I mondiali di Suzhou (parte II)

4 Maggio 2015 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Divido in due parti il commento sui Mondiali individuali di Suzhou, vista l’abbondanza degli argomenti e considerata la necessità di essere quanto più possibile tempestivi. Comincio con le prime indicazioni, organizzative e tecniche.

ORGANIZZAZIONE DA VERGOGNA

La prima considerazione, la più importante, riguarda la sala principale: da scandalo. Non è possibile che l’Ittf approvi uno sconcio di questo genere. La sala è lunga quasi cento metri, è stretta tanto da non arrivare ai 25 metri, così c’è una sproporzione enorme che danneggia gli spettatori. I tavoli sono 8, nelle prime quattro giornate di gara (poi passano a 4 e a 2, fino all’unico tavolo delle ultime due giornate, ma con effetti nefasti immutati per gli spettatori), e sono piazzati uno al fianco dell’altro. Le tribune per spettatori, stampa, Vip e chiunque altro sono basse, soltanto 13 file di seggiolini che diventano 20 per una sola delle due tribune sui lati corti (l’altra è riservata ai giocatori e alle delegazioni, tutti incazzatissimi perché da lì non si vede una mazza), quindi quelle più lontani dai tavoli. Il risultato è che dai lati corti, ma anche dai posti nei 20-30 metri estremi delle tribune sui lati lunghi, si possono vedere al massimo 4 tavoli, se si è nelle file più in alto, 2 al massimo se si è nelle file fino alla quarta-quinta. Altra considerazione importante, le tribune sono a compartimenti stagni, non ci si può spostare da un punto all’altro, anche se le tribune sono semivuote. Insomma, si paga il biglietto e non si ha la possibilità di vedere tutte le partite. Se il giocatore che interessa, della propria nazione o altro, è sul tavolo 6, 7 o 8, chi sta dall’altra parte non ha alcuna possibilità di vederlo, sia per la difficoltà obiettiva di vista dovuta alla lontananza, anche di 90 metri nel caso estremo, sia per l’effetto di “appiattimento” sulle lunghe distanze per cui i tavoli lontani appaiono “coperti” da quelli più vicini a chi guarda. In parole povere: una colossale cacata.

TUTTO ESAURITO

E tutto questo per una sala di soli 5.500 posti, come avevo già segnalato nel precedente articolo. O meglio, 5.500 annunciati ufficialmente, perché nella realtà sembrano essere molti di meno. Spinto dalla mia “cacacazzitudine”, ho provato a contarli: a me risultano poco più di quattromila, 4.300 al massimo. Nella storia dei Mondiali di tennistavolo, c’è stata solo una sala principale più piccola di questa, a Manchester 1997, lì si era sui 3.000 al massimo, ma almeno si vedeva benissimo. Da tutti gli altri punti di vista, questa di Suzhou è la peggiore sala principale di tutti i Mondiali. Fra l’altro, organizzatori e Ittf hanno annunciato in pompa magna che c’era il tutto esaurito per quasi tutti i giorni di gara e che restavano pochissimi biglietti a disposizione. Della famosa serie “sì, ‘sta minchia”. La realtà è questa: ogni giorno ci sono due sessioni di gara, una che comincia alle 10 di mattina e finisce alle 6 del pomeriggio, l’altra che comincia alle 7.45 di sera e va fino alla fine. Ebbene, in tutte le prime sessioni, fino al penultimo giorno di gare (sto scrivendo prima della conclusione), la sala principale era piena solo a metà, ma proprio a esagerare, perché in certi giorni era vuota per tre quarti! In tutte le seconde sessioni, quindi quelle con i match più interessanti messi apposta in programma di sera, la sala era quasi piena, ma senza il tutto esaurito. Il “tutto esaurito” quindi è solamente quello che sta nel cervello degli organizzatori, dell’Ittf e di chi dice falsità cercando di prendere in giro la gran massa di appassionati che non possono andare ai Mondiali e possono seguirli solo tramite Tv, dove si vede solo il tavolo e non si può avere la percezione di cosa funziona e cosa no, o bollettini ufficiali, lì dove la situazione reale viene completamente occultata. Nel caso del falso “tutto esaurito” viene confermato una volta di più quello che ho già detto: il tennistavolo in Cina è in calo tremendo per quanto riguarda l’interesse e gli spettatori, nemmeno ai Mondiali in Cina si riesce ad avere un palazzetto pieno.

SENZA CONTROLLO

A questo punto la domanda inevitabile è: ma l’Ittf non ha controllato i lavori in corso, il progetto? E lo ha approvato così come lo vediamo realizzato? Da fonti dell’Ittf, che però non possono apparire ufficialmente (e questo dà già l’idea del clima di omertà), vengo a sapere che l’Ittf ha mandato regolarmente controllori, che hanno fatto notare le cose che non andavano e le correzioni da fare, ma gli organizzatori locali se ne sono sbattuti altamente il cazzo e hanno continuato a fare di testa loro. Una Federazione internazionale seria, a questo punto, avrebbe fatto una cosa sola: avrebbe imposto le correzioni, sotto il comando di un proprio inviato che avrebbe ufficialmente esautorato il capo del comitato organizzatore locale. Invece, l’Ittf è rimasta ferma e dagli organizzatori locali di Suzhou è stata realizzata una puttanata sesquipedale. E l’Ittf non sa far altro che dire che la responsabilità è degli organizzatori locali. Che sono cinesi! Cioè, mica pizza e fichi, stiamo parlando della nazione più evoluta nel tennistavolo che realizza qualcosa di assurdo. Dietro le quinte, ecco qual è la situazione vera. L’Ittf non si permette di rompere le palle alla Cina perché sa che le ha già fatto la guerra con le regole nuove che hanno distrutto il tennistavolo e non vuole altri atti di forza. La Federazione nazionale cinese, che ha gente con i controcazzi, capace di garantire un’organizzazione perfetta, in questo caso è bloccata perché il grande capo del Comitato organizzatore locale è anche uno degli uomini “politici”, non “tecnici”, di punta della stessa Federazione cinese, quindi non si può nemmeno dirgli che sta sbagliando perché è protetto politicamente. In via riservata, i miei amici della Federazione cinese mi avevano già annunciato che avremmo trovato un’organizzazione indecente e che loro, purtroppo, non avevano il potere di intervenire. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ma l’Ittf invece di intervenire si mette a dare i numeri. Nella conferenza stampa di presentazione dei Mondiali, il nuovo presidente Weikert annuncia orgoglioso che le nazioni partecipanti sono 175. Ma davvero? Sapete come hanno fatto il calcolo? Hanno contato 97 nazioni con la squadra maschile e 78 con quella femminile, hanno fatto la somma ed ecco il grande risultato. Ci sarebbe il particolare che una nazione che porta sia la squadra maschile che quella femminile rimane una sola nazione, non raddoppia. Quindi, considerando che qualche nazione ha portato solo gli uomini e qualche altra solo le donne, il dato esatto è di 100 nazioni partecipanti. Ma resta la domanda: davvero l’Ittf crede di poterci prendere per il culo in questo modo, davvero pensa di avere a che fare con idioti?

LAVATELO CON DASH

E con l’Ittf che sparava vaccate e che non aveva controllato l’andamento del lavoro, gli episodi di malaorganizzazione si sono moltiplicati. Il caso più clamoroso è avvenuto nella seconda giornata, quando un incontro sul tavolo numero 1 è stato sospeso per mezzora perché si erano staccati la scritta pubblicitaria e il pavimento taraflex, con un giocatore che aveva rischiato di farsi male. Hanno staccato la scritta pubblicitaria e rimesso la colla sotto il taraflex. Cosa era successo? La sera prima, alla fine delle gare, qualcuno aveva avuto la brillante idea di lavare il pavimento con acqua e detersivo. L’acqua è filtrata, ha sciolto la colla ed è venuto fuori il disastro. Ci vuole un genio per fare questo e a Suzhou questo genio lo hanno trovato e gli hanno affidato il compito di fare danni. Cattiva organizzazione anche per i segnapunti elettronici. Di solito, c’è un tavolino fuori dell’aera di gioco, ma proprio lì vicino, con un addetto che sul computer aggiorna il punteggio subito dopo che l’assistente arbitro lo ha ufficializzato sul segnapunti manuale, di qui la necessità che questo tavolino sia vicino all’area di gioco per vedere con chiarezza e immediatamente il cambio del punteggio. Qui, invece, il tavolino è stato messo più lontano e in posizione che non permette una visione chiara del tavolo di riferimento, per cui il punteggio sul tabellone elettronico vicino al tavolo è stato sempre aggiornato in ritardo, tanto che restava lo stesso punteggio anche mentre il gioco era ripreso e in alcuni casi c’era un ritardo di due punti, con ovvio danno per il pubblico che in molti casi non capiva perché i giocatori andassero verso la panchina senza aver chiesto il timeout e col punteggio di 9-7, che era in effetti 11-7. Altro fatto incredibile: nei primi tre giorni, il collegamento Tv che portava sullo schermo gigante la partita del tavolo numero 1 non aveva il punteggio, né veniva mai inquadrato l’assistente arbitro con il segnapunti, così che lo spettatore dello schermo andava avanti “alla cieca”, senza sapere il punteggio. Quando i giornalisti hanno fatto notare la cosa al responsabile dell’Ittf, quindi non un cinese, la risposta è stata: “Ma voi avete il computer, potete vedere lì il punteggio, sul sito dell’Ittf”. Da prenderlo a schiaffi con guanti di ghisa! Poi, al quarto giorno, qualcuno si è accorto della puttanata e hanno cominciato a mettere il punteggio sullo schermo Tv.

SOLO VIP

E sempre per la serie “come me ne sbatto il cazzo del pubblico pagante”, c’è un’altra chicca che riguarda la sistemazione dei tavoli. Gli 8 tavoli non sono stati piazzati “al centro”, vale a dire con quelli esterni alla stessa distanza dalla tribuna corta. Sono stati “scentrati”: il numero 1 è stato messo al centro esatto del piano di gioco perché doveva stare esattamente all’altezza della tribuna centrale dove ci sono i SuperVip. Di conseguenza, ai lati del tavolo centrale c’erano 4 tavoli da una parte e 3 dall’altra. E anche quando i tavoli sono stati ridotti a 4, c’era un tavolo da un lato di quello numero 1 e due dall’altro lato. Anche in questo caso il danno è per il pubblico perché chi è stato sfortunato a prendere il biglietto nei posti dalla parte dell’unico tavolo a lato del numero 1 si trovava con più tavoli, i due dall’altra parte, più lontani e più difficilmente visibili. E tutto questo perché la tribuna doveva avere il tavolo numero 1 esattamente sotto gli occhi, anziché trovarsi al centro del numero 1 e numero 2.

LA SCELTA PIU’ SEMPLICE

Eppure, tutto questo poteva essere evitato con una scelta semplicissima: la sala numero 2 doveva essere quella principale. La sala numero 2, infatti, non solo è più grande di quella principale, ma ha anche una forma quadrata che permette una migliore sistemazione dei tavoli e delle tribune. Lì si sarebbero potute mettere tribune più grandi e della stessa lunghezza, senza lati corti, e si sarebbero potuti piazzare gli 8 tavoli in due file di 4, così che sarebbero stati più vicini a ogni lato della sala e nettamente più visibili da tutto il pubblico. E anche quando fossero rimasti 4 tavoli, e poi 2 e poi uno solo, la visibilità per tutto il pubblico sarebbe stata ugualmente buona. Certo, mi si potrebbe obbiettare che se in Cina non si riesce a riempire una sala di cinquemila posti (o giù di lì) come si potrebbe riuscire con una sala più grande, a rischio quindi di brutte figure con le tribune vuote? In effetti è così, ma qui entriamo in un altro campo, che riguarda la reale situazione del tennistavolo e il suo futuro, che a mio parere è in grandissimo rischio di sopravvivenza. Due immagini emblematiche rappresentano i miei timori. Una è quella dei bagarini, all’esterno dell’immenso Centro congressi in cui si giocano questi Mondiali, che svendono i biglietti e nemmeno riescono a venderli tutti. In Cina! L’altra è lo schermo gigante nella sala di riscaldamento: gli addetti del Centro congressi, appena la sala si svuota dei giocatori, si sintonizzano sul campionato di basket cinese.

LA PICCOLA TRIBU’ DELLA STAMPA

Per concludere su questo argomento, una piccola nota che riguarda la stampa. PPrima dei Mondiali l’Ittf annuncia con orgoglio che è stato stabilito il record di accrediti per i mezzi di informazione, mille fra giornalisti, fotografi e tecnici della Tv. Poi, in una sala principale piccola di suo, è stata sacrificata la tribuna stampa: solo 160 posti, 100 per i giornalisti cinesi, 60 per gli stranieri. Quindi, solo 60 posti per tutto ilmondo! Alla faccia dei mille accreditati. Di questi 60 ben 54 erano riservati a mezzi di informazione esclusivi del mondo del tennistavolo, non a reali giornali. Quindi, posti riservati di diritto ai magazine di qualche Federazione nazionale o continentale, che nemmeno hanno giornalisti professionisti, ma impiegati che assolvono a questo compito. E anche posti riservati ad aziende che operano nel tennistavolo per vendere Dvd o addirittura persone che operano nel mondo degli affari del tennistavolo, ma si presentano qui sotto il nome di agenzie che tutto fanno tranne che informazione giornalistica. E per i fotografi c’è la barzelletta di accrediti riconosciuti a tifose che vogliono stare vicino ai tavoli per “fotografare” con il telefonino, anziché con macchine professionali. E in tutto questo, se si presentano testate vere, grandi o piccole, famose come il New York Times o L’Equipe, devono mettersi in fila per 6 posti. Ai giornalisti di grandi testate giornalistiche è stato detto che se i posti finiscono possono accomodarsi in sala stampa e guardare sullo schermo la partita del tavolo numero 1!!! Così, un giornale dovrebbe spendere soldi, far fare al proprio inviato un viaggio di 10.000 o 15.000 chilometri per poi sentirsi dire che si può vedere solo un match alla volta in televisione. Bel modo di attirare l’attenzione dei mezzi di informazione. Ma l’importante è assicurare alla propria “famiglia”, quella del tennistavolo, i posti migliori, in perfetto stile tribale. Anche per questo motivo, è uno sport destinato all’estinzione.

SORPRESE NON SORPRENDENTI

La parte tecnica in questo articolo è un po’ sacrificata, perché c’era parecchio da dire su come la più importante manifestazione, che è anche vetrina all’esterno del mondo del tennistavolo, stia scadendo sempre più, ma nel resoconto finale avrà molto più spazio di tutto il resto. Le indicazioni che esamino adesso, comunque, hanno già una loro grande rilevanza. Comincio dalla stronzata massima, riguarda il doppio. Fermo restando che, come ho già fatto notare, giudico scandaloso che si sia tornati ai doppi formati da giocatori di nazioni differenti solo per poter regalare qualche briciola di medaglia ai derelitti europei, non è possibile che un doppio come quello formato da Ma Long e Boll non sia considerato testa di serie in virtù di un regolamento assurdo. Così, finisce che al secondo turno si scontrano con Zhang Jike-Xu Xin, a loro volta nemmeno testa di serie numero 1, ma solo n.7, perché la prima posizione è riservata a un doppio di Taipei, Chiang Hung Chieh-Huang Sheng Sheng, della serie “e chi cazzo sono?”. E l’altro doppio di Taipei, Chuan Chih Yuan-Chen Chien An, campione mondiale in carica, è n. 4, dietro Matsudaira-Niwa (Giappone) n.2 e Tang Peng-Wong Chunting (Hong Kong) n.3. Ma stiamo scherzando? Il problema è che per fissare le teste di serie si prendono in considerazione solo i risultati ottenuti in doppio. Quindi, se per caso il numero 1 e il numero 2 del mondo in singolo non giocano il doppio per un po’ di tempo e poi hanno la balzana idea di fare il doppio insieme finiranno con l’essere sorteggiati nel tabellone come l’ultima coppia del mondo. Una stronzata galattica! Il risultato è che una partita che sarebbe potuta essere una semifinale o addirittura una finale si gioca al secondo turno con gran danno per il significato tecnico della gara, per lo spettacolo e per il pubblico. Nel dettaglio di questo confronto, vinto dalla coppia cinese dallo 0-2 al 4-2, si nota come Boll riesca a tenersi allo stesso livello degli altri per tre set, poi non ce la fa più a reggere il ritmo altissimo e ha un calo netto. Il ridicolo del tabellone del doppio maschile si realizza poi con quelle che il sito dell’Ittf, dall’alto della sua incompetenza, definisce “sorprese”: le sconfitte dei due doppi di Taipei teste di serie n.1 e n.4: la 1 con i polacchi Dyjas-Gorak, la 4 con i francesi Gauzy-Lebesson. In particolare quest’ultimo risultato colpisce gli ignoranti che non si spiegano come mai la coppia campione mondiale in carica, Chuan Chih Yuan-Chen Chien An, perda al secondo turno! Mica ricordano che a Parigi 2013 i cinesi avevano lasciato campo libero, non schierando i migliori nel doppio e nel doppio misto, per concedere un paio di medaglie agli scarsi e accogliere il grido di dolore dell’Ittf che paventava un disastro per il tennistavolo se la Cina avesse continuato a vincere 5 titoli su 5 ai Mondiali individuali (oltre che 2 su 2 in quelli a squadre). Così, a Parigi c’erano stati vincitori di secondo livello, usciti subito a Suzhou, dove i cinesi, giocando in casa, almeno nel doppio maschile hanno schierato i migliori, rinunciando solo al doppio misto, giusto per dare la possibilità di medaglie agli altri, ma vincendo ugualmente l’oro con Xu Xin in coppia con la sudcoreana Yang Ha Eun. E allora, di che sorprese stiamo parlando? E’ tutto prevedibile per chi abbia un minimo di conoscenza del tennistavolo. Stessa cosa nel doppio femminile: l’Ittf parla di sorpresa per l’eliminazione della testa di serie n.1, Fukuhara-Wakamiya (Giappone), dalle cinesi Li Xiaoxia-Ding Ning, ridicolmente solo n.7 del tabellone: 0-4 senza scampo. Anche in questo caso, una barzelletta. Altro che sorpresa. Chi gioca più tornei diventa il più bravo, secondo la distorta filosofia dell’Ittf. I risultati sono questi.

FALEGNAMERIA

Ma le risate più grandi me le sono fatte quando c’è stata la “sorpresa più sorprendente”: l’eliminazione della testa di serie n.6, Ovtcharov, per mano del sudcoreano Lee Sang Su, testa di serie n.35, ma siamo sempre lì, perché ha meno attività. Prima del match, facciamo i pronostici in sala stampa. Io dico che vince Lee Sang Su e spiego perché: perché è velocissimo e metterà in difficoltà quel carro armato di Ovtcharov rubandogli il tempo. Dopo essere stato sconfitto, Ovtcharov dice: “Lui era molto veloce, mi ha messo in difficoltà”. Ma davvero? Io sto ancora scompisciandomi dalle risate. Ci vuole tanto a capire tutto questo, a capire che Ovtcharov è stato costruito da un falegname e che gli manca solo il naso allungabile per essere identico a un altro personaggio, più famoso di lui, che fu costruito da un falegname? La conferma dei suoi limiti arriva al turno successivo, quando Lee Sang Su perde 4-1 con Tang Peng, uno forte ma non certo di livello altissimo, che però è abbastanza veloce da neutralizzare gli spunti del sudcoreano. Una dimostrazione in più che Ovtcharov è tecnicamente scarso e impostato malissimo. Sempre restando in Germania, segnalo che il ruolo di figlio di falegname ha un degno erede, dopo Ovtcharov, in Franziska (o forse dovrei definirlo uno scarparo, ci penserò meglio), che ha sfruttato i regali dei suoi avversari per andare avanti e magari adesso gli ignoranti diranno che è la nuova rivelazione tedesca. Certo, e io assomiglio a George Clooney. Parlando di vere sorprese, una poteva essere provocata da Boll, per due volte sull’orlo della caduta, prima col giovane polacco Dyjas, poi colportoghese Monteiro, fresco padre di una bambina, Melissa, che la sua compagna, Daniela Dodean, ha dato alla luce un paio di giorni prima dei Mondiali. Dyjas è il giovane europeo più interessante che io abbia visto in questi ultimi anni, insieme al bielorusso Khanin, che però mi sembra ancora acerbo e di livello inferiore rispetto al polacco. Dyjas ha messo in difficoltà Boll soprattutto sugli scambi veloci, mostrando una notevole rapidità di esecuzione e una reattività da campione, ha ceduto perché non appare ancora in grado di reggere a lungo certi ritmi e certi livelli, ma ci è molto vicino. Con Montero, gara tesissima che poteva chiudersi in favore del portoghese al sesto set, quando un colpo di Boll sembrava fuori per il 13-12 e matchball per Montero. Boll però ha visto uno spigolo quasi invisibile. Sullo schermo gigante è stato mostrato il replay e si è potuta notare la quasi impercettibile deviazione, così anche Monteiro si è convinto, per poi perdere, ma davvero per un soffio, ai vantaggi del settimo set, dopo una partita emozionante. Di rilievo comunque che, anche se non ammessa ufficialmente, giocatori e arbitri siano stati d’accordo nel fare riferimento alla “moviola”.

ITALIA

Per parlare degli azzurri parto proprio da Monteiro, perché ha rischiato l’eliminazione proprio da parte di un italiano, Marco Rech Daldosso, avanti 2-0 contro il portoghese, poi sconfitto 4-2, ma autore di una partita molto bella, retta alla pari non tanto nel punteggio quanto nel gioco. Rech ha tenuto gli scambi veloci e potenti, sul tavolo e da lontano, mostrando sia la buona tecnica di base di cui è in possesso sia una scioltezza nei movimenti che in lui non vedevo da parecchio tempo. E oltre a questo anche la grinta, finalmente. Peccato per Mutti che si impalla con l’israeliano Tauber e perde 4-3 dopo aver sprecato parecchio. Bobocica, che era rimasto fermo per più di quattro mesi per un serio infortunio, sembra dare segnali di vita contro Kolarek, battuto 4-2, ma poi si arrende quasi senza lottare a Tang Peng. Ancora peggio Stoyanov, che appare rassegnato sin dal primo punto contro lo svedese Kristian Karlsson, 4-0 senza storia. Le donne mostrano invece più carattere, entrano nel tabellone principale e qui trovano avversarie dure. Debora Vivarelli si becca la difesa cinese-olandese Li Jie, riesce quasi a strappare il secondo set e comunque si comporta bene. Giorgia Piccolin si porta addirittura sull’1-1 con la sudcoreana Yang Ha Eun, che poi vincerà l’oro nel misto. Entrambe mostrano grinta e coraggio, uniti a progressi tecnici che fanno ben sperare. Se davvero ci sarà la volontà di recuperare Nikoleta Stefanova per i Mondiali a squadre, per i quali è già pronta anche Denisa Zancaner, si potrebbe ritrovare una squadra decente in grado di risalire in classifica. Per il momento è tutto, al prossimo articolo per la conclusione dei Mondiali.

Commenti

19 risposte per “I mondiali di Suzhou (parte II)”

  1. 42do4ever ha scritto il 4 Maggio 2015 12:24

    Complimenti per i due articoli, davvero belli da leggere.
    Però non sono totalmente d’accordo sul ripudio dei doppi tra giocatori di diverse nazioni: se sono campionati individuali dovrebbe essere ammissibile anche il doppio con un partner proveniente dall’estero.
    Quello che non ha molto senso (anche a mio parere) è ridurre ulteriormente il numero dei giocatori provenienti dalla stessa nazione, sarebbe meglio permettere la qualificazione diretta ai primi N giocatori della classifica mondiale ed accettare gli altri che volessero partecipare attraverso qualificazioni.
    Vorrei chiedere un parere tecnico su Fang Bo, il finalista che era testa di serie n.14 e che è stato certamente agevolato dal problema alla spalla di Xu Xin, ma ha sfruttato molto bene le strane lune di ZJK ed ha giocato una splendida finale contro il favoritissimo ML.
    Per quanto riguarda il giovane FZD, come si deve interpretare la semifinale contro ML: incidente di percorso o segnale di pericolo?
    Grazie per l’attenzione

  2. Drago Rosso ha scritto il 7 Maggio 2015 14:27

    In attesa dell’articolo conclusivo sui Mondiali di Suzhou comincio a dare qualche risposta e qualche indicazione.
    Smile ha ragione, la vecchiaia mi tradisce, il punto favoloso di Wang Liqin fu sul 6-5 a suo favore. Correggo anche un’altra piccola imprecisione: Wang Liqin rimontò da 3-5 e non da 2-5.
    Passo a 42do4ever. Sulle opinioni, come già detto altre volte, non discuto, quindi se a lui piacciono i doppi “misti” non ribatto. Faccio solo un paio di precisazioni al riguardo. Anche a me piacciono dal punto di vista tecnico, tant’è che il doppio Ma Long-Boll per me è uno dei più interessanti, peccato solo che sia stato messo insieme quando ormai Boll, causa l’età, non è più al massimo della condizione fisica. Ma, oltre al fatto che per me dovrebbero essere vietati solo ai Mondiali e permessi in tutte le altre gare (all’Olimpiade ovviamente non è possibile), quello che dà fastidio davvero è che l’Ittf si sia decisa a permetterli non per motivi tecnici e spettacolari, ma solo per concedere agli europei la possibilità di una medaglia. E’ proprio da questa filosofia che ha avuto origine il declino tecnico del tennistavolo negli ultimi 15 anni, con la volontà di danneggiare i cinesi e avvantaggiare gli europei. Tanto per capirci, gli infortuni alla spalla sono diventati sempre più numerosi e gravi da quando c’è la pallina da 40 millimetri.
    Passo a Fang Bo. Ufficialmente è’ nato il 9 gennaio 1992, questo vuol dire che è del 1991. Infatti, i cinesi spostano la data di nascita all’anno successivo non per truffare a livello internazionale, ma per essere avvantaggiati nelle selezioni giovanili nazionali. In quei casi, si prende come riferimento l’anno di nascita, per cui basta dichiarare di essere nati l’1 gennaio per passare all’anno successivo. Nelle selezioni, essere nato l’1 gennaio o il 31 dicembre non fa differenza, conta l’anno. Un esempio concreto: Zhang Yining nei primi anni di carriera internazionale risultava nata l’1 gennaio 1982, poi, quando ormai non aveva più bisogno di passare le selezioni, è venuta fuori la vera data di nascita, che risulta tuttora negli atti ufficiali: 5 ottobre 1981.
    Ma torniamo a Fang Bo. Non è mai stato uno dei miei favoriti. Tecnicamente è impostato bene, ma è troppo scolastico, non ha una caratteristica che lo distingua, qualche colpo particolare, è semplicemente uno bravo che ha seguito correttamente le lezioni e, con un duro lavoro, è arrivato ad alti livelli. Finora non aveva ottenuto grandi risultati, a parte la vittoria nei Mondiali junior 2009, ma quella non conta perché lì non c’è gara. Da un po’ ha cambiato allenatore ed è passato sotto la guida di Xiao Zhan, che per me è il miglior tecnico cinese ed è anche l’allenatore personale di Zhang Jike (lo ha ricostruito lui quando Zhang Jike sembrava dover abbandonare il tennistavolo, messo da parte da tutti i tecnici cinesi) e di Yan An, questo sì con una grande personalità e con un gioco tecnicamente elevato e spumeggiante dal punto di vista spettacolare. Yan An non ha giocato i Mondiali perché non in forma alle selezioni nazionali, ma resta per me di caratura nettamente superiore a Fang Bo, alla pari con i migliori. Con Xiao Zhan, quindi, Fang Bo è migliorato nettamente nell’efficacia del gioco, nella tenuta sugli scambi lontano dal tavolo, come si è visto in finale contro Ma Long. Resta però un giocatore con poca fantasia, poche soluzioni inaspettate. A Suzhou è stato fortunato a trovare due giocatori che si sono eliminati da soli. Xu Xin si è fatto male alla spalla, ciò nonostante stava ugualmente per battere Fang Bo. Per quanto riguarda Zhang Jike, il discorso è più complicato. Qualcuno ha detto, su altri forum, che sembrava quasi avesse fatto apposta a perdere. So per certo che non ha fatto apposta, ma chi ha avuto quella sensazione non era tanto in errore, perché l’ho avuta anch’io. Poi, approfondendo, si capisce qualcosa di più. Zhang Jike non era al massimo della forma tecnica e aveva anche qualche problema fisico, come si è visto in alcune partite. Con un Ma Long in condizioni strepitose, Zhang Jike sapeva che il suo stato di forma non sarebbe bastato e, inoltre, si è trovato di fronte un Fang Bo che, ormai gasato, sembrava incontenibile. Insomma, Zhang Jike magari ce l’avrebbe anche fatta a vincere con Fang Bo, ma avrebbe dovuto impegnarsi al limite delle proprie forze fisiche e mentali, sapendo comunque che in finale avrebbe trovato un Ma Long quasi imbattibile. A quel punto, il suo atteggiamento nella gara con Fang Bo è stato più o meno questo: non sputo sangue, se riesco comunque a vincere, meglio, altrimenti non fa niente. Per quanto riguarda la finale, Fang Bo ha sfruttato il grande nervosismo di Ma Long, alla prima finale mondiale, che avrebbe potuto chiudere il match sul 4-1, ma ha sprecato tanto, cosicché alla fine la partita è apparsa più equilibrata di quanto lo sia stata effettivamente, ma nell’ultimo set si è visto che Ma Long è di un’altra categoria rispetto a Fang Bo.
    Concludo con Fan Zhendong. Per me non è un segnale di pericolo, ma solo l’evidenza di un suo punto debole e quando dico punto debole mi riferisco a quello che può avere contro i più forti cinesi, non certo con altri. Lui sviluppa il massimo della potenza e dell’efficacia sugli scambi lunghi e lontani dal tavolo, nei quali è quasi imbattibile. Ma quando ha di fronte un avversario capace di attacchi improvvisi e potenti non riesce a entrare nel ritmo giusto e va in affanno. Ovviamente, parlo di attacchi veloci e potenti alla Ma Long e alla Zhang Jike, e un po’ anche alla Xu Xin, quindi si parla comunque dei massimi livelli. Ma Long si è presentato al massimo della forma e, col suo gioco di attacchi rapidi anche su palle corte, ha imposto agli avversari solo gioco di difesa. Fan Zhendong lo ha sofferto ancora di più nel momento in cui ha capito di essere impotente di fronte a questa velocità e di non riuscire ad anticipare Ma Long. Di qui la sensazione di una partita scialba, nella realtà è stato un confronto in cui il giocatore più completo tecnicamente ha neutralizzato quello con qualche (pochi) difetto.
    E davvero per finire do un’anticipazione importante sul mio commento finale sui Mondiali. E’ stato scritto sul sito dell’Ittf e qui e là sui vari website quanto sia stata leggendaria la finale femminile con una Ding Ning “eroica”, capace di vincere anche con un infortunio alla caviglia. Ebbene, vi dico subito che quell’infortunio è una gigantesca bufala, falso come un Berlusconi che ha preso i voti di castità e e come un Renzi grande statista. Ha fatto finta per frenare una scatenata Liu Shiwen, tanto che, oltre al fatto che dalle radiografie in ospedale è risultato che non aveva proprio niente, all’interno della squadra cinese sono scoppiati casini, ovviamente segreti, perché quasi tutti fra dirigenti, tecnici e giocatori si sono accorti del bluff e a difendere Ding Ning sono rimasti solo quelli di Pechino, squadra di Ding Ning. Gli altri erano letteralmente infuriati e qualcuno di loro ha parlato senza mezzi termini con me definendola una imbrogliona. Il resto alla prossima puntata.

  3. 42do4ever ha scritto il 8 Maggio 2015 09:15

    Grazie, Drago: condivido totalmente ed attendo il commento finale!

  4. sacramen ha scritto il 11 Maggio 2015 11:41

    Complimenti per gli articoli, in attesa dell’ultima parte…
    Concordo con l’analisi su Zhang Jike, è sembrato pure a me arrendevole non dal punto di vista tecnico ma dal punto di vista fisico, quasi spompato mentalmente. Probabilmente era l’unico che potesse dare filo da torcere a Ma Long, a patto che impostasse gli scambi di rovescio sul tavolo come faceva Wang Hao (ZJ è l’unico che riesce a portare il rovescio come i pennaioli RPB)…
    Xu Xin 2 anni fa l’avevo dato possibile campione, a patto cambiasse l’atteggiamento di fronte a giocatori più potenti di lui, quando rinuncia alla lotta e si allontana dal tavolo. L’infortunio alla spalla penso lo abbia un pò limitato anche se non riesco a quantificarlo: se è un dolore forte è dura continuare almeno con lo stesso tipo di gioco…
    E’ per questo che non sono completamente d’accordo su Ding Ning (al netto delle reali condizioni della caviglia): rivedendo la scena della distorsione mi è venuto freddo perchè a me è capitata la stessa cosa, anche se nel mio caso la distorsione è avvenuta con un movimento molto più “violento” e rapido… Piede dolorante ma nei limiti del sopportabile per 2 ore, vado a dormire e la mattina mi trovo uno zampone nero… Via al pronto soccorso, radiografie e dimesso con un “tutto a posto, niente di rotto!”. Riuscivo a scaricare il peso, camminare ma niente passo accelerato o saltelli sennò cedeva l’intera gamba dalle fitte. E nemmeno spostamenti laterali…
    Dico questo perchè Ding Ning dalla distorsione in poi ha cambiato gioco, si è praticamente fermata, non ha più spinto verso sinistra, rendendo facile la vita a Liu Shiwen. Che però non ha approfittato della situazione, ha continuato ad incrociare puntando al rovescio dell’avversaria piuttosto che spiazzarla puntando al suo dritto che di fatto lo faceva allungandosi… Ding Ning ormai aspettava e si metteva a bloccare d’anticipo sul tavolo portando all’errore Liu.
    Frenare Liu Shiwen? Magari anche si, però stavano ancora sul 2-0 per Liu ed il gioco è rimasto fermo si e no per 5 minuti, non mi pare un’attesa …
    Bufala o non bufala? Boh, mi fido delle notizie che ti arrivano, ma una radiografia non dice niente sugli stiramenti ai legamenti della caviglia e di sicuro non avrebbe detto nulla anche in questo caso. L’unica cosa certa e che alla fine il set/match se l’è mangiato Liu…

  5. Drago Rosso ha scritto il 12 Maggio 2015 14:33

    Non credo che la mia visione e quella di Sacramen su Ding Ning siano così in contrasto, penso siano più vicine di quanto possa apparire. Comunque, prima di dare ulteriori indicazioni, in modo da far capire ancora meglio cosa è accaduto, invio una domanda e una segnalazione a Sacramen. Domanda: che cavolo significa RPB a proposito dei pennaioli? Segnalazione: l’esatta durata dell’interruzione del gioco per l’incidente a Ding Ning è stata di 11 minuti.

  6. about.blank ha scritto il 12 Maggio 2015 16:07

    RPB : Reverse Penholder Backhand

    “pennaioli che colpiscono la palla con entrambe le facce della racchetta”
    secondo la corretta definizione in italiano del Drago Rosso.

  7. sacramen ha scritto il 14 Maggio 2015 15:03

    Errore mio, avevo visto male i replay e confuso il momento dell’infortunio.
    Effettivamente il gioco rimane fermo per 11 minuti ma ripeto, a mio parere l’eventuale danno causato dallo stop a Liu Shiwen non è allo stesso livello dell’effettiva “menomazione” con la quale Ding Ning ha dovuto giocare.
    Poi, non metto in dubbio che ci possa esserci stata anche della scena per enfatizzare il tutto, ma a quel livello, in quel determinato momento agonistico, Liu Shiwen avrebbe dovuto trasformarsi in una stronza patentata e giocare sull’infortunio dell’avversaria. Sono gli ultimi 9 punti dal tetto mondiale, se la tua avversaria non ce la fa a muoversi può ritirarsi…
    Prendersela con Ding Ning (che del resto ha fatto il suo gioco) mi sa tanto da paraculi…

    L’RPB è appunto il rovescio dei pennaioli con la seconda faccia della racchetta. Ormai lo chiamano tutti così, anche perchè è intraducibile…
    Aspetto il prossimo resoconto eventualmente per spiegare la mia idea, anche perchè si tratta di un limite di Ma Long (dove Wang Hao ha approfittato) che era stato da te spiegato ancora nel 2005 nel suo “ritratto”…

  8. sacramen ha scritto il 21 Maggio 2015 12:36

    Altra domanda: cos’è successo ad Achanta nei sedicesimi contro Fang Bo? Avevo provato a guardare la partita su ITTV ma non hanno giocato.
    Problemi fisici anche lui come tanti altri?

  9. Ping Pong Italia ha scritto il 21 Maggio 2015 22:33

    Sharath Kamal Achanta si è infortunato durante il match contro Gauzy che comunque ha vinto per 4 a 1. Erano 3-0 e 6-5 per Achanta quando si è stirato l’adduttore della gamba destra, c’è stato un time-out medico di svariati minuti, ha perso il quarto set e poi è riuscito a vincere il 5° ma ha dovuto dare forfait contro Fang Bo.

  10. sacramen ha scritto il 22 Maggio 2015 09:22

    Giusto per rincarare la dose sull’organizzazione “Filini” de ’sti mondiali…
    Vedere un 11-0, 11-0, 11-0, 11-0 farebbe pensare a 2 giocatori che fanno sport differenti. Scrivere un “Rit.” costava troppo?
    O sono io che sono troppo esigente?

  11. lelesguizzero ha scritto il 22 Maggio 2015 09:54

    Il solito yallow power!!!!

    Però guardate che cose succedono: la finale scudetto in italia, per la prima volta nella storia sarà senza cinesi e senza giocatori della nazionale italiana.
    Ora 2 i casi:
    1) o i nazionali sono pipparoli;
    2) o deniso li rincretinisce.

    Mi piacerebbe conoscere l’opinione dell’esule max.
    Lunga vita a max, che a las vegas si fa apprezzare alla stragrande!!!!!

  12. lelesguizzero ha scritto il 25 Maggio 2015 10:19

    godiamoci questa finale con palemmo sicura vincitrice!!!!

  13. lelesguizzero ha scritto il 27 Maggio 2015 14:38

    Vorrei sapere chi è quel fenomeno di palermo che non ha schierato conciauro alla 6 partita…

    per fortuna nessuna ripresa tv….negro in finale scudetto non sarebbe una buona pubblicità per il pinge ponge!!!!

  14. lelesguizzero ha scritto il 27 Maggio 2015 22:52

    Non solo ma come si può schierare crotti, il numero uno di palermo, al sesto incontro, ma chi ha deciso sta str…ta???

    Mattia e stefano perché avete permesso questa cosa???

    Vi rendete conto che avete gettato lo scudetto???

    Una partita che non potevate mai perdere….2 su negro sicuri e uno su manna…nell’ipotesi peggiore era pareggio!!!

  15. lelesguizzero ha scritto il 8 Giugno 2015 21:40

    https://www.youtube.com/watch?v=gWl4p-E_Kec

    fatevi 4 risate…..dal minuto 16 è il massimo!!!

    Capite perché non si cresce mai!!!

    Buona visione!!!!!

  16. about.blank ha scritto il 17 Giugno 2015 22:03

    Sguizzerissimo.. nello spareggio hanno fatto giocare Conciauro come volevi tu nella sesta partita! Quindi? O hai suggerito sempre tu di mettere Conciauro su Negro o viceversa ?

  17. lelesguizzero ha scritto il 18 Giugno 2015 16:11

    Sul faitet saito c’è foto del basettone barbone bulgaro coi suoi compagni di merende bobo, pat e scianni che ride…che k…xxo ti ridi??? perdi sempre al primo o secondo turno dopo una vita che ti alleni, in compenso fai il turista a spese dello stato italiano, facci un favore cambia nazione vai a spolpare altri paesi!!!!

    Bobo = perde sempre ai primi turni…ma che ci fai in austria??? i crauti???

  18. lelesguizzero ha scritto il 13 Luglio 2015 20:37

    http://www.laola1.tv/de-at/video/interview-mutti-oyebode-piciulin-rossi-ita/359258.html

    fatevi 4 risate, ma come minkia si fa a girare il mondo e sapere che si sarà intervistati a parlare in questo modo, ma non ci vanno a scuola sti fenomeni????? l’unico che si salva è il piccoletto sardo!!!!

    ma non c’è un dirigente che li faccia studiare un minimo di inglese invece di kaxxeggiare tutto il giorno su internet!!!!

  19. lelesguizzero ha scritto il 15 Luglio 2015 12:18

    Intanto grazie a max, l’unica voce fuori dal coro ancora libera!!!

    E poi che dire??? Come direbbe emilio fido…che figurimmmmmm….una finale giocata come se fosse la partitella al bagno calimba de luna….senza nessuna grinta, nessuna logica tattica, punti sputt…..come fossero noccioline….e alla fine tutti felici e contenti come avessimo vinto…..

    e tu vale….nemmeno ti sei degnato di alzare il tuo sederino per sostenere i tuoi ragazzi tra un set e l’altro….

    ci fosse stato mondy in panca li avrebbe presi tutti a calci nel k…..

    Ps comunque meglio secondi che 20esimi!!!

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