L’attendibilità delle classifiche mondiali secondo il Drago Rosso

5 Dicembre 2005 da Ping Pong Italia 


A proposito di classifiche mondiali, ricevo e naturalmente pubblico un intervento interessante del Drago Rosso.
lettura di 8’

E’ mai possibile che un giocatore che perde 15 partite in una stagione riesca a rimontare punti a chi ne perde solo 3? Aggiungiamoci il fatto che il secondo vince molte più gare del primo e ci rendiamo conto di trovarci di fronte a qualcosa di assurdo. Naturalmente, sto parlando di Boll, che ha perso 14 volte nel 2005, e di Wang Liqin, uno schiacciasassi che è stato battuto solo 3 volte, oltre ad aver vinto i Mondiali e 3 Open su 4 partecipazioni. Come avevo annunciato, sulla scia di un interessante spunto fornito da Alessio, vorrei approfondire la questione delle classifiche internazionali.
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Avevo annunciato di voler dimostrare che il sistema di distribuzione dei punti è ingiusto, fatto ad arte per favorire i giocatori europei e sfavorire quelli cinesi, e, ancora più grave, che ci sono punti illegittimi regalati agli europei. Adesso, è giunto il momento di vederci chiaro.
Cominciamo dalla descrizione del sistema. Molti appassionati e addetti ai lavori probabilmente lo conoscono già, ma è meglio illustrarlo per tutti.
I punti che un giocatore ha nella classifica internazionale sono conquistati in due modi: con le vittorie negli scontri diretti con altri giocatori, e questi si chiamano “rating points”; con i bonus che sono assegnati a seconda della posizione che si raggiunge nei tornei individuali, e questi si chiamano “bonus points”.
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Col primo modo, si ottengono punti in qualsiasi competizione, individuale o a squadre nazionali (dovrebbero quindi essere escluse quelle per club, in teoria, ma qui sta lo scandalo di cui parlerò dopo). Col secondo, solo nelle gare individuali, perché assegnare un bonus per la vittoria o il piazzamento a squadre a tutti i componenti della squadra stessa non sarebbe giusto e non avrebbe senso. La vittoria dà tanti più punti tanta più alta è la differenza fra i punti del giocatore che vince e quelli di chi perde. Allo stesso modo, si perdono punti con la sconfitta, di più quanto maggiore è la differenza in punti fra i due giocatori.
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Le gare sono suddivise in fasce a seconda dell’importanza delle stesse. Alla prima fascia (indicata con la sigla R1) appartengono solo due gare, i tabelloni principali delle Olimpiadi e dei Mondiali individuali. Alla seconda fascia (R2) il tabellone finale della Coppa del Mondo, il Master (o Finali del Pro Tour, come sono chiamate ufficialmente dall’Ittf), gli Open classificati come Major o Premium (la distinzione è in base al montepremi), i tabelloni principali dei Campionati Continentali, i gruppi preliminari e i tabelloni di qualificazione di Olimpiadi e Mondiali, le gare mondiali e continentali di qualificazione alle Olimpiadi, il tabellone finali dei Mondiali junior. Alla terza fascia (R3), altre gare fra cui i Mondiali a squadre. Alla quarta fascia (R4) gare di minor rilevanza. In base alla fascia in cui è inserita la gara, la vittoria dà più o meno punti (e la sconfitta toglie più o meno punti). Allo stesso modo, in base alla fascia, la vittoria o il piazzamento danno più o meno punti.
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Piccolo esempio. Ai Mondiali individuali un giocatore batte un avversario che ha una classifica superiore alla sua, diciamo che batte uno che ha 450 punti più di lui. Il risultato vale come “unexpected” (inaspettato) per entrambi, perché chi ha più punti dovrebbe battere chi ne ha di meno. Si va quindi a visionare la tabella dei risultati “unexpected”. In caso contrario, si andrebbe a visionare quella “expected”. I Mondiali individuali sono in prima fascia (R1). Per un risultato di questo genere vengono assegnati al vincitore 64 punti e tolti allo sconfitto 32 punti. Se è il più alto in classifica a vincere, sempre nell’ipotesi dei 450 punti di differenza in classifica, al vincitore vanno solo 4 punti, allo sconfitto ne vengono tolti appena 2.
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Da questo primo esempio si capisce già una cosa importante: il valore dato alla vittoria è il doppio di quello assegnato alla sconfitta. In teoria, dovrebbe essere uguale. Questo tipo di decisione è politica, non tecnica, perché si decide di premiare maggiormente i risultati “positivi” e di penalizzare poco quelli “negativi”.
Così, cominciate già a capire meglio cosa accade nelle classifiche internazionali. Chi è più forte perché perde poche partite è penalizzato nei confronti di chi fa molta attività, e ne vince sì tante, ma è meno bravo e ne perde molte di più rispetto al più forte. E’ proprio il caso di Wang Liqin e Boll. Così, nel 2005 Wang Liqin, con 3 sconfitte, ha perso 54 punti, Boll, con 15, ne ha persi 154. E’ anche vero che bisogna esaminare le singole sconfitte, perché provocano differenti perdite di punti in base all’avversario, ma si vede chiaramente che non c’è proporzione: quella delle sconfitte è 1 a 3 fra Wang Liqin e Boll, quella dei punti è 1 a 5. Ma queste sono bazzecole di fronte a ben altre aberrazioni del sistema, che adesso andiamo ad approfondire.
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Prima, però, una notazione sui bonus, che non sono soggetti a imbrogli. Chi vince un torneo ( i punti del bonus sono assegnati dai 64i fino al vincitore) ha 48 punti per gli Open Major e Premium, meno per gli altri tornei. L’anno successivo, se nello stesso mese della vittoria in quel torneo (non si possono fare riferimenti al torneo in sé per sé perché alcuni si svolgono ogni due anni, altri cambiano data) non riesce a vincere quello stesso Open o un altro Open, perderà quei punti. Se non vince, ma arriva in finale o in semifinale e così via, perderà la differenza dei punti assegnati per i vari turni.
Passiamo quindi a una delle due aberrazioni che rendono fasulle le classifiche internazionali. Quando due giocatori si incontrano, come ho già spiegato, per stabilire quanti punti guadagna il vincitore e quanti ne perde lo sconfitto, si fa riferimento a quanti punti hanno nella classifica.
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La differenza di punti stabilisce a quale tabella si deve fare riferimento. Ho fatto prima l’esempio di una partita ai Mondiali fra due giocatori, il primo dei quali ha 450 punti in più dell’altro nella classifica internazionale. Se il più basso in classifica vince, ottiene 64 punti, l’altro ne perde 32. Se i punti di differenza fossero non 450, ma 80, si otterrebbe quest’altra situazione: se vince il più basso in classifica (stiamo sempre parlando di Mondiali individuali), ottiene 28 punti, lo sconfitto ne perde 14. Se vince il più alto in classifica, guadagna 14 punti, lo sconfitto ne perde 7.
Ma, a questo punto, viene fuori la sorpresa. Si potrebbe pensare che il riferimento, per sapere quanti punti ha un giocatore e quanti ne ha l’altro, per fare il raffronto, sia la classifica internazionale che viene pubblicata ogni mese dall’Ittf. Ebbene, non è così.
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Quella classifica che ognuno può consultare sul sito dell’Ittf dà l’indicazione dei punti totali, i “rating points” più i “bonus points”. Negli scontri diretti fra i giocatori, invece, si considerano solo i “rating points”.
Faccio subito chiarezza mostrandovi la classifica di novembre (per quella di dicembre non c’è ancora l’aggiornamento fra “rating” e “bonus”, c’è solo il totale).
La classifica ufficiale dei primi 20 è questa:
1) Wang Liqin 2564 punti
2) Boll 2423
3) Ma Lin 2351
4) Wang Hao 2321
5) Samsonov 2302
6) Oh Sang Eun 2217
7) Yoo Seung Min 2171 8) Chen Qi 2153
9) Liu Guozheng 2092
10) Kreanga 2069
11) Saive 2063
12) Chuan Chih Yuan 2051
13) Chen Weixing 2041
14) Crisan 2030
15) Kong Linghui 2022
16) Maze 2015
17) Hao Shuai 2011
18) Schlager 2006
19) Korbel 1952
20) Ko Lai Chak 1951

Quella dei rating points è la seguente:
1) Wang Liqin 2258 punti
2) Ma Lin 2184
3) Boll 2143
4) Wang Hao 2109
5) Samsonov 2061
6) Chen Qi 2000
7) Yoo Seung Min 1987 8) Liu Guozheng 1984
9) Oh Sang Eun 1961
10) Kong Linghui 1960
11) Krenga 1948
12) Hao Shuai 1892
13) Crisan 1888
14) Maze 1872
15) Schlager 1848
16) Korbel 1846
17) Chuan Chih Yuan 1843
18) Saive 1842
19) Chen Weixing 1823
20) Ko Lai Chak 1764

Le considerazioni principali sono due. La prima è che c’è differenza fra le due classifiche. Kong Linghui, per esempio, guadagna ben 5 posizioni con la classifica dei “rating points”. Chiarisco subito che non è mia intenzione dire che la “vera” classifica è la seconda. Non è questo il problema. La classifica vera è quella che considera sia i “rating” che i “bonus” points, quindi quella ufficiale che vediamo pubblicata sul sito Ittf.
Il problema è un altro, e riguarda la seconda considerazione di cui stavo parlando. Quando si incontrano due giocatori, la differenza dei punti tra loro non è quella che appare nella classifica ufficiale, ma è quella che deriva dalla classifica “nascosta”. Quindi, tanto per andare sul concreto, quando si incontrano Boll e Ma Lin, se vince Ma Lin non è un risultato “unexpected”, inaspettato, ma “expected”, previsto, perché nella classifica dei “rating points” Ma Lin è più in alto rispetto a Boll. Così, Boll perde meno punti di quanto accadrebbe se fosse la classifica totale a valere per i confronti fra i giocatori. E, al contrario, se Boll batte Ma Lin, non è un risultato “expected”, ma “unexpected”, e quindi guadagna più punti.
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E’ un imbroglio? In teoria non sembra un imbroglio, nella pratica la situazione è più complessa. La differenza fra le due classifiche è originata non tanto dal fatto che un giocatore vinca più dell’altro e quindi guadagni, oltre ai rating points, anche molti bonus points, ma è originata soprattutto dal numero di tornei e di gare che un giocatore disputa, ottenendo così, anche se perde nei primi turni, più bonus points rispetto a chi, magari, fa pochi tornei e li vince tutti.
Chiunque può notare che i giocatori europei disputano più tornei dei giocatori cinesi. Questo accade per un motivo semplicissimo: ogni nazione europea ha pochi giocatori di alto livello, e sono quasi sempre gli stessi a giocare i tornei.
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La Cina, invece, ha un numero altissimo di giocatori forti, quindi suddivide le partecipazioni ai tornei. Questo non si verifica per le altre nazioni asiatiche, perché anche quelle hanno, come le europee, pochi giocatori forti e mandano sempre quelli in giro. Così, i cinesi hanno in genere meno bonus points rispetto a tutti gli altri giocatori. Sempre facendo riferimento a Kong Linghui, ne ha appena 62 nella classifica di novembre, Ma Lin ne ha 167, Chen Qi 153, Liu Guozheng 103, Wang Hao 212, contro i 280 di Boll. Fa eccezione Wang Liqin, che ne ha 306, ma solo perché ha vinto i Mondiali e 3 Open.
Certo, si può obbiettare che il sistema non danneggia obbligatoriamente i cinesi, ma è vero che la realtà è questa: i cinesi non possono giocare lo stesso numero di tornei che invece fanno gli altri giocatori. Il sistema, guarda caso, va a colpire proprio i giocatori che partecipano a meno tornei. E’ proprio un caso?
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E poi, da dove nasce il sistema di considerare solo i rating points, quando, invece, in ogni sistema nazionale, per i confronti fra i giocatori, lì dove esistono rating e bonus points, si considera la classifica totale, non quella dei rating?
Per capire ancora meglio a quali aberrazioni si possa arrivare, a tutto vantaggio dei giocatori europei, e di Boll in particolare, chiarisco cosa è accaduto nel 2002, quando Boll ha “conquistato” la posizione numero 1 nella classifica internazionale. Era una posizione clamorosamente falsa, e vi spiego perché.
La classifica di gennaio 2003, quando Boll conquistò la prima posizione, con un solo punto di vantaggio su Ma Lin, era questa:
1) Boll 2295
2) Ma Lin 2294
3) Wang Liqin 2184
4) Schlager 2175
5) Chuan Chih Yuan 2145
6) Kong Linghui 2113
7) Samsonov 2089 8) Kreanga 2063
9) Saive 2006
10) Wang Hao 2004
11) Primorac 2000
12) Chiang Peng Lung 1910
13) Waldner 1909
14) Liu Guoliang 1901
15) Liu Guozheng 1884
16) Heister 1878
17) Yoo Seung Min 1867
18) Kim Taek Soo 1854
19) Oh Sang Eun 1851
20) Karlsson 1807

Ed ecco quella dei soli rating points:
1) Ma Lin 2033
2) Wang Liqin 2000
3) Samsonov 1932
4) Chuan Chih Yuan 1911
5) Kong Linghui 1894
6) Kreanga 1891
7) Liu Guoliang 1880 8) Wang Hao 1859
9) Primorac 1857
10) Kim Taek Soo 1849
11) Schlager 1848
12) Saive 1819
13) Waldner 1805
14) Liu Guozheng 1803
15) Chiang Peng Lung 1783
16) Yoo Seung Min 1747
17) Oh Sang Eun 1731
18) Boll 1710
19) Heister 1689
20) Karlsson 1674

Come si vede, c’è qualcosa di assurdo. Boll, primo nella classifica totale, è appena 18mo in quella dei rating points. Questo significa che ogni volta che gioca con uno dei primi 17, se perde, sono pochissimi i punti che gli vengono tolti, perché il suo risultato rientra fra le sconfitte “expected”, ottenute cioè contro giocatori “più forti, visto che stanno più in alto in classifica. Al contrario, quando Boll batte uno di questi, ottiene più punti del normale perché la vittoria è “unexpected”, inaspettata.
Boll, quindi, sia pure per pochi mesi, è stato numero 1 della classifica internazionale grazie a questa assurdità che non può essere considerata solo un’anomalia del sistema, ma il risultato scientifico di un sistema che premia non i più forti, ma i più deboli e i più furbi.
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Ripeto, provate a considerare la situazione: è mai possibile che il numero 1 del mondo faccia risultato “inaspettato” quando batte il n. 17 e ne faccia uno “previsto” quando perde dallo stesso n. 17? Tutto questo è ridicolo. Abbiamo avuto un numero 1 che godeva di tutti i vantaggi della classifica totale, come la migliore posizione nel tabellone, talvolta con il salto del primo turno, con avversari di classifica inferiore nei primi turni, ma poi godeva del doppio vantaggio di guadagnare più punti di quanti ne avrebbe meritati previsto e perderne meno di quelli che gli sarebbe toccato perdere se ci fosse stato un sistema “giusto”.
Credo si capisca chiaramente che abbiamo avuto un falso numero 1 del mondo, lo stesso tra l’altro che rischia di diventarlo di nuovo adesso, grazie agli stessi meccanismi e al fatto che i cinesi, per protesta nei confronti della Federazione internazionale, stanno rallentando l’attività.
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Voglio ricordare un’altra cosa importante. L’ultimo europeo a essere stato davvero numero 1 del mondo è Samsonov, che lo fu fino alla fine del 1998. Per lui, tutto questo discorso non ha valore, perché all’epoca non esistevano ancora i bonus points (furono inseriti subito dopo), quindi la classifica coincideva con i rating points e non c’era alcuna disparità. Di conseguenza, quella che veniva pubblicata era anche la classifica che stabiliva la differenza di punti fra i giocatori e dava automaticamente il conteggio dei punti guadagnati e vinti negli scontri diretti. Samsonov, quindi, è stato “veramente” numero 1 del mondo, non gli sono stati regalati punti. E per diventarlo non ha avuto bisogno di trucchetti. Quando batteva un cinese che stava sopra di lui in classifica, era una vittoria che gli dava esattamente il numero di punti che meritava. Per Boll, invece, arrivano più punti, guadagnati immeritatamente.
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Ma non è ancora finita, perché il peggio deve ancora arrivare. Ebbene sì, c’è ancora qualcosa di peggio, dopo tutto quello che già vi ho detto. Finora ho parlato di punti “ingiusti” dati agli europei e in particolare a Boll. Adesso, invece, vi parlo di punti “illegittimi”. E ve lo spiego.
Fino al 2002, per guadagnare punti si consideravano solo le gare individuali o quelle delle squadre nazionali. I risultati delle competizioni per gare di club non valevano per la classifica mondiale. All’improvviso, senza alcuna comunicazione ufficiale, in coincidenza con la conquista della prima posizione da parte di Boll, si nota che vengono inseriti i risultati della Coppa Campioni d’Europa maschile. Non sto parlando dei Campionati Europei, si badi bene, ma della Coppa Campioni, poi Champions League. Come mai questo inserimento? Provo a chiedere al belga Damman, responsabile Ittf delle classifiche e lui mi spiega che l’iniziativa è del presidente Sharara, che ha deciso così perché, spiega Damman, “gli sponsor del Campionato mondiale per club hanno chiesto che quegli incontri valessero per la classifica mondiale”.
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Così, è sempre Damman a spiegare, Sharara ha deciso valessero per la classifica gli incontri del Campionato mondiale per club e gli incontri di qualificazione allo stesso Campionato mondiale per club. E queste ultime partite sono quelle della Coppa Campioni, manifestazione che però esiste in pratica solo in Europa, perché non esiste in Asia e negli altri continenti non ce n’è traccia. Al Campionato mondiale per club gli altri continenti mandavano (uso l’imperfetto e adesso vi spiego perché) squadre a loro scelta.
Quindi, le squadre europee (con giocatori europei e anche asiatici, ma non cinesi) hanno punti in più. A parte il fatto che una decisione del genere non poteva essere presa autonomamente dal presidente dell’Ittf, ma questo è il meno, il vero problema è un altro ed è clamoroso.
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L’ultima edizione del Campionato mondiale per club si è disputata nel 2001, a Macao, ed è stata vinta dallo Charleroi. Dopo il 2001, non si è più giocato, perché le tre edizioni disputate (una a Shanghai nel ’99, una a Tangshan nel 2000, poi a Macao nel 2001) sono state un fallimento, con aperte critiche dei giornalisti che erano intervenuti e con alcune squadre ridicole.
Allora, si decide che gli incontri della Coppa Campioni d’Europa valgono per la classifica mondiale perché sono di qualificazione a una manifestazione che non c’è più! Stiamo scherzando? Il bello è che l’Ittf, per giustificare i punti a favore delle squadre di Coppa Campioni, nel calendario del 2002 e poi del 2003 e 2004, continua a mettere la scritta “Campionato mondiale per club”, approssimativamente verso giugno, ma senza indicare dove si svolgerà, c’è solo la sigla “TBC”, che significa “to be confirmed”, che significa “da confermare”.
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Ho provato a chiedere se qualche nazione aveva chiesto di organizzarli, ma tutti (sia europei che asiatici) mi hanno risposto che non ne avevano alcuna intenzione. Poi, dal 2005, la stessa Ittf rinuncia e non mette più nel programma il Mondiale per club, ma continua ad assegnare punti per le gare di Coppa Campioni. Così, le squadre europee, con i giocatori europei per larga parte e qualcuno asiatico, ma non cinese, continuano a guadagnare punti illegittimi grazie a questa inaudita decisione dell’Ittf.
Fatto ancora più strano, ma rivelatore della volontà di aiutare proprio Boll, è che le equivalenti gare di Coppa Campioni donne non sono state inserite fra quelle che danno punti per la classifica mondiale. Così, è successo che Tan Wenling Monfardini è stata la prima giocatrice esclusa dalla qualificazione diretta all’Olimpiade di Atene perché non aveva i numerosi punti che le sarebbero arrivati grazie a tante vittorie di rilievo in questa manifestazione nelle stagioni 2002-03 e 2003-04.
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Poi, Tan Wenling è riuscita ugualmente a qualificarsi direttamente, ma solo perché Ni Xialian, in attesa del secondo figlio, ha rinunciato. Altrimenti, avrebbe dovuto giocare le qualificazioni, che sono sempre un rischio. E allora, visto che esisteva anche un Campionato Mondiale femminile per club (anche questo poi cancellato dopo il 2001), perché i risultati delle donne non sono inseriti nella classifica mondiale, visto che la Coppa Campioni serviva da qualificazione al Mondiale per club?
Chiunque abbia un minimo di raziocinio capisce bene cosa è successo e cosa sta accadendo nell’Ittf. La conseguenza pratica, per quanto riguarda Boll, è che ha avuto dal 2002 in poi punti illegittimi. Non sono moltissimi, ma sono comunque significativi, specialmente quando le distanze tra i giocatori si riducono, come quando Boll era numero 1 con un solo punto di vantaggio su Ma Lin. Nel 2005 Boll ha ottenuto 21 punti dalle gare di Coppa Campioni. Sono punti senza alcuna giustificazione e senza alcuna legittimità.
Spero che le cose adesso siano un po’ più chiare. Spero che si capisca come mai Wang Liqin, dominatore della scena mondiale, rischi di essere scavalcato da Boll nella classifica mondiale. Inutile stare a fare i diplomatici e a prenderci in giro: è una vergogna.
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Commenti

10 risposte per “L’attendibilità delle classifiche mondiali secondo il Drago Rosso”

  1. Alessio ha scritto il 5 Dicembre 2005 08:24

    Beh…caro Drago…come hai detto avevo gia’ espresso le mie perplessita’ a riguardo senza comprendere il meccanismo che potesse giustificare tale situazione alquanto bizzarra, ora ti ringrazio visto che e’ tutto molto piu’ chiaro. (tra l’altro anche in campo femminile a mio giudizio la Li Jia Wei usufruisce di questo beneficio grazie a 9 Pro Tour giocati che l’hanno innalzata ad un 3′ posto che francamente mi pare un tantino eccessivo)
    Comunque, da un lato devo dire che e’ normale un meccanismo premiante nei confronti di chi fa piu’ attivita’ (credo che anche le classifiche italiane, che si ispirano grosso modo ad un sistema di calcolo simile, abbiano questa caratteristica) e tutto sommato non e’ “colpa” di Boll se lui puo’ fare piu’ gare di Wang Liqin (come non e’ colpa di WL nemmeno il contrario!). Ritorno su quanto avevo detto tempo fa sul discorso nazionale e professionisti a proposito di un altra discussione:se il circuito e’ di professionisti questi non dovrebbero essere legati ad una convocazione da parte della nazionale ma dovrebbero essere liberi di iscriversi o non iscriversi ai tornei che preferiscono, come accade nel tennis, in questo modo se uno perde il primo posto della classifica per aver giocato poco in fondo e’ una sua scelta.
    D’altro canto se c’e’ un meccanismo premiante per gli onni presenti non e’ corretto inserire la coppa dei campioni europea nella quale Boll giochera’ alla fine una 20ina di partite senza avere una controparte per l’Asia dove risiedono e giocano la maggior parte dei giocatori piu’ forti tra i primi al mondo (6 tra i primi 9 non giocano in squadre europee e quindi non fanno la coppa Campioni!!). Allora perche’ non inserire la Superlega Cinese, che quanto a livello e’ grossomodo come la coppa dei Campioni (e nella quale non giocano solo cinesi ma ritroviamo anche lo stesso Boll, Oh Sang Eun, Yoo Seung Min, Joo SY e altri), magari invece che chiamarla Superlega Cinese basterebbe rinorminarla Superlega Asiatica (tanto a giocarla sarebbero gli stessi piu’ o meno) e almeno non ci sarebbero discusssioni (ma in quel caso Boll, Yoo etc dovrebbero decidere dove giocare).

    Ps certo che a livello di sponsorizzazioni il caro Boll quanto ci avra’ guadagnato ad essere il n’1 invece che il 18 nell 2003…??

  2. Delsante Emmanuele ha scritto il 5 Dicembre 2005 11:46

    concordo in larga parte con l’intervento di Alessio. sono un po’ perplesso sull’idea di creare una superlega cinese: se il vero problema è il calcolo e l’assegnazione di punteggi nelle classifiche individuali mi sembrerebbe più corretto e soprattutto più semplice rivedere il sistema di calcolo delle classifiche che creare una super lega cinese per cercare di compensare i punti persi dai cinesi che non disputano la champions league.
    invece hai toccato un altro punto molto importante, ovvero che il circuito internazionale è fatto di professionisti e che le convocazioni della nazionale debbano riguardare eventi solo come Mondiali, Europei ecc ecc e non tornei del Pro Tour.
    si potrebbe adottare un sistema in 2 parti, ovvero, qualche anno di transizione in cui una federazione adotta una rosa molto ampia e la partecipazione agli open è libera ma solo per questi nomi che appaino nella lista.
    infine, tra qualche anno, togliere anche questo “veto”, rendere libera ( a proprie spese) la partecipazione a qualunque open internazionale ove siano previste qualificazioni:non credo proprio che le qualificazioni richiederebbero un tempo eccessivo, prima dell’inizio dell’open vero e proprio

  3. lucioping ha scritto il 5 Dicembre 2005 15:12

    dal basso della mia incompetenza pongistica, ho l’impressione che la mossa di favorire gli europei sia anche di sviluppo e divulgazione di uno sport poco conosciuto e poco particato, con il metodo di esaltare un po’ forzatamente alcuni campioni…
    la scuola pongistica cinese è a livello delle scuole calcistiche europee… difficile divulgare uno sport senza tradizione, senza campioni, senza scuole… sicuramente dietro alla spinta di boll c’è anche qualcosa di commerciale, ma lo sviluppo del ping pong in europa sarebbe occasione commerciale anche per i cinesi penso….

  4. Alessio ha scritto il 5 Dicembre 2005 17:02

    Caro Emmanuele

    forse non mi sono spegato bene ma la Superlega Cinese esiste gia’. Io suggerivo semplicemente di considerarla valida per i punteggi come avviene per la coppa dei campioni europea, visto che difatto non vi e’ una grossa differenza fra le due..e’ un campionato in cui giocano soltanto i migliori campioni, cinesi e non, come in europa giocano europei e non.
    Comunque come dici tu il problema non e’ tanto questo probabilmente. Sono sicuro che il vincolo della convocazione in nazionale (e quindi con esso il numero massimo di partecipanti per nazione ad un Open) e’ quello che andrebbe rivisto per un calcolo piu’ veritiero delle classifiche.
    Per Lucio: certo, uno sviluppo del nostro sport in Europa sarebbe benificiale anche per la Cina, su questo non vi e’ dubbio, ti assicuro che gente come Boll, Samsonov o il vecchio Waldner accendo entusiamsi qui in Cina come pochi altri.

  5. drago rosso ha scritto il 6 Dicembre 2005 06:42

    avere valore per la classifica mondiale, perche’ il suo inserimento, come visto, e’ nato in maniera equivoca (o fin troppo chiara, a seconda dei punti di vista), visto che sono gare che non possono servire da qualificazione a una manifestazione che non c’e’ (il Campionato mondiale per club). Ma c’e’ anche un altro motivo per non inserirle, secondo me: non si possono penalizzare i giocatori dei continenti che non hanno gare simili, anche se si tratta di giocatori di bassa classifica. Il principio di onesta’, correttezza e giustizia ritengo sia fondamentale nello sport (e anche nella vita, ma questo e’ un altro discorso).
    5) E ultimo punto. Le considerazioni sullo sviluppo del tennistavolo sono giuste, ma ci tengo a ricordare che si possono anche trovare nuove regole e nuove formule, ma il punto base e’ che non si debba imbrogliare. Il discorso delle classifiche, purtroppo, nasce proprio da questo.

    P.S. Ottimo lo spunto sulla partecipazione ai tornei internazionali, che dovrebbe essere libera. Sto appunto preparando un intervento per chiarire alcune cose che purtroppo rimangono nascoste alla conoscenza degli appassionati. In questo caso, posso anticipare, il problema non e’ la volonta’ di avvantaggiare gli europei a danno dei cinesi, ma la volonta’ delle Federazioni (tutte le Federazioni) di esercitare diritti da “padre padrone” sui giocatori.

  6. Delsante Emmanuele ha scritto il 6 Dicembre 2005 10:29

    per Alessio:
    mi scuso per l’ignoranza…non sapevo che in Cina ci fosse già una Super Lega analoga alla Champions league europea.
    Certo allora la tua idea è valida, ma se sembra appunto che la federazione internazionale abbia cambiato criterio delle classifiche per favorire gli europei non credo che sarà ben disposta ad avallare che i risultati di una Super Lega cinese diventino validi per la classifica mondiale.
    comunque per tornare al discorso “accesso agli Open” dal mio punto di vista è indispensabile che in Italia venga attuato al più presto, data la situazione attuale e non tanto per le classifiche mondiali.
    mi scuso se esco un po’ dall’argomento della discussione inerente alle classifiche mondiali.
    Ora, questo è il mio discutibilissimo giudizio personale, ma credo che ormai ci sia Mondello, ancora fortissimo e molto competitivo a livello internazionale e poi un abisso tra lui e gli altri.
    il problema è che ormai ci sono circa una decina di giocatori in Italia che si equivalgono, hanno vinto e perso tutti contro tutti tra di loro e si conoscono a memoria.
    a questo punto ritengo che sia proprio un’intensa attività internazionale a dare un criterio valido di convocazione in base ai risultati, anche perchè bisogna rendersi conto che di “nuove leve” valide ce ne sono ben poche e che i giocatori della nazionale per i prossimi 5-6 anni(ma potenzialmente anche 10) almeno saranno questi.
    ad esempio spinicchia a livello internazionale ha ottenuto buoni risultati che altri ragazzi, considerati in italia del suo stesso livello o superiori non hanno ottenuto in questi ultimi anni.
    altri ragazzi invece sono stati più lasciati in disparte malgrado non fossero di livello inferiore ai convocati…insomma, credo proprio che i nostri ragazzi dovrebbero essere liberi di fare molte più gare internazionali, in modo da rendersi conto anche del proprio vero valore e per fornire indicazioni attendibili al commissario tecnico

  7. Leobor ha scritto il 6 Dicembre 2005 13:28

    Il problema delle classifiche esiste a livello internazionale come a livello IV categoria italiana e addirittura NC nelle varie regioni , dove i punti attribuiti alle partecipazioni ai vari tornei spesso sono maggiori di quelli attribuiti per differenza di rating . Mi sembra che Boll ultimamente sia un po’ nel mirino , forse a qualcuno non va giù la sua ascesa a n.1 del mondo , fra l’altro evidentemente non è l’unico favorito dal sistema dei punteggi , lo stesso Samsonov dovrebbe esserlo , Maze ,Saive , Kreanga , per citare i nomi dei migliori giocatori europei in circolazione. Eppure si parla solo di Boll. Forse il problema sta solo nell’ascesa , in questo caso basta attendere e i cinesi senz’altro recupereranno le posizioni di testa , mettendosi nelle stesse condizioni di Boll adesso , oppure no , visto che alla World Cup Boll ha battuto in sequenza Wang Liqin , Ma Lin e Wang Hao…

  8. lucioping ha scritto il 6 Dicembre 2005 15:32

    ma essere più avanti in classifica cosa comporta a livello prettamente sportivo (a parte la gloria)? probabilmente in alcune posizioni limite sarà molto importante perchè esclude l’accesso ad alcune competizioni ma non ho ben chiaro per quali giocatori ci sia questo problema, se c’è; in effetti trovo molto più ingiusto che sia unicamente la federazione a scegliere i partecipanti alle gare internazionali (a parte i mondiali a squadre e le olimpiadi).

  9. Delsante Emmanuele ha scritto il 6 Dicembre 2005 16:11

    ciao lucio,
    essere più avanti in classifica mondiali ha tanti vantaggi.
    ne cito alcuni:per i primi 25-30 circa tra gli uomini c’e’ la qualificazione diretta alle olimpiadi, mentre gli altri devono ricorrere alle qualificazioni, gare massacranti e di altissimo contenuto tecnico dove i posti a disposizione sono davvero pochissimi.
    l’accesso diretto al tabellone dei pro-tour, dove sono previsti premi in denaro e i gironi per accedere al tabellone principale sono molto ma molto impegnativi (anche perchè di norma solo il primo del girone accede al tabellone, salvo eventuali ripescaggi)
    per quanto riguarda l’italia c’è un sostanzioso incentivo in denaro per coloro che risultano nei primi cento del mondo.
    la partecipazione o meno alla champions league si basa sulla media della classica mondiale dei giocatori della squadra, per questo motivo il pieve emanuele quest’anno ha ingaggiato persson, altrimenti non sarebbe risultato tra i primi 16 club in europa
    inoltre, ovviamente, i vari sponsor guardano con maggior interesse chi ha una classifica più elevata.
    questi a mio modo di vedere sono i motivi principali, ma ve ne sono molti altri

  10. lucioping ha scritto il 6 Dicembre 2005 22:48

    quindi se boll fosse 5° piuttosto che 1° cosa gli cambia sportivamente? a parte la gloria? …..mentre cambia molto a quell’asiatico forte che è 35, ma che con una più giusta classifica potrebbe essere 27 e andare direttamente, senza qualificazioni, ad un certo evento molto importante? uhm uhm uhm purtroppo devo ammettere che quando ad un evento arrivano in fondo solo asiatici, si mi guardo lo spettacolo, si mi guardo la tecnica bellissima, ma non mi esalto come quando boll ha messo in fila i 3 cinesi (lo ammetto sono tifoso del campione più vicino a casa mia, pronto a diventare tifoso del prossimo ancora più vicino); giuro che sei vai a pechino 2008 divento tuo tifoso e smetto con i tedeschi-austriaci-svedesi-bielorussi, sempre che non ci vada io ahahaha bella questa.

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