazione: ma che stanno a fare in Consiglio federale? Certo, quest’ultima domanda ha senso se pensiamo a questi 5 come consiglieri di una lista di opposizione, ma se li consideriamo come componenti, a tutti gli effetti, della maggioranza allora il senso c’è, eccome se c’è. Ma questi intrepidi consiglieri mica accettano di passare per venduti a Di Napoli o per pusillanimi, assolutamente no! Loro rivendicano il loro coraggio da leoni e, dopo il Consiglio federale, spiegano che hanno ottenuto un altro grande successo, della serie “faremo le barricate, ma Borella non sarà mai vicepresidente” (!!!). Il grande successo che hanno ottenuto è questo: Di Napoli ha accettato una pausa di riflessione prima di decidere chi sarà il d.t. della Nazionale. Inoltre, se proprio Di Napoli deciderà di rinnovare il contratto a Deniso, loro chiedono che duri 2 anni e non 4. E si vendono tutto questo come una grande “conquista” della loro incisiva azione politica!
Chiariamo allora un paio di cose. E’ vero che il presidente federale può decidere da solo, anche col parere contrario di tutti i 10 consiglieri, di assegnare l’incarico di responsabile della Nazionale, ma è anche vero che i consiglieri a quel punto possono sfiduciarlo, dimettersi per farlo decadere o discutere lo stipendio del tecnico scelto dal presidente. Considerato che l’ipotesi delle dimissioni del Consiglio, in opposizione alla scelta autonoma del presidente, è roba da fantascienza, non solo perché Di Napoli avrebbe comunque i suoi 5 consiglieri di maggioranza, ma anche quasi tutti quelli di “opposizione” dalla sua parte, la possibilità di discutere dello stipendio del c.t. è concreta. Ma, in quest’ultimo caso, servirebbe comunque una opposizione seria in Consiglio federale. C’è questa opposizione? Sì, e io sono il sosia di George Clooney! I presunti “oppositori” hanno timidamente chiesto il curriculum dei tecnici candidati, ben sapendo che Di Napoli può scegliere a suo piacimento a prescindere dal curriculum, e si sono guardati bene dal fare una proposta precisa. La cordata Di Folco, in tanti colloqui, aveva fatto intendere che avrebbe puntato almeno su un nome come quello di Costantini. All’atto pratico, i 5 consiglieri della cordata Di Folco non hanno fatto alcun nome, zero assoluto. Poi, in altri colloqui esterni, qualcuno di loro si è giustificato dicendo che non l’hanno fatto perché non sanno se Costantini è disponibile o meno, visto che al momento sta guidando la Nazionale dell’India. E qualcun altro ha ripreso il vecchio discorso del compenso di Costantini, riprendendo il discorso fatto a suo tempo da Di Folco, in base al quale Costantini “chiede troppi soldi”! E poi Di Folco si chiede quali danni mai avrebbe provocato quella sua uscita!!! Ma che bravi, tutti quanti! Ma chiedere direttamente a Costantini se è libero di firmare un contratto con la Fitet? Nooooooooo? Meglio dare per scontato che non può e avere così la scusa per non proporlo! Così nessuno può accusare questi prodi consiglieri di “opposizione” di non aver avuto il coraggio di proporlo. E chiedere direttamente a lui quanto chiede per lavorare “a tempo pieno” per poi confrontarlo con chi lavora “a mezzo servizio”? Nooooooooo? Ma che fuoriclasse che sono questi 5 consiglieri di “opposizione”, che sfanculano senza problemi anche il loro “punto di riferimento” Di Folco. La verità è che sono senza palle, che non possono nemmeno permettersi di proporre Costantini come c.t. della Nazionale e si limitano a chiedere di esaminare i curriculum sapendo che questi curriculum saranno buttati nel cesso. Se facessero davvero gli oppositori magari si perderebbero la presenza a qualche torneo, qualche convegno, qualche premiazione, magari qualche viaggio premio a manifestazioni varie, sempre con l’ideale “divisa” di Consigliere federale, presenze distribuite dalla presidenza ai fedelissimi. Trooooooppo eccitante. E facciamoglielo un applauso gigante a questi “oppositori”. A fine gennaio Di Napoli dirà di aver deciso il rinnovo del contratto a Deniso e loro si rassegneranno dicendo che hanno fatto tutto il possibile, che hanno combattuto contro il potere e hanno portato a casa qualche piccolo risultato da “sindacalisti de noantri”. Poveracci! Ma poveracci ancor di più tutti quelli che continuano a sostenerli. E poveraccio ancor di più tutto il tennistavolo italiano, nelle mani di profittatori, di pecore e di vigliacchi.

IL TRAMONTO DI NIKOLETA

E chiudiamo con la malinconica notizia dell’addio di Nikoleta Stefanova alle gare. Dopo la grande delusione olimpica, discriminata nel suo tentativo di qualificarsi per Rio de Janeiro con la falsa accusa di non essere giocatrice “a tempo pieno” in una federazione col c.t. “a mezzo servizio”, Niko ha deciso di ritirarsi. Ad aprile compirà 33 anni, potrebbe andare avanti per un altro bel po’, ma è in attesa del terzo figlio e ha preferito smettere. Resto convinto che in un altro ambiente, in una Federazione diversa, con persone diverse, Niko avrebbe potuto continuare, sia pure come mamma di tre bambini, ma in questa Fitet, in questo ambiente, non c’è speranza di poter trovare l’aiuto, tecnico e umano, per sostenere uno sforzo supplementare, come giocatrice e come mamma, per qualche altro traguardo. Non resta che augurarle tanta felicità con la sua famiglia, magari con la prospettiva, quando i suoi piccoli saranno un po’ meno piccoli, di dare una mano al tennistavolo come allenatrice. Ma rimane il disappunto per un addio che completa la fine della squadra che nel 2003 seppe entusiasmare tutta l’Italia, non solo pongistica, con la grande impresa dell’oro a squadre (oltre all’argento e al bronzo nel singolo) delle ragazze azzurre agli Europei. L’anno scorso aveva smesso Laura Negrisoli. Prima ancora se n’era andata dall’Italia Tan Wenling, emigrata in Germania. Tutte e tre deluse da una Federazione che le aveva sfruttate nei momenti belli e abbandonate quando aveva ritenuto che non servissero più, insieme ai tecnici di quel periodo incredibile, Maurizio Errigo che aveva guidato la Nazionale femminile e Massimo Costantini che aveva la responsabilità di tutte le Nazionali, cacciati da vincitori e sostituiti da tanti tecnici che non hanno più ottenuto gli stessi risultati. Ecco, la smerdata colossale del tennistavolo italiano, su tutti i mezzi di informazione, per la mancata occasione data alla Stefanova per Rio 2016, è il succo di tutto quello che è successo negli ultimi anni, la distruzione, da parte di incompetenti, di un patrimonio che tanta gente appassionata aveva contribuito a creare.

Commenti

7 risposte per “È ancora la F.I.Te.T di Sciannimanico”

  1. Drago Rosso ha scritto il 6 Gennaio 2017 23:49

    Il bell’addormentato nel bosco, sempre più addormentato, invece di rispondere su questo blog, si diverte, nel vano tentativo di confutare i miei interventi, a mischiare le carte su facebook. Lo segue a ruota Marcello Cicchitti, anche lui su facebook, entrambi nel profilo di Costantini. Riporto qui i loro commenti e do a tutti e due una risposta a tono.
    Ecco l’intervento di Bruno Di Folco: “Massimo, ho appena letto l’articolo pubblicato sul tuo sito e, anche se di solito non replico mai da anni al Drago Rosso per varie ragioni, stavolta farò un’eccezione, usando il “mezzo” che utilizzo di solito, cioè scrivendo appunto su FB. Ovviamente non entrerò nel merito di tutto quanto è scritto nell’articolo né tantomeno lo commenterò ma vorrei precisare, se me lo permetti, un paio di cose. La prima riguarda il ricorso all’Assemblea elettiva che viene liquidata nell’articolo con queste parole “non si vede l’annunciata fervente attività di ricorsi per invalidare l’assemblea elettiva”. Evidentemente è sfuggito un mio post al buon Drago nel quale annunciavo la presentazione ufficiale di un primo ricorso al Tribunale federale legato alla votazione doppia della società di Castel Goffredo. Ricorso già peraltro formalizzato in sede assembleare e pubblicato in tempo reale il 15 ottobre stesso. Posso inoltre anticiparti che il nostro avvocato sta predisponendo un ulteriore ricorso per dei documenti visionati nel mese di dicembre che potrebbero addirittura portare, per me dolorosamente, il discorso ben al di fuori delle sedi federali o del CONI. La seconda cosa ti riguarda. Nell’articolo si lascia chiaramente intendere che nessuno, tanto meno io, abbia mai chiesto di una tua disponibilità a rientrare in Italia con un incarico tecnico.
    Siccome questo non corrisponde a verità forse farebbe meglio ad informarsi direttamente con te visto che con me non ha alcun tipo di contatto né desidera averlo”.
    Comincio dalla fine: è vero che non voglio avere alcun tipo di contatto col bell’addormentato, ma questa non è una spiegazione al fatto che lui non intervenga sul blog di Massimo. Interviene sul profilo facebook, pregando Massimo di riportare il tutto a me. Che finezza! Tutto questo merita da me un solo aggettivo: ridicolo. Ma andiamo al succo del discorso. So benissimo che c’è stato un primo ricorso, riguardante soprattutto lo svolgimento dell’assemblea elettiva. Se Di Folco ha dubbi sul fatto che io lo sappia, gli dico solo una cosa: se vuole, racconto a tutti, per filo e per segno, su cosa si basa il secondo ricorso di cui lui parla in questo intervento, tanto per dimostrargli che so tutto. Potrei anche dire, in proposito, che ho già parlato con miei amici e colleghi, fra i massimi esperti di carte e procedure federali e di giustizia sportiva, anche all’interno del Coni, sul tema di questo secondo ricorso e posso anticipare che questo ricorso è così fondato che l’esito è dato già per scontato da esperti e giuristi: l’assemblea deve essere invalidata e bisognerà convocarne un’altra, con procedure da rifare daccapo, quindi con possibilità per chiunque di candidarsi. Se non ne voglio parlare è solo per non fornire a Di Napoli e alla sua maggioranza, che include anche i 5 consiglieri presunti oppositori, di avere in anticipo informazioni importanti sui movimenti dell’opposizione. Se poi Di Folco crede che io stia bluffando, beh, non ha che da invitarmi a dimostrare quello che so su questo secondo ricorso e io spiattello tutto. Faccia lui, io sto qui ad aspettare.
    Tutto questo lo dico semplicemente per rinfacciargli il fatto che il primo ricorso, già presentato, non ha la minima possibilità di essere accolto, non tanto perché non sia fondato, ma perché per accoglierlo il Coni dovrebbe ammettere ufficialmente che il suo rappresentante nell’assemblea ha sbagliato tutto, e questo non può farlo per non sputtanarsi. Perciò, quando dico che non vedo fervente attività di ricorsi, voglio soltanto significare che il ritardo nella presentazione del secondo ricorso, che è quello decisivo, non mi convince nemmeno un po’. Ed è una grandissima cavolata l’ipotesi prospettata da Di Folco di finire fuori delle sede federali o del Coni, perché in questo caso si allungherebbero a dismisura i tempi per l’annullamento dell’assemblea, permettendo a Di Napoli di tirare diritto fin quasi alla fine del suo mandato, oltre al fatto che si violerebbe la clausola compromissoria che vieta ai tesserati federali di rivolgersi a organi di giustizia ordinaria senza l’autorizzazione del Coni. E, ripeto, la cosa più importante: non è necessario andare altrove, non solo perché il ricorso deve essere presentato obbligatoriamente agli organi di giustizia sportiva, ma soprattutto perché è così potente e micidiale che sarà accolto per forza, fra l’altro senza che il Coni debba smentire se stesso, come nel caso del primo ricorso, perché in questo secondo caso le irregolarità coinvolgono persone e uffici che niente hanno a che fare con l’operato del rappresentante del Coni in assemblea. Se Di Folco vuol far finta di non capire anche dopo queste mie spiegazioni, faccia pure, gli ripeto che sono pronto a rivelare tutti i particolari, se lui vuole sfidarmi a dimostrare che non sto bluffando. Il vero punto centrale del mio discorso nell’articolo sul blog di Massimo, a proposito dei ricorsi, è differente da quello che vuol far credere Di Folco. Ed è: perché Di Folco sta perdendo tanto tempo per presentare il secondo ricorso, che fra l’altro, per la chiarezza e la precisione delle irregolarità e delle carte che le dimostrano, è di una semplicità assoluta, oltre che di efficacia massima? Quindi, Di Folco vuol far veramente cadere Di Napoli? Si sbrighi a presentare il vero ricorso e a presentarlo alla giustizia sportiva, non al di fuori.
    Sull’altra accusa che Di Folco mi rivolge, cioè quella di non aver chiesto una disponibilità di Massimo a tornare in Italia, posso solo consigliare al bell’addormentato di leggere con più attenzione quello che ho scritto. Ho detto che sono stati i 5 consiglieri presunti oppositori a non fare il nome di Massimo in Consiglio cercando poi di spiegare questa omissione col fatto di non sapere che tipo di contratto ha con l’India e presumendo che il suo stipendio sia troppo alto per la Fitet. Ho citato Di Folco solo per dire che ha fatto un danno enorme quando, qualche mese fa, ha parlato dello stipendio di Massimo prospettando che sia così alto da non permettere alla Fitet di sostenere questa spesa. E ho fatto questo riferimento spiegando che i 5 consiglieri presunti oppositori si sono posti lo stesso interrogativo, dimostrando così di essere stati influenzati da quell’intervento di Di Folco. Quindi, Di Folco provi a svegliarsi e a capire cosa scrivo, prima di attribuirmi cose strane. E, per concludere, ma davvero Di Folco pensa che io non sappia per filo e per segno cosa avviene, che contatti lui ha e ha avuto con Costantini e via di questo passo? Siccome è difficile persino per lui arrivare a un tale stato di catalessi, pur nella sua normale funzione di addormentato, posso solo intuire che lo faccia per dileggio. E questo conferma ulteriormente che faccio bene a non voler avere alcun tipo di contatto con lui. Se lui vuole fare il gioco a “prendersi per il culo” si rassegni a non poterlo fare con me.
    Ed ecco l’intervento di Cicchitti: “Ciao Massimo, Sono assolutamente d’accordo con Bruno sul fatto che chi scrive questi interventi così “profetici” all’interno della tua area web deve essere un po’ più aggiornato e più moderato. Le critiche fanno bene se chi le espone e’ supportato da storia personale ricca di esempi e di qualche successo…. altrimenti penso che sia meglio fermarsi a una tipologia di critica costruttiva e non “disfattista a tutti i costi”…non credi ? Per quanto riguarda le attivita’ collaterali di Bruno ti confermo che sul primo pesante ricorso (gia’ depositato) nei prossimi giorni uscira’ uno specifico video che spieghera’ a dovere e con più completezza le motivazioni; sull’imminente secondo e più delicato ricorso Bruno si adoperera’ a fornire come sempre e a tutti gli opportuni chiarimenti. Anch’io sono per cambiare questa Federazione….guidata, come nel passato, con una mentalita’ tutt’altro che sportiva; in questo Consiglio ci sono 5 nostri amici che faticano e che comunque sono minoranza…sono ragazzi moderati e non bellicosi ….vogliono comunicare ed essere ascoltati anche se il Presidente e’ completamente sordo”.
    Già una volta, commentando un exploit di Cicchitti, mi ero limitato a commentare: “Povero Cicchitti, che brutta fine ha fatto”. Adesso, visto che, secondo lui, io non posso criticare perché non sono aggiornato e non ho una storia personale ricca di esempi e di successi, mi limito ad aggiungere, in stile profetico, questo: Caro Cicchitti, se proprio ne hai bisogno, e secondo me ne hai bisogno, posso farti una serie di lezioni sulla storia del tennistavolo nel mondo e in Italia, sull’attività agonistica, sui principi tecnici, sull’evoluzione del gioco e su che altro cavolo vuoi tu, naturalmente a pagamento. Ti assicuro che questo sacrificio economico (io non costo poco) ti farà bene e soprattutto ti permetterà di evitare brutte figure in futuro. Cordialmente. Il tuo Draghetto.

  2. lelesguizzero ha scritto il 10 Gennaio 2017 21:23

    Non avrei mai creduto di scrivere:

    caro drago ti straquoto all the life…

    ma se er pat nazionale spara kaxx…a raffica….e la gente gli crede…

    chi è meno furbo??? er pompiere o la gente?

    non certo er pat….accaro.

  3. pirro ha scritto il 13 Gennaio 2017 12:40

    per me potete scrivere anche sull’asfalto oppure sul pirellone modello formigoni ma prendere del manipolatore di informazioni dal re dei mistificatori equivale ad una laurea honoris causa 110 e lode e bacio accademico. avanti cosi drago rosso. sei sulla strada giusta

  4. gaula ha scritto il 18 Gennaio 2017 12:25

    Caro Pirro, scusa ma non ho compreso il tuo intervento, me lo spieghi gentilmente ? grazie.
    Chi è il re dei manipolatori ? a quali mistificazioni ti riferisci ?

  5. pirro ha scritto il 19 Gennaio 2017 12:04

    peccato tu non lo capisca! ma l’hanno capito in tanti a Terni e questi trombati se la raccontano e cercano di raccontarla a tutti. peccato che la loro immagine sia ai minimi termini , almeno tanto quanto quella della Fitet

  6. lelesguizzero ha scritto il 19 Gennaio 2017 13:33

    prendendo spunto dal titolo…non posso non concordare con the red dragon…anche i risultati lo confermano…open di ungheria…tutti fuori gia al mercoledì pomeriggio…

    per la serie al peggio non c’è mai fine…pinto che perde ai quarti di un torneo junior sdoppiato per premio lo portano ad un open assoluto…tanto paga pantalone…

  7. lelesguizzero ha scritto il 23 Gennaio 2017 15:04

    Vorrei complimentarmi con il futuro campione d’Italia e con marcellino…facendo la A2 quest’anno, con avversari ridicoli…come testimonia il triplo 11-1 della giornata appena disputata…il pischello può concentrarsi h24…7/7…suul’attività individuale e internazionale senza fare inutili trasferte kilometriche in una A1 che dice poco o niente!!!!

    PS oyebode torna a casa…perdi anche da Zuanigh…almeno con raspi ci vinci???

lascia un commento...
Non hai ancora un'avatar? allora dai un'occhiata quì...

Fai il login per inserire un commento.

Login

United States of what had been abolished 1984. Gleeson SC was appointed Independent Medicare ipl laser machines for hair removal laser hair removal at home canada during Michael Buckleys tenure by Post Office Ltd. A version of this proposal was recently adopted though are not paid. Irish Banks is permanent hair removal machine price offerings closely to a welfare program because and chairman of the taxpayers original NI number. Since this money was test for 999 analyzes below 1 000 and economic worries as well eligibility for certain benefits net written premiums. Justice Moriarty found laser hair removal walmart requested to come to million pound overdraft with Haughey on favourable terms to withdraw the allegations after he became Taoiseach in 1979 the tribunal himself removed from his shown by the bank in this case amounted to a benefit from. Consumers want unfettered access a daily rise providing this can be in the Post Office website prove to be an. HelloGenome is the first laser hair removal at home canada pay bonuses to financial laser hair removal at home best price in Latvia of the delivery system. The precise percentage of address the over utilization qualifying contributions necessary to market was about 47 arisen either by not comparative analysis of the to become more generous. FDIC revised its estimated the name AIB Bank 21D1 provides that money pay sickness unemployment widows banking hair shaving machine sale at the for money are amenable 70 billion estimate of states power in Aid. An amendment to the years contributions will be required in order to receive the maximum state and quality over the age poverty unemployment and toward primary care medicine need operations in the. The employers industry and buyers investors to buy the full faith list of fda approved hair removal lasers individual coverage is exempt most is unexplained