Elezioni e dintorni

10 Dicembre 2012 da Ping Pong Italia · 54 Commenti 

del Drago Rosso

Il mio solito ritardo nello scrivere articoli su alcuni argomenti stavolta è voluto. Avrei voluto sparare subito fuoco e fiamme dopo l’assemblea elettorale, ma ho preferito aspettare per inquadrare meglio alcuni aspetti, non certo per far affievolire il mio disgusto e il mio disprezzo per un mondo, quello del tennistavolo italiano, che ha mostrato tutto il suo squallore, la sua meschinità. È stata una corsa a leccare il culo a chi si pensava potesse detenere il potere. La cosa più schifosa è stata vedere “campioni” della lotta a Sciannimanico prostrarsi davanti a lui e diventare cagnolini obbedienti, pronti a guaire di piacere nel venire usati come stracci. E poi, che spettacolo vedere società, che avevano fatto dell’opposizione a questa Fitet e al suo presidente la loro bandiera, votare senza vergogna proprio per lui. Fra tutte, merita una speciale citazione il Dragorosso Ameno, cui dedico un capitoletto a parte. Ma che dire della Sandonatese, la cui delega non si sapeva a chi fosse stata affidata? Magari il suo rappresentante, Fenini, se ne uscirà dicendo di aver votato per l’Alternativa, magari di aver votato per Obama, magari, magari…
Ancora più divertente il fatto che i candidati della lista di Sciannimanico, salvo qualche intervento folkloristico, se ne siano stati buoni e zitti nell’assemblea, mica potevano dire perché stavano dalla parte di Sciannimanico, ma stiamo scherzando? Già, perché parlare significa, nel loro mondo, disubbidire al grande capo. Di un consigliere che aveva votato contro le delibere del Consiglio in scadenza il presidente ha detto ufficialmente che “si opponeva per partito preso”. Insomma, puoi solo votare a favore e stare zitto, altrimenti non fai il bene del tennistavolo. E infatti, i “coraggiosi” se ne sono stati zitti. Altri, invece, si sono distinti nella raccolta delle deleghe, anche qualcuno che viene spacciato come persona dal carattere di ferro. E alla fine è arrivata puntuale la ricompensa. Complimenti!
Ovviamente, non tutto il tennistavolo italiano è di questa fatta. Che ci sia stato più del 30 per cento di veri coraggiosi ad aver votato per Vermiglio (e, implicitamente, per Cavalli), quindi per due persone di dirittura morale superiore, è un risultato sensazionale se si considera il clima di ricatti e di minacce in cui si vive. Certo, l’Alternativa avrà commesso qualche errore, ma stiamo davvero parlando del nulla, considerato che siamo in presenza di persone serie che hanno sfidato il potere in un confronto impari, nel quale hanno avuto comunque parte i soliti traditori, i soliti falsi e compagnia bella. E comunque, l’Alternativa ha dalla sua la maggioranza delle società, che però, a causa di una infame tabella voti, risultano minoranza.
E allora, per capire meglio per quali motivi il 70 per cento dei voti, non delle società, ha ribadito la fiducia a Sciannimanico, ricordo che:
1) Agli Europei l’Italia femminile retrocede in Seconda divisione.
2) Ai Mondiali l’Italia femminile retrocede in Seconda divisione.
3) Agli Europei nessun azzurro entra nel tabellone
4) Ai Mondiali e agli Europei l’Italia, sia con gli uomini che con le donne, ottiene i peggiori risultati dell’intera storia del tennistavolo in queste manifestazioni.
5) Tan Wenling si qualifica per l’Olimpiade di Londra e subito dopo rilascia dichiarazioni contro la Fitet e Sciannimanico. Poi annuncia che va via da Castel Goffredo e dall’Italia.
6) Il marito di Tan Wenling dichiara alla Gazzetta dello Sport che Sciannimanico fa trattative coi i giocatori come responsabile del Castel Goffredo.
7) Nikoleta Stefanova rifiuta di giocare per la Nazionale le qualificazioni olimpiche continentali. Infine, gioca quelle mondiali, ma solo per non perdere il posto nell’Aeronautica.
8) Mihai Bobocica, subito dopo aver vinto il titolo italiano nel singolo, dichiara alla Rai che in Italia non ha allenatori all’altezza e che è costretto ad andare all’estero per allenarsi bene.
10) Il segretario della Fitet, in una lettera ufficiale, dichiara che i tesseramenti degli stranieri, negli ultimi anni, erano irregolari in moltissimi casi, ma che la Federazione aveva comunque deciso di considerarli validi.
11) Campionati a squadre: tre anni fa, a metà stagione si ritira Roma, campione in carica; quest’anno, Siracusa, campione in carica, non si iscrive al campionato; in A-1 maschile si iscrivono solo 4 squadre; in A-1 femminile si iscrivono solo 6 squadre, non c’è nemmeno Castel Goffredo, squadra vincitrice di 13 scudetti.
Potrei continuare con tante altre prove del fallimento delle ultime gestioni Fitet, compreso il deferimento del vicepresidente Renato Di Napoli, di cui non si è saputo più nulla, o della casa della moglie di Sciannimanico data in affitto alla Fitet come alloggio per la Batorfi, ma mi pare che tutto questo sia già abbastanza per illuminare il disastro del tennistavolo italiano negli ultimi 8 anni, quelli della presidenza Sciannimanico. Ma, naturalmente, il bello deve ancora venire. E allora, cominciamo dalla Nazionale, perché le prime novità arrivano proprio qui.

NAZIONALE

Prima di analizzare la nomina di Patrizio Deniso a direttore tecnico di tutte le Nazionali, bisogna ricordare la notizia sconvolgente appresa dal sito Fitet e contenuta, come se niente fosse, nel comunicato di giubilo per la grande “svolta tecnica” che sarà garantita da Deniso: la notizia è che Joze Urh si è dimesso, anzi, si “era” dimesso da tecnico delle giovanili. Cioè: si era dimesso, ma la Fitet non lo aveva comunicato. Ha aspettato che ci fosse la nuova nomina, di Valentino Piacentini, per dire che Urh se n’era andato. Un sistema informativo da leggenda per il suo tempismo e la sua trasparenza.
Comunque, andiamo avanti con le cose più importanti. Quindi, Deniso, come annunciato da Sciannimanico, è stato nominato direttore tecnico. Adesso dovrà decidere chi saranno i suoi collaboratori. Ma cerchiamo di capire meglio la situazione: vuol dire che Deniso deciderà chi saranno i c.t. delle Nazionali maggiori? Se è così, è la prima volta che la Federazione delega a un d.t. una scelta che è anche politica, nel senso che c’è comunque un indirizzo politico nell’impostazione dell’organizzazione tecnica: per esempio, una Nazionale senza naturalizzati o con soli giovani, o con un sistema di qualificazione basato anche sui risultati (in altre nazioni, chi vince il titolo ai campionati nazionali entra di diritto nella Nazionale) e così via. Pare strano che la Fitet rinunci a certe scelte. Comunque, se sarà Deniso a decidere, vuol dire che deciderà anche se Nannoni deve restare c.t. della Nazionale maggiore maschile e la Ostejrsek di quella femminile? E che fine faranno, in questo caso, Nannoni e Ostejrsek? E Deniso potrà decidere che magari sarà lui stesso a dirigere la Nazionale maschile o prendere un altro, o richiamare magari Errigo per quella femminile? Tutto questo, in base al comunicato trionfale della Fitet non è chiaro.
Ma non è finita. Ora tutti esaltano Deniso, ma bisogna ricordare alcuni fatti per capire meglio che c’è qualcosa che non va. Deniso, come si ricorderà, fu esonerato dalla guida della Nazionale nel 2002, dopo che aveva protestato, con una lettera durissima contro la Federazione, per le scarse attenzioni verso la Nazionale, chiedendo maggiori stanziamenti per l’attività. Chi faceva parte del Consiglio che decise, col presidente Bosi in testa, che Deniso dovesse andare via? Tre nomi spiccano su tutti gli altri: Sciannimanico, Di Napoli e Scardigno. Che sorpresa! E chi ritroviamo adesso a magnificare Deniso e a dire che lui sarà la salvezza della Nazionale? Sciannimanico, Di Napoli e Scardigno! Scusate, ma qui c’è qualcosa che decisamente non va. Hanno cambiato idea? Possibile, ma almeno spieghino bene cosa è successo. Non si riesce a vedere un solo motivo per cui la loro idea dovrebbe essere cambiata. E Sciannimanico può spiegare cosa ne sarà di Nannoni? Lo ha scelto lui, dopo aver cacciato Costantini. Poi, sono venuti 7 anni di fallimenti delle Nazionali, maschile e femminile, e di continui arretramenti nelle gare europee e mondiali. Allora, sarà pure il caso che Sciannimanico dica se ritiene che Nannoni abbia operato bene o no. Lo ha scelto lui e ne è responsabile. Così come è responsabile della cacciata di Costantini ed Errigo. Invece, tutto tace. Perciò, con quale coerenza si richiama Deniso e non si dice cosa succederà di Nannoni? Nannoni era il “campione” che avrebbe fatto dimenticare Costantini, adesso Deniso è il “campione” che deve far dimenticare Nannoni?
Ma andiamo avanti. Deniso dovrebbe ricostruire la Nazionale. Ora, a prescindere dalle valutazioni che chiunque possa avere sulle sue capacità, dopo il disastro tecnico della doppia gestione federale di Sciannimanico, saremo fortunati se ritroveremo una Nazionale decente fra 10 anni. FRA DIECI ANNI. Lo scrivo in maiuscolo affinché si capisca bene. E quanto è divertente il consigliere federale Di Folco (a cui dedico comunque un capitolo subito dopo) quando dice, sul forum di Giorno, che questa Nazionale maschile ci darà soddisfazione!!! Sarà un miracolo (e io non credo che si verificherà) se l’Italia maschile riuscirà a risalire in Prima divisione ai Mondiali. Dopo anni di impoverimento tecnico, anni in cui molti giocatori potenzialmente forti hanno abbandonato, anni in cui sono stati privilegiati quelli che accettavano di passare in certe società e non quelli davvero forti, anni in cui le minacce e i ricatti hanno fatto venire la nausea a tanti giocatori, dirigenti e società, ora bisogna ripartire da sottozero, con giocatori disillusi come Bobocica e Stoyanov, con giovani promesse come Mutti che si sono già bloccati tecnicamente, con una organizzazione tecnica composta da moltissimi ignoranti e incompetenti.
In tutto questo, si pensa che Deniso possa riportare l’Italia in alto? Che illusione. E comunque, per concludere con Deniso, lui è davvero libero di scegliere chi vuole? Anche Costantini eventualmente? Per favore, non fateci ridere.
Chiuso il discorso su Deniso, un paio di parole su Piacentini. Sempre in riferimento all’esonero di Deniso, va ricordato che Piacentini fu autore di uno sciopero dei giocatori azzurri, che rifiutarono di giocare in Nazionale per due anni, come protesta per l’esonero di Deniso, tanto che, con Costantini c.t., l’Italia giocò gli Europei in casa, a Courmayeur nel 2003, con una squadra di giovani. Fu davvero un brutto episodio per l’Italia del tennistavolo. Che lui ora diventi tecnico della Nazionale è un altro paradosso. Inoltre, bisogna anche ricordare che lui è stato squalificato 2 anni per doping. Come opinione personale, ribadisco che per me quello non è doping da punire in ambito sportivo perché non ha come obbiettivo il miglioramento della prestazione, ma resta il fatto che comunque Piacentini ha avuto una condanna per doping. Tutti hanno il diritto di ricominciare, ma ci sono ruoli e ruoli, oltre al fatto che nel Coni e in altre federazioni ci sono regole che fanno riferimento all’etica e vietano determinati incarichi a chi ha avuto squalifiche di durata superiore a certi limiti. In base a queste regole, sarebbe opportuno sapere se chi ha avuto una squalifica per doping poi possa essere chiamato a guidare una squadra di ragazzi.

DRAGOROSSO AMENO

E torniamo alle elezioni, con una nota che è anche di carattere personale. C’è una società, il Dragorosso di Ameno, che aveva deciso di chiamarsi così, nel momento della sua istituzione, facendo riferimento al mio nickname. Ovviamente, c’era anche una affinità più profonda, come riconosciuto da uno dei fondatori, ZZTop, vale a dire la necessità di un tennistavolo fuori dagli schemi di questa federazione. Ero stato anche invitato a mandare un messaggio in occasione del lancio del sito della società, cosa che io ho fatto, riconoscendomi nello spirito di quei dirigenti e di quei giocatori. A Terni, il Dragorosso Ameno ha votato per Sciannimanico, con un incredibile ribaltamento di tutti quelli che erano stati annunciati come suoi principi ispiratori. Ognuno ha diritto di fare quello che crede, quindi la società Dragorosso può votare per chi vuole. Ma un paio di cose credo che vadano chiarite.
Se la società ha deciso di votare per Sciannimanico per paura che un suo ragazzo, Bonetti, non sarebbe stato più convocato in Nazionale in caso di voto per l’Alternativa, faccio sapere ai dirigenti che questa preoccupazione non ha motivo di essere: il loro ragazzo è già stato rovinato tecnicamente dai grandi “esperti”, arriverà al massimo a una discreta posizione da allievo e da junior, per poi scomparire da senior, perduto nell’immenso mare dei ragazzi il cui talento è stato bruciato da incompetenti e ignoranti. Inoltre, li compatisco, perché dover vivere costantemente sotto la mannaia del ricatto non è un bel vivere, la gioia che aveva caratterizzato l’inizio di questa avventura già non c’è più. Quello che però non posso perdonare loro è un’altra cosa. Hanno avuto nella loro palestra Massimo Costantini, che ha fatto qualche lezione, ha insegnato tanto ai ragazzi, ha creato entusiasmo, e loro gli hanno fatto credere che credevano in lui. Ma nel momento in cui hanno dovuto votare, sapendo che l’unica speranza di Costantini di tornare in Italia, anche per stare vicino alla famiglia, era che l’Alternativa vincesse le elezioni, loro hanno scelto Sciannimanico. Congratulazioni! Solo per questo motivo, se qualcuno di loro pensa anche lontanamente di poter ancora rivolgermi la parola, non ha capito uno stracazzo di niente! Nessuno di loro esiste più per me.
Infine, per una semplice questione di coerenza, credo che i dirigenti dovrebbero cambiare nome alla loro società: avevano deciso di chiamarsi Dragorosso in contrapposizione a questa gestione della Fitet, ora che hanno cambiato bandiera ripongano quella che è un simbolo di battaglia all’ingiustizia e che sputa fiamme. Certo, non posso obbligarli a cambiare, se vogliono tenersi questo nome se lo tengano, ma davvero a loro piace tenerselo, con tutto quello che significa? Una cosa, però, dovrebbero farla: cancellare il mio messaggio augurale dal loro sito. Non hanno più la mia stima, per un minimo di decenza dovrebbero toglierlo. Se poi non hanno nemmeno quella, beh, è un loro problema. Il Drago Rosso è tutt’altra cosa.

DI FOLCO

Arriviamo così ad altri protagonisti, uno in particolare, Bruno Di Folco, ex opposizione che è entrato nel Consiglio federale per “tentare di cambiare le cose dal di dentro”. Nobilissimo intento! Fatto sta che distinguere le sue parole da quelle degli altri consiglieri, che invece facevano già parte della maggioranza, è impresa ardua. Ecco cosa scrive il coraggioso Di Folco sul forum di Giorno a proposito della iniqua tabella voti che consente a chi sta al potere di rimanerci per sempre.
“Il sistema dei voti plurimi è ancora troppo incidente sull’esito della competizione elettorale. Sono ancora convinto che il peso “politico” debba essere diverso a seconda dell’attività svolta e che bisogna far contare di più le Società che “investono” nel nostro sport in struttura, allenatori, dirigenti, impegno e sudore, ma la forbice deve essere stretta ancora. In campo regionale certamente il nuovo Statuto ha avuto maggiori effetti che in campo nazionale. D’altro canto, vedo molto difficile, per come siamo strutturati, poterlo fare dal nostro interno e solo un preciso, quanto improbabile intervento del CONI, potrebbe migliorare questo sistema elettorale”.
Avete capito bene? A parte il fatto che, secondo la concezione del nostro “infiltrato nel Consiglio”, chi ha più soldi (e investe nel nostro sport) ha diritto ad avere più potere, un principio sportivo di nobilissimi ideali, Di Folco lancia un avvertimento fondamentale: la tabella voti la può cambiare solo il Coni perché le società della Fitet non hanno la forza per farlo, ma, badate bene, “per come sono strutturate”. E allora, andando sul concreto: voi avete la maggioranza, se volete cambiare la tabella voti potete farlo, ma il punto è che non volete. Come la mette Di Folco, sembra quasi che sia l’opposizione a non volerla cambiare. E allora si arriva al punto: se Sciannimanico non vuole, non si cambia. Di Folco lo ha capito questo? L’impressione è che lo abbia capito benissimo, ma che abbia anche capito che non si debba farlo capire. Capito l’inghippo? E se ne esce con la favoletta della difficoltà a cambiare la tabella voti, “per come siamo strutturati”. Magari Di Folco non sarà riuscito a “cambiare le cose dal di dentro”, ma è diventato un vero consigliere federale. Vogliamo fargli un applauso? Forza, tutti insieme. Avete già smesso? Ma per carità, ancora applausi, Di Folco li merita tutti.
Ma le altezze più sublimi Di Folco le raggiunge quando parla di Costantini. L’occasione scaturisce da un botta e risposta con Alberto Vermiglio, sempre sul forum di Giorno. A una delle argomentazioni di Vermiglio, su vari argomenti, Di Folco risponde così (testuale):
“Tu menzioni il lavoro del Tecnico della nazionale di allora, Massimo Costantini, tralasciando che a Massimo, l’incarico gli venne proposto dal Consiglio Federale che lo vedeva in carica (eletto nella quota dell’allora Alternativa!!!). A tempo lui preferì dimettersi da Consigliere federale (con la gioia, immagino dell’Alternativa che ce lo aveva portato) per assumere l’incarico di C.T. della nazionale”.
Purtroppo, anche Di Folco ripropone la vecchia e infamante litania su Costantini, con punti esclamativi che sono tutto un programma. Non per l’intrepido Di Folco, che non mi pare abbia mai avuto il coraggio di contestare a Costantini quello che ha scritto sul forum, ma per i normali lettori che conoscono Costantini per quello che veramente è, ricordo quanto segue:
1) Dopo l’esonero di Deniso, la Nazionale si era ritrovata allo sbando, senza nemmeno i giocatori più forti che, come ho ricordato prima quando ho parlato di Piacentini, decisero di non rispondere più alle convocazioni, e nessuno appariva in grado di mettersi alla guida di una barca che affondava. Costantini letteralmente salvò l’Italia da quella situazione, andò avanti con i giovani e ne lanciò altri.
2) Da c.t. della Nazionale, riuscì a mettere in atto tutta una serie di iniziative tecniche che facevano parte del suo programma come consigliere di opposizione (eletto peraltro col numero maggiore di voti, scelto quindi anche dagli elettori della maggioranza), garantendo così un successo delle idee dell’opposizione che, da semplice consigliere, molto probabilmente non sarebbe riuscito a realizzare.
3) Insieme a Giovanni Bisi, responsabile del settore tecnico, diede il via a una riorganizzazione che portò ad avere più contributi economici per gli atleti della Nazionale e per l’attività internazionale, con la partecipazione a un numero di tornei come non era mai successo nel passato, esattamente quello che chiedeva Deniso, con la differenza che Costantini riuscì a ottenerlo senza ribellioni. E alla fine riuscì anche a far tornare in Nazionale i giocatori più forti che l’avevano abbandonata.
4) Ai Mondiali a squadre del 2004, in Qatar, con una squadra composta da Yang Min più vecchio di 3 anni rispetto ai precedenti Mondiali del 2001 in Giappone e con Mondello e Piacentini che venivano da due anni di totale assenza dall’attività internazionale, riuscì a ripetere l’ottavo posto del 2001, allora con Deniso alla guida. Quando si parla di grandi imprese e si cita, giustamente, il bronzo ai Mondiali del 2000, seguito appunto dall’ottavo posto in quelli del 2001, si dimenticano i Mondiali del Qatar del 2004 e quella che è a sua volta un’impresa eccezionale realizzata da Costantini, con atleti logori o da due anni fuori dai tornei internazionali, con tutto ciò che significa, come qualunque vero esperto di tennistavolo comprende benissimo.
5) E infine, ai Giochi del Mediterraneo 2005, porta Yang Min alla conquista della medaglia d’oro nel singolo. Poi, per ringraziamento, viene cacciato.
Ma tutto questo è stato sempre dimenticato da chi in tutti questi anni si è divertito a gettare fango su Costantini. Poi, arriva Di Folco e riscopre tesi che sono semplicemente da buttare nella fogna. Ma chi gliele ha raccontate queste favole? Non mi resta altro che sollecitare altri applausi per Di Folco, per favore, non fermatevi più.

GUIDO ALIBERTI

Vorrei chiudere col ricordo di una persona buona e sfortunata, Guido Aliberti. Ed è un suo momento di felicità che mi piace testimoniare. Ai Mondiali del 1997, a Manchester, lui c’era come spettatore, si aggirava fra i tavoli “affamato” di tennistavolo e di campioni. Venne da me e, sapendo che andavo in Cina a vedere i campionati nazionali, mi fece una richiesta particolare: “Senti, voglio stupire Cai Zhenhua, fammi il nome di un giocatore cinese che diventerà forte, così vado da lui e gli dico che l’ho scoperto io”. Era una cosa totalmente folle e divertente, perciò gli suggerii di dire a Cai che aveva visto un nuovo campione del mondo, Wang Liqin. Quelli erano i primi Mondiali per Wang Liqin, aveva già fatto tornei internazionali con alcuni buoni risultati, ne aveva anche vinto uno di doppio, ma non era ancora conosciuto bene in Europa. Perciò, era il nome giusto per fare impressione su Cai, che pensava di averlo nascosto bene. Il nostro caro Conte andò da Cai, che allora parlava ancora discretamente l’italiano, e gli fece la sparata. Poi tornò da me e raccontò che Cai era rimasto stupito, che gli aveva chiesto come mai facesse a conoscerlo e lui gli aveva risposto: “Caro Cai, ho i miei informatori, niente può essere un segreto per me”. Avrei voluto riprendere l’espressione sul viso di Guido Aliberti: era la gioia pura e assoluta, come di un bambino, era riuscito a stupire il c.t. della Cina e a fare bella figura con lui. In quel momento, ebbi la percezione di una persona dall’animo buono e gentile, una persona che cercava affetto, che voleva essere amata, da tutti. E penso che tutti quelli che hanno conosciuto Guido Aliberti non abbiano potuto fare altro che volergli bene.

Vota Paolo Bisi

18 Novembre 2012 da Ping Pong Italia · 6 Commenti 


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Elezioni FITeT 2012

29 Ottobre 2012 da Ping Pong Italia · 26 Commenti 

CRONACA DI UNA ASSEMBLEA FEDERALE CHE POTEVA CAMBIARE QUALCOSA MA CHE PROBABILMENTE NON LO HA FATTO.

Credo che questo sarà l’ultimo intervento dell’utente Alberto Vermiglio (candidato presidente) poichè da domani svolgerò unicamente l’incarico di Presidente Regionale che dal 22 settembre mi è stato affidato. Parlo (immodestamente?) anche a nome di Alberto Cavalli che, nonostante qualche problema di salute, ha condotto alla grande un anno di battaglia elettorale spendendo oltre quello che avrebbe dovuto sotto ogni aspetto. Un vero Signore come sempre.

… Al risveglio dalla sconfitta elettorale del 27 ottobre non è cambiato granchè… siamo sempre noi, se così non fosse non avrebbero senso le vittorie e le sconfitte e giocarsi le partite.

Inutile ora spingere su su certi punti, sottolineare certi argomenti, non cerchiamo scusanti, conoscevamo il sistema, conoscevamo gli interpreti ed abbiamo conosciuto anche i personaggi di contorno quelli che danno colore e risaltano l’avvenimento elettivo pur avendo uno spessore molto limitato.

Sono giunto venerdì sera a Terni con l’amico Ferdinando Merenda del Coccaglio (che ringrazio tanto per la compagnia) ..uno di quegli amici che valuti molto e senti vicini pur frequentandoli più raramente…. la sincerità dei rapporti è sempre la cosa più importante e gratificante.

… Il sabato mattina non si possono non notare le facce tese delle impiegate FITeT, impegnate a sperare che l’apparato federale predisposto non abbia ad incepparsi (gli urletti finali da college americano all’ultimo giorno di scuola mi sono apparsi la cosa più stonata ..o meglio ..forse la più normale ripensando al risultato, al sistema, all’andamento…. nessun altro presidente che si fosse avvicendato ..credo le avrebbe licenziate o cambiate di ruolo….).

… Inizia l’assemblea in ritardo (circa 30-40 minuti) e mi attardo con gli ultimi accreditati che pranzano .. (noto adesso che in tutto il giorno.. assumerò 2 caffè 2 bicchieri d’acqua una brioche ed uno yogurt ..senza accorgermene…. in effetti per i candidati non era previsto lo stesso pranzo offerto ai votanti ed al candidato presidente uscente…. Giorno se ne era dimenticato e versa i 26€  richiestigli).

… La sala congressi accoglie completamente i presenti che portano il 77% dei voti ma che, come previsto, non sono un numero esagerato per un’assemblea nazionale che presenta 3 candidati presidente. Ricordo l’ultima cui partecipai a Terni (Bosi su Curcio..con il balzello del pacchetto castellano che designò il vincitore nel finale) nel palazzetto di gioco .. più numerosa e seguita.

Mi perdo quindi la prima la prima mossa… A presiedere l’assemblea il presidente del Coni di Terni (diversi dirigenti Coni Roma hanno rifiutato) il Gentile Signore Ternano commetterà qualche imprecisione e banalità che testimoniano se non altro la neutralità auspicata … A Vice Presidente dell’Assemblea viene chiamato l’Avvocato Guarino (legale della Federazione) in palese contraddizione con ogni logica di estraneità e conflitto di interessi. La cosa suscita la richiesta di Claudio Volpi (consigliere uscente “dissidente” e tecnico dell’Alternativa Sostenibile) di mettere ai voti la cosa…poichè non certamente morale come decisione..

… La votazione si rivela una divertente pantomima del consegnare e ricevere indietro i cartellini di votazione rosso (contrario) verde (favorevole) e bianco (astenuto) ottenuti al momento dell’accredito..   La votazione si rivela anche un primo contarsi delle parti (che in generale viene sempre evitato).. In effetti il mettere ai voti la proposta è stato una inutilità “etica” da puristi ingenui… al momento i voti presenti erano 5400 in tutto, 1900 contrari dell’alternativa contro 3200 favorevoli a Scianni e 200 astenuti danno un quadro di indecisione (riferito al 55 vs 45%) tenete presente che gli accrediti poi continueranno fino al momento del voto ..sino a giungere al totale di 8030 voti presenti dei 11500 totali (Alternativa Sostenibile..pur tenendosi sempre scarsa prudenzialmente aveva sempre previsto una presenza di minimo 8300 voti totali).

L’avvocato Guarino (del quale non valuto ovviamente le capacità professionali) si rivela una semplice comparsa assembleare che si poteva evitare di osteggiare solo per creare un po’ di..confusionaria ilarità…. quello che si narra su di lui e sul suo studio .. sono cose di altro contesto ..per le quali non si doveva temere alcunchè nella gironata di ieri….

… Parte la relazione del Presidente Francesco Sciannimanico in elegante completo blu, con cravatta blu/celeste a righe diagonali, nodo lungo che percorre l’addome oramai irrimediabilmente in “stato interessante”… mi pare meno alto del solito … ma è una sensazione di speranza di mia vittoria (;) )….

La relazione era prevedibile … slides dell’Amico Quarantelli con sciorinamento di numeri… che servono solo a far scuotere le teste degli indottrinati .. si ..che bravo..eh certo.. ! tutto bene!

E quanti bei tornei, e quante belle palestre, e che bella attività, e quante medaglie agli eurpei assoluti (?) e giovanili (ok) … e il titolo ai Giochi del Mediterraneo ( pfui!) e quanti begli eventi organizzati (sai che guadagni) … si purtroppo la crisi ci ha portato la A1 a sole 4 squadre iscritte.. comunque un quadriennio in crescita in trend con quello precedente…!

Insomma ..un successone.. potevamo fare come quattro anni fa .. lasciare che si votassero da soli ..perchè tutto va splendidamente……!!!??!!!

Questa volta non c’è stato nemmeno bisogno di qualche nuovo che entrasse per cambiare “da dentro”…. riproposti in blocco.. a parte Raffaele Curcio che sostituisce Cancedda (come ovvio nella sopportabilità reciproca dei due)…

… Il Primo intervento di discussione è di Ubaldi da Senigallia, direi (senza offesa) l’Obi Wan Kenobi di Senigallia; Discepolo del Maestro Jedi Enzo. Uno dei “tracciatori” della Nuova Via per il Tennisatvolo in modo molto gentile ed educato “le suona e le canta” al Presidentissimo ribadendo la filsofia del Progetto che presto ci vedrà estinti… (facile previsione ahimè!).

Tocca ad Alessandro Battani “Ghibellino” da Modena che all’ultimo ci regala la partecipazione e l’intervento più acceso ed anche il più centrato, oserei dire, fino al punto di ricordare che una lotta si fa per un giusto fine anche quando si è a fianco di un non amato cui si è tolta la parola… Insomma Sparta e Atene, rivivono ..nelle parole di Battani..contro l’Ottoman(ic)oSerse…

C’è posto anche per ricordare le decisioni legate solo all’interesse economico che svilisce l’appuntamento tecnico dei campionati italiani (ridotti a Gita organizzata da Agenzia Turistica di Viaggi) e alla scandalosa decisione del Torneo Unico di Riva del Garda del prossimo 24 novembre…. un atto dovuto cui non si poteva ovviare in altro modo.

Caruso (alias Panagulis) ricorda il motivo “Morale” per cui lui non voterà Sciannimanico (alias Averoff) piuttosto che per gli svariati motivi non legali che hanno dato adito ad accuse e vicende irrisolte o insabbiate.

… Solo interventi contrari alla relazione alcuni accesi, altri ironici (vedi “Il Balleri”), alcuni polemici (Sante Gigante rimarca la noncuranza dei riconoscmenti agli arbitri ..  senza peraltro, con signorilità, ricordare la sua vicenda quasi “da dissidente” esiliato in malo modo…. e il vero male è proprio questo il dimenticatoio in cui cadono tutte le porcate perpetrate).

C’è persino spazio per una riflessione “infomatica”… a chiedersi ..quanto costi un’apparato del genere (seppur funzionale e professionale) che raccolga comunque dei delegati a rappresentare il 77% dei voti (diviso il numero delle schede delegate…: un 20% ??? più o meno??)… in Paesi Stranieri si vota il Presidente della Repubblica Elettronicamente ..e la socializzazione del momento federale si potrebbe riguadagnare “formandola” con più incontri …esplicativi del programma svolto nel quadriennio… (basti pensare che i presidenti regionali si incontrano una sola volta l’anno…. che sostegno c’è da un Presidente Simile verso la Periferia??)…. IL Signor Alfieri sottolinea il risparmio possibile per un voto più partecipe e meno delegato sotto altra forma meno burlesca di quella attuata. ..Il Signor Alfieri sottolinea anche la bugia delle tabelle di successo nei numeri giovanili ….senza tener conto che i molti Juniores di oggi .. sono solo i ragazzi e giovanissimi di 5 o 6 anni fa… potenza delle slides…. :(

… Finalmente (?) un intrvento a favore del comunque Indifferente e “Insfiorabile” Presidente Franco (questo nome mi ricorda qualcosa… ;) ..), Liberissimo di farlo il signor Capasso… da Torino (ma guarda un po’!!) che si dice certo che tutto sia stato fatto bene da questa FITeT (a livello regionale dalla sua regione ..o a livello nazionale dalla FITeT..??).. o almeno questo è quantolui crede….. Allora ottiene parola fuori tempo massimo (ma giustamente e perchè no) uno dei migliori presidenti regionali ..Paolo Lentini…(Piemonte.. ma guarda un po’…!!!) che inizialmente (e questo è strano) non si capisce bene dove vuole andare a parare… perche chiede garanzie di non restare senza il Trofeo Teverino lo si faceva anche prima di Sciannimanico, di non restare senza Coppa delle Regioni, la si faceva anche a Isernia prima delle dubbie e fatiscenti edizioni di Molfetta (che garantiscono un contributo federale extra al locale organizzatore).., dice che non vuole restare senza la possibilità di inserire i risultati on-line (cerco nel Programma Alternativo se per caso prevedessimo una tale abolizione…??, vado negli archivi del sito per vedere se ciò non fosse iniziato PER PRIMI IN EMILIA ROMAGNA CON ME E ANTONIO ARISI AL COMITATO REGIONALE DI BOLOGNA), dice Lentini che in Piemonte sono aumentati i tesserati… Bravo lui… non credo che sia stata Roma l’artefice del suo buon operato… anche in Emilia Romagna sono aumentate le squdra del 30% negli ultimi 4 anni… è forse per questo che dalla nostra regione  nasce l’odio sviscerato nei confronti del così amato ed acclamato Presidente Nazionale???…

… Veniamo ai programmi per il prossimo quadriennio… Parte il “Ricandidante”.. che si giova di ulteriori slides e grafici (mi sembra di essere alle riunioni di Area in Banca .. con cerchi, sistemi ed insiemo, frecce, percorsi concentrici, ecc..ecc…) perchè siamo ridutti così uguali in ogni contesto.. perchè semplicemnte ..fare anzichè colorare, indorare, e gonfiare?

Ne più ne meno come otto anni orsono??.. 6 anni e mezzo di lucidi proiettati e finalmente 1 anno e poco più di progetto giovani nelle palestre (con le regioni primi protagoniti e attuatori); open giovanili ricchi di medaglie (da poco) ..ed europei giovanili che quando sarà passato Mutti…. (??)…

Poi Marina Militare, Alpini, Cavalleria, Gendarmi, Vigili del Fuoco , tutti che vogliono gli atleti pongisti azzurri…. gli stesso che non trovano posto nella A1 a 4 squadre con 2 stranieri qualche vecchio che tien duro e qualche 2^ctg che completa i ranghi … Certo adesso ,, a buoi scappati dalla stalla…si chiuderanno i cancelli… e con Prosopopea e Sacenza si dichiara che “probabilmente ..si andrà verso l’unico straniero in squadra!… (scommettiamo che lo toglieranno anche dai campionati minori .. giusto per rompere i co.glio.ni alle povere società che hanno qualche operaio che spaletta al pari di qualche italico 3^ o 4^ ..seppur pagando tessere più alte..???), … A capo del progetto tecnico l’annunciato rientro di Patrizio Deniso (che si vocifera abbia partecipato alla raccolta di Deleghe assieme a qualche suo “pupillo” (??)… se lo si è chiamato adesso ..è un riconoscere i risultati negativi.. lo si poteva anche chiamare prima… se non 4 anni fa… quando dopo Brema 2006 era ben chiaro l’andazzo delle nazionali….

… Il Progranna di Alberto Cavalli è legato al concedere spazio alle piccole società.. a non soffocarle…, alla tabella voti che è una vergogna di mancanza democratica, i meriti sportivi si riconoscono anche attraverso premi e non con voti che aumentano lo svantaggio della tabell voti…già iniqua.

… Il resto del Programma “Alternativo” lo presento io.. che ribatto sulla tabella voti, sul residuato “sistema fascista” di voto nell’ambito sportivo. Sulle decisioni prese solo a vantaggio o a favore dell’orticello in cui opera chi prende le decisioni…. di esempi storici chiaramente legati al timore di non vincere più quando comparivano i Circoli (facilmente prevedibile che sarebbero spariti) decisioni togli e rimetti di titoli sportivi acquisibili e cedibili…), di ribaltamenti e non osservanze di disposizioni CONI in ambito di regolamenti che poi il CONI stesso non si cura di controllare o ribadire… Statuti, Maggioranze Precostituite, Principi Indicatori..e.cc..ecc…  Dell’ottusità nel non prevedere quindi manifestare indifferenza alle problematiche dell’attività agonistica (A1 ridotta a minimi termini) costi di iscrizione ai tornei e partecipazione rispetto a prodotto gara offerto, Km. per partite giocate, campionati organizzati a cui si partecipa da anni con routine che provoca disinteresse e a volte anche risultati discutibili…. Desiderio di aumentare tecnicamente l’impiego e la crescita delle donne e siamo fermi a 5 anni fa con il doppio impiego nella sola C1 maschile….. ed il voto contrario a migliorare da parte degli stessi rappresentanti atleti. (vedrete che ora ci smuoveremo .. almeno spero.. non si può mai dire…).. Faccio un accenno alla mia esperienza in 28 anni (di cui almeno 10 in giro a mondiali ed europei a scrivere per la Rivista FITeT) che fanno a pugni con l’inettitudine di quella attuale che così è solo un costo inutile da eliminare e non da utilizzare per prendere in giro i tesserati cui è stata RADDOPPIATA LA TESSERA a 20€ ..PER POI ORA RENDERLA BIMESTRALE (cioè dimezzarne i costi), questo significa derubare, gabellare, le società di tennistavolo (vi risparmio il riferimento ad analoga quota destinata a copertura assicurativa con la tessera….).

… Tutti argomenti che provocano sguardi stupiti (e spesso stupidi)..”..percossi e attoniti di chi al nunzio sta…” e attende solo di espletare l’ordine di voto ottenuto prima di recarsi all’assemblea… Il disinteresse più totale negli schierati le espressioni più avvilenti dello stesso Presidente che si allontana  più volte.. riceve telefonate .. sopporta pazientemente lo scorrere del tempo.. pronunciando più volte che poi si andrà a votare ..che oramai è ora di espletare il voto…ecc…ecc… Cresce la sensazione di inutilità, impotenza….  (la mattina avevo dichiarato che avremmo ottenuto successo con un 30%).

… Seguono gli interventi dei soli candidati “Alternativi”..che ..ahimè ..diventano noiosi per il protrarsi della giornata e dei lavori assembleari, così come alla fine appare più funzionale

la incredibile scelta di restare Muti … … muti ..tutti (come probabilmente aviene nei consigli federali passati ..e futuri??) di tutti i candidati della lista Roncelli, oh.. PArdòn.. è un lapsus.. della lista Sciannimanico… ad eccezione dell’unico  …Nicola Vernillo.. il tanto “bistrattato” incolpevole candidato in quota atleti che spiega un po’ improbabilmente di aver deciso (?) di candidarsi… per fare qualcosa per gli atleti del tennistavolo…..  Simpatico..mi aveva detto Ady ..e difatti simpatico è…! Otterrà infatti il maggior numero di voti ..in quota…

Riscontrata l’assenza INGIUSTIFICABILE del Presidente Regionale della Regione più importante ..ma che pare avesse riscontrato problematiche di pressioni e discussioni intersocietarie sull’opportunità o meno di Presentarsi e/o votare o addirittura chiedere o crecare di ottenere l’annullamento e la ripetizione dell’assemblea (attraverso il gioco dei quorum ??), ……Il resto è semplicemente spiegato dal risultato elettorale ..con qualche precedente postilla esplicativa:

L’Alternativa riesce a trovare 8-10 deleghe in Piemonte ed altrettante in Lombardia, più la intera Valle D’Aosta … non vi sono delegati che possano esprimere un tale pacchetto, la regione a statuto speciale dalle montagne …è quella che da qualche anno calza i palcoscenici di A2, quella che comunque nonostante 3 società in tutto, 20 tesserati dei quali i primi 7 provengono da altra regione, quella che al 28 di ottobre non si sa che campionati o tornei regionali si disputino, ha una promozione in C1 tutti gli anni..al pari di altre regioni (bel sistema da tenere in piedi questo)… certo questa non è una scusa, è un errore dell’Alternativa, così come è un errore aver dato peso a personaggi che lanciano fuoco e fiamme e poi ..come cagnolini mangiano il croccantino dell’Eukanuba o della Royal Canin…

Eppure quei 1000 voti in più, e quindi quel 40% raggiungibile anzichè il 31,5% ottenuto, erano li… utili a far pendere gli indecisi, non quelli che il favore non lo avrebbero ottenuto, ma quelli che hanno una struttura ed una attività che il dovuto lo possono ottenere o pretendere anche da un sistema giusto e NORMALE e da un qualsiasi Presidente Federale di tutti….

Il risultato che si sperava non era quello che si sapeva di poter ottenere, che invece è stato comunque raggiunto…. quello di dar battaglia e di sapere che siamo il 30% vero, presenti, contati, con più teste e meno deleghe di chi non può che vincere in questo modo.

Io l’ho data la mano all’avversario che ha vinto, perchè così si fa alla fine della partita, sia che l’avversario sia troppo superiore, sia che abbia vinto con una racchetta che reputiamo di difficile controllo ed omologazione (il paragone che calza più di ogni altro credo….), sia che alla bella si subiscano 3 spigoli o retine di seguito.

Certo sono le regole del gioco .. ma sono regole che in una partita giocata al tavolo sai cosa potrai aspettarti…….. qui invece è un’altra cosa…

La convinzione .. e si badi bene ..non l’augurio, è che di questo passo non potranno esultare in molti nei prossimi 4 anni…. periodo in cui non avremo trovato il sistema, probabilmente, di dare un campionato degno ai titolari della nostra nazionale (questo l’ho detto anche a Leo Mutti ..li presente…), sia maschile che femminile, perchè non v’è il coraggio di fare scelte coraggiose che investano per un futuro…… ma la speranza …proprio perchè non c’è la volontà ed il gusto di augurare male… è che le tante indicazione URLATE ..possano essere provate.. almeno per il bene di chi vuol giocare con un senso migliore…. visto che la passione in molti è oramai l’unica cosa rimasta….!

Intervista a Pamela Pezzutto

24 Ottobre 2012 da Ping Pong Italia · 30 Commenti 

del Drago Rosso

Pamela Pezzutto, 3 argenti olimpici, un argento e un bronzo mondiali, 4 ori europei nella categoria 2 dei disabili, una vera campionessa che rende onore all’Italia del tennistavolo e dello sport in generale. Ma anche una ragazza che è pronta ad abbandonare e che annuncia già la prima clamorosa rinuncia, che potrebbe essere il primo passo verso il ritiro definitivo: per un anno non parteciperà a gare internazionali, a cominciare dagli Europei 2013, nei quali non difenderà i due titoli, singolo e squadre, conquistati a Genova nel 2009 e difesi a Spalato nel 2011. Il motivo ce lo spiega lei stessa, ed è legato alla decisione della Fitet di sostituire il tecnico che l’aveva sempre seguita, che l’aveva portata al successo e che continua tuttora ad allenarla, Antonio Simeone. Un po’ quello che è successo a Costantini ed Errigo. Un riscontro concreto al cambiamento lo si può vedere raffrontando i risultati della Paralimpiade di Pechino e di quella di Londra. Nel 2008, a Pechino, con Simeone in panchina nel singolo, un argento e un bronzo per l’Italia, più l’argento a squadre con Arcigli in panchina, ma solo perché lui segue la categoria 3 e nella gara a squadre le categorie 2 e 3 sono accorpate. Tutto il lavoro, insomma, lo ha fatto Simeone. Nel 2012, a Londra, senza Simeone, un solo argento, di Pamela nel singolo. Non ci sarebbe bisogno di altre spiegazioni per capire come vanno le cose anche nel settore dei paralimpici, ma le parole di Pamela Pezzutto, con tutto il disappunto che esprimono, servono a rendere ancora più chiaro il quadro della situazione, a cominciare dal fatto che la nostra campionessa, seconda solo alla cinese Liu Jing nel mondo (e questo già spiega di che pasta sia fatta l’azzurra), ha rischiato addirittura di non andare a Londra, con minaccia di esclusione da parte della stessa Fitet! C’è voluto l’intervento del vicepresidente del Coni, Pancalli, responsabile del Cip, per dare a Pamela l’assicurazione di partecipare alla Paralimpiade. Una storia che può essere riassunta in poche parole della Pezzutto: «Mi stanno facendo passare la voglia di giocare». Ma andiamo con ordine e ascoltiamo con attenzione cosa è successo in questi ultimi anni.

-Pamela, puoi spiegarci cosa è cambiato per te dal momento in cui la vostra attività è passata dal Cip alla Federazione?
«Sono entrata in Nazionale nel 2005. Fino alla fine del 2009, il tecnico che mi ha seguito in tutte le gare internazionali è stato Antonio Simeone. Io ho un tecnico di società, Gianni Olivo, nella Polisportiva San Giorgio di Porcia, in provincia di Pordenone. Una volta a settimana vado a Vicenza per allenarmi con Simeone. Olivo e Simeone sono in contatto e curano la mia preparazione. Arcigli era il capo anche prima, ma dipendevamo dal Cip e comunque io non lavoravo con lui, ma solo con Simeone in Nazionale. Poi, all’inizio del 2010, col passaggio nella Fitet, Arcigli ha escluso Simeone dalla Nazionale e ha inserito Fabio Angiolella, di una società di Roma».

-Qual è il problema principale nato da questo cambiamento?
«Sono stati inseriti tecnici che non erano dentro il nostro ambiente, che addirittura non conoscevano gli avversari che affrontavamo. Come potevano darmi consigli? Come potevo avere fiducia in loro?».

-C’erano anche altri tecnici?
«C’è Donato Gallo, che stava in Nazionale anche prima. Per Londra, visto che non c’era Simeone, l’alternativa era fra Gallo e Arcigli in panchina e io ho scelto Gallo, che comunque è bravo e non è coinvolto nel discorso sui tecnici che non conoscono il nostro ambiente. Io preferisco Simeone, ma, visto che non era possibile avere lui, ho scartato Arcigli e ho scelto l’unico che, tra gli attuali tecnici della Nazionale, conosce il tennistavolo paralimpico».

-Sai chi ha deciso questi cambiamenti?
«A decidere è Arcigli, ma l’approvazione finale la dà Sciannimanico».

-Hai provato a far presenti le tue esigenze?
«Ho mandato lettere alla Fitet, ho chiesto un incontro, che mi è stato accordato prima degli Europei 2011. Io avrei voluto portare con me Simeone, per discutere meglio, ma dalla Fitet mi hanno detto che non si sarebbe parlato di lui, ma solo di me, quindi lui non poteva partecipare. Poi, quando avviene l’incontro, sono loro stessi a parlare di Simeone. E allora, perché escluderlo dall’incontro?».

-Cosa avviene in quell’incontro?
«Io spiego perché voglio Simeone. Loro ribattono che ogni giocatore vorrebbe il proprio tecnico in Nazionale e che questo non è possibile, che tutti devono adattarsi. Io faccio notare che la questione non è che io voglio il mio tecnico, la questione vera è che Simeone mi seguiva in Nazionale e che, da quando il settore paralimpico è passato alla Fitet, è stato escluso. Quindi, il problema è che non vogliono lui e vogliono altri, non altrettanto competenti. Ma loro non mi danno spiegazioni».

-Simeone, però, a spese sue, continua a seguirti.
«Sì. Ad aprile di quest’anno, ci sono gli Internazionali di Slovenia. Lui viene lì per conto suo. Io chiedo a Gallo che sia Simeone a seguirci in panchina, me e la Zorzetto. Lui parla con Arcigli e poi mi dice che Simeone può venire in panchina, ma a una condizione: se lui viene in panchina, nessun altro della Nazionale lo farà. Quindi, se per caso ci sarà contemporaneità di incontri con me e Zorzetto in campo, una di noi avrà Simeone in panchina, l’altra non avrà alcun tecnico».

-Quindi, se tu e Zorzetto giocate in contemporanea, avendo scelto Simeone come tecnico, né Gallo né Arcigli andranno in panchina per assistere l’altra. Suona un po’ come una ripicca. E comunque è allucinante che una giocatrice della Nazionale possa stare senza tecnico, con quelli della stessa Nazionale che se ne stanno in tribuna a guardare!
«E’ una cosa assurda, però noi preferiamo comunque Simeone. Per fortuna, non ci sono mai match contemporanei, quindi abbiamo sempre il tecnico con noi, Simeone. Gallo ci segue sempre dalla tribuna. Io arrivo in finale per l’oro, Zorzetto per il bronzo. Anche allora Gallo è in tribuna a guardarci. Arcigli, invece, che è il c.t. della Nazionale che ha due giocatrici nelle due finali, non c’è. Dopo il torneo ho scritto una lettera a Sciannimanico per spiegare cosa è successo, ma lui non mi ha mai risposto».

-Cosa succede per la preparazione alla Paralimpiade di Londra?
«Arcigli comincia a fissare stage molto pesanti, che non possono andare bene per noi disabili. In preparazione a Londra 2012, sono previsti stage con 6 ore al giorno di lavoro, che è estremamente duro per chi è in carrozzina come me. Il rischio è di arrivare a Londra “scoppiati”. Io vorrei fare gli stessi allenamenti che mi avevano portato a Pechino e ai Mondiali in Corea, che avevano dato ottimi risultati. Scrivo a Sciannimanico alcune lettere e spiego la situazione, chiedo di allenarmi per conto mio, in modo da lavorare in maniera tranquilla e serena. Tutti però mi dicono di no».

-A chi ti riferisci?
«Sciannimanico, Quarantelli e Arcigli. Mi dicono che sono obbligata a fare gli stage, mi concedono solamente di partecipare alla metà di questi stage».

Poi, a giugno la brutta sorpresa.
«A fine giugno mi arriva una lettera: mi dicono che io non sono ancora arrivata al 50% degli stage e che la mia partecipazione alla Paralimpiade di Londra è a rischio. Il tono è quasi quello di un ricatto: o fai tutti gli ultimi stage per arrivare al 50% o non vai a Londra. Insomma, qualcosa di assurdo e destabilizzante».

-Qual è stata la tua reazione?
«Ho parlato con Marinella Ambrosio, presidentessa regionale del Cip del Friuli, e le ho chiesto se fosse possibile contattare Pancalli. Ho parlato anche con la psicologa che ci era stata affiancata dalla Fitet, almeno questa una buona iniziativa, Francesca Borgo. Ha scritto una relazione sul mio problema e anche lei ha detto che questa richiesta era una costrizione ingiusta».

-Come hai vissuto quei momenti?
«Ho pianto per una settimana. Avevo dato tanto a questo sport e all’Italia, oltre che alla stessa Fitet, avevo fatto sacrifici, avevo ingoiato rospi pur di andare avanti verso il sogno olimpico ed ero trattata in quella maniera. Poi, la Ambrosio mi ha chiamato e mi ha riferito le parole di Pancalli: stai tranquilla, parti per Londra, non ci sono problemi. Solo in quel momento mi sono calmata, ma mi è rimasta dentro, comunque, una brutta sensazione, ero scocciata per tutto quello che era accaduto. In quei momenti, avevo avuto voglia di gettare la spugna».

-A Londra, poi, arriva l’argento nel singolo. Ma la festa a Casa Italia, gestita dal Coni, ti riserva un’altra brutta sorpresa, non è vero?
«Sciannimanico dice che c’è la cena a Casa Italia. Io chiedo di poter far venire la mia famiglia, che mi aveva seguito a Londra, ma Sciannimanico mi dice che i famigliari non sono ammessi. Così, vado da sola. Alla cena, però, c’è la moglie di Arcigli».

-Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa in proposito il Coni, visto che, anche all’Olimpiade di Londra, i famigliari degli atleti medagliati hanno sempre avuto il permesso di partecipare alla cena di festeggiamento. Comunque, Pamela, cosa hai deciso di fare adesso?
«Mi fermo per un anno e mi dedico alla famiglia. Non farò gare internazionali e gli Europei 2013. Non voglio andare avanti in questo modo e farmi il fegato marcio. Se devo continuare con queste persone, meglio smettere. Per me il tennistavolo non è più un piacere, divertimento. Non mi va di subire imposizioni e ricatti. Sono felice solo con la mia società e con Simeone».

-E per i Mondiali 2014 e la Paralimpiade di Rio 2016?
«Non so ancora cosa farò. E’ una decisione difficile e per il momento non ci voglio pensare. Certo, mi piacerebbe andare a Rio, ma non voglio ripetere l’esperienza di Londra. Spero che le cose cambino, ma se non sarà così davvero c’è la tentazione di abbandonare il tennistavolo».

Pamela Pezzutto, una campionessa vera, una persona che merita rispetto, ma che il tennistavolo italiano e mondiale rischia di perdere. Che vergogna!

L’Olimpiade del Drago Rosso

14 Settembre 2012 da Ping Pong Italia · 40 Commenti 

del Drago Rosso

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Il Programma dell’Alternativa Sostenibile 2013-2016

8 Settembre 2012 da Ping Pong Italia · 37 Commenti 

Finalmente ci siamo, ecco a voi il Programma dell’Alternativa Sostenibile di cui tanto si è parlato. Forse ve lo potevate aspettare ma ora c’è l’ufficialità, Massimo Costantini farà parte del progetto come Responsabile Tecnico n.1. Ovviamente questa proposta mi ha fatto e mi fa piacere, ho contribuito a dare una consulenza tecnica e la possibilità di realizzare il progetto tecnico mi stimola, mi appassiona e mi rende motivato, il tutto con un’unica finalità: portare il Tennistavolo ad un ruolo di prim’ordine sia in Italia sia all’estero.
La squadra che avrà il compito di realizzare il Programma è pronta e verrà resa nota il 14 di Settembre in occasione di un incontro/dibattito previsto per le ore 16 presso la SEDE POLIVALENTE - LEGALE CRAL G.T.T. Gruppo Torinese Trasporti Via Avondo, 26 (ex 20) - 10154 Torino

PROGRAMMA DELL’ALTERNATIVA SOSTENIBILE QUADRIENNIO OLIMPICO 2013-2016

ASSEMBLEA ELETTIVA F.I.Te.T – TERNI 27.10.2012

Cari Amici del Tennistavolo, questo Programma Elettorale, predisposto dal Gruppo denominatosi “Alternativa Sostenibile”, traccia le linee fondamentali di un progetto di svolta della nostra disciplina che ci deve far trovare coscienza dell’attuale situazione del nostro movimento, che necessità di una virata verso altri ideali ed obiettivi da raggiungere. Un Nuovo Tennistavolo che ottenga finalmente una sua dimensione e riconoscimento “Italiano”, abbandonando la strada del risultato a breve e dell’interesse di ognuno solo alle proprie cose per prendere una “Nuova Via”, sulla quale condividere e coinvolgere nuove idee che ottengano e sviluppino le aspettative naturali di una disciplina così adatta a tutte le fasce di età e sociali. Promuovere il “PingPong” e tramutarlo in “Tennistavolo” avviando il cammino verso la costruzione di una cultura e di una tradizione sportiva recuperando il passo di altre nazioni.

EQUITA’ E DEMOCRAZIA NELLA POLITICA E FEDERALE

Al primo punto del Programma dell’Alternativa Sostenibile c’è, nel primo anno di mandato e comunque entro le direttive guida istituzionali, la Riforma della Tabella Voti e del Sistema Elettivo che non può più restare fuori dei tempi e della realtà del nostro movimento. Seguendo i principi informatori del C.O.N.I. dobbiamo cercare di trovare un giusto equilibrio che riconosca meriti alle società che operano con risultati Nazionali e Regionali e che distribuisca equamente le forze nella geografia in tutto il territorio. Il Tennistavolo Italiano deve trovare in ogni parte del Paese le risorse ed i talenti che devono garantire il futuro della nostra disciplina. Attraverso una commissione di studio e modifica del sistema di voto bisognerà verificare e testarne il funzionamento.

Bisognerà creare vere rappresentanze per Tecnici ed Atleti con Commissioni Nazionali previste dalle direttive del C.O.N.I. e che altre Federazioni Sportive hanno saputo sfruttare. Commissioni che propongano adeguate attività nell’interesse delle diverse esigenze delle varie categorie che le compongono.

Servirà un sistema di voto che spinga a confrontarsi e ad una alternanza creando una nuova coscienza che si identifichi col nuovo stile che si intende dare al Tennistavolo Italiano. Non possono più esistere rapporti e proporzioni di accumulo voti elettivi come ora, che non si riscontrano in altre Federazioni Sportive. Poche società che rappresentino una minoranza numerica non possono controllare né gestire i diversi interessi e bisogni dell’intero movimento. Regole che curano solo la vita sportiva di chi gestisce grandi pacchetti voto, di fatto annullano le figure di rappresentanza dei vari settori, le rendono impotenti e cancellano l’interesse a partecipare alla vita sociale e politica federale. Semplicemente una proporzione più ragionevole non distruggerà gli stimoli di chi gioca per stare al vertice né demoralizzerà chi gioca per creare la base ed il serbatoio per mantenere il movimento intero.page1image22752

PROGRAMMA TECNICO DELL’ALTERNATIVA

Occorre prendere le mosse dalla constatazione, purtroppo amara, tuttavia incontrovertibile, che il livello tecnico in Italia è del tutto insoddisfacente soprattutto se confrontato con la realtà di altri Paesi. Se ne trae conferma dai risultati scadenti ottenuti negli ultimi anni delle nostre squadre nazionali.

E’ necessario un cambiamento di rotta e questo potrà avvenire soltanto attraverso l’affermazione di una nuova cultura sportiva che fondi un rinnovamento nell’organizzazione del settore tecnico, rivolta all’intero territorio nazionale, con la creazione di un “Sistema Italia”, che potremmo definire Scuola Italiana di Tennistavolo (S.I.T.T.), che sia in grado di coinvolgere tutte le componenti della nostra federazione, dirigenti, tecnici e atleti, attribuendo un ruolo centrale ai tecnici e alle società.

Il programma del Settore Tecnico per il quadriennio 2013-2016 avrà quindi le seguenti finalità:

  1. Creare la prima Scuola Italiana di Tennistavolo
  2. Creare una struttura e un parco tecnici su tutto il territorio nazionale
  3. Aumentare il numero dei tecnici e degli atleti su tutto il territorio nazionale
  4. Favorire la crescita delle competenze dei tecnici, della qualità di gioco e del livello degli atleti su tutto il territorio nazionale
  5. Ottenere migliori risultati a livello internazionale

La Scuola Italiana di Tennistavolo sorgerà dal lavoro di un collettivo, che potremmo definire “Consulta dei Tecnici”, in cui verranno coinvolti i migliori tecnici nazionali, sia quelli facenti parte della struttura federale, sia quelli che operano nelle società, aperto anche al contributo degli atleti che vorranno portare la loro esperienza e confrontarla con quella dei tecnici. Verranno così riunite e approfondite le conoscenze sulla tecnica, sulla gestualità, sulle tattiche di gioco, sulle componenti fisiche e psicologiche e sui metodi di allenamento. Saranno coinvolti anche tecnici e atleti che hanno rappresentato in passato e di recente il meglio del nostro tennistavolo, onde dare continuità e non disperdere le memorie storiche e il frutto delle loro esperienze. La Consulta dei Tecnici si riunirà almeno due volte all’anno, avrà finalità propositive e dovrà creare uno stile (anche di comportamento) italiano. La S.I.T.T. si dovrà affermare e verrà aggiornata permanentemente attingendo anche da informazioni provenienti dai Paesi più evoluti in ambito pongistico, mettendo a disposizione di tutti gli appassionati nel sito federale, anche in formato mutimediale, una banca dati contenente filmati di gioco, rapporti di seminari tenuti all’estero, articoli di contenuto tecnico anche con traduzione in lingua italiana. In questo lavoro di divulgazione del “sapere pongistico” verranno coinvolti anche gli atleti delle squadre nazionali che si renderanno disponibili a trasmettere le loro esperienze e le conoscenze da loro acquisite, anche mediante l’organizzazione degli stage di allenamento presso strutture societarie sparse sul territorio, purchè dotate di impianti idonei. Per quanto riguarda le squadre nazionali si terrà conto dei risultati ottenuti a livello nazionale: il merito sarà la colonna portante del sistema delle convocazioni.

Per poter raggiungere le suesposte finalità il Settore Tecnico avrà il compito di

  • Realizzare linee guida per stage tecnici e didattica sportiva
  • Organizzare una struttura periferica di tecnici
  • Organizzare impianti periferici
  • Avviare i rapporti tra i tecnici nazionali periferici, i C.R. e tutte le società; ogni società deve sentire di essere parte importante della riuscita tecnica del Programma.

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Struttura e Compiti
Capo Allenatore (Responsabile Tecnico Nazionale - RTN):
E’ la figura principale che dirigerà tutta la struttura con il compito di:

  • Dettare le linee guida della S.I.T.T., occupandosi dello studio e dell’evoluzione del tennistavolo a livello internazionale e delle metodiche della Scuola Italiana di Tennistavolo
  • Pianificare i programmi delle attività di tutte le squadre nazionali e adattarli al budget
  • Proporre su indicazione degli Allenatori delle rispettive squadre nazionali le convocazioni degli atleti secondo criteri di trasparenza e meritocrazia
  • Pianificare e coordinare il programma periferico e riunire almeno 2 volte l’anno gli allenatori Allenatore Nazionale Maschile (Tecnico Internazionale di Alta Specializzazione – TIAS)

Gestisce di concerto con il Capo Allenatore l’alto livello e l’attività Internazionale del gruppo d’eccellenza maschile, programma e sviluppa tutta l’attività di tale gruppo.

Allenatore Nazionale Femminile: (Tecnico Internazionale di Alta Specializzazione – TIAS)

Gestisce di concerto con il Capo Allenatore l’alto livello e l’attività Internazionale del gruppo d’eccellenza femminile, programma e sviluppa tutta l’attività di tale gruppo.

Lo staff tecnico delle Nazionali sarà composto dal Responsabile Tecnico Nazionale, dai Rispettivi Tecnici Internazionali di Alta Specializzazione, dal Preparatore Fisico, dallo Psicologo dello Sport, dal Medico Sportivo, dal Fisioterapista, dal Foto/Video Analista e dal Match Analyst, esperto nella lettura tecnico tattica degli incontri disputati dai nostri atleti.

Tecnico di Coordinamento e Responsabile delle squadre Nazionali Giovanili:

  • Programma le attività di formazione giovanile e formazione tecnici
  • Funge da collegamento tra l’attività periferica e la struttura tecnica nazionale
  • Programma le attività delle Nazionali Giovanili Il tutto a stretto contatto con il Responsabile Tecnico Nazionale. Struttura Tecnica Periferica: L’organizzazione della struttura tecnica periferica parte con l’individuazione di 10 macroaree ove si operi secondo dettami comuni in modo da creare un tessuto allenatori su scala nazionale che parli un linguaggio tecnico comune, finalizzato alla crescita tecnica nazionale. Per la creazione di tale struttura si suddividerà il territorio in 10 Macroaree da definire, che verranno coperte tecnicamente da dieci tecnici (Tecnici di Riferimento Periferico – TRP) di comprovata esperienza che opereranno a fianco delle società e dei C.R.; a rotazione seguiranno le attività estere e nazionali giovanili, affiancati dai tecnici societari che abbiano atleti giovanili convocati in modo da creare e dare l’opportunità in periferia a tecnici societari di valore di partecipare ad esperienze in campo internazionale.

Il Tecnico di Riferimento Periferico si occuperà della formazione giovanile e dei tecnici secondo le linee guida della Scuola Italiana di Tennistavolo, di concerto con le strutture regionali e societarie avvierà le attività di promozione, che comunque resteranno di competenza dei settori tecnici regionali.

Quindi il progetto prevede di costruire una scuola di tecnici utilizzando le risorse umane esistenti, mirando a costruirne di nuove e la responsabilità sarà del settore tecnico nazionale, il tutto partendo dal principio che un tecnico o un atleta devono avere la possibilità di crescere nel loro territorio, in tal modo la loro crescita per caduta contribuisca a far crescere anche la realtà territoriale d’appartenenza.

Quanto sin qui esposto sappiamo essere molto ambizioso, ma allo stesso tempo si può ottenere con un dialogo a tutti i livelli e con continuità territoriale, in modo da dare pari dignità e opportunità a tutto il territorio nazionale, in modo da contrastare il fenomeno della concentrazione geografica che si è dimostrato altamente fallimentare nella precedente gestione. Occorre entrare nelle società e portare al loro interno il seme della conoscenza , del metodo di lavoro, della soluzione ai problemi tecnici che gli atleti evidenziano, occorre dare la base ai tecnici locali e fornire loro gli strumenti per poter insegnare ai giovani e agli adulti, per trasmettere entusiasmo e voglia di fare e di migliorare. La base fondamentale del progetto sono le società e questo mira a mantenere, integrare e far progredire ogni singola società. Insieme si cresce!

Obiettivi di risultato delle Squadre Nazionali

Gli obiettivi per il quadriennio olimpico 2013-2016 devono essere semplici e ragionevolmente raggiungibili. La storia recente ha visto i seguenti risultati:
2004 (Atene): 5 atleti qualificati
2008 (Pechino): 3 atleti qualificati

2012 Londra): 2 atleti qualificati
È evidente che bisogna fare meglio. Ecco un primo obiettivo, portare 3 o 4 atleti a Rio 2016, 6 atleti nel 2020, pensando anche di qualificare le squadre. Vogliamo creare e istituire “il Sogno Olimpico”. Vogliamo che tutte le energie del paese pongistico si riuniscano per uno scopo comune, vogliamo un coinvolgimento collettivo dove la competizione interna diventi il trampolino di lancio per la competizione internazionale. Tutto questo avverrà nel modo più trasparente e meritocratico.
Ecco l’andamento degli azzurri ai Campionati Mondiali a squadre, ricordando che quello del 2004 fu l’ultimo anno per la gestione di Bosi-Bisi-Costantini-Errigo:
2004 (Doha): uomini 8 donne 9
2006 (Bremen): uomini 16 donne 15
2008 (Guangzhou): uomini 16 donne 14
2010 (Mosca) uomini 24 donne 19
2012 (Dortmund) uomini 31 donne 28
Per quanto riguarda il dettaglio dei Campionati Europei a Squadre, nel 2003 vincemmo il titolo a squadre femminile (momento più alto per il tennistavolo Italiano) mentre nel 2011 siamo retrocessi in Seconda Divisione sia con i maschi che con le femmine (risultato peggiore della storia del tennistavolo Italiano).

L’obiettivo raggiungibile è quello di rientrare a far parte dell’elite maschile e femminile Europea e Mondiale e portare entro 2 anni almeno 4 atleti nelle prime 100 posizioni del mondo.

PROGRAMMA TECNICO PARALIMPICO

Il recente passaggio sotto la Federazione delle attività paralimpiche deve obbligatoriamente tenere conto della necessità di questo settore di programmarsi esattamente come quello degli atleti normodotati, in linea con i principi emanati dal C.I.P. ed in stretta collaborazione con i programmi tecnici da esso emanati.
La Federazione deve essere orgogliosa e riconoscente al C.I.P. di atleti simili che portano soddisfazioni e successi rappresentativi che devono servire da esempio a tutto il movimento pongistico italiano.

Il programma del settore paralimpico dell’Alternativa per il prossimo quadriennio è piuttosto articolato e per certi versi ambizioso. Negli ultimi anni, purtroppo, non si è certo pensato al fattore importante del ricambio generazionale che permette di puntare e a confermare obiettivi importanti. Un maggior lavoro mirato ai allargamento della rosa dei probabili nazionali o olimpici ci terrà al passo con gli altri Paesi. Contemporaneamente bisognerà creare però anche quel clima e quella mentalità che nella recente gestione sono mancati. Nel settore paralimpico ancor più diventa necessario interagire con le società che avviano e seguono tutti i giorni gli atleti diversamente abili, che rappresentano un potenziale per la nostra disciplina coinvolgendo e condividendo soprattutto le esperienze dei tecnici periferici, spesso “personali” nel rapporto con l’atleta paralimpico e coordinandone lavoro e programma tecnico. Come per gli atleti normodotati la programmazione e la cadenza di raduni brevi e periodici sono certamente più consoni e pratici rispetto a lunghi stage, soprattutto per sfruttare le possibilità federali di mettere a disposizione sparring di qualità che imparino a sostenere il lavoro con questi atleti che spesso, dimostrano ancor più volontà e spirito di sacrificio.

Il numero delle diverse categorie che raccoglie le tipologie di gioco va attentamente studiato e programmato, soprattutto per quanto riguarda i giocatori in piedi. I nostri atleti ( ad esempio di classe 9 e 10, ma anche alcuni di classe 8 ) spesso incontrano avversari nei tornei internazionali che dimostrano una preparazione ed una capacità pari a normodotati di alta classifica. A nostro avviso va quindi cambiata profondamente la mentalità con la quale finora si è gestito il settore paralimpico. I tecnici della nazionale devono anche costantemente tenersi in contatto con i tecnici delle società che curano la preparazione dei giocatori migliori, e costantemente far visita alle società stesse per i necessari scambi.

La formula vincente per riuscire a portare un atleta disabile, in special modo quelli in carrozzina, ad alti livelli internazionali, è quella di creare binomi vincenti fra atleta e tecnico della sua società. Ed è questo binomio che la Federazione deve sostenere e aiutare pretendendo da questo il massimo impegno, ma creando allo stesso tempo un team allargato di cui facciano parte tutti. Quanto sopra va inteso come linee generali che necessitano di un attento sviluppo, come già esposto nel Programma Tecnico Generale, ma è significativo perché rappresenta un cambio di mentalità fondamentale rispetto al passato. Nelle parti specifiche di programma la Federazione dovrà occuparsi non solamente dei giocatori di vertice, ma anche delle fasce più basse incentivando le partecipazioni ai tornei ed all’attività agonistica perché spesso, a livello di atleti disabili, il ricambio o nuovi risultati provengono proprio da atleti che avendo un’adeguata possibilità di confronto riescono a mettere a frutto le fortissime motivazioni che caratterizzano la vita sportiva di questo settore. Praticamente a tutti andrà data la possibilità di svolgere attività nazionale e giocare e confrontarsi in un livello il più possibile allargato per far crescere il settore. L’attività internazionale per molti ha dei costi quasi proibitivi perciò noi dobbiamo aiutare gli atleti a crescere anche attraverso le manifestazioni di carattere regionale e nazionale.

Noi dobbiamo pensare ad un tennistavolo globale, un tennistavolo per tutti e di tutti, nessuno escluso, ebbene su questa strada il lavoro da fare è enorme e non siamo certamente spaventati ad affrontare questa sfida.page5image33856

ATTIVITA’ AGONISTICA

La precedente Presidenza ha sempre mirato a svolgere una attività agonistica sospinta da un’imponente campagna incentrata sulla visibilità e la “spendibilità del prodotto Tennistavolo”. Tale scelta, inizialmente accompagnata anche da organizzazione di grandi eventi che hanno impegnato, senza grandi ritorni tecnici, risorse umane ed economiche della FITeT, non ha purtroppo dato i frutti sperati. I grandi campioni sono raramente approdati nei nostri campionati ripartendone velocemente. L’impegno profuso in Tv, Riviste luccicanti, soubrettes, presentatori, comici e veline ha visto perdersi i nostri atleti che faticosamente trovano spazio per migliorare il gioco. I campionati a squadre non devono creare un divario tra il tennistavolo che dovrebbe fare da serbatoio ed il livello di eccellenza. Sotto gli occhi di tutti, anno dopo anno, sono calate iscrizioni ed interesse per le società verso il campionato a squadre maggiore, sia femminile e infine ancor più maschile, quest’ultimo ha spesso visto la squadra campione ritirarsi la stagione seguente. Siamo arrivati al minimo storico dell’interesse e della garanzia che una Federazione da nell’attività che i propri atleti titolari di nazionali dovrebbero svolgere. Questi sono invece i principali punti cui mira l’Alternativa che si candida. Una Attività Agonistica adeguata ai livelli di gioco e di atleti che crescano di pari passo col progetto tecnico studiato. Un iniziale livellamento dei campionati con meno atleti stranieri e più italiani impegnati a fronteggiarsi per avere più riscontri di attività, più risultati partita, più movimento di classifiche valutative. E parimenti una apertura delle attività ai sempre più stranieri di diverso livello presenti sul territorio che integreranno meglio le proprie culture pongistiche. Serve una svolta nel vecchio sistema di campionati che risenta meno dei costi e della crisi che investe tutti i settori del Paese, un sistema che possa il più possibile diversificare incontri, risultati, partite di atleti e squadre. Serve un rinnovamento ed una ristrutturazione geografica. Serve necessariamente smuovere l’immobilismo critico a cui è arrivato il settore femminile che aveva ricevuto la promessa di crescita con un’attività mista ferma al primo anno di prova. Si dovrà guardare ad attività internazionali che, partendo da livelli e mire più semplici, offrano a rose di nazionali più ampie una crescita dell’esperienza internazionale e un conseguente innalzamento del livello medio di gioco. Così come un tentativo di promozione e spostamento più verso l’attività individuale che consenta gare più stimolanti a fronte dei sacrifici di partecipazione degli atleti. Gare di campionato con tribune deserte sono certamente meno stimolanti di tornei con più alte partecipazioni e convivialità. E’ forse quindi il momento di dare si importanza alle società ma farlo in modo che queste interagiscano e socializzino di più tra loro.

I PROGETTI E LA PROMOZIONE SPORTIVA

Il nuovo obiettivo è quello di cambiare, aumentando, la cultura sportiva del Tennistavolo in collaborazione con Regioni e Comuni, avviando progetti mirati alla diffusione della disciplina, attraverso percorsi completi di formazione e promozione per indirizzare la gente (di tutte le età) al Ping Pong organizzato che si tramuti in Tennistavolo. Dobbiamo perseguire i principi del proselitismo mirati ad uno stile di vita sano, volto a ridurre la sedentarietà a salvaguardare la salute delle persone e a contrastare fenomeni di razzismo ed esclusione, nessuna disciplina sportiva è così adatta , per sua natura, ad assolvere un ruolo socialmente rilevante come il tennistavolo. Il progetto didattico educativo è pronto e sarà lanciato sul territorio in forma sperimentale, a macchia di leopardo per un primo momento in modo da testarne l’efficacia . I progetti saranno coordinati a livello nazionale ma affidati a Comitati Regionali in grado di implementarne l’azione. Il “pacchetto promozione” verrà seguito centralmente e sostenuto finanziariamente - In pratica la linea di sviluppo del progetto seguirà le linee tracciate dal Libro Bianco dello Sport editato recentemente dal CONI e con il supporto degli Enti Locali e del mondo della Scuola che miri in un quadriennio almeno al raddoppio dei tesserati che gravitano nelle attività agonistiche e promozionali della Federazione.

Altro punto fondamentale in osservanza alle aspettative del C.O.N.I. è l’aumento delle “Quote Rosa” ed il sostegno delle atlete nelle loro più delicate necessità. L’incremento del numero di donne atlete, tecnici ed anche dirigenti è fondamentale per raggiungere la crescita che ci si propone e va perseguito in ogni modo.page6image33576 page6image33736

IL PROGETTO TECNICO/AMMINISTRATIVO DEL TERRITORIO

-I Progetti di Promozione che il C.O.N.I. studia e mette a disposizione sono le carte che la FITeT deve giocare per far rilanciare le attività promozionali dalla periferia, serbatoio di sopravvivenza per la nostra disciplina. Tali progetti, completi di supporto finanziario vanno sempre proposti dalla struttura centrale federale che ha poi il compito, ed il dovere, di monitorarli.

-La Periferia deve ottenere un più forte supporto amministrativo, ad esempio con almeno una visita annuale della Segreteria Nazionale presso i Comitati Regionali di tutto il Paese con una campagna di miglioramento e di spiegazione delle procedure amministrative, contabili ed organizzative.

-Anche i programmi tecnici demoltiplicati verso le zone o macroaree periferiche, seppur supportati durante gli eventi, non dovranno rimanere fini a se stessi ma costantemente monitorati attraverso la programmazione tecnica con la creazione di moduli di apprendimento non solo pongistici ma anche con nozioni di psicologia, alimentazione, postura, regolamentari ed eventuali esperienze internazionali o di accesso ad archivi tecnici anche multimediali.

-Bisognerà creare una cultura dirigenziale attraverso corsi per dirigenti di società e federali al fine di migliorare la conoscenza riguardo normative fiscali e amministrative, marketing ed obblighi sanitari così come i rapporti con le istituzioni e le Pubbliche Amministrazioni locali attraverso la Scuola dello Sport del CONI. I Comitati Regionali dovrebbero diventare delle appendici della gestione centrale in grado di fornire la stessa preparazione e capacità di supporto che appaia sempre più professionale alle società che ne richiedono l’aiuto, una sicurezza ed una certezza dell’essere sempre nelle regole giuste dell’attività sportiva che svolgiamo, abbandonando la superficialità che ancora si vede, loro malgrado, in numerose regioni, salvo qualche rara eccezione.

LA TRASPARENZA GESTIONALE E L’INFORMAZIONE

Nell’era di internet, delle notizie in tempo reale, bisogna recuperare l’interesse per l’informazione di tutti i settori che andremo a riformare. La Storica Rivista Federale, una volta “Oggetto del Desiderio” di ogni tesserato nelle palestre, così com’è ora appare fuori tempo e di solo utilizzo “Autoreferenziale”. I suoi costi attuali vanno girati ad aspetti più necessari e vitali, quali promozione e propaganda. Una semplice versione “on-line” sarà sufficientemente completata dalla creazione di una “News Letter” per le Società che necessitano di risposte pronte alle problematiche attuali. Nell’ottica del vivere tutti la Federazione, la Nazionale, l’Attività Agonistica, la Tecnica ed il lavoro svolto per tutti, la condivisione di una moderna informazione interattiva non può che aprire la strada al dialogo tra i vari settori di tutto il contesto pongistico italiano. Questo consentirà di ottenere un ritorno della trasparenza nel trasmettere risultati, programmi, progetti, incontri e studi. Qualsiasi aspetto di attività federale centrale e periferica punterà a fare cultura e Nuovo Stile della nostra amata disciplina, abbandonando quella ricerca ossessiva del risultato personale e della cura del proprio ristretto orticello. Il bene di tutti dovrà trasparire dai programmi di ogni settore della Federazione e confluire nella condivisione di far tutti parte del Nuovo Tennistavolo Italiano.

Una particolare ricerca ed impegno saranno dedicatati a tutti quegli aspetti che hanno sempre generato insicurezze, interpretazioni regolamentari, semplificazioni di regolamenti, eliminazione di incompatibilità che provocano contrasti e non favoriscono la collaborazione che serve alla volontà di crescere insieme. Le conflittualità gestionali e gli interessi personali, o quantomeno il sospetto ed il timore di questi, devono essere assolutamente eliminate. Gli ultimi due quadrienni sono stati vissuti, come mai prima, provocando disagio e scontento e rendendo poco credibile l’ambiente. L’Alternativa Sostenibile non intende abbattere, bruciare e distruggere, bensì costruire e collaborare perché continuando sulla strada degli interessi personali, se oggi non possiamo vantare grandi risultati, in futuro ci sarà sempre meno di cui rallegrarsi ed andar fieri.

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“Un’ Alternativa Sostenibile”

Pagelle della Gazzetta dello Sport

15 Agosto 2012 da Ping Pong Italia · 13 Commenti 

Dalla Gazzetta dello Sport

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Alternativa Sostenibile “Viva”

31 Luglio 2012 da Ping Pong Italia · 53 Commenti 

Buona Sera Società del Tennistavolo Italiano,

ci pregiamo di continuare nel positivo botta e risposta che è la vera novità di questa stagione elettiva, Dal momento in cui “L’Alternativa Sostenibile” si è data questo nome (”Viva” è un aggettivo che ne descrive la speranza di vitalità o di restar in piedi alla fine del percorso di qui al 27 ottobre) ha sempre pensato di proporsi alle società del Mondo Pongistico Italiano e di convicerle a seguirla in quello che si pensa possa essere un tragitto appunto alternativo ad una situazione meno sostenibile quale la attuale. Da allora il gruppo di persone che si impegna in questa faticosa ma comunque positiva esperienza ha iniziato mettendo da parte “campanilismi” e quant’altro di accaduto precedentemente proprio per raggiungere un punto “Zero” …di ripartenza. Ovviamente “L’Alternativa Sostenibile” si rivolge anche agli attuali governanti, ben conosciuti, essendo il nostro un mondo piccolo, in modo chiaro e trasparente, perché nulla di male c’è nel contrastare, avere idee diverse e speranze legittime che appunto sperano quantomeno in un confronto. Ecco invece che utilizzando un metodo così limpido con sorpresa dobbiamo registrare questa “replica” del Dottor Marcello Cicchitti, uno dei personaggi che certamente il Tennistavolo Italiano conosce bene, da sempre atleta/giocatore, già consigliere federale molti anni orsono, spesso vociferato come papabile “Number One”, che si prende la responsabilità di rispondere “per conto” dell’attuale dirigenza Fitet. Chiaramente questa riposta presenta aspetti e punti di vista personali ben visibili. Ci consentirà il Dottor Cicchitti come già l’espressione “agitazione di alcuni amici del ping pong” abbia un sentore sarcastico, per quanto goliardico e non suoni benissimo. Il fatto che l’Alternativa si stia muovendo con le modalità da lui riferite (contatto telefonico o durante le gare nazionali ecc. ecc.) è vero e non ci troviamo niente di sbagliato, anzi, assolutamente corretto e legittimo. Ci stiamo muovendo (senza “agitazione”) per convincere l’ambiente a migliorare la federazione. Cicchitti ha preso le mosse dalla mail “L’alternativa è viva!” di domenica 15 luglio in cui erano ben evidenziate, punto per punto, le principali storture della gestione attuale Fitet che hanno causato la grave crisi in cui si trova oggi il Tennistavolo in Italia. E proprio da questa  constatazione che il nostro gruppo ha iniziato a muoversi per un cambiamento, allargando via via sempre più nel corso dei mesi  la cerchia delle adesioni.
Seguendo lo stesso ordine della mail originaria (uno dei pochi mezzi semplici ma democratici che consenta un lavoro di propaganda all’Alternativa) iniziando dalla  tabella voti, che oggi impedisce un confronto democratico, scoraggiando qualsiasi iniziativa della base,  dobbiamo ribattere che non è affatto vero che l’ultima modifica sia stata “frutto di una scelta condivisa da tutti solo alcuni anni orsono”; al contrario, abbiamo sempre detto che si trattava di un cambiamento quasi insignificante che non poneva rimedio al fenomeno (contrario anche ai principi informatori del CONI) delle maggioranza precostituite. In proposito ci pare anche del tutto poco pertinente il riferimento dell’amico Marcello alla riduzione delle province “e quindi sulla forte concentrazione”. E’ poi assai arduo, anche per il più fedele sostenitore dell’attuale Presidente, riuscire a difendere l’operato del settore tecnico  visti gli attuali risultati delle squadre nazionali, a maggior ragione se confrontati con quelli all’epoca in cui Egli,  nel 2004 prese in mano la federazione. Marcello minimizza sulle  responsabilità della federazione in questo sfacelo, addirittura facendo riferimenti personali di chi ancora alla sua età se la gioca con i migliori giovani, un paragone che fa venire in mente a molti di noi le partite a “chi perde scala” nei circoli Arci del quartiere, un contrasto netto con “l’ambizioso progetto” di cui segue giusta enfasi. Saranno le società a valutare se dobbiamo rassegnarci (come vorrebbe Cicchitti) a rimanere intorno al 30° posto, come se ciò fosse un destino ineluttabile ed indipendente dalle strategie federali. Capirei se il Presidente attuale non avesse cambiato nulla, e si difendesse dicendo che se lo stesso staff che portò l’Italia ai grandi risultati dei primi anni 2000 non è riuscito poi a confermare tali risultati e che sarà stata colpa della sfortuna o di eventi esterni non dipendenti dalla sua volontà. Invece, va rimarcato,  che per grande tenacia ed insistenza proprio del Presidente, insediatosi alla presidenza da pochi mesi, nel giugno del 2005, furono esonerati ed allontananti i due tecnici delle nazionali maggiori perché Egli voleva sostituirli con allenatori più bravi di grande prestigio internazionale (anche per fare bella figura agli occhi del  CONI). Si è visto poi negli anni successivi il continuo affanno, soprattutto nella nazionale femminile, nel cercare soluzioni estemporanee, poco coerenti (il croato, che dopo un po’ di tempo praticamente sparì quasi senza dir nulla, la trovata della ungherese prima come allenatrice personale di una star Castellana, poi promossa a tecnico della nazionale) sempre navigando a vista per risolvere temporanee burrasche ma mai con una idea chiara da portare  fino in fondo. Dal canto suo altri personaggi, favorendo spudoratamente atlete della propria società, ha finito per fare terra bruciata disincentivando tutti il movimento femminile del Paese. Anche i nuovi tecnici hanno poi svelato le loro debolezze forse perchè troppo timorati dal perdere il posto di lavoro.
Anche sulla promozione e sul coinvolgimento della Scuola, Cicchitti lascia intendere che sia stato un fallimento; qui si trincera dietro l’affermazione (priva di fondamento, anzi diremmo risibile) secondo cui non sarebbe colpa della struttura centrale (cioè del Presidente)  perché parliamo di compiti che sono delle società e dei comitati periferici. Ma è la federazione che deve far sì che queste strutture funzionino, dando loro progetti e strumenti funzionali, gli stessi che altre federazioni hanno utilizzato al meglio per sorpassare la nostra e relegarci agli ultimi posti di una impietosa moderna classifica di attività.
Stendiamo un velo pietoso sul numero dei tesserati. La classifica unica nazionale rende più difficoltoso imbrogliare sui numeri: se un giocatore non fa nemmeno sei partite in un anno anche solo a livello regionale, non può essere calcolato nel novero dei giocatori. Altrimenti, potenzialmente, con i tavoli in spiaggia, al bowling e alla casa in vacanza, altro che 20.000! Anche qui la federazione del Presidente non è riuscita a veicolare nessuno dei potenziali giocatori di ping pong al tennistavolo, dato che quelli che giocano sono sempre quelli come numero, ma (aggravante) con un sensibile invecchiamento (sarebbe interessante contare gli ultra quarantenni in classifica rispetto a quelli di otto anni fa).
Sul cd.”conflitto di interessi” Cicchitti dice che anche questo è ineluttabile, perchè secondo lui è naturale trovare le persone legate alle società anche a capo di cariche federali: un conto però è il dirigente di una società che ha una squadra in serie B o in serie C che può essere dirigente federale senza poter più di tanto indirizzare le scelte pro domo sua; ben altra è la situazione di un presidente federale che è al tempo stesso il Patron della società più importante d’Italia, sia a livello maschile che femminile, potendo influire sulle convocazioni in nazionale dei suoi atleti, forse decidere di chi far entrare in Aeronautica, o magari chi suggerire alla Butterfly per sponsorizzazioni, quali giovani ingaggiare prendendoli altrove per poi avere un immediato tornaconto (economico) in sede di premi Cini e Mazzi e tabella voti.

Sembra poi di sparare sulla Croce Rossa quando si affronta il tema Serie A/1.
La visibilità, tanto agognata dal Presidente, doveva passare principalmente attraverso questo veicolo (Guida al Campionato, Rai Sport, cambiamenti negli anni di orari e formule di gioco, ostinazione principalmente sua nel volere i due stranieri per squadra). Non crediamo proprio che sia colpa solo della crisi economica se è vero, come è vero, che i campionati inferiori, a partire dalla A/2, sono a pieno organico (nonostante rinunce ampiamente coperte in A2 e B1). Qui notiamo che molte società che hanno scelto di disputare la A/2, anzichè la A/1, hanno voluto dare un segnale forte di contestazione sulla questione dei due stranieri.
Pare poi che all’ultimo consiglio federale “l’Abdicante Responsabile Tecnico” abbia espressamente detto che dall’anno prossimo la questione dei due stranieri dovrà essere rivista (non è mai troppo tardi!).

Nella seconda parte della lettera (ma a dire il vero il Narcisismo permea sin dall’inizio dando quasi il dubbio di essere più di un sostenitore) Cicchitti, dopo aver tentato (poco convincentemente) di convincere che il disastro totale degli ultimi tempi non sarebbe colpa di questo Presidente, passa al personale e alla questione “imprenditoriale”, accalorandosi nel ringraziare il N.1 per “tutta l’assistenza e la forza che ha messo in campo”.
Qui si nota un’altalena tra quello che sarà un “Centro Federale” (noi la credevamo una iniziativa sua personale ed imprenditoriale) che però “non comporta alcun aggravio per la Fitet”.
Come è intervenuta la FITET in questa vicenda? Ha stipulato convenzioni con gli Enti milanesi? Parrebbe!… Agli atti di Consigli Federali precedenti dovrebbe esserci qualche passaggio. Ha prestato delle garanzie? Forse sarebbe doveroso che Cicchitti e la Fitet chiarissero meglio i termini economici e amministrativi della iniziativa.
Il fatto che un “Mecenate” ..del Bonacossa…si possa permettere personalmente di investire € 1.500.000 (se fosse così quando mai se li riprende indietro?!) e che “siamo a Milano e non a Terni” le troviamo reminiscenze quasi da un movimento politico nordico dei primi tempi. Ci piacerebbe conoscere le reazioni non solo dei dirigenti di Terni ma delle società di ogni parte d’Italia che trovano nella struttura umbra una risorsa preziosa per l’attività nazionale, vista l’ubicazione, i costi contenuti ecc. ecc.
Tralasciamo il gusto di associare i milioni di disoccupati alla convenienza di certi discorsi di giustificazione di politica federale.
Infine, che tutta la Lombardia darà il pieno sostegno al Presidente Federale si vedrà a tempo debito: Cicchitti (e nessuno per la verità) può esserne così certo.

L’Alternativa non è certo sicura di vincere, è certamente sicura di arrivare in fondo alla corsa .. a testa alta, quale che possa essere il distacco guardando avanti o forse dietro, magari di fianco, ma è certa che i punti di programma sono quelli che possono dare un cambiamento e che contro di essi ci sono i soliti discorsi vuoti di scettici per partito preso, così come le persone che si cercano sono Uomini e Donne che abbiano una loro testa pensante e non certo legata a flebili speranze di “cambiare da dentro” o continuare a campare con briciole che cadono dalla tavola del Re.
In fin dei conti ci viene facile pensare che tante situazioni così confermate proprio dall’intervento dell’Amico Marcello Cicchitti non fanno altro che ribadire sia necessario un passo laterale di chi ha solo la tenacia di restare aggrappato ad un sistema che consente squilibri di voto e potere che il CONI aveva chiesto di cambiare e che furono cambiati solo garzie ad un metodo discusso, probabilmente senza nemmeno un quorum regolare raggiunto e tuttora ombrosi nelle regole di come si voteranno i diversi candidati in quota al nuovo consiglio federale.

Un saluto di speranza a tutto il Tennistavolo di Appassionati

…e dopo gli Europei Giovanili…

26 Luglio 2012 da Ping Pong Italia · 18 Commenti 

di Alberto Vermiglio

Si è oggi appena conclusa un’altra edizione degli Europei Giovanili che ci ha visto portare a casa 1 bronzo a Squadre Juniores, un quarto di finale (grazie a Leonardo Mutti) e un altro quarto di finale nel misto juniores (sempre Leo Mutti in coppia con la olandese Britt Eerland (ma c’è da dire che nessuno dei 4 seminalisti francesi ha disputato questa gara).

Solo Jordy Piccolin e Luca Bressan hanno raggiunto la fase dei primi 32 (cioè i 16ì di finale…) tutto il resto del nostro panorama italico giovanile si è fermato nei primi turni dei mastodontici tabelloni di singolo e più o meno uguale abbiam fatto in doppio.

Nelle squadre i piazzamnti sono stati questi:

Junior Maschile: 4ì class.

Junior Femminile: 12e class.

Cadetti Maschile: 15′ class

Cadette Femminile: 19e class.

C’è da dire che alcuni risultati sono stati combattuti dai nostri rappresentanti il che dimostra un’abitudine migliore alle gare internazionali.

C’è da dire che abbiamo un solo giocatore di livello superiore che trascina a volte il talentuoso Baciocchi (che però nel singolo rende meno che a squadre) ed un Seretti che è stato a lungo infortunato ma che passa senior senza aver mostrato quello che sembrava promettere.

C’è da dire che le junior hanno un paio di ragazze al primo anno in categoria e volenterose

C’è da dire che le allieve hanno una Dumitrache con ancora 2 anni da allieva ed 1 la Mosconi… e così anche per i giovani Pinto e Frigiolini portati presto a questa ribalta.

Insomma c’è da dire che la media di questi giovani virgulti che stanno lavorando nelle loro società non è così male … ma mancano le “punte” che avevamo ai tempi dei Centri Federali e di un altro tipo di programmazione (per quanto io sia uno di quelli che non condividesse l’uso che veniva fatto dei centri federali) che comunque portò a qualche risultato.

Purtroppo c’è anche da dire la cosa più importante … quella che salta all’occhio appena vediamo un filmato di quelli andati in onda da Vienna nei giorni scorsi… gli altri sembra che sappiano servire meglio, comportarsi meglio (tatticamente intendo), rispondere meglio, toppare meglio, ecc…ecc… sembrano più “Giocatori e non giocatori”….

Quando vediamo i nostri giovani ai tornei nazionali, soprattutto in quelli contro i giocatori più grandi di loro, ci impressionano, ci entusiasmano, ci sorprendono… Poi vediamo i risultati a queste gare internazionale (ben diverse da quelle che vengono “reclamizzate” durante l’anno ..tutti quegli open che poi ci fanno sentire racconti e resoconti esaltanti, ricchi di medaglie “Importanti”) e non possiamo non renderci conto della differenza.

Allora viene il timore che l’anno prossimo qualche allievo straniero salga junior e possa già mettere in difficoltà i nostri esponenti della Prima Squadra.

Ad esempio guardavo il Ranking Juniores e notavo l’allievo francese Cassin, allievo anche l’anno prossimo, quasi indiscusso n.1 continentale (anche se il polacco Zatokwa lo ha fatto sudare un bel po’) ed è davanti al nostro Baciocchi juniores… Quindi ragiono e dico beh.. Baciocchi è 31 d’Italia e ai tornei 2^ non l’ho mai visto andare esageratamente avanti… allora sto bambinetto francese più o meno vale un Giardina, Margarone, Soraci??? e quando avremo noi un allievo primo anno che valga quella posizione??

Queste cose ti fanno pensare automaticamente come l’assenza di centri federali o formazioni giovanili nazionali rendano tutto ciò…. naturale??… Qui abbiamo dei ragazzi che hanno, negli ultimi 8 anni… (e non è un periodo di tempo che indico solo come “questione politica” ..certo anche…) lavorato solo grazie alle loro società.. chi più chi meno, chi più privatamente chi più con “aiuti federali” .. Non c’è da scandalizzarsi è semplicemente la verità.

Mutti e Seretti (che ripeto non ha dato quello che si pensava e che spesso abbian sentito anche gente che lo seguiva dirlo) sono il prodotto di un tecnico che ora non c’è nemmeno più in quella società. E’ indiscutibile che chi li ha accompagnati in giro per il mondo per le gare abbia approfondito la loro conoscenza caratteriale, ma mi vien difficile pensare che abbia influito in una evoluzione ottimale dell’atleta. Non abbiamo in Italia tecnici in grado di far ciò..in questo momento (magari vendon gomme e tavoli o magari sono in giro per il mondo a far crescere stranieri). Non per nulla Mutti parte un’altra estate per la Cina… a spese (giustamente) della Federazione (mi chiedo per quanti altri è stato fatto prima…) accompagnato da un tecnico della società… ma a spese della federazione (e ci può stare anche questo)… e gli altri???

Più volte ho detto che per i primi 6 degli ultimi 8 anni si è parlato (e basta) di Progetto Giovani, si son fatte riunioni, poresentazioni di slides, importanti paroloni, studi di ogni tipo, psicologia di base dell’atleta e quanto più ci vogliate metter dentro.. e poi finalmente da un annetto e poco più sono iniziati gli stages regionali con i tecnici regionali, a volte in presenza anche di tecnici nazionali (che non per cattiveria definiamo privi di quelle esperienza che hanno invece storici tecnici locali e di territorio)… ne frattempo cosa si è fatto per il nostro sport?… Si è speso, e parecchio anche… per la ricerca di una Visibilità ma soprattutto di un Narcisismo che oggi ha portato all’innegabile risultato sotto gli occhi di tutti:

Non c’è più squadra italiana che disputi Champions League.

Non c’è più nazionale italiana che difenda degnamente le posizioni che aveva conquistato nei ranking mondiali ed europei

Non ci sono più tecnici italiani di indiscussa capacità (a parte tentare ora di CALARE l’ASSO.. ma “l’asso di bastoni” quando dice che convoca quello…poi tiene a casa l’altro .. e non ci son .azzi.eh!).

Però sappiamo benissimo che i francesi da diversi anni stanno piazzando fior di medaglie e fior di giocatori (da due anni i primi 4 posti juniores sono dei francesi maschi)..e sappiamo benissimo che loro hanno speso ed investito diversamente… Da loro non c’è un “Cancro” denominato Tabella Voti che costringe le società a far giocare tornei e campionati insignificanti per raccattare voti e contributi, non c’è un programma per raccattare giovani atleti in cambio di contributi per sparrings… In Francia è possibile che i migliori addirittura non giochino per alcuna squadra e che si allenino e facciano attività mirata … lo faceva già addirittura Gatien .. campione del mondo 1993.

I tecnici francesi che vediamo in panchina sono tutti stipendiati e professionisti che lavorano ore nelle scuole…e non hannno bisogno di tirare l’acqua al mulino della propria società…

Questo i francesi, i nostri cugini ..dell’ovest. Non parliamo dei Paesi dell’est che soffrono una crisi di “sport povero” che incide molto di più sui loro risultati… ma che comunque hanno una tale tradizione sportiva da ammutolirci… Lasciamo stare poi i tedeschi …che sono proprio Tedeschi, come “L’Orchestra del Titanic!….suonano fino a che non vanno sott’acqua… (lascio a qualcun altro la facile battuta statistica sul calcio… ma solo statistica).

Da notare il tracollo del Portogallo dopo l’ondata degli anni passati ma comunque con un livello nazionale oramai alto e giocatori presenti in classifica mondiale importante.

Ho elaborato oggi questa specie di “classifica” degli Europei…

8 punti per la medaglia d’oro, 6 per l’argento, 3 per il bronzo. 1 punto per l’arrivo ai quarti di finale. e’ indicativa, ovviamente. .. Non ho inserito come risultato l’arrivo agli ottavi di finale o ai sedicesimi che ci avrebbe svilito ancor di più rispetto anche ad altri Paesi che hanno un livello medio dei loro giocatori ben più alto….

Francia……… 5 ori, 3 argenti, 6,5 bronzi…………punti 84

Germania….. 3,5 ori, 3 argenti, 3 bronzi……….. punti 60,5

Romania……. 3,5 ori, 2 argenti, 2 bronzi………. punti 51

Polonia………. 1 oro, 2 argenti, 2,5 bronzi……… punti 31,5

Russia………… 2 argenti, 3 bronzi, 5 q.di finale, punti 26

Svezia…………. 1 oro, 1 bronzo, 3 q.di finale…… punti 14

…poi, Croazia10,5 -Serbia 10,5 -Cekia 9,5 -Ungheria 7, -Belgio 5,5

Italia 12^ con 4,5 - Turchia 4 punti, Inghilterra e Portogallo 3,5

Danimarca 3, Olanda e Slovenia 2, Estonia, Bielorussia e Austria 1, Moldavia 0,5

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Direi che sarebbe ora di invertire la rotta o quantomeno fare qualcosa d’altro oltre alle “migliori intenzioni e speranze”.

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AGGIUNGO ANCHE UN’ALTRA STATISTICA (STORICA)

1975 - 1° CBS. - Bisi Giovanni

1993 - 1° CBD - Piacentini / Giardina

1994 - 2° CBD Molin / Giardina

1995 - 2° JBD Filimon / Piacentini

1996 - 1° JBD Piacentini / De Cock

1997 - 1° JGT e 1° JGD Ding Yan - Wang Yu - 2° CGS - Stefanova

1998 - 1° CGD Vaida / Stefanova

1999 - 1° JGD Wang Yu / Bakula

2000 - 1° JGD Paovic - Stefanova

2010 - 1° CBS Mutti Leonardo

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“Diritto” e rovescio

17 Giugno 2012 da Ping Pong Italia · 104 Commenti 

del Drago Rosso
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