I Mondiali di Riva Del Garda

8 Dicembre 2017 da Ping Pong Italia 

Ecco il pezzo del Drago Rosso a proposito dei recenti Mondiali Juniores di Riva Del Garda.

del Drago Rosso

Per dare un’idea dell’interesse che il mondo del tennistavolo italiano ha avuto per i Mondiali junior a Riva del Garda basta citare due semplici fatti. Il primo: alle cerimonie finali di premiazione, per singoli e doppi, domenica sera, della Fitet era presente il solo consigliere federale Enrico Rech, eletto in quota tecnici, quindi non uno dei membri “politici”, in mezzo a vicepresidenti Ittf e altri rappresentanti del tennistavolo mondiale, tutti gli altri erano scappati, dal presidente Di Napoli ai consiglieri federali, ma che bella figura! Il secondo: fra tutti i presenti nelle due sale di gioco erano di più quelli con l’accredito, un qualsiasi tipo di accredito, che i “semplici spettatori”, a riprova che, al di là dei partecipanti, i cosiddetti “appassionati” si sono sbattuti altamente il cazzo di questi Mondiali. E’ vero che c’era la concomitanza delle gare dei campionati nazionali (suprema puttanata della Fitet), ma chi è voluto andare a Riva ci è andato, alcuni veri appassionati hanno chiesto il rinvio delle loro gare e si sono presentati. Gli altri si sono messi a pontificare su forum e social senza avere idea di cosa stesse davvero accadendo a Riva. Insomma, è questa l’immagine del tennistavolo italiano, in cui a parole tutti sono interessati e fanno qualcosa di concreto, nei fatti nessuno opera davvero per il bene di questo sport.
Io invece ci sono stato, dal giorno prima delle gare fino all’ultimo minuto, perciò provo a raccontare un po’ cosa è successo, ma soprattutto il “dietro le quinte”, quello che non risulta dagli atti e dai resoconti ufficiali, quello che viene nascosto e quello che può far capire cosa sta realmente avvenendo nel tennistavolo italiano e mondiale.

REALTÀ TECNICA

La Cina ha vinto tutti i 7 titoli in palio, stavolta ha mandato la squadra più forte (o quasi), sicuramente con i migliori due sia fra gli uomini che fra le donne, a differenza dell’anno scorso, quando si presentò ai Mondiali junior con le seconde linee. Non è una novità che la Cina a volte snobbi questa manifestazione, qualche volta per protesta contro l’Ittf che approva regolamenti nuovi per danneggiare i cinesi (memorabile un anno in cui la Cina mandò la squadra junior di Pechino e non la Nazionale, ma nessuno dell’Ittf se ne accorse), altre volte perché lascia vincere gli altri per carità di patria, per lasciare qualche vittoria agli altri e suscitare un po’ di interesse per uno sport che altrimenti rischierebbe di diventare noioso per i non appassionati. Fra l’altro, le classifiche di categoria sono false, nel senso che i cinesi giocano meno tornei e quindi hanno meno punti, il fatto che siano in tanti li costringe a suddividersi le gare, a differenza di altre nazioni che puntano sempre sugli stessi giocatori che così accumulano più punti. Da gennaio, poi, ci sarà la rivoluzione nelle classifiche, altro “capolavoro” dell’Ittf e scoppierà il casino, che sarà meglio spiegare in altra occasione. Per il momento basta dire che a gennaio il nuovo numero 1 sarà l’indiano Thakkar, ora n.18, bravo sì, ma assurdo che diventi il numero 1 davanti a cinesi e giapponesi. L’unico dubbio, a Riva, è quello riferito al singolo maschile, con l’assenza del giapponese Harimoto, in teoria favorito. Piccola parentesi su Harimoto: ufficialmente ha rinunciato perché infortunato, la verità è che ha preferito allenarsi per le Finali del Pro Tour che si terranno ad Astana in Kazakistan, dal 14 al 17 dicembre (sarò anche là, giusto per informazione). Per il resto, anche la gara a squadre, pur con l’eventuale presenza di Harimoto, non avrebbe avuto storia perché i cinesi non potevano perdere con gli altri due giapponesi in squadra, e infatti li hanno schiantati tutti e tre nella finale a squadre. Quindi, 7 titoli o 6 non sarebbe cambiato alcunché. E non considero nemmeno la possibilità che il Giappone potesse fare qualcosa fra le donne schierando le sue due più forti, Hirano e Ito, perché Wang Manyu e Sun Yingsha sono nettamente più forti di loro. A proposito di Hirano, indicata come la grande speranza per una vittoria contro le cinesi addirittura a livello assoluto, faccio presente che, dopo la vittoria ai Campionati Asiatici, Hirano non ha più vinto una sola partita contro le cinesi, le ha perse tutte, con le più forti (fra cui Wang Manyu) e anche con quelle di medio livello, a riprova di quanto spiegai dopo i Mondiali di Dusseldorf: il suo gioco tutto potenza e scambi non è più una sorpresa per le cinesi che adesso la bastonano regolarmente.

POCHE NOVITÀ

Andando nel particolare, la vittoria di Xue Fei (pennaiolo destro) era quasi scontata, anche se io puntavo su Wang Chuqin (europeo mancino) e continuo a pensare che sia il giocatore tecnicamente più dotato e in prospettiva capace di diventare il più forte di tutti. Ha bisogno però di rendere al massimo per il suo gioco di attacco sfrontato, senza pause. Xue Fei, più potente, è anche più costante e affidabile, ma gli manca qualcosa quando si arriva ai limiti estremi del gioco. Il giapponese Kizukuri ha mostrato parecchi limiti, come anche i suoi compagni Takami, Tanaka e Uda. Stesso discorso per il sudcoreano An Haehyun, bravo ma inconsistente a un certo livello. Ovviamente, potranno migliorare ed evolversi, ma non mi pare proprio di stare davanti a nuovi campioni. Dall’Europa poco o niente. Tecnicamente, il potenziale maggiore è quello del romeno Pletea, ma la sua testa non funziona bene, si mette a fare lo sbruffone e viene punito. Inoltre, tende sempre a indietreggiare quando non riesce a prendere il comando del gioco, tant’è che ha perso con Mutti proprio per questo motivo, facendo esattamente il gioco dell’azzurro. E infine c’è lo svedese Moregard, indicato da molti come il campione del futuro. Dico subito che non condivido questa analisi. A parte il fatto che è il giocatore più buffone che ho visto in tutta la mia vita (con atteggiamenti ridicoli e plateali quando vince e con “pianti” bambineschi quando perde), dal punto di vista tecnico è davvero limitato: gioca prevalentemente di contrattacco, “sparando” bordate impossibili in stile “vediamo se va dentro”, poche le azioni di impostazioni dell’attacco, molte di queste con sparacchiate senza senso. Se troverà un tecnico capace di renderlo più disciplinato tecnicamente e tatticamente (attenzione, non sto dicendo che non debba avere fantasia, dico che quello che lui fa non ha alcunché a che fare con l’estro e la fantasia) potrebbe diventare forte davvero, altrimenti resterà un pazzo che può vincere solo approfittando degli errori degli avversari.
Fra le donne, discorso ancora più semplice. Wang Manyu e Sun Yingsha sono già ai massimi livelli assoluti, altro che junior, quindi sono fuori gioco. Le giapponesi si distinguono sempre con il gioco limitato di una gomma che distrugge e un’altra liscia, quando si arriva a dover giocare seriamente si fermano. Anche qui il discorso delle classifiche resta lo stesso, addirittura la portoricana Diaz è testa di serie n.4 nel singolo! Comunque, per vedere qualcosa di buono bisogna andare ancora una volta in Romania, la cui Federazione, con pochissimi soldi e mezzi, inventa sempre miracoli. Fra le donne, a parte Diaconu e Dragoman, già conosciute, destano impressione due giovanissime, Tania Plaian (2001) e Elena Zaharia (2004). Plaian gioca di topspin, Zaharia più di scambi al tavolo, ognuna ha già un suo preciso stile, frutto di due diverse scuole della Romania, entrambe mostrano qualità tecniche e di carattere che le porteranno a diventare ottime giocatrici. E chiudo questo argomento parlando proprio di “scuole”, perché ancora una volta, guardando soprattutto la Germania, maschile e femminile, si nota la povertà tecnica, che viene colmata, da ormai parecchi anni, solo con le naturalizzazioni di cinesi. Falegnami erano e falegnami restano, con tutto il rispetto per i falegnami veri, che magari farebbero meno danni se si dedicassero al ping pong!

ITALIA NELLE STALLE

Come al solito, discorso a parte per l’Italia, che conferma una crisi tecnica spaventosa. Comincio dalle donne, che hanno meno responsabilità, visto che non possono ancora competere a questi livelli, tant’è che hanno partecipato solo perché si giocava in Italia. Quello che si può dire, a parte Jamila Laurenti su cui torno fra un momento, è che, risaputo, non c’è una scuola di base, un indirizzo tecnico che serva loro come impostazione generale, queste ragazze sembrano né carne né pesce e questa non è una critica alle loro qualità, ma all’essenza del lavoro (?) che svolgono. La sensazione fortissima è che non sappiano che fare, si mettono lì con servizio, attacco, block, top, senza un’idea di gioco, uno schema, niente. L’unica cosa che posso dire è che mi dispiace per loro, meriterebbero una Federazione più seria. Per la Laurenti, invece, il discorso è molto più chiaro. La sua impostazione, con la gomma Neubauer sul rovescio, è dovuta alle indicazioni del padre e del primo allenatore, come lei stessa ha dichiarato al sito dell’Ittf. Quindi, che si sia d’accordo o no sull’impostazione, questa è un discorso personale, niente a che fare con i tecnici federali. Che poi i tecnici federali la seguano e la curino è un altro discorso, voglio solo dire che per trovare una ragazza con una impostazione ben precisa bisogna fare riferimento ad ambienti estranei ai Centri federali e ai tecnici ufficiali della Federazione. Detto questo, il discorso da fare con la Laurenti è complesso, perché ha ottenuto bei risultati finora, a Riva è rimasta imbattuta nella gara a squadre e nel singolo ha perso, di misura con due forti giocatrici di Taipei e Corea del Sud, vincendo con un’altra sudcoreana, ma il punto fondamentale è un altro. Con quel tipo di gomma, che offre vantaggi, ma anche la limita, bisogna avere coscienza proprio dei limiti. Già a Riva si è accorta che, con le giocatrici più forti, il punto non arriva semplicemente dopo un colpo con la gomma strana, perché le avversarie sanno come affrontarla, e sarà ancora più difficile quando passerà senior e giocherà contro avversarie scafatissime. A quel punto, servirà una diversa preparazione mentale (non mollare perché il punto non arriva immediatamente) e tecnica, su come sfruttare la gomma Neubauer quando non assicura il punto facile. Il discorso è delicato e comporta la presenza di un tecnico più che qualificato, ma qui entriamo in un altro campo, quello in cui la Fitet si è distinta per aver voluto cacciare gente come Costantini ed Errigo. Ci torno fra poco, ma resta il dubbio sui progressi che Laurenti potrà compiere se non assistita adeguatamente.
Per gli uomini, anche se il livello tecnico è superiore, il discorso è persino peggiore, proprio perché ci sono ragazzi che hanno dimostrato negli anni passati di poter ambire a obbiettivi importanti e che adesso stanno franando sia dal punto di vista tecnico che da quello mentale. Un disastro, ancora più grande se si considera che le cose sono peggiorate da quando questi ragazzi hanno accettato di rinchiudersi nel Centro di Formia. Paradossalmente, a ottenere il miglior risultato a Riva è Mutti, che non è a Formia, ma è meglio chiarire che è solo una coincidenza perché anche lui mostra limiti tecnici, accompagnati da impostazioni sbagliate in alcuni fondamentali, come nel servizio. Tanto per essere chiari: tutti i servizi di diritto di Mutti sono irregolari, tutti, con pallina nascosta dietro la testa, dietro la spalla, dietro il corpo. Se non glieli chiamano adesso, perché l’arbitro è scarso, non sarà lo stesso ad altri livelli. E si va peggio con gli altri, anche se trovo sconcertante il tiro al bersaglio contro Pinto, che ha avuto chiaramente una involuzione tecnica inspiegabile (o forse non inspiegabile), ma che non è aiutato a risolverla da alcuno. Fra l’altro, Pinto è stato l’unico a Riva del Garda a mostrare un comportamento sportivo e corretto, al contrario del resto della squadra, segno questo di un equilibrio interiore che può essere la base per una rinascita tecnica. Dal punto di vista tecnico, quello che più mi ha colpito in lui è la totale mancanza di reattività, vede dove gli arriva la pallina, sarebbe in grado di colpirla e in tempo per farlo, ma rimane fermo, riflessi nulli, come se non sapesse che fare, davvero sconcertante e ancor più indicativo di pesanti impostazioni negative nel lavoro svolto ogni giorno.
Gli altri si sono distinti più per il nervosismo che per il gioco, a cominciare da Rossi e Amato, quest’ultimo in particolare. In tutte le loro partite si sono notati scatti di rabbia anche quando non c’era tensione dovuta al punteggio o alla situazione della partita, come se questa tensione appartenesse solo a loro. Il peggio si è avuto nella gara a squadre contro l’India. Sembrava che gli azzurri fossero caricati a palla sin dal primo punto, con inspiegabile nervosismo. Nell’ultimo incontro, quello del 3-1 per l’India, fra Rossi e Thakkar, l’azzurro si è visto togliere un punto sul servizio e la sua reazione è stata incredibile: è andato dall’arbitro segnapunti e ha cercato di rimettere il punteggio indietro, con l’arbitro incredulo costretto a fermarlo materialmente con le mani, mentre Rossi diceva ad alta voce: “No, no, non mi puoi togliere il punto”. Gli è andata bene che non lo hanno ammonito. Ma molto peggio ha fatto Amato, prima di lui. Nel terzo incontro, contro Shah, gli viene tolto un punto sul servizio, nel primo set sul 3-1 per l’indiano. Amato ha uno scatto assurdo. Io stavo dietro l’arbitro segnapunti, a un paio di metri, quindi vedevo Amato di fronte e posso dire esattamente cosa ha fatto e cosa ha detto. Amato va verso l’arbitro, la russa Irina Semizorova, con atteggiamento aggressivo e dice testualmente, in inglese: “Tu adesso mi devi dire perché mi hai tolto il punto. Voglio sapere perché mi hai tolto il punto”. La Semizorova resta per un momento in silenzio, chiaramente sconcertata da questo atteggiamento, poi spiega perché ha tolto il punto. Amato insiste, ma alla fine torna al suo posto. Alla fine del set, vinto 11-7 da Shah, Amato va verso l’arbitro segnapunti per prendere l’asciugamano nell’apposito box, ha in mano la pallina e, guardando fisso la Semizorova, le tira la pallina contro, per fortuna non centrandola, ma prendendo il tabellone dei punti. E’ possibile che abbia mirato direttamente al tabellone, invece che all’arbitro, ma il significato del gesto non cambia. Gli va bene perché si prende solo un cartellino giallo, gli arbitri avrebbero potuto richiedere l’intervento del giudice arbitro che avrebbe anche potuto espellerlo direttamente. Dopo la partita, Amato e il tecnico Nannoni sono convocati dal giudice arbitro dei Mondiali che pone l’ultimatum ad Amato: un altro comportamento come quello e sarà espulso dai Mondiali.
Ovviamente, queste cose non le potete leggere in alcun sito, ufficiale e no, in alcun forum, ma sono vere e danno la dimensione di quale sia la situazione del tennistavolo italiano. In particolare, è incomprensibile che un ragazzo come Amato, che ritengo tecnicamente il più dotato dei giovani azzurri e potenzialmente un grande giocatore, che fino a un paio di anni fa si distingueva per educazione e comportamento sportivo, si sia ridotto a giocare così male e a subire una così profonda involuzione anche dal punto di vista mentale. Giusto un’osservazione per capire l’assurdità del suo atteggiamento: mettiamo pure che l’arbitro abbia sbagliato a togliergli quel punto, ma si era sull’1-3 del primo set, tutta una partita davanti. Amato, invece, sembrava stesse ai vantaggi del set decisivo in quanto a tensione e nervosismo. Come è possibile? E come è possibile che i tecnici federali non intervengano per fermare questi comportamenti? Faccio notare che anche Nannoni è stato convocato dal giudice arbitro, non solo per responsabilità oggettiva in quanto tecnico della squadra, ma anche perché gli arbitri dell’incontro hanno segnalato che alla fine anche lui è andato a protestare per i punti tolti su servizio. Insomma, stiamo parlando di un atteggiamento generale, aggravato dal fatto che si tratta di squadre giovanili. E le domande sul clima che si respira a Formia, sulle indicazioni tecniche che vi vengono attuate, si moltiplicano sempre più.

INDIA SULLE STELLE

Al contrario, il lavoro tecnico attuato in India appare sempre più brillante e interessante, non solo perché l’India ha battuto l’Italia nell’incontro che ho citato, ma perché c’è tutta una serie di risultati a dimostrarlo, di squadre e individuali, di uomini e donne. E il lavoro è quello di Massimo Costantini, la cui figura è ancora un’ombra su questa Fitet che lo ha cacciato nel 2005, insieme a Maurizio Errigo, dopo una serie di successi per l’Italia, e che da quel momento ha imboccato la strada del fallimento tecnico. A Riva del Garda, l’India ha ottenuto l’11° posto a squadre maschili dopo aver sfiorato l’ingresso nelle prime 8, battuta 3-2 dalla Francia, che ha ben altre tradizioni e successi in campo giovanile rispetto agli indiani, dopo aver sfiorato la vittoria. Una vittoria che è mancata per l’inesperienza internazionale di Suravajjula, in vantaggio 2-1 con Rembert e 8-6 nel quarto set, per poi cedere 11-8, vanificando i 2 punti di Thakkar su Bertrand e Rolland, una Francia che avrebbe poi ceduto solo 3-2 contro il Giappone nella fase successiva, a riprova del livello cui è giunta l’India, in grado di lottare alla pari con i più forti. E poi, Thakkar che cede 4-2 (dopo aver condotto 2-0) solo al cinese Wang Chuqin, poi giunto in semifinale contro Xue Fei, tre giocatori nei doppi misti giunti agli ottavi, e una ragazza sconosciuta, Kamath (2000), che provoca sorprese nel singolo. Kamath supera il gruppo battendo la tedesca Schreiner e la portoricana Diaz (non la testa di serie) per poi superarsi nel tabellone principale: 4-3 a Lee Yupeng (Taipei) e poi 4-2 alla Kihara (Giappone), n.14 della classifica mondiale junior. Non c’è il singolo risultato, che può anche essere dovuto alla fortuna o al caso, ma una crescita costante di tutta la squadra.

I MIRACOLI DI COSTANTINI

E allora allarghiamo il discorso su Costantini, anche alla luce di dichiarazioni allucinanti, fatte da consiglieri federali o apparse su forum e social. Ancora una volta, le squadre e i giocatori allenati da lui ottengono risultati superiori alle aspettative e alla tradizione storica delle nazioni in cui Massimo opera. Tanto per capirci, ricordo ancora una volta che all’Olimpiade di Londra fu l’unico allenatore al mondo, cinesi inclusi, a qualificare tre suoi atleti, degli Stati Uniti, non di una delle grandi potenze del tennistavolo. E non risulta che l’India abbia mai avuto risultati eclatanti nelle gare junior. Ai Mondiali junior, l’India mancava dal 2011, quando si presentò una squadra di giovani tirati su da Massimo negli anni precedenti, ma senza lui in panchina perché fatto fuori, pochi mesi prima, da una congiura di palazzo. E quella squadra di ragazzi tirati su da Costantini fin quasi alla vigilia dei Mondiali (Gnanasekaran, Ghosh e Desai) riuscì nell’impresa di vincere addirittura il bronzo, i cui meriti andarono scandalosamente a qualcun’altro. Ovviamente, una volta passati senior quei ragazzi, chi sostituì Costantini, non riuscì a tirare su nemmeno uno junior degno dei Mondiali. E faccio notare che per qualificarsi ai Mondiali, nella zona asiatica, ci sono solo 5 posti, assegnati con la classifica a squadre ai Campionati Asiatici 2017. Quindi l’India di Costantini per andare a Riva del Garda ha dovuto superare una qualificazione con al via autentiche potenze come Cina, Giappone, Sud Corea, Taipei, Hong Kong e Singapore. Vi risulta che a Riva del Garda ci fossero le squadre di Hong Kong e Singapore? E non solo l’India si è qualificata, ma lo ha fatto salendo addirittura sul podio di questi Campionati: terzo posto, battuta solamente dalla Cina in semifinale e col Giappone, senza Harimoto, quinto, pur con atleti di classifica mondiale più alta di quelli allenati da Massimo. Ma ogni volta che Costantini ottiene un risultato di questo genere, ecco i sapientoni italiani che cercano di sminuire la sua bravura. Non hanno fatto eccezione alcuni consiglieri federali Fitet a Riva del Garda. Dopo la bruciante sconfitta dell’Italia con l’India, ecco che questi “esperti” se ne sono usciti con la solita frase: “Sì, vabbé, ma lui ha i giocatori forti, mica è merito suo”. Già, lui va nelle nazioni che non hanno mai vinto una mazza o a malapena si qualificano per qualcosa e trova i giocatori più forti! Poi si scopre che quest’anno l’India ha partecipato a 16 Pro Tour e in 12 di questi è salita sul podio di almeno una gara, fino alla vittoria nel singolo maschile in Spagna, due settimane fa, proprio con Gnanasekaran, uno di quei ragazzi tirati su da Massimo prima del 2011 e adesso rinato da quando Costantini è tornato a guidare l’India. Ci era forse riuscita l’India prima che tornasse Costantini ad allenarla? Ma la denigrazione di Costantini continua e si estende anche nei discorsi su internet. Addirittura, in una conversazione si è arrivati a sostenere che per l’Italia ci vorrebbe un altro c.t. della Nazionale, ma è stato fatto il nome di un tecnico straniero, che non cito perché lui non c’entra in questa denigrazione di Costantini. Insomma, chiunque tranne Costantini, che evidentemente non sta sul cazzo solo a questa Fitet, degna erede di quella precedente, ma anche a tanta altra gente in Italia. Si arriva poi all’aperta diffamazione quando interviene il noto pezzo di merda Lelesguizzero, che cita indebitamente l’episodio delle sue dimissioni da consigliere federale per diventare c.t. della Nazionale italiana. Ne ho già parlato, ma ricordo in breve che: da unico consigliere di opposizione, Costantini si vide rigettate tutte le sue proposte, ma quando diventò c.t. dell’Italia, con la condizione fra lui e il presidente Bosi che avrebbe avuto mano libera (condizione pienamente rispettata da Bosi, che diede il via libera a tutte le decisioni di Massimo) su tutti gli aspetti tecnici, Costantini realizzò in quella veste tutto quello che non avrebbe potuto fare da consigliere di opposizione, a cominciare dai programmi tecnici e dall’organizzazione di base fino a quella di alto livello, mettendo in piedi un sistema che favoriva i risultati sul campo e non permetteva favoritismi, tanto che anche i Seconda categoria ebbero la chance di entrare in Nazionale. E allora, chi è stato tradito? Fra l’altro, Costantini venne eletto col 75% dei voti, segno che lo votarono tutti, non solo quelli dell’opposizione. E, prescindendo dai voti che lui ricevette anche dalla maggioranza, quelli che lo avevano votato per far cambiare qualcosa hanno ottenuto esattamente quello per cui l’avevano votato, sia pure in altra veste. L’opposizione avrebbe dovuto fargli un monumento per le cose realizzate con il programma tecnico che nessun altro, prima e dopo di lui, è mai riuscito a fare. Risultato, ripeto ancora una volta, che non si sarebbe raggiunto se Costantini fosse rimasto a fare il solitario consigliere di opposizione. Dove sta il tradimento? Per capire meglio il tutto, basti pensare a cosa hanno ottenuto i 5 (non uno, ma cinque) consiglieri eletti dall’opposizione in questo Consiglio federale che avrebbe una maggioranza di 6 a 5, quindi sempre risicata e in pericolo. Cosa hanno ottenuto? Zero. Gli è stato imposto di nuovo Deniso come c.t. e loro dicono di aver ottenuto una grande vittoria perché hanno limitato il contratto a 2 anni. Già, ma quando scadrà e il presidente Di Napoli lo prolungherà di altri 2 anni, loro cosa faranno? Diranno di avere ottenuto un’altra grande vittoria perché il contratto è di “soli 2 anni”? Vogliamo metterci a ridere o a piangere? E infine, per quanto riguarda quella merda di Lelesguizzero, una dedica diretta: sei stato compagno di Costantini in nazionale, hai fatto finta di essere suo amico, ma dentro ti rodevi il fegato perché lui era più bravo di te e adesso ti sfoghi come un miserabile. Ma dicci un po’: come fai a vivere in questo squallido modo? E questa la chiami vita?
Concludo questa parte, però, tornando ai consiglieri federali. A Riva del Garda molti di loro hanno incontrato Costantini, tanti bei discorsi, complimenti ipocriti e poi la grande domanda: “Ma tu torneresti in Italia?”. Ma quanto sono bravi. Ma li avete capiti questi coraggiosi consiglieri? Loro non hanno scelto Costantini come c.t. dell’Italia perché non sapevano se lui volesse tornare in Italia. Ma questo Costantini è davvero scemo. Perché non ha fatto sapere ai consiglieri che lui sarebbe voluto tornare in Italia? Lo avrebbero eletto a furor di popolo. Ma è anche vero che questi consiglieri sono davvero perspicaci: il c.t. dell’Italia viene cacciato dopo aver portato tanti risultati, è costretto ad andare via dall’Italia per poter lavorare, sta via 10 anni, fra Emirati Arabi, India, Stati Uniti e poi di nuovo India, sta lontano dalla famiglia, da sua moglie e da suo figlio che, quando va in esilio, ha poco più di 10 anni, sta lontano da suo figlio proprio nella fase più importante della sua vita di adolescente, ma qualcuno si chiede ancora se Costantini tornerebbe in Italia. Ma siamo davvero un popolo di geni, oltre che di santi e navigatori! E invito subito gli idioti che, già in passato, hanno sostenuto che ci sono tanti lavoratori che vanno all’estero e che quindi Costantini non può lamentarsi, a non fare confusione. Perché andare all’estero per via del lavoro che manca in Italia è una delle cose più brutte che ci possano essere, ma dover andare all’estero non perché manca il lavoro, ma perché qualcuno ti odia, nonostante tu abbia lavorato bene e fatto il bene della tua azienda-federazione, del tuo sport, beh, quello è peggio ancora. Ed è peggio a maggior ragione se hai fatto il tuo dovere e hai rifiutato di convocare il “figlio di questo o quello”, il cui merito è solo quello di avere il padre che ricopre un certo ruolo. Quindi, per favore, cerchiamo di non prenderci per il culo.

C’ERAVAMO TANTO AMATI

Il discorso sui consiglieri federali, comunque, è l’occasione per una considerazione sulla situazione generale. Come tutti possono constatare, e come avevo già fatto notare qualche mese fa, l’opposizione in Consiglio federale non esiste più. In pratica, dei 5 consiglieri cosiddetti di opposizione, è rimasto solo Gabba e protestare timidamente, conscio comunque che non ha alcuna possibilità di incidere. E gli altri? Si aspetta ancora la grande riforma della tabella voti, per la quale è stato incaricato Paglia, ma sappiamo già che non ha alcuna possibilità di essere accettata, oltre al fatto che le nuove disposizioni del Coni potrebbero rendere inutile il tutto. Quindi, cosa rimane? Per la verità rimane solo la curiosità di sapere che rapporti ci sono fra Di Folco e i “suoi” consiglieri di opposizione, a cominciare da Giordani e Malucchi. Di Folco ha già detto che non mi risponde perché non parla con gli anonimi. Pazienza, me ne farò una ragione. Ma Di Folco ha il diritto di sapere che, senza offesa, me strasbatto altamente che lui non voglia ribattere le mie osservazioni, ma figuriamoci se mi sto a preoccupare. La settimana prossima vado ad Astana, in Kazakistan, per le Finali del Pro Tour, quest’anno sono già stato ai Mondiali, ai Giochi Nazionali Cinesi, a vari tornei internazionali, in giro per qualche Centro tecnico nazionale e a parlare con i maggiori responsabili mondiali del tennistavolo, oltre che con diversi campioni e campionesse, fra partite, pranzi, cene e altro. E secondo Di Folco mi starei a preoccupare se lui non vuole rispondere alle mie critiche? Ma riesce a immaginare quanto stracazzo me ne strafrega? Il vero problema è che non dovrebbe rispondere a me personalmente, ma spiegare a tutti, quelli che l’hanno votato e anche chi non l’ha votato, cosa sta succedendo. Può spiegare a questa gente se lui parla ancora con Giordani e Malucchi? Lo può spiegare? E se non ci parla, può dire perché? Può spiegare perché li ha scelti come componenti della sua cordata? Può spiegare se ha chiesto loro di fare opposizione in Consiglio o se malauguratamente è stato sfanculato? Non è al Drago Rosso che Di Folco deve dare spiegazioni, ma al tennistavolo italiano. Dopodiché, faccia pure finta che io non esista. Lui e tutti gli altri cosiddetti protagonisti del tennistavolo italiano resteranno qui, impantanati in una Federazione che distrugge questo sport, io continuerò ad andare in giro per il mondo divertendomi e rimpiangendo solo la sorte di Costantini e poche altre brave persone che potrebbero fare tanto per il tennistavolo italiano ma ne sono tenute fuori per la vigliaccheria delle innumerevoli pecore che lo popolano.

ORGANIZZAZIONE

Il finale è di nuovo per i Mondiali e riguarda l’organizzazione. Purtroppo, le note sono dolentissime, a dispetto di uno sforzo che è apparso lodevole, ma davvero privo di competenza specifica, non è chiaro se dovuta ai responsabili locali o all’Ittf, perché, stando a dichiarazioni ufficiali e no, c’è un palleggiamento di responsabilità. Comincio dalle sale di gioco. La prima, con soli due tavoli, era la principale, con due tribunette, più che sufficienti fino all’ultima giornata, non adeguate nelle finali, con un po’ di gente che non ha trovato posto, e questo si doveva immaginarlo. Ma il vero problema è stata la seconda sala, se si può chiamare così: una giungla di pali di cemento, sedie, baldacchini rialzati per il pubblico, che ovviamente copriva la visuale degli altri tavoli, davvero qualcosa di incredibile. Ho parlato con molti dei delegati stranieri e tutti si sono lamentati, hanno detto che non era una sala da mondiale. Il problema, però, è che nessuno si lamenta ufficialmente perché c’è una specie di patto tribale in base al quale nessuno può parlare male degli altri, anche perché un domani la nazione che critica potrebbe organizzare la gara ed essere criticata a sua volta. In questo modo, c’è una autoassoluzione comune, ma anche un danno per il tennistavolo. Detto questo, bisogna ricordare che l’edizione precedente, in Sud Africa, è stata perfetta, ma il Sud Africa è fuori dal normale circuito dei Paesi organizzatori.
Dicevo del palleggiamento di responsabilità: la Fitet dice che a decidere la dislocazione delle sale è stato il delegato egiziano dell’Ittf, che ha deciso quale dovesse essere la sala di gioco e quella di riscaldamento. Andando a guardare la sala di riscaldamento ci si chiede perché non sia stata questa la principale: una sola fila di pali al centro, ma che non ostruivano la visione, la possibilità di avere due file da 6 tavoli e una tribuna lungo tutta la lunghezza, insomma, una sala ottima. Qualcuno, in maniera riservata, mi ha detto che forse c’era un problema di altezza per la sala da riscaldamento, ma sono andato a controllare e non ho notato anomalie. Resta il fatto che la Fitet avrebbe almeno potuto sottoporre al delegato Ittf la possibilità di inversione delle due sale, poi se lui avesse insistito ci si sarebbe rassegnati, ma nessuno lo ha fatto. Insomma, uno scaricabarile completo. Altro problema per chi stava a guardare le gare era la mancanza assoluta di informazioni sull’andamento. Nella gara a squadre c’era almeno un tabellone elettronico a ogni tavolo col punteggio totale fra le due nazioni, senza però alcuna informazioni sui nomi dei giocatori e sui parziali. Ma negli individuali i tabelloni sono spariti e si è andati avanti al buio, senza sapere chi stava giocando su ogni tavolo, che turno era, quando si giocava e così via. All’ingresso erano appesi in bacheca i fogli (formato A4) con i tabelloni, ma addirittura senza i nomi dei qualificati dai gruppi e così sono rimasti fino alla fine, senza alcun aggiornamento. Nelle sale, nemmeno quei pochi fogli. E nemmeno il sistema informatico funzionava, perché non veniva aggiornato fino a quando non si concludeva l’ultimo incontro del turno in programma. Perciò, persino sui computer in sala stampa e nella sala degli arbitri, non c’era l’aggiornamento, l’unico era quello “a mano” al tavolo del giudice arbitro. Mi è stato spiegato, sempre in maniera riservata da qualcuno dell’organizzazione locale, che il problema dipendeva dal sistema informatico dell’Ittf, non aggiornato. Resta il fatto che in un Mondiale tutto questo è ridicolo.
Poche informazioni solo dallo speaker nella sala principale, ma qui si apre un altro capitolo speciale. Lo speaker, almeno da quello che si capiva da come parlava, non era italiano, anche se si sforzava di dare la versione in italiano delle presentazioni. Ma ci voleva tanto a prendere un italiano che parla l’inglese? Il bello è che questo speaker, che curava anche la musica e sembrava essere un dj, aveva un modo tutto suo di pronunciare i nomi dei cinesi, all’americana. Per cui Wang Chuqin, che si pronuncia “vang ciucìn”, diventava nella presentazione “ueng ciuquin”. E la Wang Manyu, che si pronuncia quasi come si scrive, “vang manyù”, diventava “ueng men iù”. Non dico che bisogna conoscere la lingua cinese, ma almeno chiedere all’interprete della squadra cinese la pronuncia, quantomeno per una forma di rispetto nei confronti della nazione più importante di questo sport, invece di mostrare la solita arroganza di chi considera tutte le lingue con le regole di pronuncia di quella inglese. Infine, più influente sul gioco, il programma delle ultime giornate, con un intasamento assurdo il sabato, quando ci sono stati 3 turni di singolo, associati a doppi e doppi misti, tanto che si è arrivati a chiudere oltre le 22.30. Sarebbe bastato fare 2 turni di singolo il venerdì e 2 il sabato per sistemare tutto, ma chi ha deciso il programma ha combinato un macello. Fra l’altro, alle 21 di sabato era stato organizzato il “farewell party”, che si sarebbe dovuto tenere nella sala accanto a quella principale. Risultato: è stato annullato perché non si poteva cominciare con le gare in corso nella sala accanto e i giocatori a una certa ora se ne sono andati, visto che erano rimasti a giocare solo i cinesi, due romeni e due coreani. Certo, il party non è necessario, ma annunciarlo e poi annullarlo perché non si è capaci di organizzare un programma intelligente non fa fare una bella figura.

Commenti

28 risposte per “I Mondiali di Riva Del Garda”

  1. Drago Rosso ha scritto il 9 Dicembre 2017 14:05

    Il prode Di Folco prova a spiegare qualcosa sul suo profilo facebook, ma come al solito non ci riesce. Comunque, a proposito di questo articolo, scrive: “Sempre un Signore il Drago Rosso con me 😂😂😂 forse pensa che se non scrivo direttamente a lui o sul Blog di Massimo, io non dia risposte.
    Come diceva Totò. …. ma mi faccia il piacere”.
    E in risposta a chi gli chiede informazioni più precise, aggiunge: ” Basta scorrere la mia pagina FB o dare uno sguardo al Forum di Giorno per trovare TUTTE le risposte”.
    Ecco, bravo, rileggiamoci la sua pagina facebook e i suoi interventi sul Forum di Giorno, così scopriamo che risposte alle domande da me poste non ce n’è NEMMENO UNA! Contrariamente a quello che sostiene Di Folco, che forse non ha letto attentamente ciò che ho scritto in questo articolo, io non pretendo che risponda a me o su questo blog, io chiedo che risponda ai suoi elettori e in generale al mondo del tennistavolo italiano, DOVUNQUE LUI VOGLIA.
    Il problema è che non risponde. Quindi, per sintetizzare, ripeto le domande alle quali lui non ha mai dato risposte, non su questo blog, ma a nessuno e in nessun posto: Può spiegare se lui parla ancora con Giordani e Malucchi? Lo può spiegare? E se non parla con loro, può dire perché? Può spiegare perché li ha scelti come componenti della sua cordata? Può spiegare se ha chiesto loro di fare opposizione in Consiglio o se malauguratamente è stato sfanculato?
    Ecco, invece di piagnucolare perché io lo tratto male e di rivolgersi alla maestra perché io gli ho “fatto la bua”, faccia sapere alla gente che va a prendersi un caffé con lui, ma anche a tutti i suoi elettori che ne hanno più diritto di tutti, cosa sta accadendo con i “suoi” consiglieri di “opposizione”. E non si preoccupi, è esentato dal rispondere su questo blog. E non trovi altre scuse, com’è abituato a fare.
    P.S. Per favore, lasci stare Totò e le sue citazioni, quella sì è una bestemmia insopportabile. E se vuole lezioni anche su Totò io sono disponibile, con tutte le migliaia di citazioni che vuole, a pagamento s’intende.

  2. lelesguizzero ha scritto il 9 Dicembre 2017 20:41

    Ciao bello,
    è sempre un piacere leggere i tuoi sempre interessanti e soprattutto brevissimi reportage dal fronte.

    E fa oltremodo piacere sapere che anche tu sei un fan del buon leodavinci, infatti ti dico che:

    1) sono mesi che il buon leo dice che pinto è in fase di regressione totale ( e tu puntualmente lo fai notare nel tuo articolaxxo);
    2) fin da subito il buon leo ha fatto notare che un garage per i mondiali non è la soluzione migliore (e tu puntualmente l’hai fatto notare);
    3) che a formia si scoppia come botti di Natale, leo lo dice fin da subito (e tu giustamente riporti i comportamenti fuori dalle righe dei militi reds and loved);

    insomma ho un nuovo fan😉

    ma perdonami una domanda alla quale non ho ancora avuto risposta:

    come ti poni riguardo al fatto che il buon max da consigliere ha votato a favore di 2 straniere per la serie A 1 femminile, solo per venire incontro a cancedda suo presidente e ad altre società che lo avevano sostenuto?

    credo questo sia comportamento non adeguato da parte di un eletto in quota atleti, appunto che dovrebbe sostenere gli atleti e la nazionale, ma se fai giocare 2 straniere come crescono le giovani italiane?

    ricambio la stima e sono ansioso di leggere il prossimo reportage dal kazakistan,
    tra partite, pranzi e cene (scusa la citazione).

  3. Drago Rosso ha scritto il 10 Dicembre 2017 16:53

    Il prode di Di Folco continua a non rispondere, non a me ma ai suoi elettori, e dice che non sono bravo a trovare le spiegazioni che lui ha già dato a proposito dei “suoi” consiglieri federali. Aggiunge che sono come il tifoso al bar quando parlo di politica federale, insomma sono un autentico ignorante. Beh, povero Di Folco, come tentativo di difesa mi sembra davvero misero. Per cui gli faccio notare solo un paio di cosette, prima di occuparmi di argomenti più interessanti.
    Premesso che non ho mai detto che “me ne strasbatto il cazzo” di quello che scrive, ma ho detto che me ne strasbatto di quello che pensa di me, gli faccio presente che sono abituato a raccogliere in archivio quello che compare su stampa o internet, per abitudine professionale (pessimo tentativo di fare il maestrino con me sui principi del giornalismo), quindi quando dice che devo cercare meglio fra quello che lui ha detto e scritto, beh, se ne faccia una ragione, quello che non c’è non si può trovare. E poi, la scusa di dire che non vuole citare quello che lui ha scritto per non dare soddisfazione a me è vecchia come il cucco. Provi a chiedere ai suoi elettori se qualcuno ricorda le sue frasi, su facebook e blog, che danno spiegazioni concrete (non di principio generale) sui suoi rapporti specifici con i consiglieri della sua cordata. Provi un po’, magari scopre che nessuno lo sa. Che fa? Per ripicca non dà soddisfazione nemmeno a loro?
    E allora, visto che mi accusa di scrivere “per sentito dire”, gli ricordo che io, gli piaccia o no, parlo di cose sentite e verificate “direttamente”. Vuole forse sapere, dettagliatamente, con quali precise parole un “suo” consigliere federale parla di lui davanti a più persone? O forse lo sa già? E sa benissimo che non mi sono inventato proprio niente, sa benissimo in che modo venga insultato e diffamato da una ben individuata persona, quindi abbia almeno il buongusto di non insistere su questo argomento.
    Infine, tanto per far capire meglio a Di Folco come sia lontano dal bersaglio, gli ripeto quello che avevo già scritto tempo fa e che forse gli è sfuggito. Ho partecipato alla mia prima assemblea elettiva nazionale nel 1972, quella della rielezione di Sineri come presidente, quando Di Folco aveva appena 9 anni. Su tutto quello che è successo e succede all’interno della Fitet da allora a oggi potrei scrivere l’equivalente dell’Enciclopedia Treccani. Se vuole, posso anche riportargli intere sedute del Consiglio federale, di una delle quali ho addirittura fatto la registrazione in diretta telefonica. Davvero, trovi qualcosa di meglio su cui cercare di sminuirmi, può anche insultarmi, figuriamoci se mi formalizzo su queste cose, ma dire che non sono informato sulla politica federale è semplicemente ridicolo. Se Di Folco ha bisogno di lezioni anche su questo, sono disponibile, a pagamento come al solito.

  4. Drago Rosso ha scritto il 10 Dicembre 2017 16:57

    Toh, quella merda di Lelesguizzero ammette ufficialmente che Costantini, da consigliere federale, ha approvato una delibera “per venire incontro” a chi lo aveva votato! Ma non aveva detto il contrario fino a ora?

  5. pirro ha scritto il 11 Dicembre 2017 13:49

    AFFONDATO

  6. lelesguizzero ha scritto il 11 Dicembre 2017 15:21

    E del fatto che il buon cancedda era il suo presidente?
    non trovo coerenza, un rappresentante atleti che vota a favore dei presidenti, andando contro alle esigenze di giocare delle atlete italiane.
    Chiaramente i giocatori italiani sono scarsi, ma hanno buona memoria.

    Ad ogni buon conto,
    non mi spiego una cosa,
    ci sono tantissime persone che pur non essendo a stipendiuccio fitet campano bene lo stesso,
    anzi meglio,
    perché il buon max non si è buttato nel privato, vedi max mondello che tranquillo tranquillo, senza tante paranoie, ha la sua palestra e fa i suoi corsi?
    comunque a sto . ormai così è andata.

  7. HerbertBallerina ha scritto il 12 Dicembre 2017 14:46

    Questa domanda me la sono fatta anche io (ma più che al DR, forse va fatta Max stesso).
    Stante l’ostracismo FITET, perché negli ultimi 10-15 anni non si è proposto in paesi meno lontani.
    Ci sono una ventina di club in Europa che fanno la ECL e hanno buoni budget, più tutte le federazioni ETTU… essere in Portogallo o Grecia oppure al Levallois o Eslov era più comodo degli USA.

    Con il suo CV mi sembra assordo che nessuno lo abbia ingaggiato, quindi forse non si è proposto molto…

  8. Drago Rosso ha scritto il 12 Dicembre 2017 18:59

    Ultima puntata per le repliche al prode Di Folco, che continua a bluffare pur di non rispondere, ribadisco, non a me ma ai suoi elettori. Adesso se ne viene fuori con la proposta di una discussione pubblica su Facebook in diretta streaming! Ma povero coccobello, davvero crede di intrappolarmi con questi patetici tentativi? Gli ricordo, quindi, per l’ultima volta (tanto lui farà comunque finta di non capire): riesce a trovare un suo elettore che ricorda le esaurienti spiegazioni sui suoi attuali rapporti con i consiglieri della sua cordata, scelti da lui? riesce a dare almeno a loro i riferimenti sulle sue presunte spiegazioni, anche facendolo in maniera privata? sia buono, li accontenti, perché nessuno di loro (non considerate me) si ricorda che succede fra Di Folco e, uno a caso, Giordani. Infine, gli ricordo che tutto quello che lui ha fatto e continua a fare per il tennistavolo da dirigente di società io l’ho fatto prima di lui da dirigente, oltre che da giocatore, tecnico federale, arbitro, consigliere regionale e via discorrendo, quindi eviti questi argomenti perché andrà sempre a sbattere contro un muro quando parlerà con me.

  9. lelesguizzero ha scritto il 13 Dicembre 2017 01:23

    Direi di tornare a bomba sul titolo, cioè i mondiali.

    Loved: Se quello che il drago dice è vero, e non ho motivo di dubitarne, allora il buon antony loved ha dimostrato una buona padronanza dell’inglese rivolgendosi con una frase lunga un km alla giudice russa.

    Reds: dalle foto postate su altro sito si nota anche come il buon reds curi molto l’acconciatura, forse è per non spettinarsi che a volte rallenta l’azione.

    Moregard: Infine evidenzierei come il buon moregard abbia dichiarato di ispirarsi al maestro JO specie per il rovescio, ora io chiedo, mutti a chi si ispirerà? a mantegazza?😉

    durante le finali clamorosa l’assenza di qualsiasi giocatore italico sugli spalti, per la prossima volta consiglio al postino di prendere qualche ragazzo dalle scuole, regalargli una tuta e fargli fare da comparsa.

    Ps infine mi rivolgo a tutti i plaiers che lamentano il nuovo metodo di classifica, ma scusate dovreste essere felici dato che meno si gioca meglio è, risparmiate tempo e €, state a casa e guardate le gare in streaming.

  10. Drago Rosso ha scritto il 14 Dicembre 2017 18:57

    Avevo detto di aver finito con Di Folco sul tema dei suoi rapporti con i consiglieri federali eletti nella sua lista, oltre a qualche altra cosuccia, ma non posso restare fermo davanti a una prodezza galattica del candidato presidente trombato alle elezioni. Sollecitato da Carla Varese (alla quale dedico il P.S. alla fine di questo intervento), che gli chiedeva di lasciar perdere “il draghetto”, Di Folco se ne esce con un tocco da fuoriclasse. Sul suo profilo facebook, in risposta a Carla Varese, scrive: ” lo lascio perdere solo perché ha scritto “ultima puntata” perché difficilmente lascio perdere”. ‘Azz, ma questa mi sembra davvero la barzelletta di quel tale che fa a botte con uno più forte di lui e si prende tante mazzate finché gli amici lo aiutano e lo portano via, ma lui esclama: “Quello là deve ringraziare voi che mi avete fermato, altrimenti lo avrei spaccato!”
    Beh, potevo mai fermarmi dopo cotanta dichiarazione? Certo che no. A maggior ragione quando Di Folco cerca di mettere sibillinamente in dubbio quello che ho detto a proposito delle mie esperienze nel mondo del tennistavolo. Ecco cosa aggiunge: “poi adesso addirittura si dichiara “giocatore, tecnico federale, arbitro, consigliere regionale e via discorrendo”. Io quello che ho fatto è tangibile…” eccetera eccetera. Povero Di Folco, gli amici citati prima devono averlo raccolto davvero in in un brutto stato, ma va perdonato, sapete, quando si prendono tante botte (metaforiche, è chiaro) magari si resta un po’ confusi. Perciò. gli faccio notare che tutto quello che sono stato è registrato in appositi documenti dell’epoca (un po’ difficili da rintracciare, certo, ma ci sono, a cominciare da quelli in cui fu registrato il mio nome come istruttore federale, oltre a quelli che comprovano i corsi da me frequentati e gli esami superati), così come la mia esperienza di consigliere regionale (per la precisione “subentrato”, ero stato il primo dei non eletti senza essermi presentato come candidato, senza appartenere a nessuna delle due cordate in lotta e addirittura senza essermi votato!!! E comunque chi mi conosce sa benissimo che tutto quello che ho scritto è vero. Addirittura, come giocatore, se Di Folco fa uno sforzo, può trovare un paio di miei risultati in un torneo internazionale (non ho scritto male, era proprio un torneo internazionale), con pochissime vittorie contro un numero maggiore di sconfitte sì, ma onorevoli, come quella in doppio contro un giovanissimo Mario Amizic, che era prima categoria nella sua nazione, in coppia con un altro prima categoria, mentre io e il mio compagno eravamo 3a categoria non molto alta, e perdemmo 21-17 al terzo set (al meglio dei 3, tutti tirati). Nel nostro piccolo, fu una soddisfazione. Poi chiunque è libero di dire che ero scarso, non contesto, diciamo pure che ero scarso come giocatore, ma questo non cambia la sostanza del discorso. Di Folco non crede a quello che dico? Problema suo, io ho sempre detto la verità e tutti quelli che mi conoscono lo sanno.
    Ma il punto principale è che Di Folco si ostina a non voler capire la sostanza e si rifugia nei trucchetti, nei pianti bambineschi. Vogliamo fermarci un momento e provare a fare discorsi un po’ più seri? E allora, Di Folco provi a capire che non sto sostenendo di aver fatto più di lui nel mondo del tennistavolo. Lui, nelle vesti “operative”, ha fatto sicuramente più di me o, quantomeno, le ha indossate per un tempo molto più lungo di quanto abbia fatto io, visto che, quando ho cominciato a fare il mio mestiere, non ho più avuto la minima possibilità di impegnarmi come giocatore, dirigente, istruttore o arbitro, cominciavo a lavorare nel primo pomeriggio e finivo a mezzanotte, come avrei potuto? Quella condizione, d’altra parte, mi ha permesso di seguire il tennistavolo in altre vesti e in un contesto di più alto livello. Quindi, io non contesto a Di Folco di aver fatto meno di me, ripeto che sicuramente in quegli ambiti lui ha fatto di più rispetto a me, ma ogni cosa, davvero ogni cosa (e non mi risulta che lui sia stato arbitro, ma glielo abbuono comunque) lui l’ha fatta DOPO DI ME. Quindi, non può permettersi di sostenere la mia incompetenza su questo o quel punto (pur riconoscendomela su alcuni di questi), perché non può nemmeno immaginare, visto che lui era un bambino all’epoca, quanta e quale esperienza “sul campo” io abbia, a cominciare dalle Assemblee nazionali veramente toste, altro che l’ultima elettiva del 2016, che è stata una barzelletta rispetto a tante del passato alle quali ho partecipato, a cominciare da quella non elettiva di Pescara 1974 quando si arrivò quasi alle botte, con qualcuno che stava già per chiamare la Polizia e con una aggressione fisica a chi stava parlando evitata solo per un soffio. Tutte le vostre esperienze assembleari, al confronto, sono ZERO. Perciò, Di Folco non venga a farmi lezioni su queste “cosucce” e non pensi di saperne più di me in tema di questioni federali. E continui pure a sostenere che non si può parlare con uno sconosciuto, con uno che non mostra la faccia perché il problema non è questo. Il vero problema, per lui, è far sapere ai suoi elettori in che rapporti è con i suoi consiglieri, a cominciare da uno a caso, Giordani. Sostiene di averlo fatto? Bene, lo ripeto ancora una volta, qualcuno dei suoi elettori è in grado di ripetere qual è stata la spiegazione data da Di Folco? Nessuno può farlo perché Di Folco non lo ha fatto mai.
    P.S. Un “post scriptum”, come avevo promesso, per Carla Varese. Tranquillizzo, tutti, a cominciare ovviamente da Carla Varese stessa, questo non è un P.S. di insulti, perché non potrei mai parlare male di lei. Questo però non vuol dire che mi abbia fatto piacere il suo intervento. Carla Varese sa benissimo, sin da quando si cominciò a parlare di una cordata con Di Folco, che io, pur essendo a favore del tentativo, ero assolutamente contrario al fatto che Di Folco potesse assumere un ruolo di guida, in particolare di presidente federale. Quindi, le dissi che, qualsiasi cosa io avessi potuto fare per aiutare la cordata, anche se avesse deciso di candidare Di Folco presidente, io l’avrei fatta, magari sarebbe stata una cosa piccolissima, ma l’avrei fatta. E aggiunsi che comunque sarei stato contro Di Folco presidente (il suo commento sul forum a proposito dello “stipendio alto” di Costantini, presunto ostacolo al suo incarico come c.t. dell’Italia, per me griderà sempre vendetta al cospetto di qualunque divinità) e avrei evitato di parlare con lui, pur restando a disposizione della stessa Varese e di altri dirigenti che consideravo degni di stima. Di Folco e chiunque altro possono pure pensare che io stia dicendo stronzate, ma Carla Varese sa benissimo che è la verità perché queste sono le cose che ci siamo detti personalmente, solo noi due, senza alcun altro davanti.
    Se ha detto a Di Folco di “lasciar perdere il draghetto” solo per evitare polemiche, beh, diciamo che mi sono sbagliato io a interpretare un tono che non mi è piaciuto, quindi è come se quel commento non sia mai esistito per me. Ma se il tono è quello che ho avuto il sospetto che fosse, allora non mi resta che una sola cosa da fare: se un giorno io e Carla Varese dovessimo incontrarci, io farò finta di non conoscerla.

  11. lelesguizzero ha scritto il 14 Dicembre 2017 23:30

    Mi permetto di occupare questo spazio per dire la mai sulla onerificenza del buon bruno da parte del coni.

    Caro bruno, considerate tutte le tue denunzie del sistema coni, spero davvero che tu dimostri un minimo di coerenza e usi quella pergamena per verificare il livello liquidi della tua automobile.

    In caso contrario sarò costretto ad avvalorare il buon … in quanto saresti solo chiacchiere e distintivo.

    I have a dream.

  12. lelesguizzero ha scritto il 14 Dicembre 2017 23:36

    Vedo che a fine mese ci sarà un corso di max sul block, iniziativa molto ammirevole,
    ma caro max concedimi la domanda:

    quando l’avresti imparato?!?!?!?!

  13. Ping Pong Italia ha scritto il 15 Dicembre 2017 11:38

    @HerbertBallerina e a tutti voi lettori
    Non c’è stato alcun ostracismo da parte dell’Italia, se mai un’indifferenza, ma per me poco rilevante.
    Non devo certo rendere conto in questo blog dove, come e se riceva offerte o invii il mio CV, tutte le scelte fatte nei 10 anni di lavoro all’estero sono sempre state dettate da una mia precisa dterminazione, nessuno me lo ha imposto, inoltre non mi sono mai lamentato del fatto di lavorare fuori dell’Italia né sul blog né tanto meno sui social.
    A chi ultimamente, diciamo dal 2016, mi ha chiesto se volessi tornare in Italia da buon italiano ho risposto naturalmente si.
    Grazie per l’opportunità.
    Buon pingpong
    Max

  14. lelesguizzero ha scritto il 15 Dicembre 2017 21:05

    Verissimo, Costantini mai si è lamentato di lavorare fuori dall’Italia.
    E perché avrebbe dovuto aggiungo io?
    tra l’altro ha soggiornato per alcuni anni in California, non in mezzo ai pinguini dell’equatore.
    E poi se fosse rimasto in Italia, sai che cojones, sempre le solite 4 faces, i soliti 4 larpi a comandare e anche la fauna top players non è certò top.

    L’unico che la mena da anni è il draghetto,
    del quale attendo trepidante relazione su Astana.

    PS vedrete che dirà che ovcharov è il più scarso n.1 della storia,
    scommettete?

  15. Drago Rosso ha scritto il 16 Dicembre 2017 18:36

    Sono indicato come l’unico che sostiene ci sia stato ostracismo da parte della Fitet verso Costantini. Beh, Massimo è una persona educata e garbata, con ottime doti di diplomazia che comunque non gli hanno evitato brucianti fregature. Io no.

  16. lelesguizzero ha scritto il 16 Dicembre 2017 21:04

    Per il drago: io credo che la fitet nello scegliere di non rinnovare il contratto a max, abbia anche tenuto conto del fatto che con max allenatore della nazionale, qualsiasi cosa sarebbe stata poi riportata nella rosea, e magari hanno preferito che tante cose rimanessero nell’orticello, questione di scelte a livello direttivo.
    Personalmente ritengo che tra il dire e il fare non sia così semplice, certo la situazione attuale non invoglia all’ottimismo.
    Vedere il buon leo mutti, campione europeo cadetti solamente 6 anni fa, e trionfatore a squadre juniori 4, essere asfaltato dal buon antony loved, strepitoso, e sfangarla per il rotto della cuffia con il buon of see, fa pensare.

    Ormai credo che non ci si debba aspettare troppo dal nostro sport, per cui credo che nessuno con un minimo di cabeza aspiri a sobbarcarsi il ruolo di salvatore della patria, considerata anche la miseria di ingaggio che verrebbe a prendere.
    Meglio le rupie raga.

  17. lelesguizzero ha scritto il 17 Dicembre 2017 15:23

    Dato che su altri siti non c’è libertá di parola e pensiero, tornando al comportamento del piccolo reds rimarcato dal draghetto,

    vorrei rimarcare il fatto che ieri in serie A1, il buon Carletto è uscito sconfitto da 2 giocatori mai stati convocati in nazionale e che sono solamente poco più che appassionati del nostro sport, di fiore e bisi.

    Rivolgo questo appello a beppe rossi, porta via carlo da formia, ma non lomvedi che da 2 anni a questa parte carletto non è progredito di un metro?

    Sarebbe interessante sapere l’opinione di coach max sul fatto un ragazzo dai 14 ai 16 zero progressi, pur allenandosi da professionista, oltre al danno la beffa.

  18. lelesguizzero ha scritto il 19 Dicembre 2017 14:25

    l’ultimo consiglio federale, di cui trovate commento molto condivisibile del buon bruno su altro saito, ha deliberato gli assoluti a terni, prego di notare che la cosa si sapeva già, infatti tale leodavinci l’aveva già scritta su altro saito lo scorso 15 novembre, eccone la prova

    Maurizio.stefanelli ha scritto: ↑
    Buongiorno volevo sapere se qualcuno sa dove vengono fatti i campionati italiani di categoria 2,3,4,5 dal 10 al 20 maggio.

    “tutto a terni, alberghi e ristoranti già si fregano le mani a spese del povero pongista, vera mucca da euro da mungere, con programmazioni assurde al solo scopo di farli soggiornare più che si può in loco.

    e il buon pezzablack gode, abitando nei pressi, ecco perché se ne sta bello schiscio e approva qualsiasi pavonata di qtesto consiglio faitet”.
    leodavinci, 15 Nov 2017

  19. Drago Rosso ha scritto il 23 Dicembre 2017 23:03

    Per non perdere la faccia, dopo averla già persa quando ha pregato gli amici di “fermarlo” quando stava prendendo botte in quantità, Di Folco si inventa pure i giochi di parole per tentare di evitare brutte figure. Missione impossibile, è davvero scarso quando tenta di fare lo spiritoso. Perciò, inutile infierire, giusto poche precisazioni per evitare equivoci o cattive interpretazioni da parte di suoi “tifosi”, a loro volta del tutto ignari delle materie di cui si parla.
    Già detto e ripetuto più volte, lo rifaccio adesso: essere anonimi non esclude le responsabilità, morali, penali e civili. Se qualcuno vuole denunciare può farlo senza problemi, la Polizia postale si incarica di rintracciare l’autore. Quindi, finiamola con le chiacchiere, chi si rifiuta di parlare con gli anonimi lo fa perché non è in grado di ribattere quegli argomenti e trova scuse.
    Di Folco si vanta di essere esperto di cose federali et similia, ma poi spara la supercazzola a proposito della mia “non candidatura” a consigliere regionale e successivo reintegro. Ecco il suo profondo pensiero: “gli Statuti cambiano ma che tu possa essere stato eletto senza essere stato candidato onestamente mi appare difficile”. Beh, “onestamente” gli appare difficile perché non conosce la storia dei regolamenti. Al momento in cui fui votato, non c’era bisogno di candidarsi, né di essere candidato dalle società (altro che giochi sulle parole sperando che qualcuno abbocchi), perché i regolamenti erano diversi. Ma lui, che si vanta di essere esperto di cose federali, non lo sa. Già, perché all’epoca era ancora un ragazzino che ignorava tutto delle cose delle quali io ero già esperto. Ed eviti di fare l’ironico a proposito del competition manager, ai tempi cui faccio riferimento era il giudice arbitro stesso, nei tornei, a svolgere quei compiti, quindi, anche se non sono stato ufficialmente competition manager, ho svolto quei compiti in un’epoca in cui questa figura non esisteva, così come lo hanno fatto tutti quelli che sono stati giudici arbitri dei tornei regionali e dei tornei nazionali. Quando Di Folco portava i calzoni corti. Poverino, può solo sperare che altri ignoranti gli dicano quanto è bravo e bello e intelligente! Mettersi a studiare noooooooo! No, lui continua a fare il professorino e a dire che io non capisco di cose federali. Gli potrei fare lezioni non solo di cose federali di tennistavolo, ché sarebbe il meno, ma di federazioni ben più importanti, a cominciare dal calcio, per poi passare a basket, pallavolo, nuoto, atletica e via così, di cui mi sono occupato professionalmente per una trentina di anni, ma Di Folco non sarebbe in grado di seguire queste lezioni, quindi finiamola qui.
    Finiamola qui per quanto mi riguarda, ma non certo per quanto riguarda lui, così bravo, ma così bravo da essere capace di fallire nel più facile dei ricorsi, quello già vinto in partenza riguardante l’ultima elezione del presidente Fitet. Lui è così esperto di cose federali che è riuscito nell’impresa di presentare un ricorso nell’unica maniera in cui fosse possibile non vincere: permettere agli organi preposti di evitare di entrare nel merito. Congratulazioni! In qualsiasi modo quel ricorso fosse stato esaminato, si sarebbe dovuto concludere con l’annullamento dell’elezione di Di Napoli, ma il modo in cui Di Folco lo ha presentato ha permesso di non discuterlo nemmeno. Ma che bravo!
    Chiudo col riferimento che Di Folco fa alla mia polemica con Carla Varese. Di Folco tira fuori un altro tocco di classe: “…non ha bisogno di un avvocato difensore e non ne sceglierebbe mai uno pessimo come il sottoscritto”. Appunto! Poi, però, anche se ammette che Carla Varese non ha bisogno di lui come avvocato difensore, Di Folco fa l’arringa. E meno male che non doveva intervenire. Ma qui bisognerebbe spiegargli qualcosa a proposito della preterizione alla “Cesare taccio”. Fatica sprecata.

  20. lelesguizzero ha scritto il 24 Dicembre 2017 22:44

    Drago lassa perde il buon bruno e relazionaci su Astana e ovcharov, il n. 1 più scarso della storia.

  21. lelesguizzero ha scritto il 29 Dicembre 2017 20:00

    Tornando al tt giocato, sul faitet saito mi sono gustato un simpatico video sui mondiali di riva del garda, molte immagini carine, anche se viene da piangere vedendo che si sono svolti in un’autorimessa, i prossimi dove li giocheranno in un bowling?

    per il resto nel finale foto classica con le italian girls schierate e da dietro appare un tipo con barba, che a mio parere struscia un po’ troppo.

    Non verrei si ripetesse quanto accaduto nella ginnastica a stelle e strisce.
    A buon intenditor……

  22. lelesguizzero ha scritto il 3 Gennaio 2018 21:47

    Raga, ma di cosa stiamo parlando.

    Uscite rankings al 31-12-17, mi viene un pensiero.

    Adeyemo 56 primavere, n.23
    Li Weimin 52 estati, n.28
    Prosperini 50 autunni, n.33

    e già ogni commento sarebbe superfluo…

    poi vedo che il fenomeno, la stella un tempo più splendente del pongismo cagliaritano, medagliato in singolo agli euro cadetti, da quasi 2 anni in formia, 16 inverni e mezzo, dovrebbe spaccare i sederini alle papere e invece? si ritrova pettinatissimo dietro i nonni sopracitati, impanato al n.35.

    Ora io dico, ma ci rendiamo conto?
    Ma il padre non se ne rende conto?

    Liberate il soldato carletto.

  23. lelesguizzero ha scritto il 7 Gennaio 2018 22:49

    Ultima di A1, siamo alla farsa.
    Il buon claudio foxes meleggia totalmente la sfida tanto da schierare il mancino più forte dell’emilia, 35 estati sulle spalle, che ormai gioca una partita ogni 6 mesi, alla totti per intenderci, e lo schiera sul buon carletto, tanto per diletto e vince pure.

    Per fortuna che Mazzola, gioca in A2 altrimenti non so come andrebbe a finire.

    E continuano a stare a formia.

  24. lelesguizzero ha scritto il 9 Gennaio 2018 13:18

    Su altro social il buon bruno lamenta dello stage a castelgoffredo e delle atlete convocare,

    caro bruno considerato il livello del tecnico presente,
    possono ritenersi fortunate le ragazze non convocate,
    meglio stare comode ad allenarsi a casa, senza deplassarsi e perder tempo.

    Guarda carletto come si è ridotto stando a formia.

  25. lelesguizzero ha scritto il 14 Gennaio 2018 13:32

    7a di campionato, il commento di lele.

    Giornata intensa in A1

    Che sancisce due ex giocatori.
    Il buon daniele non la vede con jordy,19 .. in 3 set e così il suo allenatore, voto 8, lo cambia con il buon bressan, un onesto lavoratore del pingpong, che intorta il perugino, ormai in caduta libera, dopo lo 0-3 dal cinesino castellano.

    Intanto,carletto ha tolto lo zero alla casella vittorie con 2 prestazioni valide, che sia la vuola buona?

    Milano e carrara finale annunciata.

  26. pirro ha scritto il 15 Gennaio 2018 13:31

    il buon bruno su altro social lamenta…. ma perché ha ancora qualche credenziale per lamentarsi e pensare che qualcuno gli dia credito?

  27. about.blank ha scritto il 16 Gennaio 2018 09:56

    Il solito Pirro.

    Bisogna insegnargli che l’imperfetto statuto della Fitet, permette che si eleggano i consiglieri di “minoranza” ma non i/il candidato/i alla presidenza di minoranza.

    Se poi, dopo una elezione assurda, col rivoto di due grandissssimi elettori (per numero di voti plurimi) .. se dopo una rocambolesca elezione dei consiglieri condizionata sempre dall’errore di uno di quei grandi elettori (il più grande).. alcuni consiglieri della presunta minoranza, hanno avuto paura che i ricorsi di Di Folco potessero rompere il loro giocattolo e quindi gli hanno voltato le spalle… questo sarebbe sufficiente per togliere a Di Folco quelle “credenziali” che aveva prima del voto? L’autorevolezza delle Persone si misura dagli gli atti e dalle parole spesi/e. Non si perde certo credibilità perché chi è arrivato alla poltrona si sente più autorevole e “accreditato” di chi, per una discutibile norma dello statuto, non può mettersi il distintivo.

  28. lelesguizzero ha scritto il 17 Gennaio 2018 18:14

    Tra i tanti argomenti trattati nei vari pingpong social, trovo che ne manchi uno, tra l’altro di grande attualità, quello del rapporto tra allenatori e allievi, soprattutto allieve.
    In altri sport qualcosa si è mosso:

    http://www.gazzetta.it/Ciclismo/17-01-2018/federciclismo-squalifica-tecnico-vita-molestie-giovane-cicliste-240967962097.shtml

    http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Ginnastica/16-01-2018/ginnastica-anche-biles-abusata-nassar-ora-so-che-non-colpa-mia-240941201451.shtml

    Come direbbe un personaggio a tutti conosciuto,

    a pensar male si fa peccato,
    ma spesso ci si azzecca.

    Sarebbe comunque un modo per finire sulle prime pagine dei giornali.

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