Dei Campionati “minori”.

17 Aprile 2007 da Ping Pong Italia 

Mentre Massimo lancia il nuovo sondaggio su chi vincerà i tricolori maschili e femminili diamo una rapida occhiata alla situazione dei campionati cadetti e minori a due turni dalla fine della regular season (salvo i vari recuperi). Delle A2 ci occuperemo più approfonditamente in un secondo intervento, parliamo questa volta della B1, tentando difficilmente di contenere la lunghezza del post (ma è già una partita persa in partenza).

B1 Maschile:

La prima serie cadetta suddivisa nei soliti 4 gironi, presentava quest’anno l’anomalia dei raggruppamenti “zoppi” a 9 squadre. Proprio al primo anno dell’allargamento a 10, non si è riusciti a completare il numero nonostante il ripescaggio di parecchi sodalizi dalla B2 della precedente stagione.

Questo fatto ha comportato un enorme dislivello di valori nell’ambito dei gironi, che già sono risultati estremamente complicati (??) nella loro composizione geografica. Tutto ciò, unito alla scriteriata idea di mantenere uguali meccanismi e numeri di promozioni e retrocessioni come per i vecchi gironi da 8, ha sicuramente aumentato le squadre disinteressate a testa e coda della classifica. Il numero degli incontri inutili, banali e giocati all’insegna del disinteresse è così salito notevolmente. Quattro turni in più di calendario che non sono serviti a nessuno, se non ha rimandare partite dove erano presenti i giovani di interesse nazionale quest’anno giustamente spesso impegnati in attività all’estero.

Come al solito il gruppo D è fisiologicamente inferiore dal lato tecnico. Molti i 3^ ctg. di medio livello presenti, qualche giovane interessante che ha fatto esperienza ma che ha vinto molte gare con avversari da B2.

I due atleti più quotati all’inizio hanno mantenuto le aspettative, l’immarcescibile cinese Zhang Hou Sheng ed il palermitano Rocco Conciauro. Il Comune di Roma ha regalato un campionato che pareva ormai vinto quando Zhang si è infortunato ad una spalla saltando diverse partite (4 su 27 il suo tabellino finale). Conciauro è stato il migliore, fino ad ora con 29 vittorie su 31, sconfitto solo dai cagliaritani della Marcozzi, Vilbene Mocci e Stefano Tomasi.

Proprio l’azzurro “Tommy” è stato il protagonista della vittoria a Palermo che ha consentito ai giovani Contu, Curcio e Mocci di guadagnarsi la promozione in A2 (salvo improbabili sorprese negli ultimi recuperi con Auchan Mugnano e i due sodalizi Molisani).

Anche qui fa discutere, ovviamente, la regola che dà la possibilità alla riserva di A1 di poter salire e scendere a far danno in campionati inferiori. C’è da dire che la Marcozzi ne ha fatto uso solamente una volta e dopo che l’infortunio di Zhang le ha spianato la strada, ma è pur sempre vero che è troppo facile e vantaggioso per chi ha una A1 (o anche una A2 fino ad oggi) poter disporre di una riserva di lusso, tesserata per evitare di giocare in due in prima serie, e farne utilizzo falsando in qualche modo un campionato di altro livello. Io ho sempre riconosciuto alla Riserva di un Team il diritto sportivo ad essere appunto riserva e quindi giocare dal quarto posto disponibile in quella società che lo ha tesserato, ma l’utilizzo che ne viene e le conseguenze che si creano sono oramai da regolamentare in altro modo, tanto più con la restrizione di questa regola/diritto alla sola A1 dalla prossima stagione. E’ ora di cambiare, anche in corsa o almeno limitarne il vantaggio, che so io, al girone di andata, ad esempio.

Resta sempre il migliore come livello tecnico il gruppo A di B1, il cosiddetto nord-ovest d’Italia. Se non succedono catastrofi dell’ultima ora (nono turno contro il fanalino Varese, già salvo grazie alle disavventure del Finale Ligure) la seconda squadra del Presidente D’Ambrosio potrebbe permettersi anche una sconfitta contro la Villa D’Oro della famiglia Bisi, già battuta all’andata per 5-2. Pieve ha ceduto per 5-4 un solo incontro, contro il Pont Donnas di Negro, Righini e Samsonov (36 su 39 per il russo) al secondo turno, ma senza schierare Zhan Hui Liang né Paolo Gusmini.. Buon campionato di Frizzo Tatulli, con 11 punti su 23, ma con gente di calibro importante, mentre l’apporto di Nicola Di Fiore è stato decisivo (secondo del girone con 32-3) e avrebbe potuto schierare persino Bobocica e Piacentini (pensate un po’!).

Come detto stanno un gradino sotto i modenesi della Villa. Giovanni Bisi ha ceduto solo 3 punti, mentre ottimo campionato han fatto fino ad oggi il figlio Paolino e Marco Sinigaglia, un poco meno impegnato Alessandro Bisi.

Un peccato che il calendario, con già un turno di riposo previsto, abbia avuto l’esclusione della squadra ligure (strano comunque che risulti ancora in classifica con una penalizzazione, ma mai come quest’anno si son interpretati così male regolamenti e decisioni del giudice unico) e quindi frammentato ancor più la continuità delle gare da far passare senza infamie né lode la stagione di squadre come Corona Ferrea, Verzuolo e Pont Donnas.

Il Girone C pareva organizzato dal famoso Filias Fogg di Giulio Verne, è stato il gruppo con le trasferte più lunghe che diverse squadre hanno dovuto affrontare. Da Carrara a Molfetta, passando per Casalbordino, Camerino, Senigallia, Terni, Firenze, Forlì e Ravenna. Non osiamo pensare se ci fosse stata anche la decima squadra da quale regione sarebbe stata presa, .. mah! Comunque in testa, e pare proprio che lo possa vincere, c’è il TTC Forlì Edera. I forlivesi hanno avuto ragione degli avversari grazie e soprattutto al rumeno Capra, unico imbattuto (ad oggi) del girone dopo 33 incontri. Né Iliukhine (31 su 34) del Carrara, né un sempre pericoloso Costantini del Senigallia (25 su 28), sono riusciti a togliergli lo “0” dal tabellino delle sconfitte. Marco Noli ed Alessandro Ruscelli si sono ruotati nel ruolo di spalla a Capra, portando i punti necessari per mettere in fila il già citato Carrara dove hanno un po’ deluso De Tullio e Cattoni, il Firenze di Bongini (30 su 32) e Falcucci ed il Terni di Nuvola (27 su 36) orfano di Pietro Iozzi, col quale avrebbe sicuramente giocato incontri più tirati con tutte le avversarie. Nella zona “inutile” della classifica Casalbordino e Castiglione di Ravenna, mentre appaiati in fondo Molfetta e Camerino, ma con i pugliesi avvantaggiati dagli scontri diretti.

Girone B, chi ci capisce è bravo. Nonostante le speranze vengano sempre riposte sui giovani talenti, a inizio anno i pronostici di questo girone “nord-est” erano forse per il Tramin di Kakorine, Toll, Ghetta e Bertignoll o il Verona di Tonchev, Zoppei e Lonardi. Pericolosi sembravano anche i fratelli Leto, Ciceri e Riboni. Siamo però contenti di poter dire che, per via dell’open giovanile sloveno in corso, il recupero del 1 maggio assegnerà la promozione tra il Cortemaggiore di “chioccia” Ziliani, Dernini e Ferrini e l’Asola di Lancellotti e la “F.lli Rech Daldosso Top & Top”. Match dell’andata 5-3 per gli emiliani grazie al puntone di Simone Dernini su Marco Rech.

Le due compagini in vetta alla classifica hanno scatenato i loro ragazzini contro i più quotati avversari del girone e gli scalpi sono stati illustri. Peccato per qualche sconfitta in più dovuta all’età. Alla Fine il solo Marco Rech resta tra i migliore del torneo (25 su 29), assieme a Ziliani (29 su 35), Kakorine (28 su 37), Tonchev (27 su 33). Bel rientro di Ulrich Von Pfostl (15 su 18) e anno da macchina schiacciasassi per Davide Infantolino che con il suo 33 su 39 e l’aiuto di Baroncelli ha tenuto al quinto posto la Fortitudo Bologna. Marlengo invece salvo lo scorso anno e retrocesso quest’anno con una squadra potenzialmente più forte ma che ha rinunciato al tedesco Lange dopo un solo incontro.

Questa la situazione della B1, salvo le sorprese degli ultimi due turni “pre-estivi” del 5 e 20 maggio.

Un calendario così lungo non si era mai visto. E’ bello giocare tanto ma almeno facciamolo sensatamente. Le squadre che presentano qualche talento interessante da crescere devono costringerlo a giocare una stagione massacrante senza un attimo di pausa e soprattutto con impegni importanti su tutti i fronti, per la società, individuali, alcuni per la nazionale e magari anche qualche titolo o torneo regionali sono ancora sentiti, col rischio di cuocere sotto il sole di luglio quando i bravi dovrebbero dare il meglio della stagione agli europei giovanili.

Ci sbaglieremo, ma bisognerebbe rivedere il tipo di attività e siamo molto distanti, addirittura girati nel senso opposto.

Alla prossima.

Commenti

2 risposte per “Dei Campionati “minori”.”

  1. dico lamia ha scritto il 17 Aprile 2007 18:20

    Albertone caro, lo vedi che ti sei montato la testa… anche il plurale di sua maestà!

    Per quanto riguarda il “divago” lo so che era una raccomandazione inutile, però, in confronto al Drago sei estremamente sintetico.

    La regola della riserva o, meglio, dell’ atleta “ascensore” (come l’aveva definita con arguzia il nostro amico Smile) è ignobile: non va corretta, va eliminata!

    Condivido che i gironi a 10 (in realtà 9 e in qualche caso a 8) sono stati devastanti meglio, questo sì, ritornare all’antico e da subito.

    Ciao bello.

  2. Smile ha scritto il 23 Aprile 2007 14:05

    “Ci” siamo dimenticati di uno dei protagonisti della cavalcata del magico Forlì in B1: Alberto Vermiglio! Nonostante il suo apporto la squadra non è crollata psicologicamente!
    Torniamo a cose serie. Concordo pienamente con ciò che ha energicamente detto Dico la mia: 1) la regola dell’ascensore è una VERGOGNA e va eliminata. Meglio sarebbe stato non averla mai introdotta! 2) I gironi allargati sono stati un fallimento!

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