La futura fine dei cinesi
14 Novembre 2013 da Ping Pong Italia
Prendo spunto da due fatti che ultimamente hanno colpito il mio interesse. Il primo riguarda l’articolo del Drago Rosso sui Giochi Nazionali Cinesi quando parla di esasperazioni tecniche, il secondo è l’osservare una gran quantità di giovani cinesi che giocano qui negli Stati Uniti. Nel loro paese, questi cinesi, sono ritenuti non idonei a competere ad alto livello e quindi gli viene offerta un’opportunità di giocare e guadagnare meglio che in Cina. L’aspetto che vorrei sottolineare non è di natura economica e nemmeno sociale, ma riguarda la sfera tecnica.
Dopo aver riletto il passaggio del Drago Rosso mi sono preso la briga anche di guardare un po’ di video in rete ed è cresciuta in me la sensazione che questo modello di gioco porterà ad una futura perdita della leadership da parte della Cina. Con questo non voglio dire che all’improvviso la Cina non vincerà più, il processo sarà graduale, lento, forse 8-10 anni. Nel lungo termine mi immagino un gioco incollato al centro del tavolo con maggiori spostamenti in avanti e dietro e un impoverimento della forza delle gambe che porterà ad un depotenziamento dei colpi di diritto giocato dalla classica posizione del rovescio. Tutto ciò credo vada a vantaggio degli europei che hanno sempre dimostrato debolezze contro la potenza di gioco cinese ed un miglior controllo con il rovescio. Gli europei potranno così affrontare il gioco con più confidenza, lavorando più sulle rotazioni e sullo scambio rovescio-rovescio.
Continuo a vedere partite noiose con scambi sempre più brevi basati su errori di rovescio, a volte non si vede giocare un singolo colpo di diritto in un intero set, e quando si prova ad eseguire il passo-giro si è lenti, si sbaglia e cresce così la paura di tirare il diritto, dunque si continua a sperare nel rovescio con colpi anche di mezza volata o di topspin veloce sul tavolo. Certo il rovescio è diventato sempre più importante ed efficace e costringe a un dialogo rovescio/rovescio, situazione, ripeto, favorevole ai giocatori europei e sfavorevole ai cinesi che si dimenticheranno di spostarsi con il diritto dal lato del rovescio. Naturalmente i cinesi non staranno con le mani in mano, perfezioneranno il rovescio rendendolo sempre più efficace ma ciò non toglie che vanno ad omologarsi con il classico gioco europeo, quello da cui deriva l’impugnatura.
La tendenza è chiara e limpida, i cinesi tradizionalmente abili a rapidi spostamenti finiranno per perdere questa ultra decennale tradizione che proviene dal gioco a penna. Si spiega così anche l’uso esasperato del servizio reverso quello cioè giocato dalla posizione del rovescio con spin laterale interno piuttosto che il collaudato esterno. Questo modo di servire obbliga una risposta verso il centro del tavolo escludendo il lato estremo del rovescio creando una condizione ideale per attaccare con il diritto, oggi come oggi è l’unica chance per poterlo giocare.
Ci sono due elementi pertanto che a lungo termine potrebbero dare speranza agli europei e non solo a loro: il primo è di natura psicologica, essi dovranno avere la forza ed il coraggio di affrontare i cinesi a viso aperto, senza indietreggiare difendendosi e sperare nell’errore dell’avversario, ma sostenendo lo scambio da vicino al tavolo. Il secondo elemento riguarda l’impostazione del gioco, io credo che per avere più possibilità di vincere occorre riprendere il vecchio e caro topspin carico di rotazione rallentando la velocità del colpo creando maggiori rischi nel contrattacco da parte dei cinesi. Si sa che i cinesi hanno una paura atavica nel dover affrontare un block o un controtop in presenza di estreme rotazioni. Se si potranno verificare queste due condizioni allora qualche speranza per un bilanciamento dei livelli lo si può intravvedere.
A questo punto vorrei aprire una breve parentesi sull’utilità del topspin con rotazione e con conseguente rallentamento della velocità. Tutti noi siamo cresciuti imparando il pingpong come gioco fluido, costante nel suo divenire, quindi il nostro background è di natura veloce, rispondiamo meglio se la palla è veloce, se lo scambio è rapido, ma quando ci troviamo di fronte alle variazioni di ritmo, specialmente dal veloce al rallentato ecco che i meccanismi vanno in tilt. Con il passare degli anni questa soluzione tattica può assumere sempre più importanza, continuiamo a pensare di vincere il punto con la potenza e ci dimentichiamo che anche la rotazione porta punti e, oserei dire, punti pesanti, inoltre la buona riuscita di un colpo di rotazione fa crescere la preoccupazione all’avversario e gli fa perdere la fiducia nel block.
Buongiorno. Ho visto oggi il quarto di finale tra Fan ZenDong e Zhang JiKe, trovando quest’ultimo al limite dell’apatia o dell’anestesia, fermo immobile a giocare di rovescio. C’è qualcosa che non sappiamo (etilismo, scarse condizioni fisiche dovute ad infortuni)? Per quanto riguarda l’articolo, molto interessante come sempre, è possibile che si sia tutti in attesa delle nuove palline?
Ciao Massimo, sono d’accordo con te sulla disamina tecnica che hai fatto, soprattutto su come un gioco più lento e di qualità possa creare notevoli difficoltà ad un avversario che imposta il proprio gioco sul ritmo esasperato.
Il quesito a cui fatico a dare una risposta (tecnica) è questo: come faccio a dare qualità (es. top lento con rotazione) se quasi tutti ormai rispondono a tutto campo con un flip veloce laterale ?
E anche i servizi tendono a essere più forzati e spesso lunghi .
Anche i materiali a mio avviso rendono il gioco più facile,in quanto si riesce a dare meno rotazione e si ha più controllo.
Il video del 1/4 di finale del German Open tra Fan Zendong e Z.J. è un ottimo corredo alle parole di Massimo e alle esasperazioni tecniche riportate dal Drago.
Con Fan che apre tutto di rovescio anche dal dritto. Ormai così fan tutti?
http://www.youtube.com/watch?v=JDwI6b3cSJU