Intervista a Pamela Pezzutto

24 Ottobre 2012 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Pamela Pezzutto, 3 argenti olimpici, un argento e un bronzo mondiali, 4 ori europei nella categoria 2 dei disabili, una vera campionessa che rende onore all’Italia del tennistavolo e dello sport in generale. Ma anche una ragazza che è pronta ad abbandonare e che annuncia già la prima clamorosa rinuncia, che potrebbe essere il primo passo verso il ritiro definitivo: per un anno non parteciperà a gare internazionali, a cominciare dagli Europei 2013, nei quali non difenderà i due titoli, singolo e squadre, conquistati a Genova nel 2009 e difesi a Spalato nel 2011. Il motivo ce lo spiega lei stessa, ed è legato alla decisione della Fitet di sostituire il tecnico che l’aveva sempre seguita, che l’aveva portata al successo e che continua tuttora ad allenarla, Antonio Simeone. Un po’ quello che è successo a Costantini ed Errigo. Un riscontro concreto al cambiamento lo si può vedere raffrontando i risultati della Paralimpiade di Pechino e di quella di Londra. Nel 2008, a Pechino, con Simeone in panchina nel singolo, un argento e un bronzo per l’Italia, più l’argento a squadre con Arcigli in panchina, ma solo perché lui segue la categoria 3 e nella gara a squadre le categorie 2 e 3 sono accorpate. Tutto il lavoro, insomma, lo ha fatto Simeone. Nel 2012, a Londra, senza Simeone, un solo argento, di Pamela nel singolo. Non ci sarebbe bisogno di altre spiegazioni per capire come vanno le cose anche nel settore dei paralimpici, ma le parole di Pamela Pezzutto, con tutto il disappunto che esprimono, servono a rendere ancora più chiaro il quadro della situazione, a cominciare dal fatto che la nostra campionessa, seconda solo alla cinese Liu Jing nel mondo (e questo già spiega di che pasta sia fatta l’azzurra), ha rischiato addirittura di non andare a Londra, con minaccia di esclusione da parte della stessa Fitet! C’è voluto l’intervento del vicepresidente del Coni, Pancalli, responsabile del Cip, per dare a Pamela l’assicurazione di partecipare alla Paralimpiade. Una storia che può essere riassunta in poche parole della Pezzutto: «Mi stanno facendo passare la voglia di giocare». Ma andiamo con ordine e ascoltiamo con attenzione cosa è successo in questi ultimi anni.

-Pamela, puoi spiegarci cosa è cambiato per te dal momento in cui la vostra attività è passata dal Cip alla Federazione?
«Sono entrata in Nazionale nel 2005. Fino alla fine del 2009, il tecnico che mi ha seguito in tutte le gare internazionali è stato Antonio Simeone. Io ho un tecnico di società, Gianni Olivo, nella Polisportiva San Giorgio di Porcia, in provincia di Pordenone. Una volta a settimana vado a Vicenza per allenarmi con Simeone. Olivo e Simeone sono in contatto e curano la mia preparazione. Arcigli era il capo anche prima, ma dipendevamo dal Cip e comunque io non lavoravo con lui, ma solo con Simeone in Nazionale. Poi, all’inizio del 2010, col passaggio nella Fitet, Arcigli ha escluso Simeone dalla Nazionale e ha inserito Fabio Angiolella, di una società di Roma».

-Qual è il problema principale nato da questo cambiamento?
«Sono stati inseriti tecnici che non erano dentro il nostro ambiente, che addirittura non conoscevano gli avversari che affrontavamo. Come potevano darmi consigli? Come potevo avere fiducia in loro?».

-C’erano anche altri tecnici?
«C’è Donato Gallo, che stava in Nazionale anche prima. Per Londra, visto che non c’era Simeone, l’alternativa era fra Gallo e Arcigli in panchina e io ho scelto Gallo, che comunque è bravo e non è coinvolto nel discorso sui tecnici che non conoscono il nostro ambiente. Io preferisco Simeone, ma, visto che non era possibile avere lui, ho scartato Arcigli e ho scelto l’unico che, tra gli attuali tecnici della Nazionale, conosce il tennistavolo paralimpico».

-Sai chi ha deciso questi cambiamenti?
«A decidere è Arcigli, ma l’approvazione finale la dà Sciannimanico».

-Hai provato a far presenti le tue esigenze?
«Ho mandato lettere alla Fitet, ho chiesto un incontro, che mi è stato accordato prima degli Europei 2011. Io avrei voluto portare con me Simeone, per discutere meglio, ma dalla Fitet mi hanno detto che non si sarebbe parlato di lui, ma solo di me, quindi lui non poteva partecipare. Poi, quando avviene l’incontro, sono loro stessi a parlare di Simeone. E allora, perché escluderlo dall’incontro?».

-Cosa avviene in quell’incontro?
«Io spiego perché voglio Simeone. Loro ribattono che ogni giocatore vorrebbe il proprio tecnico in Nazionale e che questo non è possibile, che tutti devono adattarsi. Io faccio notare che la questione non è che io voglio il mio tecnico, la questione vera è che Simeone mi seguiva in Nazionale e che, da quando il settore paralimpico è passato alla Fitet, è stato escluso. Quindi, il problema è che non vogliono lui e vogliono altri, non altrettanto competenti. Ma loro non mi danno spiegazioni».

-Simeone, però, a spese sue, continua a seguirti.
«Sì. Ad aprile di quest’anno, ci sono gli Internazionali di Slovenia. Lui viene lì per conto suo. Io chiedo a Gallo che sia Simeone a seguirci in panchina, me e la Zorzetto. Lui parla con Arcigli e poi mi dice che Simeone può venire in panchina, ma a una condizione: se lui viene in panchina, nessun altro della Nazionale lo farà. Quindi, se per caso ci sarà contemporaneità di incontri con me e Zorzetto in campo, una di noi avrà Simeone in panchina, l’altra non avrà alcun tecnico».

-Quindi, se tu e Zorzetto giocate in contemporanea, avendo scelto Simeone come tecnico, né Gallo né Arcigli andranno in panchina per assistere l’altra. Suona un po’ come una ripicca. E comunque è allucinante che una giocatrice della Nazionale possa stare senza tecnico, con quelli della stessa Nazionale che se ne stanno in tribuna a guardare!
«E’ una cosa assurda, però noi preferiamo comunque Simeone. Per fortuna, non ci sono mai match contemporanei, quindi abbiamo sempre il tecnico con noi, Simeone. Gallo ci segue sempre dalla tribuna. Io arrivo in finale per l’oro, Zorzetto per il bronzo. Anche allora Gallo è in tribuna a guardarci. Arcigli, invece, che è il c.t. della Nazionale che ha due giocatrici nelle due finali, non c’è. Dopo il torneo ho scritto una lettera a Sciannimanico per spiegare cosa è successo, ma lui non mi ha mai risposto».

-Cosa succede per la preparazione alla Paralimpiade di Londra?
«Arcigli comincia a fissare stage molto pesanti, che non possono andare bene per noi disabili. In preparazione a Londra 2012, sono previsti stage con 6 ore al giorno di lavoro, che è estremamente duro per chi è in carrozzina come me. Il rischio è di arrivare a Londra “scoppiati”. Io vorrei fare gli stessi allenamenti che mi avevano portato a Pechino e ai Mondiali in Corea, che avevano dato ottimi risultati. Scrivo a Sciannimanico alcune lettere e spiego la situazione, chiedo di allenarmi per conto mio, in modo da lavorare in maniera tranquilla e serena. Tutti però mi dicono di no».

-A chi ti riferisci?
«Sciannimanico, Quarantelli e Arcigli. Mi dicono che sono obbligata a fare gli stage, mi concedono solamente di partecipare alla metà di questi stage».

Poi, a giugno la brutta sorpresa.
«A fine giugno mi arriva una lettera: mi dicono che io non sono ancora arrivata al 50% degli stage e che la mia partecipazione alla Paralimpiade di Londra è a rischio. Il tono è quasi quello di un ricatto: o fai tutti gli ultimi stage per arrivare al 50% o non vai a Londra. Insomma, qualcosa di assurdo e destabilizzante».

-Qual è stata la tua reazione?
«Ho parlato con Marinella Ambrosio, presidentessa regionale del Cip del Friuli, e le ho chiesto se fosse possibile contattare Pancalli. Ho parlato anche con la psicologa che ci era stata affiancata dalla Fitet, almeno questa una buona iniziativa, Francesca Borgo. Ha scritto una relazione sul mio problema e anche lei ha detto che questa richiesta era una costrizione ingiusta».

-Come hai vissuto quei momenti?
«Ho pianto per una settimana. Avevo dato tanto a questo sport e all’Italia, oltre che alla stessa Fitet, avevo fatto sacrifici, avevo ingoiato rospi pur di andare avanti verso il sogno olimpico ed ero trattata in quella maniera. Poi, la Ambrosio mi ha chiamato e mi ha riferito le parole di Pancalli: stai tranquilla, parti per Londra, non ci sono problemi. Solo in quel momento mi sono calmata, ma mi è rimasta dentro, comunque, una brutta sensazione, ero scocciata per tutto quello che era accaduto. In quei momenti, avevo avuto voglia di gettare la spugna».

-A Londra, poi, arriva l’argento nel singolo. Ma la festa a Casa Italia, gestita dal Coni, ti riserva un’altra brutta sorpresa, non è vero?
«Sciannimanico dice che c’è la cena a Casa Italia. Io chiedo di poter far venire la mia famiglia, che mi aveva seguito a Londra, ma Sciannimanico mi dice che i famigliari non sono ammessi. Così, vado da sola. Alla cena, però, c’è la moglie di Arcigli».

-Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa in proposito il Coni, visto che, anche all’Olimpiade di Londra, i famigliari degli atleti medagliati hanno sempre avuto il permesso di partecipare alla cena di festeggiamento. Comunque, Pamela, cosa hai deciso di fare adesso?
«Mi fermo per un anno e mi dedico alla famiglia. Non farò gare internazionali e gli Europei 2013. Non voglio andare avanti in questo modo e farmi il fegato marcio. Se devo continuare con queste persone, meglio smettere. Per me il tennistavolo non è più un piacere, divertimento. Non mi va di subire imposizioni e ricatti. Sono felice solo con la mia società e con Simeone».

-E per i Mondiali 2014 e la Paralimpiade di Rio 2016?
«Non so ancora cosa farò. E’ una decisione difficile e per il momento non ci voglio pensare. Certo, mi piacerebbe andare a Rio, ma non voglio ripetere l’esperienza di Londra. Spero che le cose cambino, ma se non sarà così davvero c’è la tentazione di abbandonare il tennistavolo».

Pamela Pezzutto, una campionessa vera, una persona che merita rispetto, ma che il tennistavolo italiano e mondiale rischia di perdere. Che vergogna!

Commenti

30 risposte per “Intervista a Pamela Pezzutto”

  1. albi fortuna ha scritto il 25 Ottobre 2012 08:58

    @ drago: perché dici che vergogna? E’ normale. Se Sciannimanico non va a casa la musica non cambierà. Chi dovrebbe farla cambiare Di Napoli? Borella? Di Folco? Alessia Arisi? E Fabio Angiolella con chi è tesserato? vedasi link http://89.97.250.72/portale/default.html.
    Conosciamo tutti le storie sentite fino alla noia. Proposte di radiazione per partite giocate al telefono; squalifica di dodici mesi; prescrizione per la gestione del college di Messina. Sono cose che sanno tutti ma Sciannimanico li tiene al loro posto. La domanda è pecchè? Per i voti siculi? No perché la Sicilia è spaccata. Per i risultati? No, sono in calo clamoroso. E allora pecchè? Chissà se Sciannimanico lo dirà in assemblea. O Panagulis ci scriverà qualcosa?

  2. peppepong ha scritto il 25 Ottobre 2012 13:41

    carissimo drago rosso, sono peppe vella, collega di pamela in nazionale paralimpica. intanto sono molto contento che anche voi vi occupiate del settore paralimpico del tennis tavolo italiano, visto che, se non ricordo male, proprio da queste pagine anni fa, avevate criticato la possibilità di incontri misti di paralimpici “contro” olimpici, per memoria vedere i post ai tempi in cui michela brunelli vinse il 4^ nazionale. non di meno, mi compiaccio che anche voi, dopo diversi anni, vi accorgiate che esiste anche pamela pezzutto. però, caro drago rosso, io che conosco bene simeone come tecnico e visto che ho avuto modo di averlo in panchina, mi chiedo e le chiedo, non vi sembra un po’ troppo paragonarlo a costantini e errigo ??? io mi auguro per voi, e per costantini che stimo enormemente, che abbiate avuto modo di verificare bene le informazioni riportate nell’intervista, perché tante inesattezze ed alcune bugie saltano agli occhi di chi il tennistavolo paralimpico lo fa ! andiamo con ordine:
    da quello che lei scrive nel cappello all’intervista, sembra che “san simeone” sia stato l’artefice delle medaglie paralimpiche a pechino e che, viceversa, la sua assenza a londra, invece, sia stata la causa di un fallimento. ma lei era con noi a pechino ed anche a londra, mi chiedo? bhe io c’ero a tutte e due le paralimpiadi. simeone a pechino aveva seguito la finale per l’oro di pamela, gallo la finale per il bronzo di clara podda ed arcigli la finale in team delle ragazze di classe 1-3. a pechino avevamo vinto 2 argenti e un bronzo (con simeone che seguiva pamela), a londra abbiamo vinto 1 argento, sempre con pamela ma senza simeone. mi dice lei dove questo grande tecnico può far la differenza ??? da qui le prime inesattezze e la prima bugia.
    non è vero che simeone ha sempre seguito pamela nelle competizioni internazionali, antonio non era sempre presente a tutti i tornei, quindi non vedo proprio come avrebbe potuto farlo, io stesso mi sono ritrovato in panchina con pamela varie volte in diversi tornei. vi do un solo dato delle panchine di simeone con pamela ai tornei internazionali: nel 2011 su 5 tornei (europei di spalato compresi), pamela ne ha vinti 4 ed in uno è arrivata terza, casualmente proprio in questo la seguiva simeone. questi sono fatti non opinioni.
    durante quei pochi raduni che si facevano prima che il nostro settore passasse dal cip alla fitet, non siamo mai stati seguiti da simeone, quindi non capisco come potesse essere lui a lavorare con pamela in nazionale.
    a proposito di “presunti” tecnici che non conoscerebbero i nostri avversari internazionali, vedi angiolella, visto che lo avete citato, personalmente io me lo sono trovato in panchina alcune volte, con lui ho fatto un podio in romania, ho battuto un giocatore che non avevo mai battuto prima. ho avuto anche la “fortuna” di avere simeone in panchina, in passato, vi posso assicurare che il massimo che riusciva a dirmi era “dai, provaci”. questo è il guru del tennis tavolo paralimpico che viene fuori dal vostro articolo. con questo non voglio dire che lui non sia capace di fare il tecnico, ma che non sa adattarsi a tutti i giocatori e soprattutto a tutte le classi paralimpiche, specie a quelle basse, vedi 1 e 2 maschili.
    a proposito dell’esclusione di simeone dagli europei di spalato del 2011, la prima sera del nostro arrivo in croazia, alcuni giocatori, tra cui zorzetto, pezzutto, nardelli, caci e bevilacqua, durante una riunione tra noi giocatori presenti agli europei, ci hanno chiesto di esprimere solidarietà a simeone per la sua esclusione, caro drago rosso, quella sera la maggior parte di noi giocatori non ha risposto a quella richiesta. questa è la grande considerazione che gode quel grande tecnico.
    adesso le chiedo caro drago, secondo lei quante ore si allenano i giocatori paralimpici delle altre nazioni ? credo che per lei sia difficile saperlo, per cui le faccio un’altra domanda, secondo lei quante ore dovrebbe allenarsi un giocatore da nazionale (non necessariamente paralimpico) per raggiungere risultati internazionali ? dopo che avrà risposto a questa domanda, forse avrà trovato un’altra inesattezza. dove sta scritto che chi è in carrozzina non si possa allenare 6 ore al giorno durante i raduni ? certo qualcuno può avere delle peculiarità tali che non gli permettono di reggerle tutte per 6 giorni, ma vi posso assicurare che la maggior parte, se allenati, li posso reggere tranquillamente, come fanno gli stranieri che vincono le medaglie alle paralimpiadi.
    prima delle paralimpiadi di pechino, ho fatto la preparazione con pamela (da marzo a luglio), 3 giorni a settimana per tre ore di allenamento al giorno, oltre alle ore con me, pamela faceva almeno altri due giorni di allenamento settimanale, per un totale di 5 giorni. questa era stata la sua preparazione per pechino.
    io non riesco a capire perché pamela potrebbe permettersi di portare un tecnico di sua scelta ed altri giocatori no, premesso poi che il tecnico di pamela è gianni olivo e non simeone, perché io non posso portare il mio tecnico e lei si. forse perché lei vince le medaglie ed io no ? allora se così fosse, una nazionale sarebbe fatta solo da medagliati. una nazionale è fatta da un gruppo, simeone non ha fatto altro che sputare veleno su un gruppo (di cui fanno parte più di un suo giocatore di società …), salvo poi volerci rientrare in ogni modo. questa è schizofrenia.
    per concludere, caro drago rosso e cari lettori di questo blog, per la stima ed il bene che voglio a pamela, io mi auguro che lei continui a giocare perché è un patrimonio del nostro settore, io l’ho vista crescere pongisticamente e so che ha ancora margini di crescita, a lei non servono queste discussioni, soprattutto non avrebbe bisogno di farsi strumentalizzare. se lei continuerà a giocare lo farà solo perché ne avrà voglia. contrariamente a chi usa il settore paralimpico per i suoi giochini personali, salvo poi inveire contro la “mafia siciliana” …
    vi ringrazio per lo spazio e l’attenzione, spero di esser riuscito a dare un punto di vista differente da quello millantato da simeone !!!
    saluti
    peppe

  3. DANY ha scritto il 25 Ottobre 2012 14:55

    Adesso capisco perchè il tennis tavolo in Italia è ridotto in questo stato.
    Finora ho sempre evitato dare giudizi e commenti all’attuale dirigenza FITET, ma leggendo questa intervista del Drago ho capito la disumanità e l’incompetenza di chi occupa la poltrona.
    E’ un pò la stessa storia della politica italiana fatta di incompetenti e ladroni….. dai consigli regionali sino al parlamento…..sempre la stessa gente in giacca e cravatta che quando hanno qualcosa in mano o sotto il culo si credono di comandare al mondo senza se e senza ma.
    E’ ora di vedere facce pulite, magari in jeans e camicia, ma disposte a fare qualcosa di serio. Forza Vermiglio !!!! Forza Max !!!
    Ditemi cosa deve fare un umile giocatore di ping pong come me per mandare a casa tutta la congrega attuale…..
    aspetto con ansia,,,,,e faccio un abbraccio a Pamela invitandola a tener duro perchè lei in confronto ai tanti è un gigante……e i giganti guardano avanti senza badare alle formiche a terra (per non dirla peggio…).
    ciao a tutti.

  4. Caruso ha scritto il 25 Ottobre 2012 15:37

    Non voglio entrare, nella questione in particolare, ne voglio entrare in argomentazioni tecniche come qualcuno prima di me anche perchè smontarle sarebbe fin troppo facile, nn voglio entrare perchè con alcuni dei personaggi citati nn mi parlo da oltre 20 anni, voglio solo dire GRAZIE a Pamela Pezzuto che ha dimostrato in questa intervista di essere prima che una grande atleta, e questo lo dimostrano i suoi risultati, una grande grandissima Donna che per una questione tecnica, e di principio dice io posso anche rinunciare ai miei sogni ma nn ci sto più.
    Grazie Pamela, avessero i dirigenti del Tennis Tavolo il tuo rigore morale oggi nn avresti bisogno di sfogarti in questa intervista.

    GRAZIE PAMELA

    Caruso Salvatore ( soltanto ), nn voglio che diventi una questione politica).

  5. Drago Rosso ha scritto il 25 Ottobre 2012 16:05

    Peppepong pone alcune questioni personali sulle quali, se vorranno, saranno Pamela Pezzutto e Antonio Simeone stessi a rispondere, per quel che li riguarda. Io, ovviamente, non mi permetto di sindacare su questi punti.
    Ma su alcuni grossolani equivoci sono pronto a ribattere a quello che dice Peppepong, che ritengo abbia fatto un po’ di confusione e non abbia letto bene quello che ho scritto. Le accuse quantomeno di imprecisioni posso respingerle senza alcuna esitazione.
    Prima di tutto, non ho paragonato Simeone a Costantini ed Errigo come bravura, né lo faccio adesso, nel senso che non faccio proprio il paragone. Ho detto che è la stessa “situazione” di Costantini ed Errigo, vale a dire di tecnici della Nazionale che, dopo aver ottenuto ottimi risultati, sono stati cacciati. Quindi, per favore, non costruiamo favole su qualcosa che non esiste, né usiamo questo pretesto per dileggiare Simeone e fare del sarcasmo su lui, come viene fuori dall’intervento di Peppepong. Quindi, stia attento Peppepong ad accusarmi di dire bugie, perché se c’è qualcuno che le dice non sono certo io.
    E andiamo avanti. Non ho mai detto di essere contro gli incontri “misti”, da dove viene fuori questa accusa? Se l’ha fatto qualcun altro, Peppepong non mi metta in mezzo. Anche qui, più che la ricerca della verità mi sembra che si cerchi di trovare il pretesto per parlare male di Simeone e difendere la Fitet. E allora si cominciano a capire molte cose!
    Ma arriviamo all’equivoco principale, se proprio vogliamo definirlo equivoco. Peppepong, stranamente, se ne viene fuori esattamente con la stessa tesi di Arcigli e Sciannimanico, cioè che la Pezzutto non può pretendere di avere il suo tecnico personale in Nazionale. Ma lei ha spiegato benissimo che si tratta di un tecnico che stava in Nazionale, non di un tecnico personale che lei chiedeva di far entrare in Nazionale. La differenza è fondamentale e chi non vuole capirla è semplicemente in malafede. Altro che bugie.
    Sul fatto che Arcigli fosse in panchina nella gara a squadre a Pechino 2008, l’avevo scritto chiaramente, spiegando anche il perché. E Peppepong mi accusa di aver detto bugie? O ha letto male o è in malafede. Decida lui.
    Il punto essenziale della differenza fra Pechino e Londra, però, oltre alla presenza di Simeone in panchina, è la preparazione ai Giochi. Pamela Pezzutto dice chiaramente che la preparazione è stata diversa, cosa assolutamente vera perché, al contrario di quello che Peppepong vuol far pensare, sono informato su quello che succede fra i paralimpici, e non da adesso. Simeone può anche non aver seguito Pamela in tutti i tornei internazionali, ma l’ha comunque seguita SEMPRE nella preparazione e lui ha condotto quella per Pechino 2008. Cambiata preparazione, i risultati sono peggiorati. Questa non è una bugia, è la cruda verità.
    E fissiamo alcuni punti anche sul lavoro dei disabili. So benissimo quanto si allenino, e so anche, a differenza di quello che vorrebbe sostenere Peppepong, che, soprattutto fra i disabili, le esigenze di allenamento sono diverse da persona a persona, non solo a seconda del grado di disabilità, ma anche fra gli atleti della stessa categoria. E non è lo stesso Peppepong a raccontare del lavoro svolto da Pamela verso Pechino 2008? E’ la metà delle 6 ore al giorno previste negli stage organizzati da Arcigli per Londra 2012. E allora, dov’è la contraddizione? Pamela Pezzutto ha assolutamente ragione, Peppepong assolutamente torto.
    E chiudo con l’accusa più infamante che viene rivolta da Peppepong alla Pezzutto: quella di stare attenta a non farsi strumentalizzare, come se non fosse una persona con un proprio cervello, in grado di ragionare. Pamela ha detto queste cose liberamente, volendo dirle, le ho registrate e le ho trascritte. Può dire lei stessa se l’ho forzata in alcun modo a dire qualcosa in più di quello che voleva dire. E non lo farà, perché la mia prima preoccupazione è stata quella di chiederle se voleva cambiare qualcosa dell’intervista, avendone risposta negativa. Forse Peppepong non riuscirà a capacitarsi che qualcuno possa e voglia dire esattamente quelle cose, ma dovrà farsene una ragione. Quanto poi a chi “usa i paralimpici per i suoi giochini personali”, Peppepong può andare a cercare altrove, proprio fra quelli che lui vorrebbe difendere.

  6. gaula ha scritto il 25 Ottobre 2012 16:50

    scrivi :

    Per me il tennistavolo non è più un piacere, divertimento. Non mi va di subire imposizioni e ricatti.

    Basta e avanza.

  7. Drago Rosso ha scritto il 25 Ottobre 2012 17:49

    Avevo dimenticato di precisare altre due cose, a proposito delle accuse senza senso rivolte da Peppepong. Lo faccio subito.
    A proposito delle differenze fra Pechino e Londra, va fatto notare che nella finale per il bronzo a squadre a Londra, perduta dall’Italia, nell’incontro decisivo, il doppio, Arcigli ha schierato il doppio più debole, Pezzutto-Donda, lasciando fuori la migliore doppista, la Brunelli. Ed è arrivata la sconfitta. Così si capiscono meglio le differenze.
    Peppepong, per mettere in cattiva luce Simeone, dice che “nel 2011 su 5 tornei (europei di spalato compresi), pamela ne ha vinti 4 ed in uno è arrivata terza, casualmente proprio in questo la seguiva simeone. questi sono fatti non opinioni”. Qui siamo davvero alla malafede. Pamela Pezzutto è stata seguita da Simeone per tutto il torneo, ma nella semifinale, perduta contro una francese, in panchina non c’era Simeone. Indovinate un po’ chi c’era. Avete indovinato: Arcigli. La Pezzutto vince sempre, poi gioca una partita con Arcigli in panchina e perde. E allora, Peppepong, il tuo tentativo di gettare fango su Simeone è miseramente fallito. Ecco chi dice le bugie.
    P.S. Un’ultima cosa. Peppepong può dire ai lettori, per completezza di informazione, cosa pensava di Arcigli prima del passaggio dal Cip alla Fitet? E cosa ne pensa adesso Peppepong che nel frattempo è stato preso proprio da Arcigli nei quadri della Federazione e riceve da essa (giustamente, per carità) un compenso? Ecco, per onestà, bisogna sempre dire tutto, vero Peppepong?

  8. minibus ha scritto il 25 Ottobre 2012 20:43

    Anche io dico a Pamela di tenere duro perchè anche se sabato il verdetto dovesse essere favorevole a Sciannimanico - speriamo di no - questo gruppo dirigente non potrà avere lunga vita.
    A Peppe Vella - amico di tante battaglie - faccio due domade:
    1) E’ vero che nel 2011 insieme ad Arcigli (sembrerebbe 18.000 euro e Puglisi semberebbe 6.000 euro) la Federazione ti ha fatto un contratto di € 7.000? E’ vero o no?
    2) E nel 2012 ti è stato rinnovato?
    Perchè se sei stato e sei ancora alle dipendenze della Fitet il tuo attacco a Simeone diventa ridicolo (diciamola così).
    Mi viene adesso una terza domanda:
    3) Considerato che ti ho sentito decine di volte molto critico nei confronti di Puglisi e Arcigli ai meravigliosi tempi del dipartimento CIP (e fosti pure assente dalla nazionale per parecchio tempo salvo recente ripescaggio), quando ti sei convertito al Puglisianesimo e all’Arciglianesimo?
    Non ti sentire però obbligato a rispondere.

  9. Vale ha scritto il 25 Ottobre 2012 21:20

    Pamela che si lascia strumentalizzare???? è ridicolo Peppe, ridicolo! e tu la conosci bene, non farebbe o non direbbe mai niente se non lo pensasse. Tutto quello che ha detto è la verità, sono le stesse identiche cose che mi diceva durante i tornei o gli allenamenti fatti a Vicenza. E’ ora di finirla con l’ipocrisia, ricatti e quant’altro!
    Qui non si parla di santi, qui si parla di persone che hanno seguito Pamela e la sottoscritta con passione e dedizione in tutti questi anni, senza tanti ringraziamenti da parte della Federazione.
    Io personalmente ho detto più volte a Pamela di tenere duro, perchè stava scoppiando, lei può dirtelo. E io non ero da meno, non avevo quella serenità e quella tranquillità necessarie per prepararmi al meglio per una Paralimpiade, a differenza di 4 anni prima.
    Non si può costringere un atleta che non è abituato (forse perchè l’atleta non fa solo l’atleta ma deve anche lavorare!) ad allenarsi 6 ore al giorno durante gli stage e minacciarlo che se non fa almeno la metà rischia di non andare alle Paralimpiadi!. Quanta angoscia .. E poi quali sono stati i risultati????? Abbiamo visto a Londra. Non serve commentare.
    Lo so che gli atleti delle altre nazioni si allenano molte ore al giorno….ma non credi che abbiano altri metodi?????
    Antonio Simeone ERA nella Nazionale caro Peppe, non è che Pamela ha preteso che il suo allenatore Olivo di Pordenone la seguisse in panchina, non confondere le cose come cerchi di fare sempre. E se a te non ha saputo dare preziosi consigli durante qualche tua partita….mi dispiace. Evidentemente non c’è feeling :))
    Come credi che siamo rimaste io e Marisa alla fine dell’incontro contro il Taipei dove abbiamo vinto 3-2 dopo una bella battaglia? Nessun commento da parte del CT, nessuna pacca sulla spalla, niente di niente!!!! Eravamo alle PARALIMPIADI!!!!! Devo andare avanti????? Penso possa bastare…per oggi.
    Valeria Zorzetto.

  10. Caruso ha scritto il 25 Ottobre 2012 22:49

    Mi sono ripromesso di nn portare questa questione ad un livello politico almeno in questa sede, e cercherò di nn farlò neanche in questo intervento; ma un paio di cose voglio dirle ormai dovrei essermi abituato ma nn ci riesco proprio, troppa “gente” prima parla e dice tutto contro qualcuno poi arriva un contrattino e tutto cambia, mi ricordo di un tecnico donna siciliano che scrisse mail di fuoco contro un certo modo di fare nei paraolimpici, conservo ancora le mail, per giusta memoria poi un bel voltafaccia un incarichetto, e da allora quanto son bravi quanto son belli, e anche nel caso di peppepong mi sembra la stessa cosa.
    Qui due atlete che hanno partecipato alle paraolimpiadi dicono ambedue la stessa cosa, e nn hanno avuto o hanno che sia di mia conoscenza contratti o incarichi con la federazione, dall’altro lato chi prima sparava ad alzo zero oggi corre in difesa dei reucci della pascheria;
    Ho avuto il piacere di conoscere personalmente il Sig. Simeone in questi mesi nn lo conosco come tecnico ma ho imparato a conoscerlo come uomo, e devo dire in coscenza che è una persona pulita per quanto sia di mia conoscenza, ed è uno dei migliori incontri fatti negli ultimi 8 anni di FITET, questa è la mia conoscenza ma torniamo al punto tecnico; se due atlete paraolimpiche ne parlano in modo tanto favorevole, se si espongono per lui, se decidono di avere le palle (a differenza di molti dirigenti ) per una questione nn personale ma che riguarda una terza persona allora io credo che aldilà della valutazione tecnica di Simeone va sicuramente tenuto in debito conto la capacità di empatia che ha con delle atlete medagliate olimpiche.

    Tutto il resto egregi Averofaki è noia come direbbe una vecchia canzone.

    GRAZIE PAMELA-GRAZIE VITTORIA
    spero un giorno di avere il piacere di incontrarvi e stringervi la mano per l’insegnamento di valori che ci state dando.

    Caruso Salvatore ( soltanto ), nn voglio che diventi una questione politica).

  11. gaula ha scritto il 26 Ottobre 2012 07:20

    Mi par di capire che peppepong sia uno spirito libero.
    Non un generale sempre fedele nei secoli ai suoi capi bensi’ un altro “onesto intellettualmente”.
    Preferisco di gran lunga i primi.

    Non e’ “il nuovo” ad aver bisogno dei pongisti ma viceversa.
    Lo dico a coloro a cui son state fatte promesse e date rassicurazioni ….. Poi non piangete.

  12. DANY ha scritto il 26 Ottobre 2012 08:27

    Sempre più convinto di quello che ho detto…….quoto alla grande quello che dice il maestro CARUSO e forza grandissime PAMELA E VALERIA……..
    vedrete che le cose miglioreranno,,,,,,,,,
    mi dispiace per VELLA………ma in cuor mio…leggendo tutte le informazioni ….. sento di dare ragione alle due ragazze…….e faccio presente che fra un allenatore e un giocatore esiste anche un feeling umano che và aldilà di ogni considerazione tecnica…….e questo la federazione non lo capisce….e mi sembra che anche lei non lo capisca.

  13. about.blank ha scritto il 26 Ottobre 2012 10:36

    Si sta alzando il velo dell’ambiente paralimpico.. e della qualità dei rapporti tra l’ambiente e “mamma Fitet” che ha accolto gli atleti CIP con l’abbraccio del boa constriptor.

    Mi spiace constatare che anche loro siano usati come lo sono tutti gli atleti di questa federazione: per farne burattini al servizio della sopravvivenza del potere.

    Con la stessa sensibilità con la quale alla top player della nazionale si diceva senza tanta ironia, davanti a tutti : “e muovi quel culone”..

    … con la stessa sensibilità con la quale è stata trattata Laura Negrisoli, atleta che è stata ragione prima, gloria e portacolori della sua Società..

    … con la stessa sensibilità con la quale sono state fatte a Tan Monfardini promesse che non potevano essere mantenute..

    … con la stessa sensibilità con la quale è stata accolta la maternità di Niko Stefanova..

    … con questa stessa “sensibilità” sono stati accolti gli atleti paralimpici nell’alveo Fitet : “portateci le vostre medaglie, cosa di cui abbiamo tanto bisogno, ma non fateci richieste “esose” “.

    Tipo avere un tecnico nazionale di cui ci si possa fidare, che conosca i nostri umori e sappia darci le giuste indicazioni conoscendo come le proprie tasche il nostro bagaglio tecnico e i nostri punti deboli, anche quelli caratteriali..

    .. come chiedere di avere a tavola i propri cari nel momento più bello.. la condivisione che ripaga te dei tuoi sacrifici e i tuoi cari dei batticuore vissuti..

    … tutto ciò è chiedere troppo ?? Oh My God!!

  14. peppepong ha scritto il 26 Ottobre 2012 20:04

    Prima di tutto vi ringrazio per aver pubblicato il mio post e soprattutto per la tanta attenzione accordata, motivo per il quale, mio malgrado, non potrò esser breve …
    Intanto cominciamo col chiarire alcune cose, il mio primo contratto con la fitet risale al 2010, € 3.500 annui di compenso, nel 2011 rinnovo a € 7.000, nel 2012 rinnovo a € 7.500. quest’anno sono diventati lordi, visto che su questa somma ci sto pagando anche la ritenuta d’acconto, grazie all’assegno del cip per la preparazione paralimpica (€ 3.500), supero la soglia per il mio tipo di contratto. A chi interessa percepisco anche l’indennità di carica come consigliere nazionale cip in quota atleti, sono poco meno di € 4.000 lorde, circa € 3.300 nette annui, fino alla durata della mia carica. Così avete ben chiaro da dove mi arrivano i soldi, dimenticavo, naturalmente percepisco anche la pensione d’invalidità, così il quadro è completo. Ovviamente sorvolo sulla voce uscite, tra affitto, carburante per fare oltre 400 km a settimana per allenarmi, quota sociale per pagare il tecnico e così via. Io mi ritengo fortunato di fare un lavoro che posso svolgere e gestirmi autonomamente, senza dover rispondere di orari o cartellini da timbrare, ma sicuramente rispondo per le responsabilità che mi competono; inoltre ho un lavoro per cui mi sono formato con la diretta esperienza sul campo e sulla mia pelle. Quindi, cari signori che fate riferimento all’eventuale soldo cui mi sarei venduto e speso (oggi) per “mamma” fitet, avete proprio sbagliato persona. Interessante poi la tesi secondo la quale sarei stato “ripescato” in nazionale, io dopo pechino sono stato impegnato per oltre un anno (sino al giugno 2009) con l’organizzazione degli europei paralimpici a genova, avendo però già deciso di smettere, è vero, lo confesso, non in maniera autonoma, ma su esplicita richiesta della mia compagna (a cui, tra l’altro, non frega una mazza del tennis tavolo !). da quando poi da fine 2009 mi sono trasferito a lignano sabbiadoro per raggiungere quella compagna a cui non piace il ping pong … ho sempre preso parte ai vari raduni dei miei (allora) ex compagni di nazionale come sparring (gratuitamente, non fatevi venire strane idee). Così come, nel 2010, in vista dei mondiali di korea, mi sono offerto personalmente e con immenso piacere, di fare un allenamento settimanale con pamela, una volta a lignano ed un’altra da pamela, cui spesso seguiva un ottimo pranzo a casa della sua mamma. È così che mi è tornata la voglia di mettermi in gioco e provare a qualificarmi per londra, vi posso assicurare che dopo due anni stop dall’attività internazionale non era affatto semplice, e di questa qualificazione devo dire principalmente grazie a due persone, alla compagna (che ormai non si lamenta più) ed al mio tecnico marino filipas della società dei rangers udine in cui sono stato accolto, passando per la grande ospitalità del latisana. È stato marino che mi ha rimesso in sesto dopo due anni, che mi ha dato fiducia e ridato un’identità pongistica. Quindi non si venga a spiegare a me quanto conti il tecnico della propria società (per chi ce l’ha), ancor prima di quello della nazionale. Però quando io sono in raduno o in trasferta per conto della nazionale, prima di tutto rispondo ai tecnici che sono lì anche per me, rispondo anche all’impegno che i miei compagni mettono nell’allenarsi con me ed io con loro (nonostante gli inevitabili momenti di stanchezza). Signori io ho avuto il piacere di allenarmi a lignano con la nazionale paralimpica serba, come qualcuno che qui scrive, e di andare poi da loro a novi sad (a mie spese, sempre per chiarezza). Tralascio la comune esperienza lignanese e vado direttamente a quella in casa loro, in pieno agosto, senza climatizzatore, 2 ore la mattina + 2 ore il pomeriggio, qualcuno dirà che ne fanno due meno di noi, è vero, ma loro questo allenamento non lo fanno per i raduni, bensì 5/6 giorni a settimana, tutte le settimane, tutti i periodi dell’anno, ovviamente con i dovuti scarichi. Tra loro quasi tutti in carrozzina, da classi 2 maschili a 4 e 5. Nessuno che raccoglie loro le palline durante gli allenamenti, sono loro che preparano la palestra (non certo montare i tavoli), sono loro che a londra, con tre giocatori qualificati, hanno vinto 2 medaglie d’argento. Quando sei un atleta non conta se sei in carrozzina o meno, sei prima di tutto un atleta, nulla più e nulla meno. Se lo mettano in testa tutti coloro che pensano che la disabilità sia un velo dorato di umanità cui concedere tutta la vostra benevolenza a prescindere, se avete da dire che peppe vella è una gran testa di cazzo, ditelo senza ipocrisie, non vi fate scudo della mia disabilità, perché io non lo faccio. Ribadisco poi il concetto di atleta, perché di fronte a questa “qualifica” la differenza non la fa solo il risultato che ottieni, ma quanto ti impegni per raggiungerlo, certo uno è poi inevitabilmente più bravo di un altro, però se io vinco le medaglie (si legga come “io” impersonale) e tu no, ma siamo nella stessa nazionale, io voglio che tu abbia lo stesso rispetto di cui godo io, la stessa considerazione, gli stessi doveri e gli stessi diritti. Vi dico questo per “ricordare” a chi non era ad una riunione (intorno ad aprile scorso credo), in cui ci si è incontrati giocatori, tecnici nazionali, presidente e segretario generale fitet, in cui chiaramente (ma chiaro non lo fu poi) ci dissero che si pretendeva da noi un impegno di presenze ai raduni di almeno il 50% (trattabile anche al 40% …). In quella riunione in cui quasi tutti dicemmo la nostra, compresa pamela con le sue ragioni, alla stessa pamela feci notare proprio quanto detto sopra a proposito di rispetto e trattamento pariteticamente dovuto a tutti i giocatori della nazionale, fermo restando le proprie singole e personalissime necessità. Sia chiaro poi, che quell’impegno nella preparazione, non solo lo chiede la fitet, ma a maggior ragione il cip in quanto elargitore di una borsa di studio di € 3.500 per ogni qualificato per londra, da pezzutto alla camellini, da zanardi all’ultimo sfigato come peppe vella. È questo che vorrei farvi capire, a noi il cip chiede di fare gli atleti, non i disabili atleti. Ma capisco anche il punto di vista di quelli che dicono povera pamela, cosa la costringono a fare, lei su quella carrozzina. Quando vi sarete resi conto che paralimpico serve solo a distinguersi da olimpico (per chi sa cosa significa) e non a farne una cosa “diversa”, allora sarò riuscito a farmi capire meglio.
    Tornando a cose più serie, dopo le mie tante cappellate, caro drago, non era tanto il mio intervento ad essere “contro” simeone, ma l’intervista a pamela che è “pro” simeone. Il mio intento non era di smentire pamela, cui per altro ho spedito il mio intervento prima ancora che fosse pubblicato sul blog, ma dare un versione diversa (casualmente per molti verso opposta) a quanto asserito nell’intervista, in cui caro Drago sei tu che scrivi (a proposito di pechino): “Tutto il lavoro, insomma, lo ha fatto Simeone”. A me questa frase sembra già chiara, non mi sembra di volerti mettere in mezzo o di attribuirti frasi inopportune. Ribadisco la mia perplessità e rivendico l’opposizione a questa frase, non è vero ! a cosa ci si riferisce, alle medaglie di pamela a pechino ? non può materialmente essere tutto merito di colui (quello …), forse della preparazione pre paralimpiade allora? Nemmeno questo è vero e pamela non potrebbe mai dire una cosa del genere, perché saprebbe di mentire, quindi sono sicuro che lei non lo ha mai detto. Adesso per chiarire un altro punto, io non ho bisogno di difendere la fitet o sciannimanico, io lavoro con la fitet non perché mi “regalano” 7500 € l’anno per fare il loro cane da guardia, io i soldi me li guadagno con un lavoro partime che mi impegna principalmente da ottobre/novembre a marzo/aprile. Non ho nemmeno bisogno di difendere arcigli, quello che ho avuto da dirgli e ho da dirgli l’ho fatto e lo faccio guardandolo in faccia, prima di tutto lui sa che non siamo mai stati “amanti”, né prima e né dopo il mio contratto con la fitet. Contratto che oltre tutto non mi ha fatto arcigli, se a qualcuno interessa io ho mandato il mio curriculum alla fitet proponendomi per determinati impegni, vale a dire l’organizzazione del torneo internazionale paralimpico di lignano. Sfido chiunque a dire che in italia qualcuno ne sappia più di me a riguardo (alla faccia della modestia !). in tempi ben più remoti e prima ancora che altri lo facessero nel nostro settore, io sono stato forse il primo ad espormi in prima persona nei confronti di arcigli e puglisi, mettendomi faccia a faccia quando ancora altri tacevano. Non mi sono mai preoccupato di dire a lui e ad altri quello che pensavo e che penso, anche in nome e per conto di altri, magari più silenziosi. Io non rinnego il passato, tanto meno lo dimentico, però le mie lamentele le ho sempre fatte a giochi finiti, io sono abituato che se il tecnico della nazionale mi chiede di fare qualcosa, prima la faccio, poi se mai la critico. Giusto per togliere di mezzo anche l’argomento difese. Con questo spero di aver risposto a minibus (di cui mi piacerebbe conoscere anche il nome e non solo il nickname, così come degli altri, visto che io ho dato tranquillamente il mio).
    Cara valeria, se i risultati di londra dovessimo valutarli sull’asse stages/medaglie, ovviamente il confronto non reggerebbe, ti parlo da collega, prova invece a valutarli su una direttrice diversa, cioè noi (intesi giocatori italiani)/gli altri (nostri avversari). Tu sai meglio di me che i tuoi avversari di londra non erano così forti e competitivi di quelli di pechino, così come quelli di atene non lo erano come quelli di pechino. Come mai gli altri continuano a crescere velocemente e noi con estrema lentezza ? tu che hai una paralimpiade in più di me, oppure marisa nardelli che ne ha diverse più di noi, ti sei mai fatta questa domanda ? pensi sia solo un problema di metodo oppure c’è anche una questione di mentalità ? per qualcuno i raduni sono inutili, per altri noiosi, per altri ancora stancanti o snervanti. Giustamente pamela ha espresso le sue personali riserve a riguardo, ma sono personali, il fatto che siano le sue ragioni, non le rende oggettive per tutti. È vero che antonio era un tecnico della nazionale, lo era già ai tempi di bernardoni (per chi non lo conoscesse è un ex ct della nazionale paralimpica sino a sidney), nessuno può negare che abbia le sue competenze, però qualcuno ha deciso di non convocarlo né per i mondiali in korea, mondiali cui tu hai rinunciato con estrema onestà affermando che non ti sentivi di affrontare la preparazione né la trasferta, né per gli europei di croazia. Tu pensi che lo abbiano fatto per fare un dispetto a te o a pamela ? se fosse così sarei il primo a denunciare la cosa al cip. Io non so chi e perché ha deciso questo, personalmente io non lo ritengo valido di questo compito, e ve l’ho detto nella riunione a spalato. In passato credo di poter vantare ore ed ore passate al telefono con antonio, con il quale ho condiviso molte opinioni, ma non tutte, per questo posso permettermi di dire che lo conosco, “purtroppo” anche come tecnico, e non dico questo per denigrarlo, ma dopo aver sentito cosa ha detto dalla sua panchina durante un doppio tra la mia società e due tuoi compagni durante i campionati italiani del 2011. Dopo l’ennesima mia lamentela sul servizio palesemente irregolare di uno dei tuoi compagni di società, lui stesso, tecnico della vostra società, mi dice che non sta a lui insegnare ad uno suo giocatore come si fa un servizio regolare. Per di più si permette di prenderci per culo dicendo che mi stavo lamentando solo perché stavo perdendo. Da quel momento la mia considerazione per costui, sia come persona e maggiormente come tecnico, è svanita del tutto. Queste caro drago, sono le mie motivazioni personali, legate alla conoscenza, e non a partito preso o difese a spada tratta nei confronti di qualcuno. Non sono certo stato io a denigrare una medaglia di un giocatore della mia società ad un campionato europeo, pubblicamente sulla bacheca facebook di quel giocatore (ribadisco giocatore della propria società). Tanto per non parlarne sempre in prima persona …
    Riguardo al fatto che dicevo che pamela non ha bisogno di farsi strumentalizzare, forse mi sono espresso male (voglio essere buono e tolgo il forse). Intendevo dire che lei non ne necessita, non che ne abbia bisogno di strumentalizzazioni (spero di riuscire a rendere la differenza). Per cui il senso della mia frase era che qualcuno la stia strumentalizzando per fini personali, non che lei lo consenta accondiscendente. Io reputo pamela troppo intelligente, quindi la strumentalizzazione era riferita a lei solo in forma passiva e non attiva.
    Torniamo alle risposte, drago io non ho scritto che sia stato tu a dire di essere contro gli incontri “misti”, ma dalle pagine del blog sono venute fuori, credo di ricordare (ma prendetelo solo come un esercizio di scarsa memoria) che tutto fosse partito da un intervento di vermiglio sulla vittoria di michela brunelli del 4^ nazionale, però non sono sicuro fosse lui, si può fare una ricerca per argomento tra i post ? poi scusa, cosa c’entra questo argomento con quello che ho detto su simeone, mi pare che le due cose cozzino poco … ancora drago, se proprio vuoi saperlo, come sa bene pamela, in preparazione per pechino, l’ho vista più io in allenamento pamela che non simeone, con questo non vado certo a dire che io ho curato la sua preparazione, né tanto meno lo dice pamela, giustamente. Ti inviterei poi (nel caso non l’avessi già fatto)a vedere i filmati delle due finali di pechino e londra, io le viste dal vivo entrambe, ho visto e rivisto in video quella di pechino, anche insieme a pamela (cercando di studiare una tattica per il mondiale koreano), ho rivisto anche la partita del mondiale, ebbene, ti posso assicurare che a londra, nonostante la partita sia finita 3-0 per la cinese, pamela ha giocato meglio che a pechino, il problema è stata la sua avversaria, questa cinese era molto più forte di quanto non fosse stata a pechino (giusto per tornare al fatto che gli altri crescono …). Riguardo le ore di allenamento sei ore al giorno le fai solo durante i raduni, se tu sommi le 3 ore per 5 giorni della settimana, moltiplicato per 4, alla fine siamo lì, intendevo dire questo; non è questione di avere torto o ragione, si tratta di matematica, 60 ore al mese della prima contro circa 72 della seconda, mi pare che non sia la metà … a proposito della finale a squadre per il bronzo di londra, ti chiedo, l’hai vista ? se si, l’hai guardata attentamente ? ti ricordi l’andamento della partita ? allora, a parte il fatto che pamela ha giocato il doppio con podda (giusto per sapere di cosa e di chi si sta parlando) e non con donda, giocatore over 70 del friuli che conosco benissimo …, premesso ciò, se hai visto la partita ti sarai reso conto che noi quel doppio nemmeno avremmo dovuto disputarlo, le cose erano 2, o si perdeva 3-0, oppure, per come si erano messe le cose, lo si doveva vincere 3-0. Primo incontro michela vince a fatica e in rimonta (in maniera anche inaspettata per come si era messa la partita) con la n 2 avversaria, in campo pamela con la loro n 1, incredibilmente pamela batte la quarta classificata paralimpica di una classe superiore alla sua, stiamo 2-0, a questo punto con le avversarie sull’orlo del baratro, succede l’impensabile, michela riesce a perdere una partita che sembrava avere in pugno, 2-1. Pamela contro la loro n 2, la britannica fa una partita stratosferica, non permette a pamela di imporre il proprio gioco, in poche parole è devastante, 2-2. Si passa al doppio, prima però vorrei capire (giusto per curiosità) come fai a dire che brunelli è la migliore doppista della squadra, poi chi doveva restar fuori dond … pardon, podda o pamela. Lo chiedo a te perché io non ci arrivo a capirlo … sul fatto poi che simeone non abbia seguito pamela nella semi persa, mi documento e poi ti dico, si da il caso però che l’unica volta che lei ha battuto la cinese è stato a rottherdam 2011 (stessa sede dei mondiali “non” paralimpici) e li di sicuro simeone non c’era … forse gallo, per cui (in questo caso) la differenza non la fa in tecnico in panchina, ma le giocatrici stesse, non ti pare? Resta il fatto che più leggo i tuoi interventi, più mi rendo conto che sia più preoccupato tu di difendere simeone, di quanto non lo sia di “dileggiarlo” … sulla tua ultima domanda del secondo post, credo di aver già risposto prima.
    Concludo dicendo a Dany che sono d’accordo con lui, anche io do ragione alle ragazze, tra giocatore e allenatore ci vuole feeling, quando hai però un giocatore o un allenatore con cui il feeling non c’è cosa si fa ? o si toglie uno o si toglie l’altro, oppure, sino al possibile, si cerca di chiarirsi, magari anche litigando, o no ?
    A caruso dico che io rispondo solo di quello che faccio io, non certo di quello che fanno gli altri, stai tranquillo che io non mi sono venduto, anche perché costerei troppo, anche per te ;-)
    Comunque caro drago, personalmente a me chiunque vinca, poco importa, per correttezza ti dico che la mia società (non solo io) ha deciso di votare sciannimanico, io dell’altra lista conosco solo due persone, una è massimo che stimo e continuerò a stimare in ogni caso, l’altra è Ady, che reputo persona assolutamente degna e competente, gli altri non li conosco, a parte simeone, che fa parte della lista, di cui assolutamente non si prendono le parti in maniera precostituita …

  15. peppepong ha scritto il 26 Ottobre 2012 20:18

    dimenticavo, ci vediamo domani in assemblea ;-)

  16. gaula ha scritto il 26 Ottobre 2012 20:30

    dedicato a …. al mio amatissimo fratellone.

    Ho letto tutto di un fiato e mi son detto :
    se fosse stato scritto da altri non l’avrei trovato giusto e condivisibile ?
    l’avrei trovato coraggioso, impetuoso analitico … insomma veramente bello ed obiettivo ?
    si !
    Un’onestà intellettuale sconfinata … forse velata da fin troppa irruenza e foga.

    Ma a scriverlo e’ stato il mio fratellone, non quei carbonari e faziosi personaggi anonimi e non che l’hanno a volte attaccato ….ed allora, piano piano, il compiacimento si e’ tramutato in vera ….. ESALTAZIONE (DOPPIA).
    Il mio cuore si e’ riempito di gioia nel ritrovare pienamente chi tanto ha vagato a destra, a sinistra, sopra, sotto, dentro e fuori.

    Grazie fratellon prodigo ! finalmente e definitivamente a casa, quale gioia !!!! (DOPPIA).
    Hai ridato gioia e speranza a me povera pecorella smarrita.
    Grazie per avermi dimostrato che tutto e’ possibile se si possiede un cuore impavido, da leone … e mai ci si arrende.

    Basta con questa FITET ( non solo lo Scianni … se ho compreso appieno). , Basta con gli stimatissimi e adorati giovani consiglieri che potevano essere i nuovi timonieri.
    Basta con i fraterni amici e GALANTUOMINI ( che fraterni amici e’ giusto ti restino).
    Basta con questo sistema dove la giustizia sportiva viene vergognosamente pilotata ( con le debite eccezioni dove invece ha funzionato correttamente, rapidamente ed efficacemente).
    Basta con cellulari federali al servizio di persone cagionevoli e loro familiari che meglio stanno di salute.
    Un augurio anche ai cagionevoli s’intende … ma so che stanno già meglio
    ( magari gliene regaliamo un altro … di cellulare … d’accordo ?).
    Basta con deferimenti ingiusti od ad orologeria.
    Basta a documenti imboscati.
    Basta con esclusioni di atleti ed allenatori piu’ o meno plausibili.
    Basta con invii e ricevimenti raccomandate oltre i limiti dell’umane possibilità …dei postini.
    basta case di familiari … a Montecarlo … o a Castel … o a Messina ….
    basta a bandi e regolamenti soggettivamente interpretabili o male ( o troppo bene !) applicati.
    basta ai portatori d’ handicap ( QUELLI VERI !!!!!!) … bacati nell’animo, nel cuore e nel cervello.
    basta a chi si fa strumentalizzare da draghi allo sbaraglio.

    basta ai TROPPO pirla.

    basta …..
    basta ….
    basta …..

    Ben tornato a casa … son convinto per sempre mio amatissimo fratellone.

    PS
    Io, dopodomani, il 28 ottobre, vedo che e’ successo … poi decido e magari trovo casa da altre parti.

    Ti adoro.

    Tuo CAINO
    ( mi son reso conto di essere io il cattivo ( per cio’ che ho spesso pensato su te). Tu sei il buono.

    Un abbraccio e ….. scusa per aver dubitato di te.

  17. record ha scritto il 27 Ottobre 2012 06:14

    caro peppepong, ho avuto il piacere di giocare CONTRO michela brunelli (M.N.K.IA COME E’ BRAVA…!!!!!!!!!!!) al famoso torneo di terni, dove ho avuto un matchpoint a favore, che solo michela sa come ha fatto ad annullarlo, per poi battermi al quinto set.

    a parte questo, vorrei farle una sola domanda e, per me, sarebbe molto interessante la sua risposta.

    PERCHE’ VOTERETE QUESTA FEDERAZIONE?

    per i risultati che ha ottenuto in questi otto anni?
    per l’incremento che c’è stato dell’attività paralimpica?
    per l’aumento che c’è stato dei tesserati?
    per aver gestito le risorse in modo da destinarle alla crescita del movimento?
    per aver creato un circuito di tornei dove finalmente si gioca a numero chiuso e non ci sono ritardi e si può tornare a casa presto (per farle un esempio, nel femminile a livorno c’erano SEI atlete e SETTE arbitri…. più veloce di così…)

    o ci sono altre motivazioni che a me sfuggono? perchè se si vota A FAVORE di qualcosa/qualcuno, ci deve essere un motivo molto valido, e mi interessa DAVVERO.

    cosa è che io non vedo di buono in questa dirigenza, e voi sì?……

    voglio dirle che io non voterò contro ma solo perchè non posso votare.
    il mio voto contrario è per gli stessi motivi di cui sopra.

    aspetto una gradita risposta (e non è piaggeria, non la conosco, ma è difficile che io, a priori, ce l’abbia con qualcuno… persino l’attuale presidente, se lo dovessi trovare in terra agonizzante, mi fermerei… poi non so se praticherei l’eutanasia.. :-) scherzo…………)

  18. pamela ha scritto il 27 Ottobre 2012 11:57

    Ciao Peppe,
    ho risposto alla mail che mi hai spedito, ma voglio rispondere anche ad altri punti di cui hai discusso nel tuo commento.
    Io mi ritengo un’atleta di tennis tavolo non un’atleta disabile ma sicuramente bisogna riconoscere che abbiamo delle difficoltà oggettive rispetto ai normodotati. Anch’io ricevo una borsa di studio da parte del cip ed è grazie a quei soldi che posso pagare la partecipazione ai tornei internazionali per me e accompagnatrice (mia mamma) e le trasferte per gli allenamenti, e francamente non bastano a coprire le spese.
    Io non mi metto sul piedistallo perchè ho vinto le medaglie e quindi voglio un trattamento diverso dagli altri atleti, ma ritengo che ognuno debba decidere con i tecnici il giusto allenamento e preparazione in base alle proprie esigenze per poi rendere il massimo in partita.
    Prima della paralimpiade di Pechino mi sono allenata con te, simeone e olivo e sicuramente ho visto più te degli altri, ma tutto dipende da come si fa un allenamento. Mi sono trovata bene con te ma a Vicenza ho avuto più possibilità di confrontarmi con altri atleti e con gomme diverse e giochi diversi, quindi un tipo di allenamento più completo.
    Non credo poi che l’esclusione di simeone dai mondiali ed europei sia stata fatta per dispetto a me e Valeria, credo che il dispetto sia stato fatto a simeone senza tenere conto delle esigenze degli atleti che lui segue.
    Ribadisco che non sono stata strumentalizzata da nessuno, ne attivamente ne passivamente, mi sono sempre presa le mie responsabilità senza lavaggi del cervello, ma ho atteso la fine delle paralimpiadi per togliermi quei sassolini che anche se non cammino mi facevano male e mi toglievano serenità.
    I video delle mie partite contro la cinese, mi spiace deluderti, ma li ho analizzati anche con simeone e olivo e abbiamo fatto allenamenti specifici. Purtroppo non sono andati a buon fine, ma ho cercato di fare il possibile.
    Ti confermo che a lasko 2011 ho perso la semifinale con arcigli in panchina, ho buona memoria. Per quanto riguarda i doppi, a Londra non abbiamo fatto nessun allenamento a riguardo e durante gli stage a lignano ne abbiamo fatti ben pochi e su richiesta di noi atleti, intervallandomi con clara, federica, valeria, marisa e michela. Non puoi dire diversamente! Quando ho vinto con la cinese a Rottherdam ero seguita in panchina da gallo, con cui mi sono sempre trovata bene e lo ringrazio per tutto quello che ha fatto per me, altrimenti avrei gettato la spugna prima. Ha capito le mie problematiche e il mio disagio con arcigli. Ciò non toglie che ritengo simeone un bravo tecnico e assurda la sua esclusione tra i tecnici nazionali.
    Quando ho iniziato a giocare, ai primi tornei internazionali, è vero che diverse volte mi hai seguita tu in panchina e il perchè lo sai…quando non sei ancora competitivo nessun tecnico della nazionale (anche se l’atleta è in nazionale) viene a seguirti. In certi tornei c’erano molti atleti e pochi tecnici e spesso ci si aiutava tra di noi per non rimanere da soli.
    A proposito, perchè non hai più organizzato gli stage con Charlie? a chi dava fastidio?
    Nella mia intervista non ho parlato solo di simeone ma anche di altre cose, tipo risposte non ricevute e atteggiamenti particolari.

  19. Drago Rosso ha scritto il 27 Ottobre 2012 13:29

    Ma bravo Peppepong, specialista nel tentare di confondere le acque.
    Non mi devo dilungare, ma solo specificare alcune cose. Tutto il racconto di chi è, cosa fa, perché e percome può pure raccontarlo, è suo diritto, ma non c’entra una mazza con l’intervista alla Pezzutto e a quello che ho detto io.
    L’unica cosa che devo fare è chiedere scusa a Clara Podda perché, per un lapsus, ho scritto Donda invece del suo nome. Che poi Peppepong voglia inserirsi per fare dell’ironia (conosco benissimo Donda e tutti quelli del tennistavolo almeno degli ultimi 45 anni, avendoli visti di persona) lo qualifica solo come PATETICO.
    Se poi vuole sapere perché la Brunelli è la migliore doppista e il doppio da schierare sarebbe dovuto essere Podda-Brunelli, vada a fare un corso di tennistavolo e chissà che riesca finalmente a capire. E poi, che cavolo c’entra la cronaca della finale per giustificare la scelta sbagliata del doppio? Niente, solo una scusa per salvare Arcigli e dare subdolamente la colpa di tutto alle giocatrici. Complimenti a Peppepong.
    E congratulazioni per l’attacco di fango a Simeone per “l’unica sconfitta di Pezzutto con lui in panchina”. Dopo che gli ho rettificato l’informazione falsa, Peppepong dice che andrà a verificare. Già, pur di buttare fango su Simeone dà per certa una informazione di cui lui non sa una mazza. Poi, dice che andrà a verificare. Farlo prima no? Già, l’importante è parlare male di Simeone.
    Che, ribadisco, non è il tecnico personale della Pezzutto, ma un tecnico della Nazionale che è stato cacciato. Ma Peppepong, in perfetta malafede, continua a far finta di niente e a sostenere la tesi della Fitet. Di cui lui è un dipendente, pagato (ripeto, giustamente pagato, perché svolge un lavoro, ma che sia giustamente impiegato dalla Fitet è un altro discorso), per cui, il suo intervento pro-Fitet e contro Simeone è quantomeno sospetto.
    Ma Peppepong si preoccupa di dire che lui affronta Arcigli a muso duro, sia prima che dopo aver ricevuto un incarico dalla Fitet!!! Questa è la barzelletta del secolo. E poi, Peppepong tiene a far sapere ufficialmente che lui voterà Sciannimanico. Ma quanto è bravo questo Peppepong! Non si preoccupi, adesso Sciannimanico sa che vota per lui, se sarà rieletto gliene sarà grato. Contento Peppepong?

  20. Vale ha scritto il 27 Ottobre 2012 17:28

    Esattamente come dice Pamela, caro Peppe, lei ha parlato anche di altre cose durante la sua intervista, atteggiamenti, bugie, e quant’altro. Ma tu insisti a parlare solo di quello che vuoi TU! Simeone è stato fatto fuori perchè ha avuto il coraggio di dire cosa non andava, in primis l’atteggiamento del CT che non chiamava MAI i tecnici durante la stagione (anche l’anno precedente alle Paralimpiadi di Pechino) per sapere come andavano gli allenamenti o come stavano gli atleti ecc. interessamento ZERO per nuove leve (solo ultimamente l’ha fatto,,,chissà come mai). E poi tanti altri motivi caro Peppe, che non sto qui ad elencare. Di sicuro è uno (Arcigli) che non sa motivare o dare carica in panchina! Cento volte meglio Gallo di lui! Per quanto riguarda i risultati caro mio, ritengo che gli stage di devono fare, ma in maniera diversa, meno giorni, meno ore, e invitare ogni tanto i tecnici degli atleti ad assistere agli allenamenti! Cosa
    mai fatta!!!!!! Ti pare normale?????
    Pamela a Vicenza si è sempre trovata bene, e noi con lei. Posso dire di aver contribuito anch’io alla sua crescita, assieme ad Antonio ovviamente.
    Dico solo che è un peccato che una giocatrice come Pamela smetta ora, soprattutto per motivi legati alla federazione e all’attuale CT.

  21. tetrone ha scritto il 28 Ottobre 2012 10:04

    Sono Mauro ex atleta della Nazionale ormai fuori dal giro in quanto ritiratomi nel 2010 alla vigilia dei mondiali Koreani a causa di un infortunio alla spalla che peraltro ancora mi perseguita. Con queste poche righe voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Pamela e a Valeria, condividendo ogni parola di quanto hanno manifestato a proposito del “CT” Arcigli. Ho avuto anch’io la possibilità di fare uno stage con Charlie (tetesco di Germania) e devo dire che in quanto a preparazione, professionalità, competenza, passione, umanità, e chi più ne ha più ne metta, è proprio su di un altro pianeta!!! E infatti su un altro pianeta (da quello che leggo) è stato rispedito!!! Mi è proprio dispiaciuto ritirarmi alla vigilia di un mondiale e con la qualificazione per Londra praticamente in tasca, ma per fortuna per carattere sono abituato a guardare sempre al lato positivo della medaglia… per lo meno mi sono tolto dalle balle certa gente!!! A Peppe voglio un gran bene, mi è sempre stato vicino e lo ritengo molto preparato sia tecnicamente che come dirigente di società e organizzatore di tornei. Questo suo pro-arciglismo però proprio non lo condivido e lui questo lo sa.

  22. about.blank ha scritto il 28 Ottobre 2012 22:28

    Cara Vale scrivi:

    “l’atteggiamento del CT che non chiamava MAI i tecnici durante la stagione (anche l’anno precedente alle Paralimpiadi di Pechino) per sapere come andavano gli allenamenti o come stavano gli atleti ecc. interessamento ZERO per nuove leve”.

    Ciò cara Valeria purtroppo è la prassi. Boria, presunzione e sufficienza albergano ovunque ci sia qualcuno che si sente un padreterno con il Verbo in tasca. Anche sotto una scorza apparente di bonomia.

    Ragazzini usciti da campioncini da una categoria giovanile e una volta entrati nella nuova mai una telefonata dal Settore Tecnico per chiedere info all’allenatore di società riguardo: motivazioni, impegno, disagio, carichi di lavoro (qualitativi e quantitativi) o qualsiasi altra notizia utile alla conservazione, alla tutela e alla valorizazione del patrimonio umano federale: i propri atleti.

    Nada de nada!

    Agli atleti del settore paralimpico tutta la mia solidarietà, per quel che può valere.
    Continuate nell’opera di sollevamento del velo di ipocrisia che c’è nel vostro come in tutti gli ambienti perchè solo attraverso la divulgazione e la conoscenza ogni medaglia rivela il proprio rovescio. Gli squilli di tromba lasciamoli al trionfalismo di cui necessitano i governanti per perpetuare il loro potere.

    Un Saluto, Eugenio B.

  23. albi fortuna ha scritto il 30 Ottobre 2012 13:39

    Anche da parte mia totale solidarietà agli atleti paralimpici e l’esortazione a sollevare il velo di ipocrisia facendoci conoscere i personaggi che ruotano intorno a questo settore (alcuni sono ben conosciuti in tutta la penisola).

  24. genius ha scritto il 1 Novembre 2012 20:30

    Gentili signori, buongiorno.
    Sono piuttosto sorpresa dai toni che senza evidente controllo di forma emergono da questo tavolo di confronto. Non entrero’ nel merito perche’ non ne godo competenza. Ritengo piuttosto indispensabile dirvi che ritengo gli atleti dei professionisti e come tali dovrebbero osservare delle norme di stile e di comportamento.
    Proprio perche’ complementari alla visibilita’ che con merito hanno assunto, hanno responsabilita’ verso tutti coloro che rappresentano.
    Essere professionisti significa avere nel proprio se’ una grande umanita’, un’attenzione, una magnifica visione. Significa avere un sogno che rimane limpido e nitido e che non compromette se stesso con contaminazioni improprie e di inacettabile rango.
    Il ruolo e’ sacerdotale e la discussione esplosa e’ di penosa indagine.
    Mi auguro che vogliate ritenere lo sport una amabile opportunita’ che comporta sacrificio, ma anche grandissime indimenticabili soddisfazioni, mi auguro che vogliate ritenere l’ottimismo e la proiezione a risultati positivi il piu’ opportuno degli atteggiamenti per raggiungere risultati.
    I grandi hanno il compito di tracciare la strada perche’ siano faro per chi ha un sogno da coltivare. Tutti gli atleti dovrebbero ringraziare Pistorius per la visibilita’ che e’ stato in grado di promuovere con la sua tenacia, la sua determinazione ed il suo grande carattere. Un professionista. Auguri a tutti voi nella speranza che accantoniate le polemiche e vi dirigiate verso un mappamondo ideale illuminato dalla lungimiranza.

  25. ballbreaker ha scritto il 2 Novembre 2012 06:25

    “Ritengo piuttosto indispensabile dirvi che ritengo gli atleti dei professionisti e come tali dovrebbero osservare delle norme di stile e di comportamento.”

    Cioè intende che devono tenere SEMPRE la bocca chiusa e farsi mettere i piedi in testa dal primo imbecille che passa e accettare di essere umiliati stando sempre in rispettoso e doveroso silenzio sennò L’IMMAGINE che danno danneggia il movimento?!?

    E LA SOSTANZA dove la mettiamo?

    Meglio essere uno zerbino MUTO piuttosto che denunciare l’incompetenza e l’arroganza o il servilismo?

    Signora, non so se lei frequenta il Tennistavolo e sa del degrado che c’è in questa federazione, ma il suo intervento è scritto in un politichese troppo perfetto perché lei possa esserne estranea.

    Ha detto tante belle ed eleganti parole, degne di uno spot elettorale.
    Ma LA SOSTANZA DOVE È?

    In pratica lei dice: rappresentate l’elite, per cui “statevene ‘bboni e zitti”

    In maniera molto più elegante di me, ma il sunto è questo.
    Bell’esempio di apertura mentale e di democrazia.

    P.S. Lo stesso Pistorius, cui lei fa cenno come rappresentante di quel professionismo che lei celebra, a queste ultime Olimpiadi, si è lamentato di certe situazioni, ed altri si sono lamentati contro di lui.
    Potranno mancargli gli arti inferiori, non certo il cervello o la lingua.

    Se c’è qualcosa che non va, SI DICE. E se nessuno di quelli preposti ascolta, si va più in alto, SI DENUNCIA ciò che non va. E vaff.. l’apparenza, la forma e la diplomazia.

    Altrimenti si diventa complici.
    Le ultime vicende del calcio insegnano..

  26. about.blank ha scritto il 2 Novembre 2012 19:25

    Ballbreaker quoto il tuo intervento. Ma non sarei così severo con la Signora perchè da quel che scrive e da come lo scrive deve essere stata catapultata qui dal 19° secolo.

  27. genius ha scritto il 3 Novembre 2012 17:13

    Non e’ degli agili la corsa, ne’ dei forti la guerra perche’ il tempo o il caso raggiunge ogni cosa.
    Un abbraccio e buona fortuna.

  28. about.blank ha scritto il 4 Novembre 2012 17:43

    C.V.D.

    E perchè non aggiungere un: “Citius.. Altius.. Fortius” che non sta mai male e può far resuscitare il Barone per la contentezza?

    Ma i paralimpici sono più moderni, Signora, il loro vecchio motto era : “Mind, Body and Spirit” e quello nuovo: “Spirit in Motion” , ecco perchè non vogliono ” tacendo obbedir “.

    Ad Maiora… Signora!

  29. minibus ha scritto il 5 Novembre 2012 23:10

    Avete ragione, via l’ipocrisia, via quei dirigenti che hanno fatto delle belle parole il loro modo di essere. Non è proprio detto che dietro alle belle parole ci sia una bella persona, anzi.

  30. albi fortuna ha scritto il 6 Novembre 2012 09:59

    Non capisco cosa vi sorprende. Il tt è uno sport di nicchia per una piccola comunità all’interno della quale ci si conosce quasi tutti (tranne i nuovi arrivati) e si conosce di tutto e di più.
    Ipocriti, finte belle persone, vere belle persone, appassionati. Ci sta di tutto sia dell’uno che dell’altro.
    Ci stanno altre due fasce molto pericolose le arrampicatrici dalla lacrimuccia facile che si aggiunge sempre alle belle parole e quelli che per 150 euro farebbero prostituire la propria sorella.

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