Il Pro Tour di Sheffield

31 Ottobre 2009 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Che fine hanno fatto gli azzurri all’Open di Inghilterra a Sheffield? La domanda era obbligata, visto che sul sito Fitet, almeno fino a questa mattina, si erano «interrotti» i collegamenti. Le ultime notizie riportavano i risultati di giovedì, con la qualificazione di Niagol Stoyanov nel tabellone principale. C’erano da giocare ancora le qualificazioni del doppio, giovedì sera, con Tomasi e Rech in gara. E poi, nella giornata di venerdì, i singoli con Stoyanov e Nikoleta Stefanova. Ma sul sito Fitet non c’è stata più alcuna notizia. E oggi, sabato, ecco il «miracolo» della riapparizione delle notizie sull’Open inglese, anche se resta il mistero sull’improvviso silenzio, che somiglia tanto a quello della gara internazionale giovanile in cui Bisi e Rech dovettero abbandonare, nonostante fossero andati avanti nel tabellone, fare le valigie in anticipo e tornarsene in Italia per partecipare a un torneo nazionale di scarsi rilievo e importanza rispetto all’appuntamento internazionale. Bene, sul sito Fitet, dopo gli squilli di tromba per le belle prove degli azzurri, non apparve più uno straccio di notizia per dire che c’era stato l’abbandono. E adesso, sembra ripetersi la storia. Ma cosa è successo? Eccoci qui, pronti a sopperire alla mancanza di informazione da parte della Fitet. Vi spieghiamo cosa è accaduto a Sheffield e mettiamo in evidenza anche altre cosettine interessanti. Nei prossimi giorni, poi, provvederemo a completare il quadro col resoconto di tutto il resto. Solo un’anticipazione: come al solito, con 6 cinesi in gara, ecco un tabellone «particolare», con 4 di loro nella parte alta (e uno scandaloso ottavo di finale Ma Long-Zhang Jike, davvero una vergogna), uno nel terzo quarto e il solo Chen Qi, nell’ultimo quarto, dove c’è Boll. Ma guarda un po’, Boll continua a ritrovarsi senza cinesi o quasi nel suo quarto di tabellone. Certo, è stato fatto un progresso rispetto ai tornei in cui, su 7 cinesi, 6 andavano nella parte alta, uno nel terzo quarto e Boll si ritrovava senza neanche un cinese fino alla semifinale, ma la sostanza pare essere rimasta la stessa. Comunque, andiamo a raccontare le storie speciali degli azzurri.

DOPPIO MASCHILE

Stefano Tomasi (198 del mondo) e Marco Rech Daldosso (645), superato il primo turno delle qualificazioni per l’assenza dei portoghesi Freitas e Silva, devono giocare contro un doppio di Hong Kong, composto da Leung Chuyan (72 del mondo) e il giovane Tse Ka Chun (360). Si tratta di un incontro proibitivo, anche tenuto conto della scarsa esperienza internazionale di Rech. I due azzurri, però, lottano bene e vincono il primo set (11-9). Subiscono la reazione degli avversari e perdono i successivi 2 set, ma si battono punto a punto (7-11, 13-15). Nel quarto set, con gli hongkonghesi in vantaggio, si vede che il c.t. Lorenzo Nannoni, all’improvviso, si alza e abbandona la panchina. Non è stato espulso, non è stato nemmeno richiamato dagli arbitri. Semplicemente, si alza e se ne va. Si va a sedere sulle tribune. E’ un comportamento stranissimo, che non sembra avere alcuna spiegazione. Tomasi e Rech nemmeno si accorgono che Nannoni se ne sta andando.
Lo realizzano un paio di punti dopo, quando girano la testa verso la panchina e non lo vedono più. La scena è paradossale: Tomasi e Rech devono giocare, ma ogni tanto si guardano attorno per capire dov’è finito Nannoni. Fatto sta che non si perdono d’animo e riescono a vincere il quarto set, mostrando bravura e carattere: 12-10, con scambi emozionanti. Comincia il quinto set e Nannoni è sempre seduto in tribuna. Tomasi e Rech compiono un capolavoro, vincono 11-8 contro un doppio nettamente favorito e passano al terzo turno, quello decisivo per l’ingresso nel tabellone principale.

DOV’E’ FINITO IL C.T. AZZURRO?

Tomasi e Rech devono affrontare i greci Gionis (42 del mondo) e Papageorgiu (160), un compito ancora più difficile. E devono farlo senza la necessaria serenità. Perché Nannoni è andato via e li ha abbandonati? Impossibile saperlo, si possono solo fare congetture. La realtà è che comincia la partita decisiva, contro il doppio greco, e Nannoni non è in panchina, come si può vedere dalla foto, è in tribuna a guardare da lontano la partita. Tomasi e Rech, quindi, non solo devono affrontare un impegno difficilissimo, ma devono farlo con l’ulteriore pressione psicologica dovuta al fatto che il loro c.t. li ha lasciati soli. Ma ancora una volta i due coraggiosi azzurri si comportano onorevolmente, vincono il primo set (11-5), perdono il secondo (11-6), lottano strenuamente nel terzo e cedono solo nel finale, dopo scambi bellissimi (11-9), poi si demoralizzano e non reggono più il confronto, finisce 11-5. Nannoni nemmeno li aspetta, sale sul pullman per l’albergo e va via. Tomasi e Rech prendono quello successivo.

IL MISTERO MISTERIOSO

Quello che è successo a Tomasi e Rech non può passare sotto silenzio. Nannoni è tenuto a dare spiegazioni, visto che è pagato per allenare e seguire i giocatori. Se li abbandona a se stessi nel bel mezzo di un torneo, deve spiegare perché: alla Federazione, formalmente, perché è tenuto a rispettare un contratto, con tutte le sue implicazioni; a tutti, in generale, perché riveste un ruolo pubblico e i suoi comportamenti, soprattutto sul campo di gara, assumono un rilievo e un valore che diventano un esempio importante. Abbandonare in quel modo la panchina, abbandonare i giocatori può far pensare a chissà cosa, magari a una responsabilità degli stessi giocatori. Forse si sono comportati male e lui ha deciso di andarsene? Bene, che lo dica chiaramente, anche se è difficile individuare questo «cattivo comportamento», o sarebbe meglio dir che è impossibile, perché Tomasi e Rech sono stati un modello di sportività. Forse Nannoni ha pensato che non si stessero impegnando seriamente? Difficile crederlo, visto che la partita era intensa e tirata. E comunque, alla fine Tomasi e Rech hanno vinto (senza l’allenatore in panchina), se davvero non si fossero impegnati avrebbero perso 3-0. Meritano una spiegazione perché, con l’abbandono di Nannoni, chiunque potrebbe pensare a una loro responsabilità. E questo non è giusto per due giocatori che hanno compiuto una impresa, tenuto conto delle forze in campo. Tomasi e Rech avrebbero meritato i complimenti per la loro bella vittoria, avrebbero meritato di giocarsi al meglio la chance di entrare in tabellone, e non di affrontare un forte doppio come quello greco senza il c.t. in panchina e con l’ulteriore tensione dovuta all’abbandono di Nannoni. Per quello che vale, i complimenti glieli facciamo noi: Tomasi e Rech hanno reso onore alla maglia azzurra. E, comunque, aspettiamo sempre che la Fitet dia la notizia della loro vittoria contro un doppio di Hong Kong.

STOYANOV

E, nella «frenesia» di dimenticare l’esistenza di Tomasi e Rech, il sito Fitet ha dimenticato anche di dire cosa è successo a Stoyanov, dopo il suo ingresso nel tabellone. Bene, vi diciamo noi che ha giocato contro il giapponese Jun Mizutani, n. 11 del mondo, e ha fatto un partitone. Mizutani ha vinto 4-2, ma la gara è stata un autentico spettacolo, dal punto di vista tecnico e da quello delle emozioni. Stoyanov ha accettato il confronto a viso aperto. Mizutani è uno sparapalle, beh, Stoyanov ha cominciato a tirare cannonate ancora più forti. Si è andati avanti così per quasi tutto il match, un set per uno, non sembrava davvero che fossero di fronte il n.11 e il n.343 della classifica mondiale. Stoyanov ha pagato l’inesperienza nel quinto set, perso 13-11, quando sarebbe potuto passare in vantaggio, poi ha ceduto nel sesto, ma la sua rimane una prova bellissima, che dà un’ulteriore e precisa indicazione sulle sue potenzialità. Perciò, è bene ripetere che è stato un autentico delitto sportivo averlo tenuto fuori della nazionale con la scusa del suo presunto rifiuto, perché impegnato negli studi. Ho già spiegato che Stoyanov non ha mai rifiutato la nazionale. Ma, soprattutto, ripeto la cosa più importante: rispetto a prima, niente è cambiato nella sua posizione. Stoyanov va all’università e garantisce alla nazionale, adesso, esattamente lo stesso tempo che garantiva prima, quando i responsabili tecnici della Federazione dicevano che non bastava per convocarlo. Se non bastava prima, non dovrebbe bastare nemmeno adesso. Quindi, per favore, finiamola con tutte queste falsità. Stoyanov adesso viene convocato solo perché non c’è rimasto alcun altro. E si scopre con maggiore evidenza il fallimento della politica tecnica federale dopo la cacciata di Massimo Costantini. Nel caso di Stoyanov, gli hanno fatto perdere anni di possibile esperienza internazionale. La dimostrazione è
nelle prove che lui sta dando, nei confronti sempre più alla pari con avversari che sulla carta appaiono molto più forti. Questa Fitet, con i suoi responsabili politici e tecnici, sta distruggendo tutto.

LE AZZURRE

E arriviamo alle azzurre, con altre dolentissime note. Qui, ormai, siamo al ridicolo. A Sheffield c’erano solo due azzurre iscritte: Nikoleta Stefanova e Wang Yu. Alla fine, è rimasta solo Niko perché pare che per Wang Yu ci siano stati problemi di visto per l’Inghilterra. E questo già fa capire lo sfacelo di una squadra nazionale che ha praticamente solo naturalizzate. Ricordo ancora una volta che le prime italiane nate in Italia della classifica nazionale sono Negrisoli, Arisi e Semenza, vale a dire le stesse di 15 anni fa, forse anche di 20 anni fa. Fra l’altro, come sale sulle ferite, ecco il bell’opuscolo di questo Open inglese in cui si ricorda l’ultima edizione, quella del 2001, e vengono pubblicati i risultati. Si scopre che nel singolo femminile, nei quarti di finale, c’era Alessia Arisi, che perse con la nordcoreana Kim Hyon Hui, poi arrivata in finale. Otto anni fa, avevamo un’italiana nei quarti di finale di un Open. Adesso, è grasso che cola se Stefanova arriva al secondo turno del tabellone, come ha fatto a Sheffield, dove ha rischiato l’eliminazione dalla tedesca Silbereisen (80 del mondo) per poi venire asfaltata da Jiang Huajun (n.9 del mondo, di Hong Kong, che gioca nella Sandonatese). E il bello è che, sulla rivista federale viene spacciato per «miglioramento» il suo comportamento agli Europei della vergogna (nazionale femminile retrocessa in Seconda categoria) perché, udite udite, ha battuto una giocatrice con cui aveva sempre perso. E chi è questo fenomeno? Aprite le orecchie: la greca Ntoulaki, n.141 del mondo. Scusate tanto, Niko perde sempre con la 141 del mondo e, quando finalmente la batte, si dice che ha fatto progressi? Ma siamo davvero alla farsa, senza più alcuna vergogna.
Comunque, il punto è un altro: perché solo Stefanova e Wang Yu (poi cancellata) iscritte a Sheffield? Che fine hanno fatto Laura Negrisoli e Tan Wenling? Per quanto è dato sapere, la decisione non è stata presa dalla c.t. azzurra Csilla Batorfi, ma è stata una decisione «federale». E allora, la Fitet può spiegare perché Negrisoli e Tan Wenling non sono state convocate? Già, perché ci sono strane coincidenze che destano sospetti. Sulla rivista federale e sul sito internet, dopo gli Europei della vergogna, è stato scritto, senza mezzi termini, che il momento decisivo per la retrocessione in Seconda categoria è stata la mancata vittoria di Negrisoli contro la Gaponova nell’incontro con l’Ucraina. Sarebbe stato il 3-0 per l’Italia, si è fatto notare, ma i matchball non sfruttati da Laura «hanno fatto demoralizzare» Stefanova e Tan Wenling, che, poverine, non si sono riprese dallo shock e hanno perso le successive partite con
Sorochinskaya e Pesotska. Ma guarda un po’, allora la colpa è stata di Negrisoli, scritto chiaro e tondo. Che curiosa coincidenza, proprio la giocatrice che, con la Sandonatese, ha strappato lo scudetto al Castel Goffredo viene indicata come la responsabile della retrocessione dell’Italia, mentre le altre due azzurre che, ulteriore combinazione, giocano proprio nel Castel Goffredo, sono solo le «incolpevoli vittime» dei matchball mancati da Negrisoli. Risultato: Negrisoli non è convocata per gli Open d’Inghilterra. Direte voi: ma nemmeno Tan Wenling, che pure è del Castel Goffredo. Certo, ma è stata proprio lei a dire che la sua attività, d’ora in poi, sarà ridotta (fra interviste e correzioni sul sito, uno spasso), quindi può essere normale che non vada a qualche Open. Ma Negrisoli è lì, pronta a giocare. E non viene convocata in nazionale. Smettiamola di prenderci in giro, questa è un’altra vergogna che va ad aggiungersi alle
innumerevoli di una gestione federale che ha distrutto la nazionale campione d’Europa 6 anni fa e che adesso non è nemmeno fra le prime 16 squadre, della stessa Europa!
Ancora una volta, complimenti alla Fitet, che ha cacciato Massimo Costantini e Maurizio Errigo, e complimenti alle pecore del tennistavolo italiano che, con i loro potenti belati, permettono tutto ciò.

Commenti

7 risposte per “Il Pro Tour di Sheffield”

  1. lelesguizzero ha scritto il 1 Novembre 2009 14:25

    4 dragored: above u vrait:

    “Se li abbandona a se stessi nel bel mezzo di un torneo, deve spiegare perché: alla Federazione, formalmente, perché è tenuto a rispettare un contratto, con tutte le sue implicazioni; a tutti, in generale, perché riveste un ruolo pubblico e i suoi comportamenti, soprattutto sul campo di gara, assumono un rilievo e un valore che diventano un esempio importante”.

    Non vedo perché non chiedi mai al tuo amiketto yanguzzo i motivi della sua disqualification olimpica.

    Ps Non preoccuparti a rispondermi….ricordo adesso che sei un giornalista!!!

    PPSS uno special thank al mitico scianni, l’uomo che ha reso possibile tutto ciò.

  2. Drago Rosso ha scritto il 1 Novembre 2009 16:36

    Sono costretto a intervenire, anche se avevo detto che non avrei più risposto a Lelesguizzero, perché qualcuno potrebbe erroneamente pensare che io non possa smentire una falsità evidente e grossolana. Sono stato l’unico a dire, con precisione, cosa è successo a Yang Min quando è stato squalificato nella gara di qualificazione olimpica. Se Lelesguizzero vuole fare il coglione, è libero di farlo, ma poi deve accettare la conseguenza: essere ricoperto di merda. Quindi, come risposta preventiva alle future puttanate di Lelesguizzero, per evitare di tornare ai battibecchi, gli ricordo che ogni volta che vorrà provocarmi quello che dirà sarà falso e lui si ricoprirà automaticamente di merda.

  3. zzantitop ha scritto il 2 Novembre 2009 00:12

    mi sembra di leggere libero o il fatto oppure il manifesto e il secolo d’italia…

    uno spot in aeroporto dice ..
    con gli AZZURRi è piu’ alta la definizione…(oqualcosa del genere…)

    mi chiedo …definiamo pure…ma con quale unita’ di misura?

    ovviamente DR tu hai un bel concetto ,chiaro e schietto della definizione, altri CRIPTANO….ci vuole il decoder…

    un saluto al mio fanZZ di sempre dan detto l’ispanico che stasera qua di sicuro avrebbe fatto scintille

    zzvalentinakingaestaseradièaggiuntamonica:) on the road again…
    il pensiero della notte, qua è notte fonda….
    Donne singles: l’uomo ideale esiste?

  4. lelesguizzero ha scritto il 2 Novembre 2009 18:19

    4 red dragon:

    Purtroppo spesso capita che io scriva una cosa e chi legge ne faccia una libera interpretation.

    Per quanto riguarda il caso specifico io sopra ho scritto:

    “Non vedo perché non chiedi mai al tuo amiketto yanguzzo i motivi della sua disqualification olimpica”.

    Il mio italiano mi pareva sufficientemente chiaro…..chiedevo al drago

    “Non vedo perché non chiedi mai al tuo amiketto yanguzzo i motivi della sua disqualification olimpica”.

    Non ho scritto che il drago non ha mai riferito su quanto avvenuto……

    quindi la quaestio è:

    Sopra scrivi:

    ““Se li abbandona a se stessi nel bel mezzo di un torneo, deve spiegare perché: alla Federazione, formalmente, perché è tenuto a rispettare un contratto, con tutte le sue implicazioni”

    In particolari dici “deve spiegare perché”……

    perché dear red dragon non hai mai chiesto anche al tuo amiko yanguzzo di spiegare il perchè della disqualifica??? o meglio bisognerebbe chiedergli, a yanguzzo, perchè non hai mai spiegato il motivo di non averci mai dato spiegazione.

    PS Credo ne avremmo diritto in quanto contribuenti italiani dato che è grazie alle tasse che noi paghiamo che mister yanuzzo ha potuto partecipare alle olimpic qualifications e fare la più grande figurimmerda che mai si ricordi da un players con la camiseta azura indosso.

    PPSS Sperando di essere riusciro a spiegarmi, rinnovo un sentito grazie al drago per i risultati del cianise sciompionscips…..li tengo tra i miei ricordi più belli stampati in carta pergamenata e affissi sopra il focolare.

  5. il drago nero ha scritto il 6 Novembre 2009 11:12

    scandaloso che non si trovi la partita di niagol con mizutani su internet!!
    vogliamo vederla!

  6. Ping Pong Italia ha scritto il 6 Novembre 2009 12:22

    A Sheffield la squadra inglese aveva allestito diverse postazioni video, potrei provare a chiedere se mai avessero le riprese di quella gara, ti faro’ sapere.

  7. lelesguizzero ha scritto il 6 Novembre 2009 20:47

    Dal faitet saito copio:

    “Premiato per la sua carriera anche Yang Min, che è tra gli interpreti, nella foto mentre riceve il premio dal Presidente del Festival prof. Ascani”.

    Here is it!!!

    Ma il premio è per la carriera di attore o per la disqualiFIKA alle olimpic qualiFIKEscions nelle quali yanguzzo nostro, cosa mai riuscita a nessun altro atleta con la camiseta azzurra, è stato disqualificato.

    PS La racchetta deve restare on the table.

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