Da Sport Week del 20/9
20 Settembre 2008 da Ping Pong Italia
di Gianluca Gasparini
E’ uscito oggi su Sport Week, il magazine della Gazzetta dello Sport, a firma di Gianluca Gasparini, una mia breve intervista sull’esperienza negli Emirati Arabi unita a quella di altri sportivi che, in altre discipline, sono entrati in contatto con il mondo arabo.
Trovate il pezzo a pagina 71 e di seguito ecco il testo che mi riguarda.
…-Massimo Costantini è stato il più grande giocatore di tennistavolo italiano, ha allenato la Nazionale azzurra e, per un periodo, fino al Luglio scorso, quella degli Emirati.
“Ho vissuto un anno a Dubai, ora è una città cosmopolita, il cuore arabo è scandito dalle cinque preghiere della giornata”, racconta. ” Da loro la scala degli sport è strana. Ad esempio è importantissimo il karate, perché una campionessa è la figlia dello Sceicco di Dubai. Dal punto di vista organizzativo, per chi ci lavora, è tutto molto buono. Anche se nel loro modo di pensare il lavoro di tecnico è considerato inferiore a quello di manager, per questo lo affidano quasi sempre agli stranieri”.
Ci sono due peculiarità che a Costantini piacciono molto.
“I club sono polisportive e il campionato si vince calcolando tutte le discipline: in questo modo non puoi sottovalutare alcuno sport, conta anche il ping-pong per dire, e il livello deve per forza crescere non solo nel calcio. Ho visto palestre in cui il lavoro sui giovani ferveva davvero. E L’altra scelta interessante è che, per ogni sport, bisogna presentare formazioni under 15, under 18 e seniores. Il ricambio dev’essere all’altezza e così, dai 12 ai 22 anni, sono molto impegnati. Poi, essendo dilettanti, smettono: più o meno a quell’età si sposano e si dedicano al lavoro”.
E il tifo?
” Per l’Italia di calcio diventano matti: fanatici così per la Nazionale non li ho trovati nemmeno da noi…
Ho vissuto circa 5 anni negli Emirati. Erano gli anni ‘84 - ‘89 e non c’era il cosmopolismo attuale ma persone con un alto senso di ospitalita’ e di cortesia.
Per le mie molte modeste conoscenze pongistiche, fui invitato ad aiutare i giovani ad allenarsi: il coach, un Siriano molto gentile, divideva con me i compiti per formare il Club locale di Abu Dhabi, Al Whada.
Gente sempre molto gentile ed ospitale: spesso ero invitato a colazione con gli stessi giocatori con i quali condivido conoscenze ed esperienze.
Conservo un ottimo ricordo ormai parte indelebile della mia vita.
il mondo arabo dal mio modesto punto di vista e dalla mia esperienza è alquanto diverso da area ad area, mentre Dubai rappresenta tutto fuorchè il vero mondo arabo….è una citta’ che sta crescendo in modo smisurato..
basta andare a Sharjah e si è gia’ in Arabia Saudita…con regole diverse.
i club son organizzati benissimo , il concetto della polisportiva è una cosa bella e interessante,i club son strutture da paura come sedi e servizi…
sull’ospitalita’ …bah…secondo me ti trattano sempre come un essere di livello inferiore, poi cè sempre questa differenzizione tra il mondo maschile e quello femminile…entita’ separate sia nella vita che nello sport….non tutto mi va a genio…onestamente ovvio i 5
Ho avuto il piacere di vedere costantini al lavoro in diverse occasioni, non è facile lavorare con gli arabi, han tempi e concetti completamenti diversi dai nostri a partire dalla puntualita’ e dal rispetto degli impegni..
resta in ogni caso un mondo a me molto caro, sia per gli usi che per i costumi..
il ping pong anche li’ è uno sport di secondo piano…anche se i bambini hanno la paghetta…il servizio bus,…e un sacco di confort durante gli allenamenti che forse da noi non hanno neanche i “pro”..
son piu’ di 10 anni che lavoro con gli arabi e come tutto ogni mondo è paese ma ho un buon ricordo anchio degli amici pongisti incontrati la’,siriani,egiziani,polacchi,russi….e ho anche avuto il piacere di aver conosciuto a Dubai un grande pongista italiano.:)
Bentornato a casa Max
Roberto, Alessandra & C
ma chi è gianluca gasparini?
Gianluca Gasparini è un giornalista della Gazzetta dello Sport.
sti gapperi.