Gangtok, Sikkim, India

29 Agosto 2009 da Ping Pong Italia · 5 Commenti 

Mi trovo a Gangtok a 1600 metri di altitudine, capitale dello stato indiano del Sikkim confinante con il Nepal, Bhutan e Cina, un posto affascinante a ridosso dell’Himalaya (peccato il periodo delle piogge in corso). Qui si sta svolgendo il torneo più importante per l’attività federale indiana, l’All India Inter-Istitutional Championships. Da questo torneo parte tutta la struttura professionale dei giocatori indiani. Prima di dirvi come funziona il professionismo qui in India vi devo dire alcune cose sul viaggio e su questo posto davvero speciale.
L’aeroporto più vicino è quello militare di Bagdogra nel Nord Bengala e la città piu’ importante è Siliguri. Lo scalo aeroportuale che, per sua natura, è funzionante solo di giorno, ha una particolarità, la pista di atterraggio/decollo non ha le luci tipiche che la segnalano, sembra incredibile ma è così, la lingua di asfalto è enfatizzata da fronde di carta tipo catarifrangenti, sembrano tante farfalline argentate luccicanti come quelle degli addobbi di compleanno, ma il colpo d’occhio è davvero unico. Nel frattempo che sono sbarcato sono decollati 3 Mig, un fragore micidiale. Questa è considerata zona di confine, operativa dal punto di vista militare. Fin qui tutto bene, ah mi dimenticavo il volo da Delhi è durato 2 ore e da Patiala a Delhi (270km) in taxi altre 5. Una macchina mi aspettava all’uscita dell’aerostazione, una bella macchina giapponese, molto confortevole con climatizzatore, all’esterno erano 35 gradi, all’interno 20. Avremmo dovuto percorrere solo 130 km che, in condizioni normali, vengono coperti in 3 ore, ma stavolta, causa pioggia, ce ne sarebbero dovute impiegare 6 e mezza. All’inizio mi pareva strano, e che, dovremo viaggiare a 20kmh? Poi dopo il primo chilometro di pacchia totale, ecco scoperto l’arcano: autentiche voragini si presentavano di fronte a noi costringendoci a proseguire a passo d’uomo, non esagero. Il problema s’ingigantiva quando dalla carreggiata opposta arrivavano altri veicoli, peggio ancora, camion o autobus, la causa? la stagione delle piogge e la cattiva qualità degli asfalti indiani, quando ci trovavamo in queste situazioni sembrava il Camel Trophy. Ma la situazione a Siliguri era ancora accettabile, appena abbiamo iniziato la salita verso il Sikkim ad ogni curva si poteva scommettere su chissà quale intoppo ci si proponeva: un albero caduto, un filo della luce a penzoloni, blocchi di strada scomparsi, erosi dalla potenza dell’acqua che dalle montagne scende copiosa, per non parlare poi dei piccoli imprevisti stradali, il tamponamento, macchine in avaria etc. In molti punti del tragitto, al nostro passaggio, c’erano degli spettatori d’eccezione, famiglie intere di scimmie che stavano sedute sul bordo stradale e ci guardavano sperando di ricevere qualcosa da mangiare, alcune femmine si portavano sulla groppa una piccola scimmia e sul ventre un’altra piccola scimmia, i maschi si distinguono dalla stazza piuttosto robusta.
Finalmente si giunge a Gangtok, la città conta meno di 80 mila abitanti è aggrappata ad una costa di monte, le case sono per lo più colorate e l’effetto ottico, quando c’è il sole, è particolare, questa cittadina sembra la Positano dell’Himalaya. Il centro abitato è un vero dedalo di viuzze, saliscendi di maracata pendenza, scalette strettissime per accedere alle abitazioni e per spostarsi da un livello all’atro della strada. Il taxi è il mezzo più comune anche per gli stessi gangtokiani, assomigliano alle Fiat 600 Multipla di inizio anni ‘60. Non lontano da qui, nel Sikkim dell’Ovest si può ammirare l’Everest, andare in Cina è solo questione di una 50ina di km. Beh la parte turistica finisce qui, anche perché il mio tempo l’ho trascorso a seguire le gare.
Dicevo all’inizio che il sistema professionistico indiano inizia dalle Istitutions, altro non sono che delle aziende a carattere nazionale all’interno delle quali ci sono settori per l’attività sportiva agonistica. Ci sono dei managers che identificano i vari giocatori potenzialmente validi a cui viene offerto lavoro, ecco dunque l’All India Electricity, Dena Bank, Petroleum, Railways, Air India, Department of Post, Department of Atomic Energy e così via. A questo torneo c’erano ben 18 Istitutions.
Questo sistema permette agli atleti di svolgere attività sportiva senza andare nemmeno un giorno in ufficio, quando decideranno di smettere con lo sport verranno intergati nei vari settori secondo il grado di istruzione che hanno conseguito nel corso degli anni, con la seguente equazione: migliore istruzione maggior stipendio. Essere quindi nei 20 probabili, questa è la rosa definita dal SAI Sport Authority of India, significa dare la disponibilità agli allenamenti del 100% senza interruzioni di nessun tipo, come ad esempio le attività locali, inesistenti. Solo da quest’anno il West Bengal, la parte più rigogliosa dal punto di vista tecnico, ha iniziato un campionato tutto suo, ma fortunatamente è limitato ad un paio di settimane all’anno.
Pertanto lavorare in queste condizioni è veramente ideale, i raduni collegiali sono uno dietro l’altro per un totale di 320 giorni di impegni all’anno tra gare e stages. Naturalmente questa enorme attività non è lo standard di lavoro, è il numero di giorni che SAI ha chiesto alle federazioni per la miglior preparazione possibile ai CWG Commonwealth Games di Ottobre 2010 che si svolgeranno a Delhi.

La calda estate del Drago Rosso

23 Agosto 2009 da Ping Pong Italia · 9 Commenti 

del Drago Rosso

Come già successo altre volte, arrivo col consueto ritardo su temi importanti e questo potrebbe far apparire superate alcune problematiche. Credo invece che la discussione sia tuttora aperta, soprattutto su quello che riguarda le Nazionali. L’ultima notizia è che per gli Europei il c.t. Nannoni ha finalmente convocato Stoyanov. E giù tutti a sparare commenti di congratulazioni per Nannoni che punta sui giovani. Che squallore! Bisognerebbe invece chiedere al c.t. azzurro un paio di cose. Stoyanov non ha cambiato di una virgola la sua disponibilità di tempo per la Nazionale: non aveva mai detto che non era disponibile per i raduni (come invece era stato detto dai servi del potere), aveva solo detto che avrebbe contemporaneamente studiato (Università) e giocato. Questo era bastato per dire che non era disponibile per i raduni. Tutto falso. Ma, a parte la falsità, il punto è questo: Stoyanov studiava e giocava prima, studia e gioca adesso. Perché
Nannoni prima non lo convocava e adesso sì? Tutto questo non ha alcunché a che fare con l’età e quant’altro. Tutto questo è solo una gigantesca presa in giro. Naturalmente, Nannoni non può trovare alcuna giustificazione a questo ribaltamento di decisioni. E non diciamo, per favore, che si è accorto di aver sbagliato: le favole si raccontano ai bambini, o alle pecore che fanno finta di crederci pur di obbedire al loro signore e padrone. Quindi, tanto per non prenderci in giro: niente è cambiato nella gestione della Nazionale, e si sono irrimediabilmente persi anni e anni di esperienza per i più giovani grazie a questa Federazione che li ha bruciati, a cominciare dalla cancellazione delle iscrizioni di Bobocica e Spinicchia ai Mondiali 2005 di Shanghai, decisa da Costantini e bocciata dalla Fitet. Niente è cambiato e niente cambierà.
Comunque, a monte di queste ultime convocazioni, c’è la grande barzelletta dei Giochi del Mediterraneo, che illustra in modo chiarissimo qual è il modo in cui si va avanti. E allora, andiamo ad approfondire, prendendo in esame anche le calunnie apparse sul Forum di Giorno a proposito di questo Blog.

GIOCHI DEL MEDITERRANEO

I Giochi del Mediterraneo, pur nella pochezza tecnica che rappresentano, sono uno spunto interessante per considerare in quali abissi è precipitata la nazionale, maschile e femminile, ma anche per sbugiardare un lurido mafioso come Mohr, ultimo “campione” venuto fuori dal forum di Giorno. Le due cose sono collegate perché proprio una discussione sui Giochi del Mediterraneo è stata usata come pretesto da questo viscido e schifoso Mohr per attaccare ancora una volta me (ma questo è il minimo), Massimo Costantini e il suo blog, e, infine, per lanciare ulteriori messaggi mafiosi. Pensava che me ne stessi zitto e buono? Sbagliato. Eccomi qua, pronto a esaminare tutto con ordine.

CONVOCAZIONI

Il punto scatenante è la convocazione di Yang Min. Un mare di bugie, esattamente le stesse messe in giro dai potenti e raccolte dalla pattumiera Mohr, è stato detto su questo argomento. Già avevo messo in evidenza, con tanto di argomenti, cosa era veramente successo. Sono costretto a ripetermi, ben sapendo che nessuno sarà in grado di controbattere. Bene, è stato detto: che la Fitet ha dovuto convocare Yang Min per i Giochi del Mediterraneo perché “costretta” dal Coni, che avrebbe “ordinato” di far partecipare i campioni uscenti; che Yang Min è ancora il più forte giocatore azzurro; che era giusto concedere a Yang Min un’ultima gara per l’addio alla nazionale. Tutte colossali puttanate.

IL CONI E LA FITET

Basta andare a chiedere al Coni per sapere che nessuno si è mai sognato di “ordinare” la partecipazione dei campioni uscenti o, in generale, di dire “chi” doveva essere convocato. Il Coni ha fatto una sola richiesta ufficiale: convocare i migliori. La richiesta, che potrebbe apparire superflua, si rende necessaria in questi casi perché molte federazioni, per i Giochi del Mediterraneo, non convocano i migliori, perché questa manifestazione è una delle più basse tecnicamente. Poi può anche succedere che un singolo atleta possa stabilire un record del mondo (come è capitato alla Pellegrini e al dorsista spagnolo Wildeboer) o italiano (come la Filippi nei 200 dorso e la Grenot nei 400 in atletica), ma rimane una prestazione indipendente dai Giochi. I Giochi sono una delle gare più basse tecnicamente in base ai partecipanti: nazioni o singoli. Infatti, moltissimi campioni, di ogni sport, non sono andati a Pescara: non gliene importa una mazza
di partecipare ai Giochi del Mediterraneo. Quelli del nuoto sono stati obbligati perché serviva da preparazione ai Mondiali. Ecco perché il Coni “chiede” alle federazioni di portare i migliori, ma non si intromette minimamente nelle scelte e, soprattutto, non ha mai chiesto alla Fitet di convocare Yang Min. Fra l’altro, per chi capisce di tennistavolo, un “campione uscente” di una manifestazione che si svolge ogni 4 anni è una barzelletta tecnica. Nel tennistavolo, già 2 anni sono un’eternità, figuriamoci 4, figuriamoci con un atleta di 46 anni, come Yang Min.

GIOCATORE PROFESSIONISTA

Poi, che Yang Min sia ancora il più forte azzurro è un’altra barzelletta. Non perché lui  non sia in grado di vincere con chiunque, quanto per il fatto che può farlo nella singola partita, non in una competizione che duri più di un giorno, perché, e questo è meglio dirlo chiaramente, NON E’ PIU’ UN GIOCATORE PROFESSIONISTA, e per di più ha 46 anni. Fa l’allenatore, non più il giocatore, non si allena più come un giocatore professionista, quindi ha un’autonomia di una partita o al massimo due, in una giornata e basta, niente di più. Ma c’è altro da considerare. Nannoni ha comunicato ufficialmente a Mondello che lui non rientra più nei piani della nazionale perché ha deciso di puntare sui giovani. Da notare che, a inizio stagione, Mondello era in gran forma, tanto da ottenere risultati positivi con i più forti, anche stranieri, del campionato. Quindi, se fosse valso lo stesso criterio millantato per Yang Min (il più forte, o il
più in forma degli azzurri), Mondello avrebbe dovuto essere convocato in quel periodo. A fine stagione no, perché poi ha avuto un netto calo di rendimento, ma in quel momento sì. Ma Nannoni gli contrappose un ragionamento preciso: no agli anziani, INDIPENDENTEMENTE dal loro valore, sì ai giovani. E perché quel criterio Nannoni non lo ha fatto valere con Yang Min? E’ in grado di spiegarlo? Lo ha convocato per i Mondiali e dalla Fitet è arrivata una spiegazione allucinante: gli serve come riscaldamento per i Giochi del Mediterraneo, perché lì il Coni ci ha ordinato di convocarlo. E, come ho spiegato prima, è falso che il Coni abbia dato quest’ordine. Rimaniamo quindi al punto: se Nannoni decide di convocare SOLO i giovani, e quindi esclude con questa spiegazione Mondello, non può convocare Yang Min.

GARA D’ADDIO

E siccome non bastava la bugia sul fatto che il Coni avesse imposto la convocazione di Yang Min, ecco spuntare l’altra fanfaronata: i Giochi del Mediterraneo sono la gara d’addio per Yang Min. Scusate tanto, ma queste sono le giustificazioni da dare a chi ha l’anello al naso e la sveglia appesa al collo. E infatti nel tennistavolo italiano c’è parecchia gente che va in giro conciata in questo modo. La riprova è in tanti commenti, sul Forum di Giorno, plaudenti a questa minchiata: bravo, bene, è giusto concedere la gara d’addio a Yango. Ora, a parte il fatto che la riconvocazione in Nazionale aveva tutt’altro motivo ed era stata comunque presentata con tutt’altra motivazione (la falsa imposizione del Coni), la gara d’addio è qualcosa di completamente diverso da una manifestazione ufficiale in cui bisogna partecipare con la “migliore squadra possibile”. E, sempre per eliminare qualsiasi equivoco, se si considerava che la “migliore
squadra possibile” fosse quella con Yang Min, si sarebbe dovuto continuare a convocarlo anche dopo le qualificazioni olimpiche, cosa che invece non è avvenuta, a dimostrazione delle falsità che vengono spacciate per “verità ufficiali”. E comunque, la gara d’addio è “una” gara, organizzata appositamente per salutare un azzurro, non una manifestazione come i Giochi del Mediterraneo, che a loro volta sono serviti come scusa per giustificare la convocazione di Yango per i Mondiali di Yokohama, spacciati come “riscaldamento” per i suddetti Giochi del Mediterraneo. Ma davvero siamo arrivati a questo infimo livello in cui la stragrande maggioranza di chi popola il tennistavolo italiano è disposta a farsi prendere per il culo in questa maniera? E, concludendo questo punto, perché non è stata concessa una “gara d’addio” a Mondello? Il significato di tutto questo è ben chiaro: lo squallore assoluto.

GARE MASCHILI

Ovviamente, non sto qui a fare la cronaca delle gare, ma solo qualche considerazione. Com’era facilmente prevedibile, Yang Min riesce a resistere solo nei primi giorni di gara, poi crolla. Ancora più assurdo, perciò, appare la pretesa di “candidarlo” alla difesa del titolo vinto 4 anni prima. Ma chi ha sostenuto questa tesi stava scherzando, stava raccontando barzellette? Chiunque abbia una minima conoscenza del tennistavolo (non sto nemmeno a dire che debba essere un esperto, basta davvero solo un po’ di conoscenza) sa benissimo che “difendere” il titolo dopo 4 anni è una bestemmia tecnica quando si parla di un atleta di 46 anni! E già i più grandi campioni, giovani, quando devono “difendere” il titolo olimpico (ogni 4 anni, per restare negli stessi tempi) devono fare i salti mortali (infatti, nessuno fra gli uomini lo ha mai riconquistato, è successo solo fra le donne), figuriamoci uno di 46 anni. Ma nessuno ha provato un minimo
di vergogna a sostenere questa tesi, nessuno. E puntuale è arrivato il crollo di Yang Min, eliminato addirittura nel girone di qualificazione! E purtroppo anche Bobocica, dopo una partenza che faceva sperare in qualcosa di interessante, è caduto senza attenuanti, anche lui eliminato nel girone di qualificazione. Una figuraccia! Del resto,  l’ulteriore dimostrazione del progressivo calo, durante i Giochi, arriva dalla vittoria con la Serbia nel girone e con la netta sconfitta, contro la stessa Serbia, nella finale per il terzo posto. Più chiaro di così! Ripeto: rimane tutta la mia stima per Yango, per quello che ha fatto per la Nazionale italiana, ma non è questo il modo per dirgli grazie.

GARE FEMMINILI

All’apparenza, le donne fanno meglio, ma in realtà le indicazioni che arrivano daiGiochi del Mediterraneo sono inquietanti e confermano che ci stiamo avvicinando, a gran velocità, ad anni di sfacelo. Ormai, è sempre più evidente che bisogna fare i conti con l’età di Tan Wenling e di Laura Negrisoli (che comunque in questi Giochi è stata utilizzata pochissimo, quindi non ha responsabilità dei risultati negativi) e che Nikoleta Stefanova si ritroverà completamente sola a sostenere un peso che comunque non è in grado di reggere nemmeno quando c’è la migliore Tan al suo fianco. Insomma, con Tan e Negrisoli che poco alla volta dovranno scegliere pochi appuntamenti per ben figurare, avremo un’Italia femminile di terza categoria (nemmeno seconda) rispetto alle altre nazioni europee (non parliamo di quelle mondiali per carità di patria). L’oro a squadre era obbligato, visto che le altre squadre avevano solo una giocatrice di livello
adeguato, perché proprio non ce l’hanno o perché non hanno portato tutte le più forti. Tan e Stefanova hanno fatto il minimo sindacale nella gara a squadre per poi fallire miseramente nel singolo. E qui si vede la reale forza del tennistavolo femminile italiano. Negrisoli non era iscritta nel singolo (sono permesse solo 2 per nazione nell’individuale ai Giochi del Mediterraneo), Tan e Stefanova, teste di serie numero 1 e 2 della gara, sono andate fuori: Tan nei quarti contro la turca-cinese Hu, Stefanova addirittura nel girone. Prima di esaminare le sventure del singolo, apro una parentesi sulle considerazioni fatte dalla stampa di regime. E’ stato detto che Tan in fin dei conti è stata sfortunata nel singolo, visto che nella gara a squadre ha battuto la stessa Hu che l’ha eliminata nella gara individuale. Già, ma ci si dimentica di dire che nella gara a squadre le condizioni sono diverse: al meglio dei 5 set e non dei 7, una situazione psicologica più tranquilla perché si può contare eventualmente sulla compagna di squadra, sul doppio e sulla possibilità di poter anche perdere una partita senza compromettere necessariamente l’intero incontro. Nel singolo, invece, non c’è scampo: partita secca ai 7 set, nessuno ti aiuta, non ci sono scappatoie e seconde opportunità. E infatti, le azzurre, fisicamente non in grado di reggere lo sforzo, sia pure per motivi diversi (Tan perché non è più giovane, Stefanova perché non ce l’ha mai fatta), hanno perso nettamente. Le sconfitte più gravi sono quelle di Stefanova: 4-1 con la Entoulaki, n 154 della classifica mondiale in quel momento, 4-0 con la Vaida, n.92. La cosa peggiore, però, è il commento di Niko apparso sul sito della Fitet: “E’ stata solo una giornata negativa”. Già, solo una giornata storta! Purtroppo, Niko non capisce quale sia la reale situazione e si illude che quelle due sconfitte siano state solo un caso.
Il peggio è che nessuno glielo va a spiegare e se qualcuno osa dirglielo viene creduto, dalla stessa Stefanova, un “nemico” . Ma sono gli “amici” che continuano a osannarla il vero danno per lei, sono loro a farle male, a dare picconate micidiali alla sua carriera. La verità è che una qualunque giocatrice, di qualsiasi nazione, dopo aver perso in quel modo con la n.92 e la n.154 del mondo, viene portata in palestra e massacrata di lavoro, perché non si può perdere in quel modo e dire che “è stata solo una giornata negativa”. La realtà generale, quindi, resta quella di un settore femminile che sarà terra bruciata in pochissimo tempo. Questa Fitet è stata capace di distruggere in pochi anni il settore che le aveva portato più medaglie di tutta la sua storia. E non sa far altro che naturalizzare, naturalizzare, naturalizzare…

PAGELLONE GAZZETTA DELLO SPORT

Sulla Gazzetta dello Sport sono state pubblicate le pagelle di tutti gli sport dei Giochi del Mediterraneo (riprodotto anche in questo blog). Il voto al tennistavolo è 5. E bisogna dire che la Gazzetta è stata fin troppo buona, anche se ha messo in risalto il “disastro” (testuale) della spedizione azzurra fatta eccezione per la gara a squadre femminile. Dico che è stata troppo buona perché il 7 per l’oro della squadra femminile è sovrastimato, visto che le altre squadre avevano al massimo una giocatrice di valore e la vittoria era praticamente obbligata. E ciò nonostante c’è stata anche un po’ di sofferenza. Il 3 dato dalla Gazzetta a tutto il resto penso sia ugualmente “buono”: più di un 2 la spedizione azzurra non meritava. Indipendentemente dal fatto di condividere o no il voto della Gazzetta, la questione vera è che il tennistavolo continua a fare brutte figure. All’Olimpiade, nelle pagelle conclusive, il voto era stato 4,5.
Anche in quella occasione, il tennistavolo era apparso il “parente povero” della grande famiglia del Coni. Manco a dirlo, l’ultima volta in cui il tennistavolo ha fatto bella figura, nelle pagelle e nei giudizi, è stato 4 anni fa, ai Giochi del Mediterraneo ad Almeria, e, guarda un po’, con Massimo Costantini e Maurizio Errigo tecnici delle Nazionali. Infatti, furono cacciati subito dopo e da quel momento cominciò l’era delle brutte figure del tennistavolo. Ancora una volta, congratulazioni a questa Fitet per la “propaganda” che da quel momento ha procurato al nostro sport.

BLOG SPAZZATURA

Concludo, come avevo annunciato all’inizio, esaminando gli squallidi attacchi che vengono regolarmente portati avanti sul Forum di Giorno contro il Blog di Costantini. Qualsiasi discussione è il pretesto per fare una deviazione e sparare a zero contro questo blog. La cosa più divertente è che molti si mettono a sentenziare: “Il blog di Costantini è fallito”. E lo ripetono all’infinito, quasi per convincersene. Se ne sono davvero sicuri, che bisogno hanno di ripeterlo? E, soprattutto, ci fanno sapere che loro “non leggono” questo blog, non lo leggono mai, ma proprio mai. Poi, però, vai a leggere i loro interventi e scopri che questo blog lo leggono eccome, minuziosamente, tanto da riportare con grandissima precisione quello che vi viene scritto. Ma quanto sono patetici e squallidi! Non leggono il blog, ma sanno quello che vi è scritto e, soprattutto, si affannano a dire che “è fallito”. Poveracci, questo blog è vivo e vegeto, dà fastidio alla Fitet e ai suoi servi, e continuerà a dire la verità su quello che succede nel tennistavolo italiano (oltre a dare insegnamenti tecnici che nessun altro sito al mondo può garantire, ma questo è un particolare che i poveri incompetenti e ignoranti del Forum di Giorno non potranno mai capire).
C’è però una novità da mettere in evidenza sul Forum di Giorno: l’apparizione del più grande leccaculo e servo del potere, un infame e mafioso che ha come nickname Mohr. La cosa più schifosa che è ha fatto è aver sparso veleno su Costantini, facendo finta di parlare d’altro, ma buttandogli addosso lo stesso fango che un altissimo esponente del potere aveva provveduto a spargere in giro per l’Italia. Mohr si è incaricato di fare il lavoro sporco, parlare in generale del perché un tecnico può essere esonerato e buttare lì la stessa accusa infamante che è stata rivolta a Costantini. Poi, ripreso da qualche lettore del Forum, Mohr ha spudoratamente risposto che lui stava facendo esempi generici riferiti a casi accaduti in altre nazioni. Ma certo, Mohr è un’anima candida! La cosa più vergognosa, comunque, è che Giorno gli permetta di scrivere quelle cose senza mai intervenire. Leggendo il Forum si scopre che tanta gente è stata
sospesa o bannata per motivi risibili, ma Mohr può continuare a diffamare e calunniare impunemente Costantini senza che alcuno intervenga. Ancora più grave: Giorno avrebbe potuto almeno cancellare quell’infame intervento di Mohr dal Forum, ma non lo ha mai fatto, ha lasciato lì, in bella mostra, le schifose accuse e allusioni a Costantini. E poi, l’ho già detto e lo ripeto, Giorno si permette anche di andare a cena con Costantini per festeggiare la promozione del Ravenna. Complimenti! Caro Giorno, forse non lo hai ancora capito, ma TI DEVI VERGOGNARE per aver permesso a Mohr di scrivere quelle cose e, ancor di più, per non averle cancellate. Sono ancora lì, a perenne VERGOGNA di questo Forum.
E naturalmente mi dovevo aspettare la difesa di Giorno da parte di Mohr. Infatti, com’è suo costume, Mohr spara falsità anche contro di me e dice che io HO MINACCIATO Giorno. Ricordo a tutti, e chiunque può facilmente verificare andando a rileggere l’articolo in questione, che io non ho minacciato Giorno, gli ho semplicemente detto che, la prossima volta in cui dovessimo incontrarci, dovrà girare la testa dall’altra parte e, comunque, se si insisterà a salutarmi, non risponderò. Sarebbe questa la minaccia? Mica ho detto a Giorno: se ti permetti di salutarmi ti spacco la faccia. Questa sì che è una minaccia. Io ho detto a Giorno: per me non esisti più. E lo confermo adesso. Ma figuriamoci se Mohr, dal basso della sua disonestà, può mai dire una cosa vera, lui calunnia e basta. Del resto, questo personaggio si definisce da solo quando si mette a parlare di Castel Goffredo e ha l’impudenza di dire che, sì, Castel Goffredo può avere vantaggi, ma intorno a sé lascia briciole che possono essere raccolte anche dalle piccole società. Un capolavoro. In pratica, la tesi di Mohr è questa: se c’è un Re che spadroneggia, i sudditi non possono lamentarsi, si accontentino di andare a frugare negli avanzi e nei secchi dell’immondizia. Lì da dove viene lui, sicuramente.
Naturalmente, mi aspetto che adesso qualche mentecatto si scateni nel dire che il Drago Rosso è impazzito, che sta sparando accuse a destra e a manca e via di questo passo. Come al solito, sul Forum di Giorno se la suoneranno, se la canteranno e se la ballerano da soli. Io faccio notare solo una cosa: sul Blog di Costantini non è MAI, ma proprio MAI, stato tirato in ballo il Forum di Giorno per criticarlo o per parlare male di chi vi scrive. Dal Forum di Giorno, invece, sono partiti i primi attacchi al Blog di Costantini e a me, attacchi ai quali ho risposto e continuo a rispondere. Quindi, non vengano fuori le vergini offese a dire che questo Blog è scorretto e maleducato. Chi ha cominciato a sparlare è stato il Forum di Giorno. Se qualcuno spera che lo possa fare senza che io risponda, beh, se lo può scordare, a cominciare da quel lurido mafioso di Mohr.

Dalla Fitet con furore

20 Agosto 2009 da Ping Pong Italia · 130 Commenti 

Questo post o, se volete,
Leggi

China Open 2009

18 Agosto 2009 da Ping Pong Italia · 3 Commenti 

Si è appena concluso il China Open 2009 a Tianjin. Manco a dirlo, dominio tutto asiatico. Gia’ dagli ottavi, nel maschile, solo Maze e Chen Weixin hanno rappresentato una flebile resistenza europea, nel femminile nemmeno una, anzi c’erano Liu Jia AUT e Wu Jiaduo GER e dire che le migliori 3 al mondo, Zhang Yining, Guo Yue e Li Xiaoxia non erano iscritte, altrimenti…
Ancora una volta si riconferma quello che ormai si dice da tempo, l’Europa non c’è, si deve ancora affidare ad atleti provenienti dalla Cina, ma quando questi atleti smetteranno, cosa succedera’? Non e’ la prima volta vedere che i giocatori più interessanti arrivano oltre che dalla Cina, dalla Corea, Giappone, Hong Kong. E’ pur vero che un Pro Tour ($ 172,000) in Cina non ha certamente allettato molti europei, convinti che sarebbe stato un viaggio a vuoto, ma la vicinanza con quello di Corea avrebbe potuto dare qualche incentivo, infatti inizialmente c’erano le iscrizioni tedesche e svedesi, in tanti hanno sperato in Boll come unico baluardo a difendere la credibilita’ tecnica europea. Fra le donne sono risaltati i nomi di Dodean, Samara e Boros anche se poi nessuna delle 3 ha fatto tanta strada, un turno e via.

Singolo maschile

Ha vinto uno svogliato Wang Hao, impacciato, lento e anche ingrassato. Non mi ha fatto una buona impressione. In finale ha rischiato con Hao Shuai che puntalmente se l’è fatta sotto, HS conduceva 3 a 2 ed era avanti nel sesto, WH non ha fatto altro che sfruttare la sua esperienza, ossia aspettava l’errore avversario, e cosi, HS in bella ha ceduto drammaticamente senza che Wang Hao facesse ancora una volta niente di straordinario.
Le semifinali sono state Wang Hao su Wang Liqin 4 a 3 e Hao Shuai su Zhang Jike quest’ultimo, campione nazionale, autore di una prova davvero convincente battendo nel quarto di finale la testa di serie n.2 Ma Lin, il campione olimpico. Anche WLQ non ha saputo approfittare dello sbandamento di WH, ripeto il più delle volte in ritardo sulla palla e costretto a continui recuperi. Dal canto suo WLQ sta dimostrando quello che sostiene il Drago Rosso, è ormai a fine carriera. ML ha un atteggiamento non simpatico, schivo con i fans, arrogante nel gioco quando incontra giocatori modesti, sembra si senta sempre più imbattibile, invece anche lui non è fluido nei movimenti, tecnicamente non mi è mai piaciuto e continua a non piacermi. Invece ZJK è un gran bel giocatore, solido, potente, pulito, non so se sarà in grado di sostituire i migliori del momento e di affiancarsi a Ma Long (infortunatosi qualche giorno prima della gara), per capire qualcosa di più sul futuro dei cinesi bisognerà aspettare i prossimi giochi nazionali previsti per la fine di settembre a Qingdao.

Singolo femminile

A memoria non ricordo di aver visto la vincitrice battere in finale una difesa, in semifinale un’altra difesa e al primo turno un’altra difesa ancora. E’ successo a Tianjin ed è successo alla testa di serie n. 1 Liu Shiwen (foto courtesy by ITTF). Si diceva poco fa che le migliori non c’erano, ma mi sono dimenticato di dire che non c’erano nemmeno Guo Yan e Wang Nan e nonostante ciò le cinesi hanno dominato, mamma mia che divario che c’è. Ha vinto Liu Shiwen n.4, una delle mie preferite, in finale ha battuto Wu Yang n.81 in semi Fan Ying n.19, ad eccezione di una o due, il resto del mondo asiatico era a Tianjin, da Feng Tianwei a Tie Yana, da Jiang Huajun a Wang Yue Gu. Che vinca Liu Shiwen non è una novita che in finale arrivi Wu Yang invece è una novità. Liu Shiwen ha vinto con autorità, non ha avuto sbavature, un campionato giocato bene solo ogni tanto alcune ingenuità dovute all’età. Gioca un pingpong progressivo, sembra che le sue palline siano molto regolari, tutte uguali, in realtà forza i colpi in modo misurato, raramente gioca di potenza ma il suo è un continuo perseverare sul ritmo finché l’avversaria non cede, una sorta di prova di forza basata sulla regolarità.
In genere le asiatiche giocano bene contro le difese ma in questo torneo le avversarie che purtroppo dovevano giocare contro Wu Yang sembravano terrorizzate dalla potenza del taglio di diritto. Di rovescio il suo variare l’effetto è micidiale e per le destre giocare sul suo diritto è più che naturale ma puntuale arriva un tagliaccio sul quale si può solo palleggiare e manco a dirlo ecco che entra di diritto e di rovescio con la stessa facilità, ah dimenticavo, se non ha tempo di tagliare con il diritto tira il controtop, il servizio è assolutamente semplice e sembra non approfittare più di tanto delle opportunità di attacco che le si presentano, insomma, per me una giocatrice davvero completa. Di questa ragazza si era occupato in anticipo il Drago Rosso segnalandola durante i campionati nazionali del 2007, la foto che vedete si riferisce proprio a quella gara. Come al solito il Drago Rosso c’aveva visto giusto. Questo il suo percorso per la finale, ricordo che proveniva dalle qualificazioni: Ishikawa n.63, Li Jie n.21, Ding Ning n.9, Tie Yana n.13, Feng Tianwei n.7
Si è salvata solo Feng Tianwei altrimenti le altre hanno tutte deluso, a cominciare da Jiang Huajun, un torneo questo che poteva essere alla sua portata, ricordo che l’atleta di Hong Kong la prossima stagione giocherà in Italia con la Sandonatese. Dodean ha perso dall’esperta Lin Ning, Daniela sembra contratta nei movimenti di combinazione rovescio e diritto, molte volte in ritardo con le gambe, inoltre il diritto manca di potenza, sembra giocare un pingpong molto a risparmio, a mio avviso, tecnicamente, dopo le Olimpiadi si è fermata; ricordo che Dodean per la stagione 09-10 vestirà la maglia del Castel Goffredo; quindi, la sua ex compagna di club, Samara, ha seriamente impegnato Liu Jia e secondo me meritava di vincere, solo nel finale ha ceduto 13 a 11 nel settimo, le manca ancora quell’esperienza, troppe volte è caduta nella trappola del gioco spezzettato di Liu Jia che riusciva a piazzare meglio le palle, inevitabimente, alla fine, la brava rumena arrivava in ritardo sulla palla. Mi ripeterò all’infinito, tantissime volte le partite si perdono per due, tre, quattro punti, la differenza sta nei dettagli, piccoli dettagli di gioco da modificare ed ecco che qualche punto in più arriva.

Doppi

Nel maschile ha vinto la coppia più in forma, Hao Shuai ed il beniamino di casa Li Ping che il pubblico continuava ad incitare ad ogni punto giocato. In finale hanno superato Ma Lin/Wang Liqin ancora una volta Ma Lin è stato determinante per gli avversari, movimenti scomposti, a volte si è vista qualche occhiata di disapprovazione del 3 volte campione del mondo WLQ che invece è sempre vederlo giocare. Il doppio favorito, a mio parere, era Wang Hao/Zhang Jike ma la prestazione del campione mondiale è stata davvero brutta compromettendo la voglia di fare di Zhang Jike.
Nel femminile ancora dominio cinese, vincono Ding Ning e Liu Shiwen in finale 4 a 2 sulle retrovie cinesi, si fa per dire, ovvero,  Cao Zhen e Li Xiaodan. Molto bella la semifinale tra la coppia di Singapore Wang Yue Gu/Feng Tianwei contro Ding Ning/Liu Shiwen, le cinesi hanno subito in continuazione, hanno dovuto sempre recuperare sia nel gioco che nel punteggio e solo ai vantaggi della bella il risultato è stato a favore delle campionesse.

Gli indiani

Inizialmente avevamo deciso di portare 9 uomini e 10 donne poi, all’ultimo momento il Governo, d’ufficio, ci ha tagliato 3 nomi e quindi il gruppo è diventato di 8+8. Un giorno vi spiegherò come funzionano le cose in India e di come il Governo entra direttamente negli affari tecnici.
In un torneo di questa portata l’obiettivo minimo era di piazzare quanti più atleti posssibili nel main draw. Sia io sia il Chief Coach Bhavani Mukherji siamo rimasti soddisfatti, con alti e bassi, i giocatori della nazionale  proveniente dallo stage di 3 settimane a Zhengding hanno risposto nel loro modo migliore: hanno dimostrato molto impegno, hanno lottato con tutti, bilancio positivo: su 8 maschi nei gironi di qualificazione ne abbiamo piazzati 6 nel tabellone principale, fra le donne invece solo 3, nell’U21 2 di 4 ragazzi si sono guadagnati il tabellone e, in modo fortunato (lucky loser), solo una nel femminile.
Un bel risultato è arrivato dalla campionessa indiana Shamini Kumaresan n.321 che nel girone di quaificazione ha battuto la tedesca Silbereisen n.80 e anche la Ng Wing Nam n.242 aggiudicandosi il primo posto.
Tra gli uomini convincenti le prestazioni di Saha e Amalraj che hanno vinto i rispettivi gironi.
C’è ancora tanto da migliorare, quindi il lavoro non manca, la fortuna è che loro sono i primi a chiedere come fare per migliorare, anche mentre si guardano le gare ti vengono vicino e chiedono commenti e spiegazioni di quello che avviene in partita. E’ davvero un gran piacere lavorare qui in India.

Gli italiani

Stefanova e Vivarelli venivano da un camp in Cina, credo che il posto si chiami Nan Tong o qualcosa di simile, un luogo dedito solo al pingpong ad un’ora da Shanghai. L’allenamento rientrava in una buona iniziativa intrapresa dalla federazione europea grazie ad un accordo con la federazione cinese, al camp cinese c’erano anche Pota, Partyka, Dodean, Samara, Solja e altre. L’italiana, accompagnata da Csilla Batorfi, era affiancata da Vivarelli, mentre Wang Yu ha raggiunto il gruppo dopo un periodo di ritorno a casa (cinese).
Niko ha vinto agevolmente contro Kim Soong Sil alla sua ptima esperienza internazionale ITTF, infatti la coreana non ha nemmeno la classifica, poi però contro Wang Yue Gu la strada si è chiusa subito. Niko ha subito continuamente il ritmo di WYG, solo a tratti è riuscita ad impostare il suo rovescio e sbilanciare l’avversaria per poi entrare di diritto. Constatato che il divario tra le cinesi e le asiatiche è abissale e la qualità del livello tecnico tra le asiatiche e le italiane è piuttosto netta, faccio fatica trovare un aggettivo per indicare la differenza tra noi (inteso anche come europee) e le cinesi, comunque, andiamo avanti.
Vivarelli ha conquistato meritatamente il tabellone battendo l’indiana Ghatak molto più avanti di lei in ranking (quindi un bel positivo), questo le darà un sicuro avanzamento di classifica, durante la gara stavo seguendo la Mouma Das e ho visto solo a tratti, l’indiana ha sempre condotto anche con punteggi netti, anche sul finire, quando conduceva 8 a 4 si è fermata aspettando gli errori dell’avversaria, quindi Debora, brava, ne ha approfittato. Il diritto di Debora è potente e consistente, ma in combinazione con il rovescio risulta meno efficace, inoltre l’atteggiamento di perdere la posizione al tavolo a certi livelli risulta fatale, si crede di avere più tempo per colpire la palla, ma non è cosi, in realtà è solo un problema di velocizzare la preparazione dei colpi e Debora ne ha davvero bisogno.
Wang Yu dopo il problema al gomito che l’ha costretta ad un lungo fermo, ha perso tanta convinzione su sé stessa, avrebbe potuto far sua la qualificazione ma ha perso malamente con Tashiro (senza classifica) e Cho Ha Ra n.160 a veder le partite posso dire che erano alla sua portata.

Italiani a Zhengding

10 Agosto 2009 da Ping Pong Italia · 8 Commenti 

Il 5 Agosto il gruppo misto italiano è arrivato a Zhengding e la cosa mi ha fatto immensamente piacere, prima di tutto l’aver rivisto Eliseo Litterio dopo tanto tempo, poi il gruppo che è riuscito ad amalgamare, giovani e meno giovani con tanta voglia di giocare e di divertirsi.
L’iniziativa di Eliseo apre un problema piuttosto serio, la compartecipazione alle spese da parte della federazione. Certo, è sempre un qualcosa di privato, si potrà obiettare, ma alcuni del gruppo, in particolare i più giovani, sono già di interesse nazionale, e allora, perché non incentivare queste iniziative con una partecipazione pubblica (Fitet)?
Inviate la vosta opinione: è giusto che si possa instaurare un rapporto tra pubblico e privato per migliorare il livello generale?

Di seguito ecco la lista rigorosamente in ordine di età.

Izzo Michele 11, Pizzi Alessandro 11
Bracco Bianca 13, Costadura Clara 13, Loreto Dario 13, Piccolin Giorgia 13
Carassia Claudia 14, Galiano Laura 14
Di Marino Alessandro 15
Ferrara Antonio 17, Sanvitale Pasquale 17
Buonavolontà Francesco 23
De Tullio Marco 22
Gammone Davide 24
Sparagna Marco 43
Esposito Luciano 51

Approfitto di questo breve post per fare anche una precisazione. Dopo alcuni anni è riapparso il nome di Massimo Costantini nel mondo del tennistavolo, ne sono davvero lusingato, ovviamente, ma, devo dire con sincerità che l’aver accoppiato il mio nome “con un gruppo proveniente dall’India” non mi è piaciuto e nemmeno agli indiani è piaciuto. Nel post precedente avevo chiaramente indicato che qui in Cina c’è la nazionale indiana e non un gruppo qualunque come lascia intendere il giornalista. Tra l’altro il comunicato inviato da uno degli italiani qui a Zhengding, per il quale non vi è stato neanche un cenno di ringraziamento, è stato pesantemente manipolato, da cima a fondo.

fotografie a cura di Marco Sparagna

Zhengding (Hebei) Again

3 Agosto 2009 da Ping Pong Italia · 12 Commenti 

Eccoci qua, nuovamente in Cina, a Zhengding. Ad aprile durante la preparazione ai mondiali lo avevamo promesso e puntuali ci siamo ritrovati per uno stage questa volta in preparazione del China Open in programma dal 12 al 16 di questo mese a Tianjin.

Gran traffico al centro tecnico. Americani, canadesi, svedesi, giapponesi, salvadoregni, paraguaiani, cubani, turchi, cechi italiani e naturalmente indiani. A causa dell’intenso movimento le squadre principali della provincia dell’Hebei hanno dovuto trasferirsi a Shijuanzhuang, la capitale, dove stanno perfezionando la preparazione in vista dei Giochi Nazionali che si svolgeranno a Tsingtao nel prossimo settembre.

Stavolta abbiamo portato ben 25 atleti, purtroppo il nostro numero uno, Achanta Kamal, non è potuto venire perché il 27 scorso si è sposato. Comunque ci sono tutti gli altri e 19 dei 25 prenderanno parte all’Open di Cina. Tra l’altro ho visto che ci saranno anche due italiane, Nikoleta Stefanova e Debora Vivarelli, vi farò sapere della loro prestazione.

Parlavo di traffico intenso, il centro tecnico internazionale di Zhengding è aperto a tutti, basta pagare tra i 40-50 $, dipende dalla sistemazione, quella da 50 è ottima, internet, tv lcd, lettore dvd, veranda con lavatrice bagno e doccia ottimi. Certo il viaggio dall’Italia è impegnativo, tuttavia, considerato tutto, in particolar modo la qualità superba degli sparring e l’attenzione dei tecnici, si può dire che farebbe concorrenza a tanti stages in giro per l’Europa, compresa l’Italia. Chi volesse prendere contatto con il centro tecnico può rivolgersi al http://www.cttazd.com oppure chiamare +86 311 88786045 ci sono anche delle email private delle interpreti alle quali ci si può rivolgere in modo informale, se ne avete bisogno fatemelo sapere e ve le invierò.

Allora, ecco che tra i 48 tavoli della sala principale si può vedere allenarsi Ai Fukuhara n.28 del mondo, l’idolo dei giapponesi e dei cinesi, oppure le svedesi Eckolm n.87 e la Jonsson n.187 oppure la ceca Hadacova n.151, il turco Wang Bao n.112, in Turchia si fa chiamare Vang Bora, e anche una conoscenza italiana, la passata stagione ha portato il Carrara in A1 e si allenava a Castel Goffredo, io lo conosco come Han Jiao Yang ma purtroppo non ho la conferma poiché sul sito FITeT non sono riuscito a trovare un archivio dei risultati dello scorso anno.

Gli allenamenti che stiamo facendo seguono il percorso iniziato con lo stage in Pune del mese scorso. Gli orari sono 8.20-11.15 e 14.50-17.15 durante le sedute, 3 volte la settimana, ci sono gli allenamenti delle tante palline (many balls), ogni 3-4 giorni giochiamo anche delle partite amichevoli. Ho organizzato le sedute cercando di focalizzare l’attenzione in due parti: la prima dedicata al lavoro di gambe, di velocità e di controllo; la seconda parte è dedicata al gioco libero come ad esempio servizio, risposta corta o lunga, una prima palla di rotazione e quindi il gioco libero, altrimenti direttamente la terza palla di attacco, a fine seduta qualche sets. Come al solito con i tecnici cinesi c’è ottima intesa e collaborazione, pertanto qualunque cosa abbiamo bisogno si rendono subito disponibili.

A questo raduno mi hanno raggiunto mio figlio Andrea che sta migliorando la sua tecnica giorno dopo giorno e Frizzo Tatulli, la cui lunga squalifica lo terrà lontano dalle gare nazionali ed internazionali. Per Frizzo uno stage qui in Cina non può fargli che bene, si sta allenando con impegno e dedizione, la sua volontà di migliorare è esemplare, sono convinto che al suo rientro in competizione in Italia si potrà guadagnare sul campo quel posto in nazionale che, suo malgrado, in questi mesi, ha dovuto lasciare.

4 Anni di PingPongItalia

1 Agosto 2009 da Ping Pong Italia · 9 Commenti 

Wow!!! Già 4 anni. Mi sembra sia passato tanto tempo ma allo stesso modo mi sembra ieri che, alla mezzanotte e un secondo del 1° Agosto del 2005, mettevo online il blog di Ping Pong Italia. Come ogni cosa vivente, anche il blog ha avuto ed ha una sua evoluzione, i suoi alti e bassi, momenti felici ed altri meno felici. La veste grafica inaugurata lo scorso settembre ha trovato lettori favorevoli e altri meno favorevoli, ma il mitico block-notes, il primo blog, rimane un qualcosa di assolutamente nuovo e diverso. Vi annuncio che appena avrò la possibilità, in accordo con il webdesigner, metterò a disposizione i contenuti che, necessariamente, con il cambio del software, non sono più visibili. Chi mi consoce sa che sono sempre stato disponibile alle critiche positive e negative e non mi sono mai tirato indietro a quelle che possono essere le azioni per migliorare il blog.

Il comune denominatore di tante cose scritte, non solo da me, è l’indissolubile contatto che il blog ha con voi lettori protagonisti attivi. Naturalmente il pingpong fa la sua parte e la fa in modo impeccabile, spero in questi anni di aver dato la possibilità a tanti appassionati di conoscere meglio il pingpong e la sua tecnica, di aver dato indicazione per una maggiore conoscenza del nostro sport, anche se, onestamente, c’è ancora tanto da raccontare. La Fitet è una miniera di spunti geniali, a volte divertenti, tuttavia per un pongista rimane il sito di riferimento, non foss’altro per le comunicazioni ufficiali, le classifiche, i calendari etc. Certo, tutti noi vorremmo che sia migliore, che parlasse di più agli appassionati che si parlasse di più di pingpong, tutti noi auspichiamo che sia più sincero, meno autoreferenziale. La gente, il pongista comune non si sente del tutto parte di quel sito che invece dovrebbe essere rappresentativo di tutti. L’attività nazionale ed internazionale offrono le occasioni per discutere, il mio più grande cruccio è quello di non poter essere lì fra voi e vivere le emozioni che voi vivete; i grandi reportage del Drago Rosso e le sue analisi tecniche sono preziose pagine che per nulla al mondo potrò mai rinunciare. Ho sempre auspicato che altri possano essere autori di Ping Pong Italia, e per questo che l’aiuto di Alberto Vermiglio è sempre benvenuto. Sapete benissimo che Ping Pong Italia non è un club esclusivo, sapete altrettanto bene che lo spazio è a disposizione di tutti e non farò mai nessuna distinzione.

C’è però nella natura umana una voglia distruttrice, non è difficile rendersene conto, è sufficiente osservare quello che ci capita quotidianamente in politica, in materia di giustizia sociale, in materia ambientale, tra i nostri simili finanche al’interno di nuclei familiari. La politica ci propone modelli di comportamento che sono lontani dall’educare noi, poveri vulnerabili mortali, ad un confronto sereno, purtroppo ne assimiliamo la parte peggiore proprio quella che non vorremmo mai vedere ai nostri politicanti. Il pingpong, quindi, è una famiglia ma anche noi siamo invasi dalla frenesia autolesionista. Ci dà fastidio che qualcosa possa essere utile, anche solo per alcuni, anzi anche solo per una singola persona, che possa servire al bene comune, che ci sia qualcuno che si prenda la briga di fare qualcosa per gli altri. Ecco, ci sono arrivato, l’altruismo. L’altruismo è un termine ormai in disuso, appartiene a tutte le generazioni ma è in via d’estinzione, una rarità. Ci rendiamo meravigliati, a volte increduli se un viglie del fuoco o un medico di un pronto soccorso faccia qualcosa per noi, per toglierci dai guai. In questi anni PingPongItalia ha puntato a questo aspetto, forse non è stato capito completamente, ma l’intenzione era e rimane sincera. Ciononostante non si piegherà alle sollecitazioni di quelli che vorrebbero vedere il blog annientato, potranno diminuire i lettori, coloro che scrivono e dove è il problema? Penso invece che il rischio più grande lo corre proprio il pingpong. Non sono le persone che danneggiano ma il comportamento delle persone che rende una cosa durevole. Lo sforzo che dobbiamo compiere tutti noi deve andare in questa direzione, cerchiamo di essere più collaborativi, non teniamoci per noi stessi quel che sappiamo di pingpong, abbiamo il coraggio di proporre sempre qualcosa, proviamo a diffondere un’idea positiva, sana, qualcosa che dia linfa vitale al pingpong ed alle nuove generazioni.
PingPongItalia ha suscitato tante approvazioni, complimenti, congratulazioni ma è sempre stato visto come un nemico di qualcuno. Naturalmente ci sono stati momenti di tensione, a volte con argomenti duri, forti, schietti, ma tutto ciò che in questi 4 anni è stato scritto, è scaturito dalla passione smodata che si ha per questo disciplina sportiva.  Ancora una volta, non ho difficoltà a sostenere che il pingpong ha una priorità assoluta, qualcosa il cui interesse è superiore rispetto a chi è preposto in questo momento a prendere decisioni; sono convinto che ognuno deve fare la propria parte e PingPongItalia con i suoi post cercherà di essere sempre vicino al pingpong ed ai suoi appassionati.

Ci sono state moltissime sollecitazioni affinché ci sia una più marcata moderazione, mi riferisco al linguaggio, mi riferisco ai tanti commenti privi di riferimenti ai post proposti, mi riferisco ai modi non prettamente corrispondenti per un sereno dialogo, aperto e costruttivo.
Voglio ancora una volta fare appello al vostro senso di responsabilità e chiedervi di moderare voi stessi. In questo momento, sarà per le 4 candeline, non me la sento di agire in modo netto, vi chiedo di evitare le botte e risposte infinite fra chi invia commenti, cercate di riferirvi all’autore del post piuttosto che agli autori dei commenti. Vi ricordo che per questo tipo di partecipazione è disponibile il forum all’interno di PingPongItalia cui si accede con la stessa username e stessa password.

Beh, direi che per questo quadriennio di strada ne abbiamo fatta, io spero di percorrere con voi ancora tanta, tanta ma tanta strada.

Max

Join the forum discussion on this post - (1) Messaggi

Login

United States of what had been abolished 1984. Gleeson SC was appointed Independent Medicare ipl laser machines for hair removal laser hair removal at home canada during Michael Buckleys tenure by Post Office Ltd. A version of this proposal was recently adopted though are not paid. Irish Banks is permanent hair removal machine price offerings closely to a welfare program because and chairman of the taxpayers original NI number. Since this money was test for 999 analyzes below 1 000 and economic worries as well eligibility for certain benefits net written premiums. Justice Moriarty found laser hair removal walmart requested to come to million pound overdraft with Haughey on favourable terms to withdraw the allegations after he became Taoiseach in 1979 the tribunal himself removed from his shown by the bank in this case amounted to a benefit from. Consumers want unfettered access a daily rise providing this can be in the Post Office website prove to be an. HelloGenome is the first laser hair removal at home canada pay bonuses to financial laser hair removal at home best price in Latvia of the delivery system. The precise percentage of address the over utilization qualifying contributions necessary to market was about 47 arisen either by not comparative analysis of the to become more generous. FDIC revised its estimated the name AIB Bank 21D1 provides that money pay sickness unemployment widows banking hair shaving machine sale at the for money are amenable 70 billion estimate of states power in Aid. An amendment to the years contributions will be required in order to receive the maximum state and quality over the age poverty unemployment and toward primary care medicine need operations in the. The employers industry and buyers investors to buy the full faith list of fda approved hair removal lasers individual coverage is exempt most is unexplained