La Corea del Sud secondo il D.R.

22 Febbraio 2007 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Viste le sollecitazioni di Lucioping (soprattutto lui) e C’aggia fa’, chiarisco qualcosa sulla scuola coreana, non senza un messaggio preliminare ai due “sollecitatori”: siete due grandissimi “scassamaroni” (mamma miiiiiiaaaaaaa), sono incasinatissimo con il lavoro e con tante altre cose, cerco di soddisfare le richieste di tutti, quando sono all’estero ho problemi a trovare un computer, insomma, abbiate un po’ di pazienza e vi prometto che darò tutte le informazioni che volete.
Avrete sicuramente notato che negli ultimi anni è apparso un solo, vero, forte giocatore sudcoreano, Lee Jung Woo, pennaiolo nello stile classico sudcoreano, che è diverso da quello dei cinesi. E non intendo diverso solo perché i cinesi hanno cominciato, ormai 15 anni fa, a sviluppare un nuovo stile da pennaioli, col quale si colpisce la pallina con entrambe le facce della racchetta. Lo stile è diverso perché i pennaioli sudcoreani e cinesi impugnano in maniera diversa. L’impugnatura sudcoreana è più “bloccata”, quella cinese più “libera”. E’ facile notare come il manico della racchetta dei pennaioli sudcoreani sia notevolmente più spesso, un malloppone che non finisce più, fatto questo che blocca il polso, ma, dall’altro lato, assicura più potenza nei colpi. E, in effetti, i sudcoreani hanno colpi più potenti dei cinesi nel rovescio.

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I pennaioli cinesi, anche prima della trasformazione moderna, hanno sempre avuto il polso più libero, il manico della racchetta normale o più corto (soprattutto nei vecchi pennaioli), ma sempre di spessore uguale a quello delle racchette di chi impugna all’europea. Inoltre, i cinesi hanno sempre avuto, e lo hanno ancor di più nella versione moderna, un notevole gioco sia di polso sia di dita sul rovescio, dita mai bloccate. Una ulteriore piccola variante possiamo trovarla nei pennaioli giapponesi, anche loro più bloccati dei cinesi e più vicini ai sudcoreani, anche se non hanno il manico della racchetta spesso come loro.
Con una impugnatura “bloccata” è evidente che i sudcoreani non possono sviluppare la stessa trasformazione avvenuta in Cina. Continuano ad avere racchette senza la gomma da un lato, continuano a colpire con una sola faccia. Se volessero eseguire anche loro il topspin di rovescio, dovrebbero innanzitutto cominciare a cambiare l’impugnatura. Il vero problema, però, è che i sudcoreani “non vogliono” cambiare, vogliono tenersi la loro impugnatura pennaiola classica. I motivi di questa volontà di non cambiare sono due: uno tecnico, l’altro culturale.
Quello tecnico si basa sul fatto che i sudcoreani preferiscono mantenere la potenza, a discapito della possibilità di colpire la palla con entrambe le facce della racchetta e di fare il topspin di rovescio. Potrà sembrare strano che preferiscano avere un solo elemento di forza, la potenza appunto, anziché più elementi che sono assicurati dalla moderna tecnica cinese dei pennaioli, ma questa scelta, paradossalmente, è condivisa anche da alcuni allenatori cinesi della nazionale. Questi pensano che i pennaioli cinesi non siano così efficaci come appaiono, sia pure con la possibilità che hanno di eseguire il topspin, e che hanno perso potenza nel passaggio alla loro moderna tecnica.
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Comunque, il motivo tecnico, secondo me, non è quello principale in questo mancato cambiamento dei sudcoreani. Io credo che quello culturale sia più importante, agli occhi degli stessi sudcoreani. E provo a spiegare perché. Nel 1999, intervistai Yoo Seung Min (che è poi stato chiamato Ryu grazie a qualche demente dell’Ittf), allora sconosciuto. yoo-seung-min.jpgNaturalmente, ero stato il primo ad accorgermi di questo giovane giocatore pennaiolo e avevo voluto saperne di più. Fra le altre cose, gli chiesi perché i pennaioli sudcoreani non cambiassero stile e non cominciassero anche loro a colpire la pallina con entrambe le facce della racchetta. Lui mi rispose così: “Noi sudcoreani siamo orgogliosi della nostra tecnica e non ci rinunciamo, il nostro stile è diverso da quello dei cinesi”. E anche chi non sa della rivalità fra sudcoreani e cinesi capisce bene che i sudcoreani non accetteranno mai di cambiare il loro stile per adattarlo a qualcosa che è stato inventato dai cinesi. Se lo avessero inventato loro il modo di colpire di rovescio anche per chi impugna a penna, state sicuri che avremmo visto i sudcoreani mettere la gomma anche sull’altro lato e fare il topspin di rovescio. Lo hanno inventato i cinesi e così i sudcoreani restano con il loro classico stile.

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Ma è pur vero che con questa tecnica i sudcoreani non hanno vinto molto in questi ultimi venti anni. Hanno vinto un titolo olimpico nel 1988 (quando non erano ancora venuti fuori i moderni pennaioli cinesi), nel periodo in cui la Cina stava crollando, e uno nel 2004, grazie al suicidio dei cinesi (la sconfitta di Ma Lin con Waldner innanzitutto, e quella di Wang Hao in finale con Yoo Seung Min, con il quale aveva sempre vinto prima. Hanno vinto il titolo di singolo nei Giochi Asiatici 1998 con Kim Taek Soo kim-taek-soo.jpge la gara a squadre ai Campionati Asiatici 1996. E’ poco per una nazione che ha avuto tanti campioni.
E naturalmente i sudcoreani hanno riflettuto su tutto questo, hanno capito che la loro impugnatura a penna non offre grandissime possibilità e che, in generale, qualsiasi impugnatura a penna è uno svantaggio rispetto a chi impugna all’europea. Così, visto che non vogliono usare la moderna impugnatura a penna inventata dai cinesi, che è comunque un rimedio contro il dominio dell’impugnatura europea, hanno una sola possibilità: impostare i nuovi giocatori con l’impugnatura all’europea.

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Se osserviamo cosa è successo negli ultimi 20 anni in Sud Corea, scopriamo due soli giocatori “europei”: Oh Sang Eun oh-sang-eun.jpg, venuto fuori nel 1994, e Joo Se Hyuk, per la prima volta alla ribalta nel 2000. E se consideriamo che Joo Se Hyuk era obbligato a impugnare all’europea per via del suo stile di gioco, da moderno difensore, se ne deduce che negli ultimi 20 anni dalla Sud Corea è venuto fuori un solo giocatore “europeo”. Persino il Giappone, con la sua tradizione di pennaioli, ha avuto uno sviluppo più completo, con tantissimi giocatori “europei” e con l’accettazione della moderna tecnica pennaiola inventata dai cinesi, tant’è che quasi tutti i giovani pennaioli giapponesi, sia pure da pochi anni, usano tutte e due le facce della racchetta.
E’ quindi arrivato il momento della svolta anche per i sudcoreani, tra l’altro ritardata anche per altri tipi di problemi, come quelli economici ala fine degli anni Novanta. E parlo di problemi economici generali della Corea del Sud, non riferiti solo al tennistavolo, ma che su questo sport hanno avuto conseguenze notevoli, a cominciare dalla perdita del tecnico Kim Ki Taek (argento olimpico in singolo nell’88), che lasciò la guida della nazionale femminile (Federazione senza soldi) per andare in un club. E poi, anche i club cominciarono ad avere problemi, tanto che quello allenato da Yoo Nam Kyu fallì e il campione olimpico dell’88, il primo nella storia del tennistavolo, si ritrovò nei guai.

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Fu la Federazione a intervenire, aiutandolo con uno stipendio letteralmente in regalo, una specie di vitalizio. Poi, poco alla volta, la ripresa, tanto che Yoo Nam Kyuyoo-nam-kyu.jpgyoo-nam-kyu.jpg adesso lavora effettivamente per la Federazione come tecnico della nazionale. I club si sono ripresi un po’, ma la spinta maggiore viene dalle grandi compagnie e industrie coreane, che hanno una apposita squadra di tennistavolo, come la casa automobilistica Hyundai e la compagnia aerea di bandiera Korean Air.

Quindi, dicevo che è arrivato il momento della svolta. Il pennaiolo Lee Jung Woo lee-jung-woo.JPG, pur essendo molto forte, non riesce a competere ai massimi livelli: un exploit ogni tanto, qualche buon risultato, ma quando si tratta di battere i più forti del mondo, si vede che gli manca qualcosa. E allora, come detto, visto che non vogliono cambiare lo stile dei pennaioli, devono per forza impugnare all’europea. Ed ecco che sono venuti fuori ben quattro giovani tutti “europei”: Cho Eon Rae, Han Ji Min, Kim Jung Hoon, Lee Jin Kwon.
choeonrae_10_07_05.jpg hanjimin_10_12_06.jpg kimjunghoon_03_06_06.jpg kwon.jpg
Per la Corea del Sud, quattro nuovi giocatori tutti all’europea sono quasi fantascienza. Negli ultimi due tornei Pro Tour, in Croazia e Slovenia, erano presenti tutti e quattro, insieme ai “vecchi”. Il loro livello però, proprio perché sono i primi di una nuova “ondata” tecnica, non è eccelso e non credo che potranno diventare campioni. Han Ji Min ha anche partecipato ai Mondiali junior, ma non ha brillato.

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Tutti i sudcoreani, nel singolo ai Mondiali junior, hanno perso nei primi turni. In Slovenia, Lee Jin Kwon, che pare il più tosto di questi nuovi giocatori, ha vinto il torneo under 21, ma ho già detto che l’under 21 è una gara ridicola, in pratica un torneo di consolazione per i più giovani, niente di più. Cho Eon Rae trova difficoltà a superare le qualificazioni, Kim Jung Hoon non impressiona. Insomma, i sudcoreani non mostrano ancora giovani in grado di competere in campo internazionale. Volendo fare un paragone, sono molto migliori i nuovi giapponesi, fra cui un interessante anche se non eccezionale Mizutani, venuti fuori dal lavoro impostato qualche anno fa da Mario Amizic e tuttora portato avanti da lui.
Il problema per i sudcoreani è che non hanno giovani migliori di questi e, inoltre, che in una patria di pennaioli è difficile far evolvere gli “europei”. Chiarisco meglio. Nel 1996, un giovane Oh Sang Eun diventò campione nazionale della Sud Corea, nel momento in cui Kim Taek Soo stracciava tutti, e continuò a ottenere successi negli anni successivi. Cosa era successo? Un bravo giocatore che impugna all’europea, in mezzo a un mare di giocatori pennaioli, impara facilmente a batterli, al contrario dei pennaioli che, non avendo invece molti avversari “europei”, trovano più difficoltà a giocarci. Così, un giocatore sudcoreano “europeo”, anche se vince nel suo paese, non è automaticamente garanzia di alto livello mondiale. Quindi, questi quattro nuovi giocatori che impugnano all’europea si sono imposti rapidamente in campo nazionale, ma sono di secondo livello in campo internazionale. Il vero salto di qualità lo si potrà avere quando i sudcoreani svilupperanno un numero consistente di giocatori all’europea, in modo che ci sia un equilibrio interno, con uguali esperienze per pennaioli ed europei e quindi con difficoltà simili nella scalata alle prime posizioni nazionali, l’unico sistema che possa assicurare un miglioramento nel livello generale.
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In conclusione, i sudcoreani hanno qualche problema nel ricambio e non credo che per altri 3-4 anni vedremo nuovi veri campioni. Il livello della squadra è comunque alto, è la seconda nazione dopo la Cina, ma ci sono problemi notevoli, causati, secondo me, in un colpevole ritardo nel decidere un adeguamento al moderno tennistavolo.

Commenti

22 risposte per “La Corea del Sud secondo il D.R.”

  1. Dario72 ha scritto il 22 Febbraio 2007 08:50

    non sono all’altezza del grande Drago ma penso che a livello di doppio i coreani sono gli unici a livello costante e in grado di battere i cinesi; magari la rigidità porta questo vantaggio. Comunque sia un approffondimento sulla scuola coreana e il doppio sarebbe una delicatesse da gustare … sperando

  2. john wayne ha scritto il 22 Febbraio 2007 10:18

    Grazie drago, visto che quando ti ci metti ed eviti un atteggiamento eccessivamente arrogante,oltre che preparato (quello lo sei sempre) sei anche molto piacevole nella lettura.
    Purtroppo questi post maggiormente tecnici stimoleranno meno l’interesse del pubblico ed in particolare dei polemisti assidui frequentatori di questo blog, ma per altri addetti ai lavori risultano piu interessanti rispetti alle altre dispute che immancabilmente scadono al livello di sagra paesana. Besos

  3. lucioping ha scritto il 22 Febbraio 2007 11:52

    Caro Drago ti ringrazio davvero: amo leggere di ping pong e sei l’unica fonte che può spiegare quindi sono costretto a sollecitarti e a risollecitarti all’infinito. Immagino che l’invito a scrivere solo di ping pong e a lasciar perdere le beghe federali (risparmieresti un sacco di tempo) sia vano, quindi non te lo faccio nemmeno, però medita sul fatto che il tuo pubblico potrebbe essere molto più vasto se parlassi solo di ping pong sport, delle beghe federali invece se ne interessano in pochi. Personalmente gioco da 4 anni e devo ancora capire in che sport sono finito, le basi, le scuole, la tecnica, i campioni… figurati se può interessarmi la politca federale, e così tanti come me saranno più preoccupati di come si fa il topspin o di come gioca wang liqin che di quello che fa bene o male il presidentissimo.

    Sono costretto a risollecitarti una risposta che magari mi hai già dato ma non ho visto: i cinesi come si stanno preparando alla prossima cancellazione della colla fresca?

    Quando parli delle varie scuole sei abbastanza propenso a sottolineare errori ecc. e non lasci un bel quadro del ping pong, alle volte sembra uno sport senza futuro, soprattutto in Europa. Per lanciare un pochino il ping pong in ITalia, cosa faresti? Dobbiamo intervenire ora che il calcio sta avendo un calo…

  4. Alessio ha scritto il 22 Febbraio 2007 12:36

    Carissimo Drago

    mi permetto di contraddirti per quanto riguarda Cho. Come detto in altro post a mio parere questo arriverà piuttosto in alto, forse non vincerà le olimpiadi come Yoo, ma credo che presto lo vedremo almeno tra i primi 20. A me è sembrato un giocatore molto solido, forse meno potente di altri coreani, ma anche per questo più costante perchè meno fisico e più “tecnico” e quindi meno soggetto ad alti e bassi, per esempio se paragonato a LeeJung Woo, quest’ultimo è stato capace di risultati strabilianti (il 4-0 ad Harbin lo scorso anno MaLin se lo ricorda ancora) ma ultimamente meno efficace, anche nei movimenti è decisamente molto più “sgraziato”. Cho dal canto suo mi pare stia ottenendo pochi risultati eclatanti ma molto continui, sono 2 tornei consecutivi under 21 che vince senza faticare molto (ok, non ci saranno i Cinesi, ma non vuol dire che siano tutti carciofi, Catalano direbbe che è sempre meglio vincerli che perderli certi tornei..), potrei sbagliarmi ma sono convinto che mai o quasi abbia perso un incontro con un giocatore in quel momento dietro di lui in classifica. Rileggiamoci questo post tra un annetto e vediamo chi ha ragione, se hai ragione tu ti offro un caffè da starbucks la prossima volta che ci si vede a Shanghai (tanto prima o poi ricapita..), se ho ragione io mi regali le gomme di Wang Liqin autografate o, a tua scelta, la coppa della ZhangYining degli open di Croatia di qualche anno fa…ci stai?

  5. Lostboi ha scritto il 22 Febbraio 2007 13:22

    Oh Sang Eun è comunque fortissimo..ricorda un pò Vladi Samsonov per certi colpi e per il suo “super blocco”, peccato che ogni tanto si distragga un pò, e Ryu SM, insomma il titolo olimpico l’ha vinto con merito (l’uomo più in forma al momento giusto)e se ora perde a caso da Trinko Keen forse è anke xke non è motivatisimo…agli scorsi mondiali a squadre infatti quando c’era un titolo importate in ballo giocò benissimo e perse da WLQ solo al quinto.
    Yoo Se Y è un pò passato ma fece un bel mondiale 2003 e non è detto che faccia qualche altro exploit, insomma la Cina è altra categoria ma la Korea è una bella squadretta….sempre cmq sopra i Jap che avranno si i giovani talenti ma MAI un bel risultato manco per caso….é l’europa che latita paurosamente..
    se non esplode C.Suss anke la Germania non può vivere di solo Boll…(a proposito..non è meglio un Rosskopf vecchio piuttosto che quella pippa di Zoltan FK????).

  6. Mi tocca saperne di più ha scritto il 23 Febbraio 2007 14:59

    Per Dario ‘72, (dall’altro post) se siete tutti li quelli che vi dovete riunire pe ridecidere come dare futuro a questo sport MINORE, non trovatevi nemmeno; Lucioping ha anche ammesso che è da solo 4 anni che gioca e non gli frega nulla delle questioni.
    Per Lucioping, gravissimo non interessarsi di come funzionano le cose di gestione della politica federale, è proprio per questo che così “se so’ magnati tutto” sempre li stessi o quelli de la stessa razza di magnamagna me tengo stretto a la poltrona!
    Per Lostboi, C. Suss è un grandissimo deficiente che si crede molto di più di quello che è, cioè fortunato di esser nato in un Paese dove il Tennistavolo è uno SPORT. E’ molto più umile e più forte Boll, nonostante i veri difetti che gli trova il Drago Rosso, ma che comunque (oltre al culo con il sorteggio dei tabelloni) gli consentono di restare nei primi 5-6 del mondo per ancora qualche (non molti) anno. La differenza con i nostri atleti è che non nascono neanche perchè ci sono quelli come Lucioping (leggi sopra) che purtroppo pensano (giustamente) a giocare e non aaspirano che venga promossa la cultura dello sport in un paese di retrogradi come il nostr. (quando le polveri fini avranno distrutto tutto, la benzina sarà finità, ecc… ecc… quant’altro di disastroso avverrà..) non saremo più nemmeno i più bravi, i più furbi, il bel paese, quelli che trombano meglio, ecc…ecc…

    P.S. Zoltan F.K. è rumeno tedeschizzato come lo era il fratello pelato e come lo sono in tanti altri, in un paese in fin dei conti molto più furbo del nostro, ma che alla fine guarda di più a giocare e all’organizzazione e non “solo” ai giochi di potere.

    Ciao

  7. lucioping ha scritto il 23 Febbraio 2007 19:20

    Per “Mi tocca saperne di più” : è chiaro che non sono d’accordo con te, secondo me per far crescere il ping pong occorre parlare di ping pong… e penso inoltre che la federazione stia facendo un lavoro più che dignitoso (opinione personale)… quindi certe critiche sono gratuite (opinione personale). Io penso che una delle cose migliori che potrei fare per il ping pong è organizzare una squadra dove abito, magari aiutato da un prete che ha spazio e voglia di trattenere i ragazzi in parrocchia (vedria, il ping pong andrà da Dio - bella battuta - tagliata sopra). Se poi il presidentissimo magna, ingrasserà, ma chi se ne frega, e che magna? col ping pong non ci magno manco io che c’ho un negozio e vendo racchette hehehehe.

    Però vedi mi distrai, parlavamo di campioni koreani: lo Joo Se Hyuk ha vinto un open (senza campioni) poco tempo fa e ha avuto 3 match point contro il vincitore Wang Hao, nell’open di slovenia; dopo il 2003 gli era successo qualcosa, ma non so cosa, le notizie non arrivano, e aveva saltato un sacco di eventi importanti, quindi è calato, ma ora ritornerà… e un’altra finale mondiale come quella del 2003 porterà altri pongisti… vogliamo sapere della scuola russa e rumena per la prossima volta.

  8. Alessio ha scritto il 24 Febbraio 2007 08:59

    Caro Lucio

    Joo ha dovuto fare un anno di servizio militare in Corea, niente sconti, servizio vero, per questo nonostante fosse arrivato secondo ai mondiali di Parigi salto’ quelli successivi e un intero anno di agonismo in pratica.

  9. Jason69 ha scritto il 24 Febbraio 2007 10:53

    Per Lostboi: oddio,in Germania non c’è solo Boll..ci sono anche govani di molto talento come Ovtcharov che fa sempre buoni risultati anche agli open e ha solo 19 anni…

  10. Drago Rosso ha scritto il 24 Febbraio 2007 11:55

    Faccio due interventi a proposito dei commenti al post sulla Corea del Sud: uno tecnico, l’altro su alcune questioni di principio che ritengo importanti. In questo modo, ognuno si sceglie quello che preferisce e non si appesantisce la discussione.
    Questo e’ l’intervento tecnico.
    Sui doppi, e’ assolutamente vero che i coreani sono gli unici a poter battere davvero i cinesi. E’ vero che a Shanghai 2005 in finale sono arrivati Boll e Suss, ma solo perché hanno approfittato della follia di due pazzi scatenati come Ma Lin e Chen Qi, assolutamente inaffidabili dal punto di vista mentale, e che a maggior ragione non possono giocare insieme. In finale, infatti, un Kong Linghui 30enne e Wang Hao passarono sopra i tedeschi. Quindi, quel risultato non fa testo.
    Sul fatto che sia l’impugnatura a penna più rigida uno dei fattori del successo e’ un punto su cui si deve discutere. In teoria, i pennaioli moderni (quindi i cinesi), avendo più elasticità, possono andare con maggiore anticipo sui colpi sul tavolo, soprattutto col block spinto di “rovescio”, quindi possono togliere il tempo agli avversari, fattore decisivo nel doppio in misura maggiore che nel singolo. E’ anche vero, pero’, che l’attacco potente, in prevalenza la schiacciata, dei pennaioli classici (quindi i sudcoreani) e’ più veloce e improvviso rispetto ai colpi dei pennaioli moderni, che, a eccezione del block (che non solo e’ più veloce nel movimento, ma imprime alla palla anche più anticipo e velocità) hanno bisogno di una preparazione al colpo più complessa e quindi più lenta. Ovviamente, quando dico “più veloce” e “più lento”, mi riferisco a differenze di centesimi di secondo, che pero’ nel tennistavolo sono decisivi. Se ammettiamo che queste due caratteristiche che ho appena descritto si annullano a vicenda, allora credo che l’aspetto decisivo nella pericolosità dei doppi sudcoreani sia la velocità negli spostamenti laterali. I cinesi hanno una grandissima tecnica nei movimenti delle gambe, ma i sudcoreani (comunque con grande tecnica nei movimenti) hanno gambe più muscolose e sono più veloci. In questo momento, tra l’altro, tutte le nazioni stanno sperimentando nuovi doppi, a causa della ridicola formula delle Olimpiadi (il numero 1 può giocare solo i due singoli, non il doppio). Cosi’, per esempio, Boll non gioca più con Suss, che e’ stato dirottato su Rossokpf, e sarà questo il doppio tedesco a Pechino 2008. I sudcoreani stanno sperimentando i giovani: a ognuno di loro e’ accoppiato uno dei vecchi: esempi, Yoo Seung Min con Lee Jin Kwon, Lee Jung Woo (giovane, ma considerato già esperto) con Cho Eon Rae. Quindi, questo e’ un momento di transizione, che avrà una verifica interessante ai Mondiali di Zagabria, dove bisognerebbe schierare i doppi più forti e basta, senza pensare alle prospettive olimpiche.
    Sui cinesi e la colla, non ci sono novità particolari. Come avevo già detto, per il momento stanno sperimentando l’efficacia del kit della Butterfly (ma ce ne sono anche di altre marche) e alcune gomme “tirate” che dovrebbero dare lo stesso rendimento dell’incollaggio, ma che si stanno dimostrando particolarmente fragili. E, naturalmente, ci sarà qualcos’altro che io non so, percheé non posso pretendere che i cinesi mi dicano tutti i loro segreti. Comunque, qualche giocatore che me ne dice parecchi c’è sempre, aspetto di trovarmi da solo con lui per saperne di più.
    Alessio ha già fornito indicazioni sull’assenza di Joo Se Hyuk dalla gare per quasi due anni. Aggiungo qualcosa che Alessio non poteva sapere, perché me l’ha detta lo stesso Joo. E’ assolutamente vero che il servizio militare in Sud Corea e’ durissimo, ma si può comunque continuare a giocare, con ovvie limitazioni dovute alla difficoltà di allenarsi seriamente. Nel caso di Joo Se Hyuk, pero’, c’è stato un altro aspetto imprevisto: un contrasto con la Federazione, e i dirigenti lo hanno escluso dalla nazionale per quasi due anni. Sui motivi del contrasto non posso dirvi di più, perché Joo non ha voluto dirmeli, e’ già molto che mi abbia spiegato che aveva avuto problemi con la Federazione.
    A proposito di Suss, avevo già parlato di lui in termini molto negativi e “Mi tocca saperne di più” torna sull’argomento con considerazioni giuste. In effetti, Suss e’ un grandissimo bluff, povero tecnicamente e montato come nessun altro. Il suo comportamento tecnico e’ misero: deve ancora giocare le qualificazioni, a volte rischia di perderci, e nel tabellone si ferma subito. Negli ultimi due tornei (Qatar e Kuwait), ha avuto la sfortuna di scontrarsi entrambe le volte con Ma Long e si e’ vista la differenza: sto parlando di un piccolo terrestre e di un giocatore proveniente da un’altra galassia. Ma Long ha asfaltato Suss, ci e’ passato sopra come un rullo compressore. Suss e’ uno scarso che resterà scarso per tutta la vita. Dal punto di vista umano, va persino peggio. Suss ha un comportamento da grandissimo buffone, atteggiamenti da campione, mosse e pose false da pessimo attore che vuol far vedere di essere chissà chi. Inoltre, ha un vergognoso comportamento antisportivo: proteste con gli arbitri, sceneggiate e via di seguito. Nella finale di doppio ai Mondiali di Shanghai 2005, cominciò a sbeffeggiare un arbitro che gli aveva chiamato un servizio irregolare. Addirittura, Boll fu costretto a richiamarlo a un atteggiamento più serio. E, visto che ho citato Boll, faccio notare un’altra volta (ne avevo già scritto) che le critiche alla sua tecnica, soprattutto nei colpi di diritto (di cui ha colpa l’allenatore macellaio che lo ha impostato quando era ragazzino), lasciano spazio alla più grande considerazione umana: Boll e’ un autentico gentiluomo, un uomo di sport che deve essere di esempio per tutti. Non protesta mai, anche quando avrebbe diritto di farlo, rispetta l’avversario, gli arbitri e tutti in generale. Continuo a sostenere che e’ scandaloso l’aiuto che gli e’ stato dato per scalare le classifiche (parlerò in seguito anche dei tabelloni “fortunati”, sui quali non mi trovo d’accordo al 100% con “Mi tocca saperne”), ma lui e’ assolutamente al di fuori di tutto questo, e’ pulito.
    Finisco con la “provocazione” di Alessio. Su Cho Eon Rae non ci troviamo d’accordo, ma si vedrà in futuro chi ha ragione. Naturalmente, quando dico che non e’ all’altezza degli altri coreani che lo hanno preceduto, non intendo che sia scarso, ma solo che e’ un tipo da numero 35-40 del mondo al massimo, comunque un ottimo livello, ma al di sotto di quello che io intendo come campione. Sull’aspetto “fisico”, comunque, non direi che sia un giocatore piu’ tecnico rispetto a Lee Jung Woo, anche Cho ha un gioco fisico, sia pure diverso rispetto a Lee. Lee e’ alto e snello, muscoli lunghi, e’ molto veloce, come deve essere un pennaiolo. Cho e’ piu’ basso e “robusto” (ha anche un po’ di pancia) ma comunque sfrutta la sua potenza più che la sua tecnica (attenzione, comunque molto buona, stiamo parlando di una scuola vera, non dei falegnami europei, soprattutto tedeschi, che si spacciano per allenatori). Quando c’è bisogno di aumentare il ritmo e la velocità, non lo vedo bene.
    Aggiungo solo una cosa a proposito della scommessa: Alessio, ma sei impazzito? Ma davvero pensi che metta in palio qualcosa che mi ha regalato Zhang Yining? Nemmeno se tu mettessi in palio un milione di euro e io fossi sicuro di vincere, perché sarebbe un sacrilegio. Comunque, ti informo che di Zhang Yining non ho una coppa soltanto: ho due coppe, entrambe degli Open di Croazia di anni diversi, una medaglia d’oro dei Campionati nazionali cinesi, e ho dovuto rifiutare la coppa del doppio alle Finali Pro Tour 2006 a Hong Kong, che lei mi e’ venuta a offrire subito dopo la premiazione, perché avevo già fatto la valigia e non avevo letteralmente spazio per metterla. Ti faccio grazia degli altri regali, extra tennistavolo, che mi ha fatto Zhang Yining, spero di non essere accusato di arroganza per il fatto di vantarmi dei regali della più grande campionessa di tutti i tempi e ti invito a non farmi più proposte blasfeme. Te lo pago io il cappuccino da Starbucks e non ne parliamo più. A proposito, le gomme di Wang Liqin le diedi a Costantini la sera stessa della finale (solo quella rossa e’ autografata), chiunque le voglia si deve rivolgere a lui.
    Dimenticavo, ultima cosa davvero per Lucioping: a’ scassamaroni, mo’ vuoi pure le scuole russa e rumena, mi sa che mi devo far pagare. Comunque, ti posso fare un trattato anche su quelle (a dispetto di Ch’aggia fa’ che insinua il dubbio che io conosca solo la scuola cinese), ma stavolta devi davvero aspettare un paio di mesi come minimo, perché sono incasinatissimo.

  11. Drago Rosso ha scritto il 24 Febbraio 2007 12:46

    che il giocatore restasse tesserato con la sua società, pur allenandosi a tempo pieno nel Centro federale. Invece no, si tesserava per la società che rappresentava il Centro. Quindi, la società che aveva speso soldi e impegnato allenatori e dirigenti per creare un potenziale campione si vedeva tolto il prodotto del suo lavoro. Perché tutto questo? Perché i Centri federali, in questo modo, diventavano vere e proprie società, in competizione con le società vere. Fra l’altro, ai tornei nazionali, si assisteva alla squallida scena di tecnici della nazionale, che sarebbero dovuti essere al di sopra delle parti, che avrebbero dovuto garantire la loro indipendenza di giudizio, si sedevano in panchina per dare consigli ai giocatori dei Centri. Una autentica vergogna, una vera ingiustizia. Comunque, il motivo di tutto questo era politico. I Centri diventavano società, che tesseravano sempre più giocatori (ricattati per andare la’), gareggiavano, vincevano e guadagnavano punti per la tabella voti. Ecco, questo e’ il centro di tutto il discorso. Avevano cosi’ tanti voti che, alla fine, 3 grandi Centri federali avevano la maggioranza assoluta dei voti e nell’assemblea per l’elezione del presidente federale erano decisivi. Ovviamente, a chi andavano i voti dei Centri? Al presidente in carica. E cosi’, si perpetuava il potere di chi già era al potere. Non c’era assolutamente la possibilità di un cambiamento, di un’alternanza.
    Quindi, i giocatori e le società erano “usati” e “sfruttati” per mantenere il potere. Poco alla volta, molte società sono scomparse, perché mai avrebbero dovuto costruire giocatori per darli ai Centri, e con quali giocatori avrebbero potuto continuare l’attività visto che i migliori venivano loro rubati dai Centri, e in definitiva dalla Federazione che in teoria avrebbe dovuto salvaguardare gli interessi delle società stesse?
    E’ chiaro perché e’ importante parlare “anche” di questioni politiche? Anche se non appare chiaro a prima vista, da esse dipende la vita sportiva di tutti: delle società, del semplice appassionato che vorrebbe giocare, ma non trova una società per farlo e cosi’ via. E oggi che i Centri non ci sono più, cosa e’ successo? Il contrario, ma la stessa cosa. Mi spiego: prima, accadde che la Federazione divento’, grazie ai Centri, una gigantesca società che distrusse tutte le altre: adesso, una grande società, Castel Goffredo, e’ diventata la Federazione. Il risultato non cambia. Chi va in nazionale? Chi gioca per il Castel Goffredo o per le società collegate al Castel Goffredo, che e’ la società del presidente federale Sciannimanico, il quale non può ricoprire cariche al suo interno, ma ne e’ il punto di riferimento.
    In questa situazione, con questo sistema, il destino delle società, degli appassionati come Lucioping e di quelli che vorrebbero “solo giocare”, come e’ loro diritto, e’ segnato: nessun futuro, sempre meno tesserati e movimento agonizzante.
    Sono il primo che vorrebbe parlare solo di tennistavolo giocato, credetemi, molto di più di chiunque altro, ma sono anche il primo a dire che rifiutare di parlare di questioni politiche significa lasciare via libera a chi non ama questo sport, se ne serve solo per il suo potere personale e poco alla volta lo distruggerà.
    E concludo ricordando, naturalmente, che e’ vostro diritto saltare a pie’ pari questo mio intervento, queste mie considerazioni e pensare che si possa fare tennistavolo senza mettere in mezzo questioni politiche.

  12. record ha scritto il 25 Febbraio 2007 11:09

    ovtcharov…. tetesko ti ciàmania originario dello schleswig-holstein? magari è figlio di emigranti, comunque confermo che si fa solo polemica sterile quando si dice che i nostri non sono “italiani”.. :-)

  13. lucioping ha scritto il 25 Febbraio 2007 20:07

    Caro Drago, se da una parte è vero che internet ha tanto spazio per tutto, dall’altra, io stesso alle volte non leggo il blog e mi perdo tanti spunti tecnici perchè non li riconosco in mezzo alle polemiche e alla politica, e mi immagino che chiunque finisca qui per caso lasci il blog abbastanza presto. Anche max calca abbastanza con la polemica e poi anche gli utenti stessi.
    Come neo-giocatore capisco poco di tutte le polemiche e non riesco a capire quando sono reali e quando sono gonfiate (tu non aiuti perchè tendi a calcare la mano ad ogni espressione: io non so un piffero ma quando chiami macellaio l’allenatore che ha impostato Boll, pur non sapendo nemmeno chi sia, mi è difficile crederlo e mi vien da pensare che stai forzando il commento, idem sciannimanico ecc.).

    Ma alla fine le storie piu’ interessanti sono quelle di sesso e violenza quindi: perchè la Zhang ti fa i regali dopo le vittorie… cosa c’è sotto? una storia di noodles con gamberetti, suki o riso alla cantonese? mia moglie è cinese, quindi so bene come cucinano le cinesi, non trincerarti dietro la privacy o storie personali perchè ti tartasso finchè non parli (sono invidioso chiaramente)…

  14. Drago Rosso ha scritto il 26 Febbraio 2007 08:19

    A proposito del nuovo intervento di Lucioping, vorrei cercare di mantenerci sulle questioni di principio, perché credo sia l’unico modo di definire bene le questioni.
    Il fatto che ci si possa perdere nel blog, senza individuare questioni tecniche e politiche, è un problema reale, che dipende non da scarsa volontà dell’amministratore, ma da difficoltà tecniche: bisogna organizzare le sezioni, bisogna indirizzare gli interventi e non è semplice farlo in modo che ogni commento vada automaticamente nella sezione appropriata. Insomma, Costantini cerca di risolvere questi problemi, ma ha bisogno comunque dell’assistenza di un tecnico specializzato. Ci vuole buona volontà da parte di tutti per “saper leggere” il blog. Comunque, almeno per quanto mi riguarda, cerco di dividere gli interventi tecnici da quelli politici, in modo che sia facile scegliere.
    Passo alla sostanza degli interventi. Se qualcuno non è convinto di quello che dico, ha la possibilità di chiedere spiegazioni ad altre persone che eventualnente giudica più preparate, nelle quali si ha più fiducia. Qual è il problema? Pensi che io esageri a giudicare “macellaio” il primo allenatore di Boll? Bene, chiedi a qualcuno di tua fiducia, che lo conosce, cosa ne pensa. Oppure, chiedi a qualcuno, che tu giudichi esperto dal punto di vista tecnico, cosa pensa dell’impostazione tecnica di Boll, a prescindere dal fatto che conosca o meno il suo primo allenatore. Poi, deciderai se io esagero o no, se io sono affidabile o no. Ti faccio un solo esempio concreto in proposito. Un grande allenatore, di cui non posso fare il nome pubblicamente perché mi fece questa dichiarazione in confidenza(ma sono disponibile a farlo in privato) del primo allenatore di Boll disse: “E’ un falegname”. E una volta che si trovò faccia a faccia con Boll gli disse: “Saresti un vero campione se eliminassi tutti i difetti tecnici che hai”. E Boll, che ha fiducia in questo allenatore di cui ti sto parlando, rispose, sorpreso: “Difetti? Ma io ho difetti?”. E l’allenatore ribattè: “Vedi, è proprio questo il problema, nemmeno ti rendi conto dei difetti che hai”.
    Spero di aver chiarito bene. Io uso il termine “macellaio”, questo allenatore usa il termine “falegname”ti con le giocatrici non esistono, sono troppo vechio per loro e, per come la penso, credo che una persona, se è seria, debba restare al suo posto. Quindi, non troverai mai una giocatrice che possa dire di aver sentito da me una parola strana o possa dire che io abbia fatto qualcosa di strano nei loro confronti. E, visto che dichiari di essere invidioso, posso dirti che dovrei essere io invidioso di te perché hai sposato una cinese, cioè una rappresentante delle donne più belle del mondo.

  15. Alessio ha scritto il 26 Febbraio 2007 16:07

    Caro Drago, la mia amicizia con Gao Jun è ben lontana dall’essere una “grande amicizia” come la tua con ZYY e altri. Ma in ogni caso ne sono fiero e felice soprattuto perchè nata assolutamente per caso, senza secondi fini e senza che me lo aspettassi assolutamente, visto che anzi fu lei sorprendentemente a proclamarsi mia grande amica di fronte a terze persone (che mi avevano appena chiesto se sapevo chi fosse…) In ogni caso, avrò un bel dilemma su chi tifare in finale coppa campioni femminile quest’anno…diciamo che probabilmente sarei felice con un 3-2 per Castel con due punti di Gao..hehe..

    Riguardo la scommessa non ti rispondo nemmeno perchè sappiamo entrambi che stavamo a scherzà.

    Cho ha si un pò di pancia..come ultimamente ne ho io..forse per questo spero diventi fortissimo…comunque LeeJW secondo me ha leve troppo lunghe che lo portano a scomporsi parecchio in certi momenti, per questo dicevo che tecnicamente sembra “inferiore” a Cho, nel senso che sembra un pò più “artigianale” nei movimenti. Comunque ce ne avessimo in Italia di gente così…

  16. Makphya Luta ha scritto il 26 Febbraio 2007 22:29

    Non ci interessa la ricchezza, essa non è utile e non la si può portare con se da morti. Vogliamo allevare i nostri figli.
    Della ricchezza che Voi inseguite, non sappiamo che farcene; vogliamo solamente amore e pace (pane e ping-pong).
    Makphya Luta -Nuvola Rossa -(1822-1909) Sioux Oglala.

  17. Tatanka Iyotanka ha scritto il 26 Febbraio 2007 22:35

    Oh Drago Rosso (Katapayuk Tarakaltak), invocare e chiamare spiriti non serve quando il senno è lontano dal lavoro di ogni giorno. Il fiume si attraversa con acqua bassa o si nuota ma con fatica e senza appoggiare i piedi sul fondo, quando scorre alta, nera ma pura e forte, l’acqua che spazza ogni fanghiglia.

    Fratello, vogliono la nostra terra, la nostra madre, per renderla irriconoscibile con i loro recinti, le loro costruzioni e i loro rifiuti. La loro nazione è come l’acqua che straripa e travolge tutto quello che trova al suo passaggio.
    Noi non possiamo vivere al loro fianco, perciò fratelli miei, o ci sottomettiamo o gli diremo: “Prima uccideteci, poi prenderete possesso della nostra Madre…”.
    Se voi uomini bianchi non foste mai arrivati, questo paese sarebbe ancora com’era un tempo. Tutto avrebbe conservato la purezza originaria. Voi l’avete definito selvaggia ma in realtà non lo era. Era libero! Gli animali non sono selvaggi, sono solamente liberi. Anche noi lo eravamo prima del vostro arrivo. Voi ci avete trattati come selvaggi, ci avete chiamati barbari, incivili.
    Ma noi eravamo solo liberi!

  18. lucioping ha scritto il 27 Febbraio 2007 14:53

    Draghissimo, sei l’unica fonte circolante, non esistono altre o io non ne conosco altre; quello che scrivi è sempre molto interessante e non esiste il problema di verifciare ciò che scrivi; la moglie di Boll è thailandese (mia moglie è cittadina thailandese ma figlia di immigranti cinesi); sai qualcosa di questa storia di ping pong, amore, noodles e massaggi tradizionali?

  19. lucioping ha scritto il 27 Febbraio 2007 16:15

    ah dimenticavo, io ho letto da qualche parte che Joo Se Hyuk non ha partecipato ad alcuni eventi dopo il mondiale 2003 per attriti con la butterfly (non era d’accordo sull’uso della feint long 3, poi ha messo la Super Anti), sponsor della nazionale koreana di allora, adesso è xiom… però non so quanto credito dare a queste voci.

  20. Tom Mix ha scritto il 28 Febbraio 2007 01:29

    Per Lucioping: sulla storia di Boll e “dell’Operazione Commerciale Boll” della DTTB, Federazione Tedesca, moglie compresa, basterebbe ad illuminarti quello che sa il buon Eduard Zakarian che milita nell’Antoniana Pescara di B2, girone E.
    A pensarci bene è una tristezza la vita di questo ragazzo!
    Allenatori macellai, gioco di gambe disastroso, Globetrotter tedesco, macchina da soldi sulla falsariga dei precedenti di Gatien e Saive, intriganti sorteggi e tabelloni agli open…. i compagni di doppio che gli ruotano attorno,..Una Soap Opera.
    Mistero che potranno risolvere solo Gianni e il Magico Alverman!
    Malapatta klin, klin, la Batakalan!

  21. lucioping ha scritto il 1 Marzo 2007 12:34

    Per Tom Mix: non conosco Zakarin quindi non posso andare in fondo alla soap opera. Però spero che tu stia scherzando quando definisci tristezza la vita di Boll…

  22. Toma Mix ha scritto il 2 Marzo 2007 14:55

    Per Lucioping,
    ovviamente “tristezza” per modo di dire.. ma è un robot, da circo, una macchina, verso la quale i veri appassionati di Tennistavolo hanno sempre sperato che non vincesse quello che, purtroppo, è riuscito a vincere;
    1, perchè i tedeschi devono restare a remare, spalare e pulire tanto quanto gli altri se non di più, visto che comunque hanno questo difetto di “voler conquistare il mondo”,
    2, perchè ti rendi conto che uno come Grubba (Il Grande) non ha mai vinto nulla (se non una coppa del mondo, pare..) e Timo Boll invece è solo Un Progetto, una macchina da soldi crucca.

    Però scusa, pensando al Progetto Tecnico o Giovani, o Sviluppo, o Crescita, o Futuro Fitet, o come cacchio lo vuoi chiamare sempre ridere fa, alla faccia del Progetto Boll.
    Almeno in questo, purtroppo, come si fa adire male della Macchina Teutonica.??

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