I Giochi Nazionali Cinesi 2013

24 Settembre 2013 da Ping Pong Italia · 20 Commenti 

foto e post del Drago Rosso
I Giochi Nazionali cinesi hanno fornito ancora una volta lo spettacolo di più alto livello tecnico che ci sia nel mondo, ben superiore ai Mondiali e alle ridicole Olimpiadi e Coppe del Mondo, gare quest’ultime due in cui la folle regola di riservare solo due posti per nazione ha causato l’impoverimento drastico del significato sia tecnico che spettacolare. Ai Giochi Nazionali, invece, c’è la più alta concentrazione di più forti giocatori del mondo, il che rende questa gara la più dura che ci sia adesso e, probabilmente, che ci sia mai stata nell’intera storia del tennistavolo. L’importanza è acuita poi dal fatto che questi Giochi, una vera Olimpiade nazionale, in tutti gli sport siano considerati alla stregua delle Olimpiadi vere per i cinesi, tant’è che in alcune discipline accade che la Cina rinunci addirittura a partecipare ai Mondiali se le date sono troppo vicine ai Giochi Nazionali. E’ accaduto in passato per la scherma, è accaduto quest’anno per il nuoto sincronizzato. Ai Mondiali a Barcellona, nel nuoto sincronizzato la Cina ha presentato solo concorrenti nel singolo e nel duo, rinunciando alla gara a squadre, perché le atlete erano impegnate ciascuna con la rappresentativa della sua Provincia, ad allenarsi per i Giochi Nazionali. E stiamo parlando di una gara in cui la Cina, sia ai Mondiali che alle Olimpiadi, vince l’argento dietro la Russia, non una gara in cui non ha possibilità di medaglie. Inoltre, la partecipazione è riservata non ai club, ma alle Province, il che fa aumentare a dismisura la tensione, provocando anche incidenti sui vari campi di gara, polemiche e scandali. Insomma, è una vera e propria battaglia, in cui vincere equivale a mettersi in tasca non solo una medaglia, ma tanti soldi (premi dai Governi delle Province e dagli sponsor) e diventare eroi sportivi.

PIU’ DIFFICILE DEI MONDIALI

E in una gara il cui livello medio è superiore a quello di qualsiasi altra, finalmente Ma Long tira fuori le palle e dimostra di essere il più forte (insieme a Zhang Jike, che però in questi Giochi si mostra scoglionato al massimo grado), con una serie di prestazioni incredibili, soprattutto in semifinale contro Wang Hao e in finale contro uno scatenato Fan Zhendong. E’ la sua personale rivincita su Wang Hao, col quale ha perso tre semifinali mondiali consecutive e, nel 2009, proprio la finale dei precedenti Giochi Nazionali, ed è anche la riprova della sua superiorità tecnica. A maggior ragione la sua vittoria ha un significato “mondiale” se si va a guardare il tabellone. Il livello tecnico può essere lo stesso di Mondiali e Olimpiadi se si considera solo la finale. Alle semifinali, il paragone regge solo con i Mondiali. Ma dai quarti di finale ai turni precedenti, non c’è più discussione, tutte le altre gare fanno una figura di merda. Nei quarti dei Mondiali di Parigi troviamo Baum, Matsudaira e Boll, oltre ai cinesi. Ad Anshan (nella Provincia del Liaoning), sede delle finali dei Giochi Nazionali, abbiamo questa serie stratosferica: Ma Long, Wang Liqin, Wang Hao, Cui Qinglei (l’unico sconosciuto, che perà ha eliminato Ma Lin), Fan Zhendong, Zhang Jike, Xu Xin e Yan An. A malapena il solo Boll potrebbe sperare, in giornata di grazia, di trovare un posto fra questi otto, il resto del mondo se lo sogna. E, tanto per gradire, come potrete verificare dando uno sguardo ai risultati allegati a questo articolo, negli ottavi troviamo gente come Zhou Yu (vincitore del singolo ai Campionati nazionali cinesi 2012), Hao Shuai, Chen Qi, per citare gente in classifica mondiale, e uno sconosciuto Liu Yi, che però è il più forte difensore del mondo (non sto scherzando, il più forte del mondo), ma che ha la sfortuna di giocare in una nazione che preferisce non portare più i difensori maschili in giro per i tornei internazionali. Insomma, una muraglia contro la quale si andrebbero a infrangere quasi tutti i giocatori non cinesi di cosiddetta alta classifica: per loro, entrare negli ottavi dei Giochi Nazionali sarebbe un miracolo. Delle donne meglio non parlare, perché, per una valutazione giusta, un paio di “non cinesi” potrebbero arrivare al massimo nei sedicesimi, se proprio tutto va bene. Stesso discorso per la gara a squadre. Per intenderci: fra gli uomini, la Germania dovrebbe compiere un’impresa per entrare in semifinale, a mio parere senza possibilità di riuscirci, Giappone e Corea del Sud per entrare nei quarti; fra le donne, ci potrebbe essere un posto per Giappone e Corea del Sud solo nei quarti. Questa è la realtà, inutile prendersi in giro. E già qualificarsi per le Finali nazionali è un’impresa. Parto quindi dalle qualificazioni, che si sono giocate a Nanchang (Provincia della Jiangxi) a giugno, subito dopo i Mondiali di Parigi.

QUALIFICAZIONI A NANCHANG

Piccola premessa per spiegare i meccanismi delle qualificazioni. Sono qualificate direttamente alle Finali ad Anshan le prime quattro squadre dei Campionati Nazionali dell’anno precedente. Tutte le altre sono suddivise in quattro gironi, le prime tre classificate vanno alle Finali, in cui ci saranno 16 squadre, suddivise in 4 gironi da 4. Nelle gare di singolo, sono direttamente qualificati alle Finali ad Anshan tutti i giocatori che hanno vinto medaglie all’Olimpiade 2012, ai Mondiali individuali 2011, ai Mondiali a squadre 2012, che sono saliti sul podio delle Coppe del Mondo individuali e a squadre nel 2012. Il numero, quindi, non è fisso, ma varia fra uomini e donne, per cui da Nanchang si qualificano comunque 16 giocatori e i tabelloni da 32 delle Finali ad Anshan avranno qualche preturno. Nelle gare di doppio, non ci sono giocatori qualificati direttamente alle Finali, giocano tutti, ma proprio tutti. Si qualificano 16 doppi, maschili, femminili e misti, per un tabellone delle Finali ad Anshan che parte dagli ottavi.
Nelle finali ad Anshan, passano le prime due squadre di ogni girone per il tabellone dal primo all’ottavo posto, non si assegnano le posizioni dalla nona alla sedicesima. Nel singolo, tabellone dai sedicesimi, si assegnano le posizioni dalla prima all’ottava, ma nella finale per il terzo posto e in tutte le partite per le posizioni dalla quinta all’ottava si gioca al meglio dei 5 set e non dei 7. Nei doppi, tabellone dagli ottavi, si giocano al meglio dei 7 set solo le semifinali per il titolo e la finale, tutte gli altri turni e finali al meglio dei 5 set. Va inoltre chiarito che, rispetto ai Campionati Nazionali che si svolgono ogni anno, c’è un fondamentale cambiamento nelle gare a squadre. Nei Campionati Nazionali, come qualcuno forse ricorderà, è obbligatorio schierare un giocatore a penna o un difensore nelle gare a squadre. Tutto ciò per evitare che questi tipi di giocatori, in particolare i pennaioli, scompaiano. Nei Giochi Nazionali, invece, questo obbligo scompare, quindi ogni squadra può schierare anche tre attaccanti con l’impugnatura all’europea, se desidera fare così. Vista l’importanza dei Giochi Nazionali, infatti, non si vogliono porre limiti di alcun genere.

Spiegato questo, passo a dire che già a Nanchang ci sono importanti eliminazioni, a riprova del livello altissimo delle gare e della tensione esasperata che provoca vittime illustri. Quelle più inaspettate avvengono nella gara a squadre: fra gli uomini viene eliminata nientemeno che Hong Kong, quarta nel suo girone; fra le donne, va fuori Guangdong, la squadra di Liu Shiwen, finalista nel singolo ai Mondiali di Parigi. Così, si comincia ad avere un’idea della difficoltà di questa gara. Nei doppi, molte sorprese, a cominciare da quella di Ma Long e Yan An, eliminati da Pan Deng e Liu Yanan, di Tianjin. Nel doppio femminile, fuori Liu Shiwen e Xu Jie, Li Qian e Zhu Yuling (quest’ultima semifinalista nel singolo ai Mondiali di Parigi), Liu Gaoyang e Gu Ruochen vincitrici della gara a squadre e prima e seconda nel singolo ai Mondiali junior. Nel doppio misto, altre sorprese con l’eliminazione di Xu Xin e Mao Xinxin, di Fang Bo e Gu Yuting, di Yan An e Guo Yan, giocatori di alta classifica mondiale, vincitori di tornei internazionali e così via.

GUO YAN

Prima di passare alle Finali, mi soffermo un momento per celebrare l’addio di una grande giocatrice, Guo Yan, che ha annunciato il ritiro dalle gare proprio ad Anshan. Secondo me, Guo Yan, compagna di squadra di Zhang Yining nel club di Beijing, è una delle giocatrici più forti ma al tempo stesso più sfortunate della storia del tennistavolo. Sfortunata perché è capitata nello stesso periodo di due campionesse come Zhang Yining e Wang Nan, finendo per raccogliere molto poco, anche se comunque ha vinto una Coppa del Mondo di singolo, è arrivata in finale nel singolo ai Mondiali 2005 contro Zhang Yining, ha vinto titoli mondiali a squadre e Coppe del Mondo a squadre, oltre a molti Open internazionali. Ma è stata sfortunata anche perché le è stata negata la possibilità di vincere una medaglia olimpica a Londra. Lei era la prima nella classifica mondiale nel momento della qualificazione diretta all’Olimpiade 2012, quindi aveva diritto a partecipare, al contrario di Ding Ning che, sia pure campionessa mondiale in carica, non era qualificata perché dietro in classifica. Purtroppo, i dirigenti cinesi hanno deciso di far partecipare Ding Ning e hanno inventato un infortunio di Guo Yan, assolutamente falso, per poter effettuare la sostituzione. Guo Yan non aveva la possibilità di opporsi ed è rimasta fuori. Il titolo non lo avrebbe vinto, perché Li Xiaoxia è più forte, ma avrebbe preso l’argento nel singolo e avrebbe vinto l’oro nella gara a squadre. E’ una offesa allo sport e una ingiustizia che abbia dovuto cedere il posto a Ding Ning. Adesso, si ritira, con grande compostezza e signorilità, che quasi contrastano con la grinta che metteva in campo e con il gioco potente “da maschio” che sapeva esprimere, ma, per quello che vale, nella mia speciale classifica, lei è una delle più grandi di sempre.

SQUADRE MASCHILI

E passiamo alle gare, cominciando da quella a squadre maschili. Jiefangjun vince perché è più compatta, senza punti deboli, con Wang Hao che rappresenta l’esperienza e i giovani Fan Zhendong e Zhou Yu in grado di giocarsela con chiunque. Ma è anche vero che soffre contro Guangdong nei quarti, con Wang Hao che perde due punti contro un ormai stanco Ma Lin (vicino al ritiro) e un giovane Lin Gaoyuan. Ed è anche vero che un suicidio lo compie Shandong, con Zhang Jike che, dopo una bella prova nel girone proprio contro Jiefangjun (due punti facili contro Wang Hao e Fan Zhendong), si addormenta letteralmente e nei quarti di finale, contro Shanghai, è un autentico fantasma. Potrebbe anche passare la sconfitta con un pimpante Wang Liqin, che poi batte anche Fan Zhendong in finale, ma contro Xu Xin il suo incontro è una vera barzelletta, immobile vicino al tavolo, palline buttate a casaccio da una parte all’altra, basta guardare i punteggi per rendersene conto, set persi a 3, 2, e 1, contro uno vinto a 4, solo per orgoglio, per poi ricadere nell’apatia. Considerato che Xu Xin non ha certo impressionato nelle altre partite, si capisce come Zhang Jike abbia considerato questa gara non alla sua altezza, tant’è che anche nel singolo il suo comportamento è stato deludente. Nemmeno Beijing va bene, un po’ perché Yan An non è in forma (ritrova lo spirito giusto solo nel singolo quando batte Zhou Yu, per poi ricadere), un po’ perché Ma Long sembra riservare tutte le energie per il singolo, gara nella quale, in effetti, giocherà alla grande. Fa bella figura, invece, Shanghai con un Wang Liqin che a 35 anni dimostra di essere ancora un grande campione e di esempio per tutti, non solo con la sua bravura tecnica, ma soprattutto con la sua serietà, la sua generosità, sembra un ragazzino con tanta voglia di giocare, mai un avversario affrontato con sufficienza, mai una partita buttata senza impegnarsi. E infatti, nella finale contro Jiefangjun, è l’unico a fare il punto, battendo un Fan Zhendong impressionante per potenza, ma anche per progressi tecnici, in un match durissimo. E c’è anche un po’ di rimpianto per Shanghai, visto che, nel primo match, sta per scapparci la sorpresa, con il non eccelso Shang Kun a condurre 2-1 su Wang Hao e ad avere un match-ball sul 10-9, che sciupa così come ha sprecato un vantaggio di 9-6 nello stesso set. Wang Hao si salva a stento anche nel quinto set, che vinse a 13, con tanta paura. In pratica, la finale si decide lì, perché Xu Xin è inesistente, si becca 3-0 sia da Zhou Yu che da Wang Hao, pur non irresistibile, come si è visto contro Shang Kun e come si vedrà poi nel singolo. In generale, comunque, partite tutte tirate e belle, tranne i pochi match fra scoglionati.

SQUADRE FEMMINILI

Shandong è nettamente superiore, con Li Xiaoxia, Chen Meng e Gu Yuting, così la gara non ha storia. Nemmeno Beijing, che sulla carta potrebbe stare alla pari, grazie a Ding Ning e Guo Yan, nella realtà non ha alcuna chance, soprattutto perché Ding Ning, dopo il 2011 favorevole in cui vinse Mondiali e Coppa del Mondo, ha mostrato tutti i suoi limiti tecnici, continua a puntare solo sulla potenza, tant’è che in semifinale prende una dura lezione da Li Xiaoxia, un 3-0 netto e senza attenuanti. L’unica pecca di Shandong, che causa uno sbilanciamento notevole del tabellone finale, è la sconfitta nel girone contro Heilongjiang. Dopo aver vinto senza problemi i primi due match, fra cui quello più difficile contro Sichuan (che schiera la semifinalista dei Mondiali di Parigi, Zhu Yuling, e proprio lei fa 2 punti contro Li Xiaoxia e Chen Meng), Shandong non schiera Li Xiaoxia nel facile incontro con Heilongjiang e perde, ritrovandosi così al secondo posto nel girone. La conseguenza è che nella parte bassa del tabellone stanno le favorite, in quella alta le meno forti. Perciò, si arriva a una finale monca, fra Shandong e Shanxi, squadra quest’ultima in cui l’unica giocatrice di alto livello mondiale è la difesa Wu Yang, e in seconda battuta Li Xiaodan, anche lei in classifica mondiale, ma più in basso. La finale è una gara scontata, che finisce in un’ora e un quarto, senza sussulti e spettacolo. Il resto del tabellone è però molto bello. Manca comunque lo scontro più interessante, fra Shandong e Liaoning, perché la squadra di casa deve rinunciare alla sua numero 1, Guo Yue, in circostanze dubbie. Guo Yue, come si ricorderà, aveva svolto un’attività internazionale ridotta a causa di presunti problemi alla schiena, tant’è che ai Mondiali di Parigi aveva giocato solo il doppio, vincendolo e giocando alla grande. Ad Anshan, non gioca le prime due partite del Liaoning, facili, poi si presenta contro il Guangxi. Gioca il primo match, contro Yin Jie, conduce 2-0 e 10-7, ma sul match-ball succede qualcosa di strano. Guo Yue, spiazzata da un colpo dell’avversaria, nel tentativo non riuscito di recuperare la palla finisce lentamente a terra e, mentre si sta rialzando, si mette le mani attorno al collo, quindi ricade a terra, molto lentamente, e resta lì, stesa, per un quarto d’ora. Arrivano i soccorsi, cercano di metterla su una barella e di piazzarle un collare, ma lei si rialza e chiede di giocare. Non può perché è scaduto il limite di tempo (10 minuti) per riprendere il gioco. Inoltre, tecnico e medico le consigliano di restare ferma. Infatti, non gioca il successivo match contro Xiong Xinyun, mentre il Liaoning vince ugualmente, 3-2, grazie alle vittoria di Chang Chenchen e Wen Jia. Poi, Guo Yue non gioca nemmeno il quarto di finale contro Shanxi, che Liaoning perde 3-2, e sfumano la finale contro lo Shandong e la possibile vittoria nei Giochi. I dubbi legati a questa situazione sono molti. Intanto, l’incidente appare misterioso, perché Guo Yue, nella caduta, non sbatte il collo o la schiena, ma solo la gamba sinistra, tant’è che si rialza senza problemi e solo dopo un po’ si sdraia a terra. Poi, vengono fuori voci insistenti di gravi disaccordi fra lei e il Comitato olimpico provinciale del Liaoning, si parla di problemi economici, per cui Guo Yue vorrebbe sabotare le possibilità di vittoria della squadra. Infine, Guo Yue non gioca il singolo, dopo la gara a squadre, ma gioca il doppio. Il singolo comincia la mattina del 6 settembre, il doppio nel pomeriggio dello stesso giorno. Quindi: poche ore di differenza e Guo Yue sta male prima e bene dopo? Il doppio lo gioca al massimo, tanto da arrivare in finale, che perde perché ha una compagna non all’altezza, ma restano i dubbi sul suo comportamento, un vero peccato, considerato che Guo Yue resta la giocatrice tecnicamente più forte del mondo.

MA LONG

Passiamo agli individuali e naturalmente la copertina va a Ma Long. Va detto che la vittoria nel singolo non è stata certo facile, come lo erano state alcune in cui aveva mostrato una strapotenza di altro pianeta, come le Finali del Pro Tour. Stavolta, ha dovuto soffrire sin dagli ottavi di finale, ha rischiato più volte di andare sotto, ha dovuto rimontare, ha dovuto superare ostacoli grandissimi, ma, al contrario di quanto accaduto in altre occasioni, in particolar modo i Mondiali, con le tre semifinali consecutive perse con Wang Hao, ad Anshan Ma Long ha saputo tenere duro, mostrando una grinta che non avevo mai visto. Probabilmente, il fatto di giocare nella città in cui è nato è stata la spinta decisiva per lui, che alla fine ha vinto meritatamente. Ogni turno, dagli ottavi, è pieno di rischi. Comincia contro un giovane potentissimo come Lian Jingkun e lo soffre, ma tira fuori colpi ancora più potenti per superarlo. Poi, gli capita un Wang Liqin ancora in forma, che probabilmente avrebbe la possibilità di arrivare in finale se fosse nell’altra parte del tabellone, e anche contro di lui è una battaglia a suon di colpi da urlo. E arriva la semifinale contro Wang Hao. Ci ha perso in tre Mondiali consecutivi, ci ha perso anche nella finale dei Giochi Nazionali del 2009, a Qingdao, Ma Long non ha alternativa, deve vincere per dimostrare che è un campione vero, altrimenti resterà un campione a metà. Wang Hao, che fino a questa partita ha giocato male, sopravvivendo a stento ad avversari che lo stavano prendendo a pallate (come Cheng Qingqi, di cui parlerò dopo), ritrova lo spirito giusto e i colpi anticipati di rovescio per mettere in difficoltà Ma Long, tanto da ritrovarsi sul 2-1. Ma Long deve sudarsi ogni punto, al termine di scambi estenuanti, ma poco alla volta riesce a farcela e finalmente batte Wang Hao. La finale, poi, è ancora più ricca di brividi, contro uno scatenato Fan Zhendong, che ha battuto, senza problemi, Zhang Jike e Xu Xin. Ma Long si trova in grande difficoltà contro la potenza di Fan Zhendong, riesce a sorprenderlo con la velocità nei primi set, ma poi è costretto sulla difensiva, perché Fan Zhendong attacca ogni palla, cominciando dalla risposta al servizio, in particolare spostandosi di rovescio sul lato del diritto per aprire il gioco sia con topspin di rovescio sia con flip in violenta accelerazione. Così, Ma Long si ritrova sotto 3-2 e deve rimontare anche nel sesto set. Sembra davvero finita per lui, ma a questo punto comincia la parte più entusiasmante del match, perché Ma Long accetta il gioco violento, anzi lo anticipa, e vengono fuori scambi da paura. Proprio sul terreno su cui è favorito Fan Zhendong, ecco che Ma Long, con le palle che gli fumano, costruisce un capolavoro. La vittoria è la dimostrazione della sua classe, ma anche la prova che, quando Ma Long riesce a vincere le sue paure, è il più forte del mondo, a mio parere ancora davanti, sia pure di pochissimo, a Zhang Jike. E comunque sono entrambi a un livello superiore a tutti gli altri, col solo Fan Zhendong che può avvicinarsi a loro nei prossimi anni.

FAN ZHENDONG E GLI ALTRI

E parto proprio da Fan Zhendong per parlare degli altri protagonisti. Alle cose che ho già detto su lui, sia a proposito di questi Giochi, sia di gare precedenti, ne devo aggiungere due molto importanti: una sul suo gioco contro gli attaccanti, l’altra su quello contro le difese. Poco alla volta, la sua efficacia nell’aprire il gioco, anche con colpi già potenti e non solo con il flip di media forza, è sempre più grande. In particolare, sta affinando la capacità di attaccare servizi molto bassi e corti grazie soprattutto al rovescio, con la testa della racchetta puntata verso il basso per andare letteralmente a raccattare la pallina dagli abissi e tirarla su con topspin e sidespin. Gli stessi Ma Long e Zhang Jike (quest’ultimo sia pure nello scoglionamento) hanno sofferto queste aperture, pur disponendo entrambi del miglior block di rovescio (sia di controllo, sia spinto) che ci sia oggi nel mondo. L’altra indicazione notevole si riferisce all’attacco contro le difese. Pensavo che Fan Zhendong fosse ancora un passo indietro in questo fondamentale, ma ho constatato che invece è al di là di qualsiasi immaginazione. Negli ottavi affronta Liu Yi, il fortissimo difensore di cui ho parlato all’inizio. Fan Zhendong cede il primo set, poi dà il via a un bombardamento impressionante di topspin, moltissimi dei quali sparati con la pallina che si ritrova a fil di rete. Per dare un’idea di quanto sia spaventosa la forza del topspin di Fan Zhendong basti solo questo: è persino più devastante di quello di Wang Liqin, che fino a questo momento aveva mostrato nei topspin la potenza più grande nell’intera storia del tenistavolo. Poco alla volta, Liu Yi, che pure butta di là tagli pesantissimi con rimbalzi bassissimi, quasi impossibili per qualunque avversario, è costretto ad andare a raccogliere palline da un lato all’altro dell’aera di gioco. Naturalmente, accanto agli aspetti positivi, ce n’è anche qualcuno negativo per Fan Zhendong. Il principale è il suo scarso acume tattico. In pratica, almeno per ora, spara palle e non si preoccupa di nient’altro, per cui è ancora possibile imbrigliarlo, ma poco alla volta anche questo difetto è destinato a scomparire e allora sarà dura per tutti affrontare Fan Zhendong.
Lascio da parte i più giovani, di cui parlo in un altro capitolo, per andare brevemente sugli altri protagonisti. Ma Lin è ormai un ex, anche se ha qualche sprazzo di bravura. Wang Hao si risveglia solo contro Ma Long, per il resto è in difficoltà contro chiunque, in special modo contro Cheng Qingqi, che conduce 3-0 e ha un match-ball che spreca per poi innervosirsi per l’occasione perduta e cedere negli altri set. In questo match, Cheng Qingqi domina gli scambi, in potenza e in velocità, con  Wang Hao costretto sempre sulla difensiva e visibilmente rassegnato. Poi, la voglia di strafare gioca un brutto scherzo a Cheng Qingqi, che sbaglia clamorosamente, ma rimane la negativa sensazione di un Wang Hao che ormai fatica a tenere il ritmo degli avversari più giovani. Ancora un passo falso per Xu Xin, che si prende il terzo posto solo perché si ritrova un tabellone favorevole e uno Yan An non in forma, ma, sia nella gara a squadre che nel singolo, mostra sempre più limiti che stanno convincendo i tecnici cinesi a non puntare più su lui come uomo di punta insieme a Zhang Jike e Ma Long. I favoriti come numero 3, a questo punto, sono Fan Zhendong e Yan An, oltre a Zhou Yu. Per Xu Xin i tecnici riservano una chance per i match contro gli europei in particolare, visto che la sua velocità e il fatto di essere pennaiolo mancino fanno di lui comunque un avversario imbattibile per i non cinesi.

NUOVA GENERAZIONE

Zhou Yu, appena nominato, insieme a Fan Zhendong (tutti e due nativi della provincia dell’Henan, quella di Deng Yaping) fa parte della nuova generazione ed è l’unico che si distingue per un fisico “normale”, snello e senza grosse masse muscolari che, invece, contraddistinguono ormai quasi tutti i nuovi giocatori cinesi. Anche Zhou Yu, come Fan Zhendong, tutti e due nella squadra dell’Esercito, Jiefangjun, quindi stessa scuola sotto la guida di Wang Tao, ha come caratteristica l’attacco forsennato, che comincia già dalla risposta al servizio, ma ci mette anche una superiore velocità, ovviamente con minore potenza. Gli altri, invece, a cominciare da Fan Zhendong, fanno chiaramente capire quale sia stata l’impostazione dei tecnici cinesi per le nuove generazioni. Si è puntato soprattutto sulla forza fisica, resa sempre piùnecessaria dall’evoluzione del tennistavolo in seguito all’introduzione della pallina da 40 millimetri, ciò che io considero il più grande disastro per il nostro sport. A vedere le partite, si nota che la pallina viaggia ormai quasi alla stessa velocità di quanto era più piccola, 38 millimetri, e questo è possibile quasi esclusivamente all’aumentata forza fisica, visto che l’evoluzione tecnica nel modo di colpire la pallina aveva già raggiunto i limiti molti anni fa. Quindi, c’è bisogno di giocatori con masse muscolari più grandi, sia nelle gambe che nelle braccia. Basta osservare, oltre a quella di Fan Zhendong, le foto di
Xu Chenhao, Cheng Qingqi, Lian Jingkun, Cui Qinglei, solo per citare quelli che sono andati più avanti nel tabellone, per capire quale sia stata la trasformazione avvenuta negli ultimi anni. Certo, in questo modo, si hanno giocatori più potenti, ma a mio parere si rischia di perdere la sensibilità del braccio e del polso (il vero difetto di Fan Zhendongfinora). Insomma, si rischia di assomigliare sempre più al tennis, i cui cambiamenti sono stati deleteri per lo spettacolo: tutti bombardieri, si è perso il ricordo dei giocatori come McEnroe, giusto per citare uno di quelli che si distinguevano per tocco e fantasia, creando spettacolo. Adesso, vedete ancora azioni da “serve and volley”? Scomparse. Con le dovute proporzioni, credo che il tennistavolo sia ormai avviato su quella strada e, ripeto, il disastro deriva dalle scellerate scelte dell’Ittf (la pallina da 40 millimetri) che, nel tentativo di distruggere la Cina, sta distruggendo questo sport.

ESASPERAZIONI TECNICHE

Dal punto di vista strettamente tecnico, c’è solo una cosa che credo valga la pena di sottolineare: l’esasperazione nel tentare l’attacco sul servizio, quasi sempre con il rovescio. In più del 90 per cento degli attacchi sul servizio, il giocatore si sposta sul lato del diritto per colpire col rovescio. In pratica, non c’è più alcuna sorpresa nel vedere questo movimento. Il punto fondamentale, secondo me, non è però la volontà di creare una sorpresa, ma soltanto quello di attaccare col rovescio, anziché col diritto, la prima palla disponibile. In effetti, soprattutto sulla palle basse e corte, l’attacco di diritto è meno efficace, perché si imprime minor effetto a causa della maggior difficoltà di rotazione del polso. Cerco di chiarire meglio: il movimento col polso che va verso l’interno, come accade nei colpi di diritto, è più facile, ma quando questo movimento si effettua senza la possibilità di fare il caricamento, perché la pallina è bassa sul tavolo e bisogna imprimerle l’effetto superiore, quindi non si può partire fuori dal tavolo stesso, allora, sia che si parta con la racchetta parallela al tavolo, sia che si parta con la racchetta perpendicolare, con la testa rivolta verso il basso, il movimento risulta meno efficace e l’effetto che si riesce a dare è minore, oltre ad avere una pallina più lenta. Colpendo di rovescio, invece, anche se può apparire paradossale, con il polso che “gira” al contrario, il movimento risulta più facile, la pallina viene “artigliata” benissimo, soprattutto con la testa della racchetta rivolta verso il basso, e si ottengono un effetto maggiore, anche di “side”, e una velocità più alta. Per questi motivi, appare logica la soluzione dei giovani cinesi di attaccare quasi sempre di rovescio. E posso assicurare che le palline che vengono fuori da queste azioni schizzano letteralmente sul tavolo. Il problema è che questa soluzione diventa quasi l’unica, per cui la sua efficacia diminuisce col passare del tempo, perché l’avversario si abitua a quell’azione, ma anche perché dà origine quasi sempre allo stesso sviluppo tattico, con la pallina che va a finire sul rovescio di chi ha effettuato il servizio (destro contro destro o mancino contro mancino) e con conseguente scambio incrociato sul tavolo. E’ un po’ la stessa logica che deriva dall’imbarbarimento dello scambio fra giocatori dalle grosse masse muscolari: scambi potenti, ma con poche variazioni di effetti e di direzioni. E anche questa è una esasperazione che fa male al tennistavolo.
STRETTA DI MANO
Infine, dopo le esasperazioni tecniche, faccio notare un altro dato interessante, che conferma l’andamento di cui ho parlato sin da quando seguo i Campionati cinesi: l’aumento esponenziale dei giocatori all’europea, ascapito di quelli a penna. Avevo già fatto notare, nel corso degli anni, che i giocatori all’europea sono arrivati circa al 70% degli uomini e all’80% delle donne. Non è una sorpresa, visto che i cinesi hanno capito benissimo che l’impugnatura all’europea è migliore e la stessa evoluzione dei pennaioli, con l’uso di entrambe le facce della racchetta rispondeva all’esigenza di salvaguardare una caratteristica storica e considerata anche culturale, vale a dire l’impugnatura a penna, permettendo di riequilibrare un po’ gli svantaggi notevoli che avevano i pennaioli classici, che colpivano la palla con una sola faccia della racchetta ed erano costretti a movimenti innaturali, con torsioni impossibili di braccio e polso. L’aumento dei giocatori all’europea è in costante aumento. Ai Giochi Nazionali, nel tabellone delle Finali, da 32, c’erano ben 28 “europei” e solo 4 pennaioli fra gli uomini, addirittura 30 “europee” e appena 2 pennaiole fra le donne. E’ una indicazione ormai irreversibile, che segna il definitivo passaggio da un’epoca all’altra.

LI XIAOXIA

E’ il turno delle donne e comincio da Li Xiaoxia. La campionessa olimpica e mondiale conferma di essere la più forte e la più in forma, non dà scampo col suo gioco lineare ma veloce, con gli scambi sul tavolo conclusi con spostamenti e accelerazioni improvvisi che spiazzano le avversarie. Si trova in difficoltà solamente nella finale contro la compagna di squadra Chen Meng, ma alla fine prevale, anche lei di fronte al suo pubblico, visto che è nata ad Anshan, come Ma Long e come Guo Yue. Se poi teniamo conto che Ma Lin è nato poco distante e se andiamo a guardare al passato, con Wang Nan anche lei del Liaoning, si vede che questa provincia è un vero serbatoio di campioni. Comunque, Li Xiaoxia mostra di non avere concorrenti in questo momento e solo qualche infortunio può fermarla, tant’è, infatti, che non ha giocato la Coppa del mondo, subito dopo, per un malanno alla schiena. Quindi, non ci sono grandi sorprese fra le donne. La stessa Chen Meng non è una novità, visto che è in circolazione da parecchio e che, comunque, non ha spunti di grande classe. E’ una giocatrice solida, potente e molto sicura nello scambio veloce sul tavolo, una specie di muro, ma con poche invenzioni e con una tecnica di alto livello, ma non eccezionale. E’ lei comunque a provocare quella che è considerata la sorpresa più grande, che però non lo è per me: l’eliminazione di Ding Ning, nei quarti. Il risultato è di 4-3, con un 13-11 all’ultimo set, ma il significato del match è profondamente diverso, perché Chen Meng straccia Ding Ning nei primi tre set e sembra avere vita facile nel quarto, ma si impappina, forse per troppa sicurezza, e si innervosisce, fino a rischiare la sconfitta. Alla fine, però, è decisiva la sua superiorità nello scambio veloce. Ding Ning, invece, continua nella sua parabola discendente, dovuta anche alla sua presunzione. Non eccelsa tecnicamente, ma forte fisicamente e nello scambio, dopo le vittorie del 2011 ai Mondiali e in Coppa del Mondo si era illusa di poter giocare “di fino”, perdendo naturalmente contro chi ha il braccio buono, come Li Xiaoxia e Liu Shiwen. E adesso non ce la fa nemmeno contro le altre che fanno il suo stesso gioco. Il che fa aumentare i rimpianti per la scelta di preferire lei a Guo Yan per l’Olimpiade di Londra. Per il resto, da notare il cattivo stato di forma di Liu Shiwen e la sorpresa di Zhou Xintong, una “sconosciuta” arrivata sino ai quarti di finale. Zhou Xintong è una pennaiola con le gomme “a cazzo”, puntinata senza gommapiuma sul diritto, puntinata con gommapiuma sul rovescio, vera killer delle difese. Nella gara a squadre distrugge Wu Yang, per poi batterla di nuovo nella finale per il quinto posto nel singolo, nel singolo batte Hu Limei 4-0. Quindi, annienta le due difese cinesi più forti (e quindi più forti del mondo, cui si aggiunge la novità Liu Fei, di Jiangsu)), per poi perdere nettamente contro un’attaccante, Wen Jia (a 3, 3, 1, e 7!), a dimostrazione che il tennistavolo è probabilmente lo sport con più alto significato tecnico, nel quale piccolissime variazioni possono provocare risultati contrapposti.

SPETTATORI E TV

Concludo con gli aggiornamenti su spettatori e tv, e non sono notizie buone. Anche ai Giochi Nazionali si è avuta la conferma del declino dell’interesse per il tennistavolo in Cina. Si è visto il palazzetto pieno solo per le finali del singolo, l’ultimo giorno (quasi quattromila spettatori), e pieno a metà per le finali a squadre. Negli altri giorni, tribune desolatamente quasi vuote. E in Tv ci sono state le dirette soltanto per le finali. Il tennistavolo è sempre più in pericolo.
Links per scaricare i risultati integrali:

Risultati Anshan Individuali

Risultati Anshan Squadre

Risultati Qual. Nanchang Individuali

Risultati Qual. Nanchang Squadre

Altre foto da Anshan

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