I mondiali di Tokio

30 Aprile 2014 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Il fuso orario del Giappone è più 7 ore rispetto all’Italia (in estate, altrimenti sono 8). Quello dei Mondiali a squadre è meno un miliardo, perché il tennistavolo sta sprofondando sempre più e questa edizione, a Tokyo, è impressionante per pochezza organizzativa e tecnica. A tutto ciò si aggiungono i pasticci sulla presidenza dell’Ittf, con le dimissioni non tanto a sorpresa di Sharara, le brutte figure dell’Italia e la scandalosa esclusione di Nikoleta Stefanova dalla squadra azzurra, che si è cercato pietosamente di mimetizzare da “momentanea decisione tecnica per scarsa forma”, ma che dimostra come il tennistavolo italiano sia sempre più allo sfacelo, tant’è che il rebus su chi dovrà guidare la Nazionale femminile sta diventando una barzelletta: Gigliotti andrà via e le tre persone interpellate da Deniso per sostituirlo hanno detto no. No a Deniso, sia chiaro, perché queste persone la guiderebbero pure la Nazionale, ma senza sottostare ai diktat di Deniso. Ma andiamo con ordine.

TOKYO

I Mondiali a squadre erano stati promessi dall’Ittf a Tokyo dopo la tragedia di Fukushima, in modo da contribuire alla rinascita dopo l’incidente alla centrale nucleare. Negli ultimi trent’anni il Giappone aveva già organizzato altre quattro volte i Mondiali: Tokyo 1983, Chiba 1991, Osaka 2001 e Yokohama 2009. In tutte le occasioni l’organizzazione era stata perfetta. Stavolta, il quadro è deprimente e non si può invocare alcuna scusa, visto che il Giappone si è ripreso alla grande dopo Fukushima e ha organizzato altre grandi manifestazioni in maniera esemplare. Esempio concreto: un mese prima di quelli del tennistavolo, proprio a Tokyo si sono svolti i Mondiali di pattinaggio artistico su ghiaccio e sono stati un grandissimo successo da tutti i punti di vista. Per il tennistavolo, invece, la situazione è pessima.

MONDIALI DIVISI

La prima impressione negativa è data dalla divisione dei Mondiali in due parti. Nel palazzetto principale, lo Yoyogi, giocano solo le Prime divisioni maschile e femminile. Tutte le altre, dalla Seconda alla quinta giocano nel Tokyo gym, a circa 5 chilometri di distanza. Non ci sono collegamenti fra i due palazzetti. Chi vuole andare da uno all’altro deve prendere due treni della metropolitana, sperando nella coincidenza più veloce. Gli alberghi degli atleti stanno a 7 chilometri e lo shuttle bus impiega quasi un’ora per arrivare a destinazione. Insomma, il principio più importante, quello dell’unità, è stato buttato nel cesso. Fra l’altro, questa è l’unica occasione per i giocatori di nazioni meno forti di poter ammirare i campioni e quindi trovare una spinta in più per sviluppare ulteriormente questo sport nel proprio Paese. Stavolta, ci sono i figli di un Dio minore relegati lontani, quasi a dire: “Non ci rompete i coglioni”. Il peggio è che in questi giorni si deciderà l’inizio del taglio delle squadre ai Mondiali. Sharara ha spiegato che si andrà avanti gradualmente. Adesso ci sono 114 squadre maschili partecipanti, dovrebbero diventare 96, poi 84, infine 72. Ma questa è una stronzata galattica. Infatti, che le squadre siano 72, 114 o 500 (faccio un paradosso), le cose in questi Mondiali di Tokyo non cambiano. Nel palazzetto principale (9 tavoli) giocano 24 squadre maschili (e 24 femminili, ma stiamo facendo l’esempio delle 114 maschili soltanto). Nell’altro palazzetto, quindi, ce ne sono 90 maschili, e ci giocano comodamente (ci sono 24 tavoli). Se anche le squadre in totale fossero 72, obbiettivo fissato da Sharara, comunque 24 giocherebbero nel primo palazzetto e le rimanenti 48 nel secondo. Non è un problema di palazzetti, quindi, tant’è vero che, per esempio, a Brema 2006, Mosca 2010, Dortmund 2012, si è giocato senza problemi in un’unica struttura. Il vero problema è che gli organizzatori vogliono spendere meno e trovano le scuse dei Mondiali “giganteschi”.

YOYOGI

E’ ancor più un peccato che accada tutto questo proprio quando si va a giocare in un palazzetto che rappresenta qualcosa di molto importante per lo sport in generale. Lo Yoyogi (costituito da due palazzetti, il principale da 8000 posti, quello più piccolo da 4000) fu costruito per l’Olimpiade di Tokyo del 1964, con soluzioni architettoniche che uniscono le tradizioni giapponesi e la modernità. E’ un gioiello, anche se adesso, dopo 50 anni, risente della vecchiaia, ma in generale resta un’opera molto bella. Il problema è che l’impianto di illuminazione, all’interno, non è stato ammodernato, tant’è che, specialmente per i 6 tavoli laterali (3 e 3), la luce è davvero scarsa. Per quelli centrali appena sufficiente. Tralascio le ulteriori e innumerevoli pecche organizzative, perché ci sarebbe da scrivere un romanzo. Dico solo che l’organizzazione delle gare dell’Ittf va peggiorando sempre più.

LE GARE

Sulle indicazioni tecniche tornerò dopo i Mondiali. Per il momento faccio solo un paio di segnalazioni. Quella più importante è per la statunitense Zhang Lily, che sta facendo passi da gigante nella sua evoluzione tecnica. Nel momento in cui scrivo, ha già battuto due forti giocatrici come l’ungherese Pota n. 35 e la difesa bielorussa Viktoria Pavlovich n.11 del mondo, portando i 2 punti in più di una occasione. Guarda caso, è allenata da Massimo Costantini, che ha portato lei e Krishnateja Avvari a qualificarsi all’Olimpiade giovanile di Nanchino, ad agosto. A quella maggiore di Londra 2012 aveva portato 3 suoi atleti su 3, adesso si ripete in quella giovanile. La Romania femminile, con le sue giovani e la promettente Szocs, continua a resistere fra le migliori della Prima divisione nonostante la povertà di mezzi e la sfortuna (la Dodean che gioca con un ginocchio malandato dopo un intervento chirurgico), quella Romania che era stata
dileggiata dai commentatori italiani perché aveva perso, con le sue giocatrici allora bambine, ai Mondiali di Brema 2006. E’ la legge del contrappasso, perché l’Italia che allora fece la gradassa con la Romania e che ha cacciato Costantini ed Errigo, continua a fare brutte figure una dietro l’altra.

AZZURRO TENEBRA

Se gli azzurri, infatti, riescono a tenere dignitosamente il passo per una possibile promozione, comunque con partite sempre tirate, per le ragazze c’è il precipizio, di cui non hanno assolutamente responsabilità. Questa è tutta della dirigenza tecnica e politica. Non sto a ripercorrere tutta la storia della cacciata di Nikoleta Stefanova dalla Nazionale, ricordo solo che la scusa, inventata dal d.t. Deniso, di una sua scarsa forma, non sta in piedi: 24 partite vinte in campionato e una sola persa (contro una cinese), cui si aggiungono 2 match non giocati per un infortunio alla schiena; gli ultimi due tornei nazionali vinti cedendo appena 3 set in totale. E questa è la scarsa forma di Niko? Direbbe Totò: ma mi faccia il piacere! Il punto è che, purtroppo, le tre azzurre, Vivarelli, Ridolfi e Colantoni devono prendersi sulle spalle un carico che non tocca a loro. Non è un caso se a giocare meglio, nelle partite del girone, tutte perse, sia stata
la Colantoni, perché aveva minor pressione, da ultima arrivata e quindi con minore responsabilità. Più nervose le altre due, soprattutto la Vivarelli, che si è trovata a fare la numero 1 e a essere “costretta” a fare 2 punti a partita. Con Niko in squadra, non solo Vivarelli e Ridolfi sarebbero state più serene, con la possibilità di alternarsi con la Colantoni e quindi riposare, ma l’Italia avrebbe potuto puntare alla promozione in Prima divisione. Visto il livello tecnico della Seconda divisione, questo era un obbiettivo alla portata. Ma qui si continua ad andare avanti con le solite motivazioni che hanno portato alla distruzione del tennistavolo italiano. E poi, peggio ancora, arriva la notizia che Gigliotti non sarà più il tecnico della Nazionale femminile. Deniso ha deciso che non va bene. Ma era stato proprio lui a sceglierlo. Quindi, bisognerebbe considerare a questo punto la capacità di Deniso di valutare chi sia il tecnico giusto
per la Nazionale. Ricordo ancora che, non chiamando Errigo, aveva fatto chiaramente intendere quale sia l’andazzo. Chi sta sulle palle a Sciannimanico non può sperare di avere un ruolo. La cosa ancora più sconcertante è che Deniso, per sostituire Gigliotti, si è rivolto a, udite udite, Yang Min, Laura Negrisoli e Massimiliano Mondello, i quali, uno alla volta, hanno tutti detto no alla proposta di guidare la Nazionale femminile. Non ci stanno a dover sottostare a Deniso e hanno rifiutato, dando dimostrazione quantomeno di grande dignità. Resta allora il grande problema: chi allenerà l’Italia femminile? perché Deniso non richiama Errigo? Teniamolo bene a mente: lo sfacelo non si è ancora completato, il peggio deve arrivare.

SHARARA

E per il momento chiudo con le dimissioni di Sharara da presidente Ittf. Ha detto di essere stanco, di preferire il ruolo di presidente dell’Assemblea generale Ittf, che si dedicherà ad altre organizzazioni sportive mondiali e via di questo passo. La presidenza passa al tedesco Thomas Weikert, grande avversario di Stefano Bosi quando quest’ultimo era presidente dell’Ettu e poi candidato alla presidenza dell’Ittf l’anno scorso. Proprio da qui si deve partire per capire cosa sia realmente accaduto. La faccio breve e mi riservo di approfondire l’argomento subito dopo i Mondiali. Bosi aveva attaccato la gestione di Sharara, mettendo in risalto alcuni comportamenti che, secondo le leggi del Canada, dove risiedono gli uffici della Tms, l’agenzia di marketing dell’Ittf, potrebbero configurare irregolarità. Ci fu grande battaglia a Parigi, in occasione dei Mondiali e dell’elezione del presidente. La Cina, che aveva promesso l’appoggio a Bosi, fece dietrofront all’ultimo momento, ottenendo da Sharara l’impegno a far eleggere Shi Zhihao presidente dell’Ittf alla prossima tornata, nel 2017. Ora, un presidente che dà battaglia per essere rieletto e dice, dopo appena un anno, che è stanco e preferisce fare altro, è quantomeno strano. Anzi, a domanda in conferenza stampa, Weikert ha risposto che Sharara gli comunicò l’intenzione di dimettersi a dicembre 2013. Quindi, appena 7 mesi dopo essere stato rieletto, Sharara decide di voler abbandonare la presidenza. Ancora più strano. Cosa è accaduto davvero? C’è qualche strascico dopo le accuse che Bosi aveva rivolto a Sharara? Di sicuro c’è che i patti stanno saltando. Il tedesco Weikert resterà in carica 3 anni, ma potrebbe decidere di candidarsi a sua volta per la presidenza nel 2017, facendo saltare l’accordo con i cinesi per l’elezione di Shi Zhihao. Così, i cinesi, che hanno fatto il clamoroso voltafaccia con Bosi, si ritroverebbero a essere ripagati nella stessa maniera. Ma resta sempre il dubbio: siamo sicuri che Sharara abbia deciso da solo e non sotto la pressione dei suoi elettori (che gli avrebbero detto: “Ti abbiamo salvato da Bosi, adesso togliti di mezzo”) o di qualche situazione particolare e per il momento sconosciuta? Da tutto questo, purtroppo, può solo derivare ulteriore male per il tennistavolo, con i tedeschi che tenteranno di fregare ulteriormente i cinesi con chissà quale nuove regole e quali nuovi imbrogli.

Commenti

10 risposte per “I mondiali di Tokio”

  1. bonfanti marco ha scritto il 30 Aprile 2014 23:17

    Su questo sito un “signor articolo” sui Mondiali, con i soliti eccessi del Drago. Sul sito FITeT: l’Italia schianta l’India (andate a vedere i parziali e poi ditemi se sia il caso di definirlo “uno schianto”).
    Nel maschile, salvo sorprese, arriveremo secondi del girone alle spalle dell’ Iran; nel femminile ultimi.
    L’unico sinora all’altezza è Bobocica che, se non erro, ultimamente in Italia ci sta gran poco!

  2. Drago Rosso ha scritto il 1 Maggio 2014 16:51

    Breve aggiornamento sui Mondiali.
    Intanto, anche in Giappone i sorteggi seguono vie imperscrutabili. Il tabellone femminile è una barzelletta, dalla parte del Giappone, ci sono le squadre più deboli. Andando a vedere il programma delle gare, fissato da tempo, si vede che, forse per la prima volta nella storia del tennistavolo, la finale femminile si gioca dopo quella maschile, il 5 maggio alle 19.30, quella degli uomini alle 16.30. Si vuole finire col botto del Giappone in finale ed ecco il sorteggio “birra e salsiccia, aumm aumm”, come diceva Totò.
    Passo all’Italia. Gli uomini non fanno fatica a battere l’Australia e arrivano secondi nel girone. C’è il Belgio sulla strada della promozione e poi la Slovenia. Non è semplice. Di rilievo il commento del sito Fitet alla vittoria sull’India, “schiantata”. Della serie “spezzeremo le reni alla Grecia”, di infausta e dittatoriale memoria!
    Concludo con le ragazze, costrette alla brutta figura di 5 sconfitte in 5 incontri, mandate allo sbaraglio da una Federazione che ha altro come obbiettivi e da tecnici che inventano scuse per giustificare la cacciata della Stefanova dalla Nazionale. Comunque, segnalo due prodezze del c.t. Gigliotti nella partita persa col Portogallo, ultima della via crucis azzurra. Colantoni gioca contro Oliveira, che ha una gommaccia sulla racchetta. Sul 5-2 del primo set (ripeto: primo set) cosa succede? Gigliotti chiama il time-out!!! Mi astengo dal commento. Altra partita di Colantoni, contro la Fins. Colantoni conduce 2 set a 1 ed è sotto 7-6, fa il punto e va sul 7-7. Cosa fa Gigliotti? Chiama il time-out. Forse credeva che Colantoni stesse vincendo a il punto del 7-7 lo avesse fatto la portoghese? Risultato: Colantoni perde il set e si ritrova nel quinto senza la possibilità del time-out, quando invece ce ne sarebbe davvero bisogno. Anche in questo caso mi astengo dal commento, ma faccio le mie vivissime congratulazioni al c.t. dell’Italia!!!!!

  3. gaula ha scritto il 2 Maggio 2014 11:05

    Yang min, Negrisoli e Mondello hanno detto no ?

    Non credo sia solo coerenza ma comunque tanto di cappello a chi dice no al panzone. Ha almeno iniziato una dieta ?

    La situazione rasenta la follia …. ma il popolo pongistico continua e continuerà a belare, a parlare di gomme,del tempo e di tutte le stronzate possibili ed immaginabili, i bei discorsi che facevo da bambino all’oratorio.

    Quindi : Viva il re ! lunga vita al re ed ai suoi cortigiani ( anch’essi personaggi di straordinario spessore).

  4. bonfanti marco ha scritto il 3 Maggio 2014 21:28

    Io non conoscevo il meccanismo del campionato. La squadra maschile è stata promossa in 1a divisione e quindi è certamente un successo. Complimenti quindi a Giocatori e Tecnico.
    Per la femminile, considerata la formazione, non si poteva chiedere più che non retrocedere.

  5. lelesguizzero ha scritto il 5 Maggio 2014 16:32

    Grandissima la prestazione dell’italico team maschile….inutile dire che questa volta lo sciannizzero ha zittito tutti i critici!!!

    Finalmente anche il coach è stato performante…essendo di toscano lignaggio!!!

    Per il resto dove sono tomasi e crotti????
    Che hanno portato il tricolore a casa del capellone di carrara????

  6. lelesguizzero ha scritto il 13 Maggio 2014 19:25

    sul faitet saito leggo che rech Brother è responsabile di un corso per tecnici nazionali….ma coke minkietta è possibile che uno che non distingue una braice da una panatina milanese sia responsabile di un corso tecnico????

    poi ci chiediamo perché non ci sono giocatori???

    In più l’aviere rech si è fatto la gita premio a tokio a spese dell’italico contribuente….dopo aver fatto vincere al pelatino di carrara lo scudetto….

    ma perché rech in nazionale???

    comincio a pensare che abbia una madre bonaxxa!!!

  7. lelesguizzero ha scritto il 14 Maggio 2014 20:31

    dal faitet saito copio:

    La nostra squadra Italo-Cinese ha vinto la prima fase arrivando prima su un lotto di 32 squadre.

    Marco Rech Daldosso

    purtroppo

    non è stato quasi mai utilizzato in quanto ammalatosi durante la competizione (ha giocato un solo incontro vincendolo).

    FACCIO notare la parola purtroppo usata dal servo scriba faitet aviere…perché scrive purtroppo???? purtroppo per chi??? per i cinesi…per gli italiani???

    Ma a quale titolo l’aviere rech che in italia perde da dogs and pigs….tomasi e crotti ancora ridono ripensando alla finale scudetto….
    ma come minkietta si fa a mandare in giro per il mondo un giocatore come l’aviere rech….che non vincerebbe nemmeno un torneo tra bar e pub….

    PS domandina per il drago: caro drago tu che sei lo storico del tennistavolo….a tua memoria….c’e’ mai stata una convocazione ripetuta più scandalosa di quella dell’aviere rech???

    Puoi svelarci cosa c’è sotto???

    Puzza veramente di M…..A!!!!

  8. Drago Rosso ha scritto il 18 Maggio 2014 18:27

    Come già detto, non rispondo a Lelesguizzero, ma un’eccezione serve sempre.
    Visto che, in base alla mia esperienza nel settore, mi chiede un’informazione, gli ricordo cosa ha detto di me: che sono un venduto, che sono stato assunto dal mio giornale non per meriti ma grazie a non so quali loschi affari, che sono un disonesto, che sono un leccaculo, che non parlo mai male di un allenatore “mesciato” perché amico mio e così via. Mi piacerebbe sapere in base a quali considerazioni adesso lui dovrebbe fidarsi di una mia risposta a una sua domanda.
    Perciò, tanto per essere chiari, Lelesguizzero può andare tranquillamente a cacare (con la “c” e non con la “g”, come redarguiva giustamente il grande maestro Nanni Moretti nel film “Ecce bombo”).

  9. Drago Rosso ha scritto il 18 Maggio 2014 18:50

    Il sito della Fitet è sempre una fonte inesauribile di sorprese e di spunti irresistibili di ilarità. Prima dei Mondiali, vi viene accolta, senza fiatare né metterla minimamente in dubbio, la tesi che Stefanova non è stata convocata perché non in forma.
    Adesso, chi cura il sito dice la sua su Nikoleta.
    Dopo la semifinale scudetto, con Norbello qualificato per la finale, ecco le testuali parole: “… le piacentine poi piegate dalla grande forma di Stefanova” e ancora “… il Norbello che con questa Stefanova può aspirare a qualunque risultato partendo da due punti se non certi, probabili”.
    Dopo la prima gara di finale, vinta 4-1 dal Norbello sullo Zeus, ecco il bis: “Stefanova e Papadaki hanno trascinato alla vittoria il Norbello nella prima finale scudetto dimostrando tutta la sua forza e le sue potenzialità. Per la squadra del presidente Carrucciu due punti di Niko Stefanova, determinante sul campo e certamente anche sul morale della squadra”.
    Ma allora, dov’è finita la Stefanova talmente fuori forma che non poteva essere convocata in Nazionale per i Mondiali? Appena pochi giorni dopo le gare a Tokyo, Niko ha recuperato la forma? Premesso che la decisione era stata già ridicolizzata dalla semplice constatazione che Niko aveva perso un solo incontro in campionato, contro una cinese, e che aveva trionfato negli ultimi due tornei nazionali, è lecito chiedere a chi ha scritto queste cose perché mai non aveva controbattuto a Deniso quando se ne era venuto fuori con la singolare tesi della scarsa forma della Stefanova? Ritiene che in un paio di settimane Niko sia passata dall’essere una schiappa all’essere un campionessa che assicura 2 punti a partita e dà anche una spinta morale alla squadra?
    A nessuno della Fitet viene il dubbio che gli stessi punti e la stessa spinta morale alla squadra azzurra Niko li avrebbe potuti garantire ai Mondiali?
    Infine, nell’intervista del dopo Tokyo, Deniso ha detto che sulla squadra femminile avrebbe parlato Gigliotti. Non vedo ancora sul sito federale tracce di questa misteriosa intervista. Sarà perché appare molto difficile giustificare adesso la mancata convocazione della Stefanova per il suo scarso “stato di forma”? Aspettiamo con fiducia le spiegazioni di Gigliotti!

  10. lelesguizzero ha scritto il 20 Maggio 2014 12:45

    4 red dragon: mi dispiace che la pensi così…forse che forse le fiammelle azzurre non si possono toccare???

    Quanto al resto non ho mai scritto che sei un disonesto…ho scritto solo che non parli mai male dei tuoi amichetti…ma si sa nessuno è perfetto!!!

    PS quanto allo scandalo degli scandali….rech in nazionale…ci sta come la coca cola su una fiorentina!!!

    Ma perché i giocatori italiani non si incaxxano un po’?????
    Ricordo a tutti belli e brutti che mai i giocatori della nazionale possono e devono perdere con gli altri…considerato che girano il mondo e fanno attività a spese dello stato italiano che tutti gli altri possono fare!!!

    Bisi e Costantini mai perdevano da un normale peones!!!
    Per non parlare del mondy o del piacenza cashmere!!!

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