I Mondiali del Drago Rosso 6

4 Maggio 2009 da Ping Pong Italia 

del Drago Rosso

Anche l’Ittf ha messo in risalto, sul suo sito, che delle 20 medaglie in palio ai Mondiali di Yokohama solo 3, tutte di bronzo, sono andate a nazioni diverse dalla Cina: Kishikawa/Mizutani nel doppio maschile, Juang Huajun/Tie Yana di Hong Kong e Kim Kyung Ah/Park Mi Young della Corea del Sud in quello femminile. E ricordo ancora che sarebbero stete solo 2, molto probabilmente, se il tabellone del doppio femminile non avesse riservato uno scherzetto ai doppi femminili cinesi, mettendone di fronte due nei quarti di finale: eliminato quello composto da Liu Shiwen (semifinalista nel singolo) e Cao Zhen (oro nel doppio misto), giusto per capire di che giocatrici si trattava, vale a dire di due in grado di battere qualsiasi altra coppia non cinese.

ANNO ZERO
Ormai, il problema sta diventando così grande che nessuno riesce più a nasconderlo. Fuori della Cina, a eccezione di Giappone e Corea del Sud, non esiste più un tennistavolo di livello mondiale. Siamo arrivati all’anno zero. Il conto alla rovescia è cominciato quando, invece di pensare a battere i cinesi, si è pensato di cambiare le regole per avvantaggiare gli europei e gli altri. Dopo un breve periodo di assestamento, in cui la Cina ha perso qualcosa, ecco che i giocatori cinesi si sono assuefatti alle nuove regole e hanno ricominciato a bastonare tutti. L’ho detto e lo ripeto: è come una droga, si comincia con una dose piccolissima che ti fa sballare, poi hai bisogno di dosi sempre più grandi. Il set a 11 punti? Non basta più, ce ne vorrà uno a 7 punti, poi a 5, poi a 3. La pallina più grande? Non basta più, ce ne vuole una da 42 millimetri, poi da 44. Insomma, ci rendiamo conto di dove stiamo andando? Io nemmeno avrei voglia di parlare di queste cose, visto che le avevo predette tanti anni fa, ma è chiaro che bisogna discuterne.

ORDINE DI PERDERE?
Il bello è che l’unica soluzione prospettata è la “collaborazione” fra Cina e resto del mondo. Inutile stare a prendersi per il culo: è una stronzata fenomenale. L’unico modo che ha la Cina per “collaborare” è ordinare ai suoi giocatori di perdere. Ma davvero qualcuno è così fesso da credere a queste assurdità? Davvero qualcuno crede che quegli incompetenti dei tecnici tedeschi accetteranno che un allenatore cinese dica loro cosa fare? Li avete mai sentiti parlare? Sono convinti di avere il “verbo” del tennistavolo, sono i cinesi che non capiscono una mazza di questo sport. E gli altri tecnici europei (esclusi i rumeni)? Non sanno fare altro che odiare i cinesi e dire che vincono solo perché sarebbero scorretti, magari per un servizio sporco, non sanno far altro che lasciarsi ingrossare la bile e condurre argomentazioni piene di rabbia, nient’altro. Lavorare di più? Manco per niente. Seguendo i principi fin qui adottati, l’ultima spiaggia del tennistavolo sarà questa: pallina da 44 millimetri, set a 7 punti, racchette non solo senza colla, ma senza gomma. A quel punto i cinesi cominceranno a giocare con mazze di legno e continueranno a battere tutti.

RITORNO AL FUTURO
La mia soluzione è semplice: ritorno alla pallina da 38 millimetri. Come ragionamento estremo, si potrebbe pure sopportare il set a 11 punti (che comunque mi fa vomitare), ma la pallina da 40 millimetri distruggerà il tennistavolo. Lo sta già distruggendo e non si fermerà. Intanto, non ci resta che commentare gli ultimi giorni dei Mondiali di Yokohama. Altri due ori per la Cina, nei doppi, dopo quello nel misto. In serata, incontro fuori del palazzetto due alti dirigenti cinesi (moltissimo altissimi), che mi dicono, a microfoni cosiddetti spenti: “Ma tutte le altre nazioni si rendono conto che il tennistavolo, fuori della Cina, è morto? Noi stessi non sappiamo più che fare per aiutarle. Più che togliere tutti i più forti dal misto e qualcuno dai doppi, cosa avremmo potuto fare? Mica possiamo ordinare ai nostri giocatori di perdere. Il problema è che, se continua così, quella rimarrà l’unica soluzione”. I giornali e i siti cinesi si sono già scatenati nelle ipotesi su come far vincere qualche medaglia alle altre nazioni e c’è anche qualche polemica fra la Federazione cinese e alcuni di questi mezzi di informazione. Insomma, un autentico casino. Fra l’altro, dopo le semifinali dei doppi (con una coppia giapponese in gara), il palazzetto si è un po’ svuotato; dopo le semifinali dei singoli, altra gente se n’è andata perché la prospettiva di due finali con quattro doppi cinesi non l’entusiasmava. Così, il palazzetto era pieno a metà, dopo aver avuto più di 12.000 spettatori.

DOPPI
Nei doppi, non c’è stata storia, hanno vinto i favoriti. Guo Yue e Li Xiaoxia, nel femminile, hanno faticato davvero poco per battere prima Jiang Huajun/Tie Yana in semifinale, Guo Yan/Ding Ning in finale. Non c’è stata storia. Fra l’altro, Guo Yan e Ding Ning, che non sono fenomeni contro le difese, hanno rifilato un 4-1, sia pure contrastato in ogni set, alle sudcoreane Kim Kyung Ah e Park Mi Young, che sono le migliori difese in circolazione, e a quel punto è stato inutile qualsiasi discorso di possibili sorprese.
Fra gli uomini, Wang Hao e Chen Qi hanno fatto valere l’esperienza contro Hao Shuai e Zhang Jike in semifinale, contro Ma Long e Xu Xin in finale. Questi ultimi, nella loro semifinale, hanno ridicolizzato il doppio giapponese Kishikawa/Mizutani (22 punti in totale), tanto per far capire che parliamo di due pianeti diversi.

SINGOLO FEMMINILE
La numero 1 e 2 del mondo, la campionessa olimpica Zhang Yining e quella mondiale Guo Yue, le più forti giocatrici di tutti i tempi secondo me, si ritrovano in finale, dopo aver battuto altre due campionesse in grado di competere anche con le grandi del passato. Così capiamo subito di che razza torneo stiamo parlando. Va più liscia Guo Yue che, nella riedizione della finale di Zagabria 2007 (allora rimontò da 1-3 per vincere il titolo), si mostra nettamente più in forma di Li Xiaoxia. Ha qualche problema, invece, Zhang Yining, che deve rintuzzare l’assalto di Liu Shiwen, 18 anni, altra fuoriclasse. Zhang Yining conduce 3-0 (rimonta da 7-3 nel secondo set), poi ha qualche problema a controllare gli attacchi di Liu Shiwen, il che è tutto dire per una giocatrice che è un muro d’acciaio, con i suoi block spinti di rovescio e i contrattacchi di diritto, contro le azioni offensive avversarie. Sul 3-2, Zhang Yining resiste quasi sempre una palla di più negli scambi spettacolari e velocissimi sul tavolo e chiude l’incontro. Da questo incontro, comunque, si può notare una cosa importante: Zhang Yining si è dovuta sudare tutte le sue vittorie, niente le è stato regalato, anzi, molto le è stato tolto. Come ho spiegato tante volte, fu costretta a perdere i Mondiali del 2001 per far vincere Wang Nan, e subì altre discriminazioni in seguito. In passato, quando succedeva qualcosa del genere, la giocatrice costretta a perdere una gara, un Mondiale, veniva risarcita con l’ordine dato alle avversarie di perdere contro di lei nella successiva gara. Potevano farlo con Liu Shiwen (e potevano farlo con la stessa Wang Nan nei Mondiali del 2003). Ma a Zhang Yining questo risarcimento non è mai stato concesso. E questo fa capire ancora di più come lei sia davvero la più grande di tutte.

SINGOLO MASCHILE
Pensavo che Ma Long vincesse questi Mondiali, ma lui ha mostrato di non essere ancora maturo dal punto di vista mentale per un traguardo del genere. Da quello tecnico, invece, la conferma c’è stata perché nella semifinale con Wang Hao è stato lui a condurre sempre il gioco, ad attaccare per primo, a impostare l’azione. Wang Hao è stato costretto sempre a “inseguire”, non solo nel punteggio, ma anche nello sviluppo del gioco, ha dovuto sempre “rispondere” all’attacco di Ma Long, senza quasi mai prendere l’iniziativa. Ha vinto perché è più duro, più esperto, più scafato e sa reggere meglio la pressione, ma la bellezza del gioco, l’eleganza e l’armonia dei movimenti, la potenza dei colpi, gli schemi delle azioni d’attacco sono tutti dalla sua parte. Ha sbagliato di più Ma Long, anche quando non è stato messo sotto pressione. Inoltre, si è innervosito parecchio, sia per qualche errore stupido, sia per un episodio avvenuto nel quarto set. Dopo essere andato in vantaggio nei primi due set e aver subito la rimonta di Wang Hao, ha saputo restituire la beffa nel terzo set, vincendolo dopo essere stato 8-10. Nel quarto è partito 6-1, poi c’è stato il 6-3 e a quel punto ecco il fattaccio. Ma Long ha servito di rovescio, ma l’arbitro francese ha chiamato il punto, dicendo che la pallina non era stata lanciata in alto a sufficienza. Bene, io ero a bordo tavolo, proprio di fronte a Ma Long e con l’arbitro nella mia visuale. Ho visto nettamente che l’arbitro ha chiamato il servizio prima ancora che Ma Long colpisse la pallina con la racchetta. Insomma, questo arbitri aveva deciso di diventare protagonista e programmato di togliere un punto su servizio indipendentemente dall’effettiva azione di Ma Long. Si è andati sul 6-4, c’era tutta la possibilità di proseguire per arrivare al 2-2, però Ma Long ha perso letteralmente la testa e ha sprecato una serie notevole di punti. Deve comunque prendersela con se stesso, perché un Mondiali si vince anche superando questi momenti, ma è chiaro che la decisione dell’arbitro francese è stata un’anomalia che ha indirizzato la partita in un altro modo. Poi, magari, Wang Hao avrebbe vinto ugualmente, ma mi piacerebbe che non ci fossero recriminazioni, che non ci fossero arbitri come questo francese, che fanno solo male al tennistavolo. Fra l’altro, Ma Long è stato preso di mira dagli arbitri, tant’è vero che nella finale del doppio un altro genio incompreso, che voleva farsi notare, gli ha chiamato punto su servizio dicendo anche lui che la pallina non si era sollevata abbastanza: e posso giurare che era arrivata fino all’altezza della testa di Ma Long, che in tutte queste occasioni si è dimostrato un vero sportivo, una protesta accennata e poi la rassegnazione. Ma, tornando all’arbitro francese, un vero fuoriclasse, si è arrivati al ridicolo nel set successivo a quello del punto rubato a Ma Long. Ancora Ma Long al servizio, è net ma gli arbitri non lo vedono, Wang Hao ferma il gioco e l’arbitro francese dà il punto a Ma Long. Tutti e due i giocatori gli fanno notare che c’era il net, ma lui è irremovibile. Wang Hao non si rassegna. Educatamente, continua a dirgli che c’era il net. L’arbitro, a quel punto, forse comincia a rendersi conto della stronzata che sta commettendo, e chiede a Ma Long se lui riconosce che c’era un net. Ma Long, con l’espressione di chi pensa “Ma questo è davvero un cretino”, gli fa notare che da mezzora sta dicendo che era net. Allora l’arbitro, ancora più squallido, fa un gesto per dire “Visto che lo ha riconosciuto Ma Long, si ripete il punto”. Il vero problema è che c’è qualcuno che manda in giro questa gente, che dovrebbe essere cacciata a calci nel culo dal tennistavolo. Comunque, Wang Hao, al contrario di tante altre volte in cui se l’è fatta addosso, stavolta regge meglio dal punto di vista nervoso e supera Ma Long, che si rende conto dell’occasione sprecata e non tenta nemmeno di nascondere la stizza.
L’altra semifinale è uno spettacolo nel quale Wang Liqin ruggisce come nei suoi momenti migliori e batte ancora una volta Ma Lin nei Mondiali: due volte in finale, una in semifinale. Rimane per lui il rammarico per quell’unica sconfitta importante, nella semifinale dell’Olimpiade di Pechino, quando sprecò tantissimo nei primi set e, a parere mio, regalò la vittoria (non nel senso che decise o fu costretto a perdere, chiarisco subito altrimenti arriva Vermiglio con i suoi soliti sospetti). Certo, a vedere bene le azioni, si nota che Wang Liqin non ha ritrovato la potenza perduta, che Ma Lin non prende quasi mai l’iniziativa, che gli errori sono parecchi, ma in Wang Liqin c’è qualcosa che va oltre tutto questo: lui è l’unico cinese ad avere le palle, ma davvero di quelle che fumano. E anche per il discorso legato alla mancanza di potenza, è meglio precisare: non è che Wang Liqin non abbia più forze, per cui potrebbe apparire come un poveretto che fa un topspin raccattato, sui singoli colpi la potenza, la precisione e la bellezza dei colpi sono rimaste le stesse, il problema si pone quando lo scambio si prolunga, allora Wang Liqin comincia ad avere difficoltà e le differenze rispetto al passato si notano, per cui, se incontra un avversario fresco, che non cala col passare dei set e riesce a reggere i primi scambi più potenti, Wang Liqin deve far fronte a un calo della sua efficacia. Contro Ma Lin questo non succede, gli scambi lunghi sono pochi, Wang Liqin chiude molti punti in breve tempo, piazza i topspin negli angoli e, poco alla volta, ritrova anche colpi spettacolari che da tempo non gli si vedevano più fare. L’ultimo è uno di questi: scambio potente di tospin fino al punto in cui Ma Lin viene messo in difficoltà ed è costretto a una palla corta, Wang Liqin si scaraventa sul tavolo e schiaccia di rovescio, Ma Lin risponde e la palla lentamente va dall’altra parte con Wang Liqin che, con un altro scatto micidiale, torna indietro pronto a prenderla, per poi esultare quando questa va fuori. Certo, sarà più dura con Wang Hao, che sta giocando molto meglio di Ma Lin e rimane il favorito, in grado di prolungare lo scambio in top e controtop lontano dal tavolo e quindi di fiaccare la resistenza di Wang Liqin, ma il 3 volte campione del mondo di singolo a questo punto è capace di qualsiasi sorpresa. A 30 anni, diventerebbe il cinese più anziano a vincere un titolo mondiale di singolo (ci era riuscito solo Kong Linghui nel 2005, a 30 anni, ma nel doppio, insieme a Wang Hao) ed entrerebbe nella leggenda con 4 titoli iridati. Ce n’è abbastanza per dargli la carica. Penso ancora, razionalmente, che non ce la possa fare, ma spero tanto che regali a noi un’altra emozione e a se stesso una vittoria che, per la sua statura umana e tecnica, merita più di chiunque altro.

Commenti

24 risposte per “I Mondiali del Drago Rosso 6”

  1. Linetti ha scritto il 4 Maggio 2009 23:04

    ” io ero a bordo tavolo, proprio di fronte a Ma Long ”

    ‘mazza si stava stretti eh? Forse l’arbitro ha tolto il punto a Ma Long perché questi aveva un amico a bordo tavolo proprio di fronte a lui.

    Oh my God!

  2. lelesguizzero ha scritto il 5 Maggio 2009 11:36

    4 the drago: above u vrait:

    “Bene, io ero a bordo tavolo, proprio di fronte a Ma Long”

    beato te……..non saprei se invidiare più te che eri in front of maLong o chris martin che era behind g. palthrow!!

  3. Linetti ha scritto il 5 Maggio 2009 17:58

    ….. e naturalmente l’amico a bordo tavolo, essendo di fronte a Ma Long, infastidiva Wang Hao, per questo l’arbitro ha tolto il punto.

    No limits!

  4. Drago Rosso ha scritto il 5 Maggio 2009 18:07

    Io stavo larghissimo. Infatti, sono l’unico autorizzato a stare a “bordo tavolo”, tutti gli altri possono stare solo a “bordo campo”. Come diceva un famoso letterato meridionale: c’è chi può e chi non può, IO PUO’.
    Comunque, questo Linetti ha uno stile che assomiglia sempre più a quello di un recente desaparecido. Fra un po’, vedrete che comincerà anche lui a impestare il blog intervenendo in qualsiasi discussione e leccando il culo alla federazione…

  5. eugenio bertagna ha scritto il 5 Maggio 2009 18:44

    Ehi, Brillantina, ma lo sai che mi sei simpatico? Quasi quanto lo Sguizz. :-)Mandami una mail, anche in forma anonima, ho parecchie cosucce da raccontarti sul nostro comune “amico”. Un Saluto.
    eugeniobertagna@alice.it

  6. attila ha scritto il 6 Maggio 2009 02:07

    I cinesi devono continuare a massacrare…………forse qualcuno si sveglia e comincia a imparare da loro umilmente tecnica e voglia di lavorare, invece di Sha che cambia le palle o forse chiede pietà……………ma………..e la scuola italiana ?

  7. Drago Rosso ha scritto il 6 Maggio 2009 19:33

    E il Big Fess crede di fare fessi tutti quanti rivolgendosi a Linetti per far credere che è un’altra persona. Patetico!

  8. lelesguizzero ha scritto il 6 Maggio 2009 21:58

    4 the drago red: above u vrait:

    “Io stavo larghissimo. Infatti, sono l’unico autorizzato a stare a “bordo tavolo”, tutti gli altri possono stare solo a “bordo campo”. Come diceva un famoso letterato meridionale: c’è chi può e chi non può, IO PUO’”.

    Beato te, non sai quanto avrei voluto essere al tuo posto…a bordo tavolo addirittura……….queste si che sono soddisfazioni.

  9. Linetti ha scritto il 6 Maggio 2009 22:34

    Drake, occhio a dire che Don Chisciotte della Minchia potrebbe essere Linetti!

    Don Chisciotte (sempre della Minchia) potebbe denunciarti.

    Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!

  10. Drago Rosso ha scritto il 7 Maggio 2009 10:57

    Linetti, un Coglione senza limiti col destino segnato già dalla nascita: essere smerdato.

  11. lelesguizzero ha scritto il 7 Maggio 2009 17:36

    Preghiera per il drago: non potresti dare a max qualche foto di very good faiga onde sostituire the face of caizenua che da mesi si trova nell’home page???

  12. Drago Rosso ha scritto il 7 Maggio 2009 19:36

    Scusa Lelesguizzero, ma se ti devi infilare nella scia dell’abissale idiozia di Linetti (che tenta di sfottere sul “bordo tavolo ben sapendo che avevo inteso dire “bordo campo”, così, solo per sfogarsi per tutte le smerdate che riceve da me) proprio non ti capisco. Avevi fatto una battuta buona sulla Paltrow (e io ti avevo risposto sullo stesso tono, anche se ho sbagliato a mettere la risposta nei Mondiali 7, anziché 6), ma questa è nello stile del deficiente. Decidi tu: se vuoi scendere allo stesso livello del Demente, io sono pronto a rispondere nel mio stile incazzato.

  13. Linetti ha scritto il 8 Maggio 2009 10:37

    Sono certe “sparate” che trasformano un uomo in una macchietta.
    L’area di gioco di una semifinale mondiale é grande quanto la sala dove noi mettiamo 6 tavoli. Lo spettatore che stia sulla porta della nostra palestra, quindi come fosse a bordo campo della semifinale mondiale, vede il tavolo al centro della sala piuttosto lontano ma non per questo non riesce a vedere se l’arbitro chiama un servizio “prima ancora che la palla tocchi la racchetta”. Quindi possibilissimo che il Drago o il suo teleobiettivo abbiano visto tutto, non é questo il punto.
    Il punto é che: dire “stavo a bordo tavolo” piuttosto che dietro le transenne, e quindi a bordo campo, é un’autentica dimostrazione di vanagloria oltre il ridicolo.
    E precisa pure, i mortali stanno a bordo campo, io sto a bordo tavolo… c’é chi può e chi non può…
    Sì, appoggiato allo spigolo a tener dentro le palline come fanno i giocatori di carambola con le biglie da biliardo… ma daiiiiii!

    Ma vengo al punto focale del discorso e quindi più strettamente tecnico:

    1) un arbitro che sia concentrato a scrutare la regolarità di un servizio che lo ha precedentemente insospettito, nel momento in cui la pallina ricade sul piatto della racchetta dopo un lancio inadeguato, può aver già tratto le sue conclusioni e girato il foglietto col punto.. veloce quanto la pallina. Il tempo è comunque talmente breve che ci potrebbe essere una contemporaneità nei due eventi (lancio con ricaduta e sanzione) ma anticipare di una frazione di secondo la sanzione significherebbe rischiare di comminarla prima ancora del lancio, cosa obiettivamente improbabile.

    2) chi si trovi “proprio di fronte” ad uno dei giocatori, per giunta a bordo tavolo, non può in alcun modo cogliere i due eventi in contemporanea che avvengono a circa tre metri di distanza fra loro, a meno che non si trovi perfettamente in linea con la pallina e la mano dell’arbitro.
    Ora il Drago dice che si trovava “proprio di fronte” a Ma Long e stando alle sue parole vicinissimo al tavolo. Fatevi uno schemino e vedrete che non è assolutamente possibile trovarsi “proprio di fronte” ad un giocatore (cioè in faccia a lui), destro come Ma Long, che stia servendo di rovescio, ed essere contemporaneamente in linea con l’arbitro. Per poter cogliere entrambi gli eventi (servizio e sanzione) bisogna essere in diagonale al tavolo venendosi a trovare in una posizione che “proprio di fronte a Ma Long” non può essere. Quindi, o non era proprio di fronte a Ma Long, men che meno a bordo tavolo, sia perchè impossibile, sia perchè più stai vicino ad un soggetto e più il campo visivo si restringe, e quindi per vedere arbitro e pallina ci si deve trovare sulla diagonale del tavolo ad una distanza ragguardevole per quel tipo di area di gioco…oppure non può aver visto nessuna sanzione anticipata . Delle 2 l’una, entrambe non sono possibili. Ad Majora.

  14. Linetti ha scritto il 8 Maggio 2009 13:36

    I’ m sorry but…..
    perchè avrei dovuto sapere benissimno che intendevi dire “a bordo campo” anzichè a “bordo tavolo”? Non sei forse “l’unico al mondo”, l’unto dal Signore del Tennistavolo in persona? Perchè dubitare della tua ubiquità?

    Non sei tu l’unico ( nessun altro, parole tue) che può andare a vedere i Campionati Cinesi con ciò escludendo pure i giornalisti in madrepatria?

    Non sei tu quello che tutto vede e tutto prevede salvo poi ritrattare visto che coi risultati non si può bluffare?

    Sarà sempre avvincente la partita con te perché il risultato non é sempre scontato… come pensi tu. Ad majora.

  15. Linetti ha scritto il 8 Maggio 2009 15:37

    A proposito di previsioni: “Wang Hao fa lo sborrone perché pensa che adesso tocchi a lui essere il primo della classe….. così, non ha lavorato bene ultimamente. Tutti gli altri cinesi, a cominciare da Ma Long, sono nella forma migliore per i Mondiali.

    Risultato: Ma Long, quello nella forma migliore, perde in semi da quello sborone che aveva lavorato male. Last famous words dicono gli anglosassoni, le ultime parole famose.

    Una dimostrazione di più che nello sport e soprattutto nel ping pang (da oggi giù il cappello e lo pronuncerò alla cinese finchè non nascerà un nuovo Waldner) sono talmente tante le variabili che i pronostici, anche quelli sullo sviluppo delle promesse in futuri campioni, sono una serie di scommesse azzeccate e niente più.

  16. Linetti ha scritto il 8 Maggio 2009 15:41

    Dimenticavo: …. e naturalmente lo sborone che ha lavorato male adesso è Uorld Cempion….
    Last famous words.

  17. Drago Rosso ha scritto il 8 Maggio 2009 19:29

    Linetti, un COGLIONE e DEFICIENTE da empireo dei senza cervello. Ditemi voi qual è questo demente che può credere che si possa stare vicino al tavolo. Io ho scherzato per dire che volevo dire “a bordo campo”, ma lui si va a impelagare in un mare di minchiate. Io stavo nell’angolo destro, di fronte a Ma Long. Con le dimensioni che ha l’area di gioco, ciascuno può capire (tranne Linetti, un minorato mentale) che da quella posizione io posso vedere contemporaneamente l’arbitro e Ma Long che, ai miei occhi, da quella posizione, risultano vicinissimi. Ma non è nemmeno questo il punto. Il punto è che non c’è bisogno di vedere l’arbitro alzare il braccio per segnalare il servizio irregolare: l’arbitro ha chiamato il servizio “a voce alta”, prima che Ma Long toccasse la pallina. Ho visto e ho sentito, ma basterebbe dire che ho sentito. Ma non è finita, perché quel coglione di Linetti spare un’altra stronzata: l’arbitro che ha già girato il foglietto col punto. A chiamare il servizio è stato il primo arbitro, a girare il foglietto l’assistente arbitro. Eccolo qua, in tutto il suo splendore, l’idiota sesquipedale di Linetti.
    Che poi, per chiudere, spara la puttanata sul fatto che io sarei l’unico giornalista a poter vedere i Campionati nazionali cinesi “escludendo pure i giornalisti in madre patria”. Io ho detto che sono l’unico giornalista “straniero”, i giornalisti cinesi ci vanno eccome. E non ho mai ritrattato i pronostici, quando ho sbagliato ho detto di aver sbagliato. E posso aver sbagliato un pronostico sul risultato, non ne ho mai sbagliato uno sul significato tecnico: chi sarebbe diventato un campione e chi no. Ma Linetti non sa leggere, è deficiente, è minorato mentale e psichico, un caso unico nella storia dei minus habens.

  18. Drago Rosso ha scritto il 8 Maggio 2009 19:32

    Lelesguizzero, le foto delle “very good faiga” Max ce le ha già. Non so perché stia aspettando a pubblicarle. Secondo me, sta passando all’altra parrocchia.

  19. Drago Rosso ha scritto il 9 Maggio 2009 16:21

    Il COGLIONE Linetti inventa stronzate anche sui pronostici. Non c’è problema, subito un’altra smerdata pronta per lui. Cosa può mai far pensare che fare lo sborrone impedisca a Wang Hao di vincere? Non ha lavorato al meglio (non ho mai detto che abbia lavorato male), non sta nella sua forma migliore e può ugualmente vincere con ma Long che invece non sta facendo lo sborrone. Chiunque capisca di tennistavolo lo sa benissimo, Linetti, il coglione, non ci arriverà mai. E io, pur dicendo (a richiesta precisa di informazione sull’argomento) che Wang Hao stava facendo lo sborrone, ho fatto notare che la sua semifinale con Ma Long sarebbe stata la vera finale. Ho poi ammesso di aver sbagliato il pronostico du Ma Long perché lo ritenevo più maturo, non perché lo ritenevo più in forma. Ma ovviamente Linetti, cui rode il culo sempre di più, è accecato e cerca di colpire senza riuscirci. E, capolavoro finale, da perfetto ignorante e incompetente, dice che i pronostici sono praticamente impossibili nel tennistavolo. Siccome lui non è capace di farli, pensa che nemmeno gli altri possano riuscirci. A proposito, gli altri 3 pronostici (singolo femminile e doppi) li ho azzeccati in pieno, sul doppio misto mi ero ritirato quando avevo visto le nuove iscrizioni.
    Comunque, ho azzeccato il pronostico anche su Linetti: avevo detto che sarebbe intervenuto su ogni cosa, impestando il blog come faceva il desaparecido (ora riapparecido con qualche timido intervento) e ho avuto ragione. Un drogato cui rode il culo ogni volta che io lo smerdo, ecco il COGLIONE di Linetti.

  20. zzantitop ha scritto il 9 Maggio 2009 22:11

    Fi Ga: la nuova bevanda ai Fiori di Guarana

    Ha un nome vagamente ammiccante e malizioso,
    un sapore moderatamente dolce e
    quel tanto di anidride carbonica necessaria a renderla piacevolmente frizzante.

    zzoggiesemprefanZZdellaverygoodfaigafotografatadaldragorosso :)

  21. record ha scritto il 10 Maggio 2009 16:29

    sguix… a me cai zhenhua non dispiace mica, sai.. ;-)

    perchè lo vuoi togliere per mettere qualche altra pulzella mandorlata?

  22. Linetti ha scritto il 10 Maggio 2009 21:34

    Roba dell’altro mondo. Davvero, non ce n’è uno uguale. Se non ci fosse avrebbero dovuto inventarlo e siccome, come dice Murphy “se una disgrazia può accadere, state tranquilli che accadrà”… lo hanno proprio inventato.

    Se viene l’idraulico a casa mia e mia moglie dice “non ha lavorato bene”, come minimo mi aspetto di vedere bacinelle tracimanti sotto al lavandino.

    Se mi dicesse “non ha lavorato al meglio” penso che abbia lasciato tutt’al più qualche goccia d’acqua per terra! Si sa, le donne ci tengono alla pulizia. :-)

    Per me, e per mia moglie, “non lavorare bene” ha lo stesso significato di “lavorare male”.
    “Non ha lavorato al meglio” é tutta un’altra storia, fatta di sottigliezze, e non assomiglia neanche un po’ all’espressione “non ha lavorato bene” !!

    Siccome il virgolettato “Wang Hao fa lo sborone… e ultimamente non ha lavorato bene” é copiaincollato dal pezzo autentico del Drago Rosso, ognuno può trarre le proprie conclusioni, senz’altro aggiungere. Ad Majora

  23. Drago Rosso ha scritto il 11 Maggio 2009 15:52

    Bravo, ognuno può trarre le proprie conclusioni. “Non lavorare bene” può assumere un’entità diversa per ciascuno, per me non equivale a “lavorare male” o a “pregiudicare per forza un risultato”.

  24. Drago Rosso ha scritto il 11 Maggio 2009 15:56

    Carissima Record, solo due informazioni.
    1) Le bellezze da me ritratte non sono solo “mandorlate”.
    2) Non preoccuparti se pensi che il blog diventi maschilista. Non hai che da chiedere al Drago Rosso tuo umile servitore: di quali baldi rappresentanti della categoria “uomini” vuoi le foto? Chiedi e sarai esaudita (tranne la mia, naturalmente).

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