A Biella il pingpong è uno sport agonistico
5 Settembre 2008 da Ping Pong Italia
Ho accettato con entusiasmo l’invito dei dirigenti del TT Biella per trascorrere la giornata del 13 Settembre con la società, con i pongisti e con la città.
Le occasioni per promuovere il pingpong non sono mai abbastanza e quindi ben vengano iniziative di questo tipo che hanno come unico scopo di far conoscere la nostra disciplina sortiva.
Quindi, per chi proviene da quelle parti e non solo, appuntamento a Biella, mi raccomando.
è con piacere che leggo il nome massimo costantini in una locandina che oltre al logo CONI porta anche quello Fitet
bentornato a casa MAX
il fanzz per eccellenza
Con riferismo al titolo, ci tengo a sottolineare che non solamente a Biella il ping pong è uno sport agonistico.
Sicuramente il ping pong NON è solo a Biella ma è un’iniziativa per promuoverlo e farlo conoscere (anziche’ sempre criticare…)
é certamente come dici: solo che questa che potrebbe sembrare solamente un’affermazione ovvia, rappresenta il TITOLO del Progetto da realizzare nelle scuole del nostro territorio ,presentato ai media e alle autorità ….che ancora lo considerano sport “ricreativo”,come molti purtroppo.
Ma…………cari signori……e ora vi arriva la sguaiata risata di attila …ahahahahahahahahah…ma ancora non capite che lelesguizzero, che già nel nome è una presa in giro (del povero Gabriele Chiari, “lele svizzero”), si diverte ?
E’ evidente che il titolo significa che, al contrario di altri posti dove il tt è solo amatoriale (ci sono città senza squadre) a Biella c’è il tt agonistico, quindi il titolo è giusto……………………….ha fatto solo una battuta, su….
Grazie Chicco, ora ho compreso fino in fondo (almeno spero) quel’era la finalità ultima dello slogan “A Biella il pingpong è sport agonistico”.
Credo che abbiate trovato il modo migliore per catturare l’attenzione degli operatori scolastici, dei genitori e dei ragazzini:
una conferenza Stampa nella sede provinciale Coni, alla presenza delle Autorità Scolastiche e Civili della vostra città insieme alla figura più rappresentativa del tennistavolo italiano, Max Costantini. Bravi davvero, solo con iniziative di questo tipo si avrà uno sviluppo nel reclutamento di nuove leve che altrimenti sono attratte da discipline più ruffiane in termini d’immagine.
Quei clubs che non vogliono o non possono fare attività nelle scuole sono destinati ad una attività dopolavoristica che rischia di estinguersi.
In questo momento va anche cavalcata l’onda lunga delle Olimpiadi di Pechino che hanno dato un certo risalto alla nostra disciplina. Un Saluto.