Destate le fiamme

12 Agosto 2013 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

L’annuncio della prima decisione presa da Patrizio Deniso nella sua veste di capo supremo del settore tecnico, vale a dire la nomina di Antonio Gigliotti alla guida della Nazionale femminile, è lo spunto da cui partire per una analisi delle ultime vicende del tennistavolo italiano. La situazione, a dispetto della vittoria della squadra junior maschile agli Europei giovanili, va peggiorando sempre più, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello politico. Ormai, non si tenta nemmeno più di coprire le vergogne, si agisce spudoratamente all’insegna del “comando io e me ne sbatto altamente il cazzo di chi non è dalla mia parte”. La cosa peggiore è sentire le disquisizioni di cerebrolesi che chiedono, indignati, di non parlare di politica perché loro “vogliono solo giocare a tennistavolo”. Poi si ritrovano all’una di notte in una palestra piccola, fredda e umida, a giocare quelli che dovrebbero essere i Campionati nazionali. E in quel momento bisognerebbe chiedere loro: “E allora, grandissimi coglioni, adesso lo capite perché anche il semplice voler giocare a tennistavolo è una questione politica?”

Ma il peggio è vedere che risultati ha dato il voto elettorale, espresso da traditori, buffoni, cialtroni e venduti: il tennistavolo italiano affonda nella merda. E proviamo a capire perché.

NAZIONALI

Penso che chiunque abbia un sia pur minimo quoziente di intelligenza capisca che la nomina di Gigliotti non è stata “libera”. Se poi vogliamo prenderci per il culo e dire che Deniso ha preferito, autonomamente, Gigliotti a Errigo, questo è un altro discorso. Io, però, lascio da parte la “presa per il culo” e vado avanti per la mia strada. Ricordo due cose essenzialmente. La prima: Deniso ed Errigo sono stati insieme alla conduzione delle squadre nazionali (Patrizio la maschile, Maurizio la femminile) fino al 2001, quando Deniso fu esonerato per contrasti con la Fitet guidata da Bosi e fu sostituito da Costantini. La loro era una stretta collaborazione, i due erano (e sono) molto amici, condividevano le impostazioni tecniche e del lavoro in generale. Insomma, prima ancora di considerare i buoni risultati ottenuti da Errigo con la Nazionale (a cominciare dall’oro europeo a squadre nel 2003), la considerazione e la stima che Deniso ha nei suoi confronti parte da ancora più lontano, da un lavoro fatto insieme e dalla condivisione delle idee nella conduzione delle Nazionali. La seconda cosa da ricordare: durante la recente campagna elettorale, il presidente Sciannimanico annunciò, con un colpo di teatro, che la guida tecnica sarebbe stata affidata a Deniso. Le considerazioni che, nella base, vennero fuori (basta rileggere gli interventi nei forum) ebbero una costante: Sciannimanico lascia la responsabilità tecnica a Deniso e dimostra a tutti che non interverrà sulle scelte. Perché questo? Perché, spiegavano i partecipanti alle discussioni sui forum, Deniso è un sergente di ferro che non accetta compromessi, che ha detto sì alla proposta di Sciannimanico solo perché è stato lasciato libero di decidere quello che vuole, senza imposizioni e divieti. Ripeto: basta andare a rileggere tutte quelle discussioni e si ritroverà esattamente ciò che ho appena riferito.

Bene, a quanto pare, il “sergente di ferro” almeno una imposizione l’ha accettata, quella di non chiamare Errigo nello staff della Nazionale. Perché tutti sanno i contrasti che ci sono stati fra Sciannimanico ed Errigo, a cominciare dalla sua cacciata dalla Nazionale nel 2005, insieme a Costantini, per poi arrivare a quella dal Castel Goffredo. E tutti sanno che Deniso, non solo per amicizia, ma soprattutto per risultati ottenuti e competenza, avrebbe scelto Errigo. Invece, spunta Gigliotti, comunque un giovane dello staff di Deniso, insieme a Piacentini, impegnato nelle giovanili. Insomma, cresciuti da giocatori sotto Deniso e quindi non facilmente in grado di staccarsene per prendere decisioni autonome. Ma il punto principale non è nemmeno questo. Il punto è che se Deniso ha accettato una imposizione, quale assicurazione possiamo avere che non ne accetterà altre? E, vista la situazione di “dipendenza”, quale assicurazione possiamo avere che le convocazioni saranno autonome? E allora, dove sono finite le anime candide che parlavano di un sergente di ferro che dettava le condizioni a Sciannimanico? Inutile illudersi, poi, che ci sarà un rendiconto finale con risultati e quant’altro. Non c’è mai stato, a cominciare da Costantini ed Errigo (i quali, se ci fosse stato, sarebbero dovuti restare alla guida delle Nazionali per tanti altri anni) per finire a tutti quelli che li hanno seguiti, e non ci sarà mai con questa Fitet.

Chiudo questa prima parte con una nota: se per escludere Errigo c’è voluto un diktat, non ce n’è stato assolutamente bisogno per Costantini. Tanto per essere chiari, Deniso comunque non lo chiamerebbe mai, perché le loro visioni di come essere allenatore di tennistavolo e c.t. della Nazionale sono completamente diverse, agli antipodi. Fra l’altro, giusto per la cronaca, Costantini non ha mai accettato imposizioni e proprio da un suo rifiuto a convocare una certa persona in Nazionale, su espressa richiesta del padre di questo giocatore, sono nati tutti i suoi guai.

GIOCHI DEL MEDITERRANEO

E resto in tema di convocazioni tornando indietro ai Giochi del Mediterraneo, che si sono tenuti a Mersin, in Turchia. L’Italia maschile ha preso l’argento nella gara a squadre, battuta dai turchi (col cinese Vang Bora) in una finale senza storia. E’ già molto, comunque, che sul sito della Fitet non sia apparso l’annuncio della conquista di “tre” medaglie d’argento, come accaduto quattro anni fa a Pescara, quando si misero in bella evidenza le “tre medaglie d’oro” delle azzurre che avevano vinto la gara a squadre femminili. Le ragazze, invece, hanno perso la finale per il bronzo, contro l’Egitto. E qui, contrariamente a quanto avvenuto per la squadra maschile, con i migliori in gara, non si è capito il motivo della rinuncia a Lisa Ridolfi, che è stata sempre una delle migliori come rendimento nelle recenti gare dell’Italia. A Mersin c’erano la Stefanova, la Vivarelli (arrivata dopo qualche giorno perché aveva gli esami a scuola) e la Piccolin. E, obbiettivamente, preferire la Piccolin alla Ridolfi è sconcertante. Certo, a considerare la cosa dal punto di vista della “geografia politica”, qualcosa in più si capisce, ma se la Ridolfi viene fatta fuori vuol dire che siamo alle solite. L’altra cosa incomprensibile è il commento di Deniso, sulla rivista federale pubblicata sul sito Fitet, a proposito di Stefanova, che si è ben comportata ma che, invece, viene giudicata negativamente. Anche in questo caso, fermo restando il rispetto per le opinioni altrui, giova ricordare che la Stefanova, da quando è andata via da Castel Goffredo, non sembra suscitare più la simpatia da cui era circondata quando gareggiava per la squadra del presidente. E certe coincidenze danno parecchio fastidio, oltre a essere ingiuste nei confronti dell’atleta in questione.

MARINA E AERONAUTICA

Certo, visto che la Stefanova fa parte dell’Aeronautica, dispiacerebbe se questa visione negativa potesse poi provocare ripercussioni sulle sue future convocazioni in Nazionale e, al peggio, anche al pericolo di essere dismessa dall’Aeronautica, in mancanza di risultati di interesse nazionale e internazionale. E’ vero che quando entrò in Aeronautica era più giovane e più in alto nella classifica mondiale, oltre a giocare per il Castel Goffredo, ma non vedo perché ne dovrebbe uscire proprio adesso che è la più forte in Italia, l’azzurra con la migliore classifica internazionale e gioca (giocava) con la Sandonatese! Ma nel panorama dei club militari si è aggiunta la Marina, con un ingresso che suscita qualche perplessità. Il posto in Marina se l’è preso Rossella Scardigno in virtù non delle qualifiche sportive, ma del possesso della patente nautica. Nel concorso per l’ingresso in Marina, il “titolo”, come la patente nautica appunto, era un requisito che dava più vantaggi delle prestazioni sportive, quindi, va chiarito subito, non c’è stata alcuna irregolarità. Il punto, però, è che non si capisce che funzione abbia un posto in Marina se la prestazione sportiva ha un’influenza minima se non nulla. La Scardigno non è nemmeno fra le prime dieci della classifica nazionale, ma ha scavalcato concorrenti come Vivarelli e Ridolfi che hanno partecipato a Mondiali ed Europei assoluti. In Aeronautica si entra per meriti, anche se può parere strano che vi entrino tutti quelli che giocano (o giocavano) per Castel Goffredo. In Marina si entra per titoli. Ma che senso ha? Fra l’altro, se, come per l’Aeronautica, il giocatore deve confermare la sua appartenenza al Corpo con i risultati, come potrà la Scardigno confermarla se non viene convocata in Nazionale? E allora cosa potrebbe succedere? Che bisognerà convocarla “per forza” in Nazionale per non perdere il posto in Marina, anche se ha davanti a sé molte altre giocatrici che il posto in Nazionale lo meritano più di lei? Ecco, la Fitet potrebbe fornire spiegazioni in merito, tanto più necessarie se si considera che la Scardigno è figlia di un vicepresidente federale?

NEGRISOLI

Parlando della Stefanova, ho detto che gioca (giocava) con la Sandonatese. La parentesi è dovuta al fatto che la Sandonatese, dopo la conquista dell’ultimo scudetto, ha annunciato la rinuncia al campionato per problemi economici. Così, rimane senza squadra anche Laura Negrisoli, che merita un discorso a parte per la paradossale situazione in cui si trova. Per prima cosa, faccio notare che, quest’ultimo con la Sandonatese, è il sedicesimo scudetto a squadre vinto dalla Negrisoli. Questo è un record assoluto per tutti gli sport in Italia. Fra le donne, Laura è la prima da sola. Ma, fatto più importante, ha raggiunto in testa, nella classifica assoluta, un grande campione come Eraldo Pizzo, della pallanuoto, anche lui a 16 scudetti. Quindi, la nostra Negrisoli porta lustro al tennistavolo venendone però ripagata con tanto disprezzo e ostracismo. Fra le candidate a un ruolo di tecnico nello staff della Nazionale, infatti, ci poteva essere anche lei, ma pare che non stia simpatica a qualcuno, provate a immaginare chi. Come si vede, i sospetti (e le certezze) di imposizioni cominciano a diventare parecchi. Il bello è che qualcuno, un altro traditore, millantava di poterle dare una mano spostando il proprio voto da feroce oppositore di Sciannimanico a leccaculo di prima classe. Anche in questo caso, provate a immaginare chi. Resta, infine, la scomparsa dalla Sandonatese, altra dimostrazione della politica fallimentare del tennistavolo italiano, vista che è la terza squadra campione in carica a ritirarsi, dopo Roma e Siracusa in campo maschile negli anni precedenti. Ma bisogna anche dire che i pianti sono inutili quando ci si è affidati per anni a gente che ha badato solo ai propri interessi e quando anche chi aveva contrastato questi irresponsabili alla fine si è appecoronato davanti a lui dandogli il voto alle elezioni. Se poi gli capita di piangere, se l’è semplicemente meritato.

EUROPEI GIOVANILI

E arriviamo alla vittoria della squadra junior agli Europei giovanili, spacciata come il grande risultato della politica federale in materia di lavoro sui ragazzi. Parto da un presupposto indispensabile per capire quale sia la reale situazione: il risultato del campo è sacro, quindi l’Italia non ha rubato alcunché, ma il significato tecnico è qualcosa di diverso, può coincidere col risultato, ma può anche stare all’opposto. Ed è proprio questo il caso della vittoria degli azzurri junior. Inutile stare a girarci intorno: è stata una grandissima botta di culo, intendendo per “culo” la fortuna di aver trovato avversari con impostazione tecnica favorevole alle caratteristiche degli azzurri, in giornata storta o colpevoli di presunzione (il caso dei francesi nella finale). E, per favore, lasciamo perdere i complimenti al tecnico. Ma Nannoni è il grande allenatore dell’oro conquistato contro la Francia in finale o l’allenatore scarso che nel girone ha perso con Ungheria e Slovacchia (la Slovacchia!!!) arrivando ultimo (!!!!!) nella classifica e venendo costretto agli spareggi per il ripescaggio nel tabellone principale? Con un regolamento minimamente serio, il quarto posto sarebbe equivalso all’eliminazione. Così, con una barzelletta di regolamento, si può andare avanti dopo aver fatto brutte figure ed essersi dimostrati di caratura tecnica inferiore. Ma non è nemmeno questo il punto principale. Quello che si deve considerare è che i nostri junior, come già accaduto nel passato anche a giocatori come Mondello e Piacentini, sono giocatori limitati tecnicamente, nel senso che hanno alcuni colpi molto buoni ma troppe lacune. Se trovano il giocatore giusto, anche più forte in assoluto, sono in grado di batterlo, per poi perdere con avversari di livello nettamente inferiore. E infatti abbiamo visto un’altalena sconcertante di risultati, con vittorie stentate nella gara a squadre, 3-2 con Inghilterra, Svezia e Polonia, per passare poi al vero e proprio massacro nel singolo: solo Mutti arrivato ai sedicesimi. L’esempio della Svezia serve a chiarire il concetto. Nel singolo, i due migliori azzurri, Mutti e Baciocchi, sono stati sconfitti entrambi da avversari svedesi. Mutti ha perso con Ahlander, contro il quale, sia lui che Baciocchi, avevano perso anche nella gara a squadre. Baciocchi ha perso con Johansson, che contro l’Italia nella gara a squadre non era stato schierato, a vantaggio di Gorman che aveva perso due punti proprio contro Mutti e Baciocchi. Una inversione che avrebbe potuto provocare l’eliminazione dell’Italia, ma anche in questo caso è andata bene agli azzurri, non perché io sostenga la tesi di riavvolgere il tempo e far rigiocare quella partita, ma perché è l’ulteriore dimostrazione che certi confronti tecnici provocano risultati diversi e che la superiorità di una squadra sull’altra è determinata da tanti fattori, non necessariamente dal fatto di essere una più forte dell’altra. Un’altra dimostrazione in proposito arriva dalla partita vinta con la Croazia, in cui Baciocchi ha battuto Pucar. Bene, è lo stesso Pucar che poi è arrivato in finale nel singolo. Baciocchi batte un giocatore di livello superiore, che arriva in finale nel singolo, quindi in una competizione ben più dura, ma poi perde con uno svedese che nella gara a squadre viene schierato solo in due partite, e in una di queste addirittura da numero 3! E non è finita, perché l’altro svedese Ahlander, dopo aver eliminato Mutti, nel turno successivo viene schiantato dall’ungherese Szudi, schierato appena da numero 3 nella gara a squadre. Si potrebbe continuare con molti altri esempi di questi “incroci”, ma credo che il concetto sia chiaro: se si azzecca il filotto giusto, come quello trovato dall’Italia, si arriva addirittura a vincere, salvo poi risvegliarsi bruscamente quando il filotto scompare. Così, nel singolo, troviamo i due migliori azzurri eliminati uno nei sedicesimi, l’altro nei 64imi, come Massarelli e Marcato, con Piccolin fuori nei 32imi. I valori veri, invece, anche quando c’è un mezzo passo falso, si ritrovano subito ai vertici. Così, la Francia, sconfitta nella finale a squadre, vince il singolo, ma soprattutto piazza quattro suoi giocatori nei quarti di finale. Ecco la vera differenza tra la Francia e l’Italia. Ecco perché ribadisco: è stata una grandissima botta di culo. Subito dopo, si è tornati a fare le solite brutte figure.

CAMPIONATI NAZIONALI

A Riva del Garda è andata in scena una delle pagine più vergognose della storia del tennistavolo italiano e proprio in occasione della manifestazione più importante, i campionati assoluti e poi di categoria. Le testimonianze sono state riportate in tantissimi interventi su blog e forum, quindi non c’è bisogno che io aggiunga altre considerazioni. Vorrei dire solo una cosa, non ai politici, non ai responsabili federali, non ai presidenti delle società, no. La voglio dire ai giocatori: siete stati trattati da bestie ed è esattamente quello che vi meritate, voi pensate di essere fuori dalla politica, di badare solo a giocare, e quindi vi disinteressate di tutto il resto, permettendo così a chi ha il potere di continuare a fare i comodi suoi. Poi vi mettete a piangere quando giocate in autentiche fogne e non sapete da chi andare a gridare: “mamma, mi ha fatto la bua”. Voi dite che non sapete niente di cose politiche, che non sapete per chi abbia votato il presidente della vostra società. Benissimo, continuate così e sarete trattati da bestie per sempre. Io non mi indignerò più, mi metterò a ridere e spererò che vi trattino ancora peggio. Siete ridicoli!

DI FOLCO

L’argomento dei campionati nazionali mi porta a considerare anche altro. E questo “altro” ha un nome preciso: Bruno Di Folco. Mi ero già interessato a lui e a quanto aveva scritto in alcune discussioni sul forum di Giorno. Ma adesso scopro qualcosa che mi appare davvero interessante. In risposta a una richiesta di intervento, lui precisa che non vuole farlo. Nella risposta, che riporto fra poche righe, c’è un errore, che lui stesso ha poi corretto successivamente: scrive “tennis.tavolo.com”, ma si riferisce a “Ping Pong Italia” di Massimo Costantini. Quindi, io riporto il suo intervento originale, ma adesso sapete che il riferimento è a questo blog.

Ecco il testo della risposta di Bruno Di Folco: “Mi chiedi di intervenire su “tennis.tavolo.com” in una questione che non conosco e di cui non ho titolo a parteciparvi. Devo dirti di no per questo e anche perchè quel sito è pieno di gente che insulta in maniera anonima, trincerandosi dietro dei nick. Non mi piace quel sito e non mi piace chi parla di politica federale o societaria senza averne nessuna conoscenza”.

Mi astengo dal commentare gli “sbandamenti” sintattici e grammaticali del testo su riportato, lasciamo stare e andiamo alla sostanza. Se davvero Di Folco non vuole intervenire su questo blog perché è “pieno di gente che insulta in maniera anonima”, allora non si capisce perché intervenga su un forum nel quale ci sono altrettanti nickname e partecipanti anonimi, molti dei quali non stanno mica a lesinare sulle espressioni “graffianti”, se così vogliamo definirle, con tanto di doppie zeta più o meno camuffate da simpatici segni grafici e pupazzetti. Diciamo che è una questione di coerenza. Ma non voglio insistere su questo punto, perché ognuno ha il diritto di essere incoerente e scegliersi siti e blog che preferisce.

I punti sui quali invece voglio insistere sono altri. E comincio dalla conoscenza della “politica federale o societaria”. Posso rispondere solo per quanto mi riguarda, ma sarei pronto a sostenere la competenza di tanta altra gente che scrive su questo blog e che io conosco personalmente, gente con ben maggiore esperienza e competenza di Di Folco sulla politica federale e societaria. Restando a me, posso dire a Di Folco che, nei miei ormai 43 anni di vita nel tennistavolo italiano (nel caso si confonda coi numeri, lo scrivo anche in lettere: quarantatré) sono passato attraverso quasi tutte le esperienze possibili: giocatore, dirigente di società, allenatore con patentino di tecnico federale, arbitro, consigliere regionale, responsabile regionale delle classifiche (quando si facevano ancora senza computer), e ho partecipato ad assemblee nazionali, elettive e no, ben più infuocate delle attuali, a cominciare da quella del 1972 con la rielezione di Guglielmo Sineri a presidente (chi lo sa, forse Di Folco non era ancora nato o forse poppava ancora il latte). Quindi, quando leggo Di Folco che lancia accuse contro chi non capisce di politica federale e societaria, non posso far altro che scompisciarmi dalle risate. Se poi Di Folco intende che c’è gente che non capisce di politica federale “attuale”, non ha che da dirlo chiaramente, così potrò riversargli addosso documenti e resoconti delle sedute dei vari Consigli federali, che magari qualcuno crede possano restare segreti. In questo modo, si convincerà che io, e tanta altra gente molto più esperta di lui, conosciamo perfettamente la politica federale, oltre a quella societaria, conosciamo perfettamente cosa si dice in Consiglio federale, conosciamo perfettamente i voltafaccia e i “sì padrone” diventati la norma nel tennistavolo italiano. Poi, se Di Folco vuol continuare a credere di essere lui l’unico esperto e noi i grandi ignoranti, ma che lo faccia pure, perché togliergli questa pia illusione?

Ma tutto questo è solo una discussione di principio, che magari non interessa i lettori. Io vorrei andare un po’ più sul concreto, tanto per far capire a Di Folco che i veri insulti non sono le parole offensive, i veri insulti sono quelli all’intelligenza. E allora, faccio una premessa: Di Folco non è un bugiardo. E, sia chiaro, non sto facendo ironia. Ma non essere bugiardo non significa automaticamente che non si dicano bugie. Mi spiego meglio. A proposito dei problemi legati all’impianto di Riva del Garda destinato ai campionati nazionali e alla sua disponibilità in certe date, Di Folco è più volte intervenuto sul forum di Giorno per sostenere che alcune difficoltà legate alle gare degli Assoluti, che si erano dovute anticipare, erano state determinate dai cambiamenti di sede e di date dei Giochi del Mediterraneo, in cui sarebbero stati impegnati alcuni azzurri in gara proprio negli Assoluti. La tesi è stata più volte ribadita da Di Folco. Il problema è che questa era una grandissima bugia. E siccome sono partito dal presupposto che Di Folco non dice bugie, lo stesso Di Folco dovrebbe dirci chi gli ha dato questa informazione, che è falsa, perché è davvero falsa. I Giochi del Mediterraneo, infatti, che si sarebbero dovuti disputare a Volos, in Grecia, sono stati spostati a Mersin, in Turchia, a causa delle difficoltà economiche della Grecia che avevano costretto gli organizzatori locali a rinunciare. Ma sapete quando c’è stato questo cambiamento? Nel 2011!!! Sì, due anni fa! E allora, ripeto, Di Folco può spiegare, non a me, ma ai giocatori che hanno dovuto sopportare tanti disagi, chi ha inventato questa balla galattica? Di Folco non se l’è inventata per giustificare la disorganizzazione a Riva del Garda, quindi questo vuol dire che qualcuno gliel’ha riferito. Di Folco ci può far sapere chi è l’autore della bugia? Se non lo vuole dire, pazienza. Resta una sola sicurezza: sul forum di Giorno, dopo che Ady Gorodetzky ha fatto notare che quella dei Giochi del Mediterraneo era una scusa bella e buona, riferendo che lo spostamento c’era stato due anni prima e chiedendo spiegazioni a Di Folco, non c’è stato più alcun intervento dello stesso Di Folco per fornire le spiegazioni richieste da Gorodetzky. Di Folco non ha più parlato dei Giochi del Mediterraneo. Amen!

Concludo il discorso su Di Folco con una piccola nota che riguarda il motivo della sua “discesa in campo”. Ha fatto sapere a mari e monti che voleva impegnarsi per cambiare le cose dal di dentro, perciò entrava a far parte della cordata del presidente Sciannimanico. Ora, dovrebbe gentilmente spiegarci cosa è riuscito a cambiare “dal di dentro”, perché “dal di fuori” mica si riesce a capirlo. Magari, domanda già rivoltagli e rimasta senza risposta, dirci a quante delibere volute da Sciannimanico si è opposto, magari. Perché, se non riesce a cambiare nemmeno una cosa “dal di dentro”, non si riesce a capire perché mai Di Folco si ostini a rimanere nel Consiglio federale. Al massimo, in questa situazione, può solo rivendicare il merito di “spostare i tavoli” in qualche torneo nazionale, ma per fare questo non è necessario essere un consigliere federale. Noi meridionali, in questi casi, diciamo che “s’è incarnato il dente”, significando che si è così attaccati a una cosa che non si riesce più a distaccarsene, ma anche, come sottotraccia, che si è preso così gusto a quella cosa da non riuscire più a lasciarla anche se c’è la possibilità di farlo. Di Folco saprà dire se gli si è incarnato il dente o continuerà a sostenere che sta lavorando “dal di dentro”?

TORNEO MUGNANO

E finalmente chiudo con un breve (ma mi rendo conto che questo aggettivo non mi si addice tanto) intervento sull’ultima nefandezza. Il torneo di Mugnano, definito da tutti il migliore in assoluto negli ultimi anni, non è stato inserito nel nuovo calendario della Fitet. In compenso, ci sono tutti i tornei riconducibili a vicepresidenti federali, consiglieri e società che sostengono Sciannimanico. Complimentoni! Resta da sapere se la base del tennistavolo italiano avrà la forza di ribellarsi. In fondo, si tratta solo di sapere se siamo in un regime o se c’è ancora libertà di scelta. O forse già lo si sa e si preferisce continuare a belare sempre più forte.

Commenti

24 risposte per “Destate le fiamme”

  1. about.blank ha scritto il 14 Agosto 2013 05:22

    VOX CLAMANTIS IN DESERTO.

  2. about.blank ha scritto il 14 Agosto 2013 20:51

    Non sono d’accordo in toto col Drago. Come in passato non sono d’accordo sulla valutazione dei meriti di Nannoni. Il verdetto del “campo” coinvolge il coach. Non foss’altro che per un’alchimia catalizzatrice nel momento in cui la trance agonistica del gruppo si trasforma in gloria. Anche Bearzot aveva rischiato l’uscita nel girone di Spagna ‘82.

    Ma per tutto il resto non posso non riconoscergli un’analisi più che condivisibile della condizione in cui versa, in Italia, il nostro Sport.

  3. adygoro ha scritto il 16 Agosto 2013 04:01

    ringrazio il drago per aver posto in “risalto” la questione del torneo chiesto nuovamente da noi del Mugnano. Preciso, che a prescindere dalla bellezza del Palabarbuto, dal fatto che si tratta di Napoli, dal fatto che tutta la stampa ci ha seguito, sia scritta, sia nel web, sia in radio che in tv regionale, che la data offertaci per la prima edizione era pessima… a prescindere da tutte queste cose che rappresentavano un buon motivo per concederci il bis, lo stet mugnano ha contribuito attraverso massarelli all’oro europeo, ha rilevato il titolo di a1 del Perugia salvando un posto in a1 dove altrimenti restavano 5 squadre, pagando 1600 euro di tassa per l’acquisizione del titolo, piu 1600 di iscrizione e 1600 di cauzione (piu svariate altre iscrizioni a campionati minori) , ha ingaggiato 2 pongisti per la serie maggiore, dei quali uno, è titolare nazionale, e lo scorso anno ha faticato a trovare squadra e degna ricompensa, inoltre negli ultimi 2 anni ha partecipato a tutti i tornei su tutto il territorio nazionale, assoluti e giovanili, ivi compreso 3 salite in quel di riva del garda. Stet Mugnano, a prescindere dalle posizioni politiche, meritava per quanto fatto e dato di riavere il torneo.
    Specifico tra le altre cose, che per effetto di questo rifiuto, il nostro dirigente Biagio Izzo di sua iniziativa ha presentato le dimissioni in consiglio regionale da Vice presidente. Queste dimissioni non hanno provocato nessuna reazione ufficiale da parte del consiglio, che anzi ad oggi, a 40 giorni, ancora non ha provveduto a pubblicarle sul sito regionale, ne tantomeno ci risulta siano state comunicate alle altre società della regione, cosi come nessuna presa di posizione vi è stata da parte del consigliere nazionale campano.

    Mi auguro che un po tutti si siano resi conto dell’autogoal che si è fatto a danno di tutto il movimento, soprattutto di quello campano, che per potersi risollevare e contribuire alla crescita dello sport nella regione, avrebbe bisogno di ben altro profilo di personaggi di sostegno e rappresentanza .

  4. Drago Rosso ha scritto il 16 Agosto 2013 15:53

    Il “coraggioso” Di Folco, che non è in grado di ribattere ad alcuna delle accuse che gli sono state rivolte da me, si sfoga a casa sua (”mammina, Drago Rosso cattivo mi ha fatto la bua, mettimi la pomata e dammi il bacino”) e parla di “code di paglia”. Posso rassicurarlo: la mia coda è di ben altro materiale e non si può bruciare. Al contrario, sono io che posso bruciare chi preferisce scappare. Andando alla sostanza, la risposta del consigliere federale “dal di dentro” è la conferma che il dente gli si è incarnato davvero.

  5. Drago Rosso ha scritto il 16 Agosto 2013 19:09

    Il sempre più “cuor di leone” Di Folco, dal suo cantuccio preferito, fa sapere che “non mi si fila pe’ gnente”. Poveretto, è la sua unica difesa per dire che lui è uno spirito libero che mai si metterebbe al servizio del potente di turno! Ne sono testimonianza i suoi numerosi interventi in Consiglio federale contro le delibere imposte dal presidente Sciannimanico. Bravo. Il peggio è che proprio dicendo che non si mi fila dimostra che invece sta lì, tremolante, a leggere questo blog, attento a ogni sospiro, ma con la frustrazione di non poter rispondere per paura di prendersi il resto. Che brutta fine ha fatto quello che si dichiarava paladino della buona gestione del tennistavolo contro la Fitet di Sciannimanico. I suoi ex compagni, che sono rimasti coerenti con i loro principi e le loro idee, gli rivolgono una prece.

  6. ittennico ha scritto il 17 Agosto 2013 00:07

    Direi che è quasi tutto oltremodo condivisibile. In particolare con l’irritazione per i tesserati che si meritano tutto ciò che ricevono o… non ricevono.
    Il quasi è riferibile magari alla troppa veemenza con Bruno.
    Non sono d’accordo con lui sulla strategia intrapresa ma sono a tutt’oggi ugualmente
    convinto delle sue buone intenzioni.
    È perciò evidente che i “problemi” come riva di quest’anno , non facciano piacere nemmeno a lui.
    Volevo poi introdurre l’argomento “bandi e premi” ad personam o amici della personam , che ancora una volta lasciano in disparte il VERO nostro problema : far capire che stiamo facendo uno SPORT, PARTENDO DALLA BASE , dal costruire e non curare i “prodotti” solo di taluni o di taluni luoghi.
    Ebbene non credo più sia interesse di nessuno, in questa fitet , farlo.

  7. about.blank ha scritto il 17 Agosto 2013 13:02

    Non dimentichiamo che degli ex compagni ne è entrato un altro in consiglio.
    Per la norma non scritta che o fai parte del sistema o questo ti stritola.
    E chi tutela poi i tuoi interessi e quelli della tua Regione? Stavo per dire : “Isola?” !
    Albé! O’ Sistemoneeeeeeee!

  8. Drago Rosso ha scritto il 17 Agosto 2013 21:43

    Cerco di spiegare meglio a Ittennico, ma non solo a lui, faccio un discorso generale, il motivo della mia “veemenza” contro Di Folco, che è comune a chiunque sia passato armi e bagagli da una parte all’altra dello schieramento. Anzi, per altri personaggi sono stato persino più duro, perché non meritano altro. Nel caso di Di Folco, l’aggravante è che lui vuole convincere tutti della sua buonafede. Bene, allora andiamo sul concreto.
    Ecco cosa ha scritto in una discussione a proposito delle polemiche sugli atleti dell’Aeronautica che vi sono entrati partendo sempre da Castel Goffredo. Testuale, inclusi eventuali sbandamenti letterari:
    “Nessuna Società può promettere ne tantomeno garantire la possibilità dell’arruolamento. Se fosse così sarebbe gravissimo perché questa è una cosa che spetta alla Federazione e non certo ad una Società sportiva. Visto che ho letto spesso sul Forum la richiesta ai Consiglieri Federali di dimettersi per una gara terminata alle 24 oppure per la sede di un Torneo ritenuta non idonea credo fortemente che queste possano considerarsi cose risibili per i compiti spettanti ad un consigliere federale. Ritengo invece questa, come altre, una motivazione valida per andarsene a casa qualora fosse appurata (o mandare a casa qualcun altro). Ribadisco che a mio avviso Niagol Stoyanov dovrà essere il prossimo atleta arruolato visto che anche il nuovo DT Patrizio Deniso sembra puntare su di lui per la Nazionale. Sono stato chiaro e non mi sembra sia politichese”.
    Già, molto chiaro, tanto che si prende subito qualche rimprovero a proposito del fatto che i dirigenti del Castel Goffredo sarebbero così ingenui dal dichiarare pubblicamente ai giocatori che sarà garantito il loro ingresso in Aeronautica se si tesserassero con Castel Goffredo. Insomma, in poche parole, viene detto a Di Folco: ma ti rendi conto di cosa hai detto? E lui, piccato, risponde e ribadisce, testuale:
    “Te lo riscrivo : se la società di CastelGoffredo millantasse questo sarebbe gravissimo e se succedesse gradirei che un genitore me lo dicesse per denunciarlo anche in Consiglio Federale. Non credo sia così tanto che un atleta molto promettente come Baciocchi ha detto di no a Castel Goffredo varie volte andando adesso a Cagliari e mantenendo le stesse possibilità di arruolarsi che se fosse andato a CastelGoffredo”.
    Quindi, Di Folco è un’anima candida nella sua convinzione che, per convincere un giocatore a tesserarsi per una certa società, ci sia bisogno che i dirigenti di questa società garantiscano UFFICIALMENTE l’ingresso in Aeronautica. Ma qui siamo di fronte a un autentico genio. Pensate un po’, un genitore va all’appuntamento con un dirigente di quella società con un registratore nascosto per avere la prova della promessa-ricatto! E poi la consegna a Di Folco che va in Consiglio Federale a denunciare tutto questo!!! Forse sfugge a Di Folco che questo tipo di “trattativa”, se può chiamarsi così, si svolge in maniera leggermente diversa. Ma lui fa la parte del nobile cavaliere pronto ad andare in Consiglio e mettere Sciannimanico spalle al muro. Che eroe!!!
    E allora, Ittennico, tu che sei così schietto e diretto, quando leggi queste parole di Di Folco, davvero continui ad attribuirgli la buonafede che dici? Tanto per essere chiari, perché lo siamo sia tu che io, e senza stare lì a ritenerci offesi dalle parole dure l’uno dell’altro, perché sia a te che a me interessa qualcosa di molto più importante, tanto per essere chiari, ribadisco: ma stiamo davvero qui a prenderci per il culo? Possibile che tu non capisca quale sia la realtà? Per me è impossibile che tu non la capisca, perché, da come scrivi, si intuisce perfettamente cosa hai dentro. Io mi do una sola spiegazione della tua leale concessione delle armi a Di Folco: che, pur agitandoti dentro di te, vuoi mettere da parte gli aspetti più bruschi del tuo carattere e cercare di ragionare pacatamente per il bene del tennistavolo. Ovviamente, non discuto la tua volontà di comportarti nel modo che tu credi sia più opportuno, ma, ripeto, non facciamo un’offesa alla nostra intelligenza. Fra l’altro, sempre per rimanere nel concreto, sul forum dove interviene, Di Folco si è preso già il rimbrotto di Eta Beta/about.blank che, più o meno, a proposito degli ingressi in Aeronautica passando da Castel Goffredo, gli ha espresso questo concetto: a’ Difo’, ‘cca nisciuno è fesso”. Che, in pratica, è l’equivalente di tutto quello che ho detto io in termini più duri. Poi, ribadisco, ognuno può continuare a credere quello che vuole, ma c’è un limite anche alla presa per il culo.
    Infine, tanto per aggiungere una chicca alle prodezze di Di Folco, faccio notare la chiusura del suo intervento, quando dice che Baciocchi ha rifiutato Castel Goffredo ma ha mantenuto le stesse possibilità di arruolarsi in Aeronautica. No, scusate tanto, ma afferrate la logica? Baciocchi per caso è entrato in Aeronautica? Nemmanco per sogno! E allora, Di Folco può dire tutto su lui perché non c’è alcuna possibilità di verifica che Baciocchi abbia davvero mantenuto le stesse possibilità di entrare in Aeronautica pur giocando in una società diversa da Castel Goffredo. Intanto, la realtà è che Baciocchi in Aeronautica non ci sta. E la realtà è che in Aeronautica ci sono entrati solo quelli passati da Castel Goffredo. Ma quanto è furbo questo Di Folco, che poi torna a fare il coraggioso quando invoca l’ingresso di Stoyanov in Aeronautica! Ma bravo, bravo, bravo. Vuole gli applausi? Eccoli qui, scroscianti. Torniamo perciò allo stesso punto: ma davvero possiamo prenderci per il culo facendo finta di credere a questi altissimi “concetti filosofici”?

  9. ittennico ha scritto il 20 Agosto 2013 17:48

    Caro drago, sai come appunto la penso e non te la mando certo a dire che mi piacerebbe conoscere da dove provengono (alla stessa stregua di un altro che sia io che te.. offendiamo spesso.. ;) ) certe tue competenti dissertazioni.
    Questo è appunto un aspetto sul quale Bruno Di Folco ha ,su persone “celate” come anche tu sei , un vantaggio , nel mio modo di ragionare.
    Ho il brutto vizio di voler guardare le persone negli occhi (quando posso) e vederci (o volerci vedere…. non è che sono infallibile) “ciò che dicono” con le parole.
    Molti degli appunti che gli fai io non li conosco,perchè facenti parte di una Fitet che non mi è vicina come organizzazione, figuriamoci se ci si va ad impelagare in disquisizioni riguardanti i pochi… pochissimi eletti .. di un movimento sportivo che, di sportivo ha ben poco.
    Mi limito, appunto ad osservare che diversi tuoi ragionamenti possono cogliere il segno ma , ripeto… mi parli di una fitet che,tuttosommato.. non vivo e neppure voglio conoscere troppo come vive.
    E semplicemente perché… è una Fitet completamente assestante rispetto alle VERE problematiche di questa disciplina che di passi per farsi definire SPORTIVA ne deve compiere un visibilio, ancora.
    Di Folco l’ho conosciuto di persona, ergo mi sono fatto una idea, ergo anche io penso sia un compito piuttosto improbabile “riconnettere” fitet con la REALTA’, ma, SI’, con la stessa schiettezza (che un napoletano .. amico di lavoro… definirebbe così “… francesco? .. bravo guaglione.. manupo’fessacchiotto..), con la quale denuncio le cose che non mi stanno bene.. o rivendico le mie utopie, ebbene io penso se proprio deve starci ,in mezzo al quel consiglio, che quel consiglio, senza, sarebbe SICURAMENTE peggio.
    E dico questo… non so quanti anni hai.. drago.. ma dall’esperienza che dici forse più di me….;) , perché mi sono anche un po’ scocciato di invecchiare pensando che chi ho di fronte sia sempre e solo un paraculo.
    Ogni tanto…. bisogna concedere a CHIUNQUE il privilegio…o.. il sacrificio… o.. dipende.. la repulsione…. di indossare le sue scarpe.. o semplicemente capire il suo punto di vista.
    Che cmq, se non mi sta bene, gli contesto anche in modo aspro .. e appunto schietto, come anche recentemente.
    Ma ci ho parlato e ci sia guardati, immagino, anche un po’ dentro l’un l’altro.
    Cosa che è difficile fare con gli sconosciuti dei quali si possono certo apprezzare e condividere i ragionamenti, ma “manca qualcosa”.
    Mi pare ingiusto e un tantino poco coraggioso, potersi dare degli “stronzi” senza essersi mai conosciuti un poco , almeno un poco.
    Lo trovo limitato e limitante.
    Tu, come quell’altro, con tante idee , tante possibilità, tanta conoscenza, che rimane infine , fine a sé stessa.
    Continuerò cmq, in larga parte a pensarla come te, ma mi piacerebbe condividere ben di più! per l’ovvio giudizio che si dovrebbe avere un po’ tutti , per questa federazione

  10. lelesguizzero ha scritto il 21 Agosto 2013 12:25

    3 punti:

    1) lasciate stare il red dragon che quando si parla di assunzioni lui è insuperabile…..

    sarebbe carino se spiegasse a tutti come si è fatto assumere lui!!!

    2) Quanto a deniso….il nostro amico pat mica è scemo….già una volta è stato defenestrato adesso vuole mantenersi regolare contrattino per cui fa quello che dice lo sciannizzero!!!

    3) E poi il red dragon parla di gigliotti e mai del mesciato, suo friend of merende…. che senza distinguere una brais da una impanata milanese prende regolare stipendiuccio da 14 anni dalla faitet!!!

    4) di folco facce ridè!!!!

  11. about.blank ha scritto il 21 Agosto 2013 14:55

    ” 3 punti:

    1)
    2)
    3)
    4) ”

    A’ Sguizzero! Atté dove t’hanno assunto? Ai “lavori socialmente INutili”?

    Manco sai contare fino a 3!

  12. CHOPA ha scritto il 22 Agosto 2013 00:06

    Una piccola informazione al mitico drago che da buon giornalista , per fortuna ci sono anche quelli veri e onesti, pensa che offendere denigrare e far credere che quello che scrive sia la sola verita’.
    Senza l’opposizione di DI folco e altri consiglieri seri, le ultime delibere sarebbero state sicuramente molto diverse e avrebbero veramente penalizzato il centro sud ulteriormente.
    Il DRago attacca con il solito livore una persona onestissima che si impegna tutti i giorni gratuitamente e senza nessuna contropartita per la sua societa’ in tutti questi anni . CHe ci siano tantissime cose ancora da fare e cambiare e’ ovvio, ma certamente prendersela con le poche persone competenti e dedicate a fare qualcosa per un effettivo cambiamento futuro e’ veramente vile, da chi poi ? Da chi da anni critica , su molte cose del passato assolutamente vere, ma su altre solo per il livore verso il PResidente per r aver cacciato MAssimo COstantini, e che non riesce nemmeno a distinguere una persona onesta e ripeto veramente impegnata da anni al servizio del tennistavolo, e non per distruggere come tenta inutilmente lui con chiunque lo controbatti.invece di andare solo in Cina , venga il DRago ai tornei dove si potra’ finalmente parlare guardandosi in viso e vedere se ha coraggio e capacita’ di confrontarsi senza offendere e nascondersi dietro al suo nick.su Stoyanov non parli perche

  13. CHOPA ha scritto il 22 Agosto 2013 00:14

    Su SToyanov confermo che si e’ battuto da sempre per il suo inserimento nel gruppo militare , non ci e’ riuscito ma questo non vuol dire che si doveva dimettere per questo o altre cose che non e’ riuscito a far cambiare. Altre e importanti delibere non sono neanche arrivate in consiglio grazie al suo impegno e il suo non accettare compromessi con il Capo.questo il drago chiaramente che Sto arrivando! Tutto e di tutti non lo scrive chiaramente

  14. about.blank ha scritto il 23 Agosto 2013 07:07

    È assolutamente vero che in Consiglio siedono anche persone oneste. È altresì vero che sedere nella stanza dei bottoni qualche vantaggio lo porta sempre: a chi l’assegnazione di un torneo nazionale, a chi i 6000 euro del contributo sparring.

    Si possono fare esempi di chi invece, stando all’opposizione qualcosa ci ha rimesso: chi l’assegnazione di un torneo nazionale ( Mugnano e Modena) chi il conttibuto sparring (il TTOssola2000).

    Vi racconto brevemente il nostro esempio:

    per soddisfare l’esigenza di avere un campionato di livello adeguato alla crescita del ragazzo e formare un gruppo giovane, accogliemmo tra le nostre fila un atleta della societá amica PingPongDragoRosso di Ameno. Ottime referenze tecniche e la guida di Valentino Piacentini come garanzia di adeguato supporto tecnico-atletico.

    Partecipammo nel 2012 con lui al bando per il contributo sparring. Il ragazzo aveva il massimo della valutazione tecnica ma gli mancava il dato più importante si fini del punteggio totale: l’attivitá internazionale, parametro assolutamente discrezionale essendo vincolato alle convocazioni. Convocazioni che il ragazzo non ricevette mai fino a che militó nel PingPongDrago Rosso. Quindi fu valutato bene ma non abbastanza per ricevere il contributo. Ci fu una pubblica promessa di riaprire i termini del bando per lui e altri due ragazzi che peró militavano in societá giá assegnatarie per altri atleti.
    Si era alla vigilia delle Elezioni e quella promessa ci tenne col fiato sospeso. Per farla breve, ci schierammo con Vermiglio e del contributo sparring non se ne parló più.

  15. about.blank ha scritto il 23 Agosto 2013 07:47

    Faccio notare un’altra cosa: nel 2011 il bando fu pubblicato a 15 giorni (12 lavorativi compreso il sabato) dalla scadenza. Quest’anno a 11 giorni (10 lavorativi compreso il sabato) dalla scadenza: 29 luglio - 9 agosto.

    Sempre quindi nel bel mezzo dell”interruzione dell’attivitá per la pausa delle ferie d’agosto.

    Chi è attento al sito non perde tempo prezioso. Chi conosce giá la “materia del contendere” ha un leggero vantaggio su tutti, soprattutto in consideraziine dei tempi ristrettissimi di scadenza. Ci dispiace per tutti gli altri, quelli in ferie, quelli distratti, quelli fuori dal cerchio magico, quelli che uno sparring in 10 giorni non lo trovano, quelli che il sito Fitet.org lo guardano una volta la settimana… e proprio perché devono. ;-)

    Ad Maiora!

  16. about.blank ha scritto il 23 Agosto 2013 09:17

    Sapevate che nella F.I.N. (federnuoto) le societá di atleti arruolati anche nei g.s. militari, e/o che utilizzano strutture federali per allenarsi, percepiscono premi risultato più bassi?

    Proprio come i premi della Fitet !!!

  17. gaula ha scritto il 23 Agosto 2013 11:28

    un sentito grazie a Bruno e agli altri consiglieri seri.
    mica è gente che si piega, che sta zitta.
    Questa è gente che quando si tratta di alzare i toni … e la manina non ci pensa due volte, va giù pesante.
    Scianni, i vice e gli altri consiglieri “poco” seri vengono costantemente tenuti sotto pressione. Visto come sono dimagriti ?

    Sto Drago ci ha veramente smarronato con le sue stronzate, falsità e manipolaziooni.
    Stesse un po’ zitto.

    Siamo in buone mani, diamogli tempo, lasciamoli lavorare.

    Grazie Bruno, grazie consiglieri seri, grazie chopa per il tuo intervento.
    Ne hai già fatti altri ? Mi piacerebbe leggerli.

    Drago, vai a ….re ! Son più di 10 anni che rompi e non ti sei ancora accorto di quanto sia stato fatto di buono … e vedrai cosa ancora si farà nel futuro !

  18. about.blank ha scritto il 24 Agosto 2013 10:06

    Una delle ragioni che mi ha fatto cambiare idea sulle buone intenzioni, su una presunta , sostanziale , buona fede di questi signori è la scommessa scellerata che questi irresponsabili hanno giocato (e giocano) sulla pelle dei ragazzi.

    Scommettevano che quelli che non giocassero presso le grandi societá o ivi si trasferissero armi e bagagli, avrebbero prima o poi finito per mollare.
    Anzichè trovare il modo di supportarli in loco o per aree contigue, si scommetteva sull’abbandono.

    È ancora così. I contributi sparring non aiutano la periferia, sono solo un obolo clientelae e spartitorio.

    I ragazzi e le ragazze continuano a trasferirsi lontano da casa, lasciando affetti, amicizie e SCUOLA, per inseguire un miraggio.

    Scuole di second’ordine che ti permettano tante assenze, residenze senza tutoring.. ecc.. col miraggio di un posto in aeronautica per pochissimi eletti. E che ne sará degli altri dopo che avranno sbattuto la testa contro il muro del nulla?

    Non è più giusto sviluppare una formazione tecnica a tappeto che promuova la crescita diffusa della disciplina così che le ECCELLENZE prosperino e le seconde linee, restando nelle loro certezze ambientali e scolastiche non debbano rischiare il tutto per tutto e restare con un pugno di mosche in mano?

    No! Non è congeniale alla legge del massimo risultato con la minima spesa di chi tutto sommato ha solo l’onere di dimostrare al CONI di avere gli atleti di rappresentanza olimpica. In questo modo la permanenza sui ventilati e ameni sette colli è assicurata.
    Serve forse altro?

  19. about.blank ha scritto il 25 Agosto 2013 08:40

    Vorrei fosse chiaro: quando dico “Formazione tecnica” parlo degli allenatori, dei preparatori, dei medici sportivi (traumatologia e fisiologia specifiche).

    La famosa “Scuola Italiana” non è un particolare modo di fare il topspin o la schiacchiata o il chop.. La Scuola Italiana é un insieme di programmi, di corsi, di esami, di strumenti didattici, di metodologie.. che possono e devono essere messe a disposizione dei tecnici professionisti e part time.

    “Se il Verbo non può essere portato da pochi alla moltitudine, bisogna formare quanti più “evangeliZZatori” possibili, cosicchè siano questi a portare il Verbo alla moltitudine”.

    Ad Maiora!

  20. lelesguizzero ha scritto il 27 Agosto 2013 15:47

    Chi si ricorda di marco big mountain….un buon 2 categoria milanese degli anni 90….

    Come giocatore non era un falco a primavera….come attore…beh giudicatelo voi…..

    http://www.youtube.com/watch?v=HCE4lkBgoy0

  21. Drago Rosso ha scritto il 27 Agosto 2013 20:45

    Si è accumulato un po’ di materiale, provo a smaltirne un po’. Comincio dai discorsi seri, con Ittennico, per poi passare alle barzellette e agli schiavetti del potere, ce n’è sempre uno nuovo da scoprire, come il demente Chopa. Comunque, parto da Ittennico.
    Vorrei innanzitutto chiarire una cosa importante, proprio perché lui me lo chiede esplicitamente. Io sto da 43 anni in questo mondo (ne ho 59, mi era stato chiesto anche questo) e ci sto “in profondità”, per cui so cose delle quali i semplici appassionati non possono essere a conoscenza e ho contatti a qualsiasi livello per cui riesco a essere avvertito di tutto quello che succede, anche nelle stanze più segrete. Tutto questo, però, è ininfluente sui discorsi che faccio quando parlo della mancata ribellione della base del tennistavolo. Secondo me, questa ribellione può e deve basarsi semplicemente su quello che ciascuno vede, sull’esperienza che ciascuno fa giorno per giorno, sui campi di gara, nei tornei. Insomma, tutte le storture che sono evidenti (come si evince dagli interventi sui vari forum e blog, un solo esempio: i recenti campionati italiani). Quindi, “da dove vengono le mie dissertazioni” può anche essere un argomento di discussione fra me e Ittennico, ma non è il punto fondamentale da cui partire per reclamare una federazione seria e dirigenti onesti. Poi, se un giorno io e Ittennico ci incontreremo, potremo parlare anche di tutto il resto.
    Per quanto riguarda il discorso sul “faccia a faccia” e il “guardarsi negli occhi”, niente da dire in contrapposizione alle tesi di Ittennico. L’unica cosa che voglio far notare è che il rischio di essere presi in giro proprio da chi si sta guardando negli occhi è più alto, perché c’è alla base una benevola concessione di fiducia che diventa un handicap per gli onesti e un’arma formidabile per i disonesti. Io, perciò, continuo a credere che non si possa concedere questa apertura di credito a chi ha dimostrato più di una volta di rispondere solo fino a quando gli conviene e far finta di niente quando è messo con le spalle al muro da un ragionamento logico, dall’evidenza della realtà. Piccolo esempio: Di Folco ha continuato a sostenere che molti problemi dei campionati italiani erano stati provocati dallo spostamento di sede e date dei Giochi del Mediterraneo, ma quando Gorodetzky gli ha fatto notare che quei cambiamenti erano avvenuti DUE ANNI PRIMA allora Di Folco non ne ha più parlato, neppure per fare le scuse che sarebbero state doverose.
    Senza di lui il Consiglio federale sarebbe peggiore? Ognuno si fa l’idea che vuole. Io mi limito a contestare i fatti, non a esprimere un’opinione. Di Folco va sparando a destra e manca che Stoyanov dovrebbe entrare in Aeronautica. Ma dov’era quando il posto che spetta di diritto a Stoyanov è stato invece dato a Rech e Mutti? Può dire di essere stato messo in minoranza e che questo non è un motivo per dimettersi? Ma allora facciamo finta di non capire! In Consiglio federale viene approvato solo quello che vuole SCiannimanico o quello che non dà fastidio a Sciannimanico. I consiglieri eseguono semplicemente gli ordini, nient’altro. Poi, quando riescono a far approvare qualcosa di cui a Sciannimanico “non gliene può frega’ de meno”, allora se ne vengono fuori con dichiarazioni “eroiche”.
    Chiudo, almeno per il momento, il discorso con Ittennico fornendogli una doverosa informazione sul mio modo di comportarmi. Uso gli stessi metodi anche quando parlo di persona con qualcuno e se penso che sto parlando con uno stronzo glielo dico apertamente. Non pretendo che Ittennico mi creda sulla parola, ma se si fida di Costantini può chiedere a lui e ne riceverà conferma.
    E passo a un paio di dementi assoluti, Lelesguizzero e Chopa.
    Per Lelesguizzero faccio un’eccezione al proposito di non rispondergli, visto che è un povero cretino. Dirgli come sono stato assunto non avrebbe alcun senso, perché potrei dire ciò che voglio e inventarmi qualsiasi cosa. Quindi, dico solo che sono stato assunto a 34 anni, quando, dopo aver lavorato per 10 anni prendendo due lire, avevo accumulato tanti diritti da poter far causa e vincerla ottenendo l’assunzione dal magistrato. Se, come vuole far intendere il cretino, avessi leccato il culo o fatto lo schiavetto al potente di turno, sarei stato assunto molto tempo prima.
    E andiamo con l’idiota assoluto, il nuovo schiavetto dei potenti, l’ineffabile Chopa. Sono sicuro che Di Folco sarà rimasto impressionato da questa manifestazione di stratosferico leccaculismo. Di Folco è dipinto da Chopa come l’eroe senza macchia e senza paura, che non accetta compromessi con il Capo. Allora, c’è bisogno di spiegare a Chopa un paio di cosette, ammesso che riesca a capirle, vista la sua totale nullità neuronale. Primo: faccia pace con se stesso e il suo cervello (o quel poco che ne resta) e cominci a decifrare quello che scrive, così magari riusciremo a capire cosa vuole dire, i suoi interventi sembrano quadri di Picasso, provi a mettere in ordine testa, braccia, gambe e così via, è molto semplice: soggetto, predicato verbale, complemento. Forza, ce la può fare, magari tornando alla scuola elementare per qualche anno! Secondo: è vero, i consiglieri federali non accettano compromessi, accettano solo ordini. Terzo: su Stoyanov, vada a rileggersi quello che ho scritto qualche riga più su. Quarto: i tornei italiani li ho frequentati (da giocatore, da organizzatore, da arbitro, da responsabile delle classifiche regionali e via così) prima che tu nascessi, quindi vai a studiare il tennistavolo e sciacquati la bocca con la varichina prima di parlare con me. Quinto: avere livore verso chi ha cacciato Costantini è il segno più grande di amore verso questo sport, quindi lo rivendico totalmente, perché cacciando uno come Costantini si distrugge il tennistavolo, altro che motivi personali, Chopa invece è un poveraccio che nemmeno può pulire la suola delle scarpe di Costantini. Sesto e ultimo: io non voglio far credere che la mia sia la sola verità, io espongo tesi e provo a dimostrarle, chi dovrebbe ribatterle scappa via come un vigliacco e dice che io sono cattivo. Ecco, caro Chopa, vai anche tu dalla mammina a piangere e dire che il Drago ti ha fatto la bua!
    Naturalmente, non posso esimermi dal concludere con le ultime prodezze dell’eroico Di Folco. Aveva detto che non mi si fila “pe’ gnente”, suscitando la mia omerica risata. A dimostrazione che non mi fila, ecco che continua a intervenire. Primo intervento, sul forum di Giorno, testuale (con la solita avvertenza di stare attenti agli sbandamenti letterari): “L’anonimo dall’altra parte scrive che io leggo il sito di Costantini (… e non lo facevo da mesi) ma non ho argomenti per rispondergli, mentre lui invece fa il copia incolla di quello che scrivo qui e ci ricama ad arte… mahhhhhh”. Secondo intervento, sempre sul forum di Giorno, sempre testuale: “Tranquillo, sono consapevole dei miei mezzi e dei mei tanti limiti. Buona lettura del Drago e di chi usa l’insulto come mezzo di comunicazione come lui”.
    Quindi, io avevo detto che lui sta lì a leggere il blog di Massimo, tutto tremolante, e lui conferma che lo legge, dicendo però che non lo legge! Una stringente logica aristotelica, un sillogismo deduttivo di gran classe! Il coraggioso Di Folco, unico baluardo contro i voleri di sua maestà Sciannimanico, mi accusa di ricamare ad arte su quello che lui scrive. Forse dovremmo intenderci sul significato di ricamare, perché
    Io dico cose molto precise, i merletti sono tutt’altro. E Di Folco non è in grado di rispondere proprio perché le mie accuse sono molto precise, così come non è stato in grado di rispondere a Gorodetzky sullo spostamento dei Giochi del Mediterraneo. Anche in quel caso, Di Folco è scappato alla velocità della luce. E non potrà mai rispondere. Poi, quando qualcuno sul forum lo va a sfruculiare e gli dice che si merita gli attacchi del Drago, ecco che Di Folco si mostra piccato e mi accusa di insultarlo. Insultarlo? Ma gli sto dicendo che è un eroe, che è coraggioso, che è un prode guerriero. Sarebbero questi gli insulti? Forza, Di Folco faccia conoscere a tutti le sue leggendarie imprese, tutte le volte che ha impedito a Sciannimanico di approvare delibere volute da lui. E allora, un piccolo sforzo, che gli costa? Come dice? E’ impegnato a spiegare i lettori del forum di Giorno perché non può spiegare loro cosa accade in Consiglio federale? Ah, adesso è chiaro, è impegnato a scappare. E allora, scappa pure Di Folco, scappa, scappa, scappa…
    Ultimissima risposta, a Gaula: mi hai sgamato, sei troppo furbo per me, mi arrendo!

  22. lelesguizzero ha scritto il 29 Agosto 2013 12:43

    Ringrazio il drago per la sua riposta, ma i miei dubbi crescono:

    1) pensavo fossi stato assunto per meriti, per la tua bravura, invece mi dici che ti sei fatto assumere altrimenti saresti andato dalla mammina (cioè il magistrato) a gnagnere….altrimenti col piffero che ti scritturavano;

    2) dici che sai molte cose…..purtroppo le sai perché te le raccontano, npn perché le hai viste coi tuoi occhi e così ti raccontano qualsiasi mink….ata e tu la bevi;

    3) se sai molte cose, perché non esponi all’italia intera quali sono i meriti del mesciato, mister zeru medaglie, che da 12 anni è a stipendiuccio fitet, senza saper distinguere una brais da un cotechino?

    Quanto a stoyanov….suvvia…..non vince mai e vogliamo pure dargli stipendiuccio statalino????

  23. Drago Rosso ha scritto il 29 Agosto 2013 20:40

    Prima di abbandonare di nuovo al suo destino il povero cretino di Lelesguizzero, gli faccio notare ancora una volta quanto sia deficiente, analfabeta e pezzo di merda.
    Non ho mai detto che ho minacciato di andare dal magistrato, ho detto che la mia azienda avrebbe perso una eventuale causa, che non significa andare a piangere dal magistrato, ma semplicemente rivendicare un diritto. Ma evidentemente Lelesguizzero, oltre a essere analfabeta, è anche un fascistazzo di merda che giudica questi diritti carta straccia.
    Sulle assunzioni, poi, ha le idee confuse o è soltanto disonesto (che lo sia è comunque un dato acquisito), visto che mostra di non sapere come vanno le cose. Io ero giudicato bravo, tanto che, da collaboratore, svolgevo servizi che nemmeno i redattori già assunti svolgevano, ma all’azienda conveniva avere me a costo quasi zero, mentre pagava profumatamente quelli che erano stati assunti non perché fossero bravi ma perché erano raccomandati o leccaculi. Se non fossi stato bravo, col cazzo che mi avrebbero fatto scrivere anche un solo articolo o mandato a fare l’inviato in giro per l’Italia. E chiunque abbia un minimo di conoscenza del mondo dei giornali, sa benissimo che la realtà è questa: per chi non ha appoggi, la strada per essere assunti è una sola: dimostrare di fare meglio di quelli già assunti e farsi un mazzo dieci volte tanto. Probabilmente lo sa anche Lelesguizzero, ma è così pezzo di merda che preferisce divertirsi in questo modo. Si vede che ha avuto qualche trauma da bambino, magari la mamma lo sculacciava così tanto che adesso lui vuole vendicarsi su chiunque gli capiti a tiro. Vada a lamentarsi dalla mammina cattiva, invece di rompere i coglioni al mondo.
    Per quanto riguarda le informazioni che ho dal mondo del tennistavolo, uso solo quelle che mi arrivano da persone degne di fiducia e con la spina dorsale diritta, tant’è vero che non è stato mai possibile smentire quello che ho scritto. Ma Lelesguizzero non potrà mai capire il significato di “spina dorsale diritta”, lui che è disposto a dare il culo pur di fare battute del cazzo. Sul resto non c’è bisogno di rispondere, tanto sono dementi le domande oltre al fatto che gli argomenti li ho trattati eccome, ma il merdoso Lelesguizzero non se n’è accorto. Quindi, ho concluso. Lelesguizzero resti a fare il pezzo di merda, che è la sua natura.

  24. lelesguizzero ha scritto il 30 Agosto 2013 11:55

    4 my friend red dragon:

    hai scritto 100 righe, ma nemmeno una parolina per il tuo compagno di merende mesciato….

    hai paura che non ti passi più i pass???? o qualche magliettina colorata???

    Quanto al resto…e al mondo dei giornali…..tutti sanno come funziona!!!

    Mi dispiace per te se devi vivere sentendo le storie dei tuoi amici piuttosto che essere protagonista…sei spettatore non pagante!!!

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