I segreti di Rio

9 Ottobre 2016 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Non sono riuscito a intervenire sul blog di Massimo per un mese a causa dell’inspiegabile blocco che questo ha in Cina, dove sono stato per i Campionati nazionali (ne parlerò in un altro articolo, in seguito). Pare che a causa dei video presenti nel blog si attivi un sistema di “protezione” legato, senza motivo in questo caso, ai divieti stabiliti dal Governo cinese su diversi siti o sistemi di comunicazione come google, youtube e altro. Perciò, non ho potuto far altro che assistere, come tante altre volte, alla consueta scorrettezza degli utenti del Forum di Giorno (questo non viene bloccato in Cina) che, invece di intervenire su questo blog per discutere di argomenti sollevati “qui”, mettono il link e ne discutono “lì”. Ancora una volta: applausoni e complimentoni! Poi sono gli stessi che dicono che il blog di Massimo “è morto”. Ma che profonda riflessione da parte di geni del pensiero contemporaneo!!! Ovviamente, sono liberi di fare quel che vogliono e decidere di discutere dove vogliono, ma rimangono profondamente scorretti. Detto che soltanto uno (Eta Beta/about blank) ha ritenuto opportuno spostarsi qui per chiedere un chiarimento a Massimo, adesso posso finalmente riprendere i discorsi interrotti dopo la Conversazione con Massimo, spiegare ancora meglio la mia opinione sull’Olimpiade di Rio e dare qualche altra notizia “divertente”, se così posso definirla. Comincio proprio da queste ultime. Ovviamente, siamo sempre nel campo delle “miserie” nostrane.

MISERIE NOSTRANE

Piccolo passo indietro alle finali scudetto a squadre: Tv solo per le gare di ritorno, vedi caso a Castel Goffredo. Ma guarda un po’ che combinazione. Ricordate la Steshenko, che aveva rischiato la radiazione da parte dell’Ittf per colpe non sue ma della Federazione italiana e che aveva lasciato Castel Goffredo? Dopo qualche anno, è tornata a Castel Goffredo e, guarda un po’ quest’altra combinazione, è stata riconvocata negli stage della Nazionale!
Torniamo alle atmosfere olimpiche. La Fitet ha rinunciato alla possibilità di mandare Stefanova a Rio, argomento di cui si è parlato a lungo. Ma quello che non sapete è che c’era anche una seconda chance azzurra. Tan Wenling, infatti, ha fatto sapere alla Fitet che era disposta a giocare di nuovo per l’Italia in modo da qualificarsi per Rio. Anche per lei, la qualificazione era meno lontana di quanto si possa pensare, perché le sarebbe bastato anche un solo torneo internazionale per rientrare in classifica in posizione avvantaggiata, a ridosso delle qualificate, e poi provare a rimontare con 3-4 tornei, cosa non impossibile. Ma Sciannimanico ha detto no anche a lei. Se si fosse trattato di dare la precedenza a chi era rimasta a giocare in Nazionale sarebbe stato comprensibile il “no” a Tan Wenling, ma visto che la possibilità di qualificazione per le altre azzurre non esisteva, perché rinunciare alla possibilità di essere rappresentati a Rio? Fra l’altro, si sarebbe fatto anche un grande favore al Coni che è sempre in cerca di numeri più grandi, come partecipanti, per acquisire meriti e finanziamenti maggiori dal Governo. E quindi si sarebbe potuto contare sulla “riconoscenza” dello stesso Coni. Ma, a quanto pare, sono più importanti le simpatie e le antipatie.

OLIMPIADI PATETICHE

E adesso passiamo all’Olimpiade. Per me, è una rappresentazione sempre più miserevole quella che offre il tennistavolo, sia come livello tecnico che come spettacolo. Ricordo ancora una volta che l’Olimpiade (come la Coppa del Mondo) è la gara più “bassa” tecnicamente. Qualsiasi Open di medio-alto livello ha un tabellone con giocatori complessivamente più forti rispetto a quello dell’Olimpiade o della Coppa del Mondo. Un “suicidio”, tecnico e spettacolare, voluto dall’Ittf quando, dopo Pechino 2008, ha deciso di ridurre a 2, da 3 che erano, i giocatori per nazione, in modo da regalare ai non cinesi una medaglia, cosa avvenuta puntualmente a Londra con la patacca al collo di Ovtcharov, il giocatore più scarso di sempre a essere salito sul podio olimpico. Altra conseguenza nefasta è che è più facile essere testa di serie e, considerando che le prime 16 teste di serie entrano in gara direttamente nei sedicesimi di finale, basta avere una posizione medio-alta nella classifica mondiale per trovarsi direttamente fra i primi 32 dell’Olimpiade e ottenere automaticamente ulteriori punti, anche perdendo subito, che vanno a falsare ulteriormente una classifica mondiale già tecnicamente insostenibile di suo. Il risultato finale è uno spettacolo indegno, niente a che fare con le “battaglie” olimpiche del passato. E’ vero che anche prima, con 3 giocatori per nazione, il tabellone olimpico era comunque “più scarso” dei Mondiali e dei principali Open, oltre che delle Finali del Pro Tour (così come la Coppa del Mondo che permetteva 3 giocatori, anziché i 2 attuali), ma almeno c’era un po’ più di consistenza tecnica e si poteva anche ammirare una certa varietà di stili e di concezione di gioco, adesso ci sono al massimo 4-5 partite interessanti, l’Olimpiade è ormai patetica e ridicola. Di conseguenza, non è nemmeno una sorpresa, tanto per fare un esempio, che una giocatrice sopravvalutata come la tedesca Petrissa Solja perda al primo incontro con la nordcoreana Ri Myong Sun, nemmeno questo gran fenomeno, visto che al turno successivo si becca un 4-0 dall’altra sopravvalutata, ma almeno un po’ più consistente, Fukuhara. Insomma, stiamo parlando del niente. Non mi azzardo neanche a fare esempi in campo maschile, tanto è il disgusto che provo a vedere quel tabellone. L’unica cosa che mi sento di fare è invitare chiunque ad andarsi a vedere il corrispondente tabellone dei Mondiali, turno per turno, e notare le differenze. Certo, all’Olimpiade non si possono avere 5 giocatori per nazione, ma anche non considerando i cinesi si può osservare quanto sia indecente la gara olimpica. A ulteriore conferma di tutto questo, una considerazione sul pubblico. Il regista televisivo si preoccupava di far inquadrare solo le parti delle tribune piene di spettatori. La realtà, però, è che l’impianto per il tennistavolo, che già era fra i più piccoli di tutti quelli di Rio, era pieno appena a metà, al massimo si è arrivati a 1500 spettatori. Questo può notarlo solo chi è presente, perché la Tv nasconde e l’Ittf fa il resto, coprendo le sue magagne che stanno affossando il tennistavolo.

IL SENSO DEL RIDICOLO

Ma dove si raggiunge il massimo del ridicolo, al di là delle preferenze personali su questo o quel giocatore, è nella gara a squadre. Qui siamo al teatro dell’assurdo, stile Ionesco. Intanto, bisogna ricordare come è nata la formula della gara a squadre olimpica. Dopo Atene 2004, l’Ittf, che già aveva realizzato l’immonda cazzata dei due doppi di una nazione nella stessa parte del tabellone per evitare una finale tutta cinese, decise che una medaglia in regalo alle altre nazioni non bastava più, ce ne volevano due, perciò si inventò la gara a squadre. Il compito di individuare la formula fu assegnato al responsabile tecnico dell’Ittf, il cinese Yao Zhenxu, che si inventò una formula in base alla quale la Cina non potrà mai perdere la gara a squadre. E già, perché potrebbe bastare un giocatore molto forte con accanto un buon doppista nel caso di Davis con doppio o un secondo giocatore un po’ più forte nel caso di Davis con soli singoli per dare qualche fastidio anche alla Cina. Esempio concreto, la semifinale dei Mondiali 2006 a Brema, con Boll vicino a fare 2 punti (battuto da un fenomenale Wang Liqin, ma vincitore di un impaurito Ma Lin), con Wang Hao tranquillo contro Fejer-Konnerth e con Ma Lin che già si stava cacando sotto in vista del possibile incontro con Suss sul 2-2. Così, Yao Zhenxu escogita la formula attuale, un’autentica vergogna accettata dall’Ittf perché ai suoi dirigenti bastava assegnare una medaglia in più alle altre nazioni, il resto non importava. Ed ecco una formula in base alla quale i due numeri 1 non si affrontano! Potrebbero incontrarsi solo se un tecnico inverte la formazione e allora lo scontro potenzialmente più interessante si ha in uno dei primi due incontri. Altrimenti, è un film senza sorprese: la squadra più compatta vince per forza, con gli ultimi due incontri che nella maggiorparte dei casi sono una barzelletta, il n.1 contro il n.3 e il n.2 contro il n.3, o quantomeno, se non sono ridicoli dal punto di vista tecnico, hanno il risultato già scontato. Al massimo, come a Rio, si può solo verificare che Xu Xin, in vistoso calo di forma nell’ultimo anno, perda con Mizutani e renda necessario un incontro in più, ma nessuna emozione, nessun dubbio sul risultato finale. Nella gara maschile, sei 3-0, otto 3-1 e appena due 3-2, entrambi al primo turno (Gran Bretagna sulla Francia, Giappone sulla Polonia), poi un appiattimento generale, una noia senza fine. Fra le donne, ben nove 3-0, quattro 3-1 e tre 3-2. Anche qui, sbadigli a volontà, a eccezione dei tre incontri finiti 3-2 (Sud Corea sulla Romania, Singapore sulla Sud Corea e Germania sul Giappone). In quest’ultimo caso, cinque ore di gioco, per riproporre ancora una volta l’assurdità delle nuove regole volute dall’Ittf. Non sto a rifare discorsi già fatti, faccio solo notare: i tempi morti si sono dilatati a dismisura, cambio palla ogni 2 punti e ogni volta si perde tempo, ogni servizio è preceduto da una infinità di movimenti preparatori e da tic nervosi, ogni 6 punti un mezzo timeout per asciugarsi il sudore, il tempo effettivo di gioco è ormai un quinto o un sesto di quello totale. Una volta, con la pallina da 38 mm, il set a 21, cambio palla ogni 5 punti, ci voleva un incontro finito 5-4 per arrivare alle 5 ore, adesso ne basta uno da 3-2: quasi la metà delle partite per lo stesso tempo, adesso avete capito dove cazzo siamo andati a finire? Ultima considerazione sulla gara a squadre femminile: la Germania sul podio con due cinesi e una sola tedesca! La “grande Germania” dai 700.000 tesserati si riduce a giocare con due cinesi (e non è la prima volta che accade) per raccattare una medaglia: Shan Xiaona e Han Ying, 33enni (Shan Xiaona giocò nel 1999 per l’ultima volta i Campionati nazionali cinesi con la squadra dell’Henan) che in Cina la Nazionale nemmeno potevano sognarsela. In finale contro la Cina, comunque, uno spettacolo desolante, a ulteriore dimostrazione della differenza di valori e del danno che si fa al tennistavolo.

GIOCHI SPORCHI

E passiamo alle situazioni più importanti e complesse, quelle che riguardano le gare di singolo, sia maschile che femminile, quelle per le quali si scatenano gli “osservatori acuti”, quelli che sono troppo furbi e non possono essere imbrogliati, che capiscono da un semplice sguardo del giocatore, da un suo sorriso appena accennato, che la partita è falsa. Credo sia inutile stare a discutere su questo argomento, visto che qualsiasi ragionamento logico è inutile con questi fuoriclasse della dietrologia, che alla fine hanno sempre ragione: se un cinese vince è perché hanno ordinato all’altro di perdere, se nella successiva partita fra gli stessi due il risultato non cambia è perché non devono destare sospetti e quindi si deve confermare il primo risultato, se invece il risultato cambia è perché si potrebbe destare il sospetto del sospetto e così via. Insomma, non c’è possibilità di ragionamento, uno si inventa un risultato falso e poi adatta alla sua tesi qualsiasi altra cosa. Quindi, Zhang Jike doveva perdere con Ma Long a Rio, poi si sono incontrati agli Open di Cina e Zhang Jik,e ha dovuto perdere di nuovo altrimenti, se avesse vinto, si sarebbe sospettato che avrebbe potuto vincere anche a Rio, ma non  lo ha fatto perché gli avevano ordinato di perdere. Io davvero non so se chi spara simili puttanate si renda conto della paranoia in cui è precipitato. L’unica cosa che posso dire è che tutti quelli che si inventano cose del genere non sanno un beneamato cazzo di quello che succede nel mondo del tennistavolo e in particolare in quello cinese. Se ne stanno seduti a migliaia di chilometri di distanza e si inventano teorie complottesche della straminchia. La cosa più divertente, per me, è che i casini all’interno della Cina del tennistavolo ci sono davvero, ma sono di tutt’altra natura e ci sono anche le partite truccate, ma sono quelle che i grandi geni italiani della poltrona davanti alla Tv nemmeno sospettano. Ve lo dico con tutto il cuore: siete ridicoli. Ma siete anche pietosi, perciò vi faccio un favore: vi racconto cosa è veramente successo non a Rio, perché lì non è successo uno stracazzo di niente, tutti gli incontri sono stati regolari, ma “prima” di Rio, perché è allora che ci sono stati i giochi sporchi, sia fra gli uomini che fra le donne, con due grandi “raccomandati”: Zhang Jike e Li Xiaoxia. Ovviamente, ognuno è libero di dire che sono io quello che spara cazzate. Nessun problema. Ognuno pensi quello che vuole. La realtà, però, nessuno può cambiarla e la realtà è che io conosco tutti i giocatori, gli allenatori e i dirigenti cinesi, ma proprio tutti, che moltissimi di loro mi raccontano cosa succede davvero nel tennistavolo cinese, dicendomi PRIMA quello che accadrà e che poi puntualmente si verifica. Così come tanti giornalisti amici miei, che non possono scrivere quello che succede veramente, vengono a raccontarlo a me. Ce ne sono molti di più allineati col potere che non mi raccontano una mazza, ma il punto è che me ne basta anche uno solo (giornalista, giocatore, allenatore, dirigente) che mi dica cosa succede e che quello diventi realtà per sapere che le informazioni sono vere e che la verità di cui sono a conoscenza è la vera verità. Tutto il resto sono chiacchiere. Perciò, i grandi “esperti” italiani continuino pure a scoprire la verità dall’espressione di un giocatore in tv, da una sua smorfia e, perché no, da una sua scorreggia di cui solo loro possono annusare il profumo, e poi sparino pure minchiate galattiche. Io mi accontento di scrivere quello che succede veramente.

FINALE FEMMINILE BIS

Parto dalle donne. Già assegnato un posto a Ding Ning, argento a Londra 2012 e campionessa mondiale in carica, sembra che l’altro debba essere riservato a Liu Shiwen, n.1 della classifica mondiale, finalista nel singolo ai Mondiali 2015 (quelli della sceneggiata di Ding Ning, finta infortunata per spezzare il cammino di Liu Shiwen verso una vittoria che sembrava assicurata), vincitrice della Coppa del Mondo 2015. Insomma, non c’è storia, anche tenendo conto che Li Xiaoxia, campionessa olimpica uscente, negli ultimi due anni non ha avuto alcun risultato di rilievo, anzi, ha perso tutto quello che c’era da perdere e in classifica mondiale è stata superata anche da Zhu Yuling e Chen Meng, della Cina, e soprattutto da Feng Tianwei, cinese emigrata a Singapore. A luglio 2016, ultima classifica prima dell’Olimpiade, si ritroverà ancora quinta, ma addirittura con poche decine di punti davanti alle giapponesi Ishikawa e Fukuhara. A parte quindi la discesa dal punto di vista tecnico, che non dovrebbe comunque pregiudicare i confronti con le giocatrici di altre nazioni, c’è il rischio che, con questa classifica mondiale, Li Xiaoxia, non essendo testa di serie n.2 perché questa spetterebbe a Feng Tianwei, potrebbe essere sorteggiata dalla stessa parte del tabellone con Ding Ning, precludendo alla Cina la possibilità di oro e argento. Tutte queste considerazioni, però, vengono messe da parte perché le decisioni vengono prese ad altri livelli, anche con l’influenza politica e sportiva di rappresentanti della Provincia dello Shandong, quella di Li Xiaoxia (e anche di Zhang Jike), a scapito del Guangdong, quella di Liu Shiwen, che ha perso potere negli ultimi anni. Alla fine, prevale la tesi che non si può lasciar fuori la campionessa olimpica, tesi discutibile perché in passato è successo che il vincitore della precedente edizione sia stato lasciato fuori dal singolo, clamoroso il caso di Kong Linghui ad Atene 2004, quando giocò solo il doppio. E allora erano tre i rappresentanti per nazione, quindi un posto su tre si poteva anche lasciare al campione o alla campionessa in carica, perché, ammesso che non fosse più ai livelli di quattro anni prima, incideva meno sulla gara. Nel caso di Li Xiaoxia, il fatto che i posti nel singolo all’Olimpiade siano solo due fa aumentare i rischi, a cominciare dalla posizione nel tabellone, che con tre giocatori era ininfluente. Per Li Xiaoxia, comunque, viene preso in considerazione anche un vecchio “debito”, quello del 2008, quando per l’Olimpiade di Pechino fu favorita Wang Nan, ormai alla frutta, proprio a scapito di Li Xiaoxia, che era più forte di Wang Nan. Ma anche in quel caso la designazione fu fatta sotto pressioni politiche e sportive, non dimenticando che Wang Nan aveva già intrapreso la carriera politica nel Partito comunista.

Una volta deciso che Li Xiaoxia deve andare a Rio, bisogna anche trovare una “giustificazione” tecnica, giusto per non rendere pubblico l’imbroglio e tenere zitti qualche giornalista meno inquadrato e il popolo del web, che in Cina può costituire un fastidio quando non si parla del Partito comunista (lì interviene la censura). Considerando che nell’ultima gara importante, i Mondiali di Suzhou 2015, Li Xiaoxia è arrivata in semifinale trovando un tabellone ridicolo per poi essere stroncata da Liu Shiwen, considerato che alle Finali del Pro Tour 2015 non si è nemmeno qualificata, che ha fatto brutte figure dappertutto, in campo nazionale e internazionale, c’è bisogno di qualche risultato. Così, si decide che vincerà gli Open del Kuwait, ordinando alle altre cinesi di perdere. Andando a guardare i risultati di quel torneo, si nota che Li Xiaoxia fatica contro una sudcoreana non eccelsa, Jeon Ji Hee, 4-2 rischiando di andare al settimo, per poi passeggiare con Liu Shiwen, 4-0 (5, 9, 6, 6), punteggio ridicolo, e poi battere 4-1 in finale Ding Ning. Della serie “scansiamoci, arriva Li Xiaoxia”. Subito dopo, viene rispedita in Cina, mentre le altre si fermano per gli Open del Qatar, in programma la settimana dopo. Non si vuole rischiare che perda con qualche non cinese e annulli l’effetto della vittoria in Kuwait, cosa che invece accadrà, in campo maschile, a Zhang Jike, già, perché per lui è stata organizzata la stessa pastetta in Kuwait e Qatar, come vedremo dopo. Rimane solo un ultimo passo, il torneo asiatico di qualificazione olimpica, che si svolgerà a Hong Kong. Per l’assurdità dei nuovi regolamenti Ittf, anche chi sarebbe già qualificato in virtù della classifica mondiale deve partecipare, pena l’esclusione dall’Olimpiade. Per la Cina, partecipano Liu Shiwen, Ding Ning, Zhu Yuling e Li Xiaoxia. La classifica finale può anche non contare ai fini dell’individuazione delle due giocatrici per Rio, perché alla fine la nazione decide per conto suo, ma in questo caso Li Xiaoxia ha bisogno di vincere per un motivo più importante: convincere l’opinione pubblica che merita di andare a Rio. I risultati sono ridicoli, con l’ecatombe delle cinesi più forti, costrette a perdere contro avversarie molto più deboli, per lasciare campo libero a Li Xiaoxia e poter far dire ai dirigenti cinesi che lei merita la convocazione per Rio nel singolo. Così, Liu Shiwen perde 4-2 al primo turno con Doo Hoi Kem, di Hong Kong! Quello che basta per permettere ai tecnici cinesi di dire che non si può puntare su lei per il singolo. Ding Ning perde 4-2 al secondo turno con la giovanissima giapponese Mima! Zhu Yuling perde 4-2 il confronto diretto con Li Xiaoxia, anche lei al secondo turno. Giova ricordare che Zhu Yuling è reduce da un anno di successi in campo nazionale (vincitrice dei Campionati nazionali 2015) e internazionale, ma di fronte a Li Xiaoxia cade come una pera cotta, giusto la finta di vincere un paio di set. Così, ecco la “strage” delle più forti cinesi, che ubbidiscono agli ordini, e Li Xiaoxia resta l’unica sopravvissuta e vincitrice del torneo, così che tutti possono dire che il secondo posto nel singolo a Rio è meritatamente suo.
Ecco cosa è successo veramente, ecco quali sono state le partite fasulle, quelle di cui nessuno dei perspicaci sherlock holmes italiani si è accorto mentre stavano tutti attenti alle smorfie di Zhang Jike, quelle sì che erano importanti. E non è finita, perché adesso passiamo al settore maschile.

LA SPINTA A ZHANG JIKE

Per parlare della massima stronzata galattica, l’ordine a Zhang Jike di perdere con Ma Long, devo prima fare un riferimento a qualcosa che ho già fatto notare molto tempo fa. In qualsiasi sport, gli appassionati, in Italia o in altri Paesi, sono informatissimi su tutto quello che succede nello scenario internazionale, ovviamente, ma anche su tutto ciò che riguarda avvenimenti e personaggi dei campionati delle nazioni che più rappresentano quello sport. Così, se parlate con qualche appassionato italiano di basket, vi accorgete che conosce perfettamente il basket Usa, ma proprio tutto, giocatori, squadre, tecnici, albi d’oro, percentuali di tiro e così via. Se andate in Cina e parlate con qualche tifoso di calcio, vi stupisce raccontandovi tutto dei campionati europei, citandovi anche gli infortunati di qualsiasi squadra e quanto si prevede che torneranno in campo. Ci spostiamo fra gli appassionati, chiamiamoli così, italiani di tennistavolo e c’è solo da inorridire. Ovviamente, non mi sogno nemmeno di fare paragoni con me, ammetto di essere malato e quindi il fatto di conoscere tutto della Cina (oltre che di tutto il resto del mondo), dai risultati dei Campionati nazionali sin dagli anni Sessanta ai giocatori dell’ultimo club dell’ultima sperduta provincia (ho le schede e le foto degli oltre seimila giocatori e giocatrici che hanno partecipato ai Campionati nazionali dal 1996 a oggi, non ce li ha nemmeno la Federazione cinese di tennistavolo!), dicevo che tutto questo lo mettiamo da parte. Ma almeno conoscere i nomi dei giocatori più famosi, evitare lo sconcio di scrivere Wang Liquin anziché Wang Liqin (ve l’immaginate un appassionato di basket che scrive Michael Jiordan?!?), leggere i risultati delle gare internazionali sul sito dell’Ittf, almeno questo è lecito aspettarselo? E allora, per capire meglio da quale pulpito nascano puttanate sesquipedali come la teoria di uno Zhang Jike che fa apposta a perdere la finale olimpica, invece di badare al suo sguardo perso nel vuoto, come fanno quelli troppo furbi dal divano di fronte alla tv in Italia, andiamo a vedere i suoi risultati sulla via per Rio. Li divido in quelli veri, il 99,99%, e quelli falsi, uno solo, ma importante. Parto dalle Finali Pro Tour 2015, a Lisbona, per un motivo fondamentale: dopo i risultati negativi di Zhang Jike successivi al bis iridato a Parigi 2013, con la sola eccezione della Coppa del Mondo individuale 2014, col 4-3 in finale (12-10 al settimo set) su Ma Long, ultima sua vittoria “vera” su Ma Long, i tecnici cinesi, Liu Guoliang in testa, hanno grandi dubbi se puntare ancora su lui per l’Olimpiade. Così, dicono chiaramente a Zhang Jike che non può più sperare di vivere di rendita sui titoli mondiali e olimpico, gli chiedono una prova concreta sul campo, che nel loro linguaggio significa una sola cosa: la vittoria. Io vengo a saperlo perché me lo dice un tecnico della Nazionale, direttamente coinvolto nella scelta. Ovviamente non posso fare il suo nome, anche se qualcuno più attento è in grado di capirlo. Altrettanto ovviamente, qualcuno potrebbe anche credere che mi sto inventando tutto e in questo caso è inutile che continui a leggere, sia perché non ne ha motivo, sia perché lo mando io a cacare.
A Lisbona, l’avvio di Zhang Jike non è esaltante, a dispetto di quanto gli abbia chiesto Liu Guoliang, vince solo 4-2 col sudcoreano Lee Sang Su in una partita nella quale ha i soliti alti e bassi. Al secondo turno vince 4-1, ma contro un avversario di media levatura come il giapponese Oshima e con tutti i set, a eccezione dell’ultimo, molto combattuti (ognuno dei due ne vince uno 17-15). Al terzo turno, c’è Ma Long, che ha superato 4-1 il portoghese Freitas, un set perso ma superiorità netta, e schiantato 4-0 Ovtcharov. Per questa partita, senza tecnici in panchina, Liu Guoliang e Xiao Zhan, allenatore personale di Zhang Jike in Nazionale, vengono a guardare la partita in tribuna stampa, proprio vicino a me. Posso quindi osservare le loro reazioni. Nei primi due set, Ma Long lascia Zhang Jike a 5, quasi non c’è gioco, un po’ come avverrà nella finale olimpica a Rio. Zhang Jike finalmente ha una reazione, vince i successivi due a 8 e 12, ma si vede che è al limite, tanto che nel quinto e sesto Ma Long riprende il comando e chiude 4-2. Liu Guoliang guarda Xiao Zhan e scuote la testa, Xiao Zhan allarga le braccia. Il destino di Zhang Jike sembra segnato. Ma Long poi vince il torneo battendo in finale 4-3 Fan Zhendong, in una partita durissima. Tornando per un momento al confronto fra Ma Long e Zhang Jike, bisogna ricordare che anche nelle Finali Pro Tour del 2013, disputate a Dubai a gennaio 2014 (ultime disputate dai cinesi prima di quelle a Lisbona perché a Bangkok 2014 la Cina non partecipò per protesta contro l’Ittf), Ma Long superò Zhang Jike, quella volta 4-3, anche se poi cedette in finale 4-3 a Xu Xin. Insomma, andando a vedere la storia dei confronti fra Ma Long e Zhang Jike si nota che dal 2014 in poi si passa dal 4-3 per Ma Long e dal 4-3 per Zhang Jike nella già citata Coppa del Mondo di quello stesso anno a risultati sempre più netti e continui per Ma Long, in un crescendo che passa dal 4-2 per arrivare ai 4-0. Basterebbe questo per capire la cosa più naturale: la crescita di Ma Long e la frenata di Zhang Jike. Torniamo alle Finali Pro Tour di Lisbona 2015. Al ritorno in Cina, si discute su cosa fare, se dire a Zhang Jike che non andrà a Rio perché non è più affidabile. La decisione deve essere presa nelle “alte sfere”, quindi con Cai Zhenhua. A questo punto, però, il destino di Zhang Jike si intreccia con quello di Li Xiaoxia perché, considerato che la campionessa olimpica in carica viene da due anni persino peggiori di quelli di Zhang Jike e che il posto per Rio per lei invece è assicurato, non si potrebbe giustificare la differenza. Combinazione: tutti e due sono della Provincia dello Shandong, che ha la potenza politica giusta per spingere Li Xiaoxia, quindi anche per Zhang Jike arriva la stessa spinta. I dubbi però rimangono e si fa un ultimo tentativo, visto che ci sono alcuni importanti Open in programma fra gennaio e marzo, quelli classificati Super Series: Germania, Kuwait e Qatar. La Cina vi partecipa con i migliori, ma non tutti, perché mancano Fan Zhendong e Xu Xin agli Open di Germania, proprio perché, per definire le scelte in vista di Rio, si vuole mettere ancora alla prova Zhang Jike contro il più forte, Ma Long. In Germania, a gennaio, Ma Long va avanti a botte di 4-0, Zhang Jike sembra in miglioramento, ma concede sempre qualcosa, 4-1 a Gionis, 4-2 a Won Chunting, 4-1 a Fang Bo ma con quasi tutti i set sul filo. In semifinale, di nuovo di fronte Ma Long e Zhang Jike. E’ un’altra occasione per Zhang Jike per convincere i tecnici, ma l’esito è disastroso per lui, Ma Long lo supera 4-0, con i set vinti a 7, 4, 7, e 7. Insomma, Ma Long è ormai uno schiacciasassi e Zhang Jike non è più in grado di reggere il confronto. Ma è anche vero che una decisione va presa al più presto e le pressioni all’interno della Federazione cinese sono sempre più pesanti. C’è una pausa per gli Open perché ci sono i Mondiali a squadre in Malesia a fine febbraio. Altra occasione per Zhang Jike per convincere i tecnici di puntare su lui per Rio. E per i tecnici è anche l’opportunità per esaltare Zhang Jike, visto che nella gara a squadre non ci dovrebbero essere problemi per lui. Non ci dovrebbero, ma ci sono, anche se vengono nascosti. Zhang Jike è il cinese, fra i primi quattro insieme a Ma Long, Xu Xin e Fan Zhendong, che perde più set di tutti gli altri, anche contro avversari scarsi, a riprova di uno stato di forma che non torna a essere quello di una volta. Nelle partite del girone eliminatorio, Zhang Jike perde un set con Chen Chien An (Taipei) e Fegerl (Austria); in quelle del tabellone finale, ne perde uno con Jiang Woo Jin (Sud Corea) e Oshima (Giappone). Ma gioca la finale e viene esaltato come un campione. Così, prima degli Open di Kuwait e Qatar, i dirigenti e i tecnici cinesi fanno la scelta: Zhang Jike andrà a Rio come secondo nel singolo, Xu Xin sarà il terzo per la gara a squadre. Una volta presa questa decisione, bisogna giustificarla agli occhi non dei “concorrenti”, perché gli altri giocatori sanno benissimo come funziona la faccenda, ma a quelli dei tifosi e dei giornalisti. Vorrei solo ricordare in proposito, che quando Kong Linghui non fu convocato per il singolo dell’Olimpiade di Atene 2004, da campione uscente, e gli venne concessa solo la possibilità di giocare in doppio, ci fu una vera sollevazione popolare dei tifosi, con milioni di messaggi di protesta riversati sulla Federazione cinese. Da allora, i dirigenti hanno messo in conto anche questo aspetto della situazione. Così, allo stesso modo di Li Xiaoxia, Zhang Jike viene designato come vincitore degli Open del Kuwait, l’unica differenza è che per lui è previsto il raddoppio, vale a dire che è designato a vincere anche gli Open del Qatar. E allora, ecco come va in Kuwait: Zhang Jike vince 4-2 al primo turno con Karakasevic, poi 4-0 con Gacina e nei quarti, contro Ovtcharov, rischia di perdere, è 4-3 con 11-8 al settimo e quasi tutti i set tiratissimi. E dopo queste prove “esaltanti” cosa succede? Che Zhang Jike in semifinale fa 4-1 a Fan Zhendong e in finale 4-1 a Ma Long, sia pure con la concessione di punteggi tirati. Un miracolo! E ancora più miracolosa appare questa vittoria di Zhang Jike se si considera cosa succede una settimana dopo in Qatar. Zhang Jike (lo ripeto, designato a vincere anche questi Open) stenta al primo turno addirittura con Chen Weixing, 4-2 contro un giocatore di 44 anni, dopo essere stato sotto 2-1 e aver rischiato di andare sul 3-1 per Chen!!! Al secondo turno ancora uno stentato 4-2, contro Gacina. Al terzo turno, il crollo: perde 4-1 con Ovtcharov, che al turno successivo si becca 4-1 da Ma Long, con quest’ultimo che, non più obbligato a perdere come avvenuto in Kuwait con Zhang Jike, dà 4-1 anche a Fan Zhendong in finale. Quella che vi sto raccontando, e che ognuno avrebbe dovuto conoscere prima di sparare minchiate sulla finale olimpica, è una discesa all’inferno. Discesa che non si ferma in Qatar.
Ad aprile, ci sono le qualificazioni continentali per l’Olimpiade. Come già raccontato per le donne, si svolgono a Hong Kong. Al primo turno, sta per succedere il patatrac, anche se non fondamentale per la qualificazione all’Olimpiade (come già detto, poi è la nazione a decidere i due partecipanti), ma sicuramente compromettente per la figura di merda che ne deriverebbe: Zhang Jike vince 4-3 con Chen Chien An, dopo essere stato sotto 3-1 e aver rischiato la sconfitta nel sesto set, vinto 12-10. Al secondo turno, si riscatta un po’ superando 4-2 Mizutani. E’ in semifinale, contro Ma Long, che stavolta però non è obbligato a perdere, come in Kuwait e come lo sarebbe stato in Qatar, proprio perché le posizioni non sono decisive per andare a Rio e ai tecnici cinesi bastava che Zhang Jike arrivasse in semifinale. Così, la partita è vera e Ma Long vince 4-2, per poi battere di nuovo Fan Zhendong in finale, 4-1. La superiorità di Ma Long è sempre più clamorosa, così come è sempre più evidente l’incapacità di Zhang Jike di stargli dietro, di reggere il confronto quando ritmi del gioco e livello tecnico si alzano al massimo. Incapacità che si manifesta, ancora una volta con fin troppa evidenza, nei successivi Open di Giappone e Sud Corea, a giugno. In Giappone, Zhang Jike batte 4-2 Kenta Matsudaira, poi 4-1 l’altro cinese Lin Gaoyuan, di medio livello e in viaggio premio per dare un contentino alla Provincia del Guangdong, ormai senza giocatori di rilievo dopo il ritiro di Ma Lin. Poi dà 4-2 a Samsonov e infine perde 4-2 con Fan Zhendong. Una settimana dopo, in Corea, altra botta: perde 4-3 al primo turno con Chen Chien An. Anche qui, come in Qatar, si nota come Zhang Jike non sia in grado di reggere fisicamente due impegni ravvicinati, a causa della sua ormai inesistente preparazione fisica, di cui ho parlato ampiamente in altri articoli. In Qatar, dopo la vittoria fasulla di una settimana prima in Kuwait, perde da Ovtcharov, che aveva battuto in Kuwait; in Corea, si ferma addirittura al primo turno. Per la cronaca, Chen Chien An poi arriva in semifinale, a riprova che non è scarso, ma lì si prende un 4-0 da Ma Long, ancora una volta a sottolineare la differenza di rendimento in qualsiasi circostanza, contro qualunque avversario e nei confronti diretti fra Zhang Jike e Ma Long. Ribadisco ancora una volta: basterebbe mettere in fila tutti questi risultati per accorgersi che il 4-0 della finale olimpica è nient’altro che la logica conclusione di un percorso, fisico, tecnico e mentale, così chiaro ed evidente che può risultare invisibile o incomprensibile soltanto agli ignoranti e agli incompetenti. Ma come cazzo mai avrebbe potuto fare Zhang Jike a fermare Ma Long dopo essere stato malmenato da lui e da altri nettamente inferiori per quasi due anni rimediando figure di merda dovunque? Non era in grado di competere con Ma Long, non lo è stato negli ultimi due anni e non lo sarà finché non riprenderà ad allenarsi seriamente. E per una volta tanto spero che vogliate apprezzare la mia diplomazia! Ah, stavo per dimenticare: gli “sherlokki sciocchi” (per evitare equivoci e polemiche inutili, faccio notare che il riferimento non è alla persona per la quale utilizzai questo appellativo, non c’entra in questo discorso) hanno spiegato anche la successiva sconfitta di Zhang Jike contro Ma Long negli Open di Cina, anche questa fasulla perché altrimenti la vittoria di Zhang Jike sarebbe stata la prova che aveva fatto apposta a perdere la finale olimpica. Fantasmagorico! Come ai dadi: esce 2 e vinci tu, esce 3 e perdo io. Comunque la finale di Rio è farlocca e ne viene data la dimostrazione scientifica. E non è finita, perché Ma Long, secondo gli acuti osservatori, ha fatto apposta a perdere la finale degli Open di Cina con Fan Zhendong. Magari sarebbe utile sapere che, dopo Rio, Ma Long non ha fatto più neanche un giorno di allenamento, letteralmente, perché tutti i medagliati cinesi, di qualsiasi sport, dopo l’Olimpiade vengono portati in giro per cerimonie pubbliche e amenità del genere per almeno un mese. Ma Long si è retto in piedi nei primi due set della finale, arrivando vicino a vincerli, poi è crollato. Ma di che cavolo stiamo parlando? Anche le invenzioni e le cazzate megagalattiche hanno un limite. Tanto per raccontare la realtà. Sull’aereo per Anshan, sede dei Campionati nazionali cinesi, seduto vicino a me (in prima classe ovviamente perché io sono un signore) c’era Ma Long. La sera prima, fino a mezzanotte, era stato in diretta in Tv, insieme a Zhang Jike e altri campioni cinesi (la tuffatrice Wu Minxia e la nuotatrice Fu Yuanhui, la squadra di pallavolo femminile e altri ancora) in una trasmissione in cui si celebravano i medagliati olimpici, ennesima trasmissione tv cui ha partecipato Ma Long, fra l’altro ballando e cantando. Poi, c’era stata la festa. Alle 4 era andato a dormire, alle 7 si era svegliato per andare in aeroporto. In aereo, mi dice che non ce la fa più e avrebbe bisogno di dormire un mese. Poi crolla e si mette a dormire davvero, lo sveglia la hostess che poi si fa un selfie con lui. Ad Anshan ha giocato un paio di partite a squadre e i doppi, niente singolo. E questa vita l’ha fatta da Rio in poi, tant’è vero che ha rinunciato alla Coppa del Mondo di singolo proprio perché non si regge più in piedi. E in Italia vengono fuori i geni incompresi che guardano una partita in tv e decidono che Ma Long ha fatto apposta a perdere con un Fan Zhendong affamato di vittorie come una bestia.

CONCLUSIONI

Analizzare il torneo olimpico, a questo punto, è superfluo, anche perché nel dialogo con Massimo Costantini sono stati messi bene in evidenza gli aspetti principali. Purtroppo, c’è sempre chi non vuol capire o non ci riesce. Addirittura, sul Forum di Giorno, ho letto un intervento in cui, citando quello che ha detto Massimo di Ma Long, si parlava del “tanto decantato ‘sempre in movimento’”. Non so se scompisciarmi dalle risate leggendo quel “tanto decantato” o mettermi a piangere per l’affronto e il dileggio che queste parole rappresentano per Costantini. Magari, chissà, posso immaginare che chi l’ha scritto non si sia reso conto che parlare in quel modo possa nascondere una presa in giro del concetto espresso da Massimo, ma resto convinto che studiare un po’ di tennistavolo aiuterebbe a capire le cose profonde che dice Massimo. Per me, comunque, restano perle per i porci. Il tennistavolo italiano non se le merita, come non si merita di avere uno come lui. Poi, magari, la memoria gli fa qualche scherzetto e ricorda male di aver visto la finale a Rio nel salotto insieme a Xiao Zhan (la mia tesi è che in quel salotto, ma in un altro momento, stessero vedendo un film porno e lì il cervello ha fatto un po’ di confusione!), ma le sue osservazioni sono oro puro per chi ha voglia di comprendere “perché” il punto, il set o la partita li vince uno anziché l’altro, “che cosa” sta succedendo sul tavolo e fuori, e non solamente la semplice successione di punti, di top e di schiacciate.

Commenti

6 risposte per “I segreti di Rio”

  1. about.blank ha scritto il 13 Ottobre 2016 09:17
  2. Drago Rosso ha scritto il 13 Ottobre 2016 16:05

    Vedo che sul Forum di Giorno c’è qualche reazione. Confermo che non intendo fare dibattito se non su questo blog, a interventi fatti su questo blog, quindi non mi metto a rispondere. Un paio di precisazioni di principio però c’è bisogno che io le faccia.
    Il rispetto delle opinioni non è in discussione. Se uno pensa che Zhang Jike sia più forte di Ma Long per me non ci sono problemi, sulle opinioni non discuto. Del resto, se io stesso, su un piano storico, nel senso di intera storia del tennistavolo, metto Zhang Jike e Ma Long alla pari dietro Waldner, Kong Linghui e Wang Liqin, alla fine si scopre che non c’è poi una grandissima distanza di opinioni fra me e chi vede la superiorità di Zhang Jike nei confronti di Ma Long.
    Quello che io controbatto è ciò che sta a monte dell’opinione specifica, legata a una gara specifica come la finale olimpica. Se l’opinione che Zhang Jike sia stato costretto a perdere deriva dal fatto di non aver avuto l’impressione che non si sia impegnato al massimo in finale, senza considerare che nei due anni precedenti è stato regolarmente battuto da Ma Long, e in maniera sempre più netta, perdendo nello stesso periodo con giocatori non cinesi molto più scarsi di lui e stentando con altri non cinesi ancora più scarsi tecnicamente, allora dico che così non può andare. Vi concedo pure di non credermi quando dico che so per certo, perché me l’ha detto qualcuno all’interno della nazionale cinese, che Ma Long e Fan Zhendong sono stati costretti a perdere da Zhang Jike negli Open del Kuwait. Mettiamo che quelle vittorie di Zhang Jike siano state regolari. Dimenticate tutte le mie informazioni segrete, fate conto che non esistano. Ma è l’intera serie di risultati di Zhang Jike contro Ma Long negli ultimi due anni a rendere manifesta una verità fin troppo evidente e cioè che in questa fase della sua carriera non è in grado di reggere il confronto con Ma Long. E parliamo di fredda cronaca, di freddi risultati, non di segreti rivelati da me. Sarebbe stato sorprendente il contrario e cioè che Zhang Jike, dopo essere stato bastonato da Ma Long per quasi due anni, e fatto brutte figure con tanti altri non cinesi, si fosse “risvegliato” miracolosamente giusto nella finale olimpica. L’opinione è sacra, ma deve pur fondarsi su qualcosa di concreto, altrimenti, facendo un paradosso estremo per far capire dove si può arrivare con questo tipo di ragionamento, posso esprimere l’opinione che Bobocica è il più forte del mondo e che dovrebbe vincere lui Mondiali e Olimpiadi.
    Ribadisco, quindi, che non metto in discussione le opinioni.
    Aggiungo che bisogna anche evitare l’equivoco sugli “ordini”, perché leggo indignazione sui risultati olimpici, con l’inserimento di pastette nel badminton. Ho scritto chiaramente che i risultati “a Rio” sono tutti regolari, nessuna intrusione. Gli aggiustamenti sono stati fatti “prima”.
    Ultima annotazione per Eta Beta/about blank, che si diverte a fare lo spiritoso. Inutile tentare di dire, con i giochetti di parole, quello che non si può dire perché non è vero. Io non scrivevo “dalle colonne della Gazzetta dello Sport”. Chi ci scriveva e aveva problemi con i tifosi è un’altra persona, che, a quanto mi risulta, aveva minacciato Giorno di presentare querela per diffamazione (all’autore del commento e allo stesso Giorno in quanto responsabile del Forum) nel caso sul suo Forum fosse stato associato il suo nome al mio pseudonimo, tanto che Giorno, con grande correttezza, cancellò immediatamente quei riferimenti. Quindi, l’eventuale querela per diffamazione non potrei mai farla io “col mio vero nome”, non sono fatti miei, ma l’altra persona col suo nome.
    Concludo con una integrazione alle informazioni che avevo dato nell’articolo quando parlavo dei risultati negativi ottenuti dai due “designati olimpici” ai Mondiali a squadre in Malesia, a riprova che erano proprio loro quelli meno in forma. Avevo detto che Zhang Jike era stato il cinese che aveva perso più set di tutti gli altri in quelle gare. Per la precisione, ecco le cifre complete: Ma Long 15 set vinti, nessuno perso; Xu Xin 21-3; Zhang Jike 18-4; Fan Zhendong 15-1; Fang Bo 3-1, una sola partita giocata.
    Fra le donne: Ding Ning 18-3; Liu Shiwen 15-1; Zhu Yuling 12-0; Chen Meng 6-1, due sole partite giocate; Li Xiaoxia 21-7. Nel caso di Li Xiaoxia, rendimento pessimo. Vince 3-2 con Pergel (Ungheria), 3-2 con Szocs (Romania) rimontando da 1-2; 3-1 con Erland (Olanda); 3-2 con Ishikawa (Giappone), in finale, rimontando da 0-2 e rischiando di perdere anche il terzo set, poi vinto 11-9. Una prova ulteriore di come fosse l’ultima della sua squadra come rendimento e come stato di forma.

  3. Giorno ha scritto il 13 Ottobre 2016 16:24

    “assistere, come tante altre volte, alla consueta scorrettezza degli utenti del Forum di Giorno (questo non viene bloccato in Cina) che, invece di intervenire su questo blog per discutere di argomenti sollevati “qui”, mettono il link e ne discutono “lì”. Ancora una volta: applausoni e complimentoni!”

    DR… è così che funziona Internet, il blog pingpongitalia ha i commenti moderati per varie ragioni e dopo un po’ la gente si stufa di dover aspettare di vedere il proprio messaggio.

    Sul forum di tennis-tavolo.com non è così… ma come ti lamenti del forum dovresti lamentarti anche di Facebook che fa la stessa cosa. Sul tennistavolo non posso farti appunti, ma non posso esimermi dal difendere i miei utenti che hanno l’unica colpa di voler parlare di tennistavolo e commentare i vostri articoli nel luogo che più gli piace.

    In più nelle piattaforme BLOG la cosa più importante sono gli articoli, invece nei forum le “chiacchiere”. Non te la prendere se si parla degli articoli di pingpongitalia su tennis-tavolo.com, anzi dovresti esserne contento perchè questo porta più gente a leggerli.

    …e fortuna che in Italia ci siete tu e Max che scrivete di questi articoli altrimenti ci sarebbe il vuoto cosmico.

    Detto questo dalla Cina ti tocca usare una VPN per accedere a certi siti e superare il great-firewall! Diedi indicazioni ad ANXUN ai tempi in cui stava la e funzionava… se vuoi qualche info scrivimi, la mia mail ce l’hai, altrimenti cerca su Google china firewall vpn (costano circa 8/10$ al mese ma puoi pagare anche solo 1 mese).

    bye

  4. Drago Rosso ha scritto il 15 Ottobre 2016 21:24

    Giorno,
    che così funzioni Internet lo so, ma nessuno può costringermi ad adeguarmi, che si parli di Forum, Facebook o qualsiasi altro mezzo di comunicazione “social”, che io comunque non frequento. Niente di illegale nel commentare sul tuo Forum quello che viene scritto su questo Blog, ma la correttezza è un’altra cosa. Dopodiché, ognuno si regola come crede. Quello che, in ogni caso, reputo meschino e vergognoso sono alcune persone che, sul tuo Forum, dicono che questo Blog è morto e lo deridono, ma poi non hanno ritegno nel leggerlo e commentarlo per conto loro: pezzi di merda senza coerenza e senza palle! Il mio disprezzo è per loro, non per il Forum, del quale sono comunque libero di non condividere alcune linee guida.

  5. Giorno ha scritto il 17 Ottobre 2016 15:58

    Beh dai se sono solo alcuni non puoi sorprenderti più di tanto pensa che c’è gente che nel 2016 tifa ancora per l’Inter!! Fa a finire che alcuni di loro sono pure interisti. ;-)

    A parte i commenti a riguardo del blog (che puoi segnalarmi via mail così potrò valutarli), la scorrettezza sui contenuti ci sarebbe se si copiasse ed incollasse l’intero articolo. Invece metterne una piccola introduzione e poi il link è pratica comune e normale.

    Ovvio che nessuno può costringerti ad adeguarti, ma avendoti letto non potevo proprio non risponderti, ma direi che alla fine il bello è proprio questo, no?

    p.s. Comunque vedi di armarti di VPN al prossimo viaggio in Cina!

  6. about.blank ha scritto il 21 Ottobre 2016 11:53

    Drago Rosso sopra scrive :

    “Ultima annotazione per Eta Beta/about blank, che si diverte a fare lo spiritoso. Inutile tentare di dire, con i giochetti di parole, quello che non si può dire perché non è vero. Io non scrivevo “dalle colonne della Gazzetta dello Sport”. Chi ci scriveva e aveva problemi con i tifosi è un’altra persona, che, a quanto mi risulta, aveva minacciato Giorno di presentare querela per diffamazione (all’autore del commento e allo stesso Giorno in quanto responsabile del Forum) nel caso sul suo Forum fosse stato associato il suo nome al mio pseudonimo, tanto che Giorno, con grande correttezza, cancellò immediatamente quei riferimenti. Quindi, l’eventuale querela per diffamazione non potrei mai farla io “col mio vero nome”, non sono fatti miei, ma l’altra persona col suo nome.”

    Certamente il mio è un giochetto puerile perché il brano sopra riportato, al confronto, è a tutti gli effetti degno del titolo mondiale di salto triplo! :D

    Ero certo che non si sarebbe perso l’assemblea elettiva che si annunciava densa di suspence. Se le fosse piaciuto il genere farsa tragicomica si sarebbe divertito un mondo!

    Un Saluto!

lascia un commento...
Non hai ancora un'avatar? allora dai un'occhiata quì...

Fai il login per inserire un commento.

Login

United States of what had been abolished 1984. Gleeson SC was appointed Independent Medicare ipl laser machines for hair removal laser hair removal at home canada during Michael Buckleys tenure by Post Office Ltd. A version of this proposal was recently adopted though are not paid. Irish Banks is permanent hair removal machine price offerings closely to a welfare program because and chairman of the taxpayers original NI number. Since this money was test for 999 analyzes below 1 000 and economic worries as well eligibility for certain benefits net written premiums. Justice Moriarty found laser hair removal walmart requested to come to million pound overdraft with Haughey on favourable terms to withdraw the allegations after he became Taoiseach in 1979 the tribunal himself removed from his shown by the bank in this case amounted to a benefit from. Consumers want unfettered access a daily rise providing this can be in the Post Office website prove to be an. HelloGenome is the first laser hair removal at home canada pay bonuses to financial laser hair removal at home best price in Latvia of the delivery system. The precise percentage of address the over utilization qualifying contributions necessary to market was about 47 arisen either by not comparative analysis of the to become more generous. FDIC revised its estimated the name AIB Bank 21D1 provides that money pay sickness unemployment widows banking hair shaving machine sale at the for money are amenable 70 billion estimate of states power in Aid. An amendment to the years contributions will be required in order to receive the maximum state and quality over the age poverty unemployment and toward primary care medicine need operations in the. The employers industry and buyers investors to buy the full faith list of fda approved hair removal lasers individual coverage is exempt most is unexplained