La Lezione Francese

1 Luglio 2009 da Ping Pong Italia 

È parecchio tempo che non mi occupo di cose tecniche italiane ma l’occasione (per me particolarmente cara) che mi offre la gara dei Giochi del Mediterraneo di Pescara in qualche modo mi è di stimolo per favorire, laddove se ne senta la necessità, un aperto dibattito e possibilmente privo di polemiche.

Tolgo subito tutti i dubbi, questo mio intervento non ha nulla a che vedere con desideri di ritornare a svolgere mansioni tecniche in Italia, tutti coloro che continuano a speculare in altre sedi dimostrano di non avere la coscienza a posto. Ma permettetemi di offrire la mia opinione se mai la vogliate ascoltare.

Nel precedente blog, quello della vecchia grafica, avevo segnalato come in diverse occasioni la Francia avesse iniziato a dare un taglio netto con il passato, seppur glorioso, e intrapreso una strada faticosissima con obiettivi a lunga scadenza. I risultati di Lanciano non lasciano dubbi, la Francia con l’oro a squadre maschile e l’argento femminile, si vede premiare le scelte ed il lavoro fatto con i giovani. Non è difficile nell’individuare in Massenet in primis e Lebesson i suoi migliori talenti.

Senza voler fare paragoni locali, usando tutta l’onestà intellettuale, occorre dire che l’Italia tecnica ha commesso degli errori in tutte e due le nazionali, maschili e femminili. Il gruppo proposto dei cosiddetti migliori 4, non rappresentano il vero livello italiano poiché tutti e 4 i nostri rappresentanti, sebbene legittimamente italiani, sono nati nei loro rispettivi paesi e, a seconda dei casi, parzialmente ci sono cresciuti tecnicamente. Questo è il dato di maggior risalto, che forse anche il CONI ha notato. È proprio la mancanza di un prodotto tutto nostro che, senza nulla togliere all’importante contributo fornito dai vari Yang Min e Tan, preoccupa maggiormente. Non il mancato risultato, che anch’esso sarebbe stato lecito aspettarsi, in una gara per di più giocata in casa.

Accanto alla questione puramente esteriore ce n’è un’altra di carattere tecnico naturalmente: il professionale lavoro svolto per arrivare, prima ai mondiali e poi ai Giochi, non ha dato il risultato, non dico più alto (l’oro a squadre femminile era già nostro prima ancora di iniziare) ma nemmeno minimo, infatti è l’unica medaglia ottenuta. Nemmeno un italiano tra i primi 8, 2 francesi, 2 spagnoli, 2 turchi, 1 croato e 1 greco. Il nostro gruppo maschile potrebbe fare compagnia alla Serbia, anch’essa portatrice di un vecchio gruppo che ha funzionato fino ad alcuni anni fa e che oggi è stato capace solamente di soffiarci la medaglia di bronzo. Perfino la Croazia, che pur avendo un campione come Primorac ha deciso una strada diversa o la Grecia con Creanga. Tra le femmine solo Tan nelle prime 8, nient’altro. Stefanova si è trovata nuovamente a fare i conti con i propri limiti tecnici che nessuno e dico nessuno è stato capace di risolvere o forse di farglieli notare. E dire che erano testa di serie n. 1 e 2

Secondo alcune cose lette sul sito federale, sembra che la colpa sia di Bobocica “ha senz’altro deluso”, al quale invece personalmente non vedo di rimproverargli nulla. Credo che le colpe di una mancata performance vadano condivise tra tutti gli attori che ne hanno fatto parte, troppo facile esaltare il singolo o buttarlo giù così come se niente fosse; siamo sinceri, qualcosa non ha funzionato, anzi diverse cose non hanno funzionato è da qui che bisogna ripartire.

Nel nostro ambiente si fa una gran fatica a riconoscere i propri errori, ma non solo, ma anche in presenza di precise responsabilità si continua come se niente fosse. La questione tecnica ha e ha avuto dei problemi, ma non si è avuto il necessario coraggio di affrontarla, non dico per risolvere i problemi, ma quanto meno provare a risolverli. Il fatto che in tanti anni si faccia finta che la questione non esiste anzi che le cose vanno a gonfie e vele ha indebolito tutto l’impianto tecnico e atleti e tecnici compresi, come dire siamo in un’isola felice e va tutto bene.

Non è sbagliato guardare alla Francia e imparare qualcosa, anche se non ha capitalizzato fino in fondo il potenziale tecnico che dispone. Forse loro sono sorretti da maggior senso nazionalista, noi invece più dal senso di poter tenere sotto controllo il settore, e poco importa se arrivano o no i risultati, tanto nessuno ci chiederà conto, al contrario, è proprio questo l’argomento che dovrebbe far scattare un ideale individuale, non dico nazionalista alla francese, ma almeno un sussulto interiore. Se noi consideriamo le nazionali italiane come i nostri rappresentanti sportivi all’estero, il nostro biglietto da visita che esprime tutta la potenzialità tecnica, e rimaniamo delusi dei risultati è giusto che facciamo sentire la nostra voce. Badate bene che all’estero non hanno interesse delle vicende interne, giochi di potere, poltrone e incarichi, all’estero conta se fai risultato, in questo momento all’estero non godiamo di popolarità, l’Italia sta scivolando verso il basso senza poter fare niente, in modo inevitabile.

Abbiamo già dovuto subire la lezione rumena in ambito femminile e di come una federazione abbia reagito in modo tenace lavorando sui giovani per riportare la squadra ad essere l’orgoglio nazionale. Questo non ha dimostrato che sono capaci di trovare talenti, questo ha dimostrato che sono capaci di possedere un know-how tecnico che noi ci sogniamo di avere. Nonostante ciò ci siamo illusi che riciclando il materiale a nostra disposizione saremmo ritornati alle posizioni 22 e 23 del mondo come agli inizi del 2007, una vera utopia. Ma la domanda è che fine hanno fatto (che pure sono in classifica) le varie Stechenko, Cavalli, Ridolfi, Soldi, Scardigno? Peraltro tutte di età compresa fra i 19 e 21 anni. Dove sono finite? Sono ancora loro l’alternativa?

Ora arriva la lezione francese di stampo maschile, e anche qui ma dove sono finiti i Redini, Tarocco, Rech, Bisi? Siamo ormai rassegnati ad aspettare il talento Mutti?

La politica del non fare ha sempre portato risultati mediocri, la politica del coraggio crea aspettative, motivazioni, interesse, vivacità, dinamicità. Dobbiamo riappropriarci di questi elementi se vogliamo tentare di essere protagonisti della scena internazionale. 
Purtroppo siamo fermi e legati a non so quale catena, ma prima ce ne liberiamo è meglio sarà per l’Italia.


Non è difficile in questa situazione agire, ma agire al più presto senza ulteriori perdite di tempo, facciamolo partendo dai giocatori di maggior talento. Prepariamo un programma ad hoc per fasce di età, in collaborazione con le rispettive società cercando di convincerle che non c’è solo la logica societaria ma prima di tutto c’è la crescita tecnica. Con questi ragazzini facciamo crescere anche i tecnici mandandoli all’estero, facendoli partecipare a corsi, facendoli vivere altre realtà. Creiamo una rosa di 20 maschi e 20 femmine dai 12 ai 15 anni, mettiamogli a disposizione tecnici, sparring e strumenti tecnici, mettiamoli in competizione fra loro, e diamogli la possibilità di crescere tecnicamente, e alla fine dell’anno avremo tirato fuori un gruppo selezionato con cui ripartire l’anno successivo. Istituiamo un canale preferenziale cinese dove mandare con regolarità i migliori che sanno distinguersi durante l’annata, tanto è là che si impara qualcosa. Facciamogli sentire l’importanza di guadagnarsi il posto con la crescita tecnica e soluzioni tecniche che gli allenatori dovranno proporre, ponendo loro degli obiettivi raggiungibili, senza illusioni e senza promesse: i risultati arrivano quando c’è qualcosa che ti muove dentro e niente ti può fermare.

Commenti

16 risposte per “La Lezione Francese”

  1. lelesguizzero ha scritto il 1 Luglio 2009 16:16

    Per Max:
    above u vrait:

    “non rappresentano il vero livello italiano poiché tutti e 4 i nostri rappresentanti, sebbene legittimamente italiani, sono nati nei loro rispettivi paesi”

    e aggiungerei: vestono la stessa camiseta rosso-blu di un certo club!!!

  2. lelesguizzero ha scritto il 1 Luglio 2009 16:19

    Per Max: above u vrait:

    “Con questi ragazzini facciamo crescere anche i tecnici mandandoli all’estero, facendoli partecipare a corsi, facendoli vivere altre realtà”.

    Sinceramente trovo inutile mandare in giro pseudo tecnici a farsi le vacanze all’estero, magari in qualche villaggio all inclusive…….

    basterebbe sfruttare le conoscenze di tt che hanno certe persone e farglielo trasmettere ai pongisti italici……..

    ma se le 2 persone che più sanno di tt in Italia, stanno una in India e una a scrivere caxxate sur blogghe, non cresceremo mai.

  3. lelesguizzero ha scritto il 1 Luglio 2009 16:22

    Per max: above u vrait:

    “all’estero conta se fai risultato, in questo momento all’estero non godiamo di popolarità, l’Italia sta scivolando verso il basso senza poter fare niente, in modo inevitabile”.

    Però dovresti anche dire, per completezza di information, che abbiamo distrutto San Marino, nei quarti di finale.

  4. lelesguizzero ha scritto il 1 Luglio 2009 16:26

    Stoccarda 1992: nazionale femminile: arisi, negrisoli, semenza………dopo 17 anni sono sempre le stesse 3 atlete a primeggiare in campo nazionale……escuse le atlete nate in paese estero da genitori esteri……..

    credo che questo sia un primato mondiale.

  5. lelesguizzero ha scritto il 1 Luglio 2009 16:27

    E per quei pochi che possono capire cosa significa, concludo con:

    Stoccarda 1992: Costantini - Lindh 3 -2

  6. zzantitop ha scritto il 1 Luglio 2009 17:59

    “Creiamo una rosa di 20 maschi e 20 femmine dai 12 ai 15 anni, mettiamogli a disposizione tecnici, sparring e strumenti tecnici, mettiamoli in competizione fra loro, e diamogli la possibilità di crescere tecnicamente, e alla fine dell’anno avremo tirato fuori un gruppo selezionato con cui ripartire l’anno successivo. Istituiamo un canale preferenziale cinese dove mandare con regolarità i migliori che sanno distinguersi durante l’annata, tanto è là che si impara qualcosa. ”

    Ciao Coach ( c maiuscola)

    te l’ho sempre detto che hai un Xfactor in piu’ ! :)

    LIFE ON MARS…….LIFE FROM MARS…..

    zzchecontinuatestardamenteconle liscemax :)

  7. lelesguizzero ha scritto il 1 Luglio 2009 18:23

    Su altro saito il capovillaggio ady (con la lingua sempre più marrone9 scrive:

    “Si è conclusa certo non bene l’esperienza di Yango con la nazionale italiana, pazienza, mi sembra che comunque, a Yango dobbiamo dire solo grazie per tanti anni da vero professionista fatti in italia, e qualche ultima delusione non può cancellare la storia”.

    E della squalifica alle olimpic qualification ne vogliamo parlare???

    e tale reds aggiunge:

    “Bisognava solamente avere la lucidità e l’acutezza di chiuderla quando era il momento giusto ed, in questo caso, il momento giusto era facilmente individuabile nei giochi di Pechino.
    Comunque sia: grazie lo stesso Yango (non è ironico….lo specifico a scanso di equivoci……visti i tempi)”.

    Forse reds non ricorda il motivo per cui yanguzzo nostro nn è andato a pechino.

    In conclusione………yangoo è stato un piacere……..ma adesso levati dal c***o e ridacce li guadrini.

  8. Linetti ha scritto il 2 Luglio 2009 10:58

    Il Coraggio.

    E’ stato richiamato ancora una volta il paragone col mondo del calcio.
    Ringraziamo i senatori e salutiamoli.

    Bobo, Nyagol e Nikoleta. Stranieri di nascita e Italiani d’adozione. Figli di tecnici stranieri ma trasferitisi in Italia quando i loro pargoli erano piccini: questo travaso di scuola bulgara e romena trasportate in Italia può dare ancora i suoi frutti. Sfruttare questa opportunità insieme al “canale” cinese suggerito da Max e già utilizzato dalla nazionale giovanile e oggi da un tecnico illuminato : Eliseo Litterio (Io gli farei le dovute scuse e lo richiamerei in Nazionale ;-) .

    Poi Tommy, Marco Rech e Paolo Bisi. Darei una chance anche a quel grande talento e gran cazzeggiatore di Lorenzo Ragni, facendogli capire che può essere un grande atleta, se solo si applicasse in quel senso.

    Il gruppo maschile c’è. Quello femminile preoccupa di più: c’è un gap pauroso tra le “senatrici” e le ragazze della generazione di mezzo. C’è da lavorare sulle adolescenti e le giovanissime.

    Rinnovare, ma soprattutto tornare ad una dimensione scientifica del lavoro in palestra. Sedute specifiche atleta per atleta, caratteristica per caratteristica.
    Più risalto alla preparazione atletica e allo stretching, soprattutto ora, d’estate.
    Molto lavoro di gambe per tutti: imperativo categorico!

    C’è molto da fare, buon lavoro.

  9. gaula ha scritto il 2 Luglio 2009 11:05

    anni fa ebbi a scrivere , dopo i campionati italiani giovanili,proprio su questo blog ,che c’era un folto numero di ragazzini veramente bravi !
    mio figlio allora faceva parte della categoria ragazzi.
    sarebbe stato interessante lavorare su questo folto gruppo e probabilmente si sarebbero ottenuti ottimi risultati.
    la federazione ha praticamente deciso di lavorare solo su due e la conseguenza è che a distanza di pochi anni quasi tutti hanno mollato.
    mio figlio , pur non essendo certo un fulmine di guerra,non ha mollato ma non ha praticamente più stimoli e penso che si accontenterà di “vivacchiare” nel mondo del tennistavolo.
    ormai è grandicello e non penso possa più ambire a certi risultati.
    a Conversano ho comunque visto altri giovanissimi veramente bravi, penso che con loro e per loro, se non si ripetono gli stessi errori che porterebbero agli stessi risultati, si possa fare molto.
    bisognerebbe però creare qualche cosa di parallelo ed alternativo al lavoro che sta facendo la federazione ( come dici tu Max, lavorare su 10,20 ragazzi non su due o tre).
    Se si unissero certe sinergie ed esperirienze si potrebbe studiare un progetto da proporre non alla federazione ma ad altri enti o società private sensibili ed impegnate nel finanziare attività sportive giovanili.
    far sedere un gruppo di persone competenti e di “buona volontà” intorno ad un tavolo (il blog non è sufficiente) ed INVENTARE !
    forse ho detto un mare di cazzate , ma le ho dette col cuore perchè seguendo i miei figli mi sono veramente innamorato di questo sport e sono convinto che abbia delle potenzialità enormi che questa federazione non sà far emergere.
    se è così (in merito alle cazzate) perdonatemele.

  10. lelesguizzero ha scritto il 2 Luglio 2009 19:39

    4 gaula: above u vrait:

    “forse ho detto un mare di cazzate”

    Io toglierei il forse.

  11. lelesguizzero ha scritto il 2 Luglio 2009 19:43

    4 gaula: above u vrait:

    “anni fa ebbi a scrivere , dopo i campionati italiani giovanili,proprio su questo blog ,che c’era un folto numero di ragazzini veramente bravi !”

    Come fai a reputare che quei ragazzini erano veramente bravi, se tu come immagino eri semplicemente l’accompagnatore di tuo figlio???

    Hai mai visto giocare i ragazzini cinesi??francesi???svedesi??? turchi???greci o dell’isola di man???

    Probabilmente erano bravi per te che fino a quel momento gli unici giocatori di tt che avevi mai visto erano quelli impegnati nel torneio di ferragosto al bagno calima de luna a marina di bibbona.

    PS ritieniti comunque perdonato.

  12. lelesguizzero ha scritto il 2 Luglio 2009 21:15

    Per Max: dal tuo titolo sembrerebbe che dobbiamo imparare la lezione francese….soffermandomi poi sul podio osservo che c’è un greco, un croato e due spagnoli………

    ora se come immagino leggendo i loro nomi………tali atleti sono tutti nati nei loro paesi,

    titolerei:

    La lezione francese, croata, greca, spagnola e per non farci mancare nulla serba………..

    tutte nazioni che giocavano senza stranieri.

    PS anche se nn va dimenticato il 3-0 alla compagine del monte Titano

  13. zzantitop ha scritto il 3 Luglio 2009 08:13

    SUNTZU PASSION - LE NOVE VARIANTI, Legge 5

    Coloro che elaborano piani intelligenti devono tenere conto dei vantaggi e dei danni. Se tengono conto dei vantaggi, i loro sforzi acquisteranno credibilità, se tengono conto dei danni potrebbero avere ragione delle asperità.

    suntZu :)

  14. lelesguizzero ha scritto il 3 Luglio 2009 13:10

    dal saito faitet copio:

    “Ieri sera a Pescara, a Casa Italia, la struttura vetrina dell’Italian Style organizzata dal CONI per la prima volta anche ai Giochi del Mediterraneo, le azzurre del tennistavolo sono state festeggiate”

    Il faitet saito parla di italian style……….personalmente ritengo che in questo caso non sia esattamente quello che intendo io come italian style, comunque a voi giudicare:

    http://media.panorama.it/media/foto/2008/08/04/489736eaeef1e_normal.jpg

  15. lelesguizzero ha scritto il 3 Luglio 2009 13:12

    Tanto per intenderci, that’s italian style:

    http://static.blogo.it/motoblog/elisabetta_canalis.jpg

  16. lelesguizzero ha scritto il 3 Luglio 2009 13:19

    Sogno o son desto????????????

    Se quello che ho appena visto sul faitet saito risponde a verità……

    Giardina e Mondello sono seconda categoria………siamo ai confini della realtà………anzi ai confini della fantascienza.

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