Macao, le finali del Pro Tour

10 Gennaio 2010 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Le Finali del Pro Tour, che si sono svolte a Macao per il secondo anno consecutivo, mettono in risalto ancora di più la drammatica situazione del tennistavolo europeo, ridicolizzato dai cinesi, e fanno capire che ormai l’Europa ha abbandonato qualsiasi progetto tecnico di sviluppo e spera soltanto negli interventi miracolosi dell’Ittf per avere in regalo qualche medaglia. Vedere giocare i tedeschi, presenti con ben 5 giocatori e gonfi di orgoglio perché credono di aver fatto chissà quale conquista, è qualcosa di patetico: non c’è traccia di gioco, di impostazione tattica, di evoluzione tecnica, è lo zero assoluto. Ma, come ho accennato, c’è Babbo Natale che porta in regalo la riduzione del numero di giocatori per nazione alle Olimpiadi e quasi sicuramente anche ai Mondiali. Parlerò di questo nel prossimo articolo, per il momento posso solo anticipare che la Commissione Olimpica dell’Ittf, riunitasi in Colombia in occasione del World junior Finals, ha approvato un documento col quale chiede la riduzione da 3 a 2 dei giocatori per nazione nella gara di singolo alle Olimpiadi. Sul campo, non c’è storia, perciò non rimane che assegnare le medaglie a tavolino. Che vergogna!

TRIPLETTA CINESE

I cinesi vincono tutto tranne il doppio maschile, ma solo perché non sono presenti in questa gara, visto che hanno giocato sempre con doppi diversi nel tornei del Pro Tour e quindi non hanno accumulato il numero minimo di partecipazioni per qualificarsi alle Finali. Strada libera quindi a doppi davvero ridicoli, con vittoria finale di Boll e Suss, senza onore e senza gloria. Spettacolo indecente, a dimostrazione di cosa succede se non ci sono i cinesi. Nel doppio femminile, una coppia cinese, Ding Ning-Liu Shiwen, era riuscita a qualificarsi e non fa alcuno sforzo (se non con un 4-2 al primo turno contro le romene Dodean-Samara) a vincere. Poi, nei singoli, spettacolo puro, senza contare che non ci sono Wang Hao nel maschile e, udite udite, Zhang Yining, Guo Yue e Li Xiaoxia nel femminile. Insomma, la Cina può lasciare a casa i migliori e finisce comunque con 4 su 4 sul podio nel maschile e 2 (+1, visto che Feng Tianwei gioca per Singapore ma è cinese) su 4 nel femminile.

MA LONG

Il singolo maschile è uno show assoluto, con i cinesi che esibiscono giocate da favola. Ma Long, per festeggiare la posizione numero 1 nella classifica mondiale, rivince questa gara (l’anno scorso batté 4-0 Wang Hao in finale), anche se non mostra il meglio dal punto di vista tattico, confermando di non avere eliminato i difetti che ancora lo frenano un po’. Lo si nota soprattutto nell’incontro con Suss, di 10 categorie inferiore a Ma Long, ma capace di invischiarlo e di perdere «solo» 4-2, con set molto tirati. Suss rinuncia completamente a fare il suo gioco (che comunque non si sa bene quale sia!) e, guidato da Rosskopf in panchina (che in questo modo riuscì a battere a sorpresa Kong Linghui nella Coppa del Mondo 1998), si mette a palleggiare corto, cosicché Ma Long perde il ritmo e, quando prova ad accelerare, non trova mai il tempo giusto e finisce col perdere anche lo scambio aperto, in cui è nettamente più forte di Suss. Dovrebbe
cominciare a servire lungo, senza paura della risposta di Suss, per impostare subito lo scambio potente, ma invece continua a servire corto e a favorire la ribattuta sotto rete di Suss. Ma Long si intestardisce e gioca una partita bruttissima, che riesce a vincere solo perché è impossibile che perda con un sottosviluppato tecnico come Suss, ma questa è una lezione importante per lui, perché le sue potenzialità tecniche sono enormi e non può dilapidarle con sciagurate condotte tattiche, come già ha fatto, per esempio, nella semifinale dei Mondiali 2009 con Wang Hao. A parte questo match, Ma Long è stato poi quasi perfetto in tutti gli altri, con solo qualche colpo di sonno che gli ha fatto lasciare un set con Ovtcharov e 2 con Xu Xin. I due persi con Zhang Jike, invece, sono dovuti a bravura dell’avversario, che insieme a Ma Long è l’ossatura della nazioinale cinese per i prossimi anni, con Xu Xin un po’ dietro. Ma Long, quindi, praticamente sbudella Ovtcharov con una tempesta di attacchi sotto i quali il tedesco non sa cosa fare, né ha qualcuno in panchina che glielo possa suggerire. Dopo la brutta partita con Suss, si ritrova di fronte Zhang Jike, che per me è l’unico alla sua altezza (a parte Wang Hao appena si decide a impegnarsi seriamente e a perdere 5-6 chili di peso). La partita è molto bella, anche se i due tendono un po’ ad annullarsi. Ma appena riescono ad aprire il gioco si vedono cose fantastiche. Ma Long fa valere la sua maggiore potenza e si ripete in finale contro Xu Xin, che pure nei precedenti incontri (a cominciare da quello con Boll) è stato devastante con i suoi attacchi. Sotto 1-2, Ma Long dà inizio a una serie impressionante di attacchi chiusi, anche di terza palla, sui quali Xu Xin ritorna terrestre. E’ la conferma di un fuoriclasse, che però non ha ancora mostrato in maniera completa il suo enorme potenziale.

WANG LIQIN

Un menzione particolare va fatta per Wang Liqin, che a 31 anni dimostra di essere ancora un leone. Intanto, ha superato Kong Linghui come record di longevità nella nazionale cinese: Kong vi era rimasto fino a 30 anni. Poi, sfiora l’ingresso in finale: prima batte Hao Shuai in un incontro durissimo, con scambi spettacolari e potentissimi, poi si trova davanti il giovane Xu Xin, che ha preso a pallate Boll (e poi anche Steger, ma questo incontro è solo una barzelletta, senza valore tecnico) e che si mostra più veloce e più potente. E qui Wang Liqin mostra di cosa è fatto, puro acciaio, perché spara cannonate ancora più potenti e resiste ai tentativi di terza palla di Xu Xin. In questa partita ci sono gli scambi più incredibili di tutto il torneo e la maggiorparte è chiusa da Wang Liqin, che però spreca più di una occasione, in maniera banale e probabilmente per un po’ di stanchezza, per chiudere il terzo, il quinto e il sesto set. Perde, ma
fa vedere quanto sia limpida la sua classe. L’unico problema per lui è la tenuta fisica, che si fa più evidente negli ultimi turni, ma sul singolo match è ancora il carrarmato che scatena una tempesta di fuoco.

ZHANG JIKE

Di Zhang Jike ho già detto che lo considero il numero 2 dopo Ma Long, ma al suo stesso livello tecnico, per il dopo «mostri sacri» come Wang Liqin, Ma Lin e Wang Hao. La sua partita con Ma Lin (imbolsito e lento) appare equilibrata nei set, anche se finisce 4-1, ma nel gioco è evidente come sia Zhang Jike a condurre, a impostare gli scambi, a esibire un rovescio di alta scuola, come non se ne vedevano da tempo. Poi, dimostra di aver raggiunto una buona maturità anche contro i difensori, visto che affronta il migliore di tutti, Joo Se Huyk, e lo batte con una prova in cui alterna i colpi potenti a quelli piazzati, e non è certo facile contro il sudcoreano. Infine, deve cedere a Ma Long, ma, con un sorteggio differente, sarebbe questa la finale.

XU XIN

Xu Xin, infine, continua a fare progressi notevoli. Sin da quando l’ho visto per la prima volta, parlo di 5 anni fa, non mi ha entusiasmato come Ma Long e Zhang Jike e l’ho sempre considerato di un livello inferiore rispetto a loro, anche se capace di prendere a pallate gli europei, su questo il dubbio non c’è mai stato. Anche adesso lo considero un gradino sotto, ma bisogna riconoscere che negli ultimi tempi ha compiuto progressi notevoli, maggiori di quelli che mi sarei aspettato. Soprattutto, è migliorato nella potenza e nella decisione nell’affrontare la terza palla, sulla quale prima si mostrava impreciso e senza grande convinzione. Inoltre, sta sviluppando anche un gioco di difesa alta e di contrattacco. Ma è anche vero che, quando è l’avversario a dare il via all’attacco (ma intendo l’avversario cinese, quelli europei nemmeno gli fanno il solletico), lui è in notevole difficoltà. Sugli scambi aperti lontano dal tavolo, sulle bordate in risposta alle bordate, è molto bravo, ma sempre di una spanna sotto Ma Long e Zhang Jike, oltre che Wang Liqin, ma in questo caso parliamo della precedente generazione. Comunque, quando Wang Hao abbandonerà (e non è previsto che lo faccia a breve), sarà lui il numero 3 della Cina, salvo imprevisti. A Macao, contro Boll, gioca un match che appare equilibrato nei punteggi, ma nella realtà è completamente a suo vantaggio per quanto riguarda l’iniziativa nel gioco. Xu Xin è quello che guida lo scambio, che dà il via agli attacchi, salvo poche occasioni, e Boll è costretto a stargli dietro, ad arrancare, preso più volte in velocità e in contropiede quando crede di aver già chiuso il punto. E’ vero, inoltre, che Xu Xin rimonta due volte (da 10-6 e da 10-7) e poi vince il set, ma succede anche a lui di guidare 10-6 e di subire la rimonta di Boll, con la differenza che è comunque lui a vincere il set, ripartendo alla grande. Quindi, che sia lui a fare la rimonta o Boll, alla fine è sempre Xu Xin a piazzare le botte vincenti e questo dà l’idea della sua personalità, oltre che della forza tecnica. L’ultima nota su lui è un aspetto particolare: Xu Xin è un pennaiolo mancino. Nell’intera storia del tennistavolo cinese, è rarissimo trovare campioni con queste caratteristiche. Di rilievo si trovano solo Yu Shentong e Yan Sen. Yu Shentong fu semifinalista nel singolo ai Mondiali 1989, ma solo perché i cinesi imposero a Jiang Jialiang di perdere con lui per punirlo per la sceneggiata di cui era stato protagonista nella finale a squadre: aveva interrotto il gioco per 20 minuti e preteso (e scandalosamente ottenuto) il cambio dell’arbitro che gli aveva tolto un punto su servizio irregolare nella gara contro Waldner. Comunque, i dirigenti cinesi fecero un favore a Jiang Jialiang, evitandogli un’altra figura di merda contro gli svedesi nel singolo (avrebbe incontrato Persson e sarebbe stato massacrato). Quindi, non considero Yu Shentong fra i campioni. Yan Sen, invece, è un vero campione: olimpionico e mondiale di doppio insieme a Wang Liqin, mondiale a squadre, semifinalista nel singolo ai Mondiali 1997 a Manchester, battuto da Waldner. Quindi, in tutta la storia della Cina, troviamo solo due pennaioli mancini di altissimo livello, una cosa abbastanza strana. Enzo Pettinelli, dopo averlo notato, ha ipotizzato qualche corto circuito cerebrale per i pennaioli mancini che, al contrario di quanto avviene nel tennis dove i mancini (in generale, perché lì non possono esserci pennaioli) sono considerati avvantaggiati in alcuni colpi (come nel diritto incrociato che viene fuori «più incrociato» rispetto a chi è destro, per motivi che rimangono misteriosi), nel tennistavolo ci può essere qualcosa che impedisce loro di esprimersi, ai massimi livelli, come i destri. Naturalmente, è un’ipotesi che, in base alle conoscenze scientifiche attuali, non può essere dimostrata, ma a me sembra interessante, visto che due soli pennaioli mancini di alto livello nella storia cinese appaiono come qualcosa di inverosimile, una coincidenza un po’ troppo strana.

GLI ALTRI

C’è poco da dire sugli altri giocatori, con nota di merito per il solo Joo Se Hyuk, protagonista di una grande battaglia contro Zhang Jike. L’altro sucoreano, Oh Sang Eun, è ancora vittima di una condizione fisica approssimativa, dovuta a tanti acciacchi, anche non curati bene, e cede a Suss, che si gasa, ma che rimane un giocatore di basso livello, oltre che un montato stratosferico. Dai tedeschi, spettacoli desolanti. Steger è uno serio, ma i suoi limiti tecnici sono fin troppo evidenti. Baum, altro montato come Suss, è davvero patetico tecnicamente, e infatti cede a Steger. Ovtcharov continua la sua discesa senza fine verso lo squallore: è preso a pallate da Ma Long, non è in grado di prendere mai l’iniziativa, continua a fare quel suo ridicolo servizio di rovescio (anche se in misura ridotta, forse si sta rendendo conto che agli occhi degli spettatori appare come un clown quando lo esegue), un vero disastro. Infine, c’è Boll, che prova
a battersi, pur con i suoi limiti tecnici da me più volte indicati, ma è evidente che a frenarlo adesso ci sono anche guai fisici. E’ stato fermo per parecchio tempo, adesso sembra si sia ripreso, ma la velocità non è più la stessa. Fra l’altro, si nota che si piega molto di meno rispetto a prima (lo si vede soprattutto nella risposta al servizio) e che i movimenti di topspin di diritto sono meno esasperati ed estremi rispetto a prima. La sua schiena non è più in grado di sopportare certi sforzi, dovuti principalmente (e secondo me esclusivamente) a una postura sbagliata, di cui sono responsabili i macellai tedeschi, travestiti da allenatori, che lo hanno impostato in quel modo: come dissi già una volta, quando esegue il top di diritto, sembra che abbia ricevuto una botta di spranga nei reni. Alla fine, tutti quegli sforzi senza senso e deleteri per il corpo si pagano.

LE DONNE

Guo Yan rivince il titolo ottenuto l’anno scorso, anche se deve soffrire parecchio in finale con Ding Ning: le annulla il matchball con un tiro che colpisce prima la rete, poi lo spigolo. Comunque, a parte il colpo di fortuna, Guo Yan si dimostra ancora una volta durissima e in fondo merita la vittoria. Non dimentichiamo che è probabilmente la giocatrice più sfortunata della storia del tennistavolo: sarebbe stata in grado di vincere tutto (e ha vinto comunque una Coppa del Mondo e due Finali del Pro Tour, oltre a titoli mondiali a squadre), ma si è ritrovata a giocare nello stesso periodo di Zhang Yining, Wang Nan, Guo Yue e Li Xiaoxia! Ding Ning mostra di essere ormai fra le prime 5 del mondo, le manca solo un po’ più di equilibrio e di lucidità nel gioco, punta troppo sulla potenza ed è una sparapalle impressionante. La sorpresa negativa è arrivata da Liu Shiwen, fresca numero 1 della classifica mondiale ed eliminata al primo turno dalla
giapponese Fukuhara. E’ vero che Liu Shiwen arriva a Macao con raffreddore e un po’ di febbre, ma non si può perdere con la Fukuhara, giocatrice con cui le cinesi normalmente passeggiano. La verità è che Liu Shiwen, pur fortissima, ha ancora molti difetti, che Kong Linghui, suo allenatore, sta cercando di toglierle: va benissimo contro chi gioca aperto, ma si trova in difficoltà con le difese e soprattutto con chi, come la Fukuhara, spezzetta il gioco, anche con la gomma del cazzo che monta sul rovescio, e parte con attacchi improvvisi. La verità è che Liu Shiwen non è la vera numero 1 del mondo. Lo è diventata solo perché ha giocato quasi tutte le gare, mentre Zhang Yining, ora numero 2, è stata ferma, e anche Guo Yue è stata tenuta un po’ in frigorifero dai tecnici cinesi, pronta per gare più impegnative. Quello della classifica mondiale, comunque, è un discorso che affronterò a parte, perché è evidente che siamo in presenza di una graduatoria non vera, per diverse ragioni che proverò a spiegare. Per concludere, a proposito di Zhang Yining, la più grande giocatrice di tutti i tempi, che si è sposata il 18 ottobre e che sta ancora riposandosi (non si sa ancora se giocherà i Mondiali a squadre a Mosca, a maggio), è apparsa d’incanto nella prima giornata di gare. Il marito è di Hong Kong, quindi lei ha fatto un salto nella vicinissima Macao, ha guardato le gare per un paio d’ore e poi è scomparsa di nuovo.

UNDER 21

A Macao si sono svolte anche le Finali delle gare Under 21. Le cito solo per far notare che sono la più grande barzelletta del tennistavolo. La gara Under 21 fu pensata qualche anno fa al posto del vecchio torneo di consolazione cui partecipavano, negli Open internazionali, i perdenti al primo turno. Siccome era una specie di «cimitero degli elefanti», si pensò, bene, di sostituirla con una gara per gli Under 21, in modo da offrire ai più giovani l’occasione di giocare un po’ di più. Il problema nasce quando, non si sa chi sia stato il genio in questione, a questa gara si è voluto assegnare un significato tecnico assurdo: la gara dei campioni del futuro. In altri sport, si può arrivare a 21 anni e diventare campioni dopo, nel tennistavolo no: si vede se sei campione quando hai 14-15 anni, altrimenti sei un mediocre. Così, queste Finali per gli Under 21 non si dovrebbero nemmeno giocare, bastano le gare negli Open, e basta. Così, tanto per essere spietati, faccio notare che: nelle semifinali assolute, a Macao, ci sono tre Under 21, che naturalmente non si sono mai permessi di giocare questa gara: Ma Long, Zhang Jike e Xu Xin. E fra le donne, andando a vdere la classifica mondiale, scopriamo che la numero 1 Liu Shiwen, la numero 3 Guo Yue e la numero 7 Ding Ning sono Under 21, con Ding Ning finalista assoluta a Macao. E allora, la vogliamo smettere con questa farsa?

TV

Concludo con una informazione che secondo me è davvero importante. Leggo, qui e là, ma soprattutto dove abbondano gli incompetenti e gli ignoranti, che molti vanno alla ricerca spasmodica di video delle partite. E allora, informo che sul sito dell’Ittf (mai abbastanza cliccato, quantomeno per vedere come si scrivono esattamente i nomi dei giocatori cinesi, senza essere necessariamente esperti di Cina e di lingua cinese!) c’è una sezione televisiva, dove è possibile rivedere le intere partite dei più importanti tornei, a cominciare dai Mondiali. In questi giorni, sono andare in diretta le partite delle Finali Pro Tour a Macao e possono essere riviste in qualsiasi momento da chiunque, tutto gratis. Ecco il mio consiglio: tutti gli ignoranti e gli incompetenti si vadano a vedere quelle partite, magari è la volta buona che cominciano a capire qualcosa. C’è una autentica miniera di partite sul sito dell’Ittf (www.ittf.com) e quasi nessuno va a scavare. Perle ai porci.

RISULTATI

SINGOLO MASCHILE

Finale

Semifinali

Quarti di Finale

Ottavi di Finale

SINGOLO FEMMINILE

Finale

Semifinali

Quarti di Finale

Ottavi di Finale

DOPPIO MASCHILE

Finale

Semifinali

Quarti di Finale

DOPPIO FEMMINILE

Finale

Semifinali

Quarti di Finale

U21 RAGAZZI

Finale

Semifinali

U21 RAGAZZE

Finale

Semifinali

Commenti

8 risposte per “Macao, le finali del Pro Tour”

  1. Alberto Vermiglio ha scritto il 12 Gennaio 2010 00:03

    Caro Drago, in effetti almeno questa cosa buona delle partite su “ittv” la Ittf l’ha fatta, forse preparando il terreno per mostrare .. qualche cinese in meno e qualche europeo in più … come dicevi tu circa gli stratagemmi per ostacolare un po’ lo strapotere “giallo”.
    Ti dirò però che quando leggi la sfilza di open e varie gare che ci sono adesso disponibili (e che poi spesso bisogna discutere la scelta di alcune escluse ed altre inserite da visualizzare) …ti viene un po’ la tristezza di quando si andava a vederle dal vero …con gusto .. (..e magari ai 21 e la pallina da 38 ..ahimè bei ricordi).
    A parte che nei video non renderà mai come dal vivo .. ci sono pochi sport che perdono in qualità come il TT… quando vanno in TV ..oltre che quando vanno in mano a qualche incompetente….
    Insomma .. quando andai a vedere il mio primo mondiale nel 1989 a Dortmund ..non avrei mai pensato ad una ..involuzione futura… dovuta anche qui al …
    “O’ Sistemone”…
    Come direbbe Maurizio Mosca : aaaaahhhhhh come giocava Jan Owe, .. e Persson e Appelgren ..che tenevano un po’ testa ai mostri !
    (come quando c’erano i film di Godzilla… quelli veri di una volta intendo..)..
    Aaah!.. Li Gun Sang e Kim Song Hui … e gli altri…
    era meglio quando andava … meglio…!
    :-)) anzi :-((

  2. Alberto Vermiglio ha scritto il 12 Gennaio 2010 00:06

    Dimenticavo … :
    che possono venire tutti i Ma Long del Mondo ….
    ma resta solo un Kong Ling Hui… che ha vinto e giocato troppo poco per gli occhi di chi è innamorato di questo sport…!

  3. il drago nero ha scritto il 14 Gennaio 2010 01:35

    la cosa che più mi ha impressionato è il rovescio di jike…

    ma long invece mi ha dato la sensazione che quando vuole non perde un punto…mette una marcia in più e inizia a tirare qualsiasi cosa oltrepassi la rete…UN MOSTRO!

  4. Alessio ha scritto il 14 Gennaio 2010 13:54

    nell’intervista a Csilla Batorfi sul sito Fitet trovo l’affermazione “Non c’è Zhang Yining perchè non giocherà più in Nazionale”.

    Non mi pare che tale notizia corrisponda a verità, a meno che in Cina le ragazze abbiano reperito informazioni ancora ufficiose ancora ignote al resto del mondo…

    Drago..tu che ne dici, sei tu che clamorosamente sei indietro con le notizie o loro che traggono conclusioni affrettate? (non t’arrabià, la domanda è ovviamente retorica..)

  5. Drago Rosso ha scritto il 14 Gennaio 2010 18:07

    Avevo intenzione di spiegare meglio la situazione di Zhang Yining nell’articolo sulle classifiche mondiali, che scriverò dopo quello sui cambiamenti delle regole di partecipazione. Approfitto dell’intervento di Alessio per anticipare. Comunque, se Zhang Yining avesse deciso di ritirarsi lo avrei già scritto nel pezzo sulle finali del Pro Tour. Le cose, in effetti, non stanno così.
    Zhang Yining è ancora in ferie matrimoniali, a Hong Kong, dove vive il marito, il miliardario Xu Wei. La Federazione cinese ha tentato in tutti i modi di convincerla a giocare ancora, con la speranza di farla arrivare a Londra 2012. Lei, almeno per quanto riguarda la prossima Olimpiade, non ha alcuna voglia di arrivarci. Potrebbe tirare avanti per quest’anno ancora, ma non lo ha ancora comunicato ai dirigenti.
    Quindi, questa è la vera situazione. I dirigenti e i tecnici cinesi stanno aspettando una risposta da lei. Non è assolutamente vero che lei abbia comunicato che non giocherà più in nazionale. Del resto, o gioca o non gioca, il problema non è quello della nazionale. Ho parlato con i tecnici e mi hanno confermato che aspettano che Zhang Yining comunichi loro se, almeno per quest’anno, giocherà ancora. Il primo appuntamento, se lei decidesse di giocare, sarebbero i Mondiali a squadre a Mosca, a maggio. Prima, è impossibile. E’ ferma ormai da 3 mesi, ha bisogno di tempo per riprendere il ritmo giusto. Agli Open di Qatar e Kuwait lei infatti non è iscritta.
    Queste sono le notizie precise. Poi, se volete, aggiungo la mia sensazione. Ho visto Zhang Yining a Macao e mi è sembrata una persona completamente rilassata, che assapora finalmente il far niente dopo quasi 25 anni di professionismo esasperato. E’ molto difficile, a mio parere, che lei torni a sacrificarsi. Più tempo passa, prima che lei dica ai tecnici cosa ha deciso di fare, più è probabile che abbandoni. Purtroppo, credo che al 99% lei abbia già deciso di lasciare. Ma spero con tutte le mie forze di sbagliarmi.

  6. Stuntman Mike ha scritto il 14 Gennaio 2010 19:51

    Sorry Red Dragon, so it would be mean that “Go.Csilla” speaks correct!
    Zhang Yining will not play anymore. You write for 2 hours and at the end the meanings is the same of the Csilla’s declaration.
    Nevertheless, could you mean it is possible to let Z.Y. come to Italy and play Champion’s League and Italian Premiere League for our President Big Frank King Of The Castle. Only 3 o 4 matches every year.
    You certainly can put the good right word for a similar agreement.

  7. Drago Rosso ha scritto il 15 Gennaio 2010 05:27

    Dear Stuntman Mike, I answer you in english and I also make the italian translation, so everyone can understand. Happy?
    Sorry, but I don’t think that the meaning of Csilla’s words and mine is the same. Csilla said that it’s official that Zhang Yining will not play anymore in national team. I say that she didn’t decided yet (and this is the truth) and I added that my feeling is that she is near to quit (and this is just my opinion). There is a big difference between truth and opinion. Sometimes they can finally be the same, but in this moment they are not. About the chance Zhang Yining will play in Italy, of course I’ll make a good word for the disagreement, because she is my very good friend and I can not suggest her something so bad. Anyway, you make me remember what Alberto Vermiglio, once time, tried to do: he wanted Li Ju (at that time n.2 of the world) had marriage with me, so she can become italian and play for his team. Of course, I’m not so bad to make Li Ju in trouble to marry someone old, ugly and bad like me! So, Li Ju remained in China.
    Traduzione:
    Mi spiace, ma non penso che il significato delle parole di Csilla e delle mie sia lo stesso. Csilla ha detto che è ufficiale che Zhang Yining non giocherà più in nazionale. Io ho detto che lei deve ancora decidere (e questa è la verità) e ho aggiunto che ho la sensazione che lei sia vicina ad abbandonare (e questa è solo la mia opinione). C’è una grande differenza fra la verità e le opinioni. Certe volte possono risultare uguali, alla fine, ma in questo momento non lo sono. Sulla possibilità che Zhang Yining giochi in Italia, naturalmente metterò una buona parola per il mancato accordo, perché lei è una mia grande amica e non posso consigliarle qualcosa di così brutto. Comunque, mi fai ricordare cosa tentò di fare una volta Alberto Vermiglio: voleva che Li Ju (a quel tempo numero 2 del mondo) mi sposasse, così sarebbe diventata italiana e avrebbe giocato nella sua squadra. Ovviamente, io non sono così malvagio da combinare questo guaio a Li Ju, di sposare uno vecchio, brutto e cattivo come me! Così, Li Ju è rimasta in Cina.

  8. about.blank ha scritto il 17 Gennaio 2010 01:52

    Non buttarti giù così Drago, non sei poi così vecchio e, in fondo, neanche tanto cattivo…..

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