Commento finale ai CN di Cina

11 Gennaio 2007 da Ping Pong Italia 

Queste sono le considerazioni conclusive sui resoconti ai CN di Cina ai quali ha assistito il Drago Rosso.

del Drago Rosso

La domanda più frequente che mi viene fatta ogni volta che vado ai Campionati nazionali cinesi è: “Cosa hai visto di nuovo?”
Ed è evidente che il nuovo sono sia le innovazioni tecniche, sia giovani giocatori che potrebbero diventare campioni. Da qualche anno, però, devo rispondere nello stesso modo a entrambe le domande: Niente di nuovo. Certo, ci sono i numeri sui nuovi giocatori che impugnano sempre più all’europea (71 nuovi giocatori uomini, 56 all’europea, il 78%, solo 15 a penna; 78 nuove donne, 64 all’europea, l’82%, solo 14 a penna), ma questa non è una novità, è una tendenza che va avanti sin dal 1985, quando i cinesi, una volta visti gli svedesi Waldner, Appelgren e Lindh, cominciarono a preoccuparsi del futuro dei loro pennaioli, capirono che entro pochi anni sarebbero stati distrutti e cominciarono a cambiare la loro antica impostazione.

p1.jpg

Certo, ci sono tante nuove ragazze che diventeranno campionesse, così tante che nemmeno riesco a farne un elenco completo, ma anche questa non è una novità. E per quanto riguarda le innovazioni tecniche, è normale che non ci siano novità, perché ormai è stato studiato e scoperto praticamente tutto, si può solo tentare di scovare qualche piccola variazione nei colpi o nei movimenti.
E allora, la vera domanda resta solo una: ci sono gli eredi degli attuali grandi campioni cinesi? Dopo la generazione di Kong Linghui, Wang Liqin e Ma Lin, c’è qualcuno alla loro altezza? Gli ultimi giocatori davvero forti spuntati in Cina li ho visti nel 1998 (Wang Hao), nel 2001 (Hao Shuai) e nel 2002 (Ma Long). E nemmeno posso dire che sono all’altezza di Kong Linghui e Wang Liqin, al massimo Wang Hao si avvicina a Ma Lin. Per il resto, c’è il buio assoluto. In Cina non si vedono nuovi grandi campioni, solo giocatori molto forti, in grado di vincere magari un Mondiale, ma solo perché gli europei non sono all’altezza, non certo perché arrivano alle vette tecniche di Kong Linghui e Wang Liqin. Ecco perché la mia risposta, da ormai troppi anni, è: niente di nuovo.

p2.jpg

C’è un motivo per tutto questo? I fuoriclasse non nascono obbligatoriamente ogni certo numero di anni, ma è anche vero che parecchi errori sono stati commessi dai cinesi negli ultimi tempi. Loro stessi se ne sono resi conto, tanto che nel 1999 cambiarono l’organizzazione interna delle gare per tentare di favorire i più giovani, permettere loro di accumulare più esperienza, giocare più gare. Quel tentativo, però, non portò grandi risultati. In quegli stessi anni, però, dal ’99 al 2001, accadde qualcosa di interessante. Un giovane allenatore della provincia del Sichuan, Xiao Zhan, cominciò a “produrre” giocatori forti e interessanti, fra l’altro non tutti uguali dal punto di vista delle caratteristiche tecniche, fra cui Wang Jianjun e Chen Junji. Quest’ultimo diventò campione nazionale junior nel 1999 e si presentò come una bella promessa. Ma quegli stessi giocatori, portati in nazionale, cominciarono a perdersi. Tanto per intenderci, il Chen Junji che si è visto in Italia è solo una pallida ombra di quello che era quando si impose all’attenzione da junior. Così, il tecnico Xiao Zhan nel 2001 fu portato in nazionale, per lavorare con quella giovanile, e lì cominciò a impostare anche altri ragazzi.
p3.jpg

Nel 2002, ecco qualcosa di importante: agli Open del Giappone, quindi a una gara molto difficile, la Cina presenta una squadra con tanti giovani, proprio quelli curati da Xiao Zhan. Tre nomi su tutti: Yang Xiaofu, Zhang Jike, Zhou Bin. Si comportano magnificamente, fanno bei risultati e mettono in mostra tecnica e personalità da grandi campioni. Zhang Jike, appena 14 anni, della provincia dello Shandong, arriva in semifinale nell’under 21, uno dei pochi, veri, tornei under 21 che si siano mai disputati, visto che a tutti gli altri i cinesi non partecipano. Yang Xiaofu, 16 anni, anche lui dello Shandong, e Zhou Bin, 16 anni, del Liaoning, vanno avanti nel torneo assoluto. Sembra davvero che siano nati gli eredi di Kong Linghui e Wang Liqin. Io li vedo giocare poco dopo quella gara, ai Campionati nazionali cinesi che si svolgono a Rizhao, nello Shandong, e rimango impressionato per la loro qualità tecnica, per la raffinatezza dei movimenti, in particolare di Yang Xiaofu, che ancora adesso giudico il giocatore cinese tecnicamente più forte, dopo il ritiro di Kong Linghui.
Ma i dirigenti cinesi hanno deciso di cambiare ancora l’organizzazione del settore giovanile e lo fanno proprio quando sono venuti fuori i primi potenziali fuoriclasse di una nuova generazione. Succede che il settore giovanile della nazionale viene smantellato, nel senso che non esiste più ufficialmente un settore giovanile, ma solo una nazionale in cui convivono anziani e giovani. Fino a quel momento i 50 giocatori del Centro nazionale di Pechino erano divisi in due gruppi: 25 esperti, 25 giovani. Ogni gruppo lavorava per conto suo. I giovani al terzo piano del grande palazzo che ospita il Centro, gli esperti al quinto piano. Al quarto e al secondo piano (meno alti del terzo e del quinto che ospitano le palestre) ci sono gli uffici, le sale mediche, le sale massaggi, gli spogliatoi. Al primo piano, che in Cina corrisponde al nostro piano terra, c’è il Centro nazionale sollevamento pesi, che ospita i giocatori di tennistavolo quando devono fare allenamento specifico con i pesi.

p4.jpg

Quindi, un giovane, fino al 2002, non aveva la possibilità di allenarsi con i “grandi”, doveva guadagnarsi questo diritto buttando sangue e sudore sul tavolo. Alcune volte, i più bravi venivano chiamati al quinto piano per qualche allenamento specifico, nel quale c’erano bisogno di giocatori con le loro caratteristiche tecniche, ma anche questo momentaneo spostamento da un piano all’altro non era una “promozione”, solo un “servizio” reso ai giocatori più forti che magari avevano bisogno di un difensore o di un pennaiolo “stile coreano” per i loro allenamenti e questi tipi di giocatori stavano fra i giovani e non fra gli esperti. Dal 2002, invece, si formano gruppi di 5 giocatori, ognuno seguito da un tecnico della nazionale, e sono gruppi misti, con esperti e giovani insieme. L’idea dei dirigenti cinesi è che i giovani, allenandosi con i più forti, possano migliorare più rapidamente. L’idea, in sè per sè, non è malvagia, ma non tiene conto della natura umana. E infatti, i risultati sono negativi. Anche i giovani che avevano mostrato grandi potenzialità, come quelli che ho citato prima, inspiegabilmente si fermano, non migliorano più. La cosa più strana è che sono sempre bravi tecnicamente, ma crollano dal punto di vista mentale, non reggono la tensione, giocano una partita bellissima e poi dieci orribili.
p5.jpg

Che cosa è successo? Si può tentare di dare una spiegazione? L’analisi di alcuni tecnici, che però non si vogliono esporre, coincide con la mia. Vale a dire che i giovani una volta dovevano lottare per guadagnare posizioni, ogni gradino della scala per arrivare in alto costava tantissima fatica. In quella dura salita, non solo si completava l’istruzione tecnica, ma si formava anche il carattere del giocatore, costretto a battere tutti gli altri per andare avanti, costretto a sopravvivere a migliaia di scontri diretti, a migliaia di matchball per l’avversario, pur di avere una speranza di arrivare un giorno al quinto piano, nella nazionale maggiore. Una volta cambiata l’organizzazione, il ragazzo preso dal club, una volta arrivato nel Centro nazionale a Pechino, si ritrova immediatamente in gruppo con un Kong Linghui o un Wang Liqin. Quanta credete sarà la sua voglia di lottare, la sua rabbia per arrivare in alto, se fin dal primo giorno, senza alcuno sforzo, avrà la possibilità di allenarsi con i campioni più grandi? E infatti la caratteristica comune a tutti i nuovi giovani è l’assoluta mancanza di grinta, la perdita di personalità, tecnica e umana. Si vedono giocatori freddi, che alla prima difficoltà mollano. E, ripeto, il bello è che le loro qualità tecniche non sono andate perdute. Quello che si è perduto, invece, è il senso della conquista, della scalata al vertice.

p6.jpg

L’anno scorso, proprio per fare un esempio di questo tipo, al primo turno del singolare maschile, ai Giochi Nazionali, c’è l’incontro fra Wang Liqin (che alla fine trionferà umiliando tutti con punteggi incredibili) e Zhang Jike, uno dei ragazzi del famoso Open di Giappone del 2002. Bene, Wang Liqin vince 4-3 rimontando da 3-0, al termine di una partita spettacolare e tecnicamente fra le migliori che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Mi dispiace solo non averla potuta riprendere, perché la mia videocamera si rompe proprio all’inizio di quella partita, sto ancora lanciandole maledizioni. Vedere Zhang Jike in quella partita basterebbe per capire cosa ha perso la Cina in questi ultimi anni. E, naturalmente, dopo quella gara, Zhang Jike è tornato ad alternarne altre belle ad altre insignificanti.
La novità è che i dirigenti cinesi si sono accorti di avere sbagliato e fra un po’ si tornerà ad avere una nazionale giovanile. E’ una inversione di tendenza, l’ammissione di aver commesso un errore, che però non è il solo. Tanto per fare un altro esempio, guardiamo Ma Long. Nasce nel club di Pechino, seguito da un bravissimo allenatore come Zhou Shoushen, quello che ha seguito e segue nel club anche Zhang Yining, giusto per avere un’idea. Bene, Ma Long nel 2002 è un ragazzino che fa intravedere qualità impressionanti. Le conferma in nazionale e nel 2005 ottiene grandi risultati a livello assoluto. Agli Open di Germania deve inchinarsi in finale a Samsonov, dopo aver dominato Boll in semifinale. Sembra che stia per spaccare tutto. Poi, all’improvviso, la frenata. Nel 2006, una serie di risultati negativi, gli exploit dell’anno prima sono solo un ricordo.

p7.jpg

Cosa è successo? Dopo aver visto cosa era capace di fare, all’interno della nazionale cinese c’è stato una serie di passaggi di Ma Long da un tecnico all’altro, fino ad arrivare sotto la guida del capo allenatore, Liu Guoliang. La spiegazione è semplice: anche i tecnici fanno carriera, in base ai risultati dei giocatori che sono affidati a ciascuno di loro. Ma Long era l’unico nuovo giocatore in grado di diventare un campione ed è scattata la lotta ad accaparrarselo. Il risultato è che Ma Long ha cambiato guida tecnica troppe volte, è stato sballottato da una parte all’altra e i risultati si sono visti. Questo è dipeso soprattutto dal fatto, come ho già messo in evidenza, che lui è l’unico giovane interessante in questo momento, quindi c’è stata lotta fra i tecnici. Se non ci fosse stata questa penuria di nuovi campioni, Ma Long sarebbe potuto crescere più tranquillamente. Così, si rischia seriamente di perderlo.
Concludo il discorso. Come si vede, anche i cinesi commettono errori, e pure grossolani. La conseguenza è che i potenziali campioni sono stati quasi cancellati. Tre anni fa un certo Li Hu ha vinto il titolo mondiale junior di singolo: lo avete mai sentito nominare? E adesso vi potrei fare tanti nomi, come Lin Chen, Liu Miao, Wang Zhen, Xu Ke, Wu Hao, Xu Runfeng, Jiang Haiyong, Song Shichao, alcuni dei quali hanno giocato ai Mondiali junior in Egitto, ma nessuno di loro diventerà un vero campione. Sono il frutto di anni di errori tecnici e umani. Ora, in Cina si riparte da zero, magari qualcuno di quei giovani più interessanti che ho nominato all’inizio di questo mio intervento potrebbe ancora farcela a rialzarsi, e io lo spero soprattutto per il mio favorito, Yang Xiaofu, ma quello che conta è che si riprende una filosofia di crescita tecnica e umana, uno spirito che era stato quasi cancellato: solo chi lavora sul serio può sperare di diventare un grande giocatore. E chissà che magari anche in Italia qualcuno alla fine lo capisca.

Commenti

31 risposte per “Commento finale ai CN di Cina”

  1. Ivano ha scritto il 13 Gennaio 2007 00:57

    Ciao Drago,

    volevo chiederti qualcosa….

    Ogni volta che ci sono i CN di Cina ci parli di un oceano di nuovi talenti e/o gi giovani promesse. Tenendo ben presente l’articolo appena proposto, dove ci spieghi tutto per bene, volevo chiederti sotto quale criterio vengono scelti i giocatori che faranno parte del team migliore (o nazionale…come dir si voglia). Cioè, tanto per fare un esempio; il nostro Shen Yang: ha 23 anni, mi sembra si possa dire che sappia il fatto suo, che forse non può più migliorare, eppure ho l’impressione che non abbia ancora mostrato tutto il suo potenziale. Forse è un pò il campionato italiano che non lo “impegna” più di tanto, o forse è semplicemente una questione di preparazione. Fatto sta che se a 23 anni non gioca nel team nazionale qualche motivo ci sarà, giusto? Magari Shen Yang non ha mai vinto nulla nemmeno in ambito juniores (questa potrebbe essere una ragione), ma chissà se si fosse allenato davvero bene dove sarebbe arrivato? Durante i campionati Cinesi mi sembra si sia comportato egregiamente. Mi chiedo…come fanno i cinesi e dire, a 18 anni, TU sei un campione (o lo sarai) e TU no? Mi viene da pensare che scommettano sulla quantità…ma poi mi rendo conto che è impossibile….i cinesi questo errore non lo commetterebbero. O sbaglio?

  2. lucioping ha scritto il 15 Gennaio 2007 18:21

    Caro Drago Rosso, come sempre ti ringrazio per il tuo commento: vedendo i giovani cinesi e vedendo i giovani europei, pensi ci sia qualche europeo o comunque qualcuno non cinese, futuro talento, in grado di contrastarli? c’è qualche scuola che si sta attrezzando per essere competitiva nel prossimo futuro? o dobbiamo aspettarci sempre e solo cinesi ovunque?

  3. Drago Rosso ha scritto il 16 Gennaio 2007 00:04

    Per Ivano:
    Una premessa importante. Ho letto i tuoi interventi, sul Forum di Giorno, a proposito della polemica sul blog di Massimo. Hai parlato anche di me, in termini non esattamente lusinghieri, se devo usare un eufemismo. Mi hai addirittura paragonato a una brutta malattia (non giustificarti dicendo che stavi scherzando, su certe cose non si scherza) e hai detto che i miei sono “interminabili sproloqui”. Ora, con mia grande sorpresa, vedo che questi “interminabili sproloqui”strettamente tecniche. Cercano di intravedere, nei ragazzini, la voglia di vincere, la grinta, ma soprattutto la voglia “di imparare”. Chi non segue l’allenatore, anche per un solo istante, è fuori. Infine, i tecnici cinesi cercano di intravedere chi ha più grandi margini di miglioramento, e questo è un compito non facile, l’aspetto su cui si possono commettere gli errori più gravi.
    E in effetti anche i cinesi commettono errori. Basti pensare che, a parte Cai Zhenhua, quasi nessuno aveva fiducia in Wang Liqin. Ebbene sì, proprio Wang Liqin, considerato (e questo l’ho già raccontato molte volte) un perdente. Ma è anche vero che la Cina, pur nella sua rigidità, pur nella spietatezza dei suoi sistemi selettivi, presenta anche il principio più democratico che ci possa essere, proprio a salvaguardia dei diritti dei giocatori contro i possibili errori degli allenatori. Anche questo l’ho già detto molte volte: chi entra nei quarti di finale del singolo ai Campionati nazionali, ha automaticamente diritto ad andare nel Centro nazionale di Pechino, che coincide con la nazionale. Quindi, si dà merito al risultato, il che lascia a qualunque giocatore una possibilità di raggiungere un obiettivo che un allenatore poco accorto, o anche un allenatore che lo considerava antipatico (succede anche questo), gli aveva negato non scegliendolo. Provate a immaginare cosa accadrebbe se questo metodo fosse applicato anche in Italia. Ma questo toglierebbe anche potere “di vita e di morte” ai tecnici della nazionale e ai dirigenti federali.
    Comunque, questo è un altro discorso. Credo di aver spiegato i principi in base ai quali aviene la scelta dei futuri campioni in Cina. Per quanto riguarda Shen Yang, lui ha una tecnica di base elevata e raffinata (viene dalla stessa scuola di Kong Linghui), ma nel suo caso il problema è caratteriale: non è un duro (per la Cina ovviamente), non ha sufficiente fiducia in se stesso per “lottare” duramente con gli altri cinesi. In Cina, questo è stato il suo limite. In Italia, il discorso è diverso, anche se anche qui lui ha mostrato qualche pecca caratteriale. In quanto a tecnica, Shen Yang è il giocatore più forte che ci sia oggi in Italia, potrebbe battere chiunque facilmente. Siccome conta anche l’aspetto mentale, ecco che va a perdere con Mondello (un’assurdità) perché crolla psicologicamente dopo un colpo incredibile dello stesso Mondello (controschiacciata da dietro la schiena) e perde senza gocare contro Sun Jianfei. Poi, senza il peso della responsabilità del gioco di squadra, lo ritrova al torneo nazionale di Torino e lo batte 4-1, sia pure dopo set combattuti.

  4. Drago Rosso ha scritto il 16 Gennaio 2007 00:24

    Per Lucioping:
    Le risposte devono essere due e differenti.
    Ci sono o no giovani talenti europei? A me sembra di no. Avrei puntato su Ovtcharov (tedesco per modo di dire!), perché aveva fatto grandi progressi dopo essere stato seguito per un po’ dal tecnico che io reputo fra i tre migliori in Europa (insieme a Costantini e al rumeno Gheorghe Bozga), vale a dire Leo Amizic. Poi, Amizic se n’è andato a Berlino a comporre musica sperimentale e ha lasciato nuovamente il tennistavolo (l’aveva già fatto alcuni anni fa, per poi tornare), e Ovtcharov si è perso. Resta un giocatore forte, ma se è seguito dai tecnici tedeschi non ha alcuna speranza. Alle finali under 21 a Hong Kong (comunque l’under 21 è un torneo ridicolo) ho visto anche quello che i tedeschi presentano come il loro nuovo “gioiellino”, Baum, e mi sono cadute le braccia: impostazione tecnica schifosa, da paura, solo un macellaio può avergli insegnato quella chiamiamola “tecnica”. Ho visto anche l’inglese Drinkhall, impostato un po’ meglio tecnicamente, ma comunque “un pianto”. Qualche anno fa, avrei scommesso qualcosina, ma giusto un po’, sullo svedese Robert Svensson, ma anche lui si è perso, anche se rimane uno bravo e con una bella tecnica. L’unico giocatore su cui io faccio affidamento è un ragazzino rumeno, Mihai Sargu, ancora allievo, da me già segnalato qualche tempo fa.
    E arrivo alla seconda risposta: ci sono scuole che si stanno attrezzando? L’unica scuola che ancora può fare qualcosa è quella rumena, perché quella svedese, senza più soldi, è allo sbando, il che non significa che gli svedesi non capiscano di tennistavolo, ma solo che i tecnici migliori non hanno più la possibilità di lavorare in Svezia, un vero peccato. E infatti dalla scuola rumena arriva questo Sargu, che mi auguro mantenga le promesse. Per il resto, vedo solo desolazione. Del resto, e concludo, basta guardare le classifiche mondiali giovanili: si possono notare solo asiatici nelle prime posizioni, a eccezione di Ovtcharov. E invece si scoprono sempre più cinesi “europei”, anche nelle categorie giovanili, come dire che l’Europa ha rinunciato a lavorare e preferisce il “prodotto” già “pronto e confezionato”. I danni saranno sempre più evidenti col passare degli anni.

  5. lucioping ha scritto il 16 Gennaio 2007 18:28

    E della scuola koreana che mi dici? io non so praticamente nulla, Oh, Ryu e Joo hanno ottenuto ottimi risultati talvolta anche contro i più forti cinesi, ma a tratti spariscono dalla scena mondiale; dietro di loro c’è qualcuno o nessuno?

  6. Ivano ha scritto il 16 Gennaio 2007 22:54

    Caro Drago,

    solo per chiudere definitivamente il discorso volevo precisare la mia posizione riguardo te e riguardo cosa rappresenti per il ping pong italiano e non.

    Allora, premettiamo che ho sempre tifato per te, anche quando esageri (e non negarlo perchè non puoi) forse non hai percepito quale era il mio vero pensiero quando ho scritto quelle cose sul forum. (PS: l’hai lette tutte o hai letto solo quello che ti conveniva? Considera che in uno dei mei post ho scritto questo, per chiudere la discussione:” Vedrai che Massimo sistemerà tutto, anche se non so quanto sistemerà il drago Rosso che, diciamola tutta, di cose ne sa, e non lo si può negare.”….Naturalmente, non ho scritto solo questo. Poi, sinceramente, mi sembra che ancora non si è arrivati a capire una cosa che è palese come la morte: in Italia esiste la libertà di parola….TU scrivi quello che vuoi…come vuoi e nessuno ti può dire niente, se no giù sproloqui. OK. Lo accetto. Poi, c’è chi si lamenta perchè sei troppo irruento. A me non me ne può fregà de meno. Non hai mai avuto contrasti con me e non il motivo per il quale dobbiamo averne. io leggo con piacere i tuoi post e SALTO le tue “pittoriche esclamazioni”, io guardo al succo. Certo, a volte mi fai ridere, devo ammetterlo.

    Ma se io rido, molta altra gente non ride. A Massimo il tuo atteggiamento stà bene, e allora stà bene pure a me. Ma quando la gente viene sul blog e ti provoca tu rispondi subito a 200 all’ora….come Paperino. hai il suo stesso carattere.
    A questo punto le cose si ripetono in continuazione. TU continuerai a sproloquiare e te ne fregherai di loro e loro continueranno a lamentarsi. la Terza voce (che sarei io) cosa fa per fare in modo di chiudere questa incredibile situazione?
    Semplice: invita le persone intelligenti a non badare a questio tipo di commenti. Anche perchè più ti tiri in ballo e più ti viene di scrivere….più provochi e più sarai provocato….e non è un circolo vizioso questo? Che SENSO HA continuare questo scempio culturale?

    Ho usato una pubblicità per far capire il mio modo di pensare; è così difficile capirlo? Non penso. Non ti ho certo augurato qualcosa di simile, non lo farei MAI, nemmeno al mio peggior nemico. Poi, lo ripeto, apprezzo i tuoi interventi. Senza di te non sapremmo mai certe cose. Non avremmo mai la possibilità di sapere come vanno i campionati cinesi, come li organizzano ecc. ecc. E questo è un gran tesoro. Solo che questa parte di te la condivido e la esalto. La tua parte “sconveniente” (quella che ho scritto nel forum) non la digerisco….e come me tante altre persone. Ciò non significa che sei un cretino o altro. Non lo direi mai.

    Comunque, e con questo chiudo PER SEMPRE questa inutile discussione, ho sempre detto a Max (come hanno fatto altre persone) che il tuo apporto è davvero ottimo in questo blog, ma che quando ti lasci andare fai perdere la voglia di leggerti, tutto qui. Poi, se volessi davvero percepire il mio pensiero (e ci terrei molto) ti invito ad incontrarci di persona, ci capiremmo molto di più; magari vieni ad Arezzo, io sarò là.

    Passiamo alla risposta tecnica.

    Grazie mille. Mi hai dato la conferma su cosa pensavo di Shen Yang (l’ho detto pure a massimo qualche settimana fa) e ho visto “simile” anche la questione riguardante il “fiuto” degli allenatori cinesi riguardo ai giovani. Ma comunque mi sembra esagerato che un bambino sia scartato a 14 anni. Non lo metto in dubbio ma non ti sembra un pò troppo selettivo? A quell’età ( e soprattutto prima di arrivarci) è difficile avere un bambino talmente assennato di ping pong da permettere un’adeguata costruzione tecnica. Nessun bambino, tranne qualche eccezione è chiaro. Mi viene da pensare, allora che a 14 anni questi ragazzi sono già tecnicamente al top? Non lo so. Io sono istruttore di nuoto e oltre a curare bambini sin dai 3 anni mi occupo anche della squadra agonistica. Anche io mi sono trovato di fronte a scelte e/o a selezioni simili, ma mi è capitato (ben due volte in 8 anni) di scartare bambini di 11/12 anni (eh sì….nel nuoto partiamo un pò prima…) che poi mi sono ritrovato campioni regionali a 15, magari surclassando coloro che invece avevo scelto. E’ chiaro che posso esserne anche io la causa, e mi ci metto in gioco. A questo punto chissà se qualche altro cinese poteva diventare anche pià forte di Wang Li qin? Lo chiedo a te. Secondo te c’è qualche altro atleta che avrebbe visto giorni migliori se fosse stato ammesso nell’olimpo cinese? Io, per esempio, non amo veder giocare Ma Lin, ma devo dire che le sue partite le vince….allora tanto di cappello. Ma detto tra noi, è proprio scoordinato!

    PS: Anche io volevo chiederti della scuola Koreana. Il mitico Ryu io lo metto nella sfera dei miei fantastici 5 (Waldner, Kong, Liu Guoiliang, Ryu Seung Min e Samsonov), ma in effetti dopo di lui CHI CI SARA’?

    Ivano

  7. Nicolò Paganini ha scritto il 17 Gennaio 2007 17:33

    Ma Ivano,
    se il Drago aveva detto di chiuderla li, perchè rischi nel riesporti nuovamente, non tanto con il Drago Rosso medesimo/lui/stesso/ectoplasma/mistico che ora devi obbligatoriamente lodare ed imbrodare e contorcerti in giustificazioni tanto difficili quanto timorose di raccogliere Rossi Strali Dragoniani, bensì con chi poi ti accuserà di abbassarti a lodare ed imbrodare la Bestia Furente.
    Insomma perchè suonare per forza il violino quando non è il proprio mestiere? Poi si possono anche sciorinare le stesse preferenze pongistiche di atleti mondiali (guarda caso) del Drago o di Max….
    Mi sa che alla fine in questo sport di violini ce n’è pochi che possono suonare e vista la scientifica follia del Drago, può essere che egli sia il vero ed unico Paganini?!!?

  8. Dov'è lo scandaglio?????? ha scritto il 17 Gennaio 2007 18:46

    Per record: a me gli interventi del drago non appaiono così esagerati, anzi lo trovo abbastanza pacato…….

    dice cose che alla tv ci sono a tutte le ore…….
    non vedo perché tanti moralismi…….quando in tv a tutte le ore parlano e si vedono di tutto e di più.

    E poi se a uno non sta bene è libero di non leggere…..

    perché è vero che il drago è un vero mito , ma ancora non ha il poter di impedire a chicchessia di non leggerlo…….

    cioè non può obbligare nessuno a leggere le sue cose.

  9. record ha scritto il 18 Gennaio 2007 07:39

    per scandaglio: ti svelo un segreto… non guardo la tv se non per tre programmi tre. csi, lost e dottor house. ti dico anche che sul lavoro spesso sono in difficoltà perchè mi chiedono “il prodotto che c’è la pubblicità in televisione” e io casco miseramente dal pero….. ma faccio finta di nulla e dirotto sul collega…:-) e poi io faccio come dici tu, salto a piè pari. anche se, lo confesso, quando sono inc… con qualcuno rimpiango di non avere la sua “verve” che trovo efficacemente TORRENZIALE DA TRAVOLGERE UN TIR PARCHEGGIATO IN TRIPLA FILA. long live the dragon.

  10. Kajafas.. e C'agg'ia fà! ha scritto il 18 Gennaio 2007 21:58

    Record, tu mi stupisci Record!
    CSI, Lost e Dr.House? Ma stai seduta davanti la TV anche con i pop corn, le patatine, la coca-cola, e poi quando vai a nanna spunta anche l anuvoletta che conta le pecorelle?
    le pecorelleeee!!!!
    Comunque sei una pura, evviva la purezza,
    la purezza è morta, ma viva la purezza!

  11. record ha scritto il 19 Gennaio 2007 14:05

    kajafas, in realtà ho anche un’anima nera con cui saccheggio la rete in cerca di mp3 e .avi piratati….:-) p.s. in archivio ho anche un paio di video del maestro JO e una chicca Schlager contro Samsonov quando ancora si giocava a 21 da morir dal ridere: schiacciate su schiacciate e di là che la rimandano con una flemma alla Virdis (che quando rilasciava interviste sembrava sempre fosse lì per caso) qui uguale: passavo da queste parti e ho incocciato la pallina e quasi quasi te la rimando di là …:-)

  12. lucioping ha scritto il 19 Gennaio 2007 18:53

    si ma la scuola koreana?

  13. Kajafas.. e C'agg'ia fà! ha scritto il 21 Gennaio 2007 22:07

    Per Lucioping.:.:.:.:…….. Mi associo, il Drago Rosso pare che sia all’estero in questi momenti di tensione “sitinternazionale”, ma non è che sta prendendo tempo e non trova i suoi appunti sulla squola coreana? Drago senza Quore!?
    Vogliamo un pezzo sul resto dell’Asia per sfatare il mito che i Drago sappia solo di cinesi.
    Volgiamo un pezzo sulla Corea del Sud e anche quella del Nord, anche con risvolti politici, anche che ci racconti perchè una volta la Cina femminile ha perso (???si ha proprio perso) con le due Coree unite.
    Volgiamo sapere di Li Gun Sang e l’altro che giocava in Svezia. Dai Mitico Grisou, Draghetto Pompiere, nuova linfa tecnica, nuovo intervento interessante dall’unica fonte pongistica di pregio. Oh Drago, nostro Lara Croft del Tennistavolo.!!

  14. russo ha scritto il 22 Gennaio 2007 02:16

    Onestamente anche in Croazia pensano che Amizic ha avuto solo fortuna di trovarsi un Rosskopf tra le mani, così è più facile fare campioni…magari come allenatori meglio Glenn Oest,Gadal, Asztalos, Hampl, Stencel, Orlowski…..Costantini per simpatia viene prima…
    in Italia c’è solo teatrino, parole “semo i mejo”, amicizie, raccomandazioni, sparate e bersaglieri….il tutto per coprire il vuoto di serietà, programmi e allenatori incompetenti.
    L’Italia darà il suo contributo allo sviluppo del tt mondiale con arbitri e burocrazia.
    Mi sembra che ci sia così poca conoscenza e professionalità che, appena uno dice una cosetta solo un pochino competente, è già un semidio…ahiahi povera Italia !
    Bisognerebbe affidarsi a quei 3-4 che capiscono qualcosa di tt in Italy…..

  15. Smile ha scritto il 22 Gennaio 2007 13:31

    Per russo.
    In Slovenia dicono così anche di Uhr!
    Il problema in Italia è che ci si affida sempre al “dicono”!
    E’ un paese di portinaie.
    Sul resto del tuo discorso sfondi porte aperte e sicuramente non è difficile essere semidei appena uno usa la testa.
    Vorrei però farti notare il rovescio della medaglia: in un manicomio i pazzi sembrano i medici (i pochi e unici diversi dalla moltitudine!).
    Quali sono i 3-4 che capiscono qualcosa di tt in italy? Nomi?

  16. russo ha scritto il 23 Gennaio 2007 00:08

    Beh non è discorso da portinaie, questo, è la verità documentabile. Tanti sono andati all’estero sfruttando un’ “aura” di allenatore straniero con grandi conoscenze……ed erano solo giocatori.
    Il fatto delle portinaie, è vero, si pensa più a chiacchierare e spettegolare che a lavorare.
    Non voglio fare nomi, dico solo: chi è in Italia che può vantare esperienza di alto livello come allenatore ? (non di quelli che prendono titoli col lavoro altrui o perchè sono amici o compiacenti, quelli si chiamano turisti).

    Tra italiani e stranieri…3 o 4..facciamo un sondaggio….

  17. Alberto Vermiglio ha scritto il 23 Gennaio 2007 13:14

    Per Russo,
    scusami, volevo solo dirti che l’Amizic che ha lavorato su Rosskopf è Mario Amizic il fratello più grande, quello che poi dopo anni di Borussia Dusseldorf è passato alla Butterfly ed alla squadra nazionale giapponese, con grandi difficoltà fino a portarla tutta in blocco in Germania (sempre a Dusseldorf).
    Trovarsi per le mani un Rosskpf (che in Italia probabilmente avremmo scartato per i tanti difetti che aveva e altri gliene avremmo trovati) bisogna poi esattamente essere in grado di pianificarne l’elaborazione tecnico/tattica (che è poi quello che ha spiegato una volta anche il Drago Rosso, cioè la grande capacità di modificare, ricreare, riparare errori di base dell’atleta o di impostazione di altri, certo con la volontà, la serietà di un Rosskopf il lavoro è un pochino più semplice, ho visto alcuni allenamenti a Dusseldorf all’inizio degli anni ‘90. Jorg non ha mai accettato offerte di denaro nemmeno in Germania finchè c’era Amizic a lavorare con lui. Andato via Mario, si è trasferito al Gonnern con Boll, già nuovo n.1 tedesco).
    Poi c’è un altro Amizic, Leo, che è stato giocatore anche in Italia, in Sardegna. Questi è diventato nell’ultimo decennio una specie di Guru, un santone che attirava tutti i giocatori che volevano crescere senza vedersi dichiarati od elencati i difetti che avevano, ma consigliati i miglioramenti e spesso non solo legati al TT, ma anche al comportamento esterno al tavolo (vedi ad esempio l’introversia di Kong Linghui, la dipendenza dalla mammina di Chuan Chi Yuan, ecc…ecc…).
    Giocatori che venivano considerati “carciofi” sono esplosi sotto le sue cure e poi appena hanno pensato di fare da soli sono crollati di diverse posizioni e livelli.
    Leo aveva creato una specie di “Centro” che poi era un “Circolo” dove giocavano parecchi atleti che venivano tesserati da diverse società tedesche, magari indirizzatevi dal Patròn dell’Ochsenhausen (quello della Liebherr).
    Leo con moglie ed amici scrive musica (psichedelico/allucinogena o che so io) e si era ritirato a Parigi per questa attività.
    Nel 2002 Amizic ha accettato di tornare in Baviera (per una cifra esorbitante da aggungere all’accordo Donic per seguire gli atleti sotto contratto di quella casa di materiali) ma dall’altr anno ha mollato nuovamente, credo per vivere a Berlino assieme alla sua musica ed al suo “gruppo familiare”.
    E’ certo che i fratelli Amizic possono essere considerati dei tecnici di altissimo livello, ma come ben sappiamo, nel mondo del tennistavolo c’è chi dice la sua (come giusto anche) trova difetti e metodi non canonici per il suo modo di vedere in questo tipo di tecnici e magari ne preferisce altri più votati al lavoro muscolare.
    L’elenco che scrivi tu magari non è condiviso da altri, bisognerebbe valutare anche i contesti in cui ha lavorato ognuno di quei tecnici. Oest ad esempio non ha fatto altrettanto bene in Germania, Stencel non è amatissimo da chi ha meno propensione a sudare schemi da robot (e soprattutto vede la gestione privata dell’atleta peggio di Fabio Capello), Costantini non è per nulla simpatico ad una bella fetta di gente, dimentichi o non conosci il rumeno Bozga (che bastonava le gambe dei suoi bambini come nemmeno Barbablù…) .. e l’ungherese Zoltan Berczyk…!?! …
    Credo che spesso, sia molto difficile nel TT poter dire che “questo atleta sia di quel tecnico”, però la democraticità del ping-pong lo lascia dire a molti (e tutti sperano che qualcuno poi non lanci loro addosso una sequela di insulti…ecc…ecc…).
    Per l’ultima parte del tuo intervento, credo che Smile abbia dimostrato la consueta supremazia intellettuale che contraddistingue i suoi interventi psico/tecnici.
    L’Italia, se non trova dei fenomeni nel TT, o si rende conto che negli sport di racchetta non ne ha mai prodotti (e non parlatemi delle veroniche di Panatta) o più semplicemente può prendere atto che non è obbligatorio bensì fisiologico poter non riuscire a vincere o essere ai vertici in tutte le Arti Sportive.
    Per i contributi che possiamo dare al TT mondiale, la burocrazia è meglio se non ce la facciamo “boomerangare” indietro sulla schiena e quindi non tentiamo di proporla, e … magari avessimo almeno gli arbitri (a parte quel paio che non cercano il protagonismo).
    Ciao
    Back in U.S.S.R. (the Beatles)

  18. Alberto Vermiglio ha scritto il 23 Gennaio 2007 13:23

    Per Smile, nomi? Italiani?…
    … Tolto Costantini e chi è o passa già per affermato, per me l’unico italiano che capisce cosa succede in un tavolo da ping-pong quando stanno giocando due atleti e Eliseo Litterio.
    Se facessi dei nomi dovrei prendere in considerazione te, me e altri, il che mi attirerebbe un sacco di improperi.
    Noi siamo in una fase che va già bene anche se uno che non capisce molto fa il tecnico, solo che bisognerebbe prendere coscienza di questa situazione e non pretendere poi di diventare una nazione trainante per il TT.
    Certo che se quando era il momento tenevamo un tecnico straniero come si deve e facevamo imparare dalla base ai tecnici italiani, forse adesso non avevamo buttato via una ventina d’anni.
    Ma allora non potremmo divertirci a scrivere questo mare di cazzate che invece siamo così impegnati a immettere in rete.
    (per quell’altra cosa che ho letto stanotte proverò a risponderti poi).
    Ciao

  19. Smile ha scritto il 23 Gennaio 2007 14:39

    Per Vermiglio.
    Oltre che leggerti sul portale risultati noto che: 1) hai un canale preferenziale per vedere pubblicati immediatamente sul blog i tuoi interventi; 2) che ti cerchi degli improperi.
    Per quanto concerne il secondo punto, in attesa di leggere il tuo prossimo, i primi improperi potrebbero venirti dal sottoscritto indeciso se crederla una presa per il culo (scherzo). In effetti non credo di poter essere rappresentativo anche solo insieme a quei pochi a cui fai riferimento solo per “il mare di cazzate che immetto in rete”.
    La coscienza di quello che è stato è sempre con noi. Sarebbe stato meglio non fare che distruggere e non appropriarci di quel bagaglio “culturale” che avevamo a disposizione attraverso l’onda di tecnicità straniera dei tempi che furono. Ma così non è stato e troppo sbrigativamente ce ne siamo liberati senza averla debitamente sfruttata per far crescere non pretendo una “scuola” ma almeno un gruppo di volenterosi studenti desiderosi di laurearsi. Questo è ieri. Oggi siamo qui e domani che si fa?
    A presto

  20. freedom is dead ha scritto il 23 Gennaio 2007 19:39

    Troppa censura…….ad majora incipit indixio cultura!

    Vi saluto
    baci e abbracci

  21. Drago Rosso ha scritto il 23 Gennaio 2007 19:39

    Per Russo:
    “Russo” è forse la prima persona singolare del verbo “russare”? Pare proprio di sì, visto come dormi. Ad allenare Rosskopf era Mario Amizic, non Leo Amizic, che è quello da me indicato come uno dei tre migliori allenatori europei (per la cronaca, sono fratelli, Mario è il più grande di età). E chi sarebbe mai Glenn Oest? Forse quel Glenn Osth tecnico degli svedesi dal 1987 al 1990 e grande condottiero della squadra che rifilò un mitico 5-0 alla Cina nella finale a squadre dei Mondiali 1989? (sulla tastiera, la “e” e la “h” sono distanti, non puoi dire che si tratta di un dito che è sfuggito al tuo controllo).
    Sveglia!!!!!!!

  22. Auriok Windwalker ha scritto il 24 Gennaio 2007 10:34

    Il Drago (creatura rossa, distruttiva) si è in verità modificato molto. Ciò che è stato è stato, se i Ratti di Palude (creature nere della peste) vengono regolati e mantenuti lontani dal Bosco degli Elfi (creature verdi della natura) e non appestano più, si nota da qualche tempo una serenità ed una migliore vivibilità del Gioco del Blog (Magic o).
    Qualche sbuffata di spinta a tener vivo l’Alert è sempre valida!
    Si cercano creature azzurre.
    -Auriok Windwalker (creatura bianca)
    creature human wizard
    flying 2/3

  23. Marrow Gnawer ha scritto il 24 Gennaio 2007 10:44

    Per Freedom Is Dead-
    Non sarebbe peggio se ti chiudessero in uno stadio e poi ti chiamassero “Misssing”. Dacci un taglio Cocco!
    - Marrow Gnawer
    (Rodi Midollo-creatura nera)
    Legendary Rat Rogue
    2/3

  24. POVERI NOI ha scritto il 25 Gennaio 2007 11:24

    ….girando per la rete ….

    ” Il Presidente del CONI Petrucci, il segretario generale Pagnozzi si sono dichiarati molto fiduciosi sia per l’imminente Top 12 di Arezzo che in vista dell’importante appuntamento olimpico di Pechino 2008.
    In particolare hanno sottolineato il grande ruolo di immagine che il tennistavolo italiano sarà chiamato ad interpretare nella patria di questo sport dove
    “sarà protagonista di assoluto primo piano”……!!!!!!

    Mi chiedo : ma sanno di cosa parlano ???
    purtroppo nutro qualche dubbio che le prossime olimpiadi possano vedere atleti italiani ….
    …… se questo è essere protagonisti ????

  25. Bee Bop A Lula ha scritto il 25 Gennaio 2007 15:35

    A Pechino magari magliette dell’Italia ce ne saranno… bisogna vedere chi le indossa no!!!

  26. russo ha scritto il 27 Gennaio 2007 01:44

    Signor Vermiglio, io mi riferivo appunto al Mario….Leo è bravo, mi sembra. Quando hai un talento basta non rovinarlo, anche se non sei super. Voglio dire che si è fatto una fama secondo me facile….e mi voglio collegare al fatto che specialmente da noi si sta producendo pochino, anche vantando successi innegabili, ma derivati da talento e altre scuole…inostri allenatori sono un po’…latitanti anche se titiolati.
    In quanto al signor Drago, mi scuso per il nome di Osth che non era scritto corretttamente, come lei dovrebbe scusarsi per le sue maniere. Si può parlare e scrivere in modo più educato.
    Buona notte.

  27. Alberto Vermiglio ha scritto il 28 Gennaio 2007 11:34

    Per ..russo..,
    Guarda che è bravo anche Mario Amizic. Li conosco entrambi i fratelli croati. Sono entrambi bravi, gente calma, pacata, non presuntuosa, se vogliamo strani (come tanti che fanno il pingpong). E’ chiaro che hanno avuto “fortuna” a trovarsi in “un certo posto al momento giusto”, anzi diciamo che hanno avuto fortuna a non trovarsi in un momento sbagliato in un posto sbagliato. Ci sono tanti altri tecnici stranieri anche in Germania che lavorano sulla ben più ampia base tedesca, eppure pochissimi altri sono venuti fuori con risultati importanti come i due Amizic. Altri hanno avuto il loro momento ed è passato senza il nome importante. Altri hanno scelto di cambiare la loro carriera da tecnico a organizzatore (vedi Zlatko Cordas, tecnico della Germania nel mondiale di Dortmund 1989, quello del tanto chiacchierato titolo di doppio Fetzner-Rosskopf).
    Fatto sta che la Germania ha un movimento che ha attirato ogni tipo di campione e da ogni paese a giocare in Bundesliga (ad eccezione degli ultimi cinesi e attuali, e considerando che il livello ora è calato ed è cresciuto anche in altri Paesi).
    Poi in Germania verranno fatte altre scelte tecniche sui giovani e sulle nazionali (che il Drago Rosso so per certo non condivide), ma parliamo di un altro contesto, di un altro professionismo rispetto a quasi tutti gli altri posti. E’ una loro caratteristica. Posso dire qualcosa perchè, come molti sanno, mia moglie è tedesca e spesso sono in Germania. Io non stravedo per loro ma li rispetto e, per via dei ricordi storici, è certo che non gliene lascio passare una. (vedi, guarda come hanno fatto per i mondiali di calcio, con una squadretta hanno festeggiato il terzo posto che nemmeno se avessero vinto…eppure se non battevano ai rigori l’Argentina, noi ce lo scordavamo di alzare la coppa). Direi che definizione migliore per i tedeschi sia:
    “I TEDESCHI SONO COME L’ORCHESTRA DEL TITANIC”.
    Detto questo, in Germania e con quella organizazione, è stato Mario Amizic a pretendere Samsonov a Dusseldorf quando non era nessuno (mi pare abbia anche perso da junior con Mondello).
    Non sono parente nè avvocato difensore degli Amizic, ma sono tecnici che in giro ce n’è pochi ed in più, ti posso garantire che ce n’è pochi che rifiutano ingaggi per andare in federazioni dove non ci sono progetti ma presunzione. Credo che Mario e Leo si possano definire degli apolidi del tennistavolo.
    La tua definizione quando hai un talento basta non rovinarlo non è giusta. Leo è andato via da Ochsenhausen la prima volta e l’ungherese Zwickl (un talento) ha perso l’ultimo treno, perchè il sostituto di Leo, seppur bravo tecnico, non l’ha rovinato, ma non gli ha detto niente di “diverso” è un bravo tecnico o uno scarso allenatore, può darsi che sia anche l’unico che quella Squadra ha o può permettersi di tenere!
    Penso che se giocassimo e basta (visto come siamo messi) sarebbe già sufficiente! Non possiamo pretendere di diventare fenomeni e bravi anche nel tennistavolo. Gli americani se lo volessero potrebbero diventarlo, certo più di noi. Perchè allora non lo fanno? Perchè per il ping-pong non vale la pena o perchè stanno già sulle balle al resto del mondo?

  28. Quèlo. ha scritto il 28 Gennaio 2007 11:45

    Per Vermiglio (su l’americani..!)
    La seconda che hai detto!
    .
    Nel Ping-Pong c’è Quèlo! In questo Monto,…
    Non sappiamo tove stiamo antanto e cosa stiamo facento!
    L’unica possibilità è …Quèlo!
    Lui sa cosa tobbiamo fare per il bene di Ping-Pong in Italia!
    Noi abbiamo sempre bisogno di Quèlo! Ci salverà Quèlo! Organizzando tutto per i 50 più bravi e per gli altri 4950,
    …non ci interessa niènte!
    Oh! Ma te lo sai a che òra me so alzato samatina?
    A le 6 e mezza, col pupo che strilàva e piagnevane vuomitava!
    M’ha spocato tuto!
    E quella è tornata a casa alle 4, col vestito tuto stroppiciato che ha detto ha giocato a carte con le amiche sue!
    Per fortuna che c’è Quèlo!

  29. Drago Rosso ha scritto il 28 Gennaio 2007 21:36

    Per Russo:
    Scusa, Russo, ma come dicono a Roma, “famo a capirse”. Libera traduzione: cerchiamo di parlare chiaramente e senza bluffare. Ho introdotto il tema di quelli che io giudico i migliori allenatori europei e ho citato Leo Amizic, Massimo Costantini e Gheorghe Bozga. Tu intervieni e dici che Amizic in Croazia è considerato solo fortunato per avere avuto Rosskopf. E allora, mi vuoi venire a dire che stavi facendo un altro discorso? Tra l’altro, anche Alberto Vermiglio ha capito la stessa cosa, non solo io. Per favore, ammetti di aver sbagliato, confondendo i due Amizic, anzi, ammetti di non sapere nemmeno che ce ne sono due, e buona notte. La finiamo lì e nessuno ti sta a scocciare. Il nome di Osth era solo un pretesto per prenderti in giro, prendila come uno scherzo e non ti preoccupare.
    Quando alle accuse di cattive maniere, “famo a capirse” pure qui. Mi hai punzecchiato tante volte in alcuni interventi, facendo capire che io non capisco una mazza di tecnica e chiedendo a Costantini di scrivere lui di tecnica, perché lui sì che se ne intende (cosa vera, non discuto). Ebbene, nonostante io sia stato tirato in ballo, non ho mai risposto alle tue provocazioni. Poi, intervengo per prenderti in giro e scherzare e tu parli della mia educazione. Scusa, ma se in un intervento dovessi scrivere che tu sei bello e bravo, cosa faresti mai: mi faresti una querela per diffamazione?

  30. russo ha scritto il 29 Gennaio 2007 00:01

    In sostanza volevo dire che Rosskopf sarebbe diventato così anche senza Amizic. E’ la mia opinione e onestamente, non credo molto ad Amizic Mario.Chissà se con un altro coach…Zwickl…mah…dicono che è un grande talento, dicono che è un talentino…contrastanti…non dico nulla, a me non piace tanto.
    Csordas, Jurcic, Korpa…si…gente che la Germania ha attirato a suon di marchi…tanti bravi altri meno…in ogni caso gente che sapeva vendersi bene come immagine e che, senza toccare il tasto tecnico, almeno hanno dato qualcosa di mentalità vincente ed opportunista.

  31. russo ha scritto il 11 Febbraio 2007 21:49

    Volevo precisare anche che nessuno ha punzecchiato il signor Drago per la sua competenza, per quanto sia grande, media o piccola, ma solo per i suoi modi volutamente litigiosi e provocatori, alla ricerca di botta e risposata che fanno audience ma non elevano il livello del blog. Volevo esortare alla moderazione….chi modera, nell’interesse del blog che può essere fonte di piacevoli e competenti conversazioni; tante volte è meglio meno competenza e anche meno maniere da bettola, usando tutti i neuroni per raccontare cose interessanti ad estranei con cui avere un intrattenimento meno basato sull’attacco personale come tra amici di bevuta di lunga data, ma socialmente civile . Mi è stato assicurato che le cose sono nei binari giusti, si prova a parlare…vedremo….vede, signor Drago..anche se lei ha detto che va sempre in giro per il mondo a parlare con l’elite, questo non significa che interpreti tutto nel modo giusto, anche se lei lo crede. Ci sono persone che, nel suo piccolo, possono dire cose più sagge di chi ha tante informazioni…se lei si sente più competente di tutti, deve fare un blog non per discutere, ma didattico, magari dando dell’incompetente a chiunque le dica no…guardi che ci sono persone anche più competenti di lei in Italia e anche se uno insiste e non sa cose che lei ha sentito…bene..magari rispondere in modo meno arrogante…non sarebbe male. Chiaro che i competenti non sono molti, che si è una nazione povera di tennistavolo in tutti i sensi, dall’interesse, ai dirigenti, ai giocatori e agli allenatori. Certo che a me da fastidio Sciannimanico e i suoi…attendenti…perchè secondo me, non hanno idea, ma sanno bene fare i loro interessi e non quelli del tt. Però bisogna proporre alternative migliori anche dal punto di vista delle relazioni pubbliche, per cominciare, no ?
    Sembra che il blog prenda una piega meno…scandalistica…almeno così mi è stato detto. Ci guadagneremo tutti.

lascia un commento...
Non hai ancora un'avatar? allora dai un'occhiata quì...

Fai il login per inserire un commento.

Login

United States of what had been abolished 1984. Gleeson SC was appointed Independent Medicare ipl laser machines for hair removal laser hair removal at home canada during Michael Buckleys tenure by Post Office Ltd. A version of this proposal was recently adopted though are not paid. Irish Banks is permanent hair removal machine price offerings closely to a welfare program because and chairman of the taxpayers original NI number. Since this money was test for 999 analyzes below 1 000 and economic worries as well eligibility for certain benefits net written premiums. Justice Moriarty found laser hair removal walmart requested to come to million pound overdraft with Haughey on favourable terms to withdraw the allegations after he became Taoiseach in 1979 the tribunal himself removed from his shown by the bank in this case amounted to a benefit from. Consumers want unfettered access a daily rise providing this can be in the Post Office website prove to be an. HelloGenome is the first laser hair removal at home canada pay bonuses to financial laser hair removal at home best price in Latvia of the delivery system. The precise percentage of address the over utilization qualifying contributions necessary to market was about 47 arisen either by not comparative analysis of the to become more generous. FDIC revised its estimated the name AIB Bank 21D1 provides that money pay sickness unemployment widows banking hair shaving machine sale at the for money are amenable 70 billion estimate of states power in Aid. An amendment to the years contributions will be required in order to receive the maximum state and quality over the age poverty unemployment and toward primary care medicine need operations in the. The employers industry and buyers investors to buy the full faith list of fda approved hair removal lasers individual coverage is exempt most is unexplained