Un profilo di Ma Long

Il Drago Rosso ci ha inviato questo profilo su di un giocatore in ascesa, Ma Long. Ringrazio il Drago Rosso di quet’ulteriore contributo che nesun altro ha.

Il nome nuovo del tennistavolo, negli ultimi mesi, è quello del cinese Ma Long, 17 anni compiuti il 20 ottobre, che per due volte ha battuto nettamente Boll, al secondo turno degli Open di Cina a Shenzhen e nella semifinale degli Open di Germania a Magdeburgo, 4-1 in entrambe le occasioni. In verità, non è un nome nuovo perché in un numero della rivista della Federazione italiana tennistavolo, nel 2002, c’era un articolo sui Campionati nazionali cinesi, svoltisi quell’anno a Rizhao (provincia dello Shandong). Veniva spiegato che c’era un ragazzino di 14 anni che sarebbe diventato un campione. Ma Long appunto. Nemmeno sui giornali cinesi era scritto qualcosa su questo ragazzino, nessuno lo aveva notato, tranne l’autore dell’articolo apparso sulla rivista della Fitet.

E adesso, eccolo qui, pronto a mantenere le promesse. Un segnale benaugurate è la città in cui è nato, nell’88: Anshan, provincia del Liaoning. E’ la stessa città in cui, tre mesi prima di lui, è nata Guo Yue, il fenomeno che ha il record di più giovane vincitrice di un Open Internazionale in singolo (Giappone 2003, a 15 anni e 3 mesi), più giovane vincitrice di un Open internazionale in doppio (Austria 2002, a 13 anni e mezzo, in coppia con Fan Ying), più giovane vincitrice di un titolo mondiale (Qatar 2004, a squadre, a 15 anni e mezzo), più giovane vincitrice del Master in singolo (Pechino 2005, a 16 anni e 4 mesi). Insomma, una città predestinata.
E allora, cerchiamo di scoprire qualcosa di più su Ma Long. A 5 anni, decide di giocare a ping pong. Di solito, in Cina, sono i genitori a spingere i figli a praticarlo, nella speranza che diventino campioni. Nel caso di Ma Long, è stato lui stesso a scegliere questo sport.

Così, chiede ai genitori di potersi iscrivere a un club. Proposta accolta, Ma Long va in un club di Anshan specializzato proprio nei primi insegnamenti ai ragazzini. A 7 anni, vince il suo primo torneo Provinciale (in Cina, il torneo Provinciale è come un torneo Nazionale in Europa). Continua a vincere fino a quando ha 13 anni. A quell’età è notato da un osservatore di Pechino, che andava in giro per le Province a cercare nuovi talenti. Gli viene fatta la proposta di passare al più importante club di Pechino, lo stesso della campionessa olimpica e mondiale Zhang Yining. I genitori di Ma Long accettano e lo mandano a Pechino, loro rimangono ad Anshan. Il padre, che lavora nell’ufficio delle tasse ad Anshan, continuerà a seguirlo andando a vedere, appena è possibile, le partite del campionato cinese a Pechino e anche in altre città, la madre resta a casa.
Siamo nel 2001 e Ma Long comincia a giocare a Pechino. Il suo allenatore nel club è Zhang Lei, che qualcuno ricorderà come un bravo, anche se non eccelso, giocatore della nazionale negli anni bui (per la Cina) del dominio svedese, dall’89 al ’95.

Nel 2002, ai Campionati nazionali a Rizhao, Ma Long comincia a farsi notare con alcune belle prove ed entra nella squadra nazionale. La sua scalata è rapida, tanto da conquistare i titoli di singolo e a squadre ai Mondiali Juniores 2004.
Ma Long ha due giocatori come idoli: Waldner e Liu Guoliang. Gli ho chiesto come mai preferisce Liu Guoliang, visto che lui, contrariamente all’ex campione olimpico e mondiale, impugna all’europea. “Perché ammiro in lui l’intelligenza” è stata la risposta. Per quanto riguarda lo stile di gioco, invece, è Waldner il suo preferito. E questo non deve apparire strano, perché quasi tutti i ragazzini cinesi che cominciano a giocare a ping pong hanno Waldner come idolo, molti di loro aggiungono poi Kong Linghui e Wang Liqin.
Ma Long preferisce la musica pop e rock cinese. Legge molti libri, specialmente quelli sulla storia della Cina. E’ appassionato di calcio e segue soprattutto i campionati italiano e spagnolo. I suoi calciatori favoriti sono Zidane e Ronaldo.

Come gli altri giovani giocatori della nazionale cinese, ha lezioni scolastiche private, visto che, essendo professionisti ed essendo impegnati tutto il giorno, non possono andare in quella pubblica. Ma Long è al primo anno del Liceo, in ritardo rispetto a un normale studente, ma al passo con il cammino scolastico di un giocatore professionista. I professori lo descrivono come un ragazzo molto serio, che si applica nello studio, compatibilmente con gli impegni del tennistavolo.
Stessa impressione suscita nei tecnici della nazionale. Fino ai Mondiali di Shanghai, in cui non ha giocato, a guidarlo in nazionale era Xiao Zhan, probabilmente il migliore tecnico dei giovani. Poi, è passato sotto le cure di Li Yi, che gli italiani ricordano per i suoi numerosi campionati da noi. Il tecnico del club rimane Zhang Lei.
L’anno scorso, ai Campionati nazionali, la prima grande sorpresa, perché elimina Wang Hao in semifinale e poi perde con Wang Liqin in finale.

Il mese scorso, ai Giochi nazionali, altra grande prova: in semifinale conduce 3-2 con Wang Liqin, per poi perdere 4-3. Nella finale per il terzo posto, batte 4-2 Ma Lin. Vince il bronzo anche in doppio, con Gao Wei. Le sorprese più clamorose, ovviamente, le provoca negli Open internazionali, battendo due volte Boll in maniera netta, comandando sempre il gioco e attaccando per primo. A Shenzhen, agli Open di Cina, proveniente dalle qualificazioni, letteralmente non fa giocare Boll, lo anticipa sempre, è più veloce. Agli Open di Germania, Boll cerca la rivincita e tenta di anticipare il più possibile gli attacchi, ma si trova di fronte ancora un giocatore più veloce, che mette pressione su ogni colpo. La partita è più equilibrata, ma alla fine è Ma Long a prevalere, dando la netta sensazione di avere un passo in più.
In finale, contro Samsonov, è una gara un po’ diversa, soprattutto perché il bielorusso usa il cervello, al contrario di quanto fatto da Boll, che ha solo tentato di anticipare i colpi, venendo a sua volta anticipato. Samsonov, che sarebbe svantaggiato dalle sue braccia lunghissime contro un Ma Long velocissimo, non permette al cinese di impostare il suo ritmo preferito.

Un esempio. Ma Long è fortissimo di rovescio. Ebbene, Samsonov, quando scatta lo scambio veloce rovescio contro rovescio, non forza subito, dà una prima palla leggermente rallentata e più arcuata, per poi scattare con quella veloce e tesa dal secondo o dal terzo scambio. Ma Long, che difetta di esperienza, non riesce a rimediare e molte volte butta la palla fuori perché il cambio di velocità lo sorprende. Inoltre, Ma Long ha ancora qualche problema, strano per un cinese, negli spostamenti laterali. Il difetto si nota soprattutto nel quarto di finale con Oh Sang Eun, quando il sudcoreano lo prende in più di una occasione in contropiede, mandando la palla lunga sul lato del diritto al termine di uno scambio di rovescio, e Ma Long quasi sempre si trova spiazzato e nemmeno arriva a colpire la palla. Ciò nonostante, i suoi attacchi veloci alla fine sono decisivi contro Oh Sang Eun. Contro Samsonov, la situazione si ripete, anche se meno spesso, e anche stavolta Ma Long va in affanno.

La partita comunque sembra andare in favore del cinese, perché Ma Long è velocissimo e i suoi attacchi in topspin fanno male, così arriva a condurre 3-1. Samsonov, però, insiste sempre di più sulla variazione degli attacchi e delle rotazioni, oltre che sugli spostamenti improvvisi, con un rovescio lungolinea che spiazza Ma Long, e alla fine prevale 4-3, 11-9, dopo tante emozioni.
Le partite di Ma Long sono tutte spettacolari e danno indicazioni precise sulle sue qualità e sui suoi difetti, che però andranno rapidamente scomparendo. Il suo rovescio è il colpo migliore, in particolare il block forzato anche sul topspin più violento. Tante volte Samsonov ha sparato topspin che sarebbero stati “definitivi” con altri giocatori e si le è visti ribattere con una violenza ancora maggiore, con block di rovescio soprattutto lungolinea sui quali non era in grado di recperare. Ma Long ha un grande rovescio anche negli scambi, ma deve limare qualcosa, nel senso che deve abituarsi ai cambi di rotazione e di velocità, poi non ce ne sarà per nessuno.

Il suo diritto è un po’ più “costruito”, ma diventa sempre più veloce e fluido col passare del tempo. Inoltre, Ma Long effettua un colpo difficilissimo con la massima naturalezza: anche sulla palla cortissima e con poco rimbalzo al centro del tavolo, lui spara topspin impossibili di diritto. Con il suo movimento, molto ampio ma, come già detto, velocissimo, letteralmente arpiona la palla e le dà potenza e velocità anche quando è bassissima sul tavolo. Davvero incredibile.
Lui stesso si rende conto del tipo di lavoro che deve svolgere. In allenamento, cerca di contribuire al lavoro degli allenatori, discutendo con loro delle possibili soluzioni a qualche difetto nei suoi colpi. Ma Long dice che il colpo su cui si sente più sicuro e che reputa il suo migliore è il rovescio. Gli ho chiesto quale sia il suo difetto più grande e lui, senza esitazioni, ha risposto: “I movimenti delle gambe, specialmente quelli laterali. Devo migliorarli, devo lavorarci”. Ho detto prima che per un cinese è strano peccare proprio in questo fondamentale, visto che in Cina, al contrario dell’Europa, si parte proprio dai movimenti delle gambe, prima ancora di quelli dei colpi.

Ma è anche vero che in alcuni casi ci sono tecnici meno capaci a curare i ragazzini e qualche difetto spunta. Comunque, Ma Long sta rapidamente eliminando le poche pecche. Il suo obbiettivo, come lui stesso dice, sono le Olimpiadi di Pechino 2008, ma state certi che vincerà qualcosa di importante molto prima.