L’abilità che crea disabilità

1 Luglio 2013 da Ping Pong Italia 

Un’idea per l’Europa pongistica.

Alcuni anni fa avevo evidenziato in un articolo apparso proprio su questo blog le differenze tecniche fondamentali che c’erano e che ci sono tutt’oggi tra la scuola cosiddetta cinese e quella europea. L’articolo precedente post era stato poi ripreso dalla rivista cinese e anche da quella tedesca riscuotendo notevoli apprezzamenti. Con questo pezzo invece vorrei formulare delle proposte di lavoro che potrebbero consentire di ridurre il divario qualitativo che c’è tra la Cina e il resto del mondo. Per definire meglio il contenuto di questo pezzo è importante fare una breve ma essenziale introduzione su che cos’è effettivamente il pingpong nella sua interezza.

Sebbene il gioco del pingpong per molta gente possa apparire banale (da un certo punto di vista lo è sul serio, basta rimandare la palla nell’altro lato del campo ed il gioco è fatto), per me non lo è, perché credo profondamente che i concetti fondanti del nostro sport debbano essere tenuti sempre in considerazione. Il pingpong è azione e reazione, è movimento e coordinazione, è tattica e strategia, è tecnica e prestanza fisica, è motivazione e determinazione, e altro ancora, tutte queste caratteristiche fanno riferimento a un capo, a un soprintendente: l’abilità. Come vedete l’abilità ha molti modi di esprimersi, molte sfaccettature, penso che noi europei e, più in generale, il resto del mondo eccetto Cina, faccia un uso sbagliato e/o diverso dell’abilità.

Quindi per capire meglio il senso del discorso dobbiamo partire dall’abilità.
L’Europa paga ancora oggi e per svariati anni a venire, oltre per gli errori sull’impostazione tecnica di cui parlavo nel precedente articolo, anche per il voler giocare concentrandosi sul gioco di abilità nelle varie situazioni che si presentano di volta in volta, situazioni che si evolvono in una sorta di difesa. Il punto su cui vorrei porre l’attenzione è proprio questo: l’abilità all’interno del sistema di gioco.
Uno dei più grandi maestri dell’abilità di gioco, se non il più grande di sempre è J.O. Waldner, un talento unico capace di tutto, tanto invidiato quanto emulato da moltissimi seguaci. Se da una parte Waldner ha fatto scuola, dall’altra ha creato le condizioni per una crescita tecnica e mentale anomala rappresentando un modello di gioco distante da quello che oggi è il concetto vero del pingpong ossia lo scambio rapido e la sua continuità. Spero Waldner non me ne voglia e lungi da me nel riconoscergli una qualche responsabilità diretta sul gap Cina/Europa e Resto del Mondo, inoltre nutro una profonda stima per la persona e grande ammirazione per le sue imprese. Un altro esponente da menzionare è senz’altro Michael Maze, purtroppo la sua partita dei Mondiali di Shanghai 2005 contro Hao Shuai vinta in difesa alta ha creato un precedente negativo che ha contribuito a deprimere ulteriormente il gioco europeo e in alcuni casi anche quello giapponese. Morale della favola: i cinesi si possono battere giocando in modo difensivo, furbetto.
 Andando ancora indietro nel tempo abbiamo avuto altri esempi illustri come il francese Secretin per l’Europa e, pensate, un unico cinese, uno solo Liang Ge Liang, i cosiddetti giocatori “Allround”, ossia l’abilità di gioco fatta a persona. Ripeto, ancora una volta, che non ci sono responsabilità dirette, espongo solamente la verità dei fatti. I fatti indicano che per quasi due decadi, i giocatori Europei non sono riusciti a creare una propria identità di gioco. Un’unica eccezione viene dalla Francia che ha ottimi giocatori ( nella foto Mattenet FRA) con grandi potenzialità ma che risentono di quel background che menzionavo poco fa, sviluppando il proprio gioco in una sorta di azione di controllo senza graffiare più di tanto.

La palla da 40mm ha di fatto contribuito a consolidare questa tendenza negativa dell’Europa. Il fatto che la palla vada più lenta ci ha indotto a considerare lo scambio più lento, ci siamo quindi adagiati a fare un gioco di abilità. Mentre in Cina Liu Guoliang dettava le linee guida per un gioco muscolare, aggressivo e potente eseguito con tattica feroce, (a proposito, avete mai visto Liu Guoliang indietreggiare e giocare di rimessa?) In Europa si stava a guardare sperando che quella palla ci potesse davvero favorire e quindi abbiamo perso ulteriore tempo.

Abbiamo annaspato e stiamo ancora annaspando come meglio possiamo contro lo strapotere cinese aggrappandoci il più delle volte al gioco di abilità piuttosto che andare al confronto diretto, all’abilità del gioco. È ora di cambiare registro.

Il vero precursore del gioco moderno, almeno quello che intendo io, è stato l’ungherese Tibor Klampar, considerato negli anni 70/80 un autentico talento. Mi verrebbe di dire che il suo gioco era molto femminile nel senso che oggi quasi tutte le donne giocano con quel sistema, ossia vicino al tavolo senza indietreggiare mai, puntando sull’azione rapida, il piazzamento della palla e sulla variazione di rotazioni, tutte le altre, giocano in difesa tagliata. In questo settore l’eccezionalità del gioco abile sui livelli internazionali è stata rappresentata solo dall’ungherese Toth, molto spesso, contro lo velocità asiatica, volentieri si rifugiava nella difesa alta. Io ammiro moltissimo il gioco femminile, mi dà l’impressione che sia una sorta di complemento a quello maschile a cui gli uomini fanno fatica ad adottare, anzi non ci pensano nemmeno di farlo. Ve lo immaginate giocare come le femmine ossia veloce ma allo stesso tempo esprimere potenza dei colpi. Certo occorre fare alcuni aggiustamenti sul lavoro di gambe, cambiare l’idea dei passi: non più passo incrociato per muoversi da una parte all’altra ma salto laterale mantenendo l’apertura delle gambe così da non perdere l’equilibrio. Occorre migliorare la velocità di esecuzione dei colpi e la lunghezza dei colpi, l’esplosività del corpo, la flessibilità della spalla, la velocità mentale etc.

Non ho mai assistito a un campionato nazionale cinese e vorrei tanto farlo, anzi colgo l’occasione (lo avevo già fatto in passato) per esortare i tecnici europei o qualunque tecnico ad assistere i campionati cinesi, non c’è nulla di male, non ci sono controindicazioni né effetti collaterali negativi, farebbe solo bene. Dicevo, sono convinto che le partite tra cinesi siano tutto fuorché ripararsi in una sorta di difesa di gioco. Ci si affronta a testa alta. Si fa il servizio, si risponde a un servizio, si esegue un topspin o un’apertura sul tavolo, si blocca e via continuando in un crescendo esasperatamente tattico
. Per capire meglio questo concetto devo portare un semplice esempio che a voi risulterà molto familiare, quasi quotidiano. Quando giochiamo in società, ci alleniamo per conto nostro o siamo addirittura in uno stage collettivo, ci si ritrova sempre nella stessa situazione: una parte attacca, l’altra si difende come può barricandosi spesso nel gioco da lontano, ossia indietreggiando il più velocemente possibile, e in molti casi continuando con una difesa  (fishing) anche alta (lobbing). Mi capita di girovagare qua e là per la “rete” e devo dire che ci sono molti giovani giocatori davvero veloci a prendere la posizione lontano dal tavolo, un mirabile sprint all’indietro, quasi fosse una rinuncia al gioco. Quante volte abbiamo visto questa scena? Moltissime. Questo modo di agire altro non fa che stimolare il gioco abile, quello furbo, un tipo di abilità che ci rende deboli, passivi, vulnerabili tecnicamente e mentalmente. Giorno dopo giorno il giocatore tende a creare e sviluppare situazioni di gioco difensive dove poter ribaltare la qualità dello scambio sperando appunto di risolvere il problema con un colpo di recupero, una difesa, un controtop disperato, a volte un taglio da lontano e così via. Detto così sembra normale, chi è che non lo fa al giorno d’oggi. Il problema è proprio questo, occorre tornare a giocare, a sostenere lo scambio veloce, a vincere il punto perché si è più capaci e non dichiarare bandiera bianca andando a giocare in difesa ributtando la palla alla meno peggio nella speranza di chissà che cosa. Ripeto, questo modo di fare crea dipendenza e debolezza mentale. Molte volte vinciamo il punto ma a scapito di un sistema che non è vincente dandoci l’illusione di poter competere, illusione che poi si infrange fatalmente quando si ha a che fare con un gioco, robusto, concreto, fatto di velocità e potenza, aggressività e determinazione, cose che i cinesi fanno in modo perfetto. Attenzione, non voglio dire che non dobbiamo difendere, dico solo che la difesa non deve prendere il sopravvento sul gioco aperto, di confronto. 
Noi europei siamo scaltri, conosciamo la tattica e conosciamo la tecnica, abbiamo fantasia e inventiva, non abbiamo bisogno di queste cose, ce le abbiamo già. Con il passare del tempo le abbiamo addirittura affinate, ma abbiamo perso il senso del gioco e la sua dignità, la sua fluidità, l’armonia e la bellezza. 
Non mi piace fare esempi di altri sport, ma guardiamo il tennis, “nostro cugino”, proprio in questi giorni Wimbledon ci può ispirare. Non prendo in considerazione la spettacolarità, prendo in esame lo scambio, il gioco in sé per sé. Giochi, scambi, ribatti la palla, se non sei all’altezza, niente da fare, la palla non la raggiungi e perdi. Nel pingpong non avviene la stessa cosa, se non siamo all’altezza ci rifugiamo nel gioco da lontano, andiamo in recupero, speriamo che l’avversario non ci dia il colpo di grazia così possiamo rientrare nel gioco e magari invertire la rotta. Parafrasando il tennis, ho come l’impressione che i cinesi siano fenomenali tanto nell’erba quanto nella terra rossa e tutti gli altri se la giocano solo nella terra rossa. E che dire della scherma, uno sport spesso paragonato al nostro per via dell’idea di duello. Nella scherma si vince combattendo non indietreggiando. Ma che duello è se uno tende a scappare?

Noi, inteso come resto del mondo abbiamo due modi di fare (Dott. Jekill & Mr. Hyde), uno negli schemi di allenamento e uno nelle situazioni di gioco libero. Negli schemi di allenamento siamo eccellenti, pochi errori, la continuità dei colpi, la regolarità nello scambio, esecuzione dei colpi di notevole qualità, siamo persistenti, duraturi, mentalmente ben predisposti. Quando ci troviamo in situazioni di gioco libero allora cambiamo il nostro modo di giocare, quasi a nascondere le nostre capacità, diventiamo irriconoscibili, ecco che non siamo più continui, il nostro gioco diventa confuso, i colpi sono meno efficaci, abbiamo mille dubbi e mentalmente diventiamo difensivi. Tutto questo quando siamo in allenamento, ora, figuriamoci in una competizione vera e propria.

Ai giocatori europei serve la coerenza di gioco, la continuità dell’azione veloce, la reattività delle gambe e la capacità di ripetere le stesse azioni in modo uguale, naturale, continuo, costante senza interruzioni di sorta, quasi non pensando alla partita ma giocando la partita. Ogni volta che ci si discosta da questo sistema significa debolezza. Una piccola crepa che a lungo andare destabilizza l’intera struttura fino a farla cedere del tutto. 
Per arrivare a uno stadio di vera competitività dobbiamo rafforzare la mentalità di un gioco costante, dobbiamo essere capaci di sostenere lo scambio, diventare più potenti, adottare tattica e strategia in modo disciplinato, maniacale aggiungerei. Per fare ciò le idee non bastano, serve il lavoro, la costanza del lavoro, la disciplina del lavoro. Serve una consapevolezza che ti fa essere pronto a fare un passo indietro per farne due avanti. Serve determinazione e forza di volontà. Serve preparazione fisica e mentale. Dobbiamo rinunciare al gioco abile per lasciare spazio alla coerenza di gioco, all’abilità con la A maiuscola, quella che sovrintende tutto, il capo. Dobbiamo partire con le nuove generazioni e educarle alla coerenza di gioco, alla continuità dello scambio da vicino, ad aprire il gioco prima che lo faccia l’altro con un flic o una palla di rotazione, a non aver paura di difendere bloccando sul tavolo o contrattaccare con un controtop, a piazzare la palla, a non subire quando ci si deve confrontare.

Sono convinto che la Cina non è imbattibile, forse sono in controtendenza anche perché pare che ci sia molta rassegnazione. Ho fiducia nella forza di volontà degli europei e del resto del mondo. Ho visto gli allenamenti cinesi come quelli europei, i cinesi sono continui, costanti, non cedono, noi si. Anche in Cina succede una cosa simile, tutti quelli che cedono al gioco abile fatalmente soccombono. E allora, noi, che cosa abbiamo che non possiamo fare?
Forza resto del mondo!!!

Commenti

39 risposte per “L’abilità che crea disabilità”

  1. about.blank ha scritto il 1 Luglio 2013 14:15

    Disamina lucidissima e illuminante! Si torna al lavoro di copiatura, stampa, distribuzione in palestra. Grazie Max!

  2. Drago Rosso ha scritto il 1 Luglio 2013 21:34

    E dopo questo articolo il presidente Sciannimanico chiederà all’Ittf di ritirare il patentino di allenatore a Costantini. Motivazione: non capisce una mazza di tennistavolo!

  3. about.blank ha scritto il 2 Luglio 2013 08:37

    Faccio un discorso da uomo della strada.. non potendo fare altro: non so in Europa, ma in Italia il pingpong è lo sport preferito dai pigri.

    Pigrizia in ogni aspetto: siamo addirittura pigri a consultare i regolamenti che ignoriamo bellamente. Nel golf non fai tornei se non superi l’esame delle regole.

    Pigrizia nella preparazione, quanti ne fanno? Tanto non si corre.. e ogni sei punti fai la pausetta.. ma anche senza gli esamultipli hai sempre la possibilità di inumidire i piedi sullo straccio bagnato.. o di asciugare la manona spalmandola sul tavolo (cosa inguardabile che vieterei per regolamento !! E che non ce li hai i pantaloncini??)

    Con tutta questa pigrizia (come direbbe Totti) NORMALE CHE ci si impigrisca nel gioco alla ricerca del virtuosismo tecnico anziché dell’exploit atletico.

    La crescita tecnica e quella atletica di un giocatore dovrebbero crescere di pari passo in un parallelo di upgrade della tecnica dei colpi, dell’affinamento tattico e del potenziamento atletico.

    Invece più si acquisiscono tecnica e tattica e più vi ci si rifugia trascurando progressivamente il lato atletico.

    A Riva del Garda una bella lezione di tennistavolo l’ha data Flavio “King” Maietti, a oltre 65 anni ha un gioco molto atletico perché è anche personal trainer in una palestra oltreché pongista attaccante a 360 gradi.

    Ragazzi, no problem, abbiamo un grande futuro .. dietro le spalle!

    Ad Maiora!

  4. adygoro ha scritto il 2 Luglio 2013 12:37

    applausi …

  5. Smile ... ha scritto il 2 Luglio 2013 12:59

    Che pezzo !
    Complimenti Max !

  6. DANY ha scritto il 2 Luglio 2013 13:33

    Grande Max……ogni volta che parli mi illumini……..e ci illumini……la disamina è perfetta…..e conforta la mia critica verso il gioco passivo di un ragazzo nella finale dei campionati italiani…….un ragazzo potenzialmente molto interessante che però giocava a muretto con una antitop sul rovescio…..stile Neubauer per intenderci…..solo che questo ha vent’anni ……ho cercato di far capire che un ragazzo a quell’età deve essere più attivo, attaccare ….saper toppare sulle palle giuste…..Sembrerebbe che da noi l’importante sia vincere pur senza essere in possesso della tecnica. Ogni mezzo lecito e omologato ITTF è più importante della tecnica di gioco. Se si dice che ad un ragazzo è sbagliato farlo giocare con quel tipo di gomma …sembra di dire una bestemmia. Mi si risponde che ognuno deve giocare come gli pare…..mi si è detto : dove è scritto che bisogna essere tutti attaccanti ? mica siamo dei robottini….. l’importante è che uno si diverta con il gioco che più gli piace. Ma il bello secondo me è che qui si imposta un giocatore con un tipo di gioco solo per cercare di ottenere dei risultati positivi. Peccato però che in questo caso il giovane ha perso contro un ragazzino che fisicamente era la metà di lui ma che attaccava e tirava di top di brutto. La differenza l’ha fatta la tecnica di gioco, la velocità dei colpi, delle gambe e metterei anche l’intelligenza. Qui non si parla di essere attaccanti e basta. Si parla di affrontare il gioco a viso aperto e chiudere il punto per primo. Finchè in Italia continueremo a migliorare l’abilità di gioco in rapporto all’avversario, creeremo la disabilità nel gioco di cui tu parli…..correggimi se sbaglio.

  7. Ping Pong Italia ha scritto il 11 Luglio 2013 02:29

    Grazie per l’apprezzamento che avete dimostrato leggendo questo pezzo. Colgo l’occasione anche per ringraziare altri lettori provenienti dal forum di Giorno dove appunto è stata stimolata una discussione proprio in merito al mio post di Ping Pong Italia. Ho letto tutti i commenti, sono contento che l’articolo ha suscitato interesse. Chiunque volesse porre domande in proposito vi prego di sentirvi liberi di porle, vi risponderò al 100%.

  8. lelesguizzero ha scritto il 16 Luglio 2013 16:48

    Vorrei interrompere questa interessantissima disquisizione sul niente…..

    per dire che 3 patrioti, eroici, figli di genitori italici, con nonni italici….hanno portato l’italia sul secondo gradino del podio agli eurojuniors….avete visto che OO ha massarelli???? anche baiocchi niente male….e il piccolo leo finalmente si è svegliato….

    ITALIANS DO IT BETTER…..

    A questo punto fuori dalle palle dalla nazionale chi non ha genitori italiani e chi è nato in paese estero….avete visto l’attaccamento alla maglia dei nostri patrioti????

    W l’italia W i nati da genitori italici!!!!

    GRAZIE RAGAZZI!!!

  9. lelesguizzero ha scritto il 16 Luglio 2013 16:49

    Lo so che la finale è oggi alle 20 ma lele sa già che i cugini ci faranno il sederino pezzato!!!

  10. Ping Pong Italia ha scritto il 16 Luglio 2013 22:37

    Campioni d’Europa Juniores. Che gran bella soddisfazione. Complimenti ai ragazzi, ai tecnici e a tutto il pingpong italiano.

  11. lelesguizzero ha scritto il 17 Luglio 2013 12:11

    for max: va bene dei complimenti max….ma se non era lele a parlare di questi europei te finora nemmeno li avevi kakati di striscio!!!!

    Ps e di leo aviere pagato dalle forze aeronautiche che gioca per il team dello sciannizzero????

    Grande scianni….ha mostrato a tutti come si fa ad avere il team in A1 e far pagare i giocatori al contribuente italico!!!!

  12. lelesguizzero ha scritto il 20 Luglio 2013 10:07

    Che figurrimerdddddd……

    il piccolo leo dopo averci regalato the gold meda….si è squagliato come neve al sole….

    dall’oro come cader al nulla come junior….

    almeno l’oro a squadre…meglio che niente…certo che dopo 3 anni le defecata è enorme!!!

  13. lelesguizzero ha scritto il 23 Luglio 2013 10:39

    Dopo i risultati degli individuali…..e la medaglia di bronzo nel dx….credo di non esagerare se dico che il piccolo leo entra di diritto tra i primi 10-15 italiani all time a livello giovanile!!!

  14. about.blank ha scritto il 23 Luglio 2013 17:03

    Una pregunta per lo Sguizzero:

    ma con tutta la fuga di cervelli cui stiamo assistendo ..
    com’è che tu sei rimasto qui ?

  15. lelesguizzero ha scritto il 25 Luglio 2013 10:43

    per blank: qui dove???

    Io sto al calimba de launa da tempo…..sai dov’è???

  16. ittennico ha scritto il 1 Agosto 2013 10:25

    Tutto davvero interessante e condivisibile.- Per fortuna Massimo ha concluso “forza resto del mondo”.
    Vi siamo inclusi, certo… ma siamo molto lontani, in particolare (anche se qualcosina si muove , e spero.. non a carattere di “fumo negli occhi”) nella gestione tecnica periferica.
    Sono ignorante di come funziona in Cina.. ma , da noi.. è tutto molto “artigianale”, parrocchiale…o “ad personam”.

    Detto questo ribadisco anche qui, di essermi sorpreso.. a provare un certo sentimento per la vittoria ITALIANA , giovanile.

  17. Ping Pong Italia ha scritto il 1 Agosto 2013 12:07

    Oggi 1° Agosto ricorre l’ottavo anniversario della nascita di Ping Pong Italia. Auguri blog e grazie a tutti voi che nel corso di questi 8 anni avete scritto, commentato e letto gli articoli.

  18. Drago Rosso ha scritto il 1 Agosto 2013 23:57

    Oggi, primo agosto, ricorre anche l’ottavo anniversario, più un mese, della cacciata di Massimo Costantini dalla guida della Nazionale. Una vergogna e uno schifo che non finiscono mai.

  19. about.blank ha scritto il 2 Agosto 2013 10:53

    Grazie Massimo e Auguri a te e al blog.

    Ma vogliamo parlare della famosa “carta bianca” data a Deniso?
    Com’è che su quella carta ci può scrivere i nomi che vuole.. tranne un paio?

    E’ di ieri la notizia dell’affidamento del Settore Femminile.

    Mi rifiuto di credere che Deniso, se avesse potuto, non lo avrebbe assegnato a Maurizio Errigo.
    Pur con tutta la stima che egli possa avere di Antonio Gigliotti, non c’è nome in Italia che abbia saputo fare altrettanto bene in un Settore così delicato.
    Errigo è l’uomo che ha saputo gestire anche le sfumature tutte femminili delle nostre migliori atlete, insieme ad una riconosciuta esigenza sul lavoro.

    Il settore femminile ha una sua peculiartà, molto diversa da quella maschile. Il “fattore umano” è più complicato. Errigo ha dimostrato di saper tirar fuori dalle ragazze il meglio, lavorando a 360 gradi su tecnica, allenamento, preparazione fisica, non trascurando il reparto “motivazione, determinazione & insicurezze” .

  20. Smile ... ha scritto il 2 Agosto 2013 12:32

    about.blank : Gigliotti è “figlioccio” di Deniso !
    Stiamo riaprendo un discorso di aria fritta. Innanzitutto Deniso è libero di fare le sue scelte (condivisibili o meno) e, in considerazione di quanto ho scritto, ha fatto la scelta che riteneva. Con Errigo non credo (nonostante anche io concordi con te) che ci sia il feeling che necessiterebbe.
    Aldilà delle discussioni di meritocrazia, come puoi notare, dopo Valentino, ora Gigliotti ! Tutti uomini suoi “giustamente”. Poi pagherà in prima persona in caso di fallimento per le sue scelte … Ma quella è un’altra storia …

  21. Smile ... ha scritto il 2 Agosto 2013 12:33

    Massimo : auguri a te e grazie per questo spazio importante che hai creato per tutto il movimento !

  22. about.blank ha scritto il 2 Agosto 2013 20:13

    @Smile: forse avrai letto che ho fatto un intervento sul forum, nel quale mi sono sbilanciato e Ittennico mi ha buffettato per alcune mie affermazioni.
    Rispondo a te quello che ho risposto a lui: parlo con cognizione di causa.
    Purtroppo di più non posso aggiungere. Per una volta fidati. ;-)

  23. dico lamia ha scritto il 3 Agosto 2013 11:23

    @ about.blank

    la decisione di affidare a Gigliotti il Settore Femminile non è affatto così recente, è stata deliberata nel Consiglio Federale del 4 maggio 2013.

  24. about.blank ha scritto il 3 Agosto 2013 18:25

    Ho scritto che è recente la notizia.

  25. about.blank ha scritto il 3 Agosto 2013 18:36

    E’ stata data solo ora, sul sito, la notizia urbi et orbi, perchè i contratti coi tecnici precedenti scadevano nel luglio scorso. Ma questo cosa cambia nel merito?

    La famosa “carta bianca” non è poi così.. candida.

  26. ittennico ha scritto il 4 Agosto 2013 15:18

    Scusate, ma una volta tanto, facendo finta che non sia un dettaglio in un paese di tanti presupponenti in materia. .. si potrebbe continuare a parlare di tecnica? A tale riguardo vorrei porre una domanda a Massimo. Ritiene importante , per la conduzione, diciamo, di un giovine. . e che questi abbia del talento, proporlo SUBITO a livelli probanti , oppure che sia una “immissione” fatta per gradi. Quale età ritiene il limite di “atteggiamenti da chioccia” ? E, soprattutto, e riferendomi in particolare al suo articolo è perciò IMPORTANTE insegnargli tecnica e fisicità aggressivi fin da subito o non appena la sua struttura fisica si stabilizzi? In buona sostanza ed infine: se mi accorgo di avere un talento fra le mani (ammesso sia capace di accorgermene) è necessario o meno per farlo venir fuori , dare , per esempio priorità a lui nella attività agonistica, in particolare nazionale?

  27. lelesguizzero ha scritto il 5 Agosto 2013 18:27

    1) STEFANO BOSI numero 1 Ettu
    2) MAURIZIO ERRIGO numero 1 a squadre donne 2001 in Europa
    3) LORENZO NANNONI numero 1 a squadre junior 2013 in Europa

    Se dico che per primeggiare in Europa bisogna essere nati nel granducato????

    Grazie ragazzi….orgoglio toscano!!!

  28. ittennico ha scritto il 5 Agosto 2013 23:11

    E…. che ca..o c’entrava?

  29. lelesguizzero ha scritto il 6 Agosto 2013 10:38

    Dopo gigliotti al femminile…..il prossimo passo sarà l’ingaggio del vecchio amico di merende…..colui che annuncia e viene da sorrento!!!

  30. lelesguizzero ha scritto il 7 Agosto 2013 10:59

    Considerato che il perugino e l’aviere in finale hanno fatto il sederino a strisce al futuro european champion angles…..e che loro sono usciti ai primi turni nel singolo e doppio….una domanda mi sorge spontanea:

    in quale night di ostrava sono stati a siglare la loro medaglia d’oro a squadre????

    Valeva la pena per una ki,,,,,,ta sputtanare l’ultima occasione della vita di vincere qualcosa???

  31. about.blank ha scritto il 7 Settembre 2013 16:53

    Stavo rileggendo “Un’idea per l’Europa pongistica”, il sogno di Costantini, e per assonanza ho ripensato al Sogno di Costantino: “In Hoc Signo Vinces” ( l’auspicio di Massimo, parafrasando, potrebbe diventare: “Con questo atteggiamento vincerete”, tanta è la carica propositiva che diffonde) … quando mi è balenato in mente un quesito: Costantini è eleggibile alla Presidenza Ettu?
    Massimo potrebbe succedere a Bosi?
    I grandi elettori scelgono solo tra presidenti federali in carica e/o tra dirigenti Ettu o anche le Personalità Emerite del Tennistavolo sono papabili?

    Sarebbe un passo concreto verso la realizzazione del sogno, o almeno di un tentativo credibile.

    Forse, anche se fosse possibile tecnicamente, non sarebbe opportuno che ad un italiano succedesse un altro italiano.. però, in certi casi, sarebbe bello poter derogare…

    Che mi dite?

  32. Drago Rosso ha scritto il 12 Settembre 2013 13:58

    Un’informazione tecnica a proposito dell’eventualità, lodevole, che Costantini possa diventare presidente dell’Ettu.
    Purtroppo, secondo le assurde regole in atto, a candidarlo deve essere la Fitet. Quindi, Sciannimanico ha sempre il potere di fermarlo, continuando così a distruggere il tennistavolo.

  33. lelesguizzero ha scritto il 12 Settembre 2013 16:31

    ma perché my old friend red dragon non parli mai del tuo amoco mesciatone del lago….che da 12 anni è a stipendiuccio faitet e non distingue una panda da una brais???

    E’ dalla base che va dato l’esempio, finché c’è gente come te non si va da nessuna parte!!!

  34. lelesguizzero ha scritto il 16 Settembre 2013 16:27

    Alla luce delle convochescions per gli europei qualcuno può spiegarmi perché continuano a convocare un player nato in bulgaria da genitori bulgari che non vince mai????

    Oppure un perugino ormai maggiorenne che ancora non vince nemmeno coi 2 catg????

  35. about.blank ha scritto il 17 Settembre 2013 19:06

    L’importante è che il perugino maggiorenne abbia battuto il francesino giusto al momento giusto. E una vittoria con la Francia vale sempre doppio.

  36. lelesguizzero ha scritto il 18 Settembre 2013 16:02

    Se c’è un man che dimostra coerenza nella vita questo è pat of nido….

    un tempo per andare in nazionale dovevi essere fiuggino….vi ricordate gigliati agli europei???? scandalo superiore….

    adesso per essere nel nescional tim devi essere di fede sciannizzera….che kaxxo ci dice sedetti???? o tech????

    dove sono tommasi,, crotti e bissi????

  37. lelesguizzero ha scritto il 20 Settembre 2013 16:51

    Firma anche tu la petizione….

    in nazionale solo chi ha risultati di rilievo….

    non comparse che vanno in giro solo per pub….

    ma il mesciato avete presente????

    dove sei bisi giovanni…..axxoooooo fai qualcosa!!!!

  38. lelesguizzero ha scritto il 25 Settembre 2013 16:24

    Vorrei fare i complimenti al piccolo leo passata di pomodoro…..che dopo aver firmato contrattino con le fiammelle volanti ha iniziato a caxxeggiare come solo i grandi sanno fare…..

    vedi figurrimerdissima al topo 10 europeo……

    continua così e tantu pilu ti arriderà!!!

  39. lelesguizzero ha scritto il 27 Settembre 2013 16:19

    Tra gli junior la vittoria del polacco Dyjas, che con una sola sconfitta a Terni veramente non ha sbagliato quasi nulla, non è una sorpresa, fu finalista cadetti a Istanbul nell’Europeo vinto da Mutti ed è sempre rimasto in questi ultimi tre anni nella elite delle posizioni che contano anche tra gli junior.

    Se il polakkino che tre anni fa perso da letto passata di pomodoro oggi vince il ratto 10…e leo giunge 5….

    di chi è il merito???

    Scianni…..pat of niso….40 niners????

    Insomma è facile fare il ……..

    Costantini for president!!!

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