La mia opinione sulla crisi delle Nazionali

15 Settembre 2010 da Ping Pong Italia 

Vorrei intervenire sulle vicende delle Nazionali Assolute e la crisi che le perseguita ormai da qualche tempo. Credo che parlarne sia sempre importante e mai inutile poiché i risultati agonistici rappresentano da una parte l’ossigeno per la Federazione che si vede così ricompensata con contributi del CONI-Governo e dall’altra il biglietto da visita per promuovere la disciplina con l’obiettivo di far avvicinare tanti nuovi giovani. In questo momento il rischio è davvero elevato perché mancando i risultati vengono meno le due conseguenze dirette. Purtroppo c’è un ulteriore rischio che si intravvede da qui a meno di 2 anni: la reale possibilità di non essere presenti alle Olimpiadi di Londra 2012 per mancata qualificazione, il che sarebbe il colpo di grazia per una gestione che non ha mai fatto i conti con una seppur velata autocritica cercando sempre di far finta di niente.
Non basta naturalmente la vittoria di Leonardo Mutti agli Europei allievi che indica solamente una buona carriera per questo giovane che ormai da molti anni si dedica anima e corpo a migliorare, ma niente più.
Certo l’informazione federale non aiuta ad ottenere risultati, se questa è improntata su di una insistente e perseverante propaganda che disorienta gli appassionati stimolando avversione.

Sappiamo che la dirigenza federale, sostenuta da un sistema che è metastasi (tabella voti), non verrà scalzata facilmente. Il passaggio successivo a questa affermazione è il seguente: se ci teniamo a questa disciplina, come penso ci tengano tutti quelli che intervengono nel blog ed in altri siti, è importante intraprendere un percorso che sia più costruttivo possibile, andando spero in aiuto ai nostri atleti, tecnici e società. Se poi di questo aiuto ne beneficia anche la Federazione ha poca importanza.
Per ripartire vorrei innanzitutto contare sulla buona fede degli allenatori e degli atleti, sono convinto che quando lavorano al tavolo danno sempre il meglio di sé stessi. Se non si supera il fattore fiducia tutto diventa difficile.

L’obiettivo di questo post, lo ripeto, è di invogliare tutti voi ad aprire un dibattito sereno, propositivo e magari sviluppare un documento che potrebbe essere inviato alla Federazione e, perché no, anche alle società.

Per natura e per educazione sono cresciuto con l’idea che i risultati siano il metro ideale per stabilire il proprio valore di atleta e dare le giuste indicazioni ai tecnici che, attraverso la convocazione, potranno successivamente lavorarci negli stages. Ricordo che a 16 anni, dopo una gara a squadre deludente ai campionati italiani juniores, era a rischio la mia convocazione per gli Europei Junior, tanto che se avessi voluto far parte della nazionale avrei dovuto vincere il singolo e così fu, e nessuno ebbe più niente da ridire. I risultati mettono tutti d’accordo e zittiscono le improvvisazioni e la gente in malafede.
Il metodo è tanto semplice quanto banale poiché gratifica il lavoro quotidiano che gli atleti e tecnici eseguono nelle proprie società, riconoscendo a quest’ultime un prestigio dovuto.

Vi porto l’esempio che ho seguito qui in India dopo che il Governo ci aveva indicato le linee guida per la miglior preparazione possibile ai Giochi del Commonwealth e ai Giochi Asiatici, uno dei paletti era la selezione degli atleti. L’obiettivo: evitare polemiche su mancate convocazioni. In questo senso è stato approntato un sistema basato sui risultati nazionali ed internazionali oltre la valutazione del Selection Committee e ovviamente le mie valutazioni. Ne è uscito un criterio così trasparente per il quale nessuno si è sognato di argomentare. Il sistema ha generato un gruppo assolutamente coerente e maturo con quanto sta accadendo in questo momento e, anche se i nostri migliori giovani, semifinalisti ai Campionati Asiatici Giovanili, avessero potuto meritare il posto per una sorta di impostazione futura, si è deciso di mandarli 3 mesi in Svezia a migliorare la tecnica, loro saranno il futuro non il presente, pertanto possono aspettare.

Mi hanno particolarmente colpito le parole di un commento molto malinconico di “biofa1979″, il quale ribadiva la pochezza dei tornei nazionali assoluti. Sono d’accordo con lui, fino ad alcuni anni fa i tornei assoluti erano delle proprie e vere battaglie. Sono d’accordo anche con “Roberto” se non si persegue l’obiettivo della meritocrazia la situazione diventerà sempre più complicata e non basta lo strapotere di una sola società che così facendo crea il vuoto attorno a sé e genera antipatia.
L’attività agonstica è stato sempre il settore trainante della federazione da cui si è potuto attingere atleti e talenti. Ora, questo settore primario è venuto meno vanificando il lavoro degli atleti, dei tecnici e delle società.
Attraverso la reimpostazione di un’Attività Tecnico-Agonistica finalizzata a guadagnarsi prestigio e maglia azzurra, la Federazione può ottenere due obiettivi importanti: una maggior aderenza da parte anche di tante piccole società in cui risiedono tanti talenti su cui puntare in futuro e la rivalutazione delle società.

Rivitalizzare i tornei nazionali e regionali significa mettere gli atleti a confronto fra loro e chi ne esce vincitore ha diritto ad un posto al sole. Facciamoci questa domanda, perché oggi la gente va o non va a fare un torneo? Oh certamente la passione gioca un ruolo importante, per la classifica? Ma la classifica a cosa serve? Non va perché non trova alcuno stimolo? Creare maggior e diretto interesse significa dare spinta e motivazione a giocare tutti i tornei. Pensate che potente messaggio si può istituire: vinco un torneo e mi convocano in nazionale. Ecco, se si riparte da questo concetto, allora in futuro possiamo ancora sperare in bene, perché l’Italia ha tradizione di risultati, ha solo bisogno di riaccendere la miccia che per un motivo o per un altro è stata spenta.

Io non ho mai creduto nei tornei sdoppiati o striplati, credo che non diano la reale fotografia del tasso tecnico nazionale. Il pingpong è uno sport individuale ed il confronto con tanti e svariati giocatori crea la giusta mentalità vincente, se non ho occasioni per confrontarmi rimarrò sempre mediocre.

Accanto alla rivisitazione dell’Attività Agonistica Individuale, occorre ribadire l’assoluta utilità di far crescere i nostri giovani con scambi internazionali, più frequenti e continui. Trascorrere periodi all’estero non può altro che alimetare maggior motivazione e possibilità di migliorare tecnicamente e tatticamente.
Infine, un ulteriore tassello che è direttamente collegato all’attività dei ragazzi riguarda gli allenatori. A tal proposito le società investono e vorrebbero investire di più ma non trovano l’interlocuzione della federazione. La politica federale dovrebbe rivolgersi a tutti gli operatori coinvolgendoli di più, creando una filosofia di lavoro che abbia un unico scopo: lavorare per il bene comune così che i risultati della nazionale sono i risultati di tutti. In questo momento c’è una forte crisi di identità dove ognuno cerca di sopravvivere e non si riconosce in alcun progetto.
Organizzare convegni, aggiornamenti, corsi, invitarli a seguire gli allenamenti delle nazionali, renderli partecipi, attivi, motivandoli a migliorare i propri atleti e migliorare sé stessi, portare le nazionali in giro per l’italia, condividere il lavoro, guardare e analizzare i video dei campioni insieme ai tecnici, aiutare chi chiede di essere aiutato, insomma una federazione vicina al movimento significa istituire anche un programma dove investire sugli allenatori e farla finita sull’idea di avversari o, peggio, nemici. Qui siamo tutti sulla stessa barca e a me dispiace quando le nazionali perdono e fanno brutta figura.

Qualche giorno fa sono tornato dalla Cina, durante le 3 settimane trascorse tra allenamenti e partite amichevoli, ho avuto modo di lavorare anche con un tecnico giapponese delle nazionali giovanili che continuamente realizzava video su gli schemi al cesto che facevo e chiedeva di tutto di più, perché inviavo una determinata palla, e come la inviavo, quale obiettivo tecnico, tattico etc etc. Era lì per conto della Federazione Giapponese per starci un anno e migliorare la sua conoscenza tecnica così da poterla trasferire ai ragazzi giapponesi una volta ritornato in patria.

Mi auguro che in futuro la Federazione possa iniziare una politica davvero rivolta al miglioramento della tecnica degli allenatori che sono il tramite fondamentale per formare atleti, farli diventare campioni e elevare il tasso tecnico delle società e della propria nazione.

Commenti

12 risposte per “La mia opinione sulla crisi delle Nazionali”

  1. lelesguizzero ha scritto il 15 Settembre 2010 23:38

    For admin: above u vrait:

    “Vorrei intervenire sulle vicende delle Nazionali Assolute e la crisi che le perseguita ormai da qualche tempo”.

    Per una volta mi trovo in disaccordo con te…….non capisco come si possa parlare di crisi per una nazionale che riesce a classificarsi al posto 22 con gli uomini e al 22 con le girls…….

    tra qualche anno, quando saremo 80esimi, ricorderemo con nostalgia i risutati di oggi…….

    un sincero ringraziamento per il presidentissimo e tutti coloro che stanno lavorando per tenere alta la bandiera del pongismo nazionale.

    Scianni for ever.

  2. zzantitop ha scritto il 16 Settembre 2010 08:53

    Ciao Coach….
    estendo un po’ il tuo pensiero….secondo mio modesto parere di uno che ne sa poco e “osserva poco”…ci troviamo inanZZitutto davanti ad una crisi di “sistema”…
    Quanto sopra è niente di piu’ niente di meno che una analisi di una qualsiasi gestione aziendale, dove ci son dei planning,dei target, ci son dei lati di forza etc etc etc ….le aziende con potere “verticale” spesso perdono un sacco di opportunita’..perchè è tutto accentrato e NON Cè SPAZIO per nessuno, cio’ porta immancabilmente al DISINTERESSAMENTO, e al non sentirsi parte di un certo sistema, aziendale, o di associazione sportiva che sia !!
    Cito da dicolamia….questo NON è UNO SPORT INDIVIDUALE…è uno sport bensi’ di INDIVIDUALISTI…..
    Non mi imbatto in analisi tecniche che son sin troppo al dila’ delle mie capacita’ di intendere e di volere….Ma una Azienda che assume un area manager russia e capisce che ha bisogno di ……lo manda 6 messi in russia e questo torna con la padronanza della lingua…e SOPRATTUTTO…con una infarinatura della CULTURA…di tale paese…rapportato al pingpong…e al collega giapponese…
    niente di strano il tutto molto SENSATO !!
    Poi il tutto è soggetto a come uno fa le cose e perchè……ovvio se tu vai a lavorare solo per lo stipendio NON PORTERAI MAI NIENTE alla tua ditta’….
    poi cè chi si rassegna e va a lavorare solo per lo stipendio perchè l’Azienda è una struttura a potere verticale dove tu NON puoi portare niente di tuo….
    allora ti rassegni e vai a lavorare per lo stipendio…e questo è TRISTE !!
    Poi se si parla di vivai e di altro , non è vero che ai ragazzi il pingpong non interessa…..anche se interessa mancano le strutture….L’italia è grande si dira’….
    ma l’italia è una bilanci a “sbilanciata”….
    Poi nel piccolo io penso che data la natura INDIVIDUALE di questo sport, a livello giovanile ogni individuo si porta appresso il suo genitore…..altro elemento che va valutato…..un genitore un potenziale tecnico, caratteristica tipica dell’italoico paese…..GENITORI……lasciate lavorare chi …..si impegna a promuovere questo sport…..e aiutateli…..MA NON CERCATE TUTTE LE VOLTE ….di metterVi in mezzo tra l’allenatore e l’aspirante pongista !!…NON SERVE a NESSUNO….

    La ricetta è sempre la solita……. “ogni ofele al so miste” …che significa che ognuno deve fare il suo mestiere. …

    e diamoci una bella scrollata e smettiamola di fare quelli che …

    Contento io contenti tutti…
    “…rimango sempre affascinato da come ogni essere umano trovi nella sua vita…o nella singola situazione…una filosofia…un perchè…”
    e per la maggiore è sempre la cosa che fa piu’ comodo dire…
    ma si sa…l’uomo è per natura egoista…”

    zz & Quelli che tirano la prima pietra, ma che anche la seconda,la terza, la quarta e dopu? E dopu se sa no… :)

    buon lavoro coach ti aspettiamo al tempio !

  3. eliseo ha scritto il 16 Settembre 2010 11:02

    Ciao Max nn mi vorrei ripetermi per l’ennesima volta ma tu lo sai bene perchè ne abbiamo parlato più volte e l’ultima in cina l’anno scorso la federazione nn sente il grido di dolore del nostro sport il grido di tutti noi che lo amiamo ormai siamo alla frutta ed oltre ciao

  4. lelesguizzero ha scritto il 16 Settembre 2010 21:47

    SintetiZZando: facciamo defekare i caimani blu del polo sud!!!

    4 eliseo: above u vrait:

    “nn sente il grido di dolore del nostro sport il grido di tutti noi”

    probabilmente crede che sia un grido di piacere……visto che ce l’hanno buttato ar kulo!!!

    Per fortuna ce l’hanno pikkolo!!!

  5. about.blank ha scritto il 17 Settembre 2010 11:52

    Ciao Max.

    Sopra scrivi: “Qui siamo tutti sulla stessa barca e a me dispiace quando le nazionali perdono e fanno brutta figura”.

    Che ti possa dispiacere per i ragazzi e le ragazze posso comprenderlo. Che ti possa dispiacere per il tennistavolo italiano costruito dal lavoro tuo, di Pettinelli, di Migliarini, di Deniso, di Errigo, di Eliseo, di Plese, ci metto pure Xu Shao Fa e Cai Zenhua… posso comprenderlo.

    Posso pure comprendere ti possa dispiacere per quel bravo ragazzo di Nannoni o per la campionessa Batorfi ma questi sono i risultati quando si allontanano i collaboratori coi quali si possano pure avere idee non condivise su come perseguire un obiettivo comune e si chiama un bravo ragazzo accondiscendente e riconoscente per essere stato catapultato in un ruolo più grande di lui o una brava ragazza che ha dimostrato molto da giocatrice e ancora nulla da allenatrice.. e si affida loro il destino del nostro tennistavolo.

    Posso anche comprendere per quanta parte tu ti possa sentire “sulla stessa barca” perché se il nostro tt affonda nessuno di noi può sentirsi estraneo all’acqua che sale alla gola e neanche é bello sapere di essere una mosca bianca o peggio un corpo estraneo.

    Ma da quella barca ti hanno fatto scendere, fisicamente, anche se il tuo cuore é ancora sul ponte, nei pressi del timone. Io non riuscirei ad essere magnanimo come sei tu.

    Ad una ad una sono state allontanate dalla conduzione delle nazionali, tutte quelle persone che portavano a casa i risultati ma che volevano decidere in autonomia su come, e con quali uomini o donne, arrivare a quei risultati.

    Una volta qualcuno disse che la grandezza di un capo si vede da come si sceglie i collaboratori.

    Ad maiora. Un saluto.

  6. lelesguizzero ha scritto il 17 Settembre 2010 13:11

    4 about blank: above u vrait:

    “Che ti possa dispiacere per il tennistavolo italiano costruito dal lavoro tuo, di Pettinelli, di Migliarini, di Deniso, di Errigo, di Eliseo, di Plese, ci metto pure Xu Shao Fa e Cai Zenhua… posso comprenderlo”.

    Soprattutto Migliarini……..mitticoooooooooooooooooooo!!!!

    dal faitet saito:

    “Peccato per l’azzurro che ce l’ha messa veramente tutta, con tutta laconcentrazione ed il cuore possibili, giocando forse la sua migliore partita a questi europei e contro un avversario di miglior classifica rispetto alla sua. Purtroppo non è andata”.

    Si evidenzia come il francese abbia migliore classifica del ragazzo nato in romania da genitori rumeni sceso in campo con la camiseta azura…..

    mi pare una giusta considerazione dello scriba faitettiano….

    con quelli di classifica superiore perdiamo SEMPRE………
    con quelli di classifica inferiore SPESSO……

    ci vediamo al polo nord………dove fa molto freddo e tira un’aria artica……
    per cui a tutti coloro che stanno agli europei a spese dell’italico contribuente dico:

    forza ragazzi……..avete 3 sere per giustificare i vostri viaggi……….
    fatevi la barba……..e
    andate a narda!!!

  7. about.blank ha scritto il 17 Settembre 2010 14:45

    Sguizzero, non mi va di fare sciocche polemiche ma ti faccio presente che se anche Roberto Migliarini é meno conosciuto degli altri, volendo parlare di una scuola italiana del tennistavolo (sempre che tu voglia riconoscerne l’esistenza) dobbiamo annoverare Roberto tra gli Italiani che possono dire di aver contribuito a costruirla. Egli ha svolto negli anni un lavoro importante nella sua Regione, il Lazio, nonchè nel settore giovanile nazionale negli anni ‘90. Il pensiero tecnico di Roberto é compendiato in una vecchia mirabile pubblicazione a cura del C.R. Lazio che tutti i tecnici italiani (o che operano in Italia) dovrebbero leggere. La concezione tecnica di Migliarini é la stessa che Max ha riassunto qualche mese fa a proposito della prevalenza del gioco di dritto e del lavoro di gambe come soluzione tecnica vincente, con una personale predilezione per il top di dritto a braccio teso che può essere condivisa o meno ma che é di indubbio valore tecnico/atletico/funzionale.

    Roberto Migliarini dovrebbe essere conosciuto da tutti. Se lo incontri, presentati e facci una chiacchierata, é una persona amabilissima e molto disponibile: ne uscirai arricchito. Ciao e… fa minga el spiritùs ;-)

  8. eliseo ha scritto il 17 Settembre 2010 19:26

    Caro About il problema è che chi sta li a dirigere nn ha ne voglia di lavorare ne le competenze per fare. Pensa che le mie dimissioni sono passate per una mia stanchezza nel lavorare, mi viene da ridere solo a pensarci, nell’ultimo anno ho fatto oltre 250 giorni in nazionale al contrario degli altri che forse a stento sono arrivti a 90 deduco che forse io ero “pericoloso” perchè inducevo così anche gli altri a lavorare e quindi era meglio che stessi a casa. Poi io avevo scritto proprio quello che tu dici che chi comandava doveva anche sciegliersi i collaboratori e fare dei programmi ben dettagliati e con degli obiettivi da raggiungere in modo che se si falliva si sapeva perfettamente di chi era la colpa e ……….tutti a casa.
    Invece ora chi ha la poltrona se la tiene ben stretta e scaricano m………da su chi sta fuori e come dicono da le mie parti capisc a me ciao e grazie.
    P.S.
    per lele
    nn mi attaccare subito su i miei 250 giorni di lavoro io avevo cominciato ad andare nelle società a parlare con i tecnici a pensare di fare dei programmi insieme ecc. ecc. ma mi hanno messo i bastoni tra le ruote da subito e allora ho pensato che a lavare la testa all’asino si perde tempo acqua e sapone e siccome io nn sono il servo di nessuno ho dato le dimissioni saluti e baci

  9. braccobaldo ha scritto il 18 Settembre 2010 00:10

    Caro Eliseo, tra te e il mesciato quale testa doveva cadere. Tu non sei schiavo, non condividi interessi culturali con lo stempiato, lavori, hai un ottimo rapporto con i ragazzi, con tanti allenatori di società, con tanti dirigenti, volevi stilare un programma di un paio di anni. ndo volevi annahhh!!!

  10. mikeb ha scritto il 18 Settembre 2010 09:50

    ‘Una volta qualcuno disse che la grandezza di un capo si vede da come si sceglie i collaboratori’

    E Sciannimanico ha allontanato Costantini,Errigo,Litterio….

    E ha ’scelto’ Plese,Batorfi,Gatti,Nannoni,Stefanov,Quarantelli,Del Rosso,etc.etc

    Tutte scelte sbagliate,politiche, figlie di giochetti di potere e di nomi senza esperienza e curriculum.

    E i risultati sono questi:
    in pochi anni l’Italia pongistica è andata sempre più in basso!

    Avremo toccato il fondo?
    O…il capo…come ormai dimostrato, non è grande nel saper scegliere i suoi collaboratori?

  11. lelesguizzero ha scritto il 18 Settembre 2010 18:36

    4 about blank:

    rispetto quanto dici pur non condividendo……

    però accostare il nome di Costantini a quelli successivi………è come paragonare il madison square garden al palapingpong di ternana estrazione……

    what about……….

    che dire dal faitet saito:

    “L’altra rumena Dodean aveva già perso nei trentadue come la nostra Stefanova, anche qui entrambe vittime di due giocatrici di origine cinese”.

    Lo scriba giustamente riferisce che alcune giocatrici sono di origine ciainese……..perché miss b side, miss sorriso smagliante, il biondo e il basetta, sono forse discendenti di genitori italici???

    4 eliseo: potrà sembrarti strano ma straquoto tutto quanto scrivi………e condivido la tua scelta…….al 100%…….
    se uno ha le OO non ha bisogno della paghetta di zio scianni per campare!!!

    <Adesso vi saluto……..con una domanda:

    22 i maschi 22 le femmine = 44 meschiati……….

    nessun presidente credo fosse riuscito a fare meglio………confermate????

    per questo vi dico…….
    grande scianni………
    in soli sei anni è riuscito dove nessuno mai aveva pensato fosse possibile…….

    22+22=44……….ma ci sono ancora 2 anni per fare di meglio……..per me si potranno assestare sulla 69ma posizone.

  12. braccobaldo ha scritto il 18 Settembre 2010 20:29

    Su altro sito ho letto alcuni interventi.
    Non ricordo chi ma qualcuno ha proposto la marcia su Roma.
    Ho scritto e ripropongo.
    Bene organizziamoci. Formiamo un Comitato di Liberazione chiediamo un appuntamento al Coni a Petrucci o Pagnozzi, poi al Sottosegretario allo Sport. Inviamo una lettera a tutti i presidenti di federazione per chiedere un loro parere sulla tabella voti, poi convochiamo una conferenza stampa. Se necessario ritiriamo le nostre squadre dai campionati. Lasciamo i quattro amici giocare a scopone scientifico (beh, forse anche questo e’ impegnativo)

    Casta ha buttato giù - come dice - un’ulteriore pensiero bomba e ha scritto: Sapete perchè nessuno si candiderà come alternativa all’attuale presidente nazionale? per la tabella voti attuale! con il voto delle società più grandi e di un po’ di quelle medio piccole a favore, nessuno avrebbe la minima possibilità di scalzarlo dalla presidenza. Nessuno si candida sapendo già prima di dover perdere…
    Lo so che è un pensiero non solo mio, ma io provo a scriverlo, vediamo cosa mi

    TEMPESTA ha aggiunto…….SAPETE PERCHE’ SI SONO SCERVELLATI,CON RIUNIONI..CONSULTE…TAVOLE ROTONDE…..SU QUESTO NUOVO STATUTO…….?????? PER MIGLIORARLOOOOOOOOOO?????????
    SI !!!!!!! MA A FAVORE DI CHI???????

    Ho scritto e ripropongo.
    Può essere commissariata la federazione, con tutte le schifezze!!!
    Lo statuto casalingo non è solo nella tabella voti (a proposito l’attività regionale non conta un caxxo, ma Lentini e Curcio che stavano a fare, lasciando stare Lentini da vent’anni attackato sul trono, Curcio non era antagonista di Sciannimanico, quale misterioso evento lo ha convertito sulla via di Castello), guarda il quorum 10% per le modifiche, 25% elezione del presidente sui voti disponibili (è studiato) e non totali, riammissione dopo dieci anni di tesserati che si sono sottratti alla giustizia sportiva (anche qua domanda spontanea per Rommel - Di Folco: quale cadavere dovete riesumare che magari sa di qualche scheletro in armadio …. capisci a mè), consiglio federale in video conferenza o telematico (ammazza che modernismo), designazione di atleti e tecnici pilotate, per continuare non basterebbe tutto il forum.
    MA NON SI DEVE STARE A GUARDARE DOBBIAMO FARE SENTIRE FORTE LA NOSTRA VOCE: RESISTERE, RESISTERE. RESISTERE
    Tempo fa un amico mi ha dato una filastrocca che riguarda ambienti diversi dal tt, ma si può ritrovare qualcosa di buono: eccola.
    Qui comincia l’avventura
    Del signor Bonaventura
    Che un bel dì senza sapere
    Si trovò al potere
    Disse “io son bravo e intelligente”
    Non cavò proprio un bel niente
    Di citrulli si attorniò
    E la barca naufragò
    Vi fur anche trasformisti
    Puttanieri e affaristi
    Non mancò il riciclato
    Che divenne deputato
    Era tanta l’allegria
    Per la bel consorteria
    Ma ricatti, inciuci e mota
    Rovinaron compari e idiota
    E dal gaudio e dall’onore
    Si trovaron a San Vittore

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