I Mondiali del Drago Rosso 2

1 Maggio 2009 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Fuori Samsonov, Yoo Seung Min e Oh Sang Eun, oltre a Crisan e a Chuan Chih Yuan (ma questa non è più una sorpresa). Ovtcharov rischia contro un ragazzino giapponese, e fa una figura penosa e patetica col suo comportamento: proteste contro l’arbitro, grida, gesti scomposti, tensione. Una figuraccia! Quindi, i Mondiali di Yokohama fanno il botto e dimostrano che la situazione tecnica, ormai, è irreparabilmente compromessa. Nessuno è in grado di contrastare i cinesi, c’è un altro mondo che si scanna per avanzare di qualche passettino, ma poi va a frantumarsi contro una muraglia di titanio. Nella prima giornata dei Mondiali “veri”, vale a dire con l’avvio dei tabelloni di singolo e doppio (quello di doppio misto, il più scemo, aveva avuto un prologo la sera prima), l’Italia non si fa attendere per confermare la brutta figura che era stata ampiamente annunciata: tutti fuori nel singolo. Ma andiamo con ordine.

SORPRESE
Il risultato più clamoroso è l’eliminazione di Samsonov, che perde 4-1 col sudcoreano Kim Jung Hoon, n. 52 del mondo, tarchiato, veloce e potente, ma niente di eccezionale. Samsonov è sempre anticipato nelle soluzioni d’attacco, non controlla i top di diritto dell’avversario e il suo block di rovescio è fuori fase, tant’è che si vedono numerose “steccate”, con la pallina che salta in aria dopo aver colpito il bordo della racchetta. In più, c’è un atteggiamento quasi rassegnato di Samsonov, che non riesce mai a reagire e conferma i problemi che ha sempre avuto nei Mondiali, a eccezione di quello del 1997, quando, giovanissimo, arrivò in finale e perse con Waldner. E’ un comportamento davvero strano, soprattutto perché ha sprecato, non solo in questi Mondiali, anche molti tabelloni favorevoli per arrivare in semifinale.
Altra sorpresa è l’uscita di Yoo Seung Min, battuto dallo sloveno Tokic, n.53 del mondo, che gli italiani conoscono bene visto che gioca nel Circolo Milano (a proposito del quale, dopo il ritiro del Circolo Roma, ci sarà da fare un discorso più approfondito fra qualche giorno). Secondo me, comunque, la sorpresa è relativa, perché Yoo Seung Min ha avuto pochi picchi di rendimento nella sua carriera e tantissimi periodi di crisi. Dopo l’oro olimpico nel 2004, cominciò la serie nera, interrotta solo ai Mondiali di Zagabria, quando batté Boll 4-0 e fece soffrire Wang Liqin in semifinale (4-3 per il cinese), poi di nuovo prestazioni incolori, che contrastano con le sue grandi potenzialità. Con Tokic c’è stata lotta solo nei primi set, poi lo sloveno ha comandato il gioco, dimostrando di meritare la vittoria. E per la Corea del Sud, subito dopo, si è aggiunta un’altra mazzata, quando Oh Sang Eun è stato battuto dal più piccolo dei fratelli
Matsudaira, Kenta (il più grande, Kenji, ha perso con Wang Liqin, non al massimo ma in grado di andare avanti). Oh Sang Eun è sempre stato una specie si sfinge sul campo di gara, mai un segno di insofferenza, di tensione, tanto da far pensare che non si impegnasse davvero e che abbia sprecato tante occasioni proprio per colpa di questo suo carattere dimesso. Con Matsudaira è stata la ripetizione di tutto quello che si era già visto, la sensazione di mancanza di grinta di fronte a un ragazzo che invece si esaltava sempre di più, spinto da un pubblico casinaro (ma correttissimo) all’inverosimile. E alla fine Oh Sang Eun ha fallito un’altra occasione per arrivare fino in fondo. Per i sudcoreani è rimasto solo Joo Se Yhuk a reggere la possibile bandiera di una medaglia. Contro Baum ha avuto qualche sitazione, ma poi si è sciolto e ha chiuso la questione.
Per il resto, c’è da segnalare la sconfitta di Crisan da Fegerl, che però ha poi perso da Mattenet (vincitore di Tomasi al primo turno), a conferma che la sconfitta del rumeno non era dovuta all’incontro con chissà quale astro nascente. E poi quella di Chuan Chih Yuan dal difensore greco Gionis, in una partita lunghissima, spettacolare e piena di emozioni. Chuan Chih Yuan, che sotto la guida di Leo Amizic era arrivato a vincere addirittura il Master nel 2003, continua la sua discesa tecnica senza fine, determinata proprio dalla nuova guida tecnica. Mezza sorpresa, per via dell’età, è la sconfitta di Chen Weixing, che ha comunque dovuto arrendersi a un giovane molto interessante come Apolonia. Chiarisco, comunque, che quando parlo di “giovane interessante” c’è sempre di mezzo un discorso di proporzioni: “interessante” per diventare uno dei più forti europei, ma nessuna possibilità di competere con i cinesi.  Infine, si nota un Ma Lin completamente scoglionato, che arriva a stare 2-2 con Carneros, prima di impegnarsi e chiudere 4-2 con gli ultimi due set entrambi 11-2. I cinesi più in forma, stando a quanto si è visto nella prima giornata, sono Wang Hao e Ma Long. E’ sempre più probabile (salvo strane sorprese) che la loro semifinale sarà la vera finale.

LA SCENEGGIATA DI OVTCHAROV
Parlando di Apolonia, ho fatto riferimento ai giovani europei. E a questo proposito, ecco Ovtcharov, che conferma di essere arrivato a un punto morto della sua evoluzione tecnica. Al primo turno stenta contro un cinese-turco, Kou Lei, che non ha alcunché di particolare. Poi, si trova di fronte il 14enne giapponese Koki Niwa, che è molto bravo, ma non mi dà affatto la sensazione di poter diventare uno dei primi del mondo. Comunque, Ovtcharov è in difficoltà sin dall’inizio, molti suoi attacchi potenti vengono facilmente bloccati di rovescio da Niwa. Ovtcharov diventa sempre più nervoso ed esplode clamorosamente quando l’arbitro gli chiama un punto sul servizio (il suo solito servizio ridicolo, inventato sicuramente da un demente): comincia a protestare, appoggiato dal suo tecnico Prause. Dopo un po’, altra chiamata sul servizio e punto perso. Ovtcharov dà il via a una sceneggiata indegna, chiede l’intervento del giudice arbitro e quando
questi arriva si mette a dire cose allucinanti: “Nella mia carriera non mi è mai stato chiamato un servizio” (e non è vero, gli è stato chiamato eccome), e poi, “Questo arbitro non parla nemmeno inglese”. Insomma, una arroganza senza pari. Fatto sta che trasforma l’incontro in una rissa, l’arbitro non gli chiama più nemmeno un servizio, nonostante ne faccia ancora tanti scorretti. Davvero da vergognarsi. Niwa, con la sua inesperienza, ha un momento di esitazione, perde punti importanti e fatica a riprendersi. Quando ricomincia a essere più sicuro, riesce a rimontare e a mettere di nuovo in crisi Ovtcharov. Alla fine, il tedesco ce la fa ed esulta come se avesse vinto un titolo mondiale. Di fronte ha un ragazzino di 14 anni che, con un atteggiamento serio e corretto, rende ancora più ridicolo il suo comportamento sguaiato e irrispettoso di avversari e arbitri. Purtroppo, questo è diventato Ovtcharov, che all’inizio della sua carriera, sotto ben altri allenatori, non certo tedeschi, era un modello di educazione. Della tecnica, poi, meglio non parlarne, dovremmo scendere al livello delle cloache.

LE DONNE
Sorprese ci sono state anche fra le donne, anche se in misura molto minore rispetto agli uomini. Una però risalta: fuori una delle 7 cinesi in gara, Yao Yan, considerata dai tecnici cinesi (ma non da me) una grande promessa. Intendiamoci, diventerà molto forte, ma non è la campionessa con qualcosa in più, e infatti lo ha dimostrato a Yokohama, perdendo da una sudcoreana non certo irresistibile, Park Young Sook. Yao Yan ha un fisico particolare: è alta e pesante, non nel senso che sia grassa, ma ha un fisico robusto che le causa difficoltà contro avversarie veloci. Per capirci meglio, faccio l’esempio di un’altra cinese dal fisico robusto, Guo Yan, che ha gambe con grossi muscoli, ma è più proporzionata rispetto a Yao Yan e ha una esplosività fisica che sopperisce a una minore velocità di spostamenti. Yao Yan ha una sensibilità notevole nel braccio e nel polso, ma è lenta. Così, contro Park Young Sook, che è velocissima nei suoi attacchi improvvisi, soffre. Va sotto, rimonta, ma alla fine deve cedere. Rimango dell’idea che sia stato un errore non portare a Yokohama la giovane campionessa nazionale in carica Wen Jia. Le altre sorprese, non eclatanti, riguardano le giapponesi. In negativo, ci sono le uscite delle due più forti, Fukuhara e Hirano. Fukuhara è una diva in Giappone, pur non avendo alcuna potenzialità di campionessa. Fu lanciata tanti anni fa come una sicura grande promessa, non ha mai vinto una mazza, ma continua a essere considerata, sulla spinta di una campagna di stampa orchestrata dagli sponsor, una giocatrice in grado di competere con le cinesi. Una autentica bestemmia tecnica. E infatti, ecco che perde con la Schall, mica con una giocatrice di alto livello, ma semplicemente con una di categoria media, per giunta di una certa età, che non può sperare, nei tornei internazionali, di andare avanti più di un turno o due, se le va bene. Fukuhara, proprio nell’occasione più importante, dimostra di essere un gigantesco bluff. Diverso il discorso per Sayaka Hirano, che è una giocatrice vera, e, anche se è di livello inferiore rispetto alle cinesi, è superiore a tutte le altre. Ma per lei, probabilmente, gioca un ruolo decisivo il fatto di scendere in campo subito dopo l’eliminazione della Fukuhara, con la pressione per essere rimasta l’unica speranza giapponese per una medaglia. E così, in una partita che dovrebbe essere una formalità, contro la slovacca Odorova, finisce col non ritrovarsi. Conduce 2-1 e 7-3 e in quel momento crolla. Resiste con la sua eccezionale grinta, sciupa tante occasioni per riportarsi in vantaggio, ma poi cede e scoppia in lacrime. Sempre per il Giappone, in positivo c’è la piccola Ishikawa che, sotto per 3-0 e tanti a pochi contro Tie Yana (Hong Kong), n.10 del mondo, rinasce e vince. E va fuori anche la n.9 del mondo, Wang Yuegu (Singapore): conduce 3-1 contro una giocatrice pazza come la Strbikova, ma stavolta è lei a fare la parte della pazza e perde 4-3. Infine, sorpresa più in piccolo, ma comunque di un certo rilievo: Samara perde 4-3 con Huang Yi Hwa (Taipei), una gara nervosissima per lei, che nei precedenti Mondiali era entrata negli ottavi.

L’INDIA DI COSTANTINI
Fra le sorprese, piccole e grandi, della prima giornata dei Mondiali, c’è da mettere anche l’India di Massimo Costantini. Per la prima volta nella storia dell’attuale squadra nazionale (voglio dire di “questi” giocatori) ci sono un singolo al terzo turno e un doppio al secondo turno. L’impresa più importante è quella di Sharat Kamal (che sul tabellone è indicato come Achanta). Gioca in Spagna, è n.85 del mondo, ma non era mai arrivato così lontano ai Mondiali. Al primo turno batte il cinese-norvegese Wang Jianfeng (4-2), poi si trova il tedesco Steger, n.39 del mondo, che sembra un ostacolo difficilmente superabile. Invece, Sharat costruisce una prestazione notevolissima e schianta Steger (4-1). I suoi limiti sono soprattutto mentali, perché ha grandi alti e bassi (o sarebbe meglio dire che in alcuni set si addormenta completamente), ma ha notevoli qualità tecniche, che garantiscono anche spettacolo in alcune azioni di gioco. Adesso, si
trova di fronte Gionis e sarà una bella sfida. Arrivare al quarto turno sarebbe un risultato sensazionale per l’India. E Sharat è protagonista anche nel doppio: in coppia con Saha compie una autentica prodezza, contro un doppio esperto come Grujic/Karakasevic: è un 4-0 incredibile, tirato soprattutto negli ultimi due set ma netto. Certo, Costantini è arrivato da appena due mesi, stiamo parlando di giocatori già impostati, ma è evidente che qualcosa è già cambiato, soprattutto nell’approccio mentale alla partita, qualcosa che molti tecnici, acclamati dagli incompetenti, ignorano totalmente.

FIGURACCIA AZZURRA
E, invece che “dulcis in fundo”, ecco l’amarissimo nel finale: la brutta figura degli azzurri nel singolo. Certo, ci sono attenuanti per alcuni di loro, ma il problema è che, nel complesso, non si intravede uno spiraglio per un buon risultato. E’ l’impostazione generale a essere sbagliata, col doversi affidare per forza a giocatori sempre più anziani, con la rinuncia immotivata ad alcuni giocatori come Nyagol Stoyanov in certi casi, e con la mancanza di alternativa in altri. Insomma, è una nazionale che precipita sempre più in basso e che non ha un ricambio generazionale, frutto degli errori di tante gestioni federali. E se qualcuno vuole fare lo spiritoso dicendo che c’era anche Costantini come guida tecnica per un certo periodo, ricordo soltanto che le sue scelte, per i Mondiali del 2005, furono bocciate dalla Fitet: Costantini voleva portare i giovani Bobocica e Spinicchia, il Consiglio federale cancellò quelle iscrizioni (che erano già
state fatte, come risulta dagli atti ufficiali dell’Ittf). Così, Bobocica dovette aspettare per fare esperienza, Spinicchia si vide la carriera in nazionale troncata da quell’episodio. Come si vede, quando arriva qualcuno che cerca il ricambio, viene bloccato dall’alto.
Il risultato è che abbiamo un 46enne nel singolo maschile a Yokohama, mentre il giovane Stoyanov, numero 1 della classifica nazionale, viene lasciato fuori con spiegazioni allucinanti. Anzi, senza alcuna spiegazione, visto che si dice che a Yokohama sono stati portati i “tre azzurri più forti”, secondo il bollettino ufficiale Fitet. E il risultato è che abbiamo due giocatrici oltre i 30 anni a Yokohama e solo una giovane, ma non più giovanissima, che tecnicamente si è fermata e non ha più alcuna speranza di crescita. Che poi meritino di giocare è un altro discorso, ma il problema è che alle loro spalle,  c’è il vuoto, l’abisso.
Così, possiamo giustificare la sconfitta di Laura Negrisoli, che si ritrova di fronte la giapponese Fukuoka con una gomma “distruttrice di gioco”, quella di Nikoleta Stefanova con la campionessa olimpica Zhang Yining, quella di Stefano Tomasi col francese Mattenet, di classifica superiore alla sua. Ma poi vengono fuori tutte le cose che non vanno. Partendo dalle donne, è vero che Stefanova non può alcunché contro Zhang Yining, ma, tranne una partenza sorprendente, il resto dell’incontro non esiste e i punteggi lo stanno a dimostrare. E poi, al primo turno, contro una difesa come la Sorochinskaya, ormai sovrappeso e in caduta libera, Niko deve arrivare all’ultimo set per vincere. E’ già un progresso che non stia perdendo più con giocatrici intorno alla 200ma posizione mondiale, come avveniva fino a 2 anni fa, ma è evidente che Niko è al limite delle sue possibilità: vince con le giocatrici più deboli, perde con quelle più forti. E, per
favore, lasciamo stare la vittoria ottenuta pochi mesi fa con Lin Ling, n.29 del mondo: ha 32 anni, è usurata nel fisico dopo una grandissima carriera e il suo livello non è più da n.29, ma molto più basso. Insomma, Niko ha ritrovato un minimo di decenza tecnica, visto il bel braccio che si ritrova, ma gli anni perduti con un lavoro non all’altezza non sono più recuperabili. E continuiamo con le donne. Tan Wenling vince senza problemi al primo turno con la cinese-irlandese Liu Na. Poi le tocca la difesa cinese-olandese Li Jie: molto forte, sì, ma Tan Wenling contro le difese gioca benissimo. Non dimentichiamo, tanto per fare un esempio, che ai Mondiali a squadre del 2006, a Brema (3 anni fa, non un’eternità), fece fuori senza problemi le due difese sudcoreane Kim Kyung Ah e Park Mi Young, di un’altra categoria rispetto a Li Jie. Invece, stavolta, Tan Wenling perde 4-0. Non credo che contro una difesa abbia mai disputato una così brutta gara. In particolare, Tan riesce ad attaccare in topspin, a far allontanare Li Jie dal tavolo, ma non esegue nemmeno una schiacciata, permettendo così all’olandese di recuperare sempre. Non è possibile che in una partita non si faccia nemmeno una schiacciata ed è probabilmente il segno di un cattivo lavoro di preparazione ai Mondiali. Non avere il coraggio o il tempismo per schiacciare significa che la giocatrice non si sente sicura, non ha alle spalle l’automatismo che si costruisce solo con tante ore di lavoro.
Fra gli uomini, detto di Tomasi, che ha fatto il suo dovere, dovremmo dire che, paradossalmente anche Yang Min ha fatto il suo, perdendo 4-1 con Korbel. Non si tratta di prendere in giro Yango, ma di prendere atto che lui non può fare più di quello che ha fatto. E badate bene che il suo avversario è un altro “vecchietto”, anche se meno di lui, usurato da una lunghissima carriera con un gioco spettacolare e dispendioso. La dimostrazione sta nel fatto che, al turno successivo, Korbel perde 4-1 con Keinath, un giocatore più che normale, senza alcuna particolare qualità tecnica. Insomma, fra Korbel e Yang Min c’è stata una specie di “guerra fra poveri”. Le difficoltà fisiche di Yango, tra l’altro, sono state evidenti nel corso della partita: in più di un set, si è trovato avanti nel punteggio, ma è sempre calato nel finale, segno evidente di limiti fisici resi ancora più gravi dal fatto che lui non è più un giocatore professionista, ma un
allenatore. Quindi, non svolge più gli allenamenti di un giocatore professionista, ma quelli di un allenatore che fa da sparring ai suoi giocatori. E’ un impegno completamente diverso. Chiunque sappia un minimo di tennistavolo lo capisce bene, ma la Fitet ha deciso di convocarlo di nuovo in nazionale, escludendo fra l’altro Stoyanov. Non mi stancherò mai di ripeterlo: è uno scandalo. E lo scandalo si ripeterà coi Giochi del Mediterraneo. Stoyanov sarà di nuovo escluso. A proposito, prima che la Fitet se ne venga fuori con un’altra scusa, dicendo che ai Giochi del Mediterraneo (che si svolgono sotto l’egida del Coni) possono partecipare solo quelli che hanno il passaporto italiano, faccio notare che Stoyanov ha avuto il passaporto: è italiano a tutti gli effetti. Anche per questo motivo, è uno scandalo che Stoyanov non sia stato convocato per i Mondiali, è uno scandalo che non abbia giocato in nazionale finora, è uno scandalo che non vada ai Giochi del Mediterraneo. E poi ci ritroveremo con un altro comunicato della Fitet nel quale si dice che a Pescara, ai Giochi del Mediterraneo, vanno gli azzurri più forti, quelli con la migliore classifica mondiale. Applausi!
Concludiamo con Bobocica. Bruttissima e grave la sua sconfitta con l’islandese Stephensen. Non è possibile perdere con un avversario tecnicamente tanto inferiore. Tutto sbagliato in questa partita da parte di Bobocica, tutto sbagliato nella conduzione tecnica. Mi sono persino stancato di spiegare tutto quello che non va. Adesso ci sono rimasti solo il doppio femminile e i tre doppi misti. Aspettiamo la fine dell’agonia, ma si può dire fin d’ora che questa Italia è da rottamare.

Commenti

16 risposte per “I Mondiali del Drago Rosso 2”

  1. Carlo Pandolfini ha scritto il 1 Maggio 2009 08:38

    Credo che le foto che immortalano i gesti tecnici degli azzurri nell’atto di tentare di colpire la pallina descrivono la situazione quanto o forse anche di più della chiara analisi del drago Rosso.

  2. lelesguizzero ha scritto il 1 Maggio 2009 19:25

    4 the drago: above u vrait:

    “mentre il giovane Stoyanov, numero 1 della classifica nazionale, viene lasciato fuori con spiegazioni allucinanti”.

    stoyanov- margarone 2-3

    margarone-ragni 0-3

    Può bastare come spiegazione????

    Ps se stoyanov andasse ai mondiali…ragni come minimo lo vogliamo alle olimpiadi.

  3. ttflorence ha scritto il 1 Maggio 2009 19:54

    Credo che la tua analisi sia molto giusta sopratutto sulle vicende Italiane e spero che loro si rendano conto dove ci stanno portando. Vorrei farti anche una domanda come super esperto del tt cinese, vorrei sapere come mai zhang jike, che secondo me e’ il giocatore che ha piu’ numeri di tutti fra le nuove leve, non e’ presente.

  4. zzantitop ha scritto il 2 Maggio 2009 10:45

    Coach ….

    C-o-n-g-r-a-t-u-l-a-t-i-o-n-s!

    Three cheers for India. Hip hip hurrah!!!! Hip hip hurrah !!!! Hip hip hurrah !!

    aswani ,vikram and all indian fan ZZ :)

  5. Drago Rosso ha scritto il 2 Maggio 2009 19:34

    Ttflorence, evidentemente ti sei persa una puntata dei miei articoli su Yokohama. Spiegavo, infatti che Zhang Jike non è stato iscritto al singolo perché i cinesi hanno deciso di far giocare un torneo interno, in cui Zhang Chao è arrivato secondo e Xu Xin terzo (Wang Hao primo), e hanno tolto il posto a Zhang Jike. Ho detto che mi sembra una stupidaggine e ho ribadito il mio giudizio su Zhang Jike, unico nuovo fuoriclasse cinese insieme a Ma Long. Naturalmente, se ti vai a rileggere tutto, puoi avere un’idea molto più completa e precisa della situazione e dei miei giudizi.

  6. Linetti ha scritto il 4 Maggio 2009 22:37

    Ho già sostenuto che é discriminatorio non convocare Stoyanov per il suo impegno nello studio ma non é vero che “non abbia giocato in nazionale finora”.
    Nyagol ha fatto parte della compagine che ha vinto con la Spagna in European Champions League ed é autore di 2 punti contro Duran e Machado.

    Europeans Champions League
    SPAGNA - ITALIA 1 - 3

    Machado-Rech 3-0
    Duran-Stoyanov 2-3
    Carneros-Tomasi 2-3
    Machado-Stoyanov 1-3

  7. Linetti ha scritto il 4 Maggio 2009 22:41

    Per un lapsus ho scritto “Europeans Champions League” al posto di “European Nations League”. Mi scuso coi lettori e con l’amministratore.

  8. zzantitop ha scritto il 5 Maggio 2009 12:04

    SPAGNA - ITALIA 1 - 3

    Machado-Rech 3-0
    Duran-Stoyanov 2-3
    Carneros-Tomasi 2-3
    Machado-Stoyanov 1-3….

    “Paganini, abituato ad improvvisare la sua musica e spesso -forse esagerando- lesionandosi i polpastrelli, decide di recare questo messaggio al futuro re di Savoia: “Paganini non ripete”. Al musicista genovese, in seguito a questo ‘incidente diplomatico’, viene tolto il permesso di eseguire il terzo concerto, previsto dalla sua tournée.”

    asusualniente dipersonale…
    esoloperoggiZZegliingegneri :)

  9. Linetti ha scritto il 5 Maggio 2009 17:53

    ttflorence significa “tennistavolo Firenze”. Genere neutro.

  10. Drago Rosso ha scritto il 5 Maggio 2009 18:03

    E chi ha mai detto che Stoyanov non ha mai giocato in nazionale? Linetti, impara a leggere.

  11. Drago Rosso ha scritto il 6 Maggio 2009 20:02

    L’Analfabeta Linetti, che ha 2 neuroni come uno che gli somiglia come una goccia d’acqua, non sa che nella grammatica italiana i generi sono solo due: maschile e femminile. Il genere neutro sta nelle grammatiche latina e greca. Firenze è femminile, la squadra TTflorence è femminile, Linetti è deficiente.

  12. Linetti ha scritto il 6 Maggio 2009 22:58

    Quel virgolettato lo hai scritto tu : “faccio notare che Stoyanov ha avuto il passaporto: è italiano a tutti gli effetti. Anche per questo motivo, è uno scandalo che Stoyanov non sia stato convocato per i Mondiali, E’ UNO SCANDALO CHE NON ABBIA GIOCATO IN NAZIONALE FINORA, è uno scandalo che non vada ai Giochi del Mediterraneo.”

    “Finora” significa “fino ad ora”. E se anche tu ti stessi riferendo al recente passato, la European Nations League, anche se non vale un mondiale, appartiene comunque al recentissimo passato.
    Intanto riprenditi uno dei tuoi coglioni che, come promesso, ti avrei restituito e poi fatti vedere da uno bravo perché soffri di schizofrenia. Ad Majora.

  13. Drago Rosso ha scritto il 7 Maggio 2009 11:02

    Linetti, Coglione e Analfabeta, oltre che Minorato Mentale, non vuole capire, come era evidente, che stavo parlando di gare vere, non di stronzate in cui hanno giocato cani e porci. Pazienza, Linetti continuerà a essere smerdato.
    A proposito, cosa vi avevo detto? Che Linetti avrebbe cominciato a intervenire in ogni discussione. E così è, perché quando uno è drogato dal blog non può fare a meno di intervenire. Ora, anche Linetti la bile che gli si ingrossa e il culo che gli rode, DEVE intervenire (altrimenti va in crisi di astinenza) e viene smerdato. Sempre più goduria.

  14. Linetti ha scritto il 7 Maggio 2009 11:07

    Drago, devo dire che sei un grande! Sì, nel mirror climbing!

    Hai risposto a ttflorence come se fosse una donna solo perché Florence é un nome femminile (in inglese e in francese), mentre ttflorence non ha dato alcuna indicazione sul suo sesso. E’ per questo che TI ho fatto notare che il nickname
    ttflorence é neutro in quanto richiama a qualcosa di generico come potrebbe essere il team di una città, un gruppo sportivo di una città, la società di una città…. e così via…..

    Siccome ttflorence è una definizione inglese, per conseguenza logica e per brevità mi sono rifatto alla grammatica inglese che contempla il genere neutro per cose ed animali.

    Ad arrampicarti sugli specchi sei veramente un grande, la buona educazione invece ti difetta parecchio. Ora mi tocca rispedire al mittente insieme al secondo coglione anche 2 neuroni e un “deficiente”. Andiamo bene. Ad majora.

  15. lelesguizzero ha scritto il 7 Maggio 2009 22:53

    Ma i capelli di bobo sono naturali?

  16. Drago Rosso ha scritto il 8 Maggio 2009 19:58

    Linetti si conferma ANALFABETA, oltre che grandissimo COGLIONE. E’ andato a pescare la grammatica inglese per non fare figure di merda, ma per lui c’è lo stesso la SMERDEISCION.
    Le parole straniere usate nella lingua italiana sono indeclinabili e seguono le regole delle parole italiane: solo maschili e femminili, il neutro non esiste. Quindi, Linetti il “genere neutro” se lo può mettere nel solito posto posteriore, che sia maschio o femmina, che sia una città o un club, che sia una pallina o l’intero tavolo da ping pong.

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