Intervista esclusiva a Mondello

7 Aprile 2008 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Massimiliano Mondello 33 anni, sposato e con una figlia di 4 mesi. Lo ritroviamo così, dopo le tante voci sulla sua scomparsa dal mondo del tennistavolo. Dopo quel 30 novembre, giorno della sua mancata presenza nella gara fra Pieve e Roma, su lui si sono scatenate tutte le ipotesi immaginabili. Nessuno, però, era stato in grado di dare notizie precise. Adesso, finalmente, possiamo sapere direttamente da lui cosa è successo in tutto questo tempo e cosa si può prevedere per il suo futuro. L’occasione viene data da una lettera inviata alla Gazzetta dello Sport e pubblicata sabato 5 aprile. Nella lettera si sostiene, facendo riferimento a una notizia della stessa Gazzetta in cui si parlava di “inspiegabile” mancata convocazione di Mondello alle qualificazioni olimpiche, che il motivo è il doping. Nella risposta, la Gazzetta precisa la reale situazione e fa notare che Mondello non ha infranto alcuna normativa antidoping, non è stato sospeso dalla Fitet e che quindi ha tutto il diritto di essere convocato in nazionale.
La lettera ha spinto Mondello a uscire allo scoperto e a parlare con un nostro amico comune, che mi ha passato l’intervista. Ed ecco cosa dice Mondello, che da dicembre sta a casa sua, a Vibo Valentia.

- Allora, vuoi dire qualcosa a proposito della lettera pubblicata dalla Gazzetta dello Sport?
“La cosa più importante è che sto valutando se ci sono gli estremi per una querela all’autore della lettera, perché devo salvaguardare la mia immagine, soprattutto adesso che ho una moglie e una figlia. Poi, voglio ringraziare la Gazzetta perché nella risposta ha chiarito la verità dei fatti”.

- Ecco, torniamo al giorno della partita fra Pieve e Roma. Ci puoi dare la tua versione dei fatti?
“Posso facilmente dimostrare, c’era anche Tokic in quei giorni con noi, che tre giorni prima di quella gara mi ero fatto infiltrazioni al polso destro, che mi provocava un forte dolore. Stavo male già da alcuni giorni. Decisi di fare un tentativo per giocare, perciò mi stavo riscaldando, ma non ce la feci e dissi che non potevo giocare”.

- Perché allora lo scontro con Deniso, che abbandonò la palestra e non rimase in panchina?
“Ci sono stati altri problemi fra me, Deniso e la società, ma sono di natura completamente diversa. Non ne parlerò mai perché sono cose private. Dico soltanto che la società aveva ragione e io torto”.

- Vista la presenza degli ispettori antidoping, qualcuno ha ipotizzato una tua fuga proprio da quel controllo.
“Intanto, ribadisco che avevo male al polso già da alcuni giorni prima della partita, quindi non ho inventato alcun dolore, non ho trovato alcuna scusa. Poi, per me il controllo antidoping non sarebbe stato un problema, tant’è vero che, dopo quella sera, avevo detto alla mia società che ne avrei accettato uno in qualsiasi momento. Non avevo niente da nascondere. Perciò, non è giusto mettere in giro queste voci, che sono diffamatorie nei miei confronti. E io mi devo difendere perché è giusto che mia figlia cresca sapendo che ha un padre serio. E’ lei che voglio tutelare soprattutto”.

- E arriviamo a tua figlia. E’ una grande sorpresa, così come il fatto che tu sia sposato.
“Ho sposato civilmente Cristina, una studentessa universitaria, anche lei di Vibo Valentia. Il 6 maggio ci sarà il matrimonio in chiesa. Quattro mesi fa, è nata Viola. Mia moglie e mia figlia mi hanno cambiato la vita, ora so che devo vivere pensando a loro”.

- Anche per questo motivo, tu hai preso una decisione importante che era sconosciuta a quasi tutti.
“A dicembre, dopo la mia rottura con Pieve Emanuele, mi ritrovai in una situazione particolare, fra i problemi legati al tennistavolo e le nuove esigenze per mia moglie e mia figlia. Perciò, scrissi una lettera a Matteo Quarantelli in cui spiegavo che, per il momento, rinunciavo alle convocazioni in nazionale. Non era una decisione definitiva, ho chiarito che avevo bisogno di una pausa di riflessione. In futuro, quando le cose si assesteranno, potrei dare di nuovo la mia disponibilità per la nazionale. Poi, naturalmente, sarà il c.t. a decidere se convocarmi o no”.

- Ma questa tua lettera e questa tua decisione non sono mai state rese pubbliche dalla Fitet. Solo in una intervista, nei giorni scorsi, Nannoni ha parlato di una tua rinuncia, ma anche prima dei Mondiali nessuno ha spiegato cosa fosse accaduto, nonostante esplicite richieste.
“Io sono stato così preso dalla mia famiglia che non mi sono più interessato. Credevo che la Fitet avesse comunicato a tutti la mia decisione, pensavo addirittura che avesse pubblicato la mia lettera sul sito federale, scopro adesso che tutto è rimasto sotto silenzio. Io, comunque, non ho niente da nascondere, potrei anche fare avere la lettera al blog di Massimo Costantini, così tutti vedranno che non c’è niente di segreto e di misterioso nel mio momentaneo abbandono della nazionale”.

- Non giochi in nazionale per il momento, ma continui a giocare?
“Certo, non ho abbandonato l’attività. Ho in programma di giocare il prossimo campionato. Ho avuto tre offerte e sto decidendo quale accettare”.

- Cosa cambia allora rispetto al passato?
“Cambia che non posso più dedicare tutto il mio tempo al tennistavolo, non posso più allenarmi per lo stesso tempo in cui mi impegnavo prima. Devo dedicare qualche ora della giornata a mia figlia e mia moglie, stare a casa con loro. Ho una famiglia e voglio che non soffra la mia assenza. Così, mi dovrò organizzare tra famiglia e sport”.

- Hai pensato cosa farai se non riuscirai a conciliare le esigenze della tua famiglia e dell’attività sportiva?
“Se non ci riuscirò, proverò a fare l’allenatore, magari dei bambini. Altrimenti, mi troverò un altro lavoro, fuori dallo sport e dal tennistavolo. Cristina e Viola sono diventate le persone più importanti della mia vita, insieme a mia madre, perciò voglio fare di tutto per permettere loro una vita tranquilla e per renderle felici”.

Commenti

34 risposte per “Intervista esclusiva a Mondello”

  1. favafava ha scritto il 7 Aprile 2008 06:59

    Il martire Mondello…..
    ma vava , siete poco seri e di parte
    Cmq tutti i piu veri auguri al neo papa e marito.

  2. Vasco de Gama ha scritto il 7 Aprile 2008 07:43

    Complimenti al sig Mondello per la sincerita’, un augurio per la sua nuova carriera da papa’ e marito….(piu’ difficile che fare il pongista…)
    Triste sapere che cè una sua lettera e la Fitet ha lasciato tutti i tifosi, gli appassionati disinformati….nel “dubbio”

    e si sa in queste situazioni il GOSSIP regna…e i cartelli che si appiccicano ad una persona fioccano da tutte le parti,NOT FAIR!

    non conosco il sig Mondello..
    LA MANO GLIELA STRINGEREI VOLENTIERI..

    il presidente del costantini fanzz club
    sezione vibo valenzia COMITATO
    per riavere mondello in nazionale

  3. nicola d ambrosio ha scritto il 7 Aprile 2008 08:28

    Buon giorno a tutti.
    Per chi non mi conoscesse, sono il presidente del Tennis Tavolo Pieve Emanuele, cioè la squadra in cui l’atleta Massimiliano Mondello ha militato negli ultimi cinque anni.
    Ho letto con attenzione l’intervista allo stesso e devo dire che sulla vicenda ho aspettato a lungo che ci fosse una presa di posizione ufficiale da parte dell’atleta. Dovete sapere che io ero perfettamente al corrente che lo stesso aveva scritto una lettera di temporanea rinuncia alla maglia azzurra, ma rendere pubblica questa notizia era un compito che toccava ai due attori coinvolti nella stessa.
    Una volta chiarito questo aspetto, mi sento in dovere di avallare la versione dei fatti data in questa intervista da Max.
    Per chi volesse ricostruire i fatti nella loro oggettività, deve sapere che io stesso avevo accompagnato da un ortopedico dieci giorni prima della “fatidica sera” Massimiliano e lo stesso gli aveva diagnosticato dieci giorni di riposo assoluto. Il problema fisico era un infiammazione ad un tendine del polso destro che gli impediva di giocare di rovescio !!!!
    In quel periodo avevamo una serie di partite molto importanti, una ad Este (Max in quella partita ha giocato per attaccamento ai colori sociali con una puntura antidolorifica, schierato comunque da “tre”); una in Champions in Austria (Max non ha giocato per precauzione) e poi quella con Il Circolo Roma a Pieve (dopo soli quattro giorni dal ritorno dalla trasferta Austriaca).
    Per cui ricostruendo i semplici fatti si può facilmente capire che la tesi sostenuta da Max in questa intervista è la pura e semplice verità.
    Lui stava facendo un riscaldamento/test per vedere se il polso gli permetteva o meno di giocare.
    Dalla semplice ricostruzione dei fatti si capisce perfettamente che la presenza dei medici per il controllo antidoping era assolutamente ininfluente in tutta la vicenda se giocare o meno.
    Poi quello che è accaduto tra il nostro allenatore e il nostro giocatore è effettivamente una cosa che riguarda la sfera privata dei due e non sarò certo io ad alimentare “le solite chiacchiere da salotto” così comuni nel nostro mondo.
    Ultima cosa che mi sento di aggiungere;
    FORZA MAX !!!
    Dovete sapere che ho urlato tante volte queste semplici parole durante i nostri incontri e quasi sempre alle stesse seguiva uno sguardo di intesa tra l’atleta in campo e io in tribuna, sguardo pieno di significati per noi molto importati. Quelle stesse parole e con lo stesso significato mi sento di urlarle pubblicamente qui, parole che sono sicuro Lui capirà nella loro essenza.
    Concludo dicendo a tutti Voi che immagino volete bene all’uomo e all’atleta Mondello; ebbene continuate a volergli bene, ha fatto tanti errori come del resto tutti noi, ma in fondo merita tutto il nostro affetto.

  4. claudiosax ha scritto il 7 Aprile 2008 11:20

    Voto DIECI:
    da giocatore e appassionato di tennistavolo sono molto contento di aver potuto leggere la lettera di Mondello e la risposta del Presidente D’Ambrosio.

    Voto ZERO:
    alla federazione che non ha parlato della lettera…

    Un piccolo appunto: visto che nessuno dei due è andato a vivere su Marte per questi mesi, non si poteva farla saltare fuori prima questa lettera?

  5. Alberto Vermiglio ha scritto il 7 Aprile 2008 13:10

    Il Mondy potrebbe giocare ancora …ma…. forse pensa già a prender il posto di Coach della Nazionale!

  6. Saidor ha scritto il 7 Aprile 2008 17:46

    quoto in toto quanto scritto da claudiosax.

    Aggiungo solo alcuni rilievi:

    x Mondello: premettoo che mi fido sul racconto dei fatti del 30 Nov 07; 4 mesi senza dire nulla, mentre le ilazioni (non giustificate ma comprensibili) si accumulavano, sono tanti e la motivazione della nuova famiglia che assorbe totalmente è un po’ debole. In fondo, scrivere una lettera e chiarire a tutti i termini della questione avrebbe occupato non più di mezza giornata. Per questo l’affermazione che sta valutando la possibilità di querelare mi sembra eccessivo.

    x il presidente D’Ambrosio: è bello leggere di una passione umana che va oltre l’interesse sportivo. Proprio per questo sarebbe stato opportuno un tempestivo chiarimento da parte della società riguardo i fatti della sfida tra Pieve e Roma. Avrebbe parlato solo dei fatti riguardanti la propria società e di un suo tesserato contribuendo a togliere elementi alle ilazioni che sono poi montate nel tempo. L’attenzione a fatti di questo tipo da la cifra del livello di maturazione del movimento pongistico. Se si vuole che il movimento pongistico cresca bisogna che crescere in tutti i suoi ambiti, anche nella gestione di fatti come questo.

    x la FITeT: avendo in mano una lettera dell’atleta da lungo tempo, giustificazioni più chiare e puntuali erano assolutamete doverose. Ingiustificabile.

  7. eugenio bertagna ha scritto il 7 Aprile 2008 22:49

    Come si dice per i Sassi di Matera che sono Patrimonio dell’Umanità, così Max Mondello è Patrimonio dell’Umanità Pongistica Italiana e Mondiale (bronzo a Kuala Lumpur, suo il punto su Perrsson che non bastò a raggiungere la finale ma che resta scritto nell’immaginaria Hall of Fame della Fitet), quindi non possiamo che rallegrarci del suo ritorno. Io spero torni presto anche il momento di Valentino, convinto come sono che alcuni comportamenti privati, seppur pericolosi per la salute non costituiscano frode sportiva, almeno non nel tt.
    Detto questo una cosa mi è sembrata parecchio stonata. Il Drago Rosso dice che “Mondello..omissis….ha tutto il diritto di essere convocato in nazionale”. Perché, esiste un diritto alla convocazione? Ho sempre pensato che un atleta abbia solo il diritto/dovere di allenarsi se vuole concorrere ad una convocazione. Se un infortunio al polso o cause familiari come una paternità o un matrimonio gli impediscono di farlo con la continuità richiesta ad un “nazionale” e lui correttamente ne informa il Direttore Tecnico, perchè dovrebbe avere “diritto” alla convocazione? Mondello è un giocatore sempre nella “rosa” ma ciò non toglie che possa saltare qualche Open o Campionato Internazionale se il suo coach lo ritiene opportuno. Successe per gli Europei e per i Mondiali, gli si è preferito Tomasi che lo sostituì con onore, è successo ancora per i Mondiali a Squadre e per le Qualificazioni Olimpiche. Ci auguriamo che abbia altre possibilità in futuro, ma nessuno “Jus” può sancirne l’intoccabilità.
    A proposito di opportunità, leggo che senza troppi scrupoli si è tirato in ballo il Direttore Tecnico insinuando una sua possibile mancanza di trasparenza nella questione. Siamo sicuri che la lettera di Mondello non fosse privata e che ne fosse stata richiesta la pubblicazione? Perchè si dà per scontato che fosse opportuno che Quarantelli la pubblicasse sul sito Fitet.org?
    Non era cura del latore rendere pubblica la sua missiva se lo riteneva opportuno? Mi sembra che tra persone di mondo funzioni così, dovrebbe essere il mittente ad autorizzare o richiedere la pubblicazione di una propria lettera e non il ricevente. L’indirizzo e-mail dell’addetto Stampa che è anche curatore della Rivista credo la conosca anche Max Mondello.
    Naturalmente questa mia sortita verrà presa come l’ennesima leccata al sederone federale, non importa. A me importa che nel momento in cui si saluta con favore il ritorno di un Campione, non si tenti di oscurare la correttezza di un Galantuomo.
    Un Saluto.

  8. gommalacca ha scritto il 7 Aprile 2008 23:46

    Devo dire che la lettera pubblicata, a firma di Mondello, mi rende felice. Comprendo il momento “familiare” che sta vivendo (come credo molti di voi che san già che significa matrimonio) e ammetto di aver pensato in negativo in merito alla omessa visita doping ed alla successiva assenza. Certo la federazione non ha aiutato in questo frangente quanto a trasparenza. Ad ogni modo i migliori auguri a Mondello per questa sua nuova vita, e perchè no, chissà che non riesca a conciliare la sua passione sportiva con la sua nuova realtà di papà.

  9. Drago Rosso ha scritto il 8 Aprile 2008 14:11

    Il servo idiota torna a colpire con la sua grandissima malafede, la sua totale disonestà morale, il più falso di tutti i falsi. E poi mette le mani avanti per non cadere indietro, avvertendo che lui non sta leccando il culo, per carità! Allora, due piccoli chiarimenti giusto per qualche altro disonesto che eventualmente è pronto ad assecondare la falsità dello schiavetto di Sciannimanico e di Quarantelli. Avere diritto a essere convocato in nazionale non significa che un giocatore “deve” essere convocato per forza, significa solo che per non convocarlo ci deve essere qualche motivo: tecnico (e il c.t. non è nemmeno tenuto a spiegarlo, basta dire che non ritiene l’atleta meritevole della convocazione, cosa che Nannoni non ha mai fatto) o disciplinare (e la Federazione non ha preso alcun provvedimento disciplinare contro Mondello). E questo, tanto per aumentare il carico sull’idiota, lo dice lo stesso Mondello, che fa notare come sarà il c.t. a decidere, il giorno in cui lui eventualmente dovesse dare di nuovo la disponibilità per la nazionale. Secondo chiarimento: sempre lo stesso Mondello dice che la lettera può essere resa pubblica. Ma non è nemmeno questo il punto fondamentale. Il punto è che non c’era bisogno di pubblicare la lettera, ma solo comunicare che Mondello aveva rinunciato momentaneamente alla nazionale, nient’altro. Non c’era bisogno di dire quali fossero i motivi, solo dire che aveva rinunciato. E questo era un obbligo di Quarantelli e dell’intera federazione, a maggior ragione nel momento in cui molti si chiedevano perché Mondello non fosse convocato. C’era l’assoluta omertà, la stessa che difende Don Chisciotte della Minchia, il più disonesto di tutti i disonesti.

  10. Saidor ha scritto il 8 Aprile 2008 14:19

    x Bertagna se i comportamenti privati sono l’assunzione di cocaina, questo si chiama doping. Poi anche se le motivazioni dell’assunzione non sono specificatamente mirate a migliorare le prestazioni di fatto questo accade pertanto è un comportamento da sanzionare. Sono però d’accordo che a chiunque vada data l’opportunità di “ravvedersi”. In questo l’atleta va aiutato (se non altro per l’aspetto umano) senza però scadere in giustificazioni, pietismi o altro. Ognuno deve aver ben presente che ogni azione/scelta ha sempre delle conseguenze ed implicazioni.

    Per quanto riguarda il caso Mondello:
    è inoppugnabile che un’atleta in possesso delle caratteristiche per essere convocato in nazionale non necessariamente lo debba essere. Che chi opera le scelte le debba sempre ben motivare nel rispetto del diritto (questo si) del pubblico di venir informato è altrettanto vero. A maggior ragione quando attorno ad un’atleta importante stanno montando ridda di speculazioni.
    La giustificazione di una non adeguata condizione fisica non era sufficiente per come si era sviluppato il caso e qualche elemento aggiuntivo andava dato. Che poi fosse il tecnico o qualche altro responsabile in federazione è un dettaglio di gestione interna.
    Bastava dire che l’atleta aveva (tra l’altro) comunicato la sua indisponibilità, per ragioni personali, ad eventuali convocazioni nel prossimo futuro senza svelare nulla di privato da richiedere particolari autorizzazioni. Questa semplice nota insieme al chiarimento da parte del Pieve sui fatti “chiacchierati” avrebbe con semplicità contribuito a smontare un caso che si è protratto troppo a lungo ledendo l’immagine di un atleta (che a parole tutti stimano) importante del patrimonio pongistico nostrano.

    Infine dire che la gestione da parte della FITeT sia stata inadeguata non significa mettere in discussione la moralità di una o più persone. Sono stati fatti degli errori di gestione bisogna prenderne coscienza e farne esperienza per il futuro.

  11. eugenio bertagna ha scritto il 9 Aprile 2008 00:19

    Saidor, io avevo parlato di correttezza non di moralità. Un comportamento scorretto può anche essere immorale ma non se si tratta della presunta omissione di render nota una comunicazione privata, cosa che perlappunto scorretta non è e men che meno immorale. Certo che se ci vediamo l’omertà dietro questi atteggiamenti di riguardo e di rispetto per la persona allora è proprio la moralità ad essere messa in dubbio.
    Ma non possono venire lezioni di moralità da uno che essendo anonimo per motivi propri, approfitta dell’anonimato per lanciare fango impunentemente. Un Saluto.
    Un Saluto.

  12. eugenio bertagna ha scritto il 9 Aprile 2008 09:29

    “Avere diritto a essere convocato in nazionale non significa che un giocatore “deve” essere convocato per forza, significa solo che per non convocarlo ci deve essere qualche motivo: tecnico (e il c.t. non è nemmeno tenuto a spiegarlo, basta dire che non ritiene l’atleta meritevole della convocazione, cosa che Nannoni non ha mai fatto) o disciplinare (e la Federazione non ha preso alcun provvedimento disciplinare contro Mondello).”

    Ma stiamo scherzando? Bastava che il C.T. dicesse che non riteneva Mondello MERITEVOLE della convocazione?
    Ma su quale Pianeta extragalattico un C.T. è obbligato a dare in pasto al pubblico il motivo per cui non convoca un atleta? Quando, in occasione degli Europei, Nannoni parlò di “condizioni pscicofisiche disastrose” si spinse con coraggio aldilà di ogni consolidata consuetudine del mondo sportivo.
    La scenata di Milano in occasione di Pieve-Circolo Roma, qualsiasi motivo l’avesse provocata, poteva essere giudicata come un comportamento inadatto ad un membro della Nazionale maggiore e sanzionata con una mancata convocazione. Si è “nazionali” anche quando si gioca per il proprio Club. Non mi sembra che Lippi abbia mai motivato la non convocazione di un noto calciatore barese per le sue “cassanate” in campionato, eppure non è certo per mancanza di meriti sportivi che quel giocatore non è stato convocato. Lungi da me paragonare Cassano a Mondy, voglio solo dire che una scenata come quella di Milano, con formazioni che volavono e sbatter di porte, non è stata edificante per nessuno. Nannoni può aver avuto cognizione o meno dell’esistenza della famosa lettera ma di motivazioni per non convocare Mondello potevano essercene a sufficienza. Posso anch’io annunciare che rinuncio a qualcosa dalla quale sono stato escluso, ma non è che cambi lo stato delle cose. Quindi, in situazioni come questa, non c’è nessuna motivazione da fornire, nessun provvedimento disciplinare da comminare. Solo potrebbe non essere opportuno convocare un atleta in quel particolare frangente. Tutto qui.

    Lo ripeto, salutiamo il ritorno di quest’uomo, con le sue nuove gioie e nuove responsabilità, voltiamo pagina, non approfittiamo anche di questo momento di nemesi per nuove campagne strumentali. Congratulazioni MondyMax per le nozze e per il gioiello che ti cambierà la vita. Congratulazioni per i tuoi successi sportivi e per le nuove avventure pongistiche che affronterai. Una sola raccomandazione: non lasciarti USARE.
    Un Saluto.

  13. Drago Rosso ha scritto il 9 Aprile 2008 15:17

    Il servo idiota, quello dall’anima imputridita dalla merda, non si rassegna e si espone miserabilmente a ulteriori figure di stramerda pur di leccare il culo ai suoi signori e padroni. E, con la più grande malafede che si sia mai vista, stravolge tutto: dalle parole ai significati.
    Il disonesto “zero neuroni”gnato di mettere in discussione la necessità di spiegazioni da parte dei c.t. delle varie nazionali. Secondo il leccaculo di Quarantelli, invece, non si può. Certo che non si può, perché bisogna mantenere l’omertà assoluta, anche quando è il giocatore stesso a dire che non ci sono problemi a dare spiegazioni. E che schifo l’appello di questo verme strisciante a Mondello a “non farsi usare”, proprio lui che si presta per farsi usare dai padroni, che dà il suo culo in sacrificio per difendere i potenti. E’ la disonestà assoluta quella di Don Chisciotte della Minchia, che sempre e comunque deve difendere il potere. E’ nato per strisciare nella merda, per leccare il culo ai padroni, per fare il servo, non sa fare altro questo disgustoso esemplare di scarto di essere umanoide.

  14. Mauro Pettinaro ha scritto il 9 Aprile 2008 19:40

    Chiedo scusa per l’ intrusione. So che non ho ne titoli, ne credenzialità ne conoscenza adatta per esprimere un’ opinione a riguardo. Mi limiterò a scrivere una sola considerazione.
    Il dispiacere nel vedere campioni di questo sport avere comportamenti simili è immenso. Io gioco nella serie D1 e capita il Sabato che per andare a giocare in trasferta devo percorrere più di 250 km tra andata e ritorno. Tutto a mie spese!!! In fondo il ping pong lo sappiamo è uno sport povero!!! E poi devo vedere questi campioni che con il ping pong ci vivono ( e anche bene ) gettare le proprie carriere e snobbare in questo modo questo bellissimo sport. Io darei tutto per fare come “lavoro” il giocatore di ping pong e non c’è motivazione che tenga che mi induca ad infrangere qualsiasi regola.
    Una domanda. Non riesco a capire una cosa della lettera di Mondello. Se è vero che aveva dolore al polso e non poteva giocare e se è quindi vero che non aveva assunto nessuna sostanza, cosa gli costava sottoporsi all’ antidoping? Passi gli screzi privati con Deniso, ma una spiegazione per l’ abbandono dal campo di gara senza dare spiegazioni?
    Grazie

  15. eugenio bertagna ha scritto il 9 Aprile 2008 21:32

    E’ tutto lì, nei virgolettati, non ho aggiunto nulla nè cambiato il senso delle parole del redivivo Mestatore dello Stige (ma non ti occlude le narici il fetore che sollevi?).

    Lo ripeto, ed è una mia personale opinione, non c’era nulla da comunicare, credo che Mondello fosse comunque fuori. Sarebbe ipocrita comunicare la rinuncia di un atleta a qualcosa da cui è già comunque escluso. Niente di disciplinare, niente di misterioso, soltanto il comportamento a margine di una partita e la sparizione dall’ambiente per qualche tempo per curarsi il polso e, apprendiamo ora, per “metter su famiglia”. La partita col Circolo Roma è del 30 novembre, da allora un atleta che si allenava tutti i giorni con Dodean, Li Kewei, Vlasov, Zhao Rui Guang e gli altri residenti a Pieve, dall’oggi al domani si trova permanentemente a Vibo Valentia. Dove si poteva allenare per mantenere i livelli consueti ed esserre osservato dal Coach della Nazionale? Capita in qualche Sport che uno sparisca dalla massima Serie ma poi vada in Nazionale? Non sono tutti motivi sufficenti senza il bisogno di spiegare alcunchè? Dov’è la presunta omertà? L’omertà nasce dalla paura, si sa di cosa si sta parlando?

    Questa assoluta amenità secondo la quale il coach non è obbligato a spiegare i motivi ma DEVE dire che un atleta, solitamente inserito nella rosa, in quel momento NON E’ MERITEVOLE di esser convocato è soltanto fonte di ridicolo per chi l’ha pronunciata e cito testualmente le parole del Drago Rosso: ” Ho spiegato chiaramente che Nannoni non è obbligato a spiegare i motivi ma…. ho detto che Nannoni deve solo dire che non ritiene Mondello meritevole della convocazione, e basta”.

    Serve uno psichiatra o è comprensibile anche al pazzo che scrive queste cose che dire: “Mondello non merita la nazionale”

    1) significa motivare, cioè dare un motivo, cioè “non convocato per demerito”

    2) non è possibile per nessuno che non sia il Papa, dire “non ti meriti” senza spiegare il perchè, cioè senza motivarlo, e quindi torniamo al punto 1 e ci torniamo in un circolo vizioso, come un cane che si morda la coda.

    Lo dico e lo ripeto, giornalisti e pubblico possono fare tutte le congetture che preferiscono ma di una cosa in Italia v’è certezza, in mancanza di certezze più serie, UN COMMISSARIO TECNICO DI QUALSIASI SQUADRA NAZIONALE CONVOCA CHI REPUTA CONVOCABILE SENZA CHE NESSUNO DEBBA CHIEDERGLIENE CONTO. Se avrà sbagliato nelle scelte ne risponderà alla Federazione assumendosene le responsabilità.
    Se avessimo un coach che convoca classifiche alla mano potrebbe fare direttamente le valigie.

    Si da il caso ch’io abbia un figliolo che attualmente ricopre la 1a posizione della classifica allievi nazionale in virtù di 2 vittorie in tornei nazionali ed in seguito ad un discreto campionato di C1.
    Ebbene, non è stato convocato per lo stage di Treviso ed il successivo Open di Slovenia. Pensate ch’io debba chiedere conto a Joze Uhr del perchè o pensate lo abbia fatto il Presidente della Squadra in cui milita? Neanche per sogno, le CONVOCAZIONI SI ASPETTANO, NON SI PRETENDONO e Max non le ha pretese, è uno interessato a gettare fango a chiederne conto.

    Ma perchè bisogna arrivare alla meschinità di approfittare del ritorno alle scene di un pluricampione affermato e della lettera di affetto del suo ex Presidente per imbastire una nuova polemica strumentale? Mondy, ti rendi conto che il prezzo della tua intervista schietta e franca è stato l’utilizzo della stessa per fini POLITICI? Ti è stata data voce….ma non era gratis, sappilo.

    Come direbbe Smile, inviterei volentieri il Drago Rosso ad andare a ciapà i ratt, ma “per topi” ci vanno i gatti i quali sono anche abilissimi ad arrampicarsi sugli alberi. Il Drago Rosso sa fare molto di più, lui sa arrampicarsi sugli specchi, quindi: “Va a ciapà i ratt, sura i specc!”

  16. Amministratore ha scritto il 9 Aprile 2008 23:17

    Mondello non poteva essere sottoposto al controllo doping poiché non era a referto. Quel tipo di controllo a random, casuale, chiesto dalla FITeT nel suo programma di controllo e prevenzione, viene fatto sugli atleti che effettivamente giocano e che naturalmente sono nel referto di gara. Diverso sarebbe stato se il controllo lo avesse fatto il CONI nei confronti di un atleta P.O. Probabile Olimpico, in quel caso il controllo non lo si può evitare e può avvenire senza preavviso, anche nella propria abitazione, a questo non ci si può sottrarre. Inoltre Mondello nell’intervista ha dichiarato che sarebbe stato disponibile al controllo in qualunque momento. L’abbandono dal campo di gara è stato dovuto alla lite interna con la società e quindi non riferibile alla vicenda doping.

  17. Saidor ha scritto il 9 Aprile 2008 23:22

    Bertagna vorrei, senza alcuno spirito polemico, chiarire il mio pensiero:

    1) ho usato il termine moralità nell’accezione di: “l’essere conforme alla norma del giusto e dell’onesto” perché mi sembrava congruente con quanto da te espresso (mi permetto di darti del tu se non gradito fammelo sapere). Anche usando un altro termine al posto di moralità (cioè ipotizzando non fosse appropriato) è chiaro che mi riferivo agli atti e non alla persona.
    2) mi piace esprimere liberamente (ed educatamente) le mie opinioni ed idee per confrontarmi con gli altri, questo implica talvolta giudicare atti e situazioni, non m’interessa giudicare le persone né tanto meno fare la morale a chicchessia. Non pretendo nemmeno che le mie opinioni debbano per forza essere condivise.
    3) per quanto chiarito sopra mi sembra un po’ fuori luogo l’accusa di lanciare fango perché non l’ho fatto.
    4) Anonimo è colui che non si firma, io firmo con uno pseudonimo ed è sempre quello. Usassi il mio nome e cognome rimarrei comunque sconosciuto, di fatto anonimo poiché nessuno nell’ambiente pongistico mi conosce. Se ci si dovesse mai incrociare (cosa assai improbabile) sii sicuro che mi presenterò per dissolvere quest’anonimato e magari per andare bere qualche cosa assieme chiacchierarendo “vis à vis”.

    Un saluto cordiale

  18. Amministratore ha scritto il 10 Aprile 2008 01:05

    tti un’idea sbagliata sulle persone con i loro comportamenti e sugli avvenimenti successi, di ciò, c’è solo un responsabile, la FITeT.
    Ma ormai cosa contano le responsabilità, gli errori, le colpe, le malefatte, aggiungete voi qualcosa, se volete. Non c’è nessuno a cui presentare il conto in negativo, proprio nessuno, è una Federazione che si poggia su nessuno o forse si, su una manciata di società che fanno finta di niente.

  19. Drago Rosso ha scritto il 10 Aprile 2008 15:27

    Don Chisciotte della Minchia ha ceduto il culo in leasing alla Fitet, così è costretto a difendere l’indifendibile, facendo figure di merde alla grande. E si mette a sparare puttanate galattiche. La risposta di Costantini, con eleganza, è stata un’ulteriore smerdata per “zero neuroni”, oltre che leccaculo di Sciannimanico e Quarantelli, oltre che Giuda personale dello stesso Costantini, ma io, fedele al principio che avrò sempre io l’ultima parola contro gli smerdati (con le altre persone del blog, quelle oneste, questo principio non è applicato), aggiungo il carico: una colonna di Tir pieni di merrda da rovesciare sul servo idiota. In Italia, ma anche in tutto il mondo, il c.t. di qualsiasi nazionale spiega perché non convoca il più forte giocatore e nessuno di questi c.t. si è mai sognato di rifiutare spiegazioni. Ma lo smerdato si mette a fare i giochetti di parole e di concetti per fare bella figura davanti a Quarantelli e Nannoni, e, guarda un po’ che coincidenza, butta là la mancata convocazione del figlio per dire che lui non protesta. Sì, ma il messaggio l’ha mandato a Quarantelli e Nannoni per la convocazione del figlio in futuro. Che schifoso uomo di niente! Ma torniamo al punto. Quello che questo sciacallo smerdato fa finta di non capire è un concetto fondamentale: visto quello che è successo, non dare spiegazioni, ma facendo restare tutto nel vago e, peggio, associare il nome di Mondello a quello di Piacentini nel caso specifico (la squalifica di Valentino per doping), equivale a dare in pasto Mondello a tutte le illazioni possibili, a tutti i commenti diffamatori. E poi, lo sciacallo smerdato si permette di dare consigli a Mondello sul fatto di essere usato per fini politici. E’ lui l’unico a usare questo blog e qualsiasi altro mezzo di informazione per fini politici, per leccare il culo a Sciannimanico e Quarantelli e guadagnare punti. E nello stesso tempo pugnala alle spalle Costantini e tanti altri, a cominciare da Mondello. Altro che gettare fango, da una parte c’è chi chiede chiarezza, a salvaguardia di chi ha diritto a non essere diffamato, dall’altra c’è chi, come lo sciacallo smerdato, cerca di fare i propri interessi, con la più grande disonestà. Io non getto fango, è Don Chisciotte della Minchia ad avere la merda nel sangue e nell’anima.

  20. pinko ha scritto il 10 Aprile 2008 22:42

    COSTANTINI CHE BRUTTA FIGURA STAI FACENDO CON UN COLLEGA - CHE SCIVOLONE

    IL BLOG ANCORA UNA VOLTA DIMENTICA DI DIRE CHE MONDELLO NON GIOCAVA GARE UFFICIALI E NON SI ALLENAVA DA ALCUNI MESI E COMUNQUE ERA IN PERIODO DI CATTIVA FORMA

    PROPRIO QUESTO BLOG AVEVA ASSOCIATO LA SUA IMPROVVISA SCOMPARSA ALLA APPARIZIONE DEI COMMISARI ANTIDOPING E HAI IL CORAGGIO DI DIRE CHE LA FITET ALIMENTA SOSPETTI - FORSE MONDELLO DOVREBBE COMINCIARE DA QUI PER CHIEDERE DANNI ALLA PROPRIA IMMAGINE

    COME AVRESTI GIUSTIFICATO UNA SUA CONVOCAZIONE

  21. eugenio bertagna ha scritto il 10 Aprile 2008 23:19

    Caro Max, premesso che la trasparenza sia un valore democratico da preservare e coltivare, ci sono situazioni nelle quali si vive un certo imbarazzo a sbilanciarsi nel fare esternazioni, pur in presenza di dichiarazioni epistolari. Quella che io stesso ho stigmatizzato come un’uscita infelice (il famoso discorso sul “Gran Signore” che glissava su Piacentini e Mondello) ne è la riprova. Questa ha certamente dato adito a conclusioni affrettate ma sembrava pure il sasso gettato nello stagno da chi non volesse passare per fesso.

    Detto ciò, credo che fino ad ora abbiamo tutti espresso opinioni sulla Cronaca. Le opinioni sulla Storia le faremo quando i fatti saranno sedimentati. Per la Storia ci vuole tempo e bisogna che tutte le parti in causa abbiano detto la loro. Tra qualche tempo, magari sentiremo anche la campana di Deniso, chissà. Credo che quell’uomo abbia qualche sassolino nella scarpa da rimuovere e prima o poi credo lo farà. Penso sia colui che ha sofferto e pagato di più in questa storia. Possiamo far finta di nulla ma sappiamo bene che i destini di 3 uomini, Deniso, Valentino e Massimiliano sono da almeno vent’anni legati indissolubilmente. Non c’è Max senza Vale e non c’è Vale senza Deniso. E bada bene, non sto accomunando affatto legami scabrosi, nessuna malevolenza nel mio discorso. Parlo semplicemente di affetti, amicizia, lavoro, gioie, sofferenze vissute insieme ed altre che li hanno visti contrapposti come in quest’ultimo episodio. Sembra centrare poco col discorso in questione…invece credo c’entri parecchio.

    Laciami terminare con una richiesta di scuse che rivolgo a Saidor. Rileggendo questo mio passo: ” non possono venire lezioni di moralità da uno che essendo anonimo per motivi propri, approfitta dell’anonimato per lanciare fango impunentemente”, ho compreso come fosse facile credere ch’io mi riferissi a te. Però se leggi appena sopra scopri che stavo parlando di chi usava la parola “omertà” e non eri stato tu a pronunciarla. Perciò ti chiedo scusa se ti ho fatto pensare che ce l’avessi con te, ti assicuro che non è così. Le tue obiezioni me le hai rivolte con garbo e senza malanimo, sarei stato scortese a ripagarti così maldestramente. Un Sauto.

  22. Drago Rosso ha scritto il 11 Aprile 2008 16:25

    Una necessaria precisazione per Pinko. La faccio io (e naturalmente la potrà fare anche Costantini, se vuole) perché ho spiegato su questo blog la situazione di Mondello all’epoca dell’assenza nella partita fra Pieve e Roma. Questo blog, nelle persone dell’amministratore e di chi, come me e Vermiglio, è autorizzato ufficialmente a scrivere i post, non ha mai accusato Mondello di doping. Qualcuno, intervendo nella discussione, ha fatto questa ipotesi. Così, io sono intervenuto e ho spiegato (si può andare a riprendere il mio intervento) che per Mondello non si poteva assolutamente parlare di caso di doping, né di controllo antidoping rifiutato. Ho spiegato tutte le procedure e le circostanze e il risultato finale era sempre lo stesso: Mondello non poteva essere accusato di doping. Quindi, l’accusa al blog di essere stato il primo responsabile delle voci diffamatorie su Mondello è sbagliata. Il blog, al contrario, ha difeso il diritto di Mondello a essere giudicato solo per quello di cui è responsabile, non per altro. E così stiamo continuando a fare.
    Il discorso del suo cattivo stato di forma è un altro problema. Il c.t. della nazionale ha tutto il diritto-dovere di escludere un giocatore che non si allena, che non è in forma, che non può garantire un rendimento adeguato all’impegno della squadra, ma è fondamentale non creare equivoci fra le due situazioni: se Mondello non si allena, non può essere convocato, ma nessuno può dire o tentare di far capire che non è convocato per problemi di doping, perché non è vero. Questo blog ha la coscienza assolutamente pulita e lo può dimostrare in qualsiasi momento. Ed è lo stesso Mondello a confermare la sua fiducia nel blog concedendo l’intervista e autorizzando la pubblicazione della famosa lettera di cui la Fitet non aveva parlato. Quindi, sono stati altri (e non sto parlando di altri blog o forum) a creare l’equivoco con silenzi colpevoli.

  23. attila ha scritto il 16 Aprile 2008 12:41

    Doping, forse doping, no doping, stranieri, allenatori compiacenti e incapaci, interessi privati, infiammazioni al polso, cattivi stati di forma, dichiarazioni compiacenti o carenti, i nostri giovani che volano regolarmente fouri dai tornei, leviamo Yang, Tan e i figli di altre… mentalita’ e di altre…tecniche, resta la speranza Mutti e questo significa livello italiano zero, un lavoro inesistente, presentazione di una realta’ del tennistavolo italiano dai toni trionfali, la grancassa per nascondere il vuoto di idee e di competenza.
    Quando si comincera’ a lavorare da…rumeni, da tedeschi e avere risultati che sono conseguenza del lavoro serio ?
    In questo panorama, uno sguiz ci sta a… fagiolo.

  24. eugenio bertagna ha scritto il 18 Aprile 2008 20:54

    Attila, credo che questo tipo di problematiche siano meglio trattate nei commenti al post infelicemente intitolato “La vergogna di Nantes”. Un Saluto.

  25. attila ha scritto il 21 Aprile 2008 10:58

    Ne, Bertagna, mi scusi ma non ha afferrato lo spirito del mio commento. E’ evidente che una disamina sul lavoro federale sta bene nell’altro posto.
    Infatti io non ho approfondito il problema, lo farei eventualmente nel post…o adatto.

    Le spiego: lo spirtio del commento è solo uno sfogo, sono stufo di vedere e sentire certe cose del TT italiano, vorrei parlassero meno di cocaina, fughe dai campi di gara, lettere di scuse, puttanate su presunti risultati eccezionali quando è evidente che non si è capaci di combinare una pippa e si rovinano gli atleti tipo Stefanova.

    Cioè…vorrei vedere meno chaicchiere, processi del lunedì, cose negative e più lavoro e risulati.

    Mi scusi se ho criticato la federazione e provocato reazioni acide…era per questo il suo commento, no ?

    E lei, scusi, che fa ? Il presunto aiuto moderatore stipendiato segretamente dal Drago Rossso che finge di odiarla?

    Spero capisca il tono scherzoso della mia frase.

  26. eugenio bertagna ha scritto il 22 Aprile 2008 17:17

    Salve Caro Diserbante Unno. No, mi sembrava solo che avremmo potuto chiacchierare sul tema da lei sviscerato, laddove avevamo, in diversi di noi, parlato di cose in argomento. Tutto qui.
    Che lei abbia scritto le sue considerazioni qui oppure in un’altra pagina crede che cambi la sostanza della sua critica alla Federaziùn? Personalmente, non mi cambia nulla. Poi faccia come crede più opportuno. Un Saluto.

  27. Drago Rosso ha scritto il 23 Aprile 2008 01:13

    Il servo idiota non sa frenarsi e, visto che da un po’ non leccava il culo a Sciannimanico, ecco che pretende di dare una punzecchiata. Ma non sa che io vigilo e sono pronto a smerdarlo in qualsiasi momento. E così dice che il post sulle qualificazioni olimpiche è stato “infelicemente” intitolato “La vergogna di Nantes”. Ma che spettacolo che dà lo smerdato Don Chisciotte della Minchia! E’ l’unico a tentare di difendere lo sfacelo tecnico dei suoi amichetti Sciannimanico e Quarantelli. Ma una sola domanda a questo essere immondo: una vita intera dedicata a leccare il culo ai potenti, ma non si vergogna? E non si vergogna dell’esempio che dà alla sua famiglia? Sempre più putrida la sua anima.

  28. attila ha scritto il 23 Aprile 2008 11:16

    Caro Bertagna, come le ho spiegato (ma lo rispiego)
    ho solo voluto esprimere il mio disgusto per l’andazzo del TT italiano in generale e, per far questo, ho solo citato (non approfondito, cosa da fare giustamente in altro loco) la sostanziale merdaggine di quanto succede in federazione e altrove per motivare il mio disgusto.

    La sua moderazione …suvvia, si esima dal fare osservazioni assurde e oltretutto fuori luogo.

    Spero abbia capito, o devo spiegarlo la terza volta ?

    La verità è che lei non modera mai altri discorsi…anche perchè non è un moderatore e uno stipendiato…almeno sicuramente non da Costantini nè dal Drago Rosso.

    Ma è bastato che citassi la federazione con un tono critico, che lei, sempre a favore, sempre acritico, sempre dolce con lo staff federale, non ha saputo resistere dall’intervenire, su altri discorsi non ha mai moderato, solo chi parla male della federazione lei vuole punzecchiare.

    Onestamente non ho mai visto una dedizione così…puntuale, un’incondizionata e chirurgica attività di sostegno…è certamente una fatica, spero abbia i suoi vantaggi.

  29. eugenio bertagna ha scritto il 23 Aprile 2008 15:03

    Ho scritto “infelicemente intitolato” perché la vergogna é un sentimento profondo, provare vergogna per una malefatta o un crimine commesso é degno di miglior causa (o peggiore se preferite) e può essere un atto nobilissimo. Certo che chi non prova vergogna del proprio turpiloquio, della propria volgarità espressa attraverso l’uso delle parole, non conosce il significato autentico di quella parola. Ma per vergognarsi della propria volgarità dovrebbe essere capace di provare un sentimento così profondo qual’è la Vergogna e il Drago Rosso non sa cosa sia la nobiltà d’animo.
    Un cronista equilibrato e competente avrebbe usato frasi tipo: “la débâcle di Nantes” oppure la “disfatta di Nantes” e sarebbe stato sufficiente.
    Invece no, ricorre proprio al senso di Vergogna per descrivere il risultato minimo raggiunto dai nostri a Nantes, proprio lui che non si vergogna nemmeno ad usare l’anonimato per ricoprire d’insulti il prossimo. Perchè non scrive mai: “Eugenio Bertagna, sei un servo idiota” e non mi cita mai per nome e cognome? Ve lo siete mai chiesti? Perché da infingardo qual’é usa solo nomignoli di fantasia per riferirsi al sottoscritto? Provate a chiedervelo. Comunque non ho intenzione di danneggiare Max ed il suo blog, per cui il Drago Rosso continui pure ad insultarmi, lo faccia pure rivolgendosi direttamente ad Eugenio Bertagna. Io sono riconoscente a Costantini per la sua ospitalità e non intendo ricambiarlo con azioni fastidiose.

    “Tornando a Nantes”, per quel risultato qualcuno dovrebbe fare autocritica, questo sì, ma provare vergogna…..mi sembra veramente improprio.
    Ci provi il Drago Rosso a provare vergogna, avrebbe ottimi motivi per farlo, ma bisogna esserne capaci.

  30. eugenio bertagna ha scritto il 23 Aprile 2008 15:07

    Attila, per l’ultima volta, ti ho solo detto “parliamone di là”, tutto qui. La dietrologia lasciamola perdere per una benedetta volta!

  31. Drago Rosso ha scritto il 23 Aprile 2008 23:15

    Il demente e analfabeta (qual è si scrive senza apostrofo, sia quando è al maschile sia quando è al femminile) Don Chisciotte della Minchia cerca scuse patetiche per giustificare le sue leccate di culo ai potenti della Fitet e si mette a fare la filosofia di ’sta minchia sul termine “vergogna”. Poi, naturalmente, da falso qual è, continua a ringraziare Costantini mentre continua a essere il suo Giuda personale. A proposito, che fine hanno fatto i chiarimenti sulle voci diffamatorie su Costantini che Don Chisciotte aveva citato e poi aveva assicurato di non condividere? Poi, magari qualcuno gli spiegherà che il termine “vergogna” è quello più adatto per descrivere il fallimento di una gara di qualificazione alla quale la Fitet si era pomposamente presentata millantando grandi obbiettivi, altro che “la disfatta”. Che il servo idiota continui a rivoltarsi nella sua merda e a non vergognarsi per la sua schifosa leccaculagine.

  32. attila ha scritto il 23 Aprile 2008 23:37

    E poprio questo non dovevi dire, la moderazione non è compito tuo (pensa che neanche max modera, ma lascia libertà anche di errori) …e poi era una sciocchezza e non è dietrologia, ma la spiegazione vera e propria della tua furia moderatrice..ahaha…ho colto nel segno, vero ?

    Scusa, poi fammi un favore, non usare la parola “dietrologia”, richiama immagini sinistre ed inquietanti…a proposito, metti le mutande di ferro, dopo l’ultimo tuo commento, ora arriva il drago da dietro..ahah

  33. eugenio bertagna ha scritto il 24 Aprile 2008 12:47

    Mi preme chiarire che non era assolutamente mia intenzione ergermi a censore di nessuno. Ad Attila avevo suggerito di portare le sue considerazioni laddove era in corso un dibattito sullo stesso tema cosicchè ci fosse più organicità al discorso. Non ero entrato nel merito in alcun modo.
    Lo stesso avevo fatto rivolgendomi al signor Pettinaro il quale proponeva uno spunto che poteva essere approfondito ma per rispetto all’opera di Max (il suo e-libro) non mi sembrava giusto, da parte mia, commentare in quella sede. Tutto qui. Non comprendo perchè Attila abbia voluto vedere nel mio invito una sorta di intento moderatorio strumentale dal momento che si mostrava critico verso l’operato federale. Le mie parole incriminate erano queste: “Attila, credo che questo tipo di problematiche siano meglio trattate nei commenti al post infelicemente intitolato “La vergogna di Nantes”.” Ci si legge qualcosa di strumentale nei confronti di Attila? Non entravo minimamente nel merito. Mi scuso coi lettori se ho dato l’impressione di voler fare il “parcheggiatore abusivo”.

    Riguardo la richiesta di rinforzi avanzata da Attila (e raccolta dall’interessato) verso l’alvarovitali del tennistavolo, un giornalista “satirico” che usa parolacce, rutti e pernacchie per far divertire il suo pubblico, stendo un pietoso…sipario.
    Un Saluto.

  34. attila ha scritto il 24 Aprile 2008 20:20

    Te l’ho rispiegato e te lo dico per la terza volta (che fatica, con Bertagna): il mio intervento era attinente al testo, non ho parlato di cose che si dovevo trattare da altre parti, avrei approfondito e tu avresti avuto ragione. Ho citato le merdaggini del TT italiano per sostnere l’argomento principale che era la mia nausea per certi discorsi ed ero attinente al titolo.

    Non smerdavo la federazione per due ore, dedicando un secondo all’argomento del titolo.

    Per dare la mia opinione sull’argomento del titolo, ho smerdato per un secondo la federazione.

    E’ bastato per farti moderare quello che è contro la federazione, altre volte non hai moderato e ce n’erano di OT…ahaha…suvvia, non fare il finto tonto, anche se lo fai bene.

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