In cerca di altri miracoli

1 Marzo 2008 da Ping Pong Italia 


foto e post del Drago Rosso

Ormai, siamo alla fine, in tutti i sensi. Alla fine dei Mondiali, alla fine delle sofferenze azzurre in queste gare, alla fine delle speranze di vedere un’inversione di tendenza nella corsa verso l’abisso. L’Italia femminile si piazza 14a e sul sito Fitet, fra risate che fanno sganasciare, si fa notare che è il secondo miglior piazzamento di sempre. Ma allora bisogna stappare lo champagne! Si tratta di un risultato sensazionale. Che poi sia stato condito da innumerevoli risultati negativi, con avversarie messe molto peggio in classifica, non è un motivo per impedire di celebrare la «grande impresa». Purtroppo, non serve nemmeno il sarcasmo per dare la reale idea del punto cui siamo arrivati. Ora si torna in Italia e si aspetta il prossimo appuntamento, le qualificazioni olimpiche, sperando che accada qualche miracolo. Del resto, a Guangzhou, miracoli ce ne sono stati parecchi, magari si ripeteranno, non ci sono altre speranze di successo.

ITALIA MASCHILE

bobo.jpg

Le ultime due sconfitte, con Yang Min a riposo, non intaccano la buona prova degli azzurri, anche se era lecito aspettarsi un po’ più di tenuta nervosa dopo la salvezza. Bobocica perde con Chuchuk (n.363 del mondo) nell’incontro con la Bielorussia, rischiando anche l’espulsione per il suo nervosismo dopo la sconfitta (racchetta sbattuta a terra, incazzatura totale), e con Machado (n. 127) in quello con la Spagna. Peccato che non sia riuscito a concludere meglio, ripetendo il calo avuto anche nei Mondiali di due anni fa dopo la salvezza. Ci si aspetta più continuità ed equilibrio nervoso da parte sua.
tomasi.jpg

Tomasi ha dato un’impressione migliore, vincedo il primo set con Nekhvedovich (Bielorussia), ma poi subendo la sua maggior potenza, e battendo Carneros (Spagna). Per lui Mondiali positivi, ma con un pizzico di rammarico per le potenzialità non interamente espresse. crotti.jpg
Crotti, infine, ha fatto una bella figura con Chtchetinine nel primo set, vincendolo, ma poi il veleno del difensore bielorusso si è insinuato dentro di lui e lo ha steso al tappeto. Poi, contro la Spagna, ha perso con Machado (comprensibile) e con Sanchez (poteva fare qualcosa di più dello 0-3). Anche lui mostra buone qualità, ma la mancanza di abitudine ai confronti internazionali è decisiva. Da notare che la Bielorussia non ha schierato Samsonov. Ho parlato con lui la mattina e mi ha spiegato che ha la spalla destra quasi a pezzi e le ginocchia doloranti. Il giorno prima, lo avevo incontrato nel palezzetto e, scherzando, gli avevo detto che non ero riuscito a vedere nemmeno una sua gara, e lui, autoironico, aveva risposto: «E’ stato meglio». Anche Samsonov, a parte l’età, soffre un calendario sempre più intenso, che sta sfiancando i meno giovani, che rimangono indispensabili per le loro squadre perché il ricambio dall’Europa non arriva, né arriverà più, secondo me. Torno all’Italia solo per una considerazione conclusiva sui «colpi di culo». Naturalmente, sul sito Fitet nemmeno un accenno al fatto che Tosic ha giocato menomato contro gli azzurri. Per chi eventualmente pensasse che mi sono inventato il suo infortunio, giusto per non dare meriti a questa Italia, faccio notare che la Croazia, nel suo ultimo incontro dei Mondiali, contro la Serbia, è andata in campo con 2 soli giocatori: Gacina e Kovac, come risulta anche dal tabellino che è possibile vedere sul sito Ittf. La Croazia aveva addirittura annunciato che non avrebbe giocato, perché Tosic non era in grado di stare in piedi. L’Ittf, per evitare quella che considerava una brutta figura per i Mondiali, ha autorizzato la Croazia a giocare con due uomini, e Tosi sarebbe dovuto comparire nominalmente come numero 3, senza nemmeno provare ad avvicinarsi al tavolo. Poi, è andata a finire che Tosic nemmeno si è visto e che persino nel tabellino non compare. Quindi, tanto per non prenderci in giro: l’Italia si è salvata a Brema perché Maze era azzoppato, si è salvata a Guangzhou perché Tosic era azzoppato (oltre al fatto che alla Croazia mancavano i primi due). Erano due retrocessioni, non lo sono state per semplice botta di culo, nient’altro.

ITALIA FEMMINILE

Ancora una volta, dobbiamo ripeterci: pessima figura delle azzurre, a eccezione di Laura Negrisoli, Mondiali esemplari i suoi, che fa il punto, gioca nettamente meglio delle altre e continua a essere schierata come numero 3, inspiegabilmente. Contro la Corea del Nord, vince con Hyon Ryon Hui, n. 159 del mondo, classifica inferiore al suo valore, visto che le nordcoreane non giocano quasi mai gare internazionali, e dà la solita dimostrazione di serietà e di impegno. Stefanova batte Kim Mi Yong (n.79) e perde con Kim Jong (n.91, quella che aveva battuto Wang Nan), anche per loro stesso discorso: classifica inferiore ai loro meriti. Niko, quindi, tenuto conto del valore delle avversarie, si è comportata un po’ meglio, ma rimane la sua prova negativa nei Mondiali e, ancora più grave, una mancanza di prospettiva. Non si riesce a immaginare come possa tornare ad alti livelli, visto come gioca e quante pecche fisiche, dovute per forza a mancanza di allenamenti duri, mostra in ogni occasione. Tan Wenling continua nel suo personale calvario dei telai. Ne aveva sperimentato uno nuovo contro la Rep. Ceka, ne ha usato un altro contro le nordcoreane. Probabilmente, cambierà ancora perché si trova in difficoltà anche con quest’ultimo. Non c’è una cosa che vada dritta nella nazionale femminile. Ma la Fitet fa finta che tutto vada bene, del resto non potrebbe fare altrimenti, perché dovrebbe ammettere che il presidentissimo Sciannimanico ha sbagliato alla grande quando ha cacciato Errigo dalla guida della nazionale.
Infine, particolare che riguarda anche gli uomini, all’apparenza secondario ma secondo me importante, è il totale disinteresse che ognuna delle due nazionali ha per l’altra. Le donne non vanno a vedere gli incontri degli uomini e viceversa. Ognuno se ne sta per conto suo, mai una partecipazione alle vicende degli altri, con il tifo, gli applausi, che sono cose banali e comuni a tutte le altre squadre del mondo. L’Italia no: chissenefrega dell’altra nazionale. Basterebbe questo per capire molte cose su quale sia lo spirito della maglia azzurra per gli italiani e i naturalizzati.

CINA CAMPIONE

Le cinesi vincono il titolo, ma soffrono un po’. Guo Yue, che aveva perso l’unico punto contro Hong Kong nella finale del 2006 a Brema, con Tie Yana, fa il bis e si becca un 3-0 da Li Jiawei, che così porta in vantaggio Singapore. Guo Yue spreca vantaggi decisivi e alla fine crolla. premiazione-guang.jpgCi pensano le sue compagne di squadra a rimediare, in particolare Zhang Yining (premiata anche come miglior giocatrice dei Mondiali), che fa due punti, anche se soffre nel secondo set con Feng Tianwei e nel primo set con Li Jiawei per poi, però, stroncarla. Come numero 3 è stata messa Wang Nan, che ha battuto facilmente Wang Yuegu. Wang Nan è stata l’unica cinese a perdere un punto in questi Mondiali, contro la nordcoreana Kim Jong, fatto che dovrebbe far pendere dalla parte di Li Xaoxia la scelta su chi dovrà giocare le qualificazioni asiatiche per l’Olimpiade, ma averla scelta per la finale può essere un segnale importante che è lei la favorita.
Infine, Cina e Corea del Sud lotteranno per il titolo, come due anni fa, ma senza Oh Sang Eun. I cinesi, a cominciare da Wang Liqin, si sono comportati meglio che nei quarti di finale e in semifinale hanno surclassato Hong Kong, anche se questo incontro non può mai essere considerato indicativo, visto che, anche se fosse possibile tecnicamente (e non lo è) a Hong Kong non sarebbe permesso vincere. I sudcoreani perdono un punto nella semifinale col Giappone, quello del cinese naturalizzato Kan Yo, che batte Joo Se Hyuk, poi non c’è storia. E non ce ne sarà nemmeno nella finale, con la Cina che, nonostante il suo precario stato di forma, è nettamente superiore ai sudcoreani.

Commenti

9 risposte per “In cerca di altri miracoli”

  1. attila ha scritto il 1 Marzo 2008 22:13

    E’ chiaro che la federazione non scrive nulla sul sito, se urlano bravo Lorenzo…ovvio no ?

    Se ‘ominciassero a dire che ha fatto gioare Yang Min fino a fargli ‘adere i ‘osiddetti ‘ontro la Croazia e non ha ‘apito una se.a di impegare Crotti e che abbiamo vinto per ‘ulo…che figura ci farebbero ?

    Evidente poi che giocano sul fatto che sul sito fitet ci guardano quasi tutti, sperando che questo blog lo leggano un po’ meno…

  2. lelesguizzero ha scritto il 2 Marzo 2008 00:15

    Ps bobo perde ancora col numero 363 del mondo, evidentemente non ha ancora imparato a fare il top spin di diritto, possibile che nessuno riesca a insegnarglielo?

  3. oldmago ha scritto il 3 Marzo 2008 12:37

    Non ci credo che le nazionali italiane femminile e maschile non si sostengono a vicenda (retorico, ovviamente, per sottolineare la mia sorpresa). Com’è possibile ? Indipendentemente dalla quantità di stranieri se i giocatori non hanno abbastanza sensibilità, valori, disponibilità e cameratismo da farlo di propria iniziativa (come qualsiai nazionale, dalla Cina, all’Albania, alla Francia, all’Uganda) allora direzione e allenatori devono andare a …scuotere un po’ e dare una direzione…morale, questa è la nazionale e rappresenta l’Italia anche per il comportamento.

    Ribadisco: sia per l’ambiente, che per il progresso tecnico ci vuole l’mposizione di un’altra mentalità, a mio parere.

    Il ricambio in Europa, beh…dopo tanti anni di Svezia fenomenale, non è che nascano così presto tanti talenti insieme. E’ stato buon periodo fino a qualche anno fa, perchè non c’era solo la Svezia; Francia, Germania erano fortini, sono arrivati Boll, Gatien, Samsonov, Kreanga, Schlager, Crisan, Mazunov, Maze.

    Per il futuro Ovtcharov, Drinkhall e…? Di contrastare un pochino la galattica Cina nei prossimi anni, credo dobbiamo levarcelo dalla testa, purtroppo.

  4. attila ha scritto il 4 Marzo 2008 01:56

    Sappiamo chi sono quei due-tre che potrebbero portare un po’ di mentalità giusta, disciplina e intransigenza, severità oltre a competenza internazionale, allenatori con l’elmetto.
    Mandare a ‘asa i lecchini, incompetenti, senza ‘arattere e stranieri che si spacciano per allenatori e che non hanno mai fatto giocatori di rilievo, (non parlo di seconda o di prima italiani, ma di bravi anche all’estero) nè nel loro, nè nel nostro paese.
    Ma ci devono essere le scelte giuste da chi ‘omanda, certe scelte assurde sarebbe meglio fossero ‘onseguenza di incompetenza a volte, mentre ho l’impressione che lo sappiano chi farebbe bene, ma preferiscano allenatori magari poco competenti, ma docili che non fiatino.

    Drinkhall, Ovtcharov, altro per il momento non c’è.

  5. eugenio bertagna ha scritto il 4 Marzo 2008 12:52

    Per Max e OldMago: leggo di Gatien. Quando vidi le prime sue foto mi stupii non poco. Vedevo tirare quel top di diritto dalla parte del rovescio con le gambe piegate fino a fargli toccare il culo per terra e dicevo tra me: “caspita”. Poi un giorno mi imbatto in un tecnico, una persona preparata che sentenzia: “Gatien é il più povero (tecnicamente parlando) Campione del Mondo che ci sia stato. Solo diritto. Non esistono quasi foto di Gatien che tiri di rovescio”. Ha ragione a parlare così? Un vero talento può avere un colpo solo? La risposta più banale che mi son dato è che non si diventa Campioni Mondiali senza talento. Può bastare come risposta? Ed è lecito dire che Schlager é stato il Campione del Mondo più fortunato?

  6. adygoro ha scritto il 4 Marzo 2008 18:18

    Ma se nella nostra “nazionale” sono in realtà presenti figure Ungheresi, Cinesi, Rumene, Bulgare ed anche italiane, come si pretende di essere “solidali”? speriamo che le nuove indicazioni di chi gestisce il tennistavolo mondiale facciano morire una volta e per tutte questa forma di “naturalizzazione” contro “natura”. Così come speriamo che si ritorni all’utilizzo di un unico straniero nel campionato di A1.

  7. oldmago ha scritto il 5 Marzo 2008 15:19

    Bertagna: si, Gatien va messo nella fortunata generazione di qualche annetto fa,insieme agli altri citati che hanno ancora dato lustro all’Europa. Ora il discorso è ben diverso.
    Beh, certo, se è diventato campione del mondo talento deve averlo; diciamo che il rovescio non era eccezionale, c’era di meglio in giro e anche il dritto, spesso, era più un colpo da contorsionista che da pongista.
    Però aveva una mobilità, una velocità di tronco, di gambe e di braccio eccezionali, velocità, gioco d’anticipo, potenza e agressività pazzeschi.

    Mi pare che in un articolo del “Notizie” si dicesse che aveva parenti italiani…ehhhh

    Schlager è persona molto intelligente, fredda e abile tatticamente, secondo me. Fortuna ? Non so, ma un pochino ci vuole anche quella.

  8. Drago Rosso ha scritto il 5 Marzo 2008 16:43

    Ci sono due campioni del mondo “più fortunati” di tutti, e sono entrambi giapponesi. Kohno, nel 1977, vinse il titolo in finale si Guo Yuehua, cui fu ordinato di perdere da parte dei dirigenti cinesi (i motivi li avevo già spiegati in una precedente rievocazione); Ono, nel 1979, vinse contro lo stesso Guo Yuehua, che quella volta non aveva avuto ordine di perdere, ma si infortunò alla gamba e si ritirò. Più culo di così!

  9. attila ha scritto il 5 Marzo 2008 23:43

    Parenti italiani Gatien? Come mai non hanno tentato di dargli la nazionalità italiananizzando il nome in…Gatti, per esempio, dicendo poi che, tutto sommato, è un prodotto della scuola italiana…

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