Il mio primo mese in India

28 Marzo 2009 da Ping Pong Italia · 1 Commento 

Prima di iniziare il post vorrei ringraziare tutte quelle persone che mi hanno inviato gli auguri di compleanno, grazie ancora.

Da piccolo ero molto esperto in geografia, come tanti bambini, amante delle capitali, delle curiosità che il globo terrestre ci proponeva facendoci viaggiare con la fantasia, allora, a metà degli anni sessanta non c’erano molte possibilità di viaggiare, le vacanze erano riservate a pochi; oggi un giovane di 11-12 è capace di aver viaggiato per diversi continenti.
Tuttavia, io viaggiavo così tanto di fantasia, che l’idea che un giorno avrei potuto fare sul serio è stata sempre remota, anzi ho sempre pensato che tante cose fossero inavvicinabili e irraggiungibili. Poi, quando meno te lo aspetti arrivano le opportunità.
Il Punjab è uno di quei posti che mi è rimasto sempre in mente pur non conoscendone alcunché, non sapevo che è uno stato dell’India, pensavo fosse una regione, un pezzo dell’India, che so, come gli Urali, il Tamir o le Grandi Pianure Americane; fatto sta che, dopo svariati decenni, mi ritrovo proprio qua, nel Punjab, in una cittadina con poco più 200.000 abitanti di nome Patiala, dove al massimo c’è un albergo di 3 stelle (un lusso per la cittadinanza), una pizzeria che si chiama Domino’s, un unico caffè di una catena indiana, il Coffee Day, un piccolo ristorante, il Ghopal, ricco di dolci di tutti i tipi e naturalmente cinematografi.
Contemporaneamente a queste cose molto occidentali c’è un centro di eccellenza sportivo molto efficiente e funzionale, il NIS (National Institute of Sport www.nsnis.org).
Ecco così arrivato, al motivo di questo post: il mio primo mese in India.
Il lavoro è decisamente gratificante, qua c’è tutto ciò che un allenatore può desiderare: giocatori disponibili al 100% ad eccezione di 2 che giocano in Europa, in Spagna, palestra buona con 10 tavoli (in questo periodo 5), diventerà ottima dopo la sostituzione del vecchio taraflex con quello nuovo e, soprattutto, con l’istallazione dell’aria condizionata, c’è poi un centro fitness di primissimo ordine con attrezzature e macchinari della Technogym, campi all’aperto a volontà, piste di atletica, piscina olimpica, percorso misto tra la vegetazione locale. Insomma si respira un’aria sportiva dal mattino alle 6 fino a sera inoltrata.
Per la sistemazione ci sono delle palazzine di 2 piani, è molto spartana, è caratterizzata da un reticolo di sbarre di ferro, all’inizio credevo fossero delle ex prigioni, ma non è così. Gli allenatori nazionali e stranieri, me compreso, impiegati del governo, professori, vivono in una palazzina chiamata Silver Jubilee Hostel, abbiamo la fortuna di avere una stanza singola con il bagno annesso, gli atleti invece condividono una stanza in 2 o in 4 ed il bagno e la doccia sono in comune con altre stanze. La mensa offre a tutti, atleti e tecnici un apporto calorico più che sufficiente alle necessità individuali, il cibo è indiano, a volte molto piccante, per attenuarne la potenza usano mangiare una specie di piadina di nome Chappati, il riso quotidiano è d’obbligo.
All’interno dell’enorme area ci sono altri servizi inerenti le attività sportive, come il centro medico, la sezione fisioterapica, la facoltà di sport e scienze (FOSS), la banca, la posta, il museo dello sport, la biblioteca sportiva con migliaia di volumi, alcuni piccoli negozi, un centro per l’utilizzo di computer e collegamenti internet. Il tutto è sottoposto a controllo militare, le guardie adottano un lungo bastone, solo all’ingresso sono armati.
Per raggiungere i vari luoghi all’esterno dell’Istituto, con alcune decine di Rupie, pochi centesimi di dollaro, ci si avvale delle bici-risciò (cycling-rickshaw), ci sono poi i famosi Ape Taxi, il mezzo giallo-nero a 3 ruote, ma dove stiamo noi, in periferia, non se ne trovano.
Il centro sportivo è immerso in una ricca vegetazione, gli unici suoni, a parte qualche raro mezzo a motore, sono quelli che derivano dalla convivenza con svariati tipi di animali, magnifici pavoni, uccelli coloratissimi di molte specie, scoiattoli, cani, gatti e tante, tante, tantissime scimmie. Ho capito successivamente il perché delle sbarre in ogni edificio, per evitare l’ingresso indesiderato delle scimmie che altrimenti fanno razzia di qualunque cosa da mangiare, in particolar modo le banane. Capita di uscire dalla mensa con della frutta, soprattutto, il mattino, a colazione vengono distribuite le banane, gli indiani sostengono che iniziare la giornata mangiando banane si favorisce l’appetito e la digestione. Appena esci dalla mensa ecco spuntare le scimmie, di tutte le misure, sono di un’unica specie, hanno tutte il pelo castano chiaro, quelle più grandi assomigliano a dei cani di media statura, ti guardano in modo ambiguo, intensamente, vogliose di qualcosa da mangiare (banane) e timorose di essere attaccate. Si esprimono nel loro unico modo “uhu”, a volte è un suono singolo, a volte insistono e lo replicano. Quando se ne impossessano di una, la sbucciano in modo professionale, cercando di non sprecare nulla e soprattutto trovando un luogo tranquillo, quelle più grandi se ne stanno anche a pochi metri, le piccole in men che meno si ritrovano su qualche ramo di albero. Sono abili acrobati, ed incredibilmente agili.
Tornando al pingpong, si può dire che siamo sempre in stage, infatti, il Governo ha dato precise disposizioni, una federazione deve seguire un programma di allenamenti e gare di non meno 305 giorni l’anno, 75 di questi per gare internazionali e altri 90 per allenamenti collegiali anche effettuati all’estero, il resto camp interni.
Un programma intenso finalizzato ai Giochi del Commonwealth organizzati dall’India a Delhi nell’Ottobre 2010
Il Governo ha anche indicato il numero dei probabili che variano da disciplina a disciplina, il pingpong ne può contare 40, 20 uomini e 20 donne.
Per il momento ho avuto a che fare solo con una decina di maschi, tra qualche giorno mi dovrò occupare anche delle femmine, infatti il 1° di aprile voleremo alla volta di Zhengding CHN, per uno stage in preparazione dei mondiali di Yokohama a fine mese. Il gruppo sarà allargato, quindi, oltre i 5 selezionati ce ne saranno altri dieci che, finito il periodo in Cina, torneranno a Patiala per continuare il lavoro seguiti dagli assistenti, ne ho 4.
La maggioranza degli atleti proviene dal Bengala, da Calcutta, ora si chiama Kolkata, mentre altri, come il campione Achanta Sharath, vengono da Chennai ex Madras, città a diverse ore di volo da Delhi.
C’è una gran voglia di migliorare, i ragazzi sono continuamente interessati ai loro miglioramenti e chiedono verifiche della bontà del proprio lavoro, sono sempre ansiosi di fare del loro meglio. Sono molto responsabili, puntualissimi, precisi nel lavoro al tavolo e non si tirano mai indietro, piuttosto tirano fuori la lingua dalla fatica ma non mollano mai. Le uniche richieste esterne al programma sono quelle di giocare ogni tanto a calcio anche se qua lo sport di riferimento è il cricket.
Si inizia il mattino alle 6.45 fino alle 9.15 le 2h30 sono così suddivise 30’ di preparazione fisica e 2h di pingpong. Il pomeriggio solo pingpong, dalle 17 alle 20 e 15. C’è poi la parte di fitness, ho indicato di farla 3 volte alla settimana dalle 11 alle 12, in genere facciamo cyclette, esercizi a corpo libero e la palla svizzera.
Mi trovo ancora nella fase di conoscenza degli atleti e del sistema, le gare, prima il pro Tour Indiano poi i mondiali, una tournee in Gran Bretagna ed i Campionati del Commonwealth a Glosgow (SCO) non mi permettono di effettuare degli interventi tecnici in profondità.
Infatti dopo i mondiali torneremo giusto 2 giorni a Delhi e voleremo alla volte di Londra dove, la comunità indiana ha organizzato una serie di incontri amichevoli con l’Inghilterra e subiito dopo ci trasferiamo in Scozia per i Campionati del Commonwealth.
A giugno ci saranno 15 giorni di break e poi andremo nuovamente in Europa per una preparazione di 15 giorni, ho suggerito di andare in uno dei paesi impegnati per i Giochi del Mediterraneo e quindi potremo andare in Francia o Spagna e perchè no, in Italia, ma anche l’Egiitto sarebbe un’ottima opzione.
Il gioco indiano è bello da vedere, pulito nei movimenti, gradevole nell’esecuzione dei colpi. I servizi sono piuttosto semplici, poco elaborati. Il merito di una tecnica vivace e di una ferma disciplina va al tecnico Bhawani Mukerjee, mio stretto collaboratore, estremamente competente e ispirato.
Bhawani è anche responsabile del Corso di Diploma che per 11 mesi tiene impegnati tecnici provenienti da tutta l’India.
I Corsi di Diploma sono l’altra imponente attività che si svolge a Patiala. Corsi riservati a tutte le discipline presenti qui a Patiala (16). I partecipanti devono frequentare 2 semestri con prove teoriche e pratiche di ammissione ogni 3 mesi.
Ho visto il piano di studi per il pingpong e non ne avevo visto simile prima d’ora. I primi 3 mesi sono dedicati alla Scienza dello Sport, un corso comune a tutti, subito dopo c’è l’esame per l’ammissione ai corsi specifici.
Il mattino cominciano con attività di preparazione fisica, una piccola pausa e proseguono con lezioni teoriche, pranzo, studio pomeridiano e pratica dalle 16.30 alle 18.30 Tutto questo per circa 9 mesi con la sola pausa natalizia di 15 giorni. Gli studenti devono frequentare almeno l’85% delle lezioni, quindi per diplomarsi in tabletennis dovranno poi sostenere delle prove scritte, orali e pratiche ad intervalli di 3 mesi per poi finire con l’esame finale da sostenere di fronte ad una commissione esterna.
Per gli indiani il Diploma conseguito ha la valenza di una qualifica governativa e quindi facilmente potranno trovare lavoro, in ogni caso la qualifica permetterebbe loro anche l’inserimento facilitato in aziende private che sponsorizzano il pingpong.
Bene per questo primo mese è tutto, vi mando a tutti un super saluto, in particolar modo alla società cui appartengo e ai miei compagni di squadra, Toma, Carlo, Roberto, Valerio e Frizzo.

La protesta della FITeT

26 Marzo 2009 da Ping Pong Italia · 35 Commenti 


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Torneo dei Campioni a Changsha

25 Marzo 2009 da Ping Pong Italia · Lascia un commento 

del Drago Rosso

Fedele ai miei notevoli ritardi nei resoconti di gare qua e là per il mondo, racconto qualcosa del Torneo dei Campioni, che si è tenuta a Changsha a inizio gennaio. Come già detto in precedenti articoli su questo stesso torneo, si tratta di una gara atipica, organizzata dalla Hunan Tv, una televisione che punta molto sullo spettacolo. Vi partecipano 8 giocatori: i vincitori delle gare più importanti (Olimpiade, Mondiali, Coppa del Mondo, Finali Pro Tour) e, a seguire, i migliori in classifica mondiale più un paio di wild card. Se qualcuno è il contemporaneo vincitore di più gare fra le 4 considerate, si prende chi è arrivato secondo. Due anni fa, si verificò la situazione particolare di Zhang Yining che aveva vinto 3 delle 4 gare (mancava solo la Coppa del Mondo, in cui aveva perso in finale dopo aver condotto 3-1 su Guo Yan: pensate un po’ che paradosso si sarebbe verificato se avesse vinto anche quella). Il torneo è particolare anche per un altro motivo: i primi quattro vengono piazzati nel tabellone come teste di serie, gli altri quattro sono sorteggiati uno alla volta e si scelgono l’avversario. Poi si va avanti a eliminazione diretta.

SPETTACOLO
Oltre al tennistavolo giocato, gli organizzatori badano molto allo spettacolo. Perciò, preparano balletti, canzoni e soprattutto esibizioni particolari con i giocatori che diventano protagonisti di cose strane, come una gimkana fra tubi, cesti e tavoli, palline più grandi. Ne viene fuori una cosa divertente. Ci sono poi interventi di giocatori incredibili che usano attrezzi particolari per colpire la pallina, come potete vedere dalle foto. Qualcuno dei veri campioni si cimenta con quegli stessi attrezzi, come Kreanga, e si ride. Inoltre, si richiamano campioni del passato per qualche scambio. Stavolta è toccato al mitico Guo Yuehua e a Chen Xinhua. Guo Yuehua, pennaiolo, due volte campione mondiale di singolo (’81 e ’83), oltre che a squadre, è stato forse il giocatore più potente dal punto di vista fisico, grazie a gambe favolose, senza per questo mancare dal punto di vista tecnico. Le sue partite erano qualcosa di spettacolare oltre l’immaginazione. A Changsha riappare appesantito dagli anni, ma conserva intatto il suo carisma, il pubblico lo osanna, gli mostra tutto il suo amore e lui si esibisce anche in doppio insieme a Persson contro Ma Lin e Chen Xinhua. Infine, esibizioni miste, come quella fra Boll e Guo Yue, e un siparietto speciale: Zhang Yining palleggia con una bambina di soli 4 anni, figlia di due tecnici di Changsha, un piccolo fenomeno. In proposito, comunque, è opportuno sapere che anche in Europa si possono trovare bambine di 5 anni che fanno lo stesso, e precisamente in Romania, ma solo lì. E questo, almeno per me, non è una sorpresa. Non lo è nemmeno per gli organizzatori, che danno una wild card a Samara. Alla Coppa del Mondo i cinesi avevano dato una wild card a Dodean, qui a Samara. I cinesi, che capiscono molto di più di chiunque altro, hanno premiato la Romania perché sanno che è lì che c’è la migliore scuola tecnica d’Europa (io direi “l’unica” scuola tecnica rimasta in Europa).

LE GARE
I risultati sono scontati, non  ci sono indicazioni tecniche particolari, solo pochi spunti da segnalare. Uno di questi è la reazione degli spettatori ai servizi di Ovtcharov: si mettono letteralmente a sghignazzare, le risate riempiono il palazzeto fino al punto che Ovtcharov, dopo 3-4 servizi in quel modo, non ne fa più per un paio di set. Poi riprende e giù di nuovo gli sghignazzi. Ovviamente, dal punto di vista tecnico non c’è gara contro Wang Hao, che lo ridicolizza. Nei successivi tornei, in Europa, Ovtcharov confermerà tutti i suoi limiti con alcune sconfitte con avversari di classifica nettamente inferiore. I tecnici tedeschi lo stanno distruggendo. Da segnalare anche la partita fra Boll e Persson, con alcuni scambi spettacolari, ma, giusto per non prendersi in giro, è solo un’esibizione. Poi, Boll, che ha la fortuna di stare dalla parte più debole del tabellone, si incarta contro un Wang Liqin che mostra sempre più, purtroppo, il suo declino. Wang Liqin ha sempre sprazzi da fuoriclasse, ma i suoi colpi perdono potenza dopo qualche punto, l’avversario riesce a recuperare topspin che una volta lo sbattevano fuori delle transenne e alla fine Wang Liqin commette errori banali, dovuti a stanchezza. Boll conduce senza problemi, 3-1 e ha l’occasione per chiudere 4-1, ma mostra a sua volta i grandi limiti che lo frenano e finisce col perdere una partita davvero brutta dal punto di vista tecnico. Wang Hao, dall’altra parte del tabellone, a dispetto del 4-2, non ha problemi con Ma Lin, a riprova che, senza la pressione della grande gara (tipo Olimpiade), è tecnicamente più forte, e poi scherza con Wang Liqin in finale. Fra le donne, infine, dominio imbarazzante di Zhang Yining, che disintegra tutte le avversarie, dimostrando una superiorità tecnica che non si era mai vista in tutta la storia del tennistavolo.

Timo Boll

16 Marzo 2009 da Ping Pong Italia · 2 Commenti 

Il suo compleanno è già passato ma fare gli auguri viene sempre in tempo e lo faccio a modo mio presentando una gallery di foto realizzate dal Drago Rosso e dedicandogli la copertina di marzo (anche se un po’ in ritardo).
l’8 marzo del 1981 nasce appunto il grande campione tedesco che ultimamente ha brillantemente fatto suo uno dei più importanti tornei del circuito internazionale, quello del Qatar svoltosi il mese scorso. Poi, sempre l’8 marzo è l’anniversario della nascita di un altro grande campione Kalinikos Kreanga a cui dedicherò una gallery.

Molte federazioni organizzano i propri campionati individuali proprio nel mese di marzo, anche il sito europeo ha dato risalto pubblicando i vari campioni dei rispettivi stati, inoltre, come si dice, è altamente raccomandato organizzare i campionati nella prima settimana di marzo. Ormai è quasi una consuetudine che ci siano un paio di Pro Tour in giro per il mondo (tale è la richiesta) e anche WJC riservato agli ai cadet e junior. Verso la fine del mese ci sono le prime finali delle coppe europee e poi la gran preparazione di aprile per arrivare ai mondiali di Yokohama JPN.

Indian Pro Tour

15 Marzo 2009 da Ping Pong Italia · 6 Commenti 

Si e’ appena concluso ad Indore l’ITTF Indian Pro Tour. A vincere il singolo maschile e’ stato Ma Liang che in finale ha battuto il connazionale Cai Xiao Li. Nel femminile affermazione di Yu Meng Yu che ha battuto Beh Lee Wei della Malesia.
Per i colori indiani 2 finali giocate, quelle dei doppi maschili e femminili ed una semifinale femminile. Nell’U21 buona prova dei giovani indiani con Ghosh finalista che ha perso da Ma Liang e Das Ankita che ha battuto Shamini K.

Prima uscita ufficiale per me e prestazioni alterne degli atleti indiani. Per me e’ stata una buona occasione per vederli in azione durante una gara. Sul fronte atleti c’era molta aspettativa per Achanta Kamal Sharath che tra l’altro e’ arrivato dalla Spagna il 13, Sharath era reduce dalla brillante vittoria in Kuwait ottenuta sul n. 20 del mondo Ko Lai Chak, stavolta e’ incappato in una grave sconfitta contro il 351 del mondo l’iraniano Ahadi.
Il doppio maschile e’ stato ben giocato ma in finale, contro Gao Ning e Yang Zi non c’e stato nulla da fare.

Ora ci aspetta un camp di 10 giorni a Patiala, poi un altro in Cina in preparazione dei campionati del mondo.

World Ranking di Marzo

4 Marzo 2009 da Ping Pong Italia · 5 Commenti 

Sono appena uscite le classifiche mondiali di marzo. C’era molta aspettativa dati i risultati delle gare di Kuwait e Qatar. Al vertice pochissimi cambiamenti, mentre per i colori nazionali significativo incremento per Bobocica che opera il fatidico sorpasso su Yang Min, fra le donne lieve progresso per Tan, Stefanova e Negrisoli, ci sono poi delle new entries come Luini e Baciocchi fra ai ragazzi e Colantoni Chiara fra le ragazze.

Per quanto riguarda gli indiani, buon balzo in avanti di Sharath Achanta Kamal che dall’89 passa al 74 salto dovuto alla vittoria ottenuta in Kuwait su Ko Lai Chak. Nelle retovie crescono altri giocatori come Amalraj Aruputharaj, Metha ed il giovane Ghosh che si è messo in evidenza in Qatar entrando in tabellone, risultato che gli è valso un incremento di 138 posizioni.
Tra qualche giorno inizieremo il Pro Tour di India dove, data la non eccezionale partecipazione, i giocatori indiani potranno migliorare ulteriormente la propria classifica.

Patiala

1 Marzo 2009 da Ping Pong Italia · 5 Commenti 

Quello che vedete in copertina è il maestoso palazzo di un Maharaja da un nome complicato che l’ha donato alla città di Patiala nel Punjab per l’istituzione di un centro tecnico sportivo di alta specializzazione, il NSNIS Netaji Subhas National Institute of Sport. Qua vengono organizzati corsi per tutti gli sport indiani per formare allenatori, mentre sono qua c’è un corso anche di pingpong e ci sono 15 partecipanti venuti da tutta l’India. Oltre ai corsi ci sono poi gli stages delle nazionali delle diverse discpline.
In vista dei Giochi del Commonwealth, che verranno organizzati proprio in India a New Delhi nell’ottobre 2010, il governo ha messo a disposizione molte risorse. Lo sport in India è supportato dal Governo che ne ha tutte le decisioni in merito attraverso il SAI lo Sport Authority of India e quindi con la Federazione Indiana.
Subito dopo il mio arrivo, fatte le presentazioni, ci siamo messi subito al lavoro per un stage in preparazione dell’Indian Pro Tour che si svolgerà Indore dal 12 al 15 Marzo.
Gli allenamenti iniziano alle 6:45 con 45′ di prearazione fisica e 1.30 di tavolo. Si riprende poi alle 17 fino alle 20. Ci sono poi anche delle sedute di fitness, il martedi, il giovedi, ed il sabato dalle 11 alle 12.
Nel periodo i cui saremo a Indore ci saranno diversi meeting, ma quello che ci interessa maggiormente sarà dove verranno prese tutte le decisione del planning che, insieme al tecnico indiano, abbiamo redatto. Un planning pieno di impegni a cominciare dal mese che trascorreremo in Cina in preparazione dei mondiali di Yokohama, allenamento, quello cinese, che sarà effettuato nel secondo miglior centro di Cina nella provincia dell’Hebei.
Il livello è davvero notevole, per il momento ci sono 8 atleti a cui siaggiungeranno altri 4 che verranno dall’estero, ma l’obiettivo governativo è di arrivare ad avere una rosa di 20 atleti uomini e 20 donne. Ragguardevole è stato il loro piazzamento al recente Pro Tour del Qatar dove hanno piazzato ben 4 uomini nel tabellone di singolare.

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