Le wild card della Coppa del Mondo

29 Agosto 2007 da Ping Pong Italia 

Il Drago Rosso non molla e questa volta ci parla dei retroscena sulla coppa del mondo e le due wild card concesse alle atlete europee, l’articolo segue di poco quello già pubblicato sulla nazionale ed in qualche modo è la sua continuazione. Le foto dell’articolo sono tratte da www.ittf.com
del Drago Rosso

E concludiamo, per il momento, la serie di misfatti del tennistavolo italiano in questi ultimi mesi. Comunque, visto il ritmo col quale si succedono le cazzate, mi sa che fra breve dovrò riprendere con
altre puntate di questa saga.

DODEAN SU, STEFANOVA GIÙ
Come ha già segnalato Massimo, su questo blog, l’Ittf ha comunicato le giocatrici che prenderanno parte alla Coppa del Mondo, in programma in Cina, a Chengdu, a fine settembre. Manca solo il nome della terza cinese, ma di questo parlerò nel capitolo successivo. Le due wild card a disposizione dell’Ittf sono state
assegnate alla croata Tamara Boros e alla rumena Daniela Dodean. Si tratta di una decisione clamorosa,
perché non tiene conto della classifica mondiale e della «fama» delle giocatrici, ma di fattori diversi.
boros_23_08_07.jpg  Per quanto riguarda la Boros, si tratta di una concessione a questa sfortunata giocatrice. Un anno fa, dopo i tornei del Pro Tour in Sud America, fu colpita da una grave forma di labirintite: non riusciva a rimanere in equilibrio e questo stato peggiorava quando doveva concentrarsi sulla pallina da ping pong, la visione di quel movimento veloce le procurava ultueriori problemi. Perciò, è rimasta ferma. Ha ripreso con l’Open di Slovenia, a inizio anno, ma senza forzare. Poco alla volta, si sta riprendendo. Naturalmente, ha perso molte posizioni in classifica. In considerazione della sua sfortuna, ma soprattutto del suo potenziale valore (ricordiamo che è stata addirittura n.2 della classifica mondiale e per tanto tempo fra le prime 10), l’Ittf ha deciso di assegnarle questa wild card.
L’altro caso è clamoroso. La wild card va alla Dodean, 19 anni, n. 43 della classifica mondiale, ma in rapida
ascesa. Ai Mondiali è arrivata negli ottavi di finale del singolo (come la sua compagna di squadra Elisabeta
Samara) e ha sfiorato l’ingresso nei quarti buttando letteralmente al vento la vittoria contro la cinese,
naturalizzata statunitense, Wang Chen. ie5u2278-0406.jpgÈ la giovane in più rapida ascesa del tennistavolo mondiale (escluse solo le cinesi, ma comprese giapponesi e coreane), quella col maggior potenziale tecnico, frutto di una grandissima scuola, quella rumena. La wild card alla Dodean è uno schiaffo a Nikoleta Stefanova e alla prosopopea della Federazione italiana, che ha spacciato Niko come la grande promessa europea e ha contribuito, con una serie di incredibili errori, a farla precipitare nella scala dei valori tecnici. Una precisazione: la wild card non è stata assegnata dagli organizzatori locali, vale a dire i cinesi, ma dalla
Federazione internazionale, con cui Sciannimanico si vanta di avere rapporti privilegiati. Ecco il risultato, altro che rapporti privilegiati, altro che ascesa tecnica di Stefanova. Una ragazza di 19 anni, proveniente dalla «povera» federazione rumena, è considerata, giustamente, l’astro nascente del tennistavolo europeo.
Ma soffermiamoci un po’ sugli errori più evidenti commessi dalla Fitet nei riguardi di Stefanova. Tutta la stagione è stata costruita con un solo obbiettivo: il Top 12 di Arezzo.
La preparazione è stata finalizzata a un appuntamento spacciato come più importante degli stessi Campionati europei, perché non era importante l’aspetto tecnico, ma l’apparenza: bisognava avere una azzurra almeno in finale per valorizzare il Top 12 organizzato dalla Fitet e celebrare il presidente Sciannimanico. ie5u2025-0406.jpgCosì, Niko è arrivata ad Arezzo al massimo della forma e ha ottenuto di entrare in finale, ma è stata nettamente battuta dalla cinese-olandese Li Jiao: 4-0 nel girone, 4-1 in finale. Le sue vittorie con Wosik, Struse e Liu Jia, pur importanti, sono avvenute contro due giocatrici in declino, le tedesche, e una in crisi, la cinese-austriaca. E comunque, si è nascosto che il Top 12 è la manifestazione col livello tecnico più basso fra tutte le gare internazionali. Dopo aver «pompato» Stefanova, anche con un progresso in classifica dovuto solo al gran numero di gare giocate, non a vittorie significative, si è ottenuto solo di averla distrutta.
Europei e Mondiali sono stati un fallimento totale per Niko, con alcune sconfitte da vergogna, come con la
Kotikhina e la Ntoulaki. In più, non è mai stato attuato un serio programma di allenamenti. La Fitet ha
solo pensato ad accontentare Niko in tutti i suoi desideri, ha pensato solo all’apparenza e si è ritrovata con una giocatrice inesistente dal punto di vista atletico e mentalmente non più in grado di reggere i confronti con le più forti, e nemmeno con le meno forti. E come soluzione a tutti i problemi la Fitet ha escogitato l’allenatore personale, la pur bravissima Csilla Batorfi, che però poco può incidere, vista la situazione malata in cui va avanti questa Federazione nel rapporto con le azzurre, tutte le azzurre. Insomma, un altro modo indecente per «coccolare» Niko, non certo per farla crescere.
Ed ecco i risultati. Ai Mondiali, sia pure con una forte giovane cinese, Yao Yan (non certo la migliore della nuova generazione cinese, anzi, una delle giocatrici più lente della nazionale della Cina), Niko viene letteralmente presa a pallate, non sta in piedi. E la stessa  Batorfi si rende conto di quale compito l’aspetti. Dall’altra parte, invece, arrivano due ragazze che lavorano duro, che non vengono messe «in passerella» per una sfilata dalla loro federazione, che progrediscono tecnicamente e, allo stesso tempo, tanto per essere chiari, si fanno un mazzo così. E così, Samara, 18 anni, e Dodean, 19 anni, arrivano entrambe agli ottavi. Piccola nota: che la Dodean sarebbe diventata la più forte giocatrice europea io lo dissi nel 2001, quando nessuno la conosceva. Chi non ci crede può chiedere informazioni al direttore tecnico della nazionale rumena, Gheorghe Bozga (ed evitate di intervenire per dire che sono presuntuoso: ve la do per buona). E adesso, l’ulteriore riconoscimento per Dodean, la wild card per la Coppa del Mondo. Che fra l’altro le farà guadagnare ulteriori punti in classifica e l’aiuterà nel sorpasso in classifica su Stefanova. Ripeto: l’Ittf preferisce la n.43 del mondo, 19 anni, alla n.37, 23 anni. Quindi, non è stata preferita una giovane a una
anziana, visto che ci sono solo 4 anni di differenza fra Stefanova e Dodean. Si è preferita una giocatrice
in ascesa a una che si è fermata, anzi, che è in caduta libera (come viene confermato dalle sue ultime
sconfitte, con la taiwanese Lu Yun Feng n. 101 del mondo e con la giapponese Watanabe n. 186). Questa è
la vera realtà tecnica, non quella che viene spacciata dalla Fitet.
E concludo proprio con un riferimento a quello che sta facendo la Fitet a Niko. In giro per il mondo, ci sono
tanti idioti che sostengono che Stefanova mi sta antipatica. È anche vero, purtroppo, che la stessa
Stefanova la pensa così, pur non essendo lei un’idiota. Mi dispiace, ma riesco a sopravvivere. Per quanto riguarda gli idioti, invece, figuriamoci quanto me ne può fregare. Quello che mi preme dire è una cosa
importante. Niko e i suoi cosiddetti «tifosi» (ma è gente che pensa solo a sfruttarla) credono che chi la
critica sia un nemico e chi la protegge sia un amico. Padronissimi di pensarla così. Ma un giorno, soprattutto Niko si accorgerà che la situazione è diversa. Chi le dà ragione in ogni cosa, adesso, la sta lentamente distruggendo. Quando si sveglierà da questo sonno, soprattutto se questo durerà troppo a
lungo, lei dovrà realizzare di aver sprecato il suo grandissimo talento e di aver perso l’occasione di diventare una vera campionessa. In quel momento, vedrà come sarà aiutata dagli «amici» e dalla Fitet, che la
scaricheranno senza riguardi. Io, invece, non voglio essere considerato un suo amico, vorrei solo che non
sprecasse il suo talento. Questa è la verità, alla faccia di tutti gli stronzi che le dicono «quanto sei
brava, come ti vogliamo bene».

Commenti

2 risposte per “Le wild card della Coppa del Mondo”

  1. Giovanni ha scritto il 30 Agosto 2007 07:31

    Caro Drago Rosso, mi trovo in accordo sicuramente col fatto che l’obiettivo principale per Niko è stato scelto da “altri” per dare maggiore visibilità in Italia al ns sport, anche se non parlerei del Top 12 come la manifestazione col livello più basso delle gare internazionali, anche se di certo inferiore agli Europei ed ai Mondiali. E senza dubbio ciò la ha penalizzata nelle ultime prestazioni, dai Mondiali agli Italiani dove era davvero irriconoscibile.
    Ho solo una considerazione da avanzare che, sicuramente, coincide anche con una mia speranza. Parlando con Niko ho percepito come il metodo di allenamento della Batorfi sia completamente diverso da tutto ciò che ha sempre fatto, dalla preparazione fisica a quella tecnica, dandomi l’impressione come si stiano indirizzando tutte le energie fisiche e mentali ad un appuntamento a medio termine come le Olimpiadi di Pechino.
    Pertanto la mia opinione, se mi è concesso esprimerla, è che malgrado tutte le magagne della federazione (non riconoscerle sarebbe un insulto all’intelligenza di tutti, e capisco che le altre azzurre e gli azzurri andrebbero tutelati maggiormente), preferisco isolare da esse il lavoro di Niko (chi la conosce sa quanto è umile e quanto sta lavorando duramente) e della sua bravissima allenatrice, e riservarmi di esprimere considerazioni più approfondite solo dopo i risultati di questo cammino olimpico. Pensi che sia davvero troppo tardi? Io credo (e spero) di no, giusto riprendere e scuotere Niko, ma anche mandarle il più grande in bocca al lupo del mondo, poichè dopo Kuala Lumpur è solo con lei che il nostro movimento può tornare a brillare. Lo credo perchè stavolta, accompagnata al genio, non c’è sregolatezza ma grande intelligenza.

  2. Drago Rosso ha scritto il 30 Agosto 2007 17:04

    Magari ho dato l’impressione di considerare Niko perduta per sempre, ma vorrei tranquillizzare Giovanni: non penso che sia troppo tardi, ho paura che lo sia, ma una piccola speranza c’è ancora. E il motivo è proprio la Batorfi. Non sono d’accordo sul metodo usato dalla Fitet e non sono d’accordo sul fatto che ci sia un’allenatrice personale per una sola giocatrice, ma per quanto riguarda la persona, l’ex giocatrice e l’allenatrice, secondo me Csilla Batorfi è grandissima, e non lo dico perché è mia amica da una vita. C’è un solo vero problema, che non riguarda la Batorfi: Niko deve essere assolutamente svincolata dalla federazione (quindi anche da Castel Goffredo) e dai personaggi che la popolano. E’ quella la sua rovina (e nei miei precedenti interventi ne ho precisato i motivi). E’ quello il motivo per cui auspicavo che se ne andasse a giocare all’estero, meglio in Germania, ma qualsiasi altro posto sarebbe andato bene. Se Niko è completamente nelle mani della Batorfi, senza alcuna ingerenza, di qualsiasi tipo, da parte della Fitet, bene, il suo recupero è possibile.

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