Educazione e rispetto
26 Aprile 2009 da Ping Pong Italia
del Drago Rosso
Il commento di Record, a proposito dei ragazzini che si comportano male, mi dà l’opportunità di tornare su un argomento che mi ero riproposto di affrontare, anche se non saranno i giovanissimi al centro del mio intervento, ma i più grandicelli. Credo infatti che il principio sia lo stesso: l’ambiente che ti trasforma, che tu sia un ragazzino o no, anche se con i più piccoli è molto più facile combinare danni, perché a quell’età si assorbe tutto con maggiore facilità, come una spugna.
L’idea per questo intervento l’avevo avuta leggendo una interessante lettera di Cristina Semenza, che l’aveva distribuita sia su un altro Forum che su questo blog (facendo bene, a mio avviso). Purtroppo, nella parte di questo blog che è dedicata al Forum, non ci fu molto seguito a quello che scriveva la Semenza. Io preferii non intervenire sul Forum perché volevo sviluppare un ragionamento più ampio. Lo faccio adesso.
Una premessa importante. Secondo me, Cristina Semenza è l’atleta che, più di qualunque altro, sia donna che uomo, ha fatto interventi molto belli e lucidi con i quali ha messo in evidenza le cose che non vanno nell’attività agonistica, le contraddizioni, gli errori. E lo ha fatto senza alcuna polemica, ma solo chiedendo i necessari interventi e aggiustamenti da parte di chi ha il compito di gestire campionati e tornei. Non può quindi essere accusata di aver voluto fare il gioco di questo o quello, di essersi voluta prestare a strumentalizzazioni da parte dell’opposizione (ammesso che ci sia) nei confronti della Fitet. Cristina Semenza ha puntato il dito su tutto ciò che non va, ha messo in evidenza i problemi soprattutto delle donne, ma che riguardano tutti, a cominciare dalla scarsa attività. Credo, perciò, che lei sia una grande risorsa umana e intellettuale (oltre che sportiva) per il tennistavolo italiano.
Nel suo ultimo intervento aveva messo in rilievo il comportamento di Rossella Scardigno in una gara del campionato a squadre: era andata via prima della fine della gara. Lasciamo stare tutte le polemiche sul fatto che si sia sentita male o no, che dovesse prendere l’aereo o no, visto che, alla fine, il giudice ha disposto per la punizione della sua squadra (partita persa a tavolino), e di lei stessa. Intanto, punterei sul fatto che le discussioni si siano spostate sul problema della “punizione sì o no”, che era un tema da affrontare, ma in altra sede. Quello che Semenza aveva cercato di affrontare era tutt’altro: un atteggiamento poco rispettoso nei confronti delle altre giocatrici. Sarebbe bastato dire alle avversarie che c’era la necessità di andare via, chi volete che si sarebbe opposta? Nient’altro, solo un po’ di rispetto, anziché una misteriosa sparizione. E ritengo che il punto non sia nemmeno quello di mettere sotto accusa la giocatrice: comunque non si è comportata bene, ma i comportamenti possono avere tante spiegazioni, a cominciare da quella dell’ambiente. Se vedo che attorno a me quasi tutti si comportano in un certo modo, dai dirigenti all’ultimo giocatore, anch’io sarò portato a imitare quel comportamento. Starà a me, alla mia coscienza e alla mia personalità, rifiutare quel modello, ma è evidente che una spinta in tal senso c’è, in tutta evidenza. Se vedo e sento un mio dirigente (in generale, non sto parlando della Scardigno) che fa mostra di infischiarsene degli arbitri, che disprezza gli avversari, che col suo comportamento, anche se non lo dice espressamente, fa intendere che ogni cosa gli è permessa e che, di conseguenza “mi” è permessa, allora, poco alla volta, cambierà la mia scala di valori. Un comportamento leggermente scorretto comincerò a considerarlo innocente, quello più grave lo giudicherò con maggiore benevolenza e così via.
E allora, se dobbiamo puntare nella direzione giusta, bisogna ricordare qualche episodio che fa capire ancora meglio la deriva che sta prendendo il tennistavolo italiano e il perché alcuni giocatori e giocatrici si sentano autorizzati a comportamenti non corretti, ferma restando la loro responsabilità personale per i loro eventuali errori. Bisogna ricordare, perciò, che una certa persona, dopo la squalifica di un’atleta in una gara disputata in una città del Centro Italia, aggredì verbalmente gli arbitri che avevano preso quella decisione, dicendo fra l’altro: “Che cazzo avete fatto! Ma non sapete di chi è figlia?”. Un capolavoro di tracotanza! E tre anni fa, durante i Campionati italiani a Jesolo, due giocatrici volevano allenarsi nella sala principale. Un arbitro intervenne per dire che non si poteva, che bisognava andare nella sala di riscaldamento (a pochi metri, tanto per capire il grande sforzo necessario per spostarsi!). Una delle due giocatrici disse all’arbitro che avrebbe telefonato a chi di dovere. E lo fece, chiedendo a una certa persona di intervenire per farla allenare nella sala principale. Sapete come andò a finire? Dopo 10 minuti le due giocatrici si allenavano, loro sole, nella sala principale, dove era vietato.
Ecco quindi che, se si cresce e si gioca in un ambiente nel quale le regole vengono prevaricate, i risultati sono quelli citati. Naturalmente, Record ha fatto una citazione precisa, con tanto di nome della società. Io parlo in generale, quindi di “qualsiasi” società che, comportandosi in una certa maniera, potrebbe causare deviazioni umane e sportive, ma il discorso è importante ugualmente perché è di principio.
E torno, infine, a Cristina Semenza. Lei, al termine di quella discussione, fu quasi costretta a precisare che non era contenta della punizione del giudice (come se fosse stata lei a procurarla), ma che intendeva semplicemente suscitare una specie di “risveglio” da un torpore che aveva portato all’assuefazione a certi comportamenti. Come al solito, chi ha più sensibilità, come Semenza, si assume anche responsabilità non sue; chi ha la faccia di bronzo (e non sto parlando della Scardigno) continua imperterrito. E pensare che basterebbe poco per invertite la tendenza: cominciare a far notare, a chi si comporta scorrettamente, che non è quello il modo di fare. Magari, quel giocatore o quella giocatrice potrebbero accorgersi che c’è qualcosa di diverso, di migliore, rispetto agli esempi che hanno sotto gli occhi.
mio figlio, in quella partita, ad un certo punto, vittima della paura di vincere e dell’ansia di non farcela, ha avuto una reazione che ho ritenuto esagerata. non ha detto nulla nè fatto cose offensive, solo ha cominciato a lamentarsi a voce alta e con gesti “alla calciatore”…
dalla mia posizione (vicino al campo) l’ho ripreso immediatamente chiamandolo per nome, prima che facesse il servizio, e gli ho detto “non ci riprovare!”, ma non perchè poteva magari infastidire l’avversario, ma per riportarlo all’educazione “in generale”. mi aveva dato fastidio l’atteggiamento in sè.
mi ritengo una persona educata e civile, e non voglio che i miei figli ricalchino le orme della teppaglia..
hai ragione max, tollerare porta alla giustificazione dell’eccesso…
peccato che tra certi allenatori e accompagnatori viga la legge della monade..
ognuno per sè e chi se ne frega del resto del mondo…..
permettimi un vafffffff…… di maleducata indignazione….
LO SPORT COME STRUMENTO EDUCATIVO PER I GIOVANI
SERBATOIO DEL NOSTRO FUTURO
In età evolutiva, lo sport è certamente una delle occasioni più importanti che il bambino abbia per socializzare, cominciare
a conoscere e rispettare determinate regole. Lo sport è fondamentale per intervenire nell’educazione di giovani e
giovanissimi, come strumento per socializzare e ritrovare amici e compagnia. Per mezzo del gioco, dello sport e
dell’attività motoria, i bambini e gli adolescenti esplorano il mondo intorno a loro e imparano, attraverso precise regole, a
condividere gli spazi e le esperienze con gli altri.
Lo sport è prima di tutto rispetto per se stessi e per gli altri, è capacità di riconoscere i propri limiti e di imparare a superarli
con il lavoro e l’impegno, è incontro e relazione con gli altri al di là di qualsiasi differenza o discriminazione, è AMICIZIA e
SOLIDARIETA’.
L’ allenatore quindi è adulto non da combattere ma, in ogni momento anche di sconforto è un adulto di riferimento.
EDUCARE CON LO SPORT
Educare con lo sport è un fatto che non è scontato, non va sottaciuto, non va dato per conosciuto. Anzi, bisogna avere il coraggio di ammettere con franchezza che non sempre lo sport educa, e talvolta, quando non ci sono le condizioni giuste, diseduca. Perché l’educare o il non educare dipende dalle condizioni in cui l’esperienza sportiva si consuma e non dall’esperienza in sé. Educare con lo sport non è scontato, in quanto l’obiettivo educativo va oltre lo sport e per essere raggiunto richiede di essere nitidamente individuato e perseguito.
Carissima Record, ma mi fai ingelosire! L’ho scritto io l’articolo, dandoti ragione tutta la vita. Dài, lascia stare quel cialtronazzo di Costantini!
Sempre tuo umilissimo servitore, mi unisco moralmente al tuo gentilissimo vaf…
Un articolo del Drago Rosso dal titolo “Educazione & Rispetto” é come un Galateo scritto da Alvaro Vitali.
ooooopss…….
LONG LIVE THE DRAGON!!
Kiss
Il Coglione è tornato. Sto ancora aspettando che mi faccia rimangiare il primo, come aveva promesso. Se li dovrà tenere tutti nel gozzo.
Preghiera al Drago Rosso
Viva il drago rosso, sempre e dovunque
Dai più fetidi e melmosi abissi fino alle vette più maestose
Sia venerato il tuo nome e il mistero della tua scomparsa
Il tuo caldo alito pettini i nostri pochi capelli
Così come il tuo istinto primordiale comanda
Dacci oggi qualcosa a cui pensare
E nel timore rendici quello che credi ci possa spettare
Cingi e proteggi il nostro piatto nello spazio
Lasciaci vivere la nostra vita senza interferire
Non ti burlar di noi ma guarda il mare
…
Salute a te o Araba Felice, piena di forza e di prosperità
Il Drago Rosso rimanga al tuo fianco
Sei la più veloce tra i predatori celesti
E il tuo seme fecondo e attonito piovigginando cade
Invisibile e felice, figlia e madre del Drago Rosso
Prega per noi pescatori
Qui e nel posto in cui la nostra pelle suonerà la tua ascesa
…
Caro Record speriamo di vederti presto…al tuo TORNEO , che il Drago Rosso sia con te e l’Araba Felice sollazzi i tuoi momenti di relax. ….
zzeidragorossoboys&girls
http://wayl.wordpress.com/2008/09/13/preghiera-al-drago-rosso/
DRAGO SCUSA !
il copia incolla ha generato un errata corrigge …….(CORRIGGIMI)
Sia venerato il tuo nome e il “mistero” della tua COMPARSA…….
zzeilcurryindianospicy
Personalmente non riesco a intendere the raison why
si para di comportamento dei ragazzini
quando il più conosciuto disqualificated man della storia del pingeponge italico
sta in national team giocando una partita ogni 7 mesi in Italia.
appunto sgui ZZ…..
underlined …………. il fish (doppia ZZ) puZZ dalla caveZZ…
un tempo almeno noi eravamo dei puri…..Rin tintin…..il magico alvermann e mister magoo…….
la domanda del giorno è …CHI è FURIA CAVALLO DEL WEST ?