Televideofavole

24 Aprile 2008 da Ping Pong Italia 


del Drago Rosso

La serie A-1 italiana come la Bundesliga, lo stesso valore tecnico. Volete sapere chi, con supremo sprezzo del ridicolo, sostiene questa tesi? Eccovi la soluzione del quiz: Matteo Quarantelli, responsabile dell’area tecnica della Fitet. E questa audace opinione è a disposizione di tutti, basta andare sul Televideo della Rai, alle pagine 275-279, per vedere con i propri occhi e verificare che questa federazione non ha alcun timore di sparare le verità più assurde, senza vergogna.
E vediamo, quindi, fin a che punto si possa essere spudorati nel presentare un quadro completamente falso della situazione in cui si trova il tennistavolo italiano. Il Televideo della Rai, nell’avvicinamento all’Olimpiade di Pechino, presenta la situazione sport per sport, con le speranze, le possibilità di partecipazione o di medaglie. In questi giorni, tocca al tennistavolo. Perciò, sbrigatevi ad andare ammirare la faccia tosta della Fitet, prima che Televideo passi a un altro sport. Fra l’altro, sul sito Fitet, proprio a proposito di Televideo, viene fuori un’altra favola. Si legge: “Continuano le grandi attenzioni della Rai dedicate al tennistavolo grazie agli ottimi rapporti instaurati dalla Fitet con tutte le varie realtà dell’emittente pubblica. In particolare segnaliamo in questa occasione ben cinque pagine di Televideo Rai sulla nostra disciplina consultabili dalla numero 275 alla 279″. Come ho appena detto, Televideo Rai dedica questo spazio a TUTTE le federazioni, ma la Fitet vorrebbe far capire che è un privilegio riservatole grazie ai “buoni rapporti”, dovuti naturalmente a Sciannimanico, e via così, bla bla bla. Congratulazioni anche per quest’altra mistificazione della realtà.
E andiamo a vedere cosa è scritto su Televideo. Si comincia con un esame della situazione, che è scritto dai giornalisti di Televideo, ma che appare evidente essere stata dettato dai responsabili della Fitet. Infatti, si dice che la Fitet conta di presentare 3 atleti in totale a Pechino, compresa la già qualificata Tan Wenling. E infine, il commento surreale di Televideo: “Realismo innanzitutto, come base dei successi”. Sì, il “realismo”: a momenti non si qualificava neanche Tan Wenling in Europa e adesso si sognano altri due qualificati nella gara mondiale che riserva solo 3 posti in totale. Se ci saranno ulteriori posti si tratterà di ripescaggi, non dimentichiamolo.
Comunque, si passa subito dopo alle parole di Quarantelli. Ed ecco la prima sconvolgente “verità”. Dice Quarantelli: “L’evoluzione della nostra scuola e dei nostri atleti passa dalla quantità di praticanti. Siamo in crescita ed è quello che si era prefisso il nostro gruppo di lavoro”. Ma di quale crescita parla? Sempre meno tesserati e giocatori, da dove saltano fuori tutti questi “praticanti”? Complimenti al “gruppo di lavoro”.
A questo punto, Televideo dà i numeri: 600 società e 15.000 tesserati. Bene, si può sapere quanti sono i giocatori? Nessuno lo dice mai. A parte il fatto che bisognerebbe verificare anche i 15.000 tesserati, anche se si dà per buona questa cifra, non si riesce a sapere, ripeto, quanti sono i giocatori. Una stima attendibile è sui 2.000, massimo 2.500, e non sto scherzando. Ci sono meno giocatori di 30 anni fa, altro che la “crescita” determinata dal “gruppo di lavoro”. Subito dopo, Televideo scrive: “Le società sono prevalentemente collocate al Centro-nord”. E Quarantelli spiega: “Al Sud i numeri sono un po’ calati quando alcuni storici e bravi dirigenti hanno concluso la carriera. C’è da lavorare per recuperare”. Ma qui siamo davvero alle interpretazioni geniali. Cosicché, abbiamo dirigenti che “hanno concluso la carriera”. Ma sono dirigenti o giocatori? Un dirigente “conclude la carriera”? O sarebbe meglio dire che parecchi dirigenti hanno smesso perché non ce la facevano più ad andare avanti, perché non sostenuti da una adeguata politica federale, perché schifati dalle gestioni federali, perché non avevano più soldi per trasferte di centinaia di chilometri, perché i migliori giocatori venivano rubati dai Centri federali prima dal alcune grandi società adesso? E via di questo passo. Ma certo che no. Al Sud, i dirigenti “concludono la carriera”. Complimenti per queste audaci interpretazioni!
E arriviamo al gran finale, alla perla di tutte le perle. Scrive Televideo: “Interessante il confronto con l’Europa: in Francia e in Germania le Federazioni contano 800.000 tesserati”. E Quarantelli commenta: “Ma sul valore del campionato, la nostra serie A-1 è al livello della Bundesliga. E questo si ripercuote sul nostro valore europeo e mondiale”.
Con questo commento si entra decisamente in un’altra dimensione, nell’iperspazio delle minchiate. Non ci sarebbe bisogno di commenti, ma qualcosa si deve far notare. Cosa stracazzo significa “E questo si ripercuote sul nostro valore europeo e mondiale”? Secondo logica, visto che A-1 italiana e Bundesliga sono allo stesso livello (ipse Quarantelli dixit), la “ripercussione” dovrebbe essere costituita dalle classifiche dei giocatori italiani. Infatti! Il disastro totale, come tutti hanno potuto constatare in quest’ultimo anno. O la ripercussione sarebbero i risultati delle qualificazioni olimpiche a Nantes? Altro disastro.
La realtà è sotto gli occhi di tutti, ma la Fitet va oltre qualsiasi limite della vergogna e cerca di dare, all’esterno, una versione da sogno della situazione. Ovviamente, può farlo solo quando nessuno è in grado di controbattere alle bugie che vengono sparate a mitraglia. Così, su Televideo (o su altri mezzi di informazione) appaiono le false verità di questa fallimentare gestione federale, condensate in quella frase che è offensiva per chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale: “La nostra serie A-1 è al livello della Bundesliga”. Nemmeno Berlusconi, con le sue miserabili bugie elettorali, saprebbe fare peggio. Che squallore.

Commenti

11 risposte per “Televideofavole”

  1. attila ha scritto il 24 Aprile 2008 20:12

    Questa è la prova che, pur nell’interesse personale, pur nel voler mantenere il potere, ci dovrebbe essere un po’ di passione e attaccamento per il tennistavolo e non arrivare ad avere certe facce toste.

    Si dimostra così il totale menefreghismo dell’ amore per il tennistavolo, un manipolo di persone che, se si occupassero di basebollo o di biliardo, lo farebbero con la stessa…scioltezza. importante è farsi certi cazzi, non pensare al bene del nostro sport.

    Piccolo banale esempio:

    Yang Min, Momdy, Piacentini…fine. Che resta ?

    Tomasi, Crotti, giocatori che contano come il due di coppe, giocatori che i nostri tecnici hanno preparato per essere dei prima italiani…

    E poi ? Pensate veramente che i pur volonterosi ragazzi, Dernini, Rech possano diventare non dico Kreanga, ma neanche Filimon, neanche Eloi…

  2. attila ha scritto il 24 Aprile 2008 20:37

    Ehi Bertagna, che ne dici delle mikiate mondiali di Quarantelli ?

    Si riferisce agli stranieri, ovviamente. I nostri italiani, se giocassero in Bundesliga…ahahh…grazie ai nostri tecnici, tecnici compiacenti e con voti, non con competenza.

    Rovinanano anche i giovani con talento, a parte Mutti…l’eccezione in un deserto tecnico, di risultati e di prospettive. I nostri giovani hanno una sola prospettiva: qualche viaggetto in nazionale junior a beccarle…grazie ai pseudoallenatori, beh, se uno si accontenta di vedere un po’ l’Europa…povero tennistavolo italiano.

  3. adygoro ha scritto il 25 Aprile 2008 00:58

    Caro Drago, solo per sapere, nella bundesliga l’Arpino si sarebbe salvata? Comunque si sa il tennistavolo è cosi… chi di noi non si è sentito dire da qualcuno, che nemmeno sarà stato mai tesserato, che da giovane era campione regionale?? ecco quel qualcuno oggi ha la sua rivincita !!!! sa di poter diventare anche direttore tecnico delle nostre nazionali….

  4. record ha scritto il 25 Aprile 2008 05:45

    spezzo “un’arancia” nei confronti di quarantelli. il dissacrato poveretto probabilmente si riferisce alla vittoria (scorso anno) nella champions league femminile. in questo caso allora il roboante “il tennistavolo italiano è al pari della bundesliga” può avere un senso. peccato che al pari della bundesliga ci sia solo la nazionale femminile (correggo: “ci fosse”, perchè quest’anno nemmeno quella) targata cg.

    per dirla col drago, su televideo sono apparse una serie di “perle”… “le perle del pirla”, appunto…

  5. Vasco de Gama ha scritto il 25 Aprile 2008 11:13

    E’ di moda il copia/incolla…… PER IL MOMENTO MI ADEGUO….

    “Nemmeno Berlusconi, con le sue miserabili bugie elettorali, saprebbe fare peggio. Che squallore.”

    il costantini fanzz club dalla polonia
    sezione gastronomica “pierogi” krakow

  6. oldmago ha scritto il 25 Aprile 2008 19:43

    Beh, insomma, il Goennern che è la cenerentola della BL con solo 6 punti, con Drinkhall, Wang, Filus o Gavlas, che farebbe in Italia ? Suvvia, basta vedere questo per capire la differenza…

  7. Il poeta ha scritto il 26 Aprile 2008 13:31

    Ma di quali bei castelli
    parla questo quarantelli ?

    Certo che a legger il sito,
    ti vien voglia di tirare…drito (lic.poetica)

  8. lelesguizzero ha scritto il 26 Aprile 2008 17:38

    Attila scrive:

    “Tomasi, Crotti, giocatori che contano come il due di coppe”

    e arturino aggiunge: quando briscola è bastoni.

  9. Il poeta ha scritto il 26 Aprile 2008 20:09

    Quando briscola è bastoni,
    stiamo attenti ai maroni,
    ma per fare risultati,
    non bastan certo quattro gati (lic.poetica).

    Responsabile di scelte invereconde,
    ma che palle, ne ho ben donde,
    questi pseudoallenaturisti, fanno viaggi
    e si prendono gli ingaggi.

    Ma succede poi ai pro tour
    che si magna il pan dour.
    calci in culo ai coach-porta voti,
    ai lecchini, ai devoti.

    Allenatori veri, signori belli,
    prima che andiamo a carte quarantelli.

  10. lelesguizzero ha scritto il 26 Aprile 2008 21:03

    Copio e incollo from fitet site:

    “infine con Matteo Quarantelli che coordina il settore con grande impegno e professionalità”

    e io che pensavo che servisse anche a little bit of competence.

  11. Il poeta ha scritto il 26 Aprile 2008 23:01

    Caro sguiz, cogli nel segno
    e purtroppo grazie all’ impegno
    con la professionalità,
    lui coordina qua e là,
    ma non sa coordinà (lic.poetica romanesca).

    Come tipo, a prima vista,
    che coordini,
    ma da…archivista.

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