Intervista Esclusiva a Daniele Masala
7 Ottobre 2005 da Ping Pong Italia
Vi propongo un’intervista esclusiva a Daniele Masala Olimpionico di Penthatlon, appassionato di pingpong e docente di Metodologie di allenamento degli sport individuali all’Università di Cassino. Vi rimando al suo sito per tutte le altre informazioni.
Daniele Masala
1) La tecnica, la condizione fisica, la condizione mentale, secondo te, è possibile fare una scala di importanza a questi 3 elementi?
assolutamente si: 1° la condizione mentale, se non altro perchè si può essere in forma quanto vuoi, ma se la testa non risponde … non vincerai mai una gara, e se è vero questo, può essere verosimile che la testa deve funzionare alla perfezione per vincere. La 2° è la condizione fisica: sappiamo che le tecniche nel tempo vengono modificate dai grandi talenti/campioni e allora tutto è soggettivo. La 3° senz’altro è la tecnica: una buona conoscenza della tecnica e della capacità di metterla in atto è anche molto vicino allo stato di forma perfetto.
2) Spesso vediamo che la partita non è mai lo specchio di ciò che abbiamo allenato. Ci puoi dare una tua valutazione?
penso che le gare abbiano una storia tutta loro da raccontare: a volte ci sembra che sia tutto facile e a volte (specie quando abbiamo delle grandi aspettative) invece ci viene tutto difficile. L’allenamento non sempre rispecchia i nostri obiettivi ed è certo che l’intervento del nostro cervello permette delle modificazioni incredibili sia in senso positivo che in quello negativo.
3) Conosci tutto degli sport individuali, puoi dare una definizione del pingpong (tipologia, tipo di impegno fisico, etc)
il tennis tavolo è senz’altro uno sport prestativo, ma con chiare caratteristiche di sport situazionale. la concentrazione e la volontà di vincere la fanno da padrone, guai a chi si sente vincitore prima di aver messo a segno l’ultimo punto. Credo che l’allenamento sia fondamentale per mettere in ordine tutti gli automatismi che necessitano e penso che molto sia la natura a deciderlo. Come tutti gli sport per avere grandi risultati è necessario trovare dei talenti fin da bambini, ma la cosa sorprendente di questo sport è che invece possono farlo tutti e tutti si divertono allo stesso modo. Questo è il grande messaggio che si dovrebbe diffondere: giocate e divertitevi !
4) Secondo te quale è la migliore gestione di un allenamento.
ci vuole una grande costanza e perseveranza. Vietato abbattersi e credere in quello che si fa e nel proprio allenatore, ma l’essenziale è comunque avere semprte il sorriso sulle proprie labbra, senza questo l0 sport non può definirsi tale, anche se l’impegno è massimale e nelle gare affiora l’aggressività, tutto deve comunque ridursi al concetto che bisogna vincere, ma non a tutti i costi!
5) A tuo modo di vedere, quando e dove risiede la consapevolezza che un allenamento abbia costituito il cosiddetto “momento allenante”? Cioè quando e dove l’atleta si sente migliorato?
quando tutto ciò che prova viene eseguito alla perfezione, quando gli riesce anche quello che non ha pensato, quando vede gli avversari … un po’ lenti, questo è sentirsi addosso un buon allenamento, una sorta di mantello che ti avvolge e ti protegge da qualsiasi evento negativo.
6) In Italia abbiamo molte categorie di giocatori: i professionisti, i semi-professionisti, quelli che si allenano 3 volte alla settimana, quelli che si allenano una volta alla settimana. Secondo te c’è una caratteristica di allenamento che possa essere considerata comune a
quei giocatori su esposti?
non credo che nel caso del tennis tavolo ci siano delle regole precise, ben inteso: una volta acquisite tutte le tecniche e le tattiche di gioco, in altre parole penso che per giocatori di un certo livello sia essenziale fare ciò che si sente di fare, senza applicare troppo alla lettera la teoria dell’allenamento, ritengo infatti che la creatività e la freschezza siano degli ingredienti fondamentali per ben operare in questa disciplina.
7) Ti sembrerà strano anzi paradossale, ma molti del nostro ambiente considerano il pingpong molto simile al golf. Quale la tua opinione?
forse per la concentrazione, forse per la tecnica esasperata che bisogna applicare, ma se facessimo una panoramica un po’ più grande ed assoluta dello sport si potrebbe quasi affermare che tutto lo sport si assomiglia, rispettando le proprie carqatteristiche. L’esempio è che nessuno più riesce a vincere senza allearsi o senza avere una tecnica sopraffina o senza avere una forte motivazione, sono finiti i tempi in cui vinceva chi aveva i muscoli più grandi (e io ne sono la testimonianza vivente !!!)
Un consiglio a tutti i nostri allenatori.
non smettete mai di studiare. Le tecniche, le teorie sono sempre in evoluzione, ma la cosa più importante è: sappiate leggere negli occhi dei vostri atleti, essi ci dicono molte più cose di quanto ci possano dire i libri. Non a caso sono convinto che sono gl atleti che fanno grandi gli allenatori e non viceversa.
9) Un consiglio ai nostri giocatori.
divertitevi e giocate più che potete. Una volta attaccata la racchetta al muro si chiude un capitolo irripetibile della vostra vita, qualunque sia il vostro livello prestativo!
Commenti
lascia un commento...
Non hai ancora un'avatar? allora dai un'occhiata quì...
Fai il login per inserire un commento.