Che Italiani, … che Tennistavolo… ?

11 Giugno 2007 da Ping Pong Italia 

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di Alberto Vermiglio.

Che Italiani sono stati? Che Tennistavolo stiamo vivendo? Cosa succederà adesso?

  • Ho raccolto diverse impressioni nei pochi giorni che sono rimasto a Terni. Ho visto e sentito tanti amici (alcuni forse smetteranno, altri continueranno). Ne ho conosciuti alcuni di nuovi. Ho sentito pareri, conferme e modifiche dei diversi punti di vista. Questa lunghissima stagione di tennistavolo, per me si è conclusa ieri con le differite (qualcuno sperava veramente nelle dirette?) delle finalissime di Terni su RAI Sport Sat. Una novità, che reputo positiva, ad affiancare l’amico Di Silvio al microfono non c’era la stridula ed isterica voce che di solito ci trapanava i timpani. C’era invece un giornalista più tranquillo e pacato che ha fatto scorrere via la trasmissione e concludendola non ci ha nemmeno costretto a risorbirci l’improponibile sonetto finale scritto dal “barbiere folle”. Finalmente!
  • Abbiamo sentito l’intervista al ritornato Campione Italiano Piacentini (e Bobocica avrà avuto l’ultima chance di vincere il titolo italiano?). Un Valentino che dopo aver toccato il fondo ed aver subito le peggiori voci di corridoio, con un solo anno di lavoro serio sotto le cure del suo tecnico Deniso, ha ripreso una posizione che più gli spetta nel panorama pongistico nazionale. E’ comunque un Piacentini che, dopo aver gettato i migliori anni della sua vita, non sarà di certo l’atleta investito dai progetti tecnici di questa Fitet. Come Valentino di questi progetti non ne farà parte nemmeno Laura Negrisoli, monella dispettosa vincitrice di un titolo femminile (anzi di tutti e tre i titoli che poteva portare a casa) che non le consentirà di certo di ricucire (e manco lo vorrà!) lo strappo creato a Zagabria. La stagione estiva vedrà l’impegno dei soli atleti azzurri di punta per gli open internazionali: Stefanova e Bobocica, ad eccezione del volo di rientro a casa di Yang Min per la vacanza estiva.
    Dicevamo di questi Italiani di Terni, che hanno riempito pagine di giornali e bocche orgogliose. Come ogni discussione che si rispetti, ideologicamente le posizioni scelgono la parte in cui stare e da quella parte, diametralmente opposta all’altra, ognuno lancia il suo strale, la sua sentenza, la sua ragione. Il supporto, il sostegno e il consenso li ha in misura maggiore chi si veste meglio o chi ha la poltrona più importante da cui chiedere applauso. Raramente è il vero risultato tecnico a decretare l’importanza o il successo dell’evento. Ci troviamo quindi a commentare un’edizione, la prima senza Mondello, come da lui già promesso, la prima con degli atleti “diversamente abili” allo stesso tavolo con “i soliti”, la prima al rientro dalla doppia incensata trasferta dei Lidi di Jesolo.
  • Fossi stato in Mondello avrei deciso di partecipare ancora, all’ultimo momento, non fosse altro per puntualizzare le volontà che trasparivano dai “si dice” e dai “mi ha detto” che lo vedevano orgogliosamente voglioso di rifarsi delle recenti esclusioni, europea e mondiale. Fossi stato la Fitet avrei tentato di organizzare la migliore edizione di sempre, facendo partecipare “forzatamente” anche Yang Min e Tan Monfardini, ma capisco che, essendo quest’ultimi due atleti impegnati all’estero, potevano sorgere ulteriori problemi con le tempistiche ed i già fin troppo chiari(?) regolamenti di partecipazione/ammissione/iscrizione.
  • Intanto sta facendo discutere la questione dei tornei quarta giocati dalle bravissime ragazze in carrozzina, non tanto per la validità o meno dei regolamenti che permettono in un open di giocare con regole adattate a chi vince già la partita della vita, cioè partecipare e competere con chi è più fortunatamente “normale”, quanto sul fatto che proprio l’ultimo livello tecnico del femminile, non dovesse essere informato dell’esistenza di una “prima volta” come questa. Mai era accaduto che si affrontassero atleti come in questa occasione, ed hanno tutti ragione ora a sostenere le loro tesi. Ma quanto sarebbe stato complicato normalizzare la cosa, spiegando alle 4^ctg. femminili che in presenza di atlete in carrozzina variano le regole (probabilmente gli stessi arbitri hanno dovuto leggersele la sera prima o la mattina stessa)? Le atlete del C.I.P. hanno ottenuto “Wild Card” (al pari dei 1^ctg) per giocare, poichè vestono la maglia delle nazionali. Ci voleva molto ad informarsi che, pur senza classifica, le quattro atlete erano in grado di competere spostando i valori del tabellone? Durante l’anno alcune di queste ragazze giocano tornei regionali, perchè non si è presa in considerazione la cosa? Eppure abbiamo tecnici delle nazionali CIP cui spesso diamo risalto sulle “breaking news” del sito fitet.org. Dobbiamo credere una volta di più che la Fitet regni nell’ignoranza? O come ha dubitato qualcuno, l’acume commerciale di marketing ha lasciato che gli eventi capitassero ad arte?
    Certamente ci sono sempre più situazioni in cui facciamo i finti tonti quando ci conviene ed altre in cui semplicemente non sappiamo nemmeno che pesci prendere.  In ambo i casi non capiamo, insomma una commissione che studia dei regolamenti nuovi ci fa comodo, un’altra che studia una nuova tabella voti giace nell’immobilismo, gestita da un avvocato parafederale qualsiasi, anzichè sottoporla ad interrogazione del CONI. Siamo in attesa di qualche mega accordo? O più semplicemente tiriamo a farci un altro quadriennio olimpico trovando qualche altro dirigente che faccia parte della squadra  finchè non troverà scarsa la fetta di torta che gli abbiamo tagliato? 
  • In questa situazione si è svolto un discusso Consiglio Federale che pare abbia ribadito la presa di posizione di un buon terzo dei consiglieri contrari all’operato ed ai programmi federali. Non ha avuto seguito l’azione di “mettere all’angolo” il primo consigliere a cui sia stato dedicato un numero intero della rivista federale, nonostante lo “spoiling system” sferrato a ganci ed uppercut, anzi c’è da stare attenti a non scadere nell’attacco personale anzichè controbattere su campi che tecnicamente non si conoscono bene. Richiamo ufficiale per colpo sotto la cintura.
  • Ora, io credo che gran parte dei consiglieri che restano attaccati alla “sottana della mamma”, a parte qualche caso di dormiveglia, non si pongano alcuna questione morale sui programmi ed i risultati messi in atto e raggiunti. Le attuali e prossime scelte tecniche, come ribadito a Terni il mese scorso, cercano di ottenere il consenso del CONI per poi avere sostegno economico con progetti che ci fanno guardare a Pechino 2008. I Consiglieri sono certi che otterremo questi successi, questi consensi, questi supporti economici? Il lavoro tecnico sulle nazionali maggiori sta andando per il verso giusto? Nei prossimi mesi estivi andranno per Open nel Mondo due atleti che vengono da un momento negativo per via di qualche infortunio  (stefanova) e per testa già alla prossima stagione (Bobocica). Per nessun altro pare ci siano soldi a sufficienza per continuare l’investimento. Tan Monfardini da chi verrà sostituita per qualificarci a squadre alle Olimpiadi? Forse la Steff?
    I prossimi impegni delle nazionali sono a febbraio 2008 (mondiali a squadre in Cina), aprile 2008 qualificazioni olimpiche in Francia, settembre 2008 (Olimpiadi in Cina), ottobre 2008 (europei individuali e a squadre in Russia e relative fasi di qualifica a partire dal prossimo autunno). La domanda di tutti i tifosi della maglia azzurra è certamente su come verrà (re)impostato il programma di lavoro delle nazionali. Siamo in febbrile attesa della rivista federale di luglio che dovrebbe dare un resoconto dettagliato, da parte di Giornalisti e soprattutto di tecnici, allora meno impegnati a controbattere a questioni “politichesi”.
  • L’attività agonistica per tutti resta comunque il problema fondamentale. Questi ultimi C.I. di Terni sono stati quelli del record di partecipanti. Per due anni eravamo stati a Jesolo, dove alcuni si erano anche divertiti con i primi stands, le prime standiste, i mondiali di calcio guardati assieme davanti agli schermi gigante, .. ecc…ecc… All’improvviso scopriamo che a Jesolo erano venute 300 persone in meno, ma di che livello qualitativo?  O forse che a Terni sia stato più agevole venire a giocare per chi aveva meno chilometri da fare senza attraversare l’intera penisola? E l’anno prossimo quale sarà il motivo del successo che “comunque” fregerà l’edizione di Termeno? La qualità e la passione di chi sarà attaccatissimo alla “fratellanza della manifestazione assoluta”? Più semplicemente non si potrebbero invece organizzare tanti bei tornei con moltissimi iscritti, stands, ricchi premi e cotillons durante l’anno e fare un appuntamento qualitativamente più breve per assegnare i titoli italiani e magari contrattato e ripreso da RAI (o da Mediaset…?…), come si deve? Che fine ha fatto il Top12 Italiano, qual’è il bilancio di quello Europeo? Il torneo dei Vip, che era stato un veicolo eccezionale per la nostra visibilità (eh,eh!) quanti tesserati in più ha portato e, soprattutto, non ci hanno più chiesto di riorganizzarlo?
  • L’anno prossimo avremo importanti tentativi di modifica dei regolamenti di attività. Ma non ci si chiede dove vedere la linea di demarcazione tra attività professionistica dei pochi da seguire e mettere sotto progetto tecnico e attività di base o massa degli appassionati. Il vice presidente risponde sulla rivista che tra le altre cose è stato concretizzato l’impianto dei campionati a gironi di 10 squadre. Dov’è la criticità? Ma nella B1 ovviamente, dove cioè troviamo il livello medio di atleti che demarca il passaggio da amatori a (pseudo)professionisti. Non riusciamo a completare i gironi e si accentua il divario tra le prime 2 o 3 per girone e le altre che paiono di due categorie inferiori. In compenso il calendario dura 4 inutili giornate in più. Non si possono più nemmeno cedere i diritti sportivi per sanare le differenze di livello e divario tecnico.  Non si prende in considerazione che le regioni hanno bisogno di rielevare il loro livello tecnico dove la base si accontenta di giocare al massimo fuori provincia, non di andare a Terni per non passare il girone e dormire fuori spendendo soldi. In ultimo leggiamo che proprio oggi la Fitet si accorge che: visto che i campionati di B1 a squadre daranno solo 4 retrocessioni allora i play off di C1 vedranno ben 20 squadre accedere alle B2. Lo scopriamo adesso! Ed il livello che avremo, quando lo scopriremo?

Sono finiti i Campionati Italiani di Terni, quelli dei record, ma anche quelli degli orari sbagliati e delle ammissioni a giocare … alla viva il parroco! E adesso? … Ricominciamo dalla stessa attività, dagli stessi campionati a squadre, dallo stesso livello bassissimo, … e dalla stessa tabella voti.  

“Lasciatemelo dive … a questo gioco al massacvo IO NON CI STO’!!…” … ci stai, ci stai, Caro Oscar, ..… oooh se ci stai !!!
 

 

Commenti

9 risposte per “Che Italiani, … che Tennistavolo… ?”

  1. eugenio bertagna ha scritto il 11 Giugno 2007 17:35

    Eh…Eh… Alberto mi devi una royalty per la citazione di Oscarluigi! Due considerazioni velocissime. 1) La reale forza delle atlete disabili ha “danneggiato” le ragazze di 4a categoria. Sui meriti delle atlete in carrozzina e su quelli della FITeT che ha promosso l’ integrazione ho già argomentato sulla discussione appropriata. Sicuramente però il terreno si sarebbe dovuto preparare meglio sia per quanto riguarda la parte dell’informazione regolamentare che per la reale classificazione delle atlete. Per cui anche se la legge non ammette ignoranza, io, nel mio piccolo regno personale dichiaro MICHELA BRUNELLI E AMAL HAMRJ CAMPIONESSE ITALIANE DI SINGOLO IV CAT. EX AEQUO. Si potrà obiettare anche sull’italianità di Amal ma la sua non è una storia di immigrazione sportiva. E’ la storia di una ragazza che, quando il padre ha trasferito la famiglia in Italia ,per due anni ha pianto perchè voleva continuare a giocare a pingpong….fino a che non ha conosciuto John Ippoliti tecnico perugino. 2) dici che forse è stata l’ultima occasione per Mihai Bobocica jr. di vincere gli Assoluti ma ho avuto rassicurazione paterna che Bobo sta completando l’iter per acquisire la cittadinanza italiana per cui la sua trasferta in Germania ha solo valenza di arricchimento tecnico e professionale (se anche economico male non farebbe). Un saluto

  2. tartaruga ha scritto il 12 Giugno 2007 21:14

    Sono pienamente d accordo con Eugenio…non si deve recriminare sul valore ,sulla forza,sul coraggio,sulla volontà di Michela Brunelli e di tutti gli atleti in carrozzina ma non si può nemmeno eccedere nel buonismo .Non è per niente facile giocare contro un atleta “diversamente abile “,e io lo posso dire perchè l ho fatto .Quando giochi non pensi più alle strategie,al modo di chiudere il punto ma ti trovi costretto ad osservare regole mai sentite prima e inoltre la difficoltà psicologica a non essere “carogna “.

  3. russo ha scritto il 16 Giugno 2007 15:20

    Sapete perchè non è facile ? Perchè deriva da …prima del tennistavolo…cioè da COME si vede un disabile. Si tende, nonostante la presunta civiltà, a vedere un menomato come inferiore e questo a livello psicologico; si tende ad avere un atteggiamento pietoso, quasi soccorrevole….non è civile. Chi è senza una gamba, braccio o non gli funzionano cambe o mani non è….meno di un altro. E’ una persona come un’altra. Si deve guardarlo come una persona. Io se devo mandar a far in c.lo amici disabili quando ci arrabbiamo, lo faccio e accetto che lo facciano anche loro, se non lo facessi, si sentirebbe offesi dalla mia stupida compassione e da un atteggiamento pietoso che offende più di una parolaccia. Il menomato è una persona e come tale va guardata, anche se gli hanno tagliato una gamba, questo non si deve guardare mai, è irrilevante.
    E in partita non è questione di essere carogna, è che uno non vuole fare brutta figura nè perdendo e nè vuole APPARIRE (più che altro) come carogna….è questo che lo blocca.
    Ca..ate, l’altro è in carrozzella ? Ok, ha scelto lui di giocare contro giocatori con vantaggi fisici, lo sa e lo sa anche che deve accettare la battaglia aperta senza esculsione di colpi e infatti mi pare che i disabili non abbiano aperto bocca per protestare.
    Bisogna educare la testa, l’ho sempre detto….

  4. record ha scritto il 16 Giugno 2007 18:26

    russo hai detto una cosa sacrosanta. è una cosa che tutti sappiamo ma che tutti ci dimentichiamo. faccio copia-incolla: “.. ha scelto lui di giocare contro giocatori con vantaggi fisici, lo sa e lo sa anche che deve accettare la battaglia aperta senza esculsione di colpi… “. BRAVO!

  5. Smile ha scritto il 16 Giugno 2007 21:39

    Cara record non “è una cosa che tutti sappiamo ma che tutti ci dimentichiamo” ma un dato di fatto. Non dipende dal dimenticarci ma da meccanismi psicologici e da regole falsate.
    Non voglio fare polemica ma il solo fatto che “certe” opinioni le scatenino fa capire che è il “disabile” che si sente diverso e tanti “preferiscono” (forse è meglio dire pretendono) esserlo in alcuni momenti e non esserlo in altri. Assisto ogni giorno a pretese incredibili “in quanto sono …..” e poi pretendere di essere considerati GIUSTAMENTE come gli altri.
    Adesso scatenerò un putiferio ma bisogna dire le cose come stanno: perchè alle casse dei supermercati, sui bus, in ogni dove, persiste ancora questa “discriminazione” con alcune casse, posti, ecc. ecc. “dedicate”?
    Per quanto riguarda il “ha scelto lui di giocare contro giocatori con vantaggi fisici, lo sa e lo sa anche che deve accettare la battaglia aperta senza esclusione di colpi …” state dicendo cose non vere: l’esclusione di colpi c’è, le regole sono adattate a lui ed è “l’abile” a dover accettare di competere con esclusione di colpi in un altro sport che non è quello al quale si è iscritto!

  6. record ha scritto il 17 Giugno 2007 07:49

    caro smile, mi sono spiegata male io. intendevo dire che IN PARTITA ci dimentichiamo che lui ha scelto di essere lì e ci facciamo condizionare. anche io. ma quando papà montalbano mi ha detto lei è lì per “ucciderti”, allora ho dimenticato la sua condizione e ho giocato per vincere, cercando tutti i punti dove non poteva arrivare. perchè, davvero, VOLEVO vincere!! e ho giocato per farlo! ma lei è molto molto molto brava. ti giuro, è un fenomeno..:-) almeno nei quarta.. ma anche nei terza sono convinta che si prenderebbe delle grandi soddisfazioni!! la mia piccola polemica è che le due campionesse di doppio non avrebbero dovuto fare il quarta non perchè non avessero i requisiti di qualificazione o che, ma perchè TROPPO PIU’ FORTI!! DOVEVANO ANDARE DIRETTAMENTE NEL TERZA!!! :-):-):-)

    Spero che michela mi legga: miki, sono AMMIRATA dal tuo gioco e sono ONORATA di aver potuto competere con te (ho saputo che sei la numero 3 del mondo! me ne faccio un vanto quando dico con chi ho perso nei quarti!!!!!!) con affetto, Elena

  7. Alberto Vermiglio ha scritto il 17 Giugno 2007 18:23

    Per Record,
    scusa ma perchè devi dire papà Montalbano, … cos’è un prete che viene a confessarti all’angolo del tavolo?..
    A parte gli scherzi, il problema alla fine, riguardo la questione delle partite giocate a Terni dalla bravissima Miki e compagne non è uno ma sono molti di più…
    Giustamente Smile segnala le differenze che ci sono nell’affrontare la vita di tutti i giorni.
    Nessuno di noi si arrabbia perchè perde un match a TT contro una ragazza in carrozzina, ma si segnala che un atleta “normodotato” non va a fare i tornei per “disabili”, quindi (come alcuni disabili stessi si chiedono se giusto avere un vantaggio o un minor svantaggio.. in tornei open..) ci chiediamo se giusto applicare regole che cambiano il regolamento tecnico di gioco originario.
    Credo che le difficoltà tecniche della vita di tutti i giorni siano ben altra cosa. Perciò un “disabile” può stare in coda ad una cassa in banca o al supermarket, mentre non può andare ad un servizio igienico senza accorgimenti tecnici che lo aiutino.
    Ovviamente la discussione assume altra importanza quando si sa che Miki e compagne sono molto più professioniste di tante altre “Record” d’Italia, e quindi non sono così sconosciute per dar modo ad una Federazione di programmare al meglio un torneo, che per la prima volta sarebbe stato diverso da altre (un Campionato Italiano poi…. che ha portato tanto di articoli e servizi televisivi… come si fa a non notare il fatto…!!).
    Ancor di più perchè nella 4^ctg e forse fino ad un bel po’ di turni delle 3^ctg, queste atlete valgono parecchio.
    Ripeto, quando vincono medaglie in tornei CIP internazionali gli facciamo articoli e foto sul sito Fitet, quando si iscrivono ai Camp.Ital. non prepariamo l’evento e non ci premuniamo tutti, .. arbitri, atleti avversari, società, ecc… ma lasciamo che in uno sport di “rincoglioniti” come il nostro la gente si debba leggere certe regole nuove del luglio dell’anno prima e poi le abbia ben presenti…. ma se poi spesso accade che gliele cambiamo in corsa le regole o ad un mese dall’emissione delle nuove o dalla partenza della nuova stagione….?!?
    Ma dov’è il problema…? mi chiedo io!

  8. record ha scritto il 17 Giugno 2007 20:35

    papà montalbano perchè sono lui e le figlie.:-) era un modo per identificarlo con affetto. chiamarlo pierluigi mi sembrava troppo distaccato, visto quello che ha fatto per me negli ottavi!

  9. Alberto Vermiglio ha scritto il 18 Giugno 2007 16:59

    Per Record,
    e allora dì…: mi sono fatta fare la panchina da Montalbano,
    che nessuno pensa sia il Comissario, no? … insomma fare la panchina, …come se posse un falegname…!(batuttonne..!)

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