Ancora sul servizio

26 Dicembre 2005 da Ping Pong Italia 


Abbiamo ricevuto questo articolo sul servizio ad opera del Drago Rosso che volentieri pubblichiamo.

lettura di 6′

La regola probabilmente più contestata, nel nuovo corso del tennistavolo, è quella che riguarda il servizio. Purtroppo, sin da quando è stata impostata, con parole non chiare e con tanti pasticci da parte dell’Ittf, ha provocato proteste e polemiche. L’aspetto più grave e paradossale, però, a mio parere, non è legato alla regola in sè per sé, ma all’applicazione che ne fanno molti arbitri. Quelli svedesi, in particolare, hanno dato il via, un paio di anni fa, a interpretazioni completamente sbagliate, che vanno contro la regola stessa e contro le spiegazioni ufficiali fornite dall’Ittf. Ancora più grave è che nessuno sia intervenuto per fermarli, che queste interpretazioni siano state fatte proprie da molti arbitri e che ce ne siano state di nuove e ancora più fantasiose che stanno prendendo sempre più piede, anche fra gli arbitri italiani.
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In definitiva, credo sia il caso di soffermarci su questo problema, la regola del servizio, che ne scopre un altro più imbarazzante: l’assoluta incompetenza della maggioranza degli arbitri.
Partiamo dall’inizio. In questo caso, gli arbitri non c’entrano per niente, perché è l’Ittf, nella prima fase, a combinare pasticci incredibili. Chi scrive la regola, infatti, non è per niente chiaro, per cui non si capisce bene quale debba essere l’esatta applicazione. Si capisce solo che al momento dell’impatto della racchetta con la pallina la visuale del ribattitore deve essere libera. Libera sì, ma quanto? E qui cominciano i problemi. L’Ittf, prima ancora che qualcuno protesti, comincia a cambiare la regola, una, due, tre volte. E ogni volta c’è una nuova spiegazione: si parte dal triangolo che ha per vertici la pallina e le due estremità della rete, poi la parte libera di visuale si restringe agli occhi del ribattitore (avete letto bene, gli occhi, quindi appena una quindici di centimetri), poi si allarga di nuovo.
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Ma c’è dell’altro. All’inizio, i giocatori spostano il braccio libero solo all’ultimo momento, poco prima del tocco della pallina, in modo da assecondare alla lettera la regola, ma creando qualche problema al ribattitore. Così, ulteriore cambio, bisogna spostare il braccio libero “immediatamente” dopo il lancio della pallina. L’avverbio “immediatamente” però è controverso. E’ impossibile spostare il braccio “immediatamente”, ci vuole comunque un tempo, sia pur minimo, per allargarlo e liberare la visuale.
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Comunque, non è nemmeno questo il problema principale, perché l’Ittf, con l’unica decisione azzeccata, chiarisce con un disegno la regola. Si vede chiaramente in questo disegno che il braccio libero forma una specie di arco con il resto del corpo e l’altro braccio. Dovrebbe essere tutto chiaro, fermo restando che bisogna concedere al giocatore un minimo di tempo per togliere il braccio libero. Un piccolo esempio, che riguarda il servizio con la palla lanciata molto alta. Il braccio libero termina la sua azione molto dopo di quanto avvenga nel lancio normale, proprio perché deve accompagnare la pallina più a lungo, fino a lasciarla in un punto più alto rispetto al servizio normale. Di conseguenza, ci vuole più tempo perché il giocatore al servizio lo sposti, visto che, secondo un’armonia fisica, il braccio tende prima a tornare nella posizione di partenza e poi a spostarsi lateralmente.
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Inoltre, con la palla lanciata molto in alto, anche se il braccio libero rimane un po’ di tempo in più in una posizione tale da impedire la visuale del ribattitore, non c’è alcun danno per quest’ultimo, visto che la pallina torna verso terra e vero l’impatto con la racchetta molto più tardi.
Negli Open di Svezia di due anni fa, però, i giudici arbitri svedesi si inventano qualcosa di assurdo. Cominciano a chiamare servizi “sbagliati” e tolgono punti a raffica. I giocatori non si spiegano il motivo. Chiedono il perché agli arbitri e questi rispondono che la mano libera, dopo il lancio della pallina, deve essere messa immediatamente “sul fianco”. Poi restringono ancora di più il concetto e dicono che la mano deve essere letteralmente appoggiata sul fianco. Per chi è destro, tanto per fare l’esempio, la mano sinistra, dopo aver lanciato in aria la pallina, deve andare a posarsi subito sul fianco sinistro del corpo.
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Non basta più liberare la visuale per il ribattitore, no, bisogna poggiare la mano libera sul fianco. E’ chiaramente una interpretazione sbagliata della regola, perché sia nel testo ufficiale, sia nell’interpretazione ufficiale dell’Ittf, con tanto di disegno, il braccio libero deve semplicemente spostarsi. Non è scritto in alcuna parte che deve poggiarsi sul fianco sinistro. Gli arbitri svedesi, però, danno il via a una allucinante interpretazione che non sarà fermata dall’Ittf, che a questo punto si assume la responsabilità per lo stravolgimento della regola. Ancora più ridicolo un altro intervento degli arbitri: se un giocatore mette la mano sulla coscia, quindi sul davanti della proiezione del suo corpo, gli viene chiamato il punto, perché la mano, secondo questi arbitri incompetenti, deve stare per forza sul fianco. Il bello è che, tuttora, la regola dice solo che bisogna togliere immediatamente il braccio libero e lasciare la visuale al ribattitore, non è scritto che deve poggiarsi sul fianco.
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Per la precisione, riporto la regola nella versione inglese originale: “As soon as the ball has been projected, the server’s free arm shall be removed from the space between the ball and the net. Note: The space between the ball and the net is defined by the ball, the net and its indefinite upward extension.
Traduzione: Appena la pallina è stata lanciata, il braccio libero del battitore deve essere spostato dallo spazio fra la pallina e la rete. Nota: lo spazio fra la pallina e la rete è definito dalla pallina, dalla rete e dall’estensione indefinita verso l’alto.

Come si vede, non c’è alcun riferimento al braccio libero che si deve poggiare sul fianco.
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In quegli Open si assiste a scene vomitevoli. Al rumeno Filimon, contro lo svedese Hakansson, vengono chiamati ben 20 (venti!) punti in quattro set. Filimon non sa più cosa fare. Non è finita, perché al cinese Ma Lin viene tolto un punto in chiara malafede. Ma Lin, contro il giapponese Tasaki, serve con il fianco sinistro rivolto all’avversario. Dopo aver lanciato la pallina in alto, allarga il braccio, si gira e colpisce la pallina. L’arbitro che è alle sue spalle chiama il servizio sbagliato e gli toglie il punto. L’assurdità sta nel fatto è che l’arbitro alle spalle di Ma Lin non può vedere se Ma Lin lascia libera la visuale a Tasaki. Chi può vederlo chiaramente è l’arbitro che si trova di fronte a Ma Lin e questo arbitro non chiama il servizio sbagliato, perché vede bene che è eseguito correttamente.
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Si va avanti con decisioni sempre più sconvolgenti, con gli arbitri che nemmeno sano dare spiegazioni per i punti tolti su servizio. Da quel torneo in poi, va sempre peggio, con arbitri che inventano servizi sbagliati sempre più grossolani, con punte aberranti negli Open di Germania (con la rumena Nastase “assassinata”) e ai Mondiali a squadre in Qatar, dove l’Italia maschile è massacrata da arbitri di Cipro, Croazia e Austria. E proprio uno di questi arbitri, quello cipriota, viene promosso nei successivi Mondiali, quelli individuali di Shanghai, a “supervisore”. Come dire che più nefandezze si compiono più si viene premiati.
Ma non è finita. Gli arbitri, oltre a inventarsi interpretazioni fasulle, hanno anche la faccia di bronzo di rivendicarle. E infatti, durante il Master 2005, in dicembre a Pechino, c’è un incontro fra i dirigenti Ittf e gli arbitri, in cui si discute proprio di questi problemi.
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Ebbene, gli arbitri, spudoratamente, ammettono che la regola non prevede il braccio appoggiato sul fianco, ma dicono che per loro è più comodo, in questo modo, accorgersi se il servizio è corretto. Quindi, gli arbitri ammettono di applicare una regola nel modo sbagliato e lo fanno solo perché non sono capaci di accorgersi se il servizio è corretto o no. E la cosa ancora più assurda è che l’Ittf non li richiama all’ordine e che loro continuano a togliere punti illegittimamente.
E, a costo di ripetermi, devo dire che non è finita ancora, perché gli arbitri si inventano qualcosa di ancora più sconvolgente che riguarda il servizio di rovescio. Ecco la nuova assurdità: quando un giocatore serve di rovescio, la mano libera deve comunque andare ad appoggiarsi sul fianco subito dopo il servizio. La conseguenza è questa, udite udite: un giocatore lancia la pallina con la mano sinistra e, mentre serve di rovescio, porta la mano sinistra sulla pancia, quindi dietro la pallina.
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Il servizio sarebbe regolare, in base al regolamento che ho prima riportato, che dice che non ci deve essere alcunché fra la pallina e la rete. Invece, gli arbitri, compresi alcuni “internazionali” italiani, tolgono il punto, sostenendo che il servizio è irregolare perché il braccio libero non è stato spostato. Ma se il braccio sta dietro la pallina, come può il braccio stesso togliere la visuale al ribattitore? Gli arbitri non rispondono a questa osservazione logica, dicono solo che il servizio è irregolare.
Quindi, gli arbitri sbagliano doppiamente: dal punto di vista del regolamento, perché mostrano chiaramente di ignorare il testo della regola; dal punto di vista della logica, perché non sanno controbattere al fatto che la mano sulla pancia non dà fastidio all’avversario. In questo modo, si provocano danni enormi al tennistavolo.
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Parlo spesso con i giocatori, che sono davvero infuriati, ma non sanno che fare contro arbitri che dovrebbero essere cacciati dal mondo del nostro sport. L’unica cosa che ho suggerito loro di fare, e che suggerisco a qualunque giocatore italiano che abbia eventualmente lo stesso problema, è di portarsi una copia del regolamento e una dell’interpretazione ufficiale dell’Ittf, con il disegno che non prevede lo spostamento del braccio sul fianco. Quando un arbitro gli chiama il servizio irregolare, il giocatore deve andare dal giudice arbitro, mettergli davanti agli occhi il testo della regola e il disegno dell’interpretazione Ittf e chiedere di avere giustizia. In caso nemmeno il giudice arbitro gliela dia, il giocatore deve fare un reclamo scritto, per far scoppiare questo bubbone.
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Ripeto, questi due casi sono invenzioni degli arbitri: la mano libera che deve andare per forza sul fianco, la mano libera che non può stare sulla pancia nel caso del servizio di rovescio. Una Federazione internazionale seria dovrebbe intervenire.
Ma, proprio per concludere, credo non ci sia speranza e riporto quello che un campione internazionale (non vi posso fare il nome perché si tratta di una confidenza che mi ha fatto), serissimo, di quelli che non protestano mai, mi ha detto una volta: “Non è possibile avere fiducia in questi arbitri, gli incontri ce li dobbiamo arbitrare da soli, confidando nella nostra correttezza”. E’ triste ascoltare uno sfogo come questo. E’ l’ora che gli arbitri incompetenti e presuntuosi vengano cacciati.

Commenti

3 risposte per “Ancora sul servizio”

  1. Delsante Emmanuele ha scritto il 26 Dicembre 2005 13:01

    per quanto riguarda il servizio di rovescio confermo ciò che ha scritto drago rosso: non uno ma due arbitri italiani, da quando è stata cambiata la regola del servizio, mi hanno chiamato il servizio di rovescio sostendendo appunto che dovevo spostare comunque il braccio libero malgrado fosse palesemente dietro la linea della palla.
    per me un servizio è davvero da condiderarsi irregolare non tanto se una parte del corpo del mio avversario copre a tratti la pallina, quanto se il mio avversario se la tira appositamente dietro la schiena, addosso alla racchetta, cercando di mascherare il tutto spostando palesemente il braccio libero:ma in questo caso anche spostando immediatamente il braccio libero il punto d’impatto è per forza nascosto!
    l’errore degli arbitri è quindi a mio giudizio quello di fare attenzione quasi esclusivamente a questo benedetto braccio libero e non al lancio della pallina, che deve comunque rispettare certi limiti che non sono certo stati aboliti con l’introduzione della nuova regola sul servizio

  2. Master Xanto ha scritto il 26 Dicembre 2005 13:38

    Così nn solo si è capita l’ incompetenza e l’ illogicità degli arbitri (nn tuttisi spera!) ma anche l’ inaffidabilità dell’ ittf…..

  3. roberto ha scritto il 29 Dicembre 2005 13:00

    il tennistavolo mi è sempre sembrato uno sport migliore di tanti altri (calcio in primis) perchè l’influenza delgi arbitri era veramente minima. molti incontri, anche a livelli alti, si sarebbero sempre potuti svolgere anche senza arbitro ufficiale, in quanto la sportività degli atleti e il regolamento poco inequivocabile bastavano per permettere lo svolgimento della gara (basti pensare che anche in serie A se non arriva l’arbitro è sufficiente un tesserato della società ospitante per consentire lo svolgimento della gara di campionato! in quanti altri sport è ammesso?!?).
    con questa maledetta regola del servizio si sta arrivando a peggiorare questo sport, perchè lo si porta al livello degli altri sport “demenziali” in cui si passa il tempo a discutere delle scelte arbitrali e non dello sport in quanto tale. ma a chi giova tutto questo? è una trovata per spettacolarizzare il tennistavolo? per me no, in questo modo lo si rovina.
    il servizio, dopotutto, è un gesto tecnico, e non capisco perchè bisognerebbe limitarne l’efficacia. di questo passo si arriverà a proibire anche il top perchè accorcia gli scambi! ma sì, giochiamo tutti a palle alte!
    capisco che non è “televisivo” vedere un servizio-risposta-top-punto dovuto all’efficacia del servizio, però allora bisogna fare regole inequivocabili e chiare per tutti: tipo che è obbligatorio servire con il busto o le gambe parallele alla linea di fondo, o una cosa del genere.
    così si evitano inutili contestazioni.
    i poveri arbitri non hanno colpa, non si può demandare a loro il controllo della gara. il tennsitavolo è uno sport che insegna più di altri la correttezza, e con questa si potrebbe giocare anche senza arbitri ufficiali. con la regola attuale/nuova del servizio si vuole dare a loro un compito troppo oneroso, è impossibile determinare per ogni servizio se è regolare o se l’avversario ne è danneggiato (il 99,9% non è regolare…), ci vorrebbe sì e no la moviola per saltarci fuori.
    quindi per me o si fà una regola chiara, abolendo definitivamente i servizi col busto laterale, o si torna indietro permettendo tutto (chiaramente dopo aver lanciato in alto in verticale la pallina del minimo consentito, almeno questo andrebbe conservato, tanto non è rispettato comunque).

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